La seconda prova 2

-Spogliati! Voglio fare il bagno!- disse lei, maliziosa, facendogli l'occhiolino "Cosa? Ma stai scherzando?" Pensò Harry, poi lei si tolse la maglietta e lui non pensò più.

In men che non si dica si trovò vestito della sola biancheria intima ed immerso nell'acqua calda e profumata, con la ragazza più sexy che avesse mai visto.

-Perché con te mi viene tutto facile?- Le chiese interrompendola, mentre si stava rilassando, aveva allargato le braccia e immerso metà della testa sott'acqua, con un sospiro soddisfatto, i piccoli seni acerbi spuntavano dal pelo dell'acqua come due invitanti collinette coperte solo dalla biancheria ormai  trasparente. Harry non riusciva a distogliere lo sguardo, lo avevano stregato in un modo che non riusciva a comprendere.

-Che vuoi dire, scusa?- chiese lei curiosa, raddrizzando la schiena, i due invitanti batuffoli scomparvero sotto l'acqua saponosa, ed Harry ne sentì subito la mancanza, ma lei lo fissava con quei suoi occhi incredibili e valutò che nel cambio, forse, ci aveva guadagnato.

-Quando sono con te faccio cose che non farei mai con altre persone-

Cercò di spiegarle, il timido e riservato Grifondoro. Mentre la ragazza lo raggiungeva e gli si sedeva in grembo, passando le mani dietro il suo collo e intrecciandole sulla nuca, come aveva fatto mentre ballavano, scatenandogli una tempesta nello stomaco, avrebbe voluto stringerla e non lasciarla mai più andare e, allo stesso tempo voleva scappare più lontano possibile da tutte quelle emozioni nuove.

-Forse perché ti senti a tuo agio con me- Ipotizzò lei con il viso a pochi centimetri dal suo - Sono contenta che tu ti senta così, perché succede anche a me.- Sussurrò, posando le labbra sulle sue, un semplice sfiorarsi di labbra, come per assaggiarsi, avevano tempo, non c'era nessuno ad interromperli.

"Che diavolo sto facendo dannazione? Ho promesso a Pansy di non farmi coinvolgere troppo! ".

Pensava lei, senza riuscire però a scollare le labbra da quelle di Harry, che si facevano sempre più insistenti.

"Al diavolo, se da domani devo scordarmi di lui, stasera mi sazierò dei suoi baci! ".

Decise infine, capitolando e socchiudendo le labbra per permettere al ragazzo di insinuare la lingua.

Quella intrusione fu tanto inaspettata quanto piacevole.

Si baciarono a lungo, con dolcezza, poi con foga crescente, accarezzandosi a vicenda la pelle nuda lambita dall'acqua tiepida, fino a quando Harry, in preda ad una emozione che rischiava di travolgerlo, non si scostò da lei ansimando.

-Un attimo, ho bisogno di fermarmi un attimo- Ansimò.

Lei lo guardava, con occhi accesi di desiderio e le labbra arrossate e gonfie di baci. Era uno spettacolo.

-Hai portato quello che ti avevo chiesto?- Gli sussurrò all'orecchio con voce suadente.

-Sì certo, lo prendo- Rispose uscendo dalla vasca e prendendo da terra il fagotto che si era portato dietro.

Avvolto tra le pieghe del mantello c'era l'uovo d'oro, quello che aveva sottratto all'ungaro spinato durante la prima prova.

-È quello l'uovo d'oro? È bellissimo- Affermò lei con entusiasmo, saltellava nell'acqua che le arrivava in vita come una bambina.

-Posso vederlo?- Lo supplicò curiosa. Harry, con un sorriso, glielo porse, non sarebbe stato in grado di negarle nulla in quel momento.

-Che succede se lo apro?- Chiese poi, lei aprendolo, senza aspettare la risposta. Un urlo disumano eruppe dall'uovo, qualcosa che feriva le orecchie!

Gwen lo lasciò accidentalmente cadere in acqua, spaventata dal frastuono ed ecco che... come per magia, il terribile rumore cessò ed una melodia ovattata e distante si udì provenire dall'acqua.

Harry era sconvolto, si gettò in acqua a fianco alla ragazza.

-Come hai fatto? Io ci provo da settimane- Le chiese, osservando il dannato marchingegno che emetteva suonino attuati e morbidi, quasi melodiosi.

-Non lo so, non so neanche cosa ho fatto di preciso... Mi è solo caduto in acqua!- Rispose lei, stringendosi nelle spalle, mentre lui le si parlava davanti, senza degnarla di uno sguardo, troppo impegnato ad ammirare l'uovo.

-Riesci a capire cosa dice?- Chiese lui cercando di dare un senso ai suoni che sentiva provenire dall'acqua.

-Non bene- Rispose lei concentrandosi a sua volta -Forse dovremmo mettere la testa sotto- Azzardò, Harry dovette pensare che era una buona idea, perché ci provò subito, seguito dalla compagna.

Lì, immerso nell'acqua tiepida, mentre fissava gli occhi cerulei della ragazza, udì per la prima volta le parole dell' indovinello. Emersero tossendo.

-Che significa per te?- Le chiese, non appena ebbe ripreso fiato. Sollevò l'uovo e lo rispose con cura sul bordo della piscina, poi si immerse , piegando le ginocchia fino a quando l'acqua non gli arrivò alle spalle, poi si diede una leggera spinta per tornare a fianco a Gwen che lo aspettava nel centro della vasca.

-Non sono sicura, però mi sa che riguarda il Lago Nero...- Gli rispose, passandogli un braccio attorno alle spalle e sedendosi sulle sue ginocchia. Non era una posizione comodissima, ma ad Harry non importava molto.

-È qualcosa che devo fare in un'ora! Non dovrò nuotare per un'ora, secondo te?- Postulò, mentre, si spostava verso il bordo della vasca, attento a non far scivolare la ragazza.

-Non penso- Rispose lei, -Sembra più qualcosa che ha a che fare con gli avvicini, sono propenso a credere che tu ti debba immergere per un'ora!- Concluse, tanto assorta da non accorgersi neppure che si era riferita a se stessa al maschile...
Harry non poteva credere che dicesse sul serio, cosa credeva? Non era mica un maledetto pesce lui?

-E come diavolo dovrei fare a trattenere il fiato per un'ora, secondo te?- La aggredì, senza riflettere, forse si sentiva un po' troppo a suo agio con lei, tanto da dimenticarsi che non era uno dei suoi amici che poteva maltrattare un po', sicuro che, al massimo, l'avrebbero mandato a quel paese. Infatti lei si allontanò con una spinta, guardandolo con uno sguardo assassino.

-Ehi!- Si ribellò - Che vuoi che ne sappia! Io stavo solo cercando di darti una mano!- Gli urlò contro, offesa, mentre si avvicinava al bordo della vasca per andarsene e lasciarlo lì a mollo con i suoi pensieri.

Harry si sentiva già triste e abbandonato, solo per non poterla più stringere fra le braccia, non poteva permettere che lei se ne andasse così arrabbiata.

-Scusa, scusa, hai ragione- La supplicò, prendendola per una mano e cercando di trattenerla - Dovrei solo ringraziarti, senza di te starei ancora cercando di risolvere l'enigma! Ti prego Gwen non andartene, resta ancora qualche minuto!- Concluse con un'aria supplice, tirandola verso di sé e guidando la sua mano attorno al proprio collo.

La ragazza lo guardò un istante, dal basso in alto, e gli sorrise.

-Ok, cucciolotto! Come posso resistere a quegli occhioni da cucciolo? Se me lo chiedi così- Replicò intrecciando le mani dietro la nuca e accarezzandolo fra i capelli, come sapeva che gli sarebbe piaciuto.

-Poi smettila di pensarci per stasera, sono sicura che la tua amica Hermione conoscerà di certo un incantesimo che possa aiutarti!-

Concluse lei, con un ghigno divertito, prima di sporgersi verso di lui e reclamare le sue labbra.

......

-TU L'HAI BACIATO! Non provare a negarlo Draco Malfoy!- Urlò Pansy, in preda ad una mezza crisi isterica.

-E sì, fratello, hai le labbra tutte gonfie ed arrossate, non puoi nasconderlo- Disse Blaise, incerto se essere arrabbiato o divertito. Pansy non aveva dubbi, era infuriata!

-LO AVEVI PROMESSO MALFOY- strillò la ragazza, - Mi hai guardato negli occhi e hai promesso che non lo avresti baciato!- Pansy gli stava perforando le orecchie con i suoi strilli, ed aveva assunto una delle sue peggiori espressioni deluse. Era proprio brava a farlo sentire in colpa, ma lui era troppo felice in quel momento.

-Davvero ti aspettavi che mantenesse una promessa del genere, Pan?- Aveva commentato Blaise, buttandosi sul suo letto con un tuffo degno delle olimpiadi babbane. Era strano che l'amico prendesse le sue difese, "che buffa inversione di ruoli" pensava Draco senza osare aprire bocca "di solito è lei quella comprensiva che mi difende! Certo che Pansy arrabbiata fa proprio paura!". -E poi sinceramente, a questo punto, non vedo proprio che differenza possa fare, ormai c'è dentro con tutte le scarpe!- Sentenziò il moro rassegnato.

-Non lo capisci che più ti avvicini a lui, più starai male quando te ne dovrai allontanare?- Obiettava lei, ancora arrabbiata ma un po' più calma dopo il discorso di Blaise. Si era seduta su una poltroncina accavallando le gambe, e poi aveva fatto ruotare la poltrona verso il letto. Draco si era rassegnato ad "accomodarsi" sulla sedia della sua scrivania, si sentiva sempre a disagio a dividere lo spazio con Blaise e tutti gli altri mobili della sua stanza erano troppo lontani.

-Basta adesso Pansy!- Le intimò, non appena si fu seduto -Ha ragione Blaise, non fa più nessuna differenza, non potrei amarlo più di così- Aveva ammesso, abbassando lo sguardo e arrossendo -Poi abbiamo un altro problema più urgente, dobbiamo trovare un modo per restare sott'acqua, senza respirare, per un'ora!- Aveva concluso, voltandosi a sfogliare alcuni fogli sulla sua scrivania, fingendo di cercare qualcosa. Non se la sentiva proprio di guardare in faccia gli amici, dopo la sua dichiarazione di poco prima.

-Ma si può sapere, Draco, perché dovremmo farlo noi? San Potter se l'è cavata per tre anni senza il nostro aiuto, com'è che, ad un tratto, non riesce più nemmeno ad allacciarsi le scarpe da solo?- Chiese Blaise, stiracchiandosi nel suo letto, non si era neppure tolto le scarpe, dannazione!

-Non chiamarlo così!- Aveva commentato Draco lasciandogli un'occhiata di fuoco -E poi... non è che se la sia cavata sempre sa solo- Aveva ammesso, imbarazzato -Diciamo che potrei aver fatto qualcosina per aiutarlo negli anni scorsi... - Pansy aveva raddrizzato la schiena, irrigidendosi e assottigliando le labbra. "Per Merlino, sembra proprio la mamma quella volta che le ho rotto il servizio da tè cinese".

-Cioè? Che hai combinato Draco?- Chiese Pansy, fulminandolo con uno sguardo traverso, una goccia di sudore freddo corse lungo la schiena del reo confesso, riempiendolo di brividi.

-Niente di che, vi... ricordate quell'elfo domestico pasticcione? L'ho... spedito ad aiutarlo!- Aveva ammesso, incespicando nelle parole.

-Quello che tuo padre ha dovuto liberare?- Si intromise Blaise curioso -C'entra Potter?-

-Sì, è stato lui a costringere mio padre a liberarlo...- Aveva risposto, arrossendo, Blaise era scoppiato a ridere e Pansy aveva sbuffato uscendo dalla stanza.

-Mi sa che stavolta l'hai fatta incazzare sul serio Dray!- Aveva commentato l'amico tenendosi la pancia per le risate.

......

Nella torre di Grifondoro, anche Harry si trovava in una situazione simile, aveva raccontato la sua serata gli amici, ma non aveva previsto che Hermione si sarebbe arrabbiata con lui, per essere stato così imprudente e lo aveva sgridato come se fosse un bimbo piccolo, mettendolo in imbarazzo. Ma Ron pareva eccitato come poche volte lo aveva visto.

-Vuoi dire che avete fatto il bagno assieme? Miseriaccia amico! Tutte a te le fortune!- Commentava Ron, gli occhi grandi come due piattini e brillanti di divertimento, purtroppo Hermione aveva altre priorità.

-Vogliamo concentrarci per un attimo sulle cose importanti? Come farai a stare sott'acqua per un'ora intera?- Aveva chiesto, riportandolo alla realtà.

-E ti ha detto quando la rivedrai?- Chiese invece Ron, più interessato alla sua vita amorosa che alla prova del torneo tremaghi.

Harry, dovendo scegliere, decise di rispondere alla domanda per lui più importante, ignorando l'altra.

-Mi ha detto che non riuscirà a tornare presto ad Hogwarts. Anche stavolta ha corso un sacco di rischi, però pensa che ci potremmo vedere in estate e mi ha detto che, se voglio scriverle, posso usare la Parkinson come gufo- Rispose all'amico, ridacchiando.

Ma Hermione non era d'accordo:- Se ci arrivi all'estate!- Sibilò irata, prima di andarsene e mollarli da soli.

-Anche a te è sembrato che volesse provvedere personalmente a farmi fuori?- Si chiese Harry preoccupato, tenendo d'occhio la porta, casomai Hermione decidesse di mettere in pratica il suo intento.

-Lasciala sbollire amico, vedrai che le passa - Rispose Ron fatalista come al solito! - Piuttosto, adesso che non c'è, possiamo concentrarci su quello che è davvero importante: come ce le ha le tette?- Aveva chiesto, con una perfetta espressione da maniaco.

-Ron! Sei disgustoso. Comincio a sentire la mancanza di Hermione! Almeno davanti a lei cerchi di trattenerti!- Aveva commentato Harry, che però non riusciva proprio a togliersi dalla testa come i bellissimi seni della ragazza spuntassero dall'acqua invitanti e tentatori.

....

-Professor Piton, scusi il disturbo, posso entrare?- Aveva bussato alla porta del suo studio, sapeva che sarebbe stato lì tutta la sera, impegnato nella preparazione di una partita di pozione pepata per l'infermiera.

-Vieni Draco, sono solo- Rispose Severus aprendo la porta del suo studio al figlioccio -Perché mi cerchi, è successo qualcosa? Ti ha convocato tuo padre?- Chiese preoccupato. Di solito Lucius passava attraverso lui, se voleva comunicare con il figlio, ma non si poteva mai sapere con quell'uomo.

-No zio, avevo solo voglia di passare un po' di tempo con te, posso aiutarti? Cosa prepari?- Chiese il ragazzo premuroso, passando ad un tono più colloquiale.

Doveva essere formale davanti agli altri studenti, ma quando restavano soli poteva chiamare il suo padrino con l'appellativo che gli riservava da quando era piccolo.

Piton era alquanto dubbioso sull'atteggiamento del figlioccio, ma decise di dargli retta, era curioso di vedere dove sarebbe arrivato.

-Certo un aiuto mi farebbe comodo, ci sarebbero da sminuzzare quei vermi- Era un lavoro disgustoso, lo schizzinoso marmocchio si sarebbe senz'altro rifiutato.

-Ok!- Draco affondò le mani nella poltiglia schifosa e ne fece cadere una manciata sul tagliere. "Dev'essere proprio determinato.... O disperato! ". Pensò il professore, mentre lo guardava lavorare, era veloce e preciso, sarebbe diventato un eccellente pozionista.

-Che cosa sono questi esseri zio?- Chiese, ad un certo punto, per avviare una conversazione, Severus aveva una mezza idea di cosa era venuto a chiedergli, ma non aveva certo intenzione di facilitargli le cose.

-Sono larve di doxy, stai separando i vivi dai morti vero?- Chiese, con un tono severo, dopotutto era un Serpeverde, mica un emotivo tasso! Però, in fondo apprezzava quel tempo con il suo figlioccio, non avevano molte occasioni di stare assieme durante l'anno scolastico.

-Certamente zio non preoccuparti, a cosa servono?- Cercava di coinvolgerlo in una dissertazione accademica, "Il ragazzo sa dove colpire" ma Severus sapeva dove voleva arrivare e non si fece ingannare.

-Hanno molto interessanti usi, tuttavia non consentono di respirare sott'acqua.- Rispose criptico. Se Severus fosse stato il tipo di persona che si concede certi sfoghi, sarebbe scoppiato in una fragorosa risata, il viso di Draco era a dir poco esilarante. -Avevo pensato di darti corda, per vedere quanto tempo ci avresti messo ad impiccartici, ma è molto più soddisfacente prenderti in contropiede. Sul terzo scaffale, il quarto vaso da sinistra, è algabranchia.- Gli confidò, forse lo aveva tenuto sulla corda troppo poco, ma non aveva voluto rischiare che il ragazzo mangiasse la foglia. Come professore era al corrente di cosa comportasse la seconda prova del torneo. Ignorava invece come, il suo figlioccio, fosse arrivato a scoprirlo, ma era ammirato.
-Grazie zio - Mormorò il ragazzo, iniziando a pulirsi le mani.
-Finisci prima quello che stai facendo- Lo bloccò lapidario, senza alzare gli occhi dal calderone... va bene essere generosi, ma non era certo un cavolo di Tassorosso!

Sospirando, il ragazzo si rimise al lavoro, con una smorfia disgustata.
-Certo zio... - Aveva risposto, tornando sui suoi passi, rassegnato.
-E vedi di fargli sapere che, se ruba ancora delle mie scorte, potrebbe non arrivare alla terza prova! Lui e i suoi amichetti stanno preparando la pozione polisucco da qualche parte...

Draco era abbastanza sicuro che lui non centrasse, lo teneva d'occhio e non aveva mai notato dell'interesse verso le scorte dello zio, però con questi Grifoni non si poteva mai essere certi di nulla!

-Si zio, vedrò di fargli avere il messaggio!-

.....

-Blaise, ti prego, devi farmi questo favore, il preside mi ha convocato, devo correre!- Draco lo stava scongiurando. Quella convocazione da parte del preside proprio non ci voleva! Lo zio gli aveva lasciato prendere le sue scorte di algabranchia e gli aveva persino regalato una provetta di pozione polisucco senza fare domande, ma lo aveva tenuto nel suo studio fin oltre il coprifuoco. Aveva passato una bella serata, dopotutto, ma adesso aveva poco tempo, e doveva andare anche dal preside! Se Blaise non lo avesse aiutato non sapeva proprio cosa avrebbe fatto.

-E cosa diavolo dovrei fare?- Gli chiese il suo amico. Draco era così felice che lo avrebbe baciato, invece si limitò a passargli la provetta con la pozione.
-Questa è pozione polisucco, aggiungi i capelli di Paciock e vai da Potter, lui si fiderà del suo compagno, questi Grifoni creduloni si fidano sempre! Gli dai l'algabranchia e gli spieghi come usarla. Non sarà difficile convincerlo! Io devo scappare!- Terminò, infilando la provetta fra le mani dell'amico.
-Aspetta Draco, e chi ti lo dice che non abbia già trovato la soluzione da solo?- Aveva chiesto Blaise, speranzoso. Ma Draco sapeva benissimo che Harry non aveva ancora risolto il problema.

-È in biblioteca con gli altri due sfigati che studiano come dei matti, non hanno ancora risolto nulla. L'unica cosa a cui devi stare attento è che in biblioteca c'è anche Paciock!- Spiegò all'amico, senza riflettere. Blaise lo aveva fissato, gli occhi spalancati e pieno di panico.

-Ok, mi faccio aiutare da Pan! Vai ora o fai tardi!-

-Grazie Blay, sei un amico.-

Nel frattempo, in biblioteca, un gruppo di Grifoni disperati, protestava contro un certo professore.

-Ma professor Moody, domani c'è la seconda prova!-

-Lo so signorina Granger, e si presume che il signor Potter sia preparato ed abbia bisogno di dormire! Lei, invece, mi seguirà dal preside, signorina, se Potter ha bisogno di una mano...-

-Ecco professore, ci penso io, non si preoccupi!- Intervenne Neville Paciock, un po' troppo sicuro di se per la verità, ma Malocchio aveva intenzione di chiamare proprio lui, quindi, tranquillo, si allontanò con la ragazza.

-Ciao, cosa state cercando?- Si informò Neville, piuttosto diretto.

-Ti senti bene Neville?- Chiese Ron, notando lo strano modo di fare del ragazzo.

-Sì, sto bene - Si schernì l'altro- Volevo solo aiutarvi- Rispose.

-Beh, se conoscessi un modo per respirare sott'acqua.... - Lo canzonò Potter, ironico.

Bl-Neville Non poteva crederci, era davvero così facile?

-Sì, in effetti, basta usare l'algabranchia, guarda, per caso ne ho un po' in tasca.- Rispose -Ecco, usa tutta quella che ti serve, per un'ora dovrebbe bastare un pezzo piccolo, Ciao ragazzi, devo andare-

Aggiunse poi, passandogli un contenitore con pezzi di alga viscida e dall'aspetto malsano sul tavolo, per poi voltarsi ed allontanarsi di corsa.

-Non ti sembra che Neville fosse un po' strano stasera Harry?-

-Strano dici? Ma chi se ne frega, guarda Ron, eccola la soluzione a tutti i miei problemi!-

Esultò Harry, sollevando il barattolino di algabranchia come fosse un trofeo!

-Grazie Neville- Urlò, guadagnandosi un occhiataccia da parte della bibliotecaria

- Vieni Ron- Aggiunse -Andiamo a dormire!-

-Ma, non aspettiamo Hermione?-
Chiese Ron confuso.

-È con il preside, che vuoi che le succeda? Che cada nel lago Nero?- Chiese ironico.

...

- Stavolta ho fatto un casino Pan, Draco mi ammazza quando lo viene a sapere- Si disperava Blaise nel dormitorio dei Serpeverde

-Non preoccuparti, tesoro, mi premurerò che non ti faccia passare a miglior vita, al massimo qualche ossa rotta o una piccola emorragia interna... ma, non temere, non lo lascerò avvicinare al tuo viso, non vorrai che tutta questa bellezza vada sprecata! - Lo canzonò Pansy!

-Fai presto a scherzare tu, non è con te che se la prenderà, quando quel tonto di Potter non userà l'algabranchia perché non si fida di me, o meglio di Neville Paciock interpretato da me! -

-Io non mi farei troppi problemi al posto tuo, quel Potter fa tanto il santarellino, ma è sufficientemente Serpeverde da riconoscere la cosa più conveniente da fare.-

-Tu dici Pan? Comunque è meglio che parli con lui e gli spieghi come è andata, prima che si faccia venire una crisi domani, davanti a tutti! A proposito, dov'è? -

-Non lo so, non è ancora tornato dall'ufficio del preside, pensavo di scendere in sala comune ad aspettarlo.-

-Vengo con te!-

..........

Draco era appena arrivato nell'ufficio del preside, già accomodate su alcune comode poltrone stavano Cho Chiang, Hermione Granger e... chi diavolo è questa ragazzina?

Una bimbetta di 10- 12 anni occupava la terza poltrona, aveva la divisa di Beauxbatons ed un'aria familiare.

-Mi scusi il ritardo signor preside - Si scusò il Serpeverde.

-Non si preoccupi signor Malfoy, si accomodi a fianco alle sue compagne ed alla signorina Delacour -

"Ecco perché mi sembrava di averla già vista, è praticamente identica alla campionessa francese, sarà la sorellina."

-Ora che ci siamo tutti possiamo cominciare-

Stava dicendo il preside mentre estraeva la bacchetta e mormorava un incantesimo a mezza voce, poi tutto fu buio...

......

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