38 - Tornare a scuola

Foto di Nico Bebedickt su unsplash.com

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Ritornare a Hogwarts, per Harry, era sempre stato un po' come tornare a casa. Non aveva mai nascosto di considerare il Castello come la sua vera casa, ma quell'anno, con il suo ragazzo rinchiuso a Grimmault Place e la Humbridge che poteva fare come voleva, ad Harry sembrò di entrare in prigione.
I ragazzi sfilavano in silenzio, sotto lo sguardo attento della professoressa di Difesa, nessuno osava alzare gli occhi su di lei, Silente non si vedeva da nessuna parte.

Pansy e George si tenevano per mano, erano gli unici che osassero sfidare una delle assurde regole redatte dalla "Rospa" ma, non appena lei li adocchiò, i ragazzi si trovarono magicamente separati.

-Ehi!- Provò a protestare George ma, prima che lei potesse voltarsi, Fred aveva già preso sotto braccio il fratello e lo aveva trascinato in testa alla fila.
Rientravano in silenzio nei dormitori, il clima era talmente pesante che si poteva tagliare con il coltello.

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-Credo che salterò la cena e andrò direttamente a letto- Ron lo fissò come se gli stesse proponendo di gettarsi dalla torre di astronomia. -Non ho fame e poi... non ho per niente voglia di mangiare davanti a quella, mi verrebbe il mal di stomaco- Si sentiva una strana inquietudine addosso, c'era qualcosa che non andava e lui non riusciva proprio a capire cosa fosse.
-Non hai tutti i torti, amico- Convenne Ron, come argomentazione era ineccepibile. -Ci si vede dopo.- Lo salutò, uscendo dalla camerata. Seamus e Dean lo seguirono, Neville invece non si era ancora visto, Harry aveva un'idea precisa di dove fosse e si augurava che l'amico si stesse divertendo.

Si infilò nel letto ancora vestito e si tirò le coperte sin sulla testa. Avrebbe voluto riuscire a rilassarsi, a lasciarsi andare. Invece la belva che sentiva, alle volte, nello stomaco non gli dava tregua. A ogni respiro la sentiva ruggire e agitarsi.
-Non riuscirò a farla tacere!- Sbuffò, buttando via le coperte e fissando il baldacchino in penombra, -Forse dovevo scendere a cena- I suoi compagni erano andati via da pochi minuti e lui si stava annoiando.

-HARRY! Aiuto! Aiutami amore!-

Cos'era?
Si rizzò sul letto guardandosi attorno. La stanza era vuota, non che si aspettasse di trovarci qualcuno.
E aveva riconosciuto perfettamente a chi apparteneva quella voce.
"Non è possibile, lui è al sicuro, non può succedergli nulla di male"

-AAAH! Aiuto!- L'urlo gli squarciò le orecchie.

Draco!
Cosa stava succedendo?
Stava diventando pazzo?
Posò i piedi a terra, doveva alzarsi, raggiungere i suoi amici.
Loro avrebbero saputo cosa fare, Hermione lo sapeva sempre!
E tutto divenne nero.

-No! Lasciami! Ahhh!- Urlò Draco. Harry si trovò davanti a una porta chiusa.
In alto, c'era una targhetta ma lui aveva troppa fretta per leggerla.
La voce di Draco gli riempiva le orecchie e gli faceva battere il cuore all'impazzata, doveva raggiungerlo, doveva salvarlo.
Ma quella maledetta porta non si apriva, forse perché Harry non aveva le mani...
Provò a buttarcisi contro, ma si accorse di non avere neanche il corpo. Ci passò direttamente attraverso, almeno, in qualche modo, era riuscito a oltrepassarla.
Era in una stanza ingombra di scaffali che formavano lunghi corridoi, cominciò a passarli velocemente in rassega, Draco urlava e lui non poteva più perdere tempo.
Finalmente, dopo solo un paio di corridoi, lo vide.
Era in ginocchio, i vestiti laceri e macchiati di sangue che perdeva da numerose ferite, la schiena piegata in modo innaturale, dalla tensione dell'incantesimo, non aveva neppure la forza di contorcersi.
Urlava però a pieni polmoni, mentre la figura incappucciata davanti a lui, gli puntava contro la bacchetta.
Alle sue spalle, un altro uomo lo fissava con odio puro.
Lucius Malfoy aveva trovato il modo di vendicarsi di duo figlio
-Crucio!- Disse l'incappucciato, e Draco si piegò ulteriormente, sembrava sul punto di spezzarsi.
-DRACO!- Urlò, la sua voce sembrava venire da un'enorme distanza.
La figura incappucciata si voltò verso di lui, mostrandogli il suo viso privo di naso e lasciando andare la sua preda, Draco cadde malamente al suolo, libero dalla maledizione.
Il suo bel volto deformato dalla sofferenza e dal terrore era invecchiato di colpo.
Profonde occhiaie gli segnavano gli occhi che apparivano spenti e vuoti. Gli rivolse uno sguardo supplice.
-Harry- Sussurrò e il suo cuore si spezzò. Voldemort scoppiò a ridere. Una risata che Harry conosceva, popolava i suoi incubi da più di un anno.
-Non arriverai mai in tempo, Potter!- Gli disse, ghignando mentre Lucius Malfoy afferrata Draco per il braccio sinistro e gli strappava di dosso gli ultimi brandelli che restavano della manica, esponendo la pelle pallida e perfettamente candida.
-Ora mio signore, dopo sarà vostro-
-Solo un istante Lucius. Diamo al prescelto ancora qualche minuto!- Lo riprese il mostro, estraendo la bacchetta.

E all'improvviso era nuovamente nel dormitorio, era scivolato sul pavimento e boccheggiava in cerca d'aria tenendosi l'addome.

Non poteva credere a quello che aveva visto, ma, in qualche modo, era sicuri che fosse vero.
Doveva fare qualcosa, doveva...
-Harry, ti senti bene?- La voce di Neville giunse da una distanza infinita.
-Draco...- Fu l'unica cosa che riuscì a sussurrare, non riusciva a incamerare aria, gli sembrava di soffocare.
-Cosa? Che c'entra Draco ora? Gli è successo qualcosa? Per Merlino Potter parla prima che ti spacchi la faccia- Blaise? Cosa ci faceva lì?
-Calmiamoci tutti adesso!- Neville cercò di mettere pace, ma Blaise aveva ragione, non c'era tempo da perdere.
-Dobiamo sbrigarci. Può già essere troppo tardi- Disse Harry inghiottendo il dolore e la fame d'aria. Gli girava la testa, ma si alzò comunque.

-Andare dove? Harry, ma ti rendi conto di quello che stai dicendo?- Neville sembrava sconvolto e a Harry non poteva importare di meno.
-Adesso lo so!- Rispose. Come aveva fatto a non capirlo prima? -Trovate Ron e Hermione ma, mi raccomando, non fate capire nulla a Pansy, non voglio coinvolgerla.- Li istruì, mentre correvano lungo i corridoi.

-E cosa diamine hai intenzione di fare, una volta che li avrai trovati, Potter?- Questi Serpeverde sempre pronti a far notare le incongruenze!
-Non ne ho idea, Blaise, ma vedrai che qualche cosa salterà fuori.-
-Griffondoro emotivi!- Sbuffò Blaise, cambiando direzione. -Voi perdete tempo con i vostri amici, io vado da Piton!- Harry si bloccò.

-Non ha tutti i torti... Neville, trova Hermione e Ron, io vado con lui-
-Ma io...- Ma Harry era già scomparso dietro a Blaise, correvano giù dalle scale e non lo ascoltavano neppure. -Dove ci incontriamo dopo? Non nell'ufficio di Piton, vero? Dannazione! Perché capitano tutte a me?-

I sotterranei erano gelidi, come l'ultima volta che ci era stato. Frammenti di ricordi gli si infilavano nella mente, ma lui non poteva lasciarsi distrarre in quel momento. Fece appello a tutte le nuove conoscenze acquisite con lo studio dell'oclumanzia per fare chiarezza e, in qualche modo riuscì ad arrivare davanti alla porta del professore prima di Blaise e si mise a battere freneticamente.
Nessuna risposta.
-Non c'è. Non serve che butti giù la porta- Ansimò Blaise. -Sarà a cena. Aspetta, c'è il barone sanguinario, stai qui! Non sopporta i Grifondoro.- Lo fermò con una mano sul petto.

Harry si sentiva friggere mentre il ragazzo parlava con il fantasma della sua casa, anche Blaise non sembrava molto a suo agio. Si voltò verso di lui con un'espressione preoccupata.
-Il professore non è nel Castello, è dovuto scappare di corsa e... si teneva il braccio.-
-Harry, Blaise, cos'è successo?- Chiese Hermione, arrivando di corsa, seguita da Ron, Neville e, sorprendentemente Luna, che sembrava fluttuare dietro agli amici.
-È successo qualcosa a Draco e Potter non si decide a dirmi cos'è- Si lamentò Blaise che sembrava intenzionato a mantenere la minaccia di poco prima.
-È in pericolo! Dobbiamo raggiungerlo e subito!-
-Ma Harry, come fai a saperlo? Stava bene stamattina-
-Io... lo so e basta!-

-Hai fatto un sogno?- Chiese Luna con il suo solito tono sonante, tutti sembrarono darle retta.
-Voi non capite! Io... lo so! L'ho visto!- Nessuno sembrava capirci nulla, solo Blaise pareva condividere la sua preoccupazione.

-Harry, non gli avrai permesso di entrare nuovamente nella tua testa?- Hermione finalmente pareva aver capito la situazione. -Pensavo che avessi imparato...-
-Sì, esatto, stavolta non sono riuscito a fermarlo!- Berciò, fulminandola con lo sguardo. -E per fortuna, o non avrei saputo che ha preso Draco e che lo tiene prigioniero al ministero-

-Non mi interessa come lo sai, Potter. Se Draco è in pericolo dobbiamo fare qualcosa- Blaise tagliò la testa al toro. -Dobbiamo andare lì- Sembrava un Grifondoro per quanto era impulsivo, Harry provò un'istintivo moto di simpatia.
-Proviamo almeno a contattarlo, se si trova ancora a Grimmaul Place, come dovrebbe, è al sicuro- Hermione invece non gli stava tanto simpatica, ma non aveva tutti i torti.
-Come facciamo? Tutti i camini sono sotto controllo- Le ricordò Ron.
-Non tutti quanti, io so che quello dell'ufficio della Umbridge non è sotto controllo- Li inforò Blaise, partendo di corsa su per le scale. Per fortuna dovevano arrivare solo al primo piano o Harry sarebbe morto sulla soglia. Blaise di attaccò alla maniglia.
-È chiuso!-
-Alo homora- Tentò Ron senza grossi risultati. -Che vuoi? Ci ho provato!- Replicò irritato all'occhiataccia di Hermione.

-Bombarda!- La porta andò in mille pezzi mentre svariate paia di occhi increduli si voltavano verso Neville che, tranquillamente, rimetteva a posto la bacchetta.
-Credevo che avessimo fretta- Si era giustificato, con la sua consueta aria serena.
-Giusto muoviamoci!- Li incalzò Blaise, che però fissava Neville con uno sguardo che a Harry fece venire i crampi allo stomaco, da quanto Draco non lo guardava così? Lo avrebbe fatto ancora?

-Mhr mhm!- Harry conosceva quella voce. -Molto bene, signor Zabini! Vedo che mi ha portato gli altri- La Humbridge, da dietro la sua scrivania, osservava la scena, quei due energumeni di Tiger e Goyle tenevano sotto tiro Ginny e i gemelli.
Pansy seduta sul divanetto di cinz rosa, si massaggiava la pancia, con un'aria sofferente estremamente convincente, la bacchetta nascosta nella manica.

-Certo... professoressa- Rispose Blaise, improvvisando e, a sorpresa, tirò fuori dalla tasca la spilletta della squadra d'inquisizione che era stata di Draco.
-Traditore!- Lo apostrofò Ron.
-Taci Weasley! Come hai fatto a credere che fossi dalla vostra parte?- Rispose Blaise, la bacchetta puntata verso di loro, lentamente, si avvicinò alla scrivania dietro la quale la "Rospa" esibiva un ghigno soddisfatto.
-I soliti grifoni creduloni! Commentò Theo, emergendo da un angolo in ombra.
-Ci sei anche tu?- Chiese Blaise, un ghigno furbo sul viso.
-Certo, e chi aiuterebbe Greg, secondo te?- Disse il ragazzo, puntando la baccheta proprio contro Fred che si trovava a fianco a Goyle.
-Allora io aiuterò la professoressa- Rispose Blaise -Ma Vincent?-

-La ringrazio signor Zabini, ma io non ho bisogno del suo...- Cominciò la Umbridge, Blaise e Not si fissavano come parlandosi con lo sguardo.
-Vincent se la può cavare, al massimo c'è Pansy con lui.- Blaise annuì.

-STUPEFICIUM!- Urlarono i ragazzi all'unisono. Tiger finì lungo disteso ai piedi di Fred, mentre la Umbridge andava a sbattere contro la parete.
-Sei impazzito?- Gridò Hermione a Zabini che sembrava sul punto di svenire.
-Adesso non abbiamo tempo, dobbiamo trovare Draco, poi ne affronterò le conseguenze- Rispose deglutendo, mentre Fred batteva sulla spalla di Theo.
-Per un attimo ti ho creduto, amico- Anche l'altro Serpeverde sembrava su punto di vomitare.

-Cosa è successo a Draco? Volete smetterla di perdere tempo e dirmi qualcosa?- Pansy, anche lei pallida come un lenzuolo, teneva per mano Tiger che si guardava attorno smarrito ma senza osare replicare, almeno fino a quando lei non gli avesse dato il permesso.
-Non c'è tempo ora- Harry afferrò una manciata di polvere volante e urlando: -Grimmauld Place- Infilò la testa nel camino. -Niente! Non si vede niente!- Urlò disperato emergendo dal camino.

-Temo che quello sia collegato solo con il Ministero- Rivelò Theo. -Anche mio padre ne ha uno simile nel suo studio.- Blaise, a fianco a Pansy parlava fitto fitto a lei e a Tiger, ad ogni parola i loro visi si facevano più attenti e man mano la ragazza si era appoggiata sempre più al colosso che la sosteneva con un'incredibile gentilezza.
-Non mi resta che andare lì- Dichiarò Harry, guardando i suoi compagni
-Te lo scordi di andare da solo Harry- Lo redarguì Hermione.

-No, stavolta no! E' troppo pericoloso, non posso permere che rischiate tanto per me, ci sarà Vol...- Un brivido percorse i presenti, Pansy si laciò sfuggire un sibilo spaventato. -Voglio dire Voi-Sapete-Chi, al ministero, non potete venire anche voi.- Hermione gli aveva mollato uno schiaffo in pieno viso.
-Se tu, dopo tutto questo tempo non hai ancora capito che... noi non ti molliamo scemo! Fattene una ragione!- Gli urlò contro.
-Ti conviene darle retta amico, o ti fa fuori lei, senza che ci pensi V... ok, non ci riesco, Tu-Sai-Chi-

-Io non ci resto qui!- Zabini, le mani tremanti, sembrava aver perso tutta la sua indifferenza, tutto l'autocontrollo e aveva l'espressione più spaventata che gli avessero mai visto sul viso.
-Io...- Cominciò Pansy.
-Non pensarci neppure!-
-Tu non vieni- Le intimarono quasi all'unisono Blaise e George. Lei non sapeva chi dei due guardare male, ma fu Blaise ad afferarla per le spalle.
-Qualcuno deve rimanere qui a occuparsi di loro. La sua risposta Harry non la sentì, perchè le parole della ragazza furono sovrastate da un urlo di dolore che risuonò nelle sua testa.

-NOOOO! Basta, vi prego! Padre lasciatemi andare ve ne prego!- Tutto si fece scuro, immagini sfuocate si persero sullo sfondo e Draco urlava.

-HARRY!- La voce di Hermione sembrava tanto estranea alle sue orecchie, La fissò come la vedesse per la prima volta.
-Devo andare! ORA!- Gridò, buttandosi nel camino.

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Uno alla volta ruzzolarono fuori dal camino, nel lungo ingresso del ministero.
Tutto era immerso nella penombra e nel silenzio. Harry si era aspettato di udire le urla di Draco a guidarlo, invece nessun suono disturbava la quiete surreale di quel posto.

-Sai dove dobbiamo andare, Harry?- Chiese Ron, il primo a rialzarsi, mentre aiutava Hermione a tirarsi in piedi.
-Non lo so io... c'era una targhetta fuori dalla porta ma non l'ho letta... credo... mi sembrava lo stesso posto dove... tuo padre...- Si guardava attorno in preda al panico, doveva fare presto, non poteva permettere che Draco... non voleva neanche pensarci, sarebbe arrivato in tempo, non aveva alternative.

-Dove è stato ferito papà?- Chiese George.
-Nell'ufficio misteri- Proseguì Fred.
-E' al quarto livello, dobbiamo trovare gli ascensori- Concluse Blaise, aggrappato a Neville, i gemelli lo guardarono di traverso, ma qualunque cosa volessero dirgli furono battuti sul tempo da Luna che spiazzò tutti con la sua consueta tranquillità.

-Da questa parte- E si avviò, neanche stesse facendo una passeggiata, lungo il corridoio, con Ginny sotto braccio che la guardava stralunata.

Il viaggio in ascensore sembrò infinito, alla fine quando le porte si aprirono, Harry quasi cadde nel corridoio, dalla fretta di uscire.
-Da questa parte- Li guidò ancora Luna.
Non avevano idea di come facesse a conoscere la strada, ma non avevano certo intenzione di chiederglielo in quel momento. Li condusse lungo il corridoio, fin a una porta che harry conosceva bene.

-E' chiusa!- Urlò, tirando la maniglia. Quattro bacchette tese la fecero saltare, il legno ridotto a scheggie rischiò di ferirli, ma non ci fecero caso, il gruppo si precipitò all'interno dietro a Harry.
-Non ci sono! Erano qui, ne sono sicuro. Ma non c'è nessuno- Il corridoio era deserto e illuminato solo dalla punta delle loro bacchette.
-Sei sicuro che sia il posto giusto?- Zabini si guardava attorno febbrilmente, alla ricerca di un segno, qualcosa... eppure la polvere sul pavimento e sugli scaffali parlava di un luogo che non veniva frequentato da tempo.
Harry non capiva, non poteva essersi sbagliato.

-Dividiamoci! Cercate in tutti i corridoi- Ordinò, voltandosi e illuminando per un istante uno scaffale.
Decine e decine di sfere che sembravano contenere solo fumo, erano sistemate con cura sulle mensole, accanto a ognuna, una targhetta con una scritta.

-Un momento. Harry, c'è scritto il mio nome qui- Disse Hermione.
Una risata folle squarciò l'aria, tutti si voltarono verso Luna che aveva afferrato Ginny per un braccio e le puntava la bacchetta alla gola.

-Perchè non la prendi, Potterino?- Quella non era la voce di Luna. -Fammi, fammi felice Potty e nessuno, nessuno si farà male- Canticchiò, una luce folle negli occhi.
-Luna che cosa fai?- Tentò Hermione.
-Quella non è Luna- Gridò Blaise, mentre le sagome fumose dei Mangiamorte si addensavano alle loro spalle.

Ok, state calme e mettete giù le bacchette! Non preoccupatevi, la fine di questo capitolo arriverà puntuale come un orologio, mercoledì prossimo.
Nel frattempo fatemi sapere cosa ne pensate, aspetto i vostri commenti e vi ricordo che è ancora aperto il sondaggio per trovare il padrino della piccola Heylel (il padrino di Hayden sarà Fred!)
Per ora Blaise è il grande favorito, ma vi ricordo le opzioni, nel caso desideriate votare:

1 Draco
2 Blaise
3 Harry
4 Hermione
5 Severus???
6 Remus

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