CAP 25 - ATTACCO


"Siria"

Marzo ormai era arrivato, visto i continui attacchi da parte dei demoni, oltre che alle protezioni magiche ideate dalle streghe e dagli ibridi finalmente la Chiesa era riuscita a far imporre, in forma mondiale, una chiusura completa, obbligando i cittadini a rimanere in casa ed a uscire solo se strettamente necessario, montando ad arte una pandemia che ci sarebbe stata veramente se il numero di demoni fosse aumentato ulteriormente.

I demoni minori, quelli in forma animale, emettono una specie di miasma velenoso che può portare a problemi respiratori per gli umani e una lunga esposizione può causarne anche la morte.

Questa soluzione ci dette un po' di respiro e meno preoccupazioni sul rischio di essere scoperti permettendoci di concentrarci maggiormente sugli allenamenti.

Purtroppo però la tranquillità non durò.
Una sera di metà marzo, quando ormai eravamo tutti a letto, suonò l'allarme.
Era l'allarme scelto per un attacco di demoni, papà si informò immediatamente sull'entità dell'attacco e la risposta non gli piacque neanche un po'.
<<Marta amore dovete recarvi nel rifugio immediatamente, come d'accordi rimarrete lì fino a nuovo ordine, se fra cinque giorni nessuno viene a chiamarvi o se siete in pericolo seguite il piano di fuga, ti affido il branco mia Luna>> disse papà stringendo mamma a sé.
<<Fai attenzione mio Alfa torna da me e il bambino, anche tu piccola mia>> ci salutò lei con gli occhi lucidi ma poi riprese in mano la situazione e condusse sia i genitori di Cristian e le mogli di Steve verso l'entrata del rifugio.

Appena fummo certi che fossero al sicuro ci dirigemmo verso il cancello d'entrata.
L'immagine che ci trovammo davanti fu più orribile di quello che ci immaginavamo.

Davanti alle nostre porte c'era un numero enorme di demoni-animali di tutte le dimensioni e forme, la cosa più terribile furono i cento mostri alti quasi come le mura.

Non andava bene.
Ci guardammo tutti, lupi, vampiri, streghe, ibridi, con la consapevolezza negli occhi che uscirne vivi sarebbe stato un miracolo.

Adriano iniziò ad urlare ordini e le coppie create si riunirono, pronte per combattere.

<<Sono venuto a prenderti Cristal!>> sentimmo dire da una voce in mezzo alla massa.
<<Lei è mia Obscuro, non tua, non ti permetterò di toccarla per nessun motivo al mondo>> urlò Cristian all'ombra che si stava formando sopra l'esercito nemico.
<<Vedremo, vedremo>> sghignazzò il corpo di mio fratello mentre appoggiava una mano sulla barriera magica per frantumarla in pochi secondi.
<<Preparatevi a combattere>> urlò papà in coro con gli altri capi.

La battaglia ebbe inizio.
Non mentirò in merito a come le cose andarono, noi non eravamo sufficienti, per quanto fossimo bravi a combattere il loro numero era troppo e il numero di persone in grado di usare la magia troppo poche.
Fu un bagno di sangue da entrambe le parti, più uccidevamo più né arrivavano.
La situazione divenne critica in poco tempo.
I cento mostri erano fortissimi, fuori dalla portata di quasi tutti, gli unici che riuscivano ad abbatterli eravamo io e Cristian.

Riuscimmo a dimezzarne il numero quando successe.

Avevo notato papà e glia altri in seria difficoltà così chiesi a Cristian di andare ad aiutarli mentre io continuavo ad occuparmi dei giganti.
Lui restio aveva accettate creando una barriera di acqua pura intorno a tutte le truppe per dar loro tregua e permettere al corpo medico di intervenire.

Il fatto che in tutto ciò Obscuro non si era mai mosso per intervenire mi stava facendo venire i brividi.
Avevo paura di quali erano le sue intenzioni, ma non potevo fermarmi a riflettere e anche provare ad attaccarlo era inutile, ogni volta che mi muovevo per provarci uno di quei bestioni mi bloccava.
Per cui mi dedicai completamente a dar fuoco ai demoni mentre Cri di occupava di mantener attiva la barriera.

Le nostre energie non erano infinite, per fortuna neanche i nostri avversari, dopo quello che mi parve un eternità il loro numero era diminuito in modo drastico e non era quasi più un problema gestirli per i nostri guerrieri.

Bastò un attimo di disattenzione per distruggere tutto.
Cristian aveva abbassato la barriera d'acqua per permettere ai nostri di ricominciare a combattere in quell'istante uno dei pochi giganti rimasti attaccò colpendo prima papà, Steve e Zack lasciandoli gravemente feriti e poi si concentrò su Cri.
Quella scena mi fece sconcertare causando la mia sconfitta.

In un istante tutto divenne nero e silenzioso.

"Cristian"

Quella battaglia fu atroce, vedevo persone cadere intorno a me come mosche senza poter far niente per impedirlo, ero troppo impegnato a occuparmi dei demoni giganti per poter aiutare.

Io e Siria eravamo forti si ma non abbastanza per far fronte a tutti quei cosi enormi.
Avevo paura, non ero cresciuto con l'idea di dover combattere per la mia vita, ero cresciuto come un umano ignaro dei pericoli del mondo.
Quella paura di perdere tutto ciò a cui tenevo mi faceva andare avanti, non volevo perdere la famiglia che avevo trovato.

Una volta dimezzato il numero di demoni-giganti Siria mi chiese di andare a dar respiro alle nostre unità, riluttante accettai.

Creai una barriera d'acqua pura per impedire l'accesso ai demoni tutto intorno ai nostri uomini per dar loro tempo di recuperare e guarire, mentre Siria scatenò tutto il suo potere sui nemici.

Nel momento che le forze iniziarono a mancarmi, il numero dei demoni era stato quasi del tutto azzerato, ne mancavano una manciata con appena due di quelli giganti.
Per questo rilasciai la barriera per permettere ai nostri guerrieri di finire il lavoro mentre io e Siria riprendevamo fiato.

Non lo avessi mai fatto!
Nel momento in cui la barriera si abbassò un tentacolo colpì Octavian, Steve e Zack ferendolo gravemente e poi puntò a me.

Il colpo fisico non arrivò mai ma quello al cuore fu peggio.

Sentii urlare il mio nome da Siria e quando mi voltai a vedere dov'era vidi una scena che mi fece gelare il sangue.

Siria stretta nella morsa di un tentacolo, svenuta con sangue alla testa.
La vidi cadere nella bocca di quel mostro e sentii la risata di Obscuro rimbombare tutto intorno.
Poi lui e il mostro che aveva divorato la mia vita sparirono.
In quell'istante tutto divenne nero.
Il silenzio pervase il campo di battaglia nello sconforto generale.
La mia Siria non c'era più e il mio cuore si era spezzato per sempre.

FINE

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top