CAP 09 - TEMPO LIBERO


"Cristian"

La mattina dopo mi alzai presto in modo da fare una sorpresa alla mia Siria.
Mi vestii velocemente con un paio di jeans e una maglietta a maniche lunghe rossa.
Andai diretto  in cucina dove la cuoca Dorotea, una donnina sulla cinquantina sempre vestita con abiti da contadina medievale, vedendomi entrare mi sorrise
<<Buongiorno signorino, cosa posso fare per lei?>>
<<Prima di tutto chiamami Cristian per favore>> supplicai la donna per poi proseguire <<Vorrei portare la colazione a letto a Siria, mi aiuteresti?>>
<<Volentieri Cristian ma stai attento ad non avvicinarti troppo mentre sta dormendo>> mi confidò facendomi l'occhiolino.

Dieci minuti dopo ero davanti alla porte della camera di Siria con un vassoio pieno di tramezzini e un buon the fumante alle rose, alla mia Luna non piaceva particolarmente il dolce, preferiva il salato per colazione mi aveva rivelato Dorotea.

Bussai delicatamente e visto che non ricevetti risposta entrai, appoggiai il vassoio sul tavolino e mi avvicinai al letto per svegliarla, per fortuna mi ricordai in tempo cosa era successo durante la mia scorsa incursione così decisi di aspettare che si svegliasse da sola, mi sedetti sulla poltrona di quella notte e aspettai che la sveglia suonasse.

Poco dopo la sveglia iniziò a fare il suo dovere e la mia piccola lupa cominciò a gemere per la frustrazione, alla fine con un uffa esasperato spense la sveglia e si  mise a sedere.
Durante tutto questo procedimento io rimasi a guardarla incantato.

Finalmente si accorse di me.
<<Cosa ci fai ancora qui?>> chiese sbalordita, io in risposta le indicai la colazione.
<<Dobbiamo andare ad allenarci, non abbiamo tempo>>
<<No oggi no, ho sentito i tuoi discuterne ieri sera, abbiamo bisogno di svagarci un po' e farci vedere dal branco>> le spiegai invitandola a sedersi a fare colazione con me.
Lei dubbiosa acconsentì dopo il mio riepilogo della conversazione dei suoi.

<<Mentre facciamo colazione posso farti qualche domanda per conoscerti
meglio?>> chiese Siria accomodandosi accanto a me.
<<Una a testa, che dici?>> proposi felice.
<<Ok comincio io, colore preferito?>> chiese.
<<Rosso, il tuo?>> continuai io.
<<Viola, cibo preferito?>> ribatte.
<<Tortellini in brodo fatto in casa, il tuo?>>
<<Patatine fritte, che studi stavi facendo?>> mi chiese.
<<Scienze sociali, volevo diventare un educatore e lavorare con i bambini orfani come me>> risposi sincero, amavo i bambini speravo di averne tanti in futuro.
<<Wow non me lo aspettavo, io seguo più cose: agricoltura più che altro le basi però, mi concentro soprattutto sull'omeopatia e cure naturali>> mi spiegò lei fra un boccone e l'altro.
<<Vai in più scuole?>> chiesi sorpreso.
<<No no, agricoltura la sto imparando dai nostri agricoltori mentre la parte di medicina naturale la seguo con la migliore amica di mia nonna che è una strega. Grazie a lei la farmacia omeopatica della nonna è ancora aperta e posso vendere li una parte dei miei ricavati, con le erbe sono diventata molto brava ma ho ancora tanto da imparare, infatti ho cominciato a seguire un corso di infermieristica>> mi spiegò illuminandosi tutta eccitata.

Stavo per farle un'altra domanda quando la porta si aprì rumorosamente e un pimpante Zack entrò saltellando <<Ehi ragazzi avete sentito la novità? Oggi si va a passeggio!>> urlò saltando sulla poltrona vuota accanto a noi per poi afferrare l'ultimo tramezzino, beccandosi un occhiataccia di Siria.
<<Lo sappiamo già>> gli feci notare.
<<All'ora perché la mia adorata cucina è ancora in pigiama? Forza vatti a cambiare che usciamo!>> esclamò il biondino tutto allegro.

Siria sbuffò e si diresse in bagno uscendone una ventina di minuti dopo con un paio di jeans neri, una canotta aderente viola con sopra un cardigan nero di cotone e delle comode scarpe da ginnastica.
La cosa che però mi stupì furono i due pugnali lunghi assicurati alle cosce e due coltelli dietro la schiena.

La guardai interrogativamente.
<<Per sicurezza, mi sento più a mio agio con loro che al dovermi trasformare in lupo>> mi spiegò e così uscimmo.

La giornata era soleggiata ma l'aria invernale si sentiva tutta, per fortuna che noi lupi abbiamo una temperatura corporea alta e il freddo ci fa' un baffo.
<<Per prima cosa sarebbe meglio dirigerci ai quartieri dei membri del ex branco di tuo padre Cristian>> mi consigliò Zack, che probabilmente era stato istruito da Marta.
Io annuii, volevo sapere più cose sui miei e su quello che avrebbe dovuto essere il mio branco.

Ci arrivammo in circa trenta minuti, fra un saluto e un altro con i vari membri del branco incontrati per strada.
Una volta a destinazione venimmo accolti da vari adulti sorridenti e un uomo anziano dai capelli e barba bianca ma da due occhi verdi ancora brillanti e arzilli che lo facevano sembrare più giovane.
<<Benvenuti giovanotti, io sono Timoteo il coordinatore nonché anziano del quartiere, se volte seguirci>> si presentò invitandoci ad andare verso un parco addobbato a festa con tanti bambini giocosi.
<<Voi siete Cristian, vero?>> mi chiese Timoteo affiancandomi.
Confermai.
<<Assomigli a tuo padre in modo impressionante, ma i tuoi occhi, ah i tuoi occhi sono quelli di tua madre Elisa>>
<<Come erano i miei genitori?>> chiesi curioso ma anche spaventato all'idea di scoprire qualcosa di spiacevole su di loro.
<<Demon, tuo padre era un ottimo Beta, odiava i combattimenti inutili anche se era un formidabile guerriero, riusciva sempre a far ragionare il suo Alfa e ad evitare danni collaterali. Tua madre Elisa invece era una donna dolce e altruista che avrebbe fatto qualsiasi cosa per aiutare gli altri>> mi raccontò.
<<Cosa successe?>>
Timoteo mi sorrise triste e poi chiamò i cuccioli a se.

<<Bambini venite tutti qui, vi racconterò la storia del nostro vecchio branco>>
Ci sedemmo sulle coperte stese a terra, tutti in cerchio, Siria vicino a me mi strinse una mano per incoraggiarmi.
<<Allora tanto tempo fa è molto lontano da qui, in un'antica foresta viveva un branco di lupi ancora fedele alle antiche tradizioni. Vivevano ancora di quello che cacciavano e raccoglievano con i ritmi della natura>> iniziò a raccontare l'anziano lupo attirando l'attenzione dei bambini e la mia su di lui <<Questo branco proteggeva gli umani dai vampiri come richiesto dalla Dea Luna rimanendo lontano dalla civiltà umana>> fece un respiro profondo e la sua voce si fece più cupa <<Un giorno però i vampiri stanchi di subire, decisero di allearsi e attaccarono il branco in una notte di luna nuova. Uccisero molti lupi indifesi prima che i delta potessero intervenire. L'Alfa Massimo e il suo Beta Demon combatterono valorosamente permettendo a tanti di scappare ma durante la lotta non riuscirono a proteggere le loro famiglie, i nemici erano troppi, i loro cari vennero rinchiusi all'interno della casa del branco e venne appiccato il fuoco.
Il dolore della perdita delle loro compagne li portò alla sconfitta e di conseguenza alla distruzione completa del villaggio. Pero dall'incendio si salvò un bambino, il figlio di Demon, Cristian, che è tornato a noi da uomo e da Alfa>> si interruppe l'uomo guardandomi fiero e con gli occhi lucidi.
<<Cosa successe ai vampiri cattivi?>> chiese uno dei bambini in lacrime.
Fu Siria a rispondere dolcemente ma con decisione.
<<Quando alcuni dei sopravvissuti giunsero qui, in questa città e raccontarono l'accaduto, l'Alfa Octavian decise di vendicare i nostri fratelli caduti in battaglia.
Radunò i migliori delta del suo branco e di altri branchi alleati e attaccarono i vampiri cattivi, uccidendoli tutti e bruciando le loro abitazioni come monito, da quel giorno i vampiri ci pensano due volte prima di attaccare un lupo>> concluse ricevendo l'applauso dei bimbi felici.
<<Ora potete tornare a giocare piccoli, che gli adulti hanno da fare>> esclamò il vecchietto.

Rimasti soli uno degli uomini che si erano avvicinati al nostro gruppo parlò <<Ci avete fatto stare in pensiero, dalla caccia non vi abbiamo più visto, è successo qualcosa?>>
<<Grazie per il pensiero ma non è successo niente, ci stavamo allenando in vista della battaglia che arriverà>> spiegò Siria sorridendo gentile all'uomo che chinò la testa in segno di rispetto.
<<Una battaglia causata da voi due che ci porterà a perdere la nostra casa e anche la vita!>> urlò un ragazzo poco più grande di noi, Siria lo guardò seria e gli rispose <<Non lo abbiamo voluto noi>>
<<Ma siete ancora qui e lui verrà a prendervi e per farlo ci ucciderà tutti>> ribatte nuovamente il giovane.
<<Ragazzo bada a come parli, loro sono i tuoi futuri Alfa>> esclamò un uomo nella folla seguito da altri.
<<Lasciatelo parlare ha ragione rimanendo qui vi mettiamo in pericolo>> concordò Siria con il ragazzo facendolo sorridere spavaldo <<Anch'io quella sera pensai di andarmene per proteggere tutti voi, ma...>> prese un respiro profondo e guardò seria il giovane <<Mio padre l'Alfa mi ha fatto capire una cosa importante, quell'essere verrà qui lo stesso per distruggere tutto quello che ho di più caro al mondo, cioè tutti voi e gli unici che lo possono fermare siamo io e Cristian, per cui rimanendo possiamo proteggervi meglio>> quelle parole, quella sicurezza e quel portamento fiero fece esultare molti lupi e mi portò ad alzarmi e affiancarmi alla mia compagna.
<<In pratica siamo destinati a morire in ogni caso a causa vostra>> sbraitò il ragazzo.
<<Ora basta così cucciolo, stai al tuo posto!>> esclamò Timoteo incazzato alzatosi anch'esso.
<<No non starò zitto solo perché sono Alfa, non hanno nessun diritto di decidere della mia vita!>> continuò il lupacchiotto avvicinandosi rabbioso.
<<In quanto Alfa possiamo decidere della vita e della morte di un altro lupo che non rispetta le regole, ma non è questo il punto ragazzo nessuno di voi perderà la vita se non combatterà. Ci sono i tunnel sotterranei che ci permetteranno di scappare in caso di bisogno, abbiamo già avvisato i branchi alleati, che altro vuoi per fidarti di noi?>> chiese Siria affranta.
<<Non mi fiderò mai di una femmina e di un solitario bastardo!>> affermò il ragazzo facendomi ringhiare infastidito ma la mia fantastica compagna mi fermò e con un'espressione sdegnata chiese <<Chi è l'insegnante della nostra storia di questo stupido cucciolo?>> offesa particolarmente pesante detta da lei che era più piccola ma se ti comporti da stupido ci sta proprio.
<<Io!>> rispose una donna sulla quarantina dai capelli castani.
<<Cosa c'entra questo adesso?>> chiese il giovane irritato.
<<Sta zitto Simone!>> imprecò la donna per poi rivolgersi alla mia compagna <<Perché avete chiesto di me?>>
<<Ho chiesto di te perché Simone non sembra conoscere la storia delle donne Alfa che hanno guidato i loro branchi da sole, che hanno combattuto e vinto facendo la storia>> spiegò dolcemente Siria.
<<Il ragazzo la conosce molto bene>> ci informò la donna.
<<Allora il cucciolo l'ha dimenticata>> sentenziò Siria, ogni sua parola mi colpiva sempre di più, si comportava come se Simone fosse un bambino e lei l'adulta che gli fa la ramanzina nonostante lui fosse più grande.
<<Loro erano degne di quel nome, tu no!>> urlò il ragazzo pieno di rabbia mentre si avvicinava ulteriormente a noi, Zack gli andò incontro, lo afferrò per una spalla e ringhiando disse <<Fermati subito questo è tradimento!>> il giovane però non lo ascoltò e lo colpì per spingerlo via.

Non riuscii a seguire del tutto quello che successe dopo ma nel giro di pochi istanti Simone era in ginocchio e Siria dietro di lui che gli puntava uno dei pugnali alla gola.
<<Non osare mai più a toccare il mio Beta, altrimenti rimarrai senza un arto>> ringhiò la mia compagna con la voce dell'Alfa, scostò la lama dal collo dello stupido che si ritrovò a carponi bianco in viso.
<<Che sia chiaro sia io che il mio Mate Cristian siamo pronti a punire o ad uccidere chiunque metta le mani su un componente del nostro branco, della nostra
famiglia!>> esclamò con forza Siria facendo brillare gli occhi di rosso io la seguii a ruota affiancandomi a lei.
Tutti i presenti si misero in ginocchio in segno di sottomissione e urlarono
<<Si Alfa!>>

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