Dumstrang parte due
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Ciao carissime persone che leggete e commentate (sappiate che chi commenta ha un posticino speciale nel mio cuore) Ecco a voi il seguito dell'avventura dei due scappati di casa. Se la caveranno? Riusciranno e ritrovare Blaise? Per ora Harry sta male e sono piuttosto lontani da Madama Chips e dalle sue amorevoli cure. Ce la farà Draco a gestire la situazione e tenere a bada i suoi sentimenti? Lo scoprirete solo leggendo!
Buona lettura.
Noy
Harry era crollato a terra davanti ai suoi occhi.
Non era la prima volta che succedeva, ma Draco stavolta era solo, proprio solo.
Si buttò sul corpo del suo ragazzo e gli mise la mano sulla fronte. Era bollente.
-Perché non mi hai detto di non stare bene?- Si tolse il mantello e lo stese come una coperta sopra il corpo rannicchiato di Harry. Il ragazzo gemette.
-Cosa?-
-Male... dappertutto.-
Il suo viso si contrasse in una smorfia di dolore.
Draco urlò. -Harry! Che succede? Oh Merlino benedetto rispondimi ti prego!-
Uno stridio acuto gli rispose.
Un verso che conosceva bene, ma che non si sarebbe mai aspettato di sentire in quel frangente. Alzò il braccio e lo splendido gufo reale di Blaise gli atterrò addosso.
-Ubue! Grazie a Merlino. Devi andare da Blaise, portalo qui.-
Blaise lo avrebbe aiutato e lui non sarebbe stato solo a doversi occupare di Harry. Tirò un sospiro di sollievo.
"Ma come farà Blaise ad arrivare fin qui? Pensa Draco!"
-Aspetta!- Ordinò al gufo, che stava sbattendo le ali per prendere il volo.
Si chinò su Harry, scostò delicatamente il suo mantello e ritagliò con cura la tasca, formando un piccolo sacchetto che porse al gufo.
-Portalo a Blaise, lo so che è più pesante di quello che sembra, ma tu sei forte, ce la puoi fare. Poi mostra al tuo padrone la strada per venire da noi.-
Il volatile afferrò il sacchetto obbediente e volò via.
-Ti prego, fai presto- Disse, più a sé stesso che all'uccello che era già lontano.
Harry si lamentò, attirando la sua attenzione. Aveva gettato gli occhiali a terra e si copriva il volto con le mani.
-Ti fa male la testa, amore?-
Draco non sapeva che fare, gli prese la testa fra le mani e se la posò sulla gambe.
-Draco...-
Harry tremava come una foglia scossa dal vento e lui aveva paura.
-Cerca di stare calmo, Harry, adesso ti do qualcosa per il dolore e poi devo cercare di far scendere la febbre.-
Si cercò nelle tasche della giacca. Dove le aveva messe? "Ah! Eccole!" Dalla tasca interna estrasse alcune fiale.
Le esaminò una a una, scelse quella più grande e tolse il tappo di sughero che la teneva sigillata. Il familiare profumo della pozione antidolorifica si mescolò all'aroma resinoso degli abeti che li circondavano.
-Apri la bocca- Gli accostò la fiala alle labbra, ma subito Harry fece una smorfia. -Lo so che ha un brutto sapore- Draco gli fece una carezza sulla fronte per rassicurarlo -Ma cerca di mandarla giù tutta, non appena farà effetto ti darò qualcosa per la febbre-
Doveva ringraziare suo padre, se aveva preso l'abitudine di portare sempre con se una scorta di pozioni curative. Lucius lo batteva talmente spesso che non sapeva mai quando gli sarebbero servite.
Dopo l'ultima avventura aveva aggiunto anche una pozione riscaldante e un paio di fialette di pozione pepata. Tanto per precauzione.
Harry sospirò profondamente e l'espressione del suo viso si rilassò, sembrava stare davvero molto meglio, tremava anche meno di prima.
"Merlino ti ringrazio! Adesso posso dargli la pozione pepata"
-Forza, tesoro, è meglio che prendi questa, adesso-
Quella pozione era più indicata per il raffreddore, ma avrebbe abbassato anche la febbre. "Devo trovare un posto dove tenerlo al caldo o quando si abbasserà la temperatura si congelerà"
Si guardò attorno, non c'era proprio nulla che potesse fare al caso loro, solo tronchi di alberi spogli e un tappeto di aghi di pino, neanche un cespuglio per proteggerli dal vento che si stava alzando.
Si sentiva sempre più disperato, per il momento non poteva far nulla se non prendere la bacchetta e evocare una di quelle piccole fiammelle che si poteva tenere in un barattolo.
"E adesso dove la metto?" La fiammella ballava sulla punta della sua bacchetta, ma lui non poteva posarla da nessuna parte, se non voleva rischiare di scatenare un incendio che li avrebbe arsi vivi. Non c'era proprio niente che facesse al caso suo.
"Ci vorrebbe un vasetto, un bicchiere o una bottiglia... aspetta, la provetta della pozione antidolorifica!"
L'aveva gettata a terra e quella era rotolata di fianco alle sue gambe.
-Finite!- Spense la fiamma, subito dopo puntò la piccola fialetta vuota. -Engorgio- E quella crebbe, quando ebbe raggiunto le dimensioni di un piccolo vaso da fiori, Draco interruppe l'incantesimo e, infine, ci infilò una delle sue fiammelle.
Un piacevole tepore si sprigionò dal falò improvvisato, non era neanche lontanamente sufficiente a tenere Harry al caldo, ma era già qualcosa.
Il ragazzo, sulle sue gambe, mugolò di piacere e si rilassò. Non tremava più, anzi, sembrava stesse prendendo sonno. "Per fortuna, non può fargli che bene"
Lo osservò dormire, accarezzandogli di tanto in tanto i capelli.
Come era stato sciocco.
Aveva messo a rischio la salute del suo ragazzo, senza tenere conto delle conseguenze. Harry era appena uscito dall'infermeria, meno di una settimana dopo essersi svegliato da un coma che era durato ben tre settimane e, per di più, aveva passato tutto il giorno con Severus.
Draco sapeva bene quanto potesse essere impegnativo il suo papà, anche se era nelle condizioni migliori.
"Si sarà ricordato almeno di farlo mangiare?"
Oh no! Quella mattina era stato talmente impegnato con la faccenda di Blaise che non aveva neanche permesso a Harry di fare colazione.
Che grandissimo idiota era stato!
-Scusami amore mio. Ti prego, perdonami-
Si sporse, cercando di coprire il corpo di Harry con il proprio, massaggiandogli le braccia e le gambe ancora piegate contro il petto.
Dalla foresta giungevano rumori di piccoli animali che si muovevano furtivi fra gli alberi e sul terreno. Il fiume scorreva lento, con il suo gorgogliare sommesso e in lontananza, giungeva la risacca delle onde del mare. Nessun rumore che tradisse la presenza di esseri umani.
"Possibile che nessuno passi da queste parti?"
Non poteva fare più nulla, solo attendere che le pozioni facessero effetto e pregare che bastassero a far riprendere Harry.
Quasi senza volerlo si trovò a ripensare a quando si era trovato con Remus che gli moriva fra le braccia, o a quando Harry era svenuto al ministero.
Entrambe le volte aveva avuto suo padre al suo fianco, ora era solo.
Tirò su con il naso.
No, non si sarebbe concesso di cedere al pianto. Doveva essere forte e affrontare la situazione.
"Ce la farò! Non posso permettermi di fallire!"
Si alzò un vento gelido, che veniva da nord, lo stesso che aveva spazzato la costa al sera precedente, che coprì il sole con spesse nuvole grigie.
"Ho no, no, NO! non puoi farmi questo!" Ci mancava solo che si mettesse a piovere.
Harry si irrigidì e ricominciò a tremare.
-Merlino ti prego, fa che non peggiori-
Un verso acuto, che veniva da sopra la sua testa, fece eco alla sua preghiera.
Sollevò il viso scrutando il cielo.
Il sollievo gli strappò una lacrima che lui cancellò immediatamente dalla guancia.
A cavallo della sua Nimbus 2001, che sotto di lui sembrava quasi in miniatura, per quanto era alto, Blaise planava con cautela fra le fronde profumate dei pini.
Niente a che vedere con la spontaneità con cui volava Harry o con la sua navigata perizia, ma il cretino se la stava cavando bene, tutto sommato.
-Draco!- Urlò, atterrando al suo fianco, gli occhi pieni di preoccupazione, puntati su Harry. -Che è successo?-
-Credo di averlo sforzato troppo, abbiamo volato tutta la notte e tutto il giorno, senza fermarci e senza mangiare-
Blaise lo fissò sconvolto. -Lo hai fatto per me... è colpa mia-
-Non è il momento, ora. Dobbiamo portarlo in un posto caldo e farlo riposare.- Lo interruppe Draco.
-C'è una città poco più a sud, subito dietro la foresta- Disse Blaise.
Draco ricordava i bianchi edifici a più piani, spuntare fra gli alberi.
Sembravano tutti identici, grossi palazzoni candidi uno a fianco all'altro. Non davano l'idea di un luogo molto ospitale.
-Come facciamo a trasportarlo fin lì? E poi, una volta lì che facciamo? I babbani ci vedranno? Dobbiamo trovare un modo per nasconderci?- Lo sapeva che si stava lasciando prendere dal panico, ma ora che c'era Blaise, non riusciva più a essere saldo come prima. -E se Harry non si sveglia?- Concluse.
-Dovresti prima permettermi di addormentarmi-
La voce roca del suo ragazzo, lo fece sussultare. Sentì il cuore riprendere a battere e il sangue ricominciare a scorrere nelle vene.
-Oddio Harry stai bene!- Ansimò, con gli occhi che si inumidivano.
-Non direi "bene"- Rispose Harry, la voce bassissima e sforzata. Gli occhi ancora chiusi. -Mi fa male tutto e preferivo quando mi facevi le coccole. Blaise sbuffò una risata, che idiota!
-È per la febbre, cerca di non muoverti, ti portiamo in un posto caldo- Sì, ma dove?
Il problema restava quello. Guardò Blaise, in cerca d'aiuto. L'amico si strinse nelle spalle, in mano aveva ancora il sacchetto che lui aveva ritagliato dal suo mantello.
Un'idea gli attraversò il cervello, un fulmine a ciel sereno.
-Credo di sapere dove andare- Blaise sollevò un sopracciglio e lui gli indicò il pezzetto di stoffa sfilacciata. -Ricordi la valigia di Scamander?-
Blaise spalancò gli occhi a sua volta: -Non puoi dire sul serio, Draco... avevamo cinque anni-
-Ma l'idea aveva un suo senso- Replicò, sporgendosi e afferrando il sacchetto. Blaise glielo lasciò senza opporre resistenza.
-Come diavolo credi di poter... e poi, se succedesse qualcosa... non può funzionare!- Blaise era decisamente sconvolto. Non era da lui impappinarsi a quel modo.
Draco non gli diede retta.
Esaminò il sacchetto. Il taglio sfrangiato attorno a quella che, una volta, era la sua tasca, stava perdendo fili e lui li pareggiò con un colpo di bacchetta, poi sollevò la pattina che chiudeva la tasca, l'interno era scuro e caldo, privo di fondo.
-L'incanto estensivo irriconoscibile è in grado di contenere qualunque cosa, lo abbiamo letto in quel libro sulla valigia di Scamander, ricordi?-
Blaise lo fissò e si inginocchiò al suo fianco.
-Sì che me lo ricordo, Draco, volevi provare a praticarlo su una delle mie tasche e infilartici dentro per scappare da casa- Draco sorrise.
-Faremo la stessa cosa. Saremo al sicuro e Harry si riprenderà-
Era quello che ci voleva, se lo sentiva, finalmente qualcosa andava nel verso giusto.
-Ma Draco, come facciamo a entrare lì dentro? E se poi non riusciamo a uscire? E se ci trova qualcuno?-
-Chi dovrebbe trovarci? Andiamo Blaise, è l'unica soluzione praticabile- Blaise lo guardò perplesso e fece per aprire bocca. -No, non aggiungere niente, va bene, se proprio ci tieni, porta la tasca su quel ramo- Indicò il grosso ramo di un pino robusto. -E assicuracelo con un incantesimo di adesione permanente. Io metterò delle barriere anti babbani tutto attorno e il tuo gufo potrà farci da guardia-
Blaise parve pensarci su.
Almeno non aveva detto subito di no, era un buon segno.
-Va bene, proviamoci. Dà qui-
L'amico si alzò e lui lo imitò.
Mentre Blaise volava fino all'albero, Draco sigillò tutto il perimetro, nessuno li avrebbe disturbati, non che si aspettasse veramente che venisse qualcuno, ma se serviva per fare star tranquillo Blaise.
-Fatto. Ce la fai a volare fin lì con Potter?- Draco annuì, sperando che i suoi dubbi non trasparissero dall'espressione della sua faccia. -Cerca almeno di non farti troppo male, o di non farne a lui: non voglio sorbirmi la tua lagna da sensi di colpa-
Missione fallita, Blaise aveva già capito tutto.
Riuscirono, in qualche modo, a issare Harry sulla sua scopa e a trasportarlo fino al loro rifugio improvvisato.
-E adesso?- Chiese Blaise.
La sua mancanza di fiducia era sconfortante.
In un altro momento glielo avrebbe fatto notare, ma era troppo impegnato a non far cadere Harry.
-Se tu mi dessi una mano, magari, invece di criticare soltanto- Sbuffò Draco, che stava cercando di far salire il suo ragazzo praticamente inerme a cavalcioni sul ramo.
-Va bene, lo reggo io-
"E finalmente! Adesso che ci sono riuscito da solo, bello sforzo!"
Draco si piegò sulla scopa, e afferrò il bordo della tasca.
-Non dovrebbe essere difficile, ci ho fatto passare la tua scopa ed è molto più larga dell'apertura-
Ci infilò dentro la mano, poi il braccio.
Quando giunse all'articolazione della spalla, si sentì schiacciare, ma era più che sopportabile, solo un piccolo fastidio.
Vide il bordo della tasca allargarsi per accoglierlo, anche se sapeva che non poteva essere così, non si era allargata prima.
Desiderò essere stato più attento quando l'aveva usata per la scopa, ma in quel momento aveva tanta fretta che non ci aveva fatto caso.
-Quando sarò dentro passami Harry- Urlò a Blaise prima che la sua testa fosse inghiottita dall'apertura.
Dentro era tutto buio, caldo e ovattato. Sembrava un altro mondo.
-Lumos!- La punta della sua bacchetta si illuminò. Non c'era nulla! Attorno a lui c'era solo il vuoto. -Lumos maxima-
La luce aumentò, ma ancora non vedeva la fine di quel mondo, solo, dal lato da cui era entrato, un enorme muro di stoffa, in cui si poteva scorgere un'apertura di una decina di centimetri.
-Draco si sei?-
La voce di Blaise sembrava vicina, come se lui fosse proprio al suo fianco, a Draco invece parve di trovarsi in un altro universo.
-Sì eccomi- Urlò. -Che cosa gridi a fare? Ti sento! Va tutto bene?- Rispose Blaise da fuori.
Draco si coprì il viso con una mano, un'altra bella figura da aggiungere alla sua collezione.
-Sì, è strano, vieni dentro- Chiamò l'amico.
-Non ti sei dimenticato qualcosa?- Gli disse Blaise e subito vide la mano pallida di Harry spuntare attraverso l'apertura, indossava ancora i suoi guanti.
-Ma certo, cretino! Intendevo che entrassi dopo avermi aiutato a far passare il mio ragazzo!- Che cavolo! Doveva sempre spiegare tutto?
Prese Harry par mano e, con delicatezza, lo tirò all'interno. Non era l'apertura della tasca a dilatarsi, era il corpo di Harry a restringersi in modo buffo!
Ecco come appariva agli altri.
-Tieni duro, amore, adesso ci sistemiamo e potrai riposare- Gli sussurrò, mentre con delicatezza lo faceva sdraiare sul pavimento morbido.
Harry si lamentò piano e si raggomitolò nuovamente portando le ginocchia al petto. Doveva essere proprio esausto e la febbre si stava alzando di nuovo.
-Wow!- Commentò Blaise entrando. -Avevi ragione, qua dentro è incredibile. Aveva portato con sé tutti e tre i loro manici di scopa e li lasciò cadere per terra. Rimbalzarono sul pavimento con un suono ovattato. -Ma cos'è?-
-Credo sia stoffa, il mantello è fatto di lana, anche le pareti di questo posto dovrebbero essere fatte dello stesso materiale.-
Le loro voci erano attenuate, quasi che la stanza ne assorbisse una parte.
-Fa uno strano effetto-
-Vero. Adesso aiutami però. Sai trasfigurare qualcosa in un materasso e delle coperte, per caso?- Domandò Draco. Blaise scosse la testa. -Immaginavo, allora spostati- Prese il proprio mantello, lo stese a terra e, dopo aver preso in braccio Harry, agitò goffamente la bacchetta. -Engorgio!-
Il movimento era stato talmente impreciso che si meravigliò di vederlo crescere.
-Che fai? Con un mantello più largo non ci fai un materasso!- Lo canzonò Blaise.
Draco continuò a tener vivo l'incantesimo e il mantello crebbe e crebbe fino a diventare enorme.
-Ma con uno più spesso sì!- Ghignò Draco.
-Non ci avevo pensato-
Rispose Blaise e la sua faccia sembrava proprio la stessa di allora, quando avevano letto il libro sulla valigia e Draco gli aveva proposto il suo piano. Gli venne da sorridere.
Il mantello era ormai enorme! Non se ne scorgeva la fine, però era già spesso almeno una decina di pollici.
Dieci pollici di soffice, calda lana su cui riposare.
Ebbe un capogiro, la stanchezza cominciava a farsi sentire, anche lui aveva volato per tutta la notte e tutto il giorno, dopotutto.
-Non è che avresti qualcosa da mangiare?- Chiese all'amico, anche se sapeva che Blaise non avrebbe avuto motivo di portarsi del cibo appresso.
Il suo stomaco cominciò a brontolare.
-Aspetta- Rispose Blaise, frugando nella tracolla.
Ne estrasse un paio di grosse mele verdi e gliene lanciò una.
-Grandioso!- Esultò, afferrando al volo il frutto e infilandoselo in tasca per avere le mani libere.
Salì sul materasso e posò Harry, facendolo accomodare fra le sue gambe in modo da potergli fare da schienale.
-Come in infermeria...- Commentò il suo ragazzo, con un sorriso stentato. -Non capisco... mi fa male tutto e non riesco a muovermi...-
-Hai forzato troppo, adesso ne paghi le conseguenze- Harry aveva il volto pallido e una ciocca di capelli gli era caduta sugli occhi, senza rifletterci Draco la scostò e Harry gli sorrise. -Scusami, non avrei dovuto costringerti a seguirmi, sapevo che eri ancora convalescente-
Lo strinse a sé. Non riusciva a credere di essere stato tanto impulsivo, frequentare i Grifondoro stava influenzando il suo modo di agire, come si spiegava, altrimenti una decisione così poco ponderata?
-E' anche colpa mia, non avrei voluto mettervi fretta, ma non aveva scelta.- Si intromise Blaise, richiamando la sua attenzione. -Adesso dobbiamo riposare, ma vi spiegherò tutto-
Draco annuì e, con una buffa contorsione, prese dalla tasca la mela.
-Prova a mangiare qualcosa, le pozioni agiscono meglio se le prendi a stomaco pieno- Harry si lasciò scappare uno sbuffo che poteva essere un tentativo di risata, mentre prendeva la mela che Draco gli stava porgendo.
"Bene! Se ti metti anche a ridere di me, stai meglio"
-Metà?- Chiese, Harry guardandolo negli occhi. Il suo sguardo era stanco, ma una luce brillava in fondo a quegli occhi verdissimi, una determinazione che non gli avrebbe premesso di cedere.
-Come vuoi, amore.- Rispose Draco, prendendo la bacchetta.
-Per Merlino! Voi due mi farete venire la nausea, con le vostre moine- Disse Blaise, sedendosi a una certa distanza e tirando loro l'altra mela.
-E tu?- Chiese Draco, afferrandola al volo.
-Io ho avuto una lauta cena, anche se i crauti non sono esattamente la mia idea di banchetto, posso saltare la colazione, per una volta.- Rispose Blaise. Si guardava in giro in modo preoccupante. -Poi... ho una gran voglia di fare un giro per vedere dove finisce questo posto-
Ecco! Lo sapeva! Quell'incosciente aveva in mente qualcosa, si vedeva.
-Andiamo Blaise! Lo sai che non ha fine, almeno in teoria...-
Per Merlino! Adesso che gli aveva messo la pulce nell'orecchio non sarebbe più stato in grado di smettere di pensarci!
-E chi lo dice?- L'amico stava già montando sulla scopa. -Starò via solo un'ora... al massimo due!- Urlò, volando via sulla sua Nimbus 2001.
-Accidenti! Non abbiamo già abbastanza guai? Ci manca solo che si perda qua dentro!-
-Lascialo andare- Bofonchiò Harry, un pezzo di mela fra i denti e una mano che cercava la sua. -Al massimo lo appelliamo- Concluse, mentre le loro dita si incrociavano.
Draco non se lo sarebbe saputo spiegare, ma se Harry lo teneva per mano... insomma, le cose non potevano andare così male.
-Che ne dici di prendere ancora un sorso di questa e poi riposare un po'?-
Propose, la boccetta con la pozione fra le dita, il torsolo di mela ormai mangiucchiato buttato sul pavimento.
-Blea! Che schifo!- Si lamentò Harry, eseguendo gli ordini. -Però adesso ti stendi qui con me?- Propose, mentre si sdraiava al suo fianco. Draco lo prese fra le braccia. -Mmmm, così sì che va bene-
E Draco lo sentì rilassarsi e cedere al sonno-
Anche lui era esausto, ma non poteva riposare.
I pensieri gli si affollavano in mente. Blaise che non tornava, e Harry che respirava piano sul suo petto era così bello, nonostante tutto.
"Quanto ho desiderato un momento così?"
Non poteva fare a meno di sentirsi un idiota, lui e Harry avevano attraversato tante difficoltà, tanti momenti difficili, e non avevano mai veramente avuto un momento per loro, per prendere fiato. "Questa è la prima volta che dormiamo assieme"
Un pensiero simile lo avrebbe fatto cedere al panico, meno di un mese prima, ma ora gli faceva solo piacere.
Certo, adesso che fra lui e Harry tutto andava per il meglio, prima o poi avrebbe dovuto riprendere il discorso sul sesso.
Aveva messo tutto a tacere, dopo che se ne era andato da Hogwarts, non voleva pensarci, però ora avrebbe dovuto farci i conti.
Si sentì andare a fuoco solo al pensiero.
Quando ripensava al modo in cui si era comportato con Harry nella stanza delle necessità, l'unica volta che ci erano andati vicini, si sentiva morire dall'imbarazzo. Come aveva potuto agire in quel modo? Certo, quando era successo il suo rapporto con Harry era a dir poco, traballante e dirgli che non se la sentiva di farlo, gli era sembrata una cattiva idea.
"Ho sbagliato tutto! Harry non è così, non mi avrebbe lasciato se gli avessi spiegato come mi sentivo"
Adesso lo sapeva, sembrava tutto così sciocco, con il senno di poi.
Sorrise al suo ragazzo addormentato e lo accarezzò piano, cercando di riavviare gli incasinatissimi capelli. Gli sistemò un ciuffo ribelle e quello tornò immediatamente fuori posto.
-Che cavolo!- Imprecò piano. La chioma di Harry era senza speranza. Per fortuna che faceva parte del suo fascino. -Che cosa devo fare con te?- Si chiese.
Harry mugugnò piano, e si strinse a lui.
"Starà sognando" Ricominciò ad accarezzargli i capelli. La febbre era passata almeno, per fortuna, Harry si stava riprendendo. Sospirò di sollievo, qualcosa stava andando per il verso giusto.
-Dra-co- sussurrò Harry nel sonno.
"Che carino!" Stava sognando lui.
Un piacevole tepore gli si posò all'altezza del cuore, che gli stava succedendo? Non si era mai sentito così.
Harry si strinse ancora a lui, che bello... e poi ancora e ancora... per Merlino, che stava facendo?
"Lo so cosa sta facendo! Oh no! Non può essere!"
Cosa doveva fare? Perché certe cose capitavano sempre a lui? Harry lo stringeva sempre più forte e gli si spingeva contro.
Dannazione, aveva appena avuto un crollo, non avrebbe dovuto essere in grado di fare quello.
Eppure Draco sentiva l'inconfondibile sensazione di qualcosa di duro che gli sfregava su una gamba e qualcos'altro, nei suoi pantaloni, cominciava a trovare tutto il processo di un certo interesse.
"No! Anche questo, no!" Non poteva permetterlo, ma non era affatto sicuro di essere in grado di impedirlo. Il movimento di Harry aveva preso un suo ritmo e andava sempre più veloce.
Il qualcosa, nei pantaloni di Draco, rabbrividì in modo piuttosto... piacevole.
"Harry sta dormendo, non se ne accorgerà neppure" Che male faceva a lasciarlo fare? Soprattutto visto che era tanto meraviglioso. "Merlino, fa che non si svegli!"
Accipicchia! Harry avrebbe potuto svegliarsi da un momento all'altro. Che imbarazzo. "E Blaise potrebbe tornare!"
-No no no! Questo no- Si lasciò sfuggire, forse, a voce troppo alta.
Harry si fermò. "Non deve accorgersi di nulla" Draco spostò il bacino, quel tanto che bastava a non essere più in contatto con il suo ragazzo. Harry si mosse nel sonno, prendendo fiato. Si stava svegliando per davvero.
"Cavolo! Fa che non se ne accorga" Harry si sistemò meglio, coprendo con una gamba quello che stava succedendo lì in mezzo.
-Draco- Sussurrò sul suo petto, Draco lo lasciò andare ed Harry si spostò appena. -Stavo sognando. Ho fatto... o ho detto... insomma qualcosa?- Era rosso in viso e teneva gli occhi bassi.
-Non preoccuparti, anche io...- Draco arrossì.
-Non è che... io non volevo forzarti, stavo dormendo... non è che ricomincerai come durante le vacanze... a tenermi a distanza?-
Harry era spaventato? Per tutti i fondatori! Non poteva premettere che si sentisse a quel modo, doveva rassicurarlo, ma come avrebbe potuto fare, senza che Harry ne dubitasse? Si sporse e lo baciò, tirandoselo contro.
Non gli importava più che Harry si accorgesse che il suo coso era sull'attenti, era più importante che si sentisse al sicuro.
Harry si rilassò, rispondendo al bacio.
Così sì che era veramente bello, non un momento rubato, qualcosa di solo suo, ma una cosa da condividere, che li facesse sentire vicini. Senza riflettere, aprì le labbra e sentì la lingua del suo ragazzo dentro la sua bocca.
"Così bello!"
Non poteva credere a quello che stava provando, come faceva a essere tanto meraviglioso, ogni volta, anche dopo che si erano baciati così tanto?
-Mmmm e così è questa la tua risposta?-
Harry gli sorrise, appoggiando la fronte sulla sua.
-Diciamo che non mi sento tanto loquace, sai, non ho dormito molto- Rispose, arrossendo.
-Ti sei spiegato benissimo, però- Gli disse Harry, posando un piccolo bacio sulle sue labbra. Che gioia sapere che potevano farlo in qualunque momento.
-Sì, sai, è una mia dote- Si schernì, ma aveva quella voce, di quando si vantava senza in realtà farlo davvero.
-Allora mi hai perdonato?- A cosa si riferiva Harry? Il dubbio doveva leggersi nei suoi occhi, perché si affrettò a precisare. -Insomma... per ieri sera, per come ti ho trattato davanti a tutti. Sono stato un idiota.-
-Non preoccuparti, va tutto bene. Lo so che non volevi farlo-
Lo rassicurò Draco, neanche si ricordava più di essersi arrabbiato.
-E per... invece... per...-
Harry arrossì e Draco sentì un altro piccolo brivido là sotto, anche se, ormai, si era calmato.
-Anche per quello, sciocco! Solo che... insomma, tu non ci pensi mai? Al sesso, dico... non ti senti un pochino in ansia? Sotto pressione?-
Ora che aveva pronunciato quella parola, sembrava tutto più reale.
-Naaa!- Pronunciò Harry, la faccia di chi sta scherzando e le guance in fiamme. -Sai, quando pensavo che tu fossi una ragazza, sudavo freddo tutte le volte che ci pensavo, ma adesso... dai, lo so come maneggiare un... coso... voglio dire, ne ho uno anche io-
Scoppiò a ridere, una risatina nervosa e imbarazzata.
-Non hai tutti i torti- Convenne Draco, nascondendo il viso sul suo petto. -Ma non ti impensierisce per niente? Non mi sembra così... facile, se ci pensi-
-Non capisco cosa potrebbe esserci di complicato, alla fine, non è che si possa fare chissà cosa. Siamo due maschi, non è come con le ragazze, quello sì che è complicato-
Che discorso era? Cosa diamine voleva dire? Che Harry non sapesse... possibile che non lo sapesse?
-Harry... tu sai, come si fa fra ragazzi, vero?- Chiese, incerto, non era sicuro di voler affrontare quel discorso, ma non era una cosa che poteva ignorare. Doveva chiarirlo prima che la questione si ingigantisse e gli sfuggisse di mano.
-Stai scherzando?- Le sue mani nei capelli, era bellissimo e imbarazzante allo stesso tempo. -Ok, se vuoi proprio parlare di questo, immagino che, ci si tocchi a vicenda e... lo sai- Concluse.
Ci aveva visto giusto, Harry non aveva idea di come si facesse sesso.
-Nient'altro?- Chiese, per prendere tempo, mentre cercava di ricordare come suo padre lo avesse spiegato a lui.
Di quella particolare conversazione, rammentava soprattutto che avrebbe preferito mille volte essere preso a cinghiate, piuttosto che ascoltare Lucius dire certe cose.
No, non lo avrebbe detto ad Harry in quel modo, avrebbe trovato un modo suo.
-Che altro dovrebbe succedere? A meno che non indossi il pendente... vuoi farlo così?- Domandò Harry, le mani che giocavano con un bottone della sua camicia.
-No, non intendevo quello, anche se restiamo entrambi maschi, non credi che si possa fare lo stesso?-
Harry sollevò sul di lui un viso in fiamme, su cui spiccavano gli occhi lucidi di vergogna.
-Ma che dici? Come vorresti fare?-
Ecco, giusto la domanda a cui non voleva rispondere. E adesso? Che avrebbe dovuto dire? Harry lo fissava in attesa, ma lui non riusciva a trovare le parole.
-Io... se ci pensi un attimo... c'è una strada...- "Ti prego, fa che ci arrivi da solo."
-Una strada per cosa? Che vuoi dire?- Harry non lo fissava più, i suoi occhi vagavano sul suo petto, in cerca di risposte, poi si immobilizzarono e, infine, si spalancarono tanto che Draco temette sarebbero usciti dalle orbite. -Oh no! Non puoi voler dire... quello! Vorresti passare per... insomma... il fondoschiena?- Draco fece una smorfia e annuì. -Stai scherzando, vero? Come te le immagini certe cose?-
-Non è che me lo sia inventato, quando ho compiuto tredici anni, mio padre mi ha fatto "il discorso"... il peggior pomeriggio della mia vita!-
Draco rabbrividì, cercando di scacciare i ricordi.
-Ma insomma... come diamine può essere possibile? Fisicamente, voglio dire- Gli chiese alla fine, sembrava prossimo al panico e Draco lo aveva sentito irrigidirsi, forse, inconsapevolmente, aveva stretto le natiche.
Che gli passava per la testa?
-Harry, calmati, non dobbiamo certo farlo adesso!- Disse, ridacchiando.
Che momento imbarazzante, ciononostante non avrebbe voluto essere da nessun'altra parte.
-Ok... ma sei sicuro?- Harry non sembrava pronto a accettare una simile rivelazione e Draco non riusciva a smettere di ridere. -Credo che dovremo riparlarne, adesso non mi sembri in grado di farlo- Concluse, Draco si premette le mani davanti alla faccia.
Non riusciva neanche a parlare.
-Vi state divertendo qui?- Blaise, a cavallo della sua scopa, atterrò a pochi piedi da loro. -Se Harry si è ripreso, possiamo partire?-
Non era una cattiva idea e, soprattutto, gli avrebbe impedito di morire di imbarazzo.
-Te la senti?- Chiese Draco, riprendendo il controllo.
Sorridendo Harry annuì.
E così Harry ha scoperto come si fa fra ragazzi. Vi sembra strano che non lo sapesse? Beh, Harry e Draco vivono negli anni novanta, mica c'era tutta l'informazione che c'è adesso e neanche a scuola se ne parlava molto, se non erano i genitori a informare i propri figli, l'unica altra risorsa era il passaparola, che non era poi così attendibile. A parte questo, che ne dite del capitolo? Draco si è letteralmente messo Harry in tasca!
Lo so che l'inizio è un tantino lento, ma poi, spero si riprenda...
Fatemi sapere.
Baci.
Noy
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