39- La fine dei giochi?
Non so se chiedervi scusa per il ritardo oppure raccontarvi della mia delusione per non aver ricevuto neanche un messaggio che mi chiedesse che fine avevo fatto... pensavo che voleste sapere come andava a finire...
Buona lettura.
Noy
Le sagome dei Mangiamorte si addensavano alle loro spalle. Erano in trappola.
-Signor Potter, perché non da retta alla signorina, è un saggio consiglio, le eviterà spiacevoli conseguenze- Quella voce la conosceva. La conosceva e la odiava.
-Lucius! Che ci volete fare? Cos'è questa cosa?- Con un paio di dita accarezzava la superficie liscia e fredda della sfera, senza tuttavia azzardarsi a prenderla in mano.
-Profezia, profezia- Canticchiò Luna, distrattamente.
-Zitta Bella!- La zittì il padre di Draco. Quella era... Bellatrix? La sorella folle di Narcissa?
-Sht! Lucius, o rovinerai la sorpresa!- Rispose lei.
-Lestrange!- Gridò Neville, puntando la bacchetta contro le ragazze. Un braccio muscoloso si avvolse attorno al suo collo, mentre una bacchetta gli veniva puntata alla tempia.
-Abbassa la bacchetta, ragazzino, non vogliamo farvi male- La voce, attutita dalla maschera da Mangiamorte, era irriconoscibile.
-Ehi Lucius, guarda cosa abbiamo qui. Un Serpeverde reietto. Non è l'amico di tuo figlio?- Il Mangiamorte che teneva sotto tiro Blaise sembrava trovarlo molto divertente.
-Ragazzino! Io e te dobbiamo fare un lungo discorso, non appena Potter si sarà deciso a fare la cosa giusta e a prendere la profezia-
-Non farlo Harry, qualunque cosa ti chieda non accontentarlo-
-Taci! Inutile ragazzino. Crucio- Il corpo di Blaise stramazzò a terra, con un urlo atroce.
-NO!- Urlò Neville cercando di divincolarsi per accorrere in aiuto del suo ragazzo.
-Fermati Malfoy!- Gridò Harry, sovrastando il rumore. -Fermati e farò quello che chiedi.- Immediatamente Lucius alzò la bacchetta e Blaise rimase immobile, il viso sul pavimento, le spalle scosse dai singhiozzi.
-Cosa aspetti, ragazzo. Io ho adempiuto alla mia parte del patto-
-Lui non è un giocatore onesto. No no- Biascicò ancora la donna che teneva prigioniera Ginny, nel corpo di Luna. -Fuocondro- Cantilenò e la punta della sua bacchetta divenne incandescente. Ginny cominciò a urlare non appena gliela avvicinò al viso.
Tutti i suoi fratelli si misero ad gridare contemporaneamente, minacciando la donna, ordinandole di smetterla, mentre una lunga bruciatura apriva in due la guancia della ragazzina.
-Bellatrix, piantala!- Ancora una volta bastò che Malfoy glielo ordinasse e lei si interruppe. -Ora, il nostro Signor Potter, terrà fede al suo impegno, da bravo Grifondoro onesto. Non vorrà che Silente sappia che si è comportato così scorrettamente? Sarebbe una vera delusione per il nostro stimato preside- Un coro di risolini accolse le sue parole di scherno. Harry strinse i denti per non rispondere a tono.
-Prima voglio vedere Draco... e sapere che ne è stato di Luna- Aggiunse, ricordandosi all'ultimo minuto che anche la loro amica era scomparsa.
-La signorina Lovegood è al sicuro, a casa sua. Semplicemente il buon vecchio Xenophilius si è convinto che fosse meglio, per la sua delicata figlioletta, non tornare ad Hogwarts, per il momento- Concluse, appoggiandosi sul bastone che teneva di fronte a sé.
-E Draco? E' con...- Gli si gelò il sangue, Draco da solo con quel mostro di Voldemort, nessuno poteva dire cosa gli avrebbe fatto.
-Mi consegni la profezia, Potter, e le assicuro che potrà avere mio figlio su un piatto d'argento, se l'aggrada, ma prima la profezia- Harry sapeva che era la cosa sbagliata, ma non aveva scelta, aveva troppa paura per Draco, non poteva sopportare che stesse con quel mostro un istante di più. Con un gesto rapido, per impedirsi di cambiare idea all'ultimo minuto, afferrò la sfera di cristallo, sentiva delle voci venire dall'interno, ma non poteva dedicare loro attenzione in quel momento.
-Ecco Malfoy, l'ho presa. Fammi vedere Draco e potrai averla, altrimenti...- Lanciò l'oggetto in aria, fingendo di farlo cadere, e riacchiappandolo all'ultimo secondo, grazie ai suoi riflessi da cercatore.
-Non scherzi con il fuoco, signor Potter- Lo riprese il nobile, facendo un cenno ai suoi. Diverse urla si levarono dagli amici di Harry, ogni ragazzo finì per terra agonizzante, le loro grida entrarono nel cuore di Harry e vi scavarono una fossa profonda.
-Basta! Ti prego basta! Va bene- Le grida cessarono immediatamente.
-Mi dia la sfera Potter, e sarete liberi di andare. Draco la raggiungerà illeso, le do la mia parola- "Mi ci pulisco il culo con la tua parola, fottuto bastardo!" ma ad alta voce disse solo.
-Voglio vederlo, devo solo sapere che sta bene e avrai la tua dannata cosa!-
-Dammi la sfera, Potter, o il prossimo incantesimo che userò sui tuoi amici sarà mortale.- Sembrava aver perso la pazienza, Harry non poteva rischiare a fidarsi di lui, ma non poteva neppure mettere a repentaglio la vita dei suoi amici senza ragione.
-Va bene, fai allontanare i miei amici, permetti loro di tornare ad Hogwarts e te la darò- Si sentiva morire, e se avesse fatto la scelta sbagliata? Se avesse perso Draco agendo in quel modo? "Basta! Non posso fare altrimenti! O metterò tutti in pericolo"
-Non hai capito ragazzino, i negoziati sono finiti! Consegnami quel coso o permetterò a Bellatrix di esercitarsi a lanciare qualche Avada... è arrugginita dopo dieci anni ad Azkaban-
-Sì! Ti prego Potterino non dargliela. E' così tanto tempo che non uccido nessuno- Il tono supplice di Bellatrix, la sua cantilena da bambina piccola, rendevano tutto surreale. Lucius tese la mano.
-Uno... due...- Un lampo di luce verde lo mancò per un pelo.
-Ti trovo sciupato, caro, evidentemente il divorzio non ti giova quanto a me- "Narcissa" Lady Malfoy apparve sul fondo del corridoio, avanzando decisa, al suo fianco Sirius, Remus e... Gwen? Che...
Due pensieri colsero Harry in pieno, senza che sapesse quale dei due era giunto per primo: Draco era al sicuro e... che diavolo gli passava in testa di presentarsi con addosso il medaglione?
I Mangiamorte si voltarono verso i nuovi arrivati afferrando i ragazzi per usarli come scudi. Malfoy non riusciva a togliere gli occhi di dosso a Gwen, sembrava ipnotizzato.
-Lascia la piccola Weasley, Bella, ricordati cosa ha detto la mamma- La donna con l'aspetto di Luna piegò il capo da un lato, mollando la presa su Ginny che, si voltò a darle un pugno nello stomaco, prima di puntarle contro la bacchetta. In quel momento i lineamenti cominciarono a cambiare, i capelli ad allungarsi e a cambiare colore e la figura crebbe d'altezza. In pochi istanti una bellissima donna dallo sguardo completamente folle era strizzata nella divisa di Luna che faticava a contenerne le forme.
Faceva ondeggiare la testa davanti alla bacchetta di Ginny, ridendo in modo folle.
-Come sei carina, carina carina. Tutti i ragazzi vorranno portarti al ballo- Le diceva e si toccava la guancia, la stessa dove la ferita di Ginny ancora colava liquido trasparente.
-Tu brutta... Crucio!- Gridò la bambina, per un istante il viso di Bellatrix si fece serio, ma subito ricominciò a ridere, accompagnata dai suoi colleghi Mangiamorte.
Harry fece per alzare la bacchetta e darle man forte, ma si fermò a metà del gesto. Lucius, approfittando della distrazione, gli si era avvicinato tanto da afferrarlo per il collo.
-Dammi quella dannata cosa, non è troppo tardi per uscirne tutti indenni- Gli sussurrò all'orecchio, mentre gli frugava nei vestiti, infilando la mano sinistra nella sua tasca, cosa pensava di trovarci? La profezie che tanto bramava era incolume nella sua mano, Lucius avrebbe potuto semplicemente allungare la mano e prenderla invece, sorprendentemente lo lasciò andare, puntandogli contro la bacchetta, subito dopo avergli mormorato a voce bassissima. -Prenditene cura- Che voleva dire? Di cosa doveva prendersi cura?
I lampi di luce saettarono da ogni lato, i Mangiamorte usavano i ragazzi come scudi umani, Harry teneva stretta la sfera come ne andasse della sua vita, anche se Lucius cercava di strappargliela senza una gran convinzione.
-Fermatevi sciocchi. E' nelle mie mani, ce l'ho quasi... Crucio!- E Harry sentì ogni terminazione nervosa prendere fuoco!
Era come ardere vivi, il dolore era quasi insopportabile, ma lui non cedette, non urlò, fece appello a tutte le sue forze e, incredibilmente, rispedì la maledizione al mittente. Lucius urlò, gettando via la bacchetta come scottasse.
-Come diavolo hai fatto?- Chiese, il volto stravolto dall'ira, dalla testa del bastone estrasse un pugnale e lo caricò, Harry non se l'aspettava e non fu sufficientemente veloce da bloccarlo con un incantesimo.
-No!- Urlò Gwen, bersagliando Lucius con lampi di luce, lui riuscì a schivarli e a recuperare la propria bacchetta.
La puntò contro la ragazza.
-Avada...- Non aveva scampo, in pochi secondi sarebbe morta e Harry non era in gradi di fare niente. -Ked...- Un Mangiamorte sconosciuto si staccò dal gruppo, gettò a terra Fred che aveva tenuto in ostaggio fino a quel momento e si parò davanti al nobiluomo.
La sua bacchetta danzava nell'aria con movimenti rapidi e precisi mentre duellava contro Malfoy, Harry non ne vedeva il viso, ma sapeva benissimo chi era a combattere a quel modo.
-Alzati, dobbiamo portarti via da qui- Sirius, chissà come, era riuscito a raggiungerlo e lo stava trascinando via.
Lucius retrocedeva, nonostante i Mangiamorte fossero più numerosi di loro, stavano avendo la peggio. Bellatrix danzava, nel mezzo della battaglia, fra i lampi accecanti e le esplosioni degli incantesimi, girava su se stessa, intonando un canto folle e ridendo.
-Domusterra!- Gridò Gwen e la terra cominciò a tremare. Tutte le sfere caddero a terra frantumandosi e il loro fumo si disperse nell'aria, rendendo tutto lattiginoso, coperto di una leggera foschia.
E poi arrivarono, gli schiocchi secchi delle materializzazioni, Silente seguito da Tonks, Kingley e diversi auror apparvero fra la foschia.
Erano in salvo!
Ce l'avevano fatta, nessuno era stato ferito e lui aveva resistito a un'altra maledizione senza perdono.
-Imperio- Intonò uno dei Mangiamorte ancora incappucciati. -Consegna a me la sfera, Potter- La sua voce piagnucolosa gli risvegliò terribili ricordi, solo un'altra persona, oltre Voldemort, riusciva a suscitargli una tale ondata di rabbia.
Si voltò verso la figura incappucciata, più bassa e curva rispetto alle altre, una mano argentea spuntava dalle maniche della tunica. Harry allungò la sfera verso di lui. "No, non devo dargliela"
Lentamente, con una forza che non sapeva di avere, riuscì a fermare il movimento.
-Dalla a me- Ripeté l'uomo e ancora Harry sentì l'impulso di allungare le mani verso di lui, ma resistette.
-Che aspetti? Da qua!- L'ordine perentorio fu ancora più difficile da contrastare e Harry ci mise proprio tutta la volontà finché non sentì qualcosa spezzarsi, come una corda troppo tesa che, all'improvviso, cede e fu libero.
In un lampo afferrò la bacchetta.
-Petrificus Totalus- Il corpo immobile e rigido di Minus crollò a terra. Adesso non sarebbe più scappato, lo avrebbero consegnato agli auror e Sirius sarebbe tornato libero!
Non si era mai sentito più fiero di se stesso, non solo era riuscito a non consegnare la profezia ai Mangiamorte, ma anche a liberare il suo padrino.
"Non mi ferma più nessuno!"
Se, in quel momento, Voldemort avesse deciso di fare la sua comparsa, Harry era convinto che avrebbe facilmente trionfato.
Come se lo avesse sentito, con un boato assordante, Voldemort fece la sua comparsa.
Harry era fuori di sé, si sentiva invincibile, nulla avrebbe potuto fermarlo ora.
-Questa è la resa dei conti- Mormorò, solo Silente, che era accorso al suo fianco, riuscì a sentirlo.
-Mi costringi a intervenire di persona Harry, non si fa così! Avresti potuto essere più ragionevole, ma non è troppo tardi- Lo canzonò con voce fintamente allegra -Dammi la sfera, Harry e tu e i tuoi amici tornerete a casa sani e salvi- Gli disse il mostro di rimando. Era come se tutta la luce fosse scomparsa dal punto in cui si trovava, solo l'oscurità più densa lo circondava e la sua pelle di rettile, scintillava innaturalmente nel buio del corridoio.
-Vieni a prendertela, se proprio la vuoi così tanto- Da dove gli veniva tutto quel coraggio? Non avrebbe saputo dirlo, ma sentiva che era la cosa giusta da fare.
Sollevò in alto il braccio che reggeva la sfera di cristallo, tenendola in bilico, prossima alla caduta.
-Harry non dovresti... - Tentò di avvertirlo il preside, che teneva la bacchetta puntata sul nemico senza osare neppure voltare lo sguardo verso Harry.
Non voleva perderlo di vista. Il ragazzo non lo ascoltò, era troppo sicuro di se in quel momento, l'esaltazione della battaglia lo aveva reso imprudente e il mostro ne approfittò. Non appena vide la sfera a portata d'incantesimo, l'appellò ed Harry se la sentì schizzare via dalle mani.
-NO! Stupeficium!- Non riuscì a capire se fosse stato lui oppure Silente a colpirla, ma la vide andare in frantumi proprio a pochi pollici dalla mano di Voldemort.
-NO!- Il volto del mostro si fece nero, l'oscurità iniziò a vorticargli attorno mentre un urlo disumano echeggiava senza suono nelle menti dei presenti.
Tutti si portarono le mani alle orecchie e si rannicchiarono, tentando in vano di tenere lontano quel frastuono, solo due persone restavano in piedi: Silente, che resisteva solo grazie al suo immenso potere e Harry.
Lui non si sentiva schiacciato dall'urlo di rabbia della creatura che si trovava di fronte, ne era galvanizzato!
Era il suo stesso grido di vittoria, che risuonava nella sua testa, fondendosi e amplificandosi, era il suo trionfo! Sentiva una parte di lui risuonare in risposta a quell'urlo, come se qualcosa si stesse risvegliando nella sua mente, un potere nuovo, qualcosa di feroce che... e poi il mondo esplose in un'agonia accecante che cancellò ogni altra sensazione, ogni sentimento, ogni pensiero.
Si portò la mano alla fronte, a coprirsi la cicatrice, da cui il dolore si irradiava, sembrava acido bollente nel suo cervello, un dolore tanto intenso da non poter essere neppure percepito, molto più forte della maledizione del dolore che era riuscito a respingere solo pochi istanti prima.
-Harry! Tu sei forte, puoi resistere- Silente, si era inginocchiato al suo fianco, doveva essere finito sul pavimento senza accorgersene, nulla aveva più significato. -Cerca la forza in te, ragazzo, respingilo- Non sapeva quello che diceva! Nulla poteva competere con il dolore che provava in quel momento, la sua mente ne era annientata. La risata del mostro echeggiò nel corridoio.
-Lui è mio adesso! Non c'è più niente che possa fare! E' solo un guscio vuoto sotto la mia volontà- Esattamente come si sentiva Harry, solo un contenitore per il dolore! Solamente una piccolissima parte di sé riusciva a mantenere ancora intatta la sua mente, protetta dagli scudi oclumantici, la sua coscienza, lentamente si arrendeva alla sofferenza, opponeva una resistenza sempre più debole.
-Non... ce... la... faccio...- Ogni parola gli era costata uno sforzo enorme.
-Sei ancora qui, Harry, non smettere di lottare, non sei solo- Silente lo rincuorò, prendendo il suo corpo scosso dai brividi fra le braccia, ogni movimento aumentava le sue sofferenze, ma il ragazzo non riusciva neppure a lamentarsi.
"Non puoi resistere" La voce gli esplose nella mente, cancellando ogni altro suono e facendogli dolere i timpani dall'interno, come poteva percepire altro dolore?
"Arrenditi e tutta la sofferenza finirà" Una parte di lui non voleva altro, però quella piccola scintilla, ormai ridotta al lumicino, gli intimava di resistere, sempre più fiocamente. Si stava lentamente spegnendo.
E poi proprio mentre avvertiva le ultime forze cedere e gli scudi cominciavano ad abbassarsi, in quel mare di sofferenza, come un'ancora salvifica, gli giunse all'orecchio la voce di Draco.
-Harry, amore, resta con me. Ti prego, torna da me- "Draco!"
Il suo cuore fece un balzo nel petto, ricominciando a battere.
Il mostro amplificò il suo sforzo e il corpo di Harry si tese, arcuandosi in uno spasmo doloroso.
-NO! HARRY!- Urlò il ragazzo strappando letteralmente il suo corpo dalle braccia di Silente.
Era Draco che lo teneva stretto, non Gwen, sentiva il suo corpo forte a contatto col proprio, lo sentiva stringerlo e tenerlo al sicuro.
-Dra-co- Ansimò, allo stremo.
-LUI E' MIO!- Gridò Voldemort dall'altro capo del corridoio e dentro la sua testa, Harry fu investito da una nuova scarica di dolore.
Qualcosa che non riusciva più a controllare e si sentì affogare.
Tutto era perduto, i ricordi svanivano, i sentimenti evaporavano e tutto quello che era "Harry" si andava perdendo in un'oscurità che sapeva di oblio.
"Addio amore mio" Un ultimo pensiero, prima di essere sepolto per sempre.
Eppure anche in quel mare di nulla in cui si stava perdendo, la voce di Draco gli arrivò dritta al centro delle sua coscienza che andava disintegrandosi.
-Ti amo- E poi una sensazione... "Cos'è? La conosco" Un contatto... qualcosa che desiderava con tutta l'anima.
"Lo so cos'è!"
Un bacio.
Draco lo stava baciando!
Era uno di quei baci da togliere il respiro, quelli in cui riversare tutta l'anima.
Una piccola parte di lui esultò, quanto lo aveva desiderato!
Harry si ancorò a quella sensazione, alla felicità che gli provocava il contatto e lottò, ma ora non era più solo, sentiva Draco cercarlo nella sua mente, fondersi con lui e la sua coscienza intatta gli diede forza, gli fece da scudo.
Protese uno scampolo della sua anima sfilacciata e debole verso la forza luminosa che era Draco e il suo corpo rispose alzando la mano verso il bel volto tanto amato.
Per Draco fu come una scossa elettrica, moltiplicò gli sforzi e, con uno scatto che ad Harry sembrò un'esplosione di luce, riuscì a far sfiorare le loro menti e il loro cuori, un contatto tanto intimo eppure tanto forte che ogni dolore ne fu cancellato.
-Draco- Ripeté, più forte e sicuro.
Il mostro sibilava, incapace di esprimere il suo odio con parole umane, ma Harry non lo percepiva più nella sua testa, ora che era integro, ora che l'anima di Draco, fusa con la sua, gli dava forza e consistenza.
In quella forma, così perfetta nella sua completezza, non ebbe bisogno di sforzarsi per scandagliare tutta la propria mente e trovare quel microscopico frammento che era fuori posto, un puntino buio in tutta quella luce.
Era così piccolo, come aveva fatto a dominarlo fino a poco prima? Ad Harry venne quasi da sorridere, mentre, senza il minimo sforzo, lo schiacciava eliminandolo definitivamente.
-AHHHH!- Vennero investiti da un'energia indescrivibile, tanto potente che Silente stesso non riuscì a contrastarla e ne venne respinto.
Solo loro due restarono immobili, intoccati.
-Amore, apri gli occhi- Gli sussurrò Draco sulle labbra. E finalmente lo vide, aveva avuto ragione, si era tolto il medaglione e adesso era lui, l'uomo che amava, l'uomo che aveva appena rischiato ogni cosa per lui.
Si fissarono negli occhi, due corpi, due cuori, una sola anima completa e perfetta. Invincibile.
"Il potere dell'amore"
Di chi era quel pensiero?
Harry non avrebbe saputo dire a chi appartenesse. Sorrise e lo stesso sorriso sbocciò sulle labbra di Draco.
Ma un simile momento non poteva durare in eterno, le loro coscienze, lentamente ritornarono nei rispettivi corpi e Harry, finalmente libero dal dolore, si accasciò delicatamente fra le braccia del suo ragazzo.
L'ultima cosa che sentì furono le urla degli Auror che cercavano di catturare il tiranno e i suoi seguaci, mentre Draco gli sussurrava.
-Riposa amore, ci penso io a tenerti al sicuro-
Che succederà ora? Harry ha definitivamente sconfitto Voldemort? Gli Auror hanno catturato il cattivo che finirà ad Azkaban? E' veramente "La fine dei giochi"? Fatemi sapere se questo vi sembra un finale adeguato oppure dovrei continuare ancora.
Baci.
Noy
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