CAP 19 - MARCHIO
"Cristian"
Quel maledetto bastardo aveva osato mettere le sue luride mani addosso alla mia compagna!
Avevo una voglia matta di ammazzarlo ma Siria per tutto il tragitto verso casa mi aveva supplicato di lasciar stare e non preoccuparmi che lei stava bene purtroppo si vedeva che non stava bene, era troppo pallida e tremava leggermente.
<<Ragazzi non credo che sia il caso che Siria torni a casa odorando di sangue, Cristian portala in camera con te per sicurezza>> ci suggerì Zack guardando preoccupato la nostra Alfa che ora aveva il viso arrossato.
Annuii e dopo una pacca sulla spalla al mio amico presi in braccio Siria, nonostante le sue proteste, per poi dirigermi in camera.
Una volta giunti lì l'idea di lasciarla andare mi era difficile, volevo farla mia, non riuscivo più a sopportare il fatto che altri potessero toccarla come quel maledetto.
<<Ho freddo> mi sussurrò lei aggrappandosi più forte a me, ricambiai istintivamente e decisi di portarla in doccia.
Aprii l'acqua calda e mentre si scaldava l'ambiente tentai di allontanarmi per darle la privacy di cui aveva bisogno.
Non mi permise di farlo, si aggrappò alla mia maglietta e con gli occhi pieni di lacrime mi pregò di non lasciarla sola.
<<Cri ho bisogno di te>> non me lo feci ripetere, mi appropriai delle sue labbra e iniziai a baciarla, prima con cautela e poi quando anche lei iniziò a contraccambiare, aumentai il ritmo.
Potevo sentire la sua urgenza, la sua paura ed insicurezza, io ero invece felicissimo di poterla assaporare finalmente.
L'acqua calda ci avvolse, i vestiti finirono a brandelli da qualche parte e i suoi ansiti mi fecero girare la testa dall'eccitazione.
La volevo e non potevo più trattenermi da farla completamente mia ma la parte razionale mi fece riprendere un minimo di lucidità per chiederle il consenso.
<<Vita mia posso vero? Posso farti mia completamente?>>
<<Si ti prego non riesco più a resistere, ho bisogno di sentirti mio completamente!>> gemette Siria avvolgendo le gambe intorno alla mia vita e mordendomi provocandomi un enorme piacere, così nel momento in cui entrai in lei la morsi anch'io facendola urlare di estasi.
Finalmente eravamo tutt'uno.
"Siria"
Tutti i miei dubbi, le mie insicurezze si erano volatilizzate all'improvviso, sostituite solo dal bisogno urgente di non essere più lontana da lui.
Volevo lui in tutti i sensi, non riuscivo più a resistere.
Quel morso da un perfetto sconosciuto aveva mandato in paranoia sia me che Noctis.
Quando arrivammo in camera mi sentivo gelare a causa della perdita di sangue.
Cristian mi portò in bagno per permettermi di scaldarmi ma quando tentò di uscire lo trattenni, non poteva lasciarmi ora dovevo essere certa che mi volesse ancora.
<<Cri ho bisogno di te>> mi lasciai sfuggire disperata e la sua reazione fu quella di cui avevo più bisogno.
Mi baciò, un bacio prima incerto e poi sempre più intenso, più urgente.
Il suo corpo contro il mio, le sue mani che mi esploravano bisognose, il piacere che cresceva.
L'acqua calda si riversava su di noi, la mia schiena premuta contro il muro e la sua bocca che mi assaggiava con prepotenza.
Nonostante fosse la prima volta il mio corpo era di fuoco, ogni tocco una scarica di piacere.
Un desiderio ardente che non pensavo di poter provare.
La sua voce che mi chiedeva il permesso si fece largo nella mia mente e non potei che essere ancora più felice da riuscire a stento a rispondergli per poi avvinghiare le mie gambe ai suoi fianchi e morderlo per farlo mio.
Il mio gesto lo fece gemere e con un unica spinta entrò in me, il dolore durò un attimo perché i suoi denti penetrarono in me dandomi una scarica di piacere talmente intensa che non potei trattenere un urlo di estasi mentre lui continuava a muoversi portandomi al piacere più puro e intenso che travolse entrambi nello stesso momento.
Dopo ciò non riuscimmo a fermarci, eravamo entrambi spinti dal bisogno primordiale di possederci, di non essere più soli.
Ci svegliò il sole che entrava fastidioso dalla finestra.
Mi stiracchiai un po' indolenzita ma soddisfatta e completa.
Potevo sentirlo che anche Cri era contento, le sue braccia mi strinsero forte e mi depositò un bacio sul collo.
<<Buongiorno vita mia>> mormorò.
<<Buongiorno a te>> gli risposi girandomi verso di lui.
<<Sei bellissima>>
<<Grazie anche tu>> gli rivelai accoccolandosi meglio fra le sue braccia, purtroppo il momento venne interrotto dal brontolare delle nostre pance facendoci scoppiare a ridere.
<<Vado a recuperare qualcosa da mangiare, tu non sparire>> mi avvisò alzandosi.
<<Portami dell'acqua bollente, gentilmente>> gli chiesi prima di uscire, dovevo prevenire conseguenza della notata.
Mentre aspettavo il suo ritorno mi ricordai di avvisare papà e mamma dell'invito per la serata alla famiglia di Andrea, mia madre accolse l'idea splendidamente, mio padre un po' meno ma ormai era troppo tardi per annullare
"Avvisare prima di fare certi inviti no? Vorrei ricordarti signorina che sono ancora io il capo qui!"mi rispose esasperato per poi ridere con me.
Il cibo arrivò nel momento in cui salutavo i miei.
<<Cosa hai trovato di buono Cri?>> chiedo giocosa a carponi sul letto.
<<Qualche biscotto, una bottiglia di succo alla pera e l'acqua bollente>> mi elencò lui posando il vassoio difronte a me.
Misi subito in infusione le erbe post sesso per dopo fiondarmi sui biscotti.
<<Dove compare il marchio di solito?>> mi chiede Cristian mentre mi accarezza delicatamente un braccio.
<<Ovunque anche se predilige posti visibili>> spiegai continuando ad abbuffarmi.
<<Fammi vedere>> alla richiesta arrossii violentemente, nonostante la notte appena passata mi sentivo ancora in imbarazzo ad essere nuda davanti a lui, ma lo accontentai.
Mi alzai, tolsi la maglietta che avevo indossato mentre era via e sollevando i capelli iniziai a girare su me stessa.
I suoi occhi mi bruciavano la pelle e i brividi che mi procuravano mi stavano facendo venir voglia di saltargli addosso.
<<Eccolo!>> lo sentii esclamare a pochi centimetri da me, la sua mano si posò alla base del collo.
<<È bellissimo!>> ok non resistevo più dovevo vederlo.
Lasciai andare i capelli e mi posizionai dietro di lui alzandogli la maglietta fini a trovare il Marchio.
Era bellissimo effettivamente e ci rispecchiava appieno.
Sulla base del collo si stagliavano due lupi, uno di fuoco e uno d'acqua che si intrecciavano fra di loro fino a formare un cuore con la congiunzione dei loro nasi.
Non potevamo sperare di meglio.
La mia nudità però causo un ritorno di fiamma che ci fece finire nuovamente a letto fino al tardo pomeriggio quando fummo obbligati a prepararci per la cena.
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