La Fine
Wei WuXian sapeva che quel momento sarebbe arrivato ed era pronto. Era stato attaccato e per errore aveva ucciso il marito della sua Shijie, era stato avventato e aveva ucciso la sua Shijie, aveva perso il controllo e aveva lasciato un neonato senza genitori, aveva ucciso l'uomo che lo aveva tolto dalla strada e quindi salvato e sua moglie, aveva tradito il suo Shidi e lo aveva privato di tutto ciò che aveva. Si prendeva la colpa per tutto ciò ed era pronto ad accettarne le conseguenze. Sapeva di non poter controllare l'energia risentita come aveva sempre pensato e detto a tutti, e ne aveva avuto una chiara prova pochi giorni prima, uccidendo quasi tutti i presenti dopo aver perso il controllo di sé stesso in preda alla rabbia e al dolore. Però era stranamente tranquillo... Non aveva paura della morte, non aveva paura dell'odio degli altri e, in ogni caso, sapeva di meritarlo tutto. Si ripeteva che era tutta colpa sua, che aveva sbagliato, che non sapeva come rimediare, che non voleva che le cose andassero in quel modo, voleva solo salvare tutte le persone a lui care, ma le aveva uccise lui stesso alla fine e non c'era alcun modo per rimediare, o chiedere scusa... Non meritava alcun perdono lui. Mentalmente elencava i nomi delle persone morte a causa sua... Lo Zio Jiang, la Signora Yu, la sua Shijie, Jin Zixuan, Wen Qing, Wen Ning per la seconda volta... E quelli erano solo i nomi delle persone più importanti, in realtà ne aveva uccise centinaia, se non migliaia, e non riusciva a controllare i sensi di colpa che lo colmavano, ma non aveva modi per rimediare, non aveva il coraggio di guardare Jiang Cheng in faccia e sapeva che sarebbe potuto essere proprio lui ad ucciderlo e non avrebbe avuto motivi per impedirlo. Aveva anche iniziato a pensare di mollare tutto e fuggire in un altro luogo portandosi dietro tutti gli abitanti di quei monti, ma non poteva... C'erano persone anziane e un bambino, come sarebbero sopravvissuti al viaggio? Non era fattibile. Sarebbe dovuto restare lì ed aspettare il suo destino, cercando di negoziare e salvare le vite dei pochi Wen rimasti, pur sapendo non sarebbe stato per nulla facile. Una parte di lui però cercava di ribellarsi, di convincerlo che in realtà non aveva fatto nulla di sbagliato e che tutti se lo erano meritato. Sapeva però che quella parte che lo spingeva alla ricerca di altro sangue, era il lato di lui contaminato dall'energia del risentimento, ma non riusciva a controllarla bene e spesso prendeva il sopravvento, facendolo sentire in trance, e come se il suo corpo appartenesse a qualcun altro per un breve periodo di tempo. Quel qualcun altro non aveva alcun riguardo per la vita altrui, non pensava a nulla se non a soddisfare la sete di sangue e ad ottenere più potere. Wei WuXian iniziava a temere che non sarebbe stato più a lungo sé stesso e quindi sperava quasi di venire sopraffatto dai cultori che sicuramente si stavano organizzando per andare a prenderlo.
Mentre era perso tra i suoi pensieri e cercava di trattenere la parte di lui che gridava "SANGUE!", sentí che fuori dalla caverna, i Wen erano molto agitati e spaventati. Entrò il quarto zio correndo e chinò il capo iniziando a parlare velocemente con affanno "Wei, Wei Gongzi, ci sono un gran numero di persone che stanno salendo sulla montagna. Sono tutti cultori armati e sembrano più di mille. Mentre stavo scendendo per andare a comprare le rape, ho visto dei cultori in viola e in bianco che chiedevano indicazioni e subito dopo mi sono nascosto per osservarli. Ho scoperto che sono cultori provenienti da ogni scuola e che stanno venendo qui per distruggere il Patriarca di Yiling. Sono corso su per avvertire, ma non credo ci sia molto da fare. Credevamo tutti che dopo il sacrificio di A-Ning e A-Qing, tutto sarebbe finito, ma non è stato così. Cosa possiamo fare Wei Gongzi? Scappiamo? Combattiamo? Cerchiamo di negoziare? Non permetteremo certamente che vi uccidano dopo tutto quello che avete fatto per noi, ma non siamo guerrieri, abbiamo bisogno di un piano, quindi magari..."
Prima che potesse finire il discorso, Wei WuXian lo interruppe, "Quarto zio, sapevo già che questo momento sarebbe arrivato. Non c'è niente da negoziare e non c'è modo di impedirgli di attaccarci e ucciderci. Potete fare solo una cosa ed è nascondervi. Il vostro gruppo è composto principalmente da anziani, malati e c'è un bambino, quindi non potete affrontare un tale viaggio verso l'ignoto così su due piedi. Avete bisogno di organizzarvi con calma e ora non c'è più tempo. Andate a nascondervi nella caverna, fortunatamente è ricca di luoghi in cui chi non conosce il meccanismo non può entrare e aspettate lì, mentre io li accoglierò e darò loro ciò per cui sono venuti fin quassù. Quando avranno finito e avranno portato via i tesori che lascerò ben in vista, potremo organizzare un piano di fuga e poi abbandonare questi monti per sempre. Ora vai e fai nascondere tutti." Disse Wei WuXian, ben consapevole del fatto che probabilmente non ne sarebbe uscito vivo. Nonostante ciò, mentí lo stesso, sperando di riuscire a guadagnare abbastanza tempo da salvare almeno loro.
"Come dice Wei Gongzi, però non cretete che sarà difficile combattere contro tutti loro? Non avrete difficoltà? Loro sono qui principalmente per uccidere voi, quindi non mi sembra saggio lasciarvi da solo. Permettete almeno a quelli più in forze di aiu..."
Wei WuXian lo interruppe nuovamente, "Non ne ho alcun bisogno, posso cavarmela da solo, ora vai!"
Con questo il discorso poté considerarsi concluso e il quarto zio si ritirò sconfitto.
Velocemente fece nascondere tutti in un luogo sicuro della caverna e attesero. Tutti erano preoccupatissimi; per un momento avevano davvero creduto che dopo la morte di Wen Qing e Wen Ning sarebbe finito tutto, ma ora era chiaro che le scuole non si sarebbero fermate assolutamente fin quando non avrebbero ottenuto la totale distruzione del tanto odiato e frainteso Patriarca di Yiling e degli ultimi deboli membri della loro scuola. Tutti sapevano che li avrebbero cercati fino allo sfinimento e che non avrebbero lasciato perdere, pur non trovandoli. Si erano nascosti in una parte della grotta con una doppia uscita, in quel modo sarebbero potuti scappare fuori dalla montagna e provare lentamente a cercare un nuovo luogo in cui vivere. Con la paura e la speranza nel cuore, si sedettero tutti vicini con le mani strette le une nelle altre, ad aspettare in silenzio notizie, temendo che sarebbero potute essere brutte.
Poco dopo, una folla di divise bianche, viola, dorate e nere occupò tutto lo spiazzo fuori dalla caverna. Dalla folla uscì Jiang Cheng che iniziò a chiamare Wei WuXian a gran voce. Quest'ultimo uscì subito dalla caverna, con ChenQing in mano e un sorriso stampato in faccia.
Jiang Cheng, "Hai avuto il coraggio di uscire allo scoperto quindi. Siamo qui per farti pagare per tutte le vite che hai preso con gli interessi. Ognuno qui ha perso qualcuno a causa tua e ognuno qui ti odia con tutto il suo cuore. Spero tu sia soddisfatto del tuo operato! Bene, ora puoi decidere, o ti arrendi e muori per saldare il debito, oppure combatti e soccombi di fronte a noi, dimostrando che nonostante tutto non hai compreso la gravità delle tue azioni. Sta a te, Wei WuXian!"
Wei WuXian si guardò intorno, "Quindi non avete imparato ancora la lezione! Non importa se venite a decine, a centinaia o a migliaia! Se mi attaccate, non tornerete a casa. Sapete, io sono il male incarnato come mi avete fatto notare, sono arrogante, senza morale, senza etica, senza alcuna pietà. Sono una creatura oscura incapace di vedervi come persone, quindi non aspettatevi nessuna clemenza e non pensate di poter tornare a casa dalla vostra famiglia. Alcuni di voi sono qui per fare numero, altri per vendetta, altri ancora per curiosità o in cerca di gloria, ma ciò che otterrete sarà la morte. Siete entrati nel mio territorio, mi avete teso un imboscata, avete infranto la vostra promessa, ma secondo voi io non ho alcun diritto di difendermi e quando lo faccio sono un mostro. Bene, visto che sono tanto spregevole, vi darò ciò che avete cercato e in cuor vostro potrete incolpare solo voi stessi per la vostra stupidità!"
Un altro dei cultori sentendo il discorso, uscì dalla folla e si fece avanti, "Wei WuXian, con quale coraggio parli in questo modo? Hai dimenticato chi ha ucciso innocenti, chi ha creato artefatti demoniaci di distruzione, chi è stato corrotto e ha disertato abbandonando la sua scuola? Perché sembri tu la vittima dal tuo discorso? Hai semplicemente raccolto ciò che hai seminato e non puoi biasimare altri che te stesso. Per colpa tua e soltanto tua Jin ZiXuan e Jiang Yanli sono morti lasciando da solo tuo... "
La sua frase restò in sospeso, perché era morto. Wei WuXian con uno scatto si era avvicinato, gli aveva spezzato il collo ed era tornato al suo posto; il tutto era successo in un battito di ciglia e i presenti rimasero esterrefatti vedendo il cadavere di quel cultore che stava parlando fino ad un secondo prima. Vedendo la velocità con cui si muoveva quel mostro, tutti indietreggiarono e sembrarono aver perso la voglia di attaccare per un momento, ma subito si levarono le urla dei Gran Maestri che incitavano i discepoli ad attaccare, a sterminare quel demone spregevole. Tutti sembrarono riguadagnare il coraggio che avevano appena perso e partirono alla carica per distruggerlo, urlando insulti, con le spade scintillanti di potere spirituale in pugno e con la speranza di poter distruggere quel giorno quel portatore di morte e distruzione senza scrupoli e senza coscienza.
Wei WuXian iniziò a ridere e tirò fuori il sigillo demoniaco della tigre. La parte oscura aveva preso il sopravvento nuovamente e stava per convincerlo ad unire le due parti del sigillo, ma lui strinse i denti e cercò di non soccombere, vedendo tutti i presenti spaventati a morte alla vista del sigillo ed essendo abbastanza lucido al momento da non voler uccidere nessun altro. Tutti però si lanciarono su di lui pensando che avesse scelto di non arrendersi e cercarono di pugnalarlo, di prendere il sigillo o di ucciderlo, ma nessuno riuscì a superare l'aura che emanava... L'energia del risentimento lo stava proteggendo come uno scudo, nessuno poteva oltrepassarlo, nessuno poteva toccarlo. Mentre il Patriarca di Yiling rideva e piangeva, con un sorriso freddo e crudele e gli occhi colmi di dolore e disperazione, avvicinava le parti del sigillo e poi le allontanava con tutta la sua forza, tutti si fermarono sconvolti.
Il feroce tormento della loro epoca stava ridendo e piangendo avvolto da uno scudo di risentimento, mentre lottava per unire quel sigillo di morte e allo stesso tempo lottava per riuscire a tenere le due parti separate per evitare di ucciderli tutti come sapeva benissimo di poter fare. Rimasero scioccati e, impotenti, si fecero indietro. Solo Jiang Cheng si avvicinò nuovamente e cominciò ad urlare, "Cosa stai facendo, o grande Patriarca di Yiling? Vuoi combattere o vuoi resistere? Vuoi morire o vuoi vivere? Vuoi salvarci o vuoi ucciderci? Vuoi fingerti un eroe o rivelare nuovamente la tua natura? Scegli, prendi una decisione e agisci, SCEGLI!"
Mentre urlava si era avvicinato e aveva iniziato a colpirlo sia con Zidian che con Sandu, senza successo, ma sperando che Wei WuXian avrebbe reagito in qualche modo, mostrandogli un punto scoperto per poter attaccare e colpire.
Non si aspettava certo di riuscire improvvisamente a penetrare lo scudo con Sandu e di colpire Wei WuXian al petto.
Wei WuXian aveva ritirato lo scudo volontariamente.
Immediatamente ritirò Zidian e lo guardò negli occhi, tenendolo imprigionato con la spada. Wei Ying ricambio lo sguardo; il suo sorriso era sparito e restavano solo le lacrime. Aveva capito che era troppo tardi, non sarebbe riuscito a trattenersi un secondo di più... L'energia era troppo forte, troppo forte, TROPPO FORTE urlava nella sua testa, "cosa devo fare? Cosa posso fare?" pensò.
Capí subito che aveva due scelte: poteva liberare l'energia e uccidere tutti i presenti, oppure trattenere l'energia ed essere fatto a pezzi. Con un ultimo grande sforzo e con l'ultimo barlume di lucidità, sorrise a Jiang Cheng e disse, "Jiang Cheng, allontanati ora, farò ciò che avrei dovuto fare tempo fa, allontanati ora, non vi farò alcun male. Dovete stare indietro ad ogni costo però, o morirete tutti. Tu colpisci i più a fondo e poi allontanati, dirai che sei stato tu a darmi il colpo di grazia e vendicherai tutto ciò che hai da vendicare, riguadagnerai il prestigio che hai perso quando hai continuato a proteggermi nella tua scuola e potrai andare avanti. È la cosa migliore. Addio"
Jiang Cheng non aprí bocca, ma digrignò i denti.
Subito dopo Wei Ying, sentí la spada che penetrava fino all'elsa nel suo petto e subito dopo si ritirava. Chiuse gli occhi ignorando il dolore, chiamò tutta l'energia del risentimento che possedeva e la usò per dividere il sigillo demoniaco e distruggerne una parte, poi si lasciò sommergere da quell'energia e la trattenne dentro di sé sentendo che sarebbe potuto esplodere da un momento all'altro.
Jiang Cheng venne sbalzato immediatamente alcuni metri indietro dall'energia in eccesso che si era liberata dal corpo di Wei Ying, che fortunatamente non era abbastanza elevata da poter uccidere qualcuno e non poté far altro che guardare Wei WuXian sollevato a mezz'aria, mentre si dimenava urlando.
Wei WuXian sentiva l'energia che gli scorreva in tutto il corpo e cercava di spezzarlo per fuoriuscire e uccidere tutti i presenti per potersi rafforzare, ma non aveva intenzione di mollare. C'erano più di mille persone su quella montagna, tutti lo odiavano, ma non meritavano di perdere la vita in quel modo e le loro famiglie non meritavano di restare senza di loro a causa sua. Sapeva che sarebbe stata una morte atroce, ma era pronto a sopportarla per il bene dei Wen rimasti e di tutti i partecipanti a quell'assedio mal riuscito.
Nel suo corpo esplodeva un dolore bruciante, tanto intenso da impedirgli di trattenere le urla e le lacrime, sentiva le sue ossa che si spezzavano una ad una, gli organi interni che perdevano sangue e si sgretolavano e il sangue che scendeva dagli occhi, dal naso e dalla bocca, ma non era abbastanza per farlo morire, aveva troppa energia residua nel corpo che si occupava anche di tenerlo in vita. Non poté far altro che continuare ad urlare e sputare sangue, dimenandosi a mezz'aria, finché all'improvviso non sentí un rumore e capí che era il suo stesso corpo che era caduto al suolo e si accorse che stava finalmente riuscendo ad assorbire ed isolare quell'energia distruttiva. Poco dopo infatti l'energia si fuse totalmente con il suo corpo, ma la violenza con la quale lo aveva consumato lo ridusse in brandelli, tanto piccoli che si sarebbero potuti confondere con la terra presente sulla montagna. Ben visibili rimasero solamente la metà rimanente del sigillo demoniaco della tigre e il dizi fantasma.
Il patriarca di Yiling era finalmente morto, distrutto dalla sua stessa arma ed eliminato dalla faccia della terra a causa della sua stessa malvagità che gli si era rivolta contro. Questo sarebbe stato raccontato e tramandato per tredici anni, nonostante la realtà dei fatti, fosse completamente differente. Nessuno avrebbe mai saputo che il terribile Demone aveva cercato di salvarli, non solo in quella occasione, e tutti lo avrebbero ricordato come un ragazzo promettente che aveva ceduto al lato oscuro e, completamente corrotto, aveva portato morte, distruzione e terrore, dimenticando tutto ciò che lo aveva spinto ad agire nei modi in cui aveva agito. E poi, aveva fatto la fine che meritava un criminale simile e tutto era andato nel modo migliore per gli assedianti.
Jiang Cheng era immobile e si sentiva stordito, ancora seduto a terra dopo essere stato sbalzato lontano dall'onda d'urto. Fissava a bocca aperta Wei Ying sospeso a mezz'aria che urlava e si dimenava, piangendo e sputando sangue, stringendo i pugni e cercando di assorbire l'energia al massimo. Si tappò le orecchie, chinò il capo e aspettò che finissero le urla, fingendo che quei suoni strazianti non provenissero da Wei WuXian. Quando finalmente non udí più alcun rumore attraverso le sue mani, che non isolavano totalmente i suoni, alzò lo sguardo e non vide nulla all'infuori di ChenQing e metà del sigillo demoniaco della tigre. All'inizio pensò che Wei Ying fosse riuscito a scappare grazie ad un qualche suo strano e ingegnoso stratagemma e si sentí, suo malgrado, molto sollevato pensando di non essere rimasto completamente solo e internamente sperò che si fosse nascosto bene, nonostante fosse ancora in conflitto perché una parte di lui lo voleva vedere morto e voleva vederlo soffrire in tutti i modi possibili dopo tutto ciò che aveva fatto, dopo che lo aveva abbandonato per cani Wen vecchi, malati e inutili, o almeno così pensava o si sforzava di pensare.
Subito però si accorse che c'era ChenQing e se c'era ChenQing, doveva esserci per forza anche Wei Ying, perché non lo avrebbe mai lasciato incustodito, essendo da qualche anno la sua arma principale. Guardando meglio notò un nastro rosso a terra e qualche piccolo frammento di vestiti e iniziò a pensare a cosa potesse essere successo. Realizzò soltanto quando si voltò a guardare i cultori che lo avevano seguito. Vide le loro espressioni scolvolte e spaventate, e si decise a domandare a Lan XiChen che sembrava non essere troppo sconvolto. Gli chiese con voce tremante: "Che è successo?"
Lan XiChen: "Voi lo avete colpito al petto, danneggiato gravemente e a quel punto l'energia risentita ha preso il sopravvento, lo ha sommerso e distrutto dall'interno. Ciò che vedete a terra è tutto ciò che è rimasto di lui. È tutto finito, il Patriarca di Yiling non avrà più la possibilità di uccidere altri innocenti." Sembrava stanco, sollevato e ad un occhio più attento, non completamente sincero. Dopotutto Lan XiChen aveva ascoltato tutti i discorsi di Wei WuXian ai banchetti, alla città senza notte e quel giorno sui monti, e nonostante lo avesse visto chiaramente cambiato e più crudele, non lo aveva creduto un pazzo, non aveva mai pensato che le sue argomentazioni mancassero di logica e non attribuiva tutta la colpa a lui, ma sapeva che aveva scelto un sentiero errato e corrotto e aveva seminato troppa morte e distruzione. Era consapevole di ciò che provava suo fratello e sapeva che avrebbe sofferto molto alla notizia della sua morte, ma non era qualcosa che si sarebbe potuto evitare e lo sapevano bene tutti i presenti. Doveva morire, ed era morto, tutto era finito, e quasi senza spargimenti di sangue.
Jiang Cheng realizzò che Wei Ying era morto sul serio e provò emozioni contrastanti, proprio come pochi attimi prima. Una parte di lui era triste, perché era suo fratello, erano cresciuti insieme, lo amava e lo avrebbe voluto per sempre al suo fianco per essere aiutato con la scuola e essere sostenuto con la sua forza, ma un'altra parte, quella più forte che generalmente prendeva il sopravvento, gioiva per la sua morte e ribolliva di rabbia pensando al numero di persone che aveva distrutto, a partite da suo padre e finendo con sua sorella. Non lo avrebbe mai, assolutamente mai, potuto perdonare... Però il suo cuore faceva male, sentiva gli occhi bruciare e la gola pizzicare. Sapeva che avrebbe dovuto piangere e urlare per liberarsi di tutte quelle emozioni contrastanti e tanto intense da dare l'impressione di poter traboccare da un momento all'altro e avrebbe voluto farlo, ma si trovava di fronte alle quattro scuole principali e aveva ucciso il patriarca di Yiling, o almeno questa sarebbe stata la versione ufficiale, quindi non poteva permettersi di mostrarsi emotivo, doveva prendere in mano la situazione e completare la missione. Si ricompose immediatamente e prese il controllo.
Jiang Cheng: "Il patriarca di Yiling è finalmente morto e ha distrutto una parte del sigillo demoniaco della tigre rendendolo probabilmente innocuo e inutilizzabile. Nonostante questo, non credo che i pericoli siano finiti qui. È necessario svolgere dei rituali per mantenere a riposo la sua anima, qualora ne sia rimasta traccia, per evitare che possa reincarnarsi tramite le sue armi demoniache e ricominciare il massacro appena concluso. Finita la missione, potremo riunirci ad Approdo del Loto e parlare dei riti e per decidere quale scuola terrà in custodia ciò che potrebbe rivelarsi pericoloso nelle mani delle persone sbagliate e che non sappiamo come distruggere. Ora dobbiamo controllare la grotta e i dintorni per cercare ciò che apparteneva al Patriarca e cercare i Cani Wen. Non sono usciti dalla grotta per aiutare Wei WuXian, ma non credo che siano fuggiti, sono tutti vecchi e malati, non possono andare da nessuna parte. Questo è il momento giusto per scrivere la parola fine sulla scuola Wen. Anche a costo di setacciare le caverne giorno e notte per mesi, li troveremo e li uccideremo dal primo all'ultimo. Non saranno accettati errori." Quando finí di parlare, si avviò verso la grotta e fece un cenno ai membri della sua scuola di seguirlo, ma Jing GuangYao lo bloccò e prese la parola, "Siamo troppi per entrare nella caverna, dividiamoci in gruppi per esaminare la zona più velocemente e in maniera più approfondita. Non dobbiamo lasciare nulla al caso e non dobbiamo farci sfuggire nessun dettaglio e nessun individuo. Questa faccenda deve essere chiusa con oggi e non dobbiamo pensarci mai più. Io mi offro di andare con i miei nella grotta cercando gli oggetti lasciati dal patriarca. Un'altra scuola può entrare nella caverna per cercare i Wen, mentre le restanti potranno dividersi la parte posteriore e anteriore di questo monte e se sarà necessario, scenderemo a valle per cercare indizi e fuggitivi. Andiamo."
Detto questo, centinaia di cultori vestiti in oro e bianco si mossero per dirigersi nella caverna e Jiang Cheng fece cenno ai suoi di entrare nella grotta per cercare i cani Wen. Sapendo che stava per distruggere quel poco che restava della scuola, aveva rimosso tutte quelle emozioni contrastanti e non poteva aspettare per entrare nella caverna e catturare criminali, quindi guidò i suoi all'interno facendosi pervadere dall'odio. La caverna era immensa, ci sarebbe voluto moltissimo tempo per trovarli. Inoltre conosceva bene Wei WuXian e sapeva che si era preparato per un eventuale assedio e aveva trovato il modo per nascondere le persone che tentava di proteggere così disperatamente.
Tutti i Wen si tenevano ancora per mano seduti nel nascondiglio, tremando di paura perché avevano sentito le voci dei cultori sempre più vicine. Il quarto zio, l'unico che tentava di farsi vedere coraggioso, capí che Wei WuXian non sarebbe arrivato e che i cultori non avrebbero mollato, pensò quindi che fosse arrivato il momento per scappare dall'unica uscita rimasta, quindi fece alzare tutti, cercò di infondergli un po' di forza e coraggio nonostante le condizioni fisiche generali, prese in braccio il bambino e guidò tutti verso il sentiero che sperava lì avrebbe salvati. Una volta fuori iniziarono a camminare tutti insieme in silenzio guardandosi intorno, pronti a nascondersi o scappare in qualunque momento. Quando girarono l'angolo, senza neanche accorgersene, si trovarono circondati da un gruppo di cultori che iniziarono subito a urlare per far accorrere tutti. Il quarto zio capì all'istante che non ci sarebbe stato modo per fuggire, era tutto finito. Per qualche strano motivo però, non aveva paura, sentiva solo rassegnazione e un bisogno impellente di salvare almeno il bambino, di nasconderlo in qualche modo. Quando accorsero anche gli altri cultori, provò a pensare ad un modo per nasconderlo e capì che avrebbe dovuto aspettare e scappare nella confusione che sarebbe seguita. Gli piangeva il cuore all'idea di abbandonare gli altri al massacro, ma doveva mettere in salvo il bambino, non c'era nulla di più importante. Subito dopo, quando i suoi occhi misero a fuoco di nuovo e le orecchie ripresero a funzionare, si accorse che i cultori avevano iniziato ad uccidere la sua famiglia senza pietà, urlando il loro odio e colpendo con ferocia, sapendo che tutti quegli anziani non sarebbero potuti scappare.
Recuperando la lucidità, approfittò della confusione e si lanciò giù per il sentiero guardandosi intorno, cercando un nascondiglio sicuro. Correndo a perdifiato, non appena si accorse che iniziava a perdere le forze, notò infondo al sentiero un tronco d'albero abbastanza cavo e grande da accogliere un bambino così minuto. Si affrettò a nasconderlo, perché sentiva le voci avvicinarsi e riprese a correre, fingendo di essere un codardo che stava fuggendo.
Poco dopo, i cultori lo accerchiarono e tra gli insulti, lo uccisero. Quando si ritennero soddisfatti, presero il suo cadavere e lo scaraventarono nella pozza di sangue insieme a quello degli altri cani Wen. Volevano bruciarli e farli sparire, ma in quel momento erano troppo esaltati dalla vittoria e troppo impazienti di diffondere le notizie, quindi si limitarono a gettarli nella caverna sapendo che c'erano talismani e formazioni per intrappolare il male all'interno.
Dopodiché terminarono di saccheggiare la caverna e soddisfatti per il successo del loro assedio, tornarono alle rispettive scuole per annunciare la lieta notizia e festeggiare prima di recarsi ad Approdo del Loto per discutere tutti insieme le faccende in sospeso. Ci erano voluti anni, ma finalmente avevano debellato entrambe le minacce e potevano tornare a condurre le loro vite normali, dedicandosi alle cacce notturne e alla coltivazione. Naturalmente avrebbero dovuto compiere vari rituali per imprigionare l'anima del Patriarca di Yiling, ma in quel momento era l'ultimo dei pensieri. Tutti erano esaltati e convinti fino in fondo al cuore di essere nel giusto, con la sola eccezione di Jiang Cheng, che non poteva mostrarlo a nessuno, ma aveva appena perso un fratello e tradito la famiglia di coloro che lo avevano salvato dalla morte, anche se non avevano avuto nessun motivo per farlo.
Si avviarono verso la strada di casa, lasciandosi alle spalle quel bagno di sangue e, inconsapevolmente, anche un sopravvissuto, che giaceva silenzioso dentro il tronco, senza capire cosa fosse successo e senza riuscire ad infrangere la promessa che aveva fatto a suo zio. Aveva detto che non si sarebbe mosso, e quindi non si sarebbe mai mosso da lì. Era talmente stanco che si addormentò tranquillo, troppo piccolo per capire, troppo fedele per uscire.
Nessuno avrebbe mai saputo che un bambino era sopravvissuto al massacro, così come nessuno avrebbe conosciuto la verità dietro il percorso di Wei WuXian... O almeno così avrebbe dovuto essere...
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È una parte un po' triste, ma ci tenevo a raccontarla come l'ho immaginata io. Spero di essere riuscita a far trasparire tutte le emozioni e di aver mantenuto le caratteristiche dei personaggi originali.
Grazie
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