CAP 13 - GENITORI


"Cristian"

Il combattimento con quei mostri era stato veloce, meno le pulizie.
Tutto ciò passò in secondo piano quando Siria mi avvisò che i due umani sulla macchina erano i miei genitori adottivi.

La mia mente si svuotò completamente, iniziai a correre verso casa.
Ero completamente sconvolto all'idea che i miei erano lì per me, non riuscivo a crederci.

Non ricordo cosa successe dopo quella scoperta, ricordo solo che stavo correndo mezzo nudo e coperto di sangue verso casa e poi che loro erano lì davanti a me.
Sembravano più vecchi di quel che ricordavo, più sciupati, ma erano lì davanti ai miei occhi.
<<Cristian?! Sei davvero tu? Oh mio Dio, il mio bambino!>> sentii urlare mia madre che si fiondò su di me abbracciandomi con forza piangendo a dirotto, mio padre mi sorrise con le lacrime agli occhi e ci abbracciò entrambi.
<<Ti abbiamo trovato finalmente, dopo quattro lunghi anni di ricerca sei qui>> sussurrò felice.

Nonostante li avessi lì fra le mie braccia stentavo a crederci.
Loro mi avevano cercato tutto il tempo, mi amavano anche se ero un licantropo, una specie di mostro, loro erano venuti per me.
<<Figliolo noi siamo così dispiaciuti, quella sera noi ci spaventammo è vero ma non abbiamo mai pensato per un solo istante che tu sia un mostro, sei nostro figlio punto>> mi disse papà fiero di me.

Il mio cuore batteva forte e i miei occhi si riempirono di lacrime, ero felice come non mai, ero completo, avevo la mia famiglia, avevo la mia Mate, non mi serviva altro.

Stavo stringendo ancora mia mamma fra le braccia quando la sentii afflosciarsi, andai in panico.
<<Cristian falla stendere sul divano e tienile le gambe alzate>> mi riscosse Siria avvicinandosi a noi per aiutarmi.
<<È solo svenuta per le troppe emozioni, le faccio portare un calmante così dovrebbe riprendersi in più...>> iniziò a spiegarmi la mia ragazza per poi interrompersi un attimo sorpresa <<In più è in dolce attesa>> sentenziò alla fine lasciando me e papà esterrefatti.
.....
<<Cosa? Come?>> chiedemmo in coro.
<<Il come credo lo sappiate, per il cosa Rebecca è incinta di due bambini, posso percepire tre scintille vitali in lei, una sua e due dei piccolini, ma sono tutti e tre deboli hanno bisogni di riposo e buon cibo, domani per sicurezza farò venire un ostetrica a controllarla>> concluse di spiegarci ridacchiando alle nostre espressioni di sorpresa.

Nel frattempo Dorotea era entrata con una tazza fumate dall'odore di camomilla e finocchio che lasciò sul tavolino.

Mia mamma si riprese poco alla volta e appena fu sveglia la mia compagna l'aiuto a bere la tisana.
Aspettammo che mamma si sentisse meglio e alla fine accompagnammo di sopra i miei, nella stanza degli ospiti accanto alla mia.

<<Grazie di tutto signorina Siria per quello che state facendo per la nostra famiglia>> ringraziò mio papà sulla porta mentre lei stava uscendo, io avevo deciso di rimanere nella stanza per sicurezza, non volevo lasciarli.
<<Si figuri signor Biagio, Cristian fa parte della famiglia, gli vogliamo tutti bene>> rispose  sorridendo sinceramente Siria per poi andarsene a letto.
Io invece mi accomodai su una delle poltrone nella camera e rimasi sveglio allungo a guardare i miei dormire beatamente.

Non so quando mi addormentai, non pensavo di farcela, invece venni svegliato da un lieve bussare alla porta.
Mi alzai silenziosamente e andai a vedere chi era.
Aperta la porta mi trovai Dorotea davanti con un vassoio in mano, mi spiegò che era cibo leggero ma nutriente adatto alle donne in gravidanza.
<<Mi spiace disturbare ma è già l'una di pomeriggio e la signorina Siria mi ha chiesto di portarvi qualcosa da mangiare e di ricordarle di avvisarla appena sua madre si sveglia>> sussurrò gentilmente porgendomi il pranzo, ringraziai e tornai dentro.
<<Questi licantropi sono così gentili, non me lo aspettavo>> sussurrò mio papà avvicinandosi al tavolino su cui avevo appoggiato il vassoio.
<<Si sono molto ospitali al contrario di molti umani>> concordai guardando quell'uomo negli occhi, quegli occhi così diversi dai miei ma che c'erano sempre stati nei momenti più brutti e in quelli più belli.
<<Non pensavo di rivedervi, credevo che mi odiaste per quello che sono>> sussurrai mesto.
<<È il nostro più grande rammarico, averti fatto pensare che non ti volevamo più solo perché eri diverso da quello che pensavamo.
Che tu sia un licantropo o qualsiasi altra cosa, non ci interessa, tu sei il nostro bambino sperduto tra i monti. Ti amiamo per ciò che sei non per l'aspetto che puoi assumere>> quelle parole mi riempirono il cuore di un amore che non credevo di poter più provare per queste due persone.

Non resistetti all'impulso, abbracciai il mio unico e solo papà.
<<Siete così belli>> la voce di mia mamma risuonò allegra nella stanza.
<<Mamma!>> esclamai andando a sedermi sul letto accanto a lei.
<<Il pranzo è pronto, se vuoi mangiare poi dovrebbe venire una dottoressa a visitarti per sicurezza>> le spiegai.
<<In effetti ho una fame>> rise gioiosa mentre la portavo in braccio fino alla poltrona con difronte il vassoio.
"Mamma è sveglia, stiamo pranzando" avvisai mentalmente Siria che si presentò alla porta una ventina di minuti dopo con un signora dai capelli grigi acconciati in una crocchia ben curata.
<<Buongiorno a tutti, come si sente sta mattina signora Rebecca? Vi voglio presentare Lucrezia, una cara amica di famiglia, vorrebbe farle un controllo, per sicurezza>> salutò Siria cortese.
<<Prego, prego, dacci del tu per favore Siria e sì mi sento un po' meglio oggi, sarà perché ora ho di nuovo mio figlio con me>> mamma stava ridendo come una bambina al suo compleanno.

Lucrezia fece stendere mamma a letto e cominciò a far passare le mani lungo il corpo di mia madre senza toccarla, tenendo gli occhi chiusi.
<<Sta controllando il flusso energetico del corpo per capire se ci sono anomalie>> ci spiegò la mia ragazza sussurrando.
L'esame durò qualche minuto prima che la dottoressa riaprisse gli occhi soddisfatta.
<<Tutto apposto signora, eravate molto stanca e stressata, in più siete in dolce attesa di due bimbi>>
Quelle parole fecero accendere gli occhi di mia mamma di stupore, il suo sguardo cercò conferma in noi e quello che trovò la convinse che non stava sognando.
<<Oh mio dio! Non ci posso credere! Sono incinta!>> vedere la propria madre urlare e saltare come un adolescente per la gioia non ha prezzo, vederla buttarsi fra le braccia di papà e baciarlo con trasporto è imbarazzante ma riempie il cuore, essere trascinato nel balletto salterino dei miei ha un grande valore per me.

Un dono dopo l'altro, ero troppo felice, speravo solo che non finisse mai.


"Siria"

Quella enorme gioia che quei tre stavano manifestando mi coinvolse a tal punto da ridere con loro, fino ad avere le lacrime agli occhi.
Non li disturbai, accompagnai Lucrezia alla porta e la ringraziai di cuore per l'aiuto dato.
<<Ora però cosa facciamo?>> chiese ad un certo punto Biagio.
<<Non abbiamo più una casa dove tornare>> constatò la donna.
<<Non preoccupatevi per quello, dietro alla villa c'è il cottage in legno dei miei nonni, stamattina è stato ripulito e preparato apposta per voi>> annuncia alla coppia.

Dopo averli lasciati la sera prima avevo contatto papà telepaticamente per spiegargli la situazione e convincerlo a lasciar usare la casa dei nonni ai nuovi arrivati e grazie all'intervento di mamma avevo ottenuto il permesso a patto che Cristian si trasferisse con loro e io restassi nella mia stanza, concessione fatta non propriamente volentieri ma i padri gelosi bisogna accontentarli ogni tanto.

<<Noi non possiamo accettarlo, non siamo nessuno per voi>> rifiutarono entrambi i coniugi.
"Posso dirlelo?" chiesi a Cristian prima di parlare.
"Ci stavo pensando anch'io, hanno diritto di sapere tutto, o almeno la parte bella per ora" concordò con me il ragazzo
<<Voi siete i genitori del mio Mate, il mio compagno di vita datomi dalla Dea Luna oltre che il mio alfa>> rassicurai la coppia prendendo per mano Cri.

I due ci guardarono confusi ma alla fine Rebecca comprese cosa volessi dire.
I suoi occhi si illuminarono ancor di gioia e ci stritolò nel su abbraccio.
Anche Biagio sorrise per la notizia ma volle capire meglio la situazione.
<<Ho capito che state insieme ma il termine che ha utilizzato "Mate" cosa vuol dire di preciso e la storia dell'Alfa cos'è?>>
<<Sediamoci che vi spiego>> li invitai <<Cercherò di essere coincisa. Il Mate è il tuo compagno a vita, la tua metà predestinata, in pratica sono uno la vita dell'altra. Questo meccanismo funziona per gli alfa e per i lupi che hanno uno scopo fissato dalla nostra creatrice la Dea Luna>> mi fermai un attimo per vedere se avessero capito, al loro assenso continuai. <<La storia dell'Alfa è semplice Cristian è l'ultimo della discendenza Troin, essendo il figlio del fratellastro  dell'Alfa Massimo Troin>>
<<Mio padre faceva di cognome Lupis, lui e Massimo sono figli dello stesso padre? L'Alfa precedente?>> domandò Cristian curioso di capire i legami famigliari.
<<Si tuo padre e Massimo sono figli dell'Alfa Ettore Troin, ma essendo che Massimo è nato dalla Mate di Ettore e Demon no tuo padre ha preso il cognome della madre>> spiegai.
<<Che complicazioni però non spiega perché sono un alfa non essendo il figlio della Mate>>
<<Semplice il sangue alfa ti scorre nelle vene, non è detto che i figli della Mate siano idonei ad essere alfa loro stessi, per questo gli alfa maschi tendono ad accoppiarsi con parecchie lupe fino all'incontro con la Mate, in modo da assicurare al sangue la sopravvivenza, se la linea principale muore ci sono le secondarie>> continuai con la spiegazione.
<<Ricapitoliamo voi due siete destinati a stare insieme per sempre e Cristian è un alfa perché ha ereditato il sangue dal nonno? E i maschi alfa hanno una libido esagerata>> chiese conferma Biagio.
<In breve si, per l'ultima considerazione diciamo che finché non trovano la loro Mate gli alfa maschi sono molto attivi su quel punto di vista, ma anche dopo l'incontro non scherzano>> confermai <<Che dite se ora andiamo a vedere il cottage e vi sistemate?>> chiesi alzandomi.
<<Ultima domanda tu parli di alfa maschi, le femmine non possono esserlo?>> mi bloccò sempre Biagio, era curioso lumano.
<<Le femmine alfa sono rare, io ne sono l'esempio, se sta per chiedere noi come reagiamo gli spiego subito, dopo la trasformazione un alfa femmina ha gli stessi bisogni fisici del maschio, l'unica differenza che sappiamo essere più discrete e siamo sterili finché non incontriamo il nostro Mate, questa scelta è per proteggerci, una lupa in gravidanza non può trasformarsi e ci indebolisce, ora che dite possiamo andare?>> conclusi la spiegazione sulla vita sessuale degli alfa per evitare altre domande imbarazzanti.
Tutti e tre acconsentirono è così ci avviammo, uscimmo dalla porta sul retro della cucina e seguimmo il sentiero di ciottoli che girava intorno al mio orto per poi giungere al giardino dove sorgeva la casa a due piani di roccia e legno che un tempo era stata dei miei nonni.

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