L'estate parte 3 Il medaglione
Pensò per un attimo di cercare Hermione, lei si sarebbe dimostrata più sensibile, se non altro, "non è il caso, ho visto la signora Wesley portare il letto di Ginny nella sua stanza, se c'è una cosa di cui sono sicuro è che non voglio che lei ne sappia niente". La sorellina di Ron, aveva sempre avuto questa imbarazzante cottarella per lui, presentarsi nella sua stanza in piena notte per parlare di certe cose, era decisamente fuori luogo.
Disperato, decise di andare in cucina, e provare a farsi un tea. Era notte fonda, perciò fu sorpreso di trovarla occupata.
-Buongiorno Harry- Lo salutò Remus -Ben svegliato... O forse non sei ancora andato a dormire?- Dedusse con un sorrisetto complice.
-Infatti- Rispose il ragazzo -Non riesco a prendere sonno- Rispose Harry, passandosi una mano nei capelli e riuscendo, chissà come, a scompigliarli più di quanto non fossero.
-Vuoi farmi compagnia?- Chiese l'ex professore, indicandogli la teiera che aveva appena riempito di acqua e una tazza, già pronta per essere riempita.
-Sembra che tu mi abbia letto nel pensiero Remus- Rispose Harry, prendendo posto su una sedia di legno dall'aria consunta, ma pulita.
L'uomo prese un'altra tazza gliela mise di fronte, poi versò l'infuso bollente in entrambe e si sedette di fronte al ragazzo.
-Sai Harry, confesso che mi piacerebbe poter leggere i tuoi pensieri. Vedo che sei preoccupato per qualcosa e mi pare di capire che avresti bisogno di confrontarti con qualcuno. Non voglio sforzarti ma, sai che puoi sempre contare sulla mia discrezione.- Concluse, portando la tazza alla bocca e cominciando a soffiarci sopra per freddarla, sembrava considerasse concluso l'argomento.
- Io... beh... ecco...- Tentennò Harry, era proprio quello che desiderava, qualcuno con cui parlare. Ma era la persona giusta? Si era già confidato con Remus, quando era un suo professore, prima di scoprire che era uno dei migliori amici di suo padre, ed era sempre stato un ottimo ascoltatore. -Ci sarebbe una cosa, ma non so se mi sento pronto a farlo sapere a tutti.- Continuò esitante, torcendosi le dita.
-Ho le labbra cucite!- Lo rassicurò l'uomo, posando la tazza e sfoggiando uno dei suoi soliti sorrisi complici, Harry si era sempre sentito così a suo agio con lui, come se Remus potesse sempre capirlo, quasi senza che lui parlasse.
-Si tratta forse di "problemi di cuore"?- Chiese ancora, sorprendendo Harry con la sua perspicacia e mettendolo in imbarazzo, il ragazzo nascose il viso dietro la tazza di the, fingendo di berlo.
-Io... in effetti... ci sarebbe una ragazza...- Continuava ad esitare, come se non trovasse il coraggio di parlare, ma Lupin sapeva più di quanto Harry credesse.
-Parli della misteriosa signorina che ti ha accompagnato al Ballo del Ceppo?- Harry spalancò gli occhi per la sorpresa, arrossendo.
-Sai Harry, i tuoi amici hanno la tendenza a chiacchierare. Ma non mi sembrava che fosse un argomento spigoloso- Disse Remus, perplesso, Ron ed Hermione ne avevano discusso spesso, a quanto pareva la riccia non si fidava affatto di quella ragazza!
-Infatti, non lo è!- Si affrettò a specificare Harry, ormai aveva rotto il ghiaccio e l'imbarazzo cominciava a scemare. -È solo che, più ci penso, più...- Non sapeva come continuare.
-Da quanto ho capito, è una ragazza molto carina.- Lo incoraggiò ancora Remus, sperando di farlo sciogliere un po'. Funzionò!
-Carina? È meravigliosa!- Cominciò il ragazzo con enfasi, infervorandosi sempre più -È bellissima e ha degli occhi così favolosi, che sembra di perdercisi dentro, e poi è simpatica, mi fa ridere e non sono mai in imbarazzo quando sono con lei e poi sa sempre cosa dire per farmi stare bene e...-
Remus lo interruppe divertito. -Prendi fiato Harry!- Disse, soffocando una risata -Mi pare di capire che provi qualcosa per lei, non ci sarebbe proprio nulla di male, Harry, oltre tutto mi pare di capire, dai commenti entusiasti di Ron, anche lei prova la stessa cosa per te-
Asserì, convinto di aver fatto centro. Ma Harry si fece serio.
-Non lo so, non sono sicuro... secondo te è possibile essere interessato a due persone contemporaneamente?- Gli chiese, fissandosi le mani, non aveva il coraggio di alzare lo sguardo.
-Harry, è più che normale, se hai conosciuto un'altra ragazza che ti piace allo stesso modo. Soprattutto perché, mi è parso di capire che la damigella non studi ad Hogwarts. Alla tua età è difficile gestire un rapporto così, la lontananza, a volte può "raffreddare" i sentimenti.- Gli spiegò Remus, allungando una mano per prendere la sua in un gesto che voleva essere di conforto.
-Non è per quello, sono sicuro di quello che provo per lei, solo che, a volte, mi trovo a pensare ad un'altra persona- Lo interruppe il ragazzo, sottraendosi discretamente al suo tocco. Lupin ascoltava con attenzione ora, c'era qualcosa che gli sfuggiva.
-È, che, questa persona, insomma, come dire, non è esattamente... una ragazza- Concluse Harry, tenendo gli occhi bassi, un leggero rossore gli fiorì sulle guance.
-Che intendi Harry?- Lupin era un po' preoccupato, nel mondo magico "non è una ragazza" poteva dire qualunque cosa "per Merlino e Morgana fa che Hagrid non lo abbia contagiato troppo con la sua passione per le strane creature...!" Pregò Remus fra sé.
-È... un ragazzo- Sussurrò Harry con un filo di voce, sempre più imbarazzato.
-Oh! Grazie al cielo!- Sospirò Lupin, guadagnandosi un'occhiata interrogativa da parte di Harry. -Non ci fare caso, Harry. Avevo paura che... non importa. Continua!- Lo incoraggiò, molto più sollevato -È un compagno di scuola?- Chiese, incoraggiante.
-Cioè, insomma, non ti sembra strano che sia un ragazzo?- Chiese Harry, confessare il suo segreto era stato difficile e gli sembrava strano che, invece, Remus lo considerasse una cosa normale.
-Dovrebbe? Non ci vedo nulla di strano, non è così bizzarro provare attrazione per qualcuno del tuo stesso sesso. È questo che ti preoccupa così tanto?- Chiese.
-In parte- Ammise il ragazzo, molto più sereno, ora che aveva visto la reazione tranquilla dell'uomo -Forse, non so, secondo te vuol dire che sono gay?- Lupin sembrava divertito.
-Mi ricordi tanto una persona- Aveva una buffa espressione -Forse un giorno te ne parlerò...- Concluse con un sorrisetto sognante "che abbia anche lui qualcuno di speciale?", si chiese Harry, sembrava che anche lui avesse bisogno di confidarsi.
-Se vuoi parlarmene, anche ora, sai che io non direi mai nulla a nessuno!- Affermò Harry incoraggiante.
-Sai, non è che non mi fidi di te, ma non è così facile tenergli qualcosa nascosto, se te lo dicessi se ne accorgerebbe immediatamente.- "Tenergli? Allora è un lui!" Dedusse Harry.
-Tornando a te, sappi che, se fossi omosessuale, non ci sarebbe proprio nulla di male! So che fra i Babbani non è visto di buon occhio, ma nel mondo dei maghi non è affatto così! C'è molta più tolleranza.- Harry lo ascoltava attentamente, Remus continuava a parlare -Devi solo capire quale di queste due persone ti rende più felice. E soprattutto ragazzino, devi essere onesto con entrambi, scegliere una persona e attenerti la tua scelta! Non puoi tenere il piede in due scarpe, sono stato chiaro?- Concluse, con aria severa.
-Cristallino!- Replicò Harry -Ma non ti preoccupare, non è che possa realmente scegliere- Lupin lo guardava perplesso.
-Perché Harry? Cosa ti impedisce di scegliere liberamente?- Chiese Remus, preoccupato.
-Il fatto è che lui non è esattamente un mio amico- Rispose Harry tenendo gli occhi bassi, non se la sentiva di guardare Remus, da un lato avrebbe voluto dirgli tutto quanto, confessargli chi era la persona che gli faceva perdere il sonno e ascoltare i suoi consigli, ma una parte di lui era terrorizzata al solo pensiero che Remus scoprisse l'identità del ragazzo.
-E non può diventarlo?- Propose Remus, c'era ancora qualcosa che gli sfuggiva ed andava per tentativi. Era certo che Harry desiderasse confidarsi, ma qualcosa lo frenava.
-Non andiamo molto d'accordo a dire la verità...- Rispose Harry sempre più pensieroso.
-Ti piace un ragazzo, con cui vai nemmeno d'accordo?- Chiese Lupin divertito.
-Non sono molto sveglio vero?- Rispose Harry ridendo anche lui.
-Non è questo!- Rise Remus, si era sdraiato sulla sedia, portando le mani intrecciate dietro la nuca, ad Harry ricordava un po' Sirius, veramente. - È che mi ricordi terribilmente me stesso- Raccontò scoppiando in una grassa risata, seguita da un esterrefatto Harry.
Poi Remus ebbe un lampo di comprensione.
-Aspetta un attimo, non sarà per caso un certo Serpeverde con i capelli biondi, che hai riportato su dalle profondità del Lago Nero?- Ipotizzò, ricomponendosi.
-E t-tu come f-fai a...?- Balbettò Harry, impaurito. Poi, visto che non c'era modo di negare, ammise: -È così evidente?-
Il ragazzino sembrava molto in imbarazzo, Lupin pensò che non fosse il caso di spingerlo a parlare di un argomento che lo metteva a disagio, quindi cercando di cambiare argomento disse: -Sai Harry- seguitò, assumendo il suo miglior tono da docente, cercando di portare la conversazione su un piano meno personale e più accademico.- L'omosessualità è talmente accettata nel mondo magico, che alcune antiche famiglie, hanno studiato dei metodi per permettere anche alle coppie dello stesso sesso di concepire degli eredi, sai per permettere di perpetrare la dinastia...- Harry, soffocò il suo imbarazzo nella tazza di the ancora bollente, scottandosi la lingua, ma Remus non ci fece caso. La conversazione aveva risvegliato i suoi ricordi, scoppiò in un risolino imbarazzato.
-È una buffa coincidenza che ci siamo trovati a parlarne proprio ora. Infatti, devi sapere che, quando avevamo più o meno la tua età, Sirius aveva trovato un "cimelio di famiglia" che serviva proprio a quello scopo.- Parlando, e ridendo sotto i baffi, si era alzato ed era andato a frugare sul fondo di un armadietto. Spostando tazze e piatti, riuscì finalmente ad agguantare quello che stava cercando. Riemesse dalla ricerca scarmigliato ed ansante.
-Sirius ha ritrovato quest'album di foto la settimana scorsa, l'aveva nascosto sotto le assi del pavimento della sua stanza - "Anche io nascondo le mie cose allo stesso modo, quando sono dagli zii!". Pensò Harry, sentendosi felice di avere qualcosa in comune col suo padrino.
-Me lo stava mostrando poco prima che arrivassi, ieri pomeriggio, poi è entrata Molly e l'abbiamo nascosto!- Sussurrò, ammiccando con aria complice, Harry si scoprì improvvisamente curioso e si sporse verso Remus, mentre apriva la prima pagina. Ma, ad un tratto, l'uomo parve cambiare idea e richiuse di scatto il libricino, tirandolo a sé. Harry lo guardò stupito.
-Forse non è una buona idea mostrartelo...- Disse Remus, riflettendo ad alta voce.
-Dai Remus!- Insistette Harry -Lo sai che non ne farò parola con nessuno!- L'uomo parve rifletterci sopra.
-Ho la tua parola, Harry?- Gli chiese, fissandolo con aria incerta, un po' confusa.
Harry realizzò che l'uomo non era del tutto lucido, nonostante si sforzasse di non mostrarlo. Se fosse stato sobrio, Harry non avrebbe avuto alcuna possibilità di spuntarla, ma, visto lo stato dell'ex professore, pensò di avere una possibilità e tentò il tutto per tutto, rispondendo -Certo Remus, resterà fra noi.- Replicò ammiccante, sperando di sembrare sufficientemente convincente, e ci riuscì perché, il lupacchiotto, aprì la prima pagina, sforzandosi di contenere le risate e spinse l'album verso Harry.
Il ragazzo non capiva proprio cosa ci fosse da ridere, Lupin ora si teneva le mani premute sulla bocca, per cercare di frenare l'eccesso di risate che lo aveva colto. Più guardava la foto, più rideva "È impazzito? O è così ubriaco da non capire più nulla?". Ci volle qualche minuto all'uomo, per calmarsi abbastanza da riuscire a parlare.
-Non trovi che sia esilarante Harry?- Chiese, asciugandosi una lacrima e indicando la foto al ragazzo. Harry la osservò meglio, c'erano 3 persone immortalate, una era suo padre, un ragazzo molto più giovane di quello ritratto nell'unica foto che possedesse dei suoi genitori, ma inconfondibile. L'altro doveva essere Lupin, non era cambiato molto, a parte l'aria stanca e i baffi di cui, nella foto, non c'era traccia. Dovevano trovarsi nei dormitori di Grifondoro, perché, alle loro spalle, erano immortalate le inconfondibili tende che ornavano i letti della loro camerata. I due amici ridevano divertiti, ammirando la terza figura che appariva nella foto: una bellissima ragazza, che lui era sicuro di non avere mai visto.
-Non riconosci di chi si tratta?- Chiese Lupin, che era riuscito a riacquistare un minimo di autocontrollo, ma non a sufficienza da smettere di ridacchiare. -Siete tu e mio padre- Disse Harry convinto -La ragazza invece non la conosco.-
-Sei sicuro?- Riuscì a chiedergli Remus, prima di scoppiare nuovamente a ridere. Harry la esaminò con attenzione, aveva degli occhi grigi, incredibilmente intensi ed una massa di capelli neri come la notte e selvaggi. Si atteggiava, nella foto, mandando un bacio amicante con la mano, mentre si sporgeva in avanti, per mettere in mostra l'imponente seno che la camicia, di foggia maschile, faticava a contenere. Harry non era solito focalizzare la sua attenzione su un particolare tanto "volgare" come il petto di una ragazza, ma quello della signorina nella foto, era a dir poco impressionante, il povero bottone di quella camicia era talmente teso che avrebbe potuto uccidere il fotografo, se fosse saltato via.
-Mi spiace, non ho idea di chi possa essere- Ammise Harry.
-Beh! Mio caro ragazzo quello schianto di ragazza, non è altri che... Sirius!-
"Ecco fatto! Remus è impazzito! E adesso chi lo dice a Sirius? Lo accetteranno al San Mungo? Non so se sono attrezzati per gestire un lupo mannaro uscito di senno".
-No Harry, non guardarmi a quel modo, non sono impazzito- Disse Remus, immaginando quali pensieri attraversassero la testa di Harry, aveva tratto nuovamente a se l'album, e gli stava indicando un punto della foto, appena sotto al seno "esplosivo"
-Lo vedi questo medaglione? È un oggetto magico molto potente, appartiene alla famiglia di Sirius da molte generazioni, e, come ti spiegavo prima, serve per permettere alle coppie omosessuali di concepire un figlio.- Harry scrutò il pendente, non era esattamente un medaglione, si trattava di una luminosissima pietra verde ingabbiata fra due sbarre d'argento che le si avvolgevano morbidamente attorno. Aveva un'aria familiare, ma non riusciva a ricordare dove l'avesse visto.
-Funziona in questo modo, consente alla persona che lo indossa di cambiare temporaneamente il proprio sesso, se ad indossarlo è un uomo, come in questo caso, allora diventa una donna e viceversa. Se lo indossa una donna, diventerà, per qualche tempo, un uomo.- Continuò a spiegare Remus, mentre Harry cercava di ricordare dove avesse visto il pendente.
-Ma scusa Remus, se un uomo si innamora di un altro uomo, trasformandolo in una donna, non è che... come dire... - Harry non sapeva come terminare il discorso, era troppo imbarazzato per dar voce al dubbio che gli aveva attraversato la mente, distraendolo dai suoi pensieri. Fortunatamente Remus sapeva esattamente quale dubbio lo aveva colto, essendosi trovato per primo a porsi quel quesito molti anni prima.
-Ti stai chiedendo come possa provare attrazione per una persona del sesso opposto, pur essendosi innamorato di un altro uomo?- Postulò il professore, intuendo quale fosse la sua perplessità.
-Proprio così- Asserì Harry annuendo con convinzione.
-È questa la magia, Harry, la forza di questo manufatto: cambia il suo corpo, ma la persona che ti trovi davanti è la stessa di cui ti sei innamorato, e l'incantesimo del pendente fa in modo che tu ne sia cosciente anche se ha un aspetto diverso. Non so se riesci a comprenderlo. È difficile spiegare questo aspetto, a qualcuno che non l'abbia vissuto sulla propria pelle. Mi ha aiutato a capire quello che provavo per... una persona, anche usando il medaglione non cambiava affatto per me.- Non voleva rivelare ad Harry l'identità della persona di cui era stato innamorato e si era fermato appena in tempo, giusto un attimo prima di rivelare il suo segreto. Pensò fosse meglio distrarre Harry, mostrandogli altre foto.
-Lo abbiamo provato tutti il ciondolo...- Disse, cambiando discorso e voltando pagina. La nuova fotografia mostrava suo padre e Sirius, intenti a lanciare fischi verso una bellezza castana dagli occhi color miele.
-Sei tu questa?- Chiese Harry entusiasta.
-Esattamente Harry, e, nel caso te lo stessi chiedendo, il bottone della camicia di Sirius è, effettivamente, saltato, pochi secondi dopo che era stata scattata la foto, andando a colpire Peter in un occhio, vedi?- Chiese, voltando un'altra pagina ed indicando una ragazzina paffutella con un occhio nero, intenta ad accettare una rosa da un Sirius Black a torso nudo, inginocchiato ai suoi piedi, mentre, sullo sfondo, suo padre si teneva i fianchi per il troppo ridere. La ragazzetta sorrideva timida ed un paio di graziose fossette le si formavano sulle guance.
-Minus- Sibilò Harry con odio, stritolando il fragile album fra le dita.
-Sì, mi spiace Harry, all'epoca non potevamo immaginare...- Commentò mestamente l'ex professore, intuendo quanto quell'immagine potesse fare infuriare il ragazzo. -Ma abbiamo tenuto il meglio per ultimo!-proseguì in tono allegro, sperando di riuscire a rasserenare Harry, e, preso il libretto delle sue mani, prima che lo danneggiasse irreparabilmente, voltò l'ultima pagina -Ed ecco a te, un ritratto di tuo padre, come nessun figlio dovrebbe mai vederlo!- Annunciò, posizionando di fronte al ragazzo un'immagine di James. Dalla copertina danneggiata pochi istanti prima, scivolò un foglietto che finì per terra e Remus si chinò a recuperarlo, mentre Harry scrutava la foto che ritraeva suo padre, una riccia da urlo con gli occhi castani e gli immancabili occhiali rotondi che le davano l'aria da maestrina sexy, a braccetto di Sirius che aveva indossato la cravatta, ma non la camicia. Usando quello che aveva tutta l'aria di essere un lenzuolo, le avevano drappeggiato una sorta di velo, che Peter, dietro le spalle della coppia, reggeva, come fosse stato lo strascico di una sposa. Harry non sapeva proprio cosa pensare. Era bello, anzi bellissimo poter ammirare uno scorcio della vita di suo padre, vedere quanto era sereno, come si divertiva con i suoi amici. D'altro canto, guardare Peter Minus, divertirsi assieme a lui, sapendo quale atrocità avesse commesso, contro i suoi genitori... Senza contare il fatto che, vedere suo padre in abiti femminili, era un pochino destabilizzante. Le sue riflessioni furono interrotte da un gemito di Remus, che attrasse la sua attenzione. Non c'era più neanche un'ombra di divertimento sul suo volto, anzi, era impallidito e fissava la foto quasi con terrore, mentre la reggeva con mani tremanti. Prima che Harry riuscisse a capire come comportarsi, l'atteggiamento di Remus mutò e passò da uno sguardo terrorizzato ad uno carico di qualcosa che poteva essere affetto, misto a rimpianto. Un sorriso triste si impresse sul suo volto e, una mano si posò sull'immagine, come per farle una carezza.
-Remus? Va tutto bene?- Chiese Harry, nel tono più dolce e pagato possibile. Remus si riscosse dai suoi pensieri e, per un istante, parve intenzionato a nascondere la foto, per non mostrarla ad Harry. Ma il ragazzo lo scrutava preoccupato, sapeva che, se non gliel'avesse mostrata, lui ci avrebbe costruito sopra chissà quale castello in aria e ne avrebbe fatto una malattia. Non valeva la pena di fargli sprecare così tanto tempo ed energia per una cosa tanto banale, quindi gliela allungò.
-Tutto bene. È solo che, non sapevo avessero scattato questa foto!- Harry la osservò, riprendeva ancora tre ragazzi, di cui uno indossava il medaglione, ma era completamente diversa da quelle precedenti. Prima di tutto era stata scattata all'aperto, in un posto pieno di alberi, con, sullo sfondo, le mura di Hogwarts in lontananza.
-Eravate nella foresta proibita?- Chiese Harry, ancora intento ad osservare la scena.
-Sì- Rispose Remus a corto di parole. Nella foto suo padre e Sirius (finalmente completamente vestito) erano impegnati a cercare di trattenere per le braccia la ragazza, a cui avevano evidentemente infilato il pendente contro la sua volontà. La ragazzina era minuta, piccola, sembrava essere del primo anno, forse del secondo. I pantaloni, che durante la trasformazione dovevano essere diventati troppo grandi per lei, le erano scivolati lungo le gambe e si erano raccolti attorno alle caviglie. Fortunatamente, la camicia era enorme e la copriva fino quasi al ginocchio, un po' storta, lasciava intravedere dei lembi di pelle pallidissima sulle spalle e sulle clavicole, l'unico altro indumento che indossava era una cravatta verde argento "una Serpeverde! No, non una! UN! È un ragazzo! Che sia la persona di cui mi ha parlato prima?" Scrutando attentamente l'amico dei suoi genitori, Harry osò porre la domanda.
-Si tratta di lui? È... il ragazzo di cui ti sei innamorato?- A quelle parole Remus arrossì un poco, poi, piegando il capo come volesse impedirgli di scrutarlo negli occhi, ammise: -Sì- una parola lieve come un sussurro, quasi avesse timore di farsi udire anche da se stesso -Riesci a capire di chi si tratta?- Harry tornò a studiare la foto, stavolta concentrandosi sul viso.
-E di Serpeverde...- cominciò. Dalla foto, la ragazzina, onestamente molto carina, fissava il mondo con uno sguardo carico d'odio. Si dimenava cercando di liberarsi dai suoi aguzzini ed il caschetto di capelli nerissimi e sottili come seta, che le incorniciavano il viso, ondeggiava fluido ad ogni scossone. I profondi occhi d'ossidiana lanciavano lampi e la sua bocca, dopo aver inveito contro i suoi assalitori, si contorceva in un ghigno cattivo. Poi, lei piantava lo sguardo fiammeggiante sul fotografo e corrugava la fronte, una ruga le si formava fra le sopracciglia...
-Oh! No!- "Serpeverde".
-No!- "capelli neri e lisci".
-No! No!- "occhi neri".
-No! Non può essere!- "Quell'espressione infuriata carica d'odio".
-No! No! NO! Non può essere lui! NON È LUI!- Harry era sconvolto, certo che aveva capito! Era così evidente! Ma non poteva crederci, non aveva alcun senso!
-Harry, cerca di calmarti!- Lo supplicò Remus. -Lo capisci che, se lui intuisce quello che ti ho detto stasera, o che ti ho mostrato quella foto, noi siamo molto, ma molto morti?- Harry non riusciva a pensare, era sotto choc! -Harry, devi cercare di riprenderti, per carità!-
Ma un fato beffardo era all'opera quella sera. Con uno svolazzo di vesti nere, Severus Piton, eruppe nella cucina di Grimmauld Place, nel cuore della notte, chiedendo con urgenza: -È ancora qui il preside?- Harry lo fissava interdetto, la mente, incapace di accettare quel nuovo assalto alla ragione, era andata in corto circuito "Che diavolo ci fa qui? Non dovrebbe essere qui! È tutto sbagliato! Lui non c'entra con questo posto!"
-Non è a scuola?- Balbettò Lupin, riuscendo a stento a far scivolare la fotografia compromettente sul pavimento e posarci sopra una scarpa.
-No! Nel suo ufficio non c'è, devo parlargli al più presto!- Rispose il Mangiamorte, agitato.
-Lui...- Si lasciò sfuggire Harry, senza accorgersi di aver parlato ad alta voce.
-Che diavolo succede al ragazzo, Lupin?- Remus era preoccupato, Harry non accennava a riprendersi! Doveva liberarsi di Piton al più presto ed occuparsi di lui.
-Ha appena visto il suo professore di Pozioni erompere nella cucina di casa sua, nel bel mezzo della notte! Tu che dici Severus? Vuoi farmi credere che è il primo Grifondoro che traumatizzi?- Non sapeva cosa altro inventarsi, sperava che bastasse, ma sapeva che Piton era un osso duro, se avesse deciso di indagare, non avrebbero avuto scampo! Osò lanciargli un'occhiata furtiva, le sopracciglia di Severus avevano quasi raggiunto l'attaccatura dei capelli! Poi il pozionista corrugò la fronte, assumendo l'espressione alterata che era così familiare sul suo volto. Disgraziatamente Harry l'aveva appena rimirata in tutt'altro contesto. Fu troppo! Senza neppure rendersene conto scoppiò a ridere in modo tanto incontenibile da cadere dalla sedia, riverso sul pavimento, dove, tenendosi l'addome, continuò ridere, incapace di riacquistare il controllo.
-Harry!- Urlò Remus sporgendosi per prestare soccorso al ragazzo, mentre l'arco sopraccigliare dell'alchimista si involava verso vette ancora mai raggiunte.
-L'eroe-Che-Ci-Salverà-Tutti!- Commentò acidamente, con il suo solito tono sarcastico, prima di voltarsi e proseguire la sua ricerca.
- Harry! Per l'amor del cielo! Cerca di calmarti! "Aguamenti"- Enunciò, e, dalla punta della sua bacchetta, fuoriuscì un getto d'acqua, che andò dritto a colpire Harry sul viso. Il ragazzo si trovo a lottare contro la sensazione di affogare, l'acqua gli si infilava nel naso e nella bocca, impedendogli di respirare, inoltre gli aveva fatto cadere gli occhiali sul pavimento e gli riempiva gli occhi così non vedeva nulla. In pochi istanti, fu zuppo d'acqua congelata! Grazie a Merlino era estate, altrimenti avrebbe rischiato l'ipotermia! Fradicio, ma finalmente padrone di se stesso, Harry riguadagnò il suo posto sulla sedia, gocciolando acqua ghiacciata dappertutto.
-Va un po' meglio ora? - Chiese Lupin porgendogli un asciugamano che Harry accettò con uno sguardo offeso.
-Se questo per te è meglio?- Commentò, tentando di asciugarsi il più possibile con quel misero pezzo di stoffa.
-Ti sei reso conto che sei scoppiato a ridere in faccia a Piton? Per fortuna aveva fretta di trovare Silente, o avrebbe scoperto tutto ed ora noi non saremmo qui a conversare tranquillamente! Probabilmente rimpiangeremmo di non essere morti, conoscendolo.- Harry aveva ricordi parecchio confusi degli ultimi minuti.
-Ah sì?- commento solamente. Poi un'altra domanda prese forma nella sua mente.- Ma Remus, da quando è stata scattata questa foto sono passati molti anni, possibile che tu non abbia, che so, incontrato qualcun altro?- Remus si prese del tempo, prima di rispondere a quella domanda. Sembrava improvvisamente intristito ed Harry, saggiamente, decise di attendere che l'altro fosse pronto. Remus si alzò e ripose le tazze nell'acquaio, ci avrebbe pensato il giorno successivo a lavarle. Fissò senza vederlo il liquido ambrato nella sua tazza che ondeggiava e poi usciva, tracimando dal contenitore e bagnando il piano della cucina, un attimo prima finire nel lavandino. Molly si sarebbe arrabbiata vedendo quella confusione. Afferrò uno straccio e, con gesti meccanici, pulì dove aveva sporcato.
-Sai Harry- disse uscendo, quasi come stesse parlando fra sé e sé -Quando un lupo sceglie un compagno è per tutta la vita.- Sembrava intenzionato a chiudere lì discorso, poi parve ripensarci e aggiunse con un sorriso mesto -Che sia ricambiato o meno- Ed uscì, lasciando Harry con più pensieri di quanti già non ne avesse prima di quella conversazione.

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