2 - Il ballo del ceppo 2
Draco lo seguiva come un'ombra da giorni, cercando di non farsi notare, ma anche di captare tutto quello che poteva dalle sue conversazioni con Weasley, che non erano sempre così chiare. Quel pomeriggio, ad esempio, Draco avrebbe dato non so cosa per sapere cosa diavolo si stavano dicendo quei due tonti di Grifondoro. Si era avvicinato, ma aveva appena fatto a tempo a sentire lui che diceva:
-In questo momento uscirei con un drago!- Chissà cosa diavolo voleva dire? Quei due si aggiravano per il castello, agitati come se avessero un nido di doxy nelle mutande, facendolo andare ai pazzi.
Gli sguardi che lui indirizzava alla cercatrice Corvonero poi, gli facevano desiderare di strapparle quel sorrisino discreto dal viso a suon di schiaffi!
-Non essere isterico tesoro- Gli stava bisbigliando Pansy, dopo averlo trascinato lontano da orecchie indiscrete. -Se non ti dai una calmata, non basterà un incantesimo coprente per cancellare quelle orrende occhiaie!- E gli aveva afferrato il mento con due dita, voltandogli il viso a destra e a sinistra per controllare i danni. Lui la lasciava fare, tanto non la stava neppure ascoltando, era troppo distratto dalla visione di una figura mingherlina e bassina con i capelli tutti incasinati, che si stava allontanando.
-Guarda, sta uscendo, dove andrà secondo te?!- Le chiese, senza riuscire a smettere di fissarlo fino a quando non fu fuori vista.
-Ha in mano una lettera... per me va in guferia- Rispose lei, lanciandogli un'occhiata distratta, prima di tornare a dedicarsi a Draco che era fin troppo agitato!
-Che faccio, lo seguo?- Chiese lui che, invece, non aveva tolto gli occhi di dosso al moretto per tutto il tempo.
-No tesoro, finiresti per litigare come al solito! Lascia stare! E poi in guferia c'è appena andata quella gatta morta della Chang.- Rispose lei, con un ghigno machiavellico, aveva finito l'ispezione sul suo viso e si stava dedicando con impegno a tormentarsi una pellicina già arrossata a gonfia. Senza rifletterci Draco le allontanò la mano dalla bocca.
-Cho Chang!?! Ma sei pazza?! Devo correre! Hai visto come la guarda?- Sbottò lui, facendo cadere i libri nella foga di precipitarsi a rincorrere l'oggetto del suo desiderio. Pansy lo afferrò per un braccio, bloccandolo.
-Ti ho detto di fidarti di me! Lascialo andare, se siamo fortunati le chiederà di accompagnarlo al ballo e, quando lei gli dirà di no, lui sarà molto più manovrabile.- Gli confidò, con un sorriso sornione, le piccole dita quasi conficcate nel suo braccio.
-E si può sapere per quale motivo sei così sicura che quella smorfiosa non accetterà?- Chiese ancora Draco, poco convinto, il suo istinto gli diceva di correre in guferia al più presto possibile, ma aveva troppa fiducia nella sua amica per ignorarla così.
-Perché lei è già impegnata tesoro, non te l'ho detto? Ci va con Cedric Diggory.- Concluse lei, soddisfatta di poter condividere il pettegolezzo con lui. Draco si era tranquillizzato all'istante.
-Wow! Certo che la piccola Corvonero fa strage di cuori!- Ironizzò il ragazzo, tranquillo. Finalmente qualcosa stava andando nel verso giusto, si chinò a raccogliere i libri che aveva rovesciato, per nascondere l'espressione di sollievo, poi prese sottobraccio l'amica e, con lei, s'incamminò verso il cortile, chiacchierando.
-Ti immagini quante ragazze vorrebbero cavarle gli occhi in questo momento?- Disse lei ridacchiando e facendosi scortare dall'amico.
-Più che altro essere al suo posto!- Commentò Draco con un sorrisetto malizioso che fece insospettire la ragazza.
-Che fai Dray, non starai cambiando idea per caso?- Chiese, speranzosa, era preoccupata per lui e persino Diggory era più accettabile del ragazzo di cui si era innamorato. Anche uno schioppodo sarebbe stato meglio di lui...
-Ma che ti viene in mente! Sciocca! Certo che non cambio idea! Ma ho gli occhi per vedere e non mi serve essere innamorato di lui per accorgermi che quel Diggory è un gran bel pezzo di Tassorosso- Le rispose, lei gli lasciò il braccio e, lo caricò con i propri libri, il ragazzo faceva fatica a reggerli e quasi fece volare tutto a terra un'altra volta, ma lei non ci fece caso, tutta presa dal suo piano.
-Adesso basta sciocchezze!- Lo interruppe -Se lui è uscito tutto solo, vuol dire che, non è più incollato al sedere del suo amichetto. E sai questo che significa?- Gli aveva chiesto.
-Che è finalmente arrivato il tuo momento?- Azzardò il ragazzo con gli occhi carichi di speranza.
-Proprio così tesoro! Fammi gli auguri!- Disse lei allontanandosi con quell'andatura da leonessa in caccia, che la rendeva ancora più pericolosa.
-Tanti auguri amica mia- Disse lui tra se e se quando la ragazza si fu allontanata abbastanza da non poterlo udire -Sei la mia unica speranza.-
........
Pansy non si divertiva così tanto da tempo. Era "corsa" per così dire, a cercare la sua preda, ma non si sarebbe mai immaginata di trovarlo impegnato in un simile spettacolo: nel bel mezzo del cortile, il rosso Grifondoro, era impegnato ad urlare contro la veela francese una sorta di "invito" per il ballo. Tutt'attorno una folla divertita di studenti di tutte le case e di tutte le scuole, erano impegnati ad imprimersi bene in mente la scena.
"Non potevo sperare in una situazione più favorevole, una figuraccia internazionale lo destabilizzerà al punto giusto!".
Il Grifondoro aveva, nel frattempo, realizzato l'entità della sua gaffe e veniva investito da un imbarazzo commisurato. Senza neppure dare modo alla francesina di replicare, si era involato verso una fantomatica quanto illusoria salvezza.
"Ecco, fuggi, fuggi gazzella! Tanto ti prendo!". Pensò la Serpeverde gongolando e lanciandosi all'inseguimento. Doveva intercettarlo prima che lo trovasse qualche altro Grifone sentimentale, o lo avrebbe consolato ed addio al suo insperato vantaggio.
La dea bendata le venne in aiuto, lo stolto si era rifugiato in un bagno del terzo piano. "Ma perché tutti i maschi in fuga si rifugiano sempre in questo mefitico antro! Il fatto di essere morta rende Mirtilla così desiderabile come confessore?"
-E tu che ci fai qui?!?!- Urlò il fantasma non appena la Serpe entro nel suo "regno". Sbattendo le ciglia con aria innocente, la ragazza, le rispose:
-Non pensavo di trovarti qui, Mirtilla, con tutti quei ragazzi di Durmstrang che si stanno divertendo nel bagno dei Prefetti! Ho sentito dire che ci organizzano addirittura dei festini in quel bagno, e sai quanto sono disinibiti...- Insinuò la ragazza ammiccante -Pagherei per passare attraverso i muri e dare una sbirciatina...- Concluse sorniona.
-Si... Beh...- Mirtilla non pareva essere intenzionata a cedere a quel modo, ma non aveva resistito, Pansy sapeva bene come toccare le corde giuste. -Comunque non sei la benvenuta!- Sboccò a mo' di commiato.
-Bene bene! Finalmente soli!- Sussurrò lei, sorniona, a avvicinandosi al ragazzo.
-Che diavolo vuoi Parkinson? Non è giornata oggi!- Replicò Ron, in tono tutt'altro che cortese. Le dava le spalle, appoggiato ad uno dei lavandini, la testa incassata fra le spalle, il viso piegato verso il basso a fissarsi le scarpe macchiate di fango.
-Ma che gentile!- Rispose lei ironica -Non troverai mai qualcuna che accetti di venire al ballo con te, se seguiti a trattare le ragazze così male! Guarda come ti sei comportato con quella povera ragazza francese. Dovrà prendere un calmante per riprendersi dalle tue urla.- Gli aveva risposto, appoggiandosi con la schiena al lavandino a fianco al suo.
-Guarda che se sei venuta qua a sfottere io...- L'aveva apostrofata, voltandosi verso di lei per lanciarle un'occhiataccia, con aria feroce
Ma lei era troppo furba o incosciente per lasciarsi intimidire dal suo atteggiamento, oppure, aveva troppa fiducia nelle proprie capacità.
-Tu cosa? Cosa fai? Mi inviti al ballo? Non serve che venga io a sfotterti, c'è già tutto il resto della scuola che lo farà, anzi, tutte e tre le scuole!-
-Oh! Non ricordarmelo!- Si era lamentato lui, tornando a tuffare la testa fra le spalle, vero ritratto di pura disperazione.
-A questo punto hai solo un modo per uscirne vincente... o almeno non completamente perdente.- Aveva catturato la sua attenzione, lo sapeva, non per niente era finita nella casa verde argento, infatti lui le chiese:
-E quale sarebbe?- "Preso all'amo! Adesso non mi scappi pesciolino!" Aveva pensato, vedendolo così interessato, con un sorriso ammiccante che le si allargava sul viso, "Ragazzi! È troppo facile!"
-In realtà non è molto difficile devi solo trovarti una ragazza per il ballo, una ragazza fantastica, una di quelle che faranno dimenticare ai tuoi amici le loro accompagnatrici per guardare solo la tua! Ma, se vuoi un consiglio, non dirlo a nessuno, come ha fatto la Granger! La curiosità di scoprire chi sarà la tua accompagnatrice sarà un pettegolezzo più gustoso di una banale figuraccia in cortile. In quattro e quattr'otto nessuno se ne ricorderà più- Gli aveva risposto, con l'aria di rivelargli un grande segreto, infatti lui pendeva dalle sue labbra, anche se non erano quelle che stava fissando in quel momento "Guarda pure... per ora!" Pensò, gonfiando il petto. I bottoni della sua camicetta si tesero e il ragazzo trattenne il fiato per un istante.
-Ha un senso... ma c'è solo un piccolo problema, Parkinson! Dove diavolo la trovo una così?- "E dai svegliati! Sono proprio qui, davanti a te! Come si fa ad essere così imbranati?" Lei lo aveva ignorato, dedicandosi alla contemplazione delle sue splendide unghie e spostandosi in maniera casuale i capelli dal volto, scoprendo l'orecchio e sollevando appena gli occhi con uno sguardo innocente. Sapeva benissimo l'effetto che aveva sui ragazzi quando faceva l'innocentina.
-Non ne ho idea, caro, ma è vitale che tu la trovi subito! Prima di tornare nei dormitori!- Ed aveva sollevato di pochi millimetri gli occhi, seminascosti dalle lunghe ciglia, puntandoli nei suoi, Ron si era trovato ipnotizzato da quello sguardo.
-Che faccio secondo te? Lo chiedo a te?- Pronunciò lui ironico. Pansy non se lo fece ripetere due volte.
-Bravo Weasley! Vedo che hai capito!- Disse lei girando i tacchi. -Ci vediamo direttamente davanti alla sala grande, non occorre che mi vieni a prendere nei sotterranei- A Ron girava la testa, aveva davvero appena chiesto a Pansy Parkinson, di accompagnarlo al Ballo del Ceppo?
-Ah! Weasley!- Lo chiamò ancora lei, già sulla porta -Dì al tuo amico Potter che lui accompagnerà una mia amica. In effetti lei è un po' troppo per lui, ma sicuramente non c'è modo di separarvi vero?- Gli rivelò, socchiudendo gli occhi e scrutandolo da capo a piedi con un'espressione indagatrice.
-Si può sapere almeno chi è?- Aveva chiesto il ragazzo, ricordandosi all'ultimo minuto, che stava parlando del suo migliore amico.
-No Weasley, lei non frequenta Hogwarts, studia a casa, ma ha avuto il permesso di partecipare al ballo, se qualcuno la invita. Quindi dì a Potter che è un ragazzo fortunato, lei è incredibile!- E così dicendo sbattè la porta alle sue spalle. "Proprio fortunato Potter! Non ti rendi conto neanche di quanto!"
........
-Io ti amo, Pansy Parkinson! Ti amo!- Le urla di Draco si sentivano in tutto il sotterraneo di Serpeverde.
-Non illuderla così Dray, potrebbe persino crederti- Blaise si era accomodato al suo posto, sul divano in camera dell'amico per godersi lo spettacolo.
-Oh! Non preoccuparti per me Zabini, a furia di sentirvi parlare di ragazzi, ho capito l'antifona!- Pansy gli si era seduta in grembo, buttandosi le braccia al collo e fissandolo con aria complice.
-Ma sei sicura che verrà? È pur sempre un tonto Grifondoro!- Si preoccupava Draco, che era talmente agitato da non riuscire a stare fermo, infatti stava misurando la stanza a grandi falcate nervose, purtroppo per lui, anche se era la camera più spaziosa di tutto il dormitorio, non era comunque molto grande!
-Tranquilla principessina ansiosa! Verrà! Fidati! Ma adesso viene la parte divertente: trovarti il vestito!- Concluse la ragazza con una luce sadica nello sguardo, Draco si immobilizzò nel bel mezzo della stanza, più vedeva l'amica illuminarsi, più cresceva in lui la consapevolezza di essere in sua balia. Con un filo di voce sussurrò.
-Blaise... aiutami!- Quasi come avesse avuto paura di risvegliare chissà quale bestia feroce, purtroppo per lui, Blaise non era tipo da farsi coinvolgere in un'opera simile, a meno che non fosse stato dalla parte torturatrice...
-Ah no caro! Ti ci sei messo tu in questo casino!- Gli aveva risposto, mettendo una mano sul fianco dell'amica e tirandola a se, per deporre un bacetto sulla guancia -Non cominciare a torturarlo senza di me, tesoro- Le aveva chiesto, facendole il verso. Draco, per la prima volta, cominciò a riconsiderare tutta la faccenda.
..........
Contemporaneamente nella Torre dei Grifondoro.
-Andiamo Ronald! Vuoi dirmi con chi ci vai?- Erano arenati in quel discorso da troppo tempo. Hermione, spalleggiata da Ginny, e dai gemelli, insisteva per conoscere l'identità della misteriosa ragazza che Ron avrebbe accompagnato al ballo, ma lui resisteva... si stava divertendo un mondo!
La Parkinson aveva avuto ragione, non appena si era "lasciato sfuggire" di avere un appuntamento per il ballo, l'episodio del cortile era finito nel dimenticatoio e tutti avevano iniziato a dargli il tormento, per conoscere l'identità della fanciulla.
Ora si trovava esattamente dove aveva sempre desiderato essere: al centro dell'attenzione!
-Facciamo così Hermione, io ti dico con chi ci vado, non appena mi avrai detto con chi ci vai tu!- Le aveva intimato, fissandola negli occhi, mentre si alzava dalla poltrona su cui era sprofondato per fronteggiarla
Lei si era ritratta "Quant'è divertente!" Gongolava, tronfio. Erano giorni che la riccia lo tormentava con quel segretuccio, ora poteva vendicarsi.
-Si, Granger- Continuarono Fred e George -Con chi ci vai tu?- Messa alle strette la sec... emm... la studiosa ragazza, sbuffando, esplose:
-Uffa! Siete proprio infantili!- E così dicendo si rifugiò nel suo dormitorio, tallonata da Ginny.
-Forza "Ronald", ora che le donne se ne sono andate, a noi puoi dirlo!- Insistettero i gemelli, circondandolo come quando erano bambini -Lo sai che resterà fra noi- Aveva detto Fred, alla sua destra.
-Fidati fratellino!- Aveva seguitato George alla sua sinistra, costringendolo a voltarsi con un gesto un po' troppo brusco "Ahi che male!", il suo povero collo non era molto contento del movimento brusco.
-Certo, mi fido di voi due!- Li canzonò ironico, massaggiandosi il collo dolorante. I fratelli cambiarono subito espressione e decisero per una dignitosa ritirata.
-Vieni Fred, non è aria.- Commentò George, offeso.
-Arrivo George, non me l'aspettavo da parte tua Ron- Replicò Fred, unendosi al fratello.
-Infatti, non fidarsi neppure dei propri fratelli!- Proseguì George, prendendo la parola dove il fratello si era interrotto.
-Dovresti vergognarti!- Concluse Fred, ponendo fine alla conversazione e, borbottando, si allontanarono, lasciando soli Ron ed Harry che non aveva ancora proferito verbo.
-Adesso che non c'è più nessuno, a me lo dirai vero?- Harry aveva assistito muto a tutta la scena, sicuro che, una volta rimasti soli, Ron gli avrebbe rivelato l'identità della sua ragazza, ed ora lo fissava coi suoi liquidi occhioni verdi, carichi di speranza, per un istante Ron fu sul punto di cedere.
-Mi dispiace amico! Ma sarà una sorpresa anche per te!- Rispose invece Ron, decidendo di ascoltare i consigli della Serpeverde fino in fondo, poi aggiunse:
-A proposito, ho trovato la ragazza anche per te.- Buttò lì, in modo casuale, sperando di riuscire a persuadere l'amico che non fosse poi questa gran cosa. Harry avrebbe avuto un sacco di domande e lui non sapeva come rispondergli, infatti il moretto subito gli chiese.
-Come? E chi è?- "Ecco! E adesso che gli dico? Che non ho idea di chi sia, ma è amica della mia accompagnatrice di cui non posso rivelargli l'identità? Mi faccio schifo da solo!! Parkinson, maledizione a te!"
-Non la conosci, studia a casa. Ma ti assicuro che è uno schianto!- Gli rispose, cercando di mostrarsi sicuro di sé per tranquillizzarlo. Ron non ne era poi così certo, ma fino ad ora la Parkinson aveva avuto ragione su tutto, perché non continuare a seguire i suoi consigli quindi? Dopo tutto, sembrava che sapesse il fatto suo!
.......
-Ragazzi, mi volete far entrare?- Strillava Blaise dal corridoio, era la prima volta che trovava la porta della camera di Draco chiusa a chiave, da dentro Draco urlava:
-Non entrare, se ci provi ti crucio!- Ma la sua voce era stata coperta da quella di Pansy che gli strillava.
-Certo caro, entra! Ho bisogno del tuo parere!- Blaise stette un attimo a rifletterci, peritante, poi prese una decisione, estrasse la bacchetta e enunciò.
-Alohomora- E la porta si aprì rivelando uno spettacolo incredibile. -Favoloso! E pensare che ho rischiato di perdermi tutto questo...- Ghignò soddisfatto, entrando con passo baldanzoso ed andando a stravaccarsi su un cumulo di stoffe colorate che avevano invaso tutto il divano. Pansy aveva riarredato la stanza dell'amico, spingendo il letto in un angolo, addossato all'armadio e il divano contro la parete. Al centro della stanza, invasa da uno tsunami di vestiti, scarpe ed accessori, era stato sistemato un piccolo podio circolare su cui un angustiato Draco, parecchio infelice, sfoggiava un vestitino verde bottiglia a tratti ricoperto di strass. La gonna era talmente corta che l'orlo dei boxer spuntava da sotto.
-Mi piace! La cosa più notevole è il particolare della biancheria maschile che si intravede da sotto la gonna- Ironizzò Blaise, portandosi una mano al mento ed osservando l'amico con aria critica.
-Sta zitto, e chiudi la porta, cretino!- Lo apostrofò Draco rassegnato mentre Pansy al settimo cielo, fluttuava tra jabeau di tulle e volant di chiffon, cinguettando, sembrava una farfalla.
-Ohh!! Ma lui non li indosserà sotto la mia creazione! Lui indosserà una di queste!- Rispose la ragazza raggiante, indicando un'esplosione di biancheria femminile, ogni capo era più imbarazzante dell'altro.
-Porco Godric!- Esclamò Blaise, armeggiando con slip di seta e tanga di pizzo, la visione di ogni nuovo capo suscitava esclamazioni entusiaste e commenti sarcastici da parte degli "amici" della povera vittima, poi Blaise pescò una vera chicca.
-Dray, ti prego! Indossa questo! Potrei diventare etero per vederti con addosso questo.- L'interessato fece lo sbaglio di guardare il microscopico pezzo di stoffa retto dal compagno, era un minuscolo triangolino di seta nera semi-trasparente, completato da alcuni sottili fili che dovevano comporre il resto del capo, ed era ornato di imbarazzantissime piume.
-STAI SCHERZANDO VERO?- Urlò mentre diventava rosso più di un pomodoro maturo. -Non ci penso neanche! Metterò biancheria femminile, perché non si sa mai, ma niente di strano!- E così dicendo evocò un paio di comodi pants di cotone, bianchi e comodi, la cosa meno sexy che potesse immaginare.
-Evanesco!- Urlò Pansy. -Tu, ingrato, non oserai indossare questa cosa dozzinale sotto il mio magnifico abito! Metterai la biancheria che IO sceglierò per te! Non importa quanto striminzita, sexy o imbarazzante sia! Sono stata chiara?- Gli aveva urlato, puntandogli l'indice della mano destra sul petto, con gli occhi da pazza. Draco era spaventato, mancava poco che alla sua amica spuntassero le corna! Mentre Blaise, nel suo angolo, se la rideva di gusto osservando la scenetta. "Che bell'amico... ma prima o poi questa la paghi!"
-Ed ora Draco, stai fermo altrimenti ti pietrifico! Per prima cosa via questi! Rovinano l'effetto- Aggiunse lei afferrando l'orlo dei boxer del suo modello e sfilandoglieli. Il soffio di aria fresca che investì il ragazzo là sotto, rischiò di farlo deragliare, era troppo imbarazzante! Con un gesto istintivo si coprì l'inguine con le mani, anche se la gonna lo copriva a sufficienza da non far vedere nulla, neanche a quel cretino di Blaise che si era sporto per cercare di spiare sotto la gonna e ora lo guardava con un ghigno malizioso. Ma non aveva avuto il coraggio di lamentarsi, dopotutto Pansy lo stava aiutando, non è che avrebbe potuto andare a comprarsi un abito in un negozio qualsiasi e, di chiedere a sua madre di spedirglielo, non se ne parlava proprio. Non aveva scelta, doveva accettare l'aiuto di Pansy, anche se si vergognava da morire.
-Ed infilati queste- Concluse lei, porgendogli un paio di culotte trasparenti
"Ma quelle non copriranno proprio niente!". Nonostante ci fosse un po' troppo pizzo e lui si sentisse sempre più umiliato, il ragazzo le indossò obbediente, sperava di convincere l'amica ad allungare un po' l'orlo mostrandosi collaborativo. Ma lei e Blaise avevano cominciato un lungo discorso sulla ceretta. Alla parola "brasiliana" Draco ebbe un'epifania:
-Inferno! Questo è l'inferno babbano!- Una cosa era certa, quella cosa non l'avrebbe fatta! Erano pazzi, neppure per uscire con lui si sarebbe fatto estirpare tutti i peli delle zone basse!!!
........
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