29 - Prima di Natale


Ciao, nel caso in cui Wattpad mi cancellasse di nuovo il numero del capitolo nel titolo questo è il capitolo numero 29.
Scusate

La signora Weasley emerse tossicchiando dal camino qualche giorno prima di Natale, trascinandosi dietro un arsenale di prodotti per le pulizie da fare invidia a una squadra di elfi domestici e si guardò attorno con gli occhi spalancati e la bocca aperta.
-Ma cosa avete combinato qua dentro? Non sembra più neanche la stessa casa- Commentò con un sorriso soddisfatto, colpendo Sirius su una spalla con la borsetta.
-A quanto pare, Molly, la casa risponde solo ad un autentico Black- Le rispose Remus, era ancora pallido e malmesso, ma finalmente era riuscito ad alzarsi dal letto e si stava riscaldando davanti al camino, sprofondato nella sua poltrona preferita, con una tazza di tè, allungata con una generosa dose di Wolfsbane. La luna piena incombeva e lui era già sufficientemente provato dalla recente malattia, la trasformazione lo avrebbe debilitato ancora di più, non doveva rischiare.
-E finalmente Sirius ha scoperto il modo di sistemarla?- Chiese la donna con un sorriso che si faceva sempre più ampio, stava ispezionando gli angoli alla ricerca di macchie d'umidità, ma non ne avrebbe trovate, erano giorni che Draco cantava per lei, la casa era felice e accogliente.
-Mi dispiace deluderti, Molly, ma non sono io l'artefice di questo cambiamento, tutto il merito è di questo ragazzino petulante, che si ostina a non prestarmi i suoi pantaloni in pelle- Le rispose Sirius, voltandosi verso Draco.
La signora Weasley sembrò accorgersi di lui solo in quel momento e il sorriso le morì sulle labbra. Draco ci restò male, ma non poteva certo darle torto, le poche volte che aveva avuto a che fare con lei era stato semplicemente odioso. Vergognandosi di se stesso, dopo un veloce esame di coscienza, aveva abbassato gli occhi. Doveva chiederle scusa, non si aspettava di essere perdonato tanto facilmente, chissà cosa le avevano raccontato Harry e Ron, di lui, ma era almeno un inizio.
-Io... mi disp.. disp...- E la signora Weasley lo aveva abbracciato. Abbracciato! Quella donna doveva essere pazza per compiere un gesto simile, proprio con uno come lui.
-Non preoccuparti, caro. Con tutto quello che mi ha raccontato Pansy, non potrei continuare a pensar male di te neppure un secondo- Gli disse, tenendogli la faccia con due mani a pochi pollici dalla sua. -E poi guarda cos'hai fatto in questa casa! Ero così preoccupata di non riuscire a sistemarla in tempo!- Draco la fissava costernato, incapace di reagire o anche solo di capire cosa stesse dicendo. Cosa aveva detto Pansy a quella donna? Perché Pansy avrebbe dovuto parlare con lei innanzi tutto? Che stava succedendo? I pensieri gli si affollavano talmente velocemente nella testa da impedirgli di parlare.
-Molly, lascialo o lo spaventerai a morte, non vedi che ti fissa terrorizzato?- Intervenne Sirius, ridendo. Come faceva a trovare divertente quell'incubo a occhi aperti?
-Scusa caro- Gli disse lei, lasciandolo, ma non smise di chiacchierare senza sosta. -La casa è meravigliosa, sono sicura che il matrimonio sarà stupendo- Disse, affacciandosi in cucina e nel corridoio. Draco aveva cantato per la casa solo un'ora prima e le piccole lucciole colorate, che sembravano essere entrate in simbiosi con la casa, ancora fluttuavano nell'aria alla ricerca di qualche eco residuo di note.
-Di che matrimonio parli, Molly?- Chiese Sirius, alzandosi e inseguendo la donna nella sua ispezione, La signora Weeasley si era infilata nella sala dell'arazzo, sciogliendosi in una sinfonia di urletti entusiasti e commenti soddisfatti.
-Quello del mio George, Sirius. Io e Efigenia stiamo facendo tutti i preparativi per fare in modo che i ragazzi si sposino durante le vacanze di Natale. A te non dispiace se lo facciamo qua, vero Sirius?- La donna parlava tanto velocemente che sembrava impossibile infilarsi in una pausa del discorso e non stava ferma un secondo, a Draco girava la testa.
-Efigenia Parchinson? La mamma di Pansy? Cosa centra lei? Non può essere. E' Pansy che si sposa? Ma non può essere, non mi ha detto nulla!- Draco non riusciva a pensare a cosa poteva essere successo, nelle poche settimane in cui era mancato, da portare ad un simile risultato. Si sentiva soffocare. Pansy. La sua Pansy! La ragazza che si prendeva sempre cura di lui, che era sempre al suo fianco con una parola di conforto o con una soluzione a cui lui non avrebbe mai pensato. Non era possibile che lo stesse abbandonando a quel modo, senza neppure una spiegazione. -E Chi sarebbe lo sposo?- Aggiunse, quasi con le lacrime agli occhi.
-Mio figlio, George, ovviamente, con chi dovrebbe sposarsi?- Pigolò lei, allegra. Come poteva essere possibile? La ragazza era forse impazzita? non c'era altra spiegazione.
-E per quale ragione, di grazia, Pansy dovrebbe sposarsi a sedici anni?- Urlò lui, su tutte le furie.

-Ma non ne ha quindici? Ricordavo che fosse in classe con te ed Harry- Chiese Remus, cercando di alzarsi a sua volta e rovesciando una parte della preziosa pozione sul tappeto.
-No, ha avuto il vaiolo di drago a undici anni e ha cominciato Hogwarts un anno dopo, assieme a me e a Blaise, in effetti fra un paio di mesi ne compie diciassette, ma non è questo il punto. PERCHE' Pansy sposa un ragazzo di cui non mi ha mai parlato, prima ancora di diventare maggiorenne?- Chiese, gli occhi lucidi di lacrime, che mandavano lampi e, questa volta, anche Molly Weasley dovette accorgersi che era alterato, perché fermando il suo errare per casa, lo guardò con apprensione e finalmente si decise a spiegare:
-Per via del bambino, caro- A Draco piombò il mondo addosso.
Ecco cos'era che la sua amica gli stava nascondendo, lui lo sapeva che c'era qualcosa che non andava, ma non era stato in grado di capire cosa fosse, era stato poco attento, o troppo preso dai suoi drammi per accorgersi che la sua amica era in quella situazione.
-Aspetta un bambino- Mormorò, lo sguardo fisso sul tappeto -E io non ne sapevo nulla- Tirò su col naso. Aveva lasciato sola la sua amica in un momento tanto delicato ed ora lei sarebbe stata costretta a celebrare il suo matrimonio in quella vecchia casa, lontano dal suo mondo, dai suoi amici, con solo un piccolo gruppo di grifoni spaiati.

-Non preoccuparti, caro, nessuno lo sapeva, anche lei stessa lo ha scoperto da poco. Piuttosto, cosa ci fai tu lontano da Hogwarts durante l'anno scolastico? Non dovresti essere a scuola?- Gli domandò la donna, con un cipiglio severo. Draco la guardò esterrefatto cercando di capire per quale motivo quella donna fosse piombata nella sua vita arrogandosi il diritto di chiedergli delle giustificazioni, neanche fosse sua madre; mentre un'altra figura emergeva dal camino.
-E lei, per quale motivo, cerca di fare da madre a mio figlio?- La figura altera di Narcissa Malfoy riempì tutto il piccolo salotto.
-Mamma!- Sussurrò Draco incredulo.
-Solare come al solito, Cissy- Commentò Sirius con un ghigno, la nuova arrivata gli rivolse un sorriso forzato.
-Ti ringrazio per l'ospitalità, cugino, ma non intendo transigere. Questa donna non può trattare mio figlio a questo modo- Replicò, altera come Draco l'aveva vista solo in rare occasioni.
-Non intendevo affatto... io non credevo...- Tentò di scusarsi la signora Weasley, balbettando e stringendo a se la vecchia borsa sbrindellata che non aveva ancora posato. Sua madre, bella e altera nella sua veste formale l'aveva fulminata.

-Molly, non ti devi scusare, non hai fatto nulla di male- La rassicurò Remus. -Se mi permette, la signora Weasley non intendeva certo imporre la sua autorità, era solo preoccupata per Draco, lady Malfoy...- Aveva proseguito poi, ma Narcissa non l'aveva lasciato finire di parlare.
-La prego di non chiamarmi così, professore. Sono solo Narcissa.- Draco per poco non svenne, per fortuna suo padre decise di arrivare proprio in quel momento.
-Che sta succedendo ancora? Molly, cosa ci fa lei qui? E quella macchia sul tappeto è la mia preziosa Wolfsbane?- Lupin assunse un'espressione colpevole. -Uf! Lascia stare, tanto te ne ho portata altra. Piuttosto tu cagnaccio, non mi hai voluto darmi retta e hai deciso di riempire la casa di ragazzini? Senza tenere conto che il tuo complice è ancora convalescente e tutta quest'agitazione potrebbe nuocergli?- Berciò, avvolgendosi nel mantello. Per un istante Black parve peritare, ma subito riprese il suo atteggiamento impertinente.
-Moony è in gran forma! Un po' di compagnia non può fargli che bene- Replicò lui, infilando i pollici nelle tasche dei jeans e avanzando di un passo verso il pozionista.
-Il solito idiota supponente! Tu non ti rendi conto!- Gli gridò contro Severus
-Adesso basta!- Intervenne Remus alzando la voce. -Tanto per cominciare smettetela di parlare di me come se non fossi presente. Poi, Sirius, purtroppo Severus ha ragione, non sto bene e con la prossima luna piena potrei non essere i grado di alzarmi dal letto per diversi giorni. MA Severus, credi davvero che Draco ti perdonerebbe se gli impedissi di partecipare al matrimonio della sua migliore amica?- Concluse, entrambi gli uomini avevano gli occhi bassi, Sirius aveva tolto le mani dalle tasche e aveva incrociato le braccia. Severus era ancora avvolto nel mantello, ma aveva un atteggiamento meno chiuso.
-E sia, ma cercate, per lo meno, di ricordarvi che c'è una guerra in corso. Provate almeno a essere prudenti- Concesse il pozionista, lasciando cadere il mantello di lato e estraendo una fialetta dalla tasca del panciotto. Sua madre si era avvicinata a lui e gli aveva messo una mano sulle spalle, Draco l'aveva stretta a sua volta in una sorta di abbraccio storto, non osava neppure muoversi in quella situazione al limite dell'inverosimile.
-Questa è per te. È una nuova formula quindi ora la prendi e te ne vai a letto, senza obbiettare- Ordinò Severus a Remus che accettò la fialetta con un sorriso indulgente. Sirius sembrava trattenere a stento le risate mentre la signora Weasley sembrava una statua di sale.
-Agli ordini professore.- Replicò il licantropo, sparendo su per le scale scortato dal pozionista, le lunghe vesti che si gonfiavano alle sue spalle neanche stesse incedendo nella sua aula nei sotterranei. Allora Sirius aveva approfittato per mostrare a sua madre la camera che le aveva riservato e la crisi si era in qualche modo risolta.

Ma da quel giorno Molly Weasley aveva lentamente preso possesso della casa. La si poteva vedere in giro per le stanze spostando mobili e prendendo misure con il metro da sarta volante che si portava sempre a presso, quando non era impegnata a litigare con il vecchio elfo domestico. Il clan Weasley si era trasferito in massa, prima era arrivato il padre convalescente infilato in un'assurda sedia a rotelle babbana, poi i tre fratelli maggiori e ora mancava solo il contingente di Hogwarts.
Lui e sua madre si alternavano a cantare per la casa. Avevano preso l'abitudine di cenare da soli, in camera di Narcissa, per evitare la confusione che regnava in cucina e ne approfittavano per recuperare il tempo perduto. Draco era molto più sereno ora che non doveva più preoccuparsi per sua madre.
Narcissa aveva definitivamente lasciato Lucius, era riuscita a far registrare il divorzio prima che lui lo scoprisse e poi era semplicemente scomparsa! E sembrava tornata una ragazzina della sua età.
Aveva persino ricucito il rapporto con il cugino che, di tanto in tanto, si univa a loro.
Sirius si era rivelato una vera sorpresa! A quanto pareva lui e Narcissa avevano molte più cose in comune di quanto pensassero e fra loro era nata una sorta di simpatia istintiva che lasciava tutti senza parole.
Remus invece era scomparso! Si era rinchiuso in camera e non riusciva più neppure ad alzarsi dal letto. Severus era tornato il giorno successivo per vedere come avesse reagito alla pozione, ed aveva decretato che era tutto a posto. Ma Remus era rimasto confinato nella sua stanza per i successivi quattro giorni e Draco era preoccupato.

-La luna piena è stanotte, come farà ad affrontarla se è così debole?- Confidò a sua madre, dopo essere uscito dalla stanza del licantropo. Gli aveva portato il suo pranzo e l'ex professore era talmente debole che non era riuscito neppure a finire la zuppa.
-Non ti devi preoccupare così, Severus ha detto che sta reagendo bene, dobbiamo fidarci di lui.- Lo aveva rassicurato lei, ma Draco si era sentito inquieto tutto il giorno. Al tramonto era arrivato il pozionista e si era rinchiuso in stanza con Remus.

-Severus sei pazzo? Anche imbottito di Wolfsbane e così debole, un licantropo durante la luna piena è pericoloso- Gli aveva urlato sua madre attraverso la porta, Sirius al suo fianco le aveva dato manforte.
-Non c'è ne frega niente di te Sniv... Piton, ma se Moony ti fa fuori, dopo sarà insopportabile con i suoi sensi di colpa- Urlò lui a sua volta, Narcissa gli assestò una bella gomitata nelle costole, ricominciando a bussare ed urlare, ma Severus non diede segno di sentirli.
Verso mezzanotte la porta si aprì.
Draco era seduto sul pavimento, la schiena appoggiata al muro di fronte alla porta, sua madre al suo fianco lo aveva pregato invano di tornare nella sua stanza, assicurandogli che ci avrebbero pensato lei e Sirius a vegliare, ma lui non se l'era sentita, voleva essere presente se suo padre avesse avuto bisogno di lui.
Il cigolio della porta li fece scattare sull'attenti, le bacchette pronte in mano e sulle labbra l'incantesimo più potente che conoscessero.
Ma quello che videro fu solo un pozionista molto stanco e molto soddisfatto che, spostandosi di lato rivelò l'interno della stanza, dove il professor Lupin, esausto e pallido, stava seduto sul letto, aveva un sorriso tirato e gli occhi lucidi di commozione ed era umano!
-Moony ma...- Black sembrava paralizzato, Remus aveva allargato le braccia, guardando il suo corpo che non era mutato e poi aveva annuito, con l'ennesima lacrima che gli rigava la guancia. Black si era precipitato ad abbracciarlo, poi aveva abbracciato anche Severus, ringraziandolo. Il pozionista era rimasto rigido e impietrito per i pochi secondi in cui Sirius l'aveva stretto, poi si era guardato schifato i vestiti.
-L'odore di cane bagnato non se ne andrà mai più, dovrò bruciare questa tunica- Disse, ma sembrava più allegro che scocciato. Doveva essere molto stanco.
-Come hai fatto, Severus, hai veramente trovato una cura per la licantropia?- Chiese Narcissa, anche lei sotto shok. Severus annuì solenne. Aveva appena realizzato l'impossibile e sembrava provato.
-Non potevo certo permettere che Silente lo mandasse ancora in missione, è troppo domestico, lo avrebbero riconosciuto immediatamente e non è affatto facile convincere Silente a rinunciare a quello che lui considera un vantaggio. In questo modo non ha scelta e Remus potrà finalmente dedicarsi all'istruzione di Draco, come aveva promesso di fare dall'inizio!- Spiegò l'uomo, la voce bassa ma forte. L'ex licantropo lo fissava con uno sguardo intellegibile, le lacrime che scorrevano libere sul viso segnato dalle cicatrici.
-Ma cosa credi Piton? Non abbiamo certo lasciato che il ragazzo battesse la fiacca. Si allena con il sottoscritto tutti i giorni! Sta diventando bravo- Intervenne Sirius, spostando l'attenzione su di se mentre Remus si scioglieva in lacrime.
-E immagino quanto la tua collaborazione possa essere proficua- Berciò il pozionista caustico, sollevando un sopracciglio ed imboccando la porta prima che Black potesse replicare.
Uscendo fece cenno a Draco di seguirlo.
-Arrivo padre- Gli rispose il ragazzo ma lui, ancora sulla porta, si voltò con uno sguardo adirato.
-Non farlo! Non devi farlo mai più!- Berciò, puntandogli addosso un dito accusatore. Tutti si voltarono verso di loro ma Severus non ci fece caso. -Non azzardarti a chiamarmi in quel modo- Draco non capiva, era stato lui a dirgli che poteva chiamarlo papà ed ora si tirava indietro?
-Ma io... non...- Balbettò, ma Severus lo interruppe con uno sguardo quasi addolorato.
-Puoi chiamarmi papà, oppure Severus, o professor Piton. Puoi chiamarmi stronzo se sei arrabbiato con me. Ma non voglio sentirti chiamarmi "padre"!- Concluse, e sembrava quasi commosso. "Ma certo!" Realizzò Draco di colpo. Lucius era stato "padre": il genitore anaffettivo, da trattare con deferenza, con rispetto, da tenere a distanza. Lui voleva essere diverso, voleva essere il suo papà, quello da cui correre nei momenti difficili, quello che lo avrebbe sostenuto e amato. Quello che non gli avrebbe mai voltato le spalle. E Draco si sentì felice e completo, adesso che aveva entrambi i sui genitori al proprio fianco.
-Sì, papà, scusami- Rispose, con un sorriso.
-E se ti chiamassi anche io stronzo?- Chiese quel cretino di Black, interrompendo il loro momento. L'ergastolano si era infilato nel letto a fianco all'amico e i due stavano parlando fitto fitto prima di interrompersi per farsi gli affari altrui.
-Ci puoi provare, Black. Se nel tuo prossimo futuro aspiri a diventare un ingrediente per la mia zuppa. Si dice che alcuni babbani piuttosto barbari siano dediti a consumare carne di cane, potrei essere tentato.- Replicò l'alchimista, senza degnarlo neppure di uno sguardo. Aveva gli occhi fissi su Draco e lo guardava come se fosse la cosa più preziosa al mondo e Draco cominciava a sentirsi proprio in quel modo.
-Devi tornare a scuola subito, papà?- Gli chiese il ragazzo. Desiderava tantissimo poter passare un pochino di tempo con lui, non avevano avuto che una manciata di momenti da quando avevano finalmente deciso di non nascondere più la verità.
-Purtroppo sì, piccolo. Accompagnami al camino, mi piacerebbe parlare un poco con te- Rispose l'uomo, mentre gli angoli della sua bocca viravano verso l'alto.
Era buffo guardarlo cercare di resistere al sorriso che voleva a tutti i costi spuntargli sul viso, ma lui lo faceva tutte le volte, quasi che fosse abituato a negarsi quella piccola gioia.
Si erano incamminati, fianco a fianco.

-Fra un paio di giorni arriveranno i tuoi compagni da Hogwarts- Iniziò Severus. -Credo immaginerai di chi si tratta, ci saranno tutti gli Weasley, ovviamente la Granger e la tua amica Parchinson, che ha avuto la discutibile idea di legarsi sentimentalmente con uno dei due gemelli. Vai a capire le ragazze di oggi! Con tanti bravi ragazzi Serpeverde!- Commentò, neanche fosse vecchio come Silente. A Draco venne da ridere pensando a suo padre con la lunga barba bianca del preside, ma non osò dire nulla. -Tu ti senti pronto a incontrarli?- Gli chiese a bruciapelo. Non si aspettava quella domanda, ma certo che si sentiva pronto a vedere qualcuno della sua età, fosse anche il più sconclusionato gruppetto di Grifondoro mai visto.
-Certo, papà. Sarà bello parlare un po' con altre persone, comincio a sentirmi un po' in trappola rinchiuso qua dentro- Confessò, era così bello potersi aprire con lui, senza avere paura che le sue confidenze venissero usate contro di lui o peggio, di venire punito. Severus gli prese un gomito, facendolo voltare verso di lui.
-E lo sai che, fra loro, ci sarà anche Potter, vero?- A quanto pareva Severus aveva deciso di non ignorare più l'erumpent nella stanza. Draco abbassò gli occhi, non era pronto ad affrontare quell'argomento, aveva fatto di tutto per non pensare ad Harry da quando era arrivato in quella casa, e, negli ultimi giorni, ci era quasi riuscito.

Tutti i dubbi che era riuscito a tenere a bada gli piombarono addosso. Cosa avrebbe fatto se lui non lo avesse perdonato? Se avesse deciso che non valeva la pena di portare avanti la loro storia? Draco si sentì venire meno, non voleva ancora pensarci.
-No sarei tanto preoccupato se fossi in te- Gli disse suo padre, intuendo quali dubbi agitassero la sua anima, non che fosse difficile. -E' venuto da me, Potter. Dopo che ti ho portato qui. Mi ha chiesto di aiutarlo con l'oclumanzia per... sai, per proteggerti. Non mi sembra l'atteggiamento di uno che non ci tiene- Gli confidò Severus, teneva gli occhi fissi e Draco si sentì improvvisamente più sereno. Se Harry era arrivato al punto di affrontare l'uomo che più odiava al mondo, pur di tenerlo al sicuro, forse...
Ma non voleva pensarci in quel momento, era troppo per lui, aveva invece qualcosa d'altro da chiedere a suo padre, qualcosa che avrebbe reso la sua amica molto felice.
-Papà, io devo chiederti un favore, o meglio un grandissimo regalo. Credimi se ti dico che so perfettamente quanto sia difficile, sconsiderato e folle quello che ti sto chiedendo, ma non posso proprio farne a meno- Cominciò, Severus lo fissò assottigliando gli occhi. "Cominciamo bene!" Non era esattamente la reazione in cui aveva sperato. "Non sarà affatto facile convincerlo!" Ma Draco non aveva scelta, sapeva che la cosa che stava per domandare a Severus era troppo importante e avrebbe fatto sicuramente la differenza per il matrimonio di Pansy.

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