CAP 03 - VERITÀ
"Siria"
Le parole di mio fratello mi avevano ferito ma quello che più mi aveva scioccato era l'affermazione di Cristian.
Mio fratello un mezzo sangue?
Come era possibile?
Il suo odore era strano sì ma non poteva avere sangue umano, era figlio dei miei quanto me, giusto?
Guardai i miei e li vidi scambiarsi un occhiata preoccupata.
<<Spiegate!>> ordinai infastidita dal loro silenzio.
Entrambi sussultarono e mio padre parlò <<Sai che ti ho sempre detto di aver trovato tua madre in una trappola per orsi?>>
Annuii
<<Beh non è proprio l'esatta verità. Ero al di fuori del nostro territorio, insieme ad alcuni delta, per incontrare un alfa che aveva chiesto una mano per risolvere un problema con un solitario impazzito, che aveva attirato dei cacciatori.
Quel giorno stavamo seguendo una pista quando delle urla attirarono la nostra attenzione.
Seguimmo il suono fino ad arrivare in una radura dove sorgeva una casetta di legno fatiscente da cui provenivano le urla di donna.
Pensavamo di andarcene, non erano affari nostri erano umani ma nel momento in cui mi mossi dalla casetta uscì tua madre, piena di ecchimosi e tagli e con manette d'argento ai polsi e alle caviglie, spintonata da un uomo>>
Mia madre rabbrividì al ricordo e si strinse forte a papà che riprese <<Quando il suo odore mi raggiunse fu il colpo di grazia, il mio lupo la reclamò come sua e io attaccai senza pensare, uccidendo tutti e quattro i cacciatori>>
Sospirò guardando mia madre e riprese
<<Scoprimmo solo in seguito che il solitario pazzo era suo padre e che Marta era rimasta incinta a seguito delle violenze subite, dando il colpo finale all'uomo che morì.
La riportai a casa con me omettendo la verità sul piccolo per permettergli di vivere una vita tranquilla.>>
<<Lui come l'ha scoperto?>> domandai terrorizzata.
<<Dopo la trasformazione>> intervenne mia mamma con le lacrime agli occhi <<Nel momento della trasformazione qualcosa in lui è cambiato, lo avrai notato è diventato aggressivo, violento e strano. Quando gli abbiamo parlato per fargli capire la verità e che per noi rimaneva pur sempre il nostro adorato bambino ci ha inveito contro affermando che era meglio se non lo avessi mai fatto nascere. Da quel giorno il suo comportamento è peggiorato>> ora mia madre piangeva a dirotto e papà decise di portarla via lasciandoci soli con zio Steve e Zack che sospirarono entrambi.
Quelle informazioni erano troppe in una singola sera da poterle assimilare.
Mi ero trasformata per la prima volta, avevo trovato il mio Mate, avevo scoperto di essere la futura Alfa del branco e che mio fratello era frutto di violenza da parte di umani su mia madre.
Stavo soffocando!
Per fortuna la mia lupa decise che aveva bisogno di prendere fiato e iniziò a correre, lasciandomi il tempo di ricompormi.
Io che mi ero ripromessa di essere forte e rimanere razionale ora mi facevo travolgere dalle emozioni!
Anche no!
Mi feci largo in mezzo alle mille sensazioni che si scontravano dentro me e ritrovai la calma.
Poco dopo venni raggiunta da Cristian, Zack e Steve tutti preoccupati per me.
"Stai bene?" Sentii chiedermi nella testa da Cristian mentre mi leccava il muso preoccupato.
"Sì" risposi grata
"Non ti devi preoccupare, le cose si sistemeranno" mi incoraggiò lo zio, peccato che quelle parole non si avverarono.
Annuii e decidemmo di correre ancora un po' prima di tornare a casa per dormire.
Venni bruscamente svegliata dal bussare impaziente di Zack
<<Siria sei sveglia? Dai apri è quasi mezzogiorno e c'è un lupo innamorato che ti aspetta sotto interrogatorio di tuo padre.>>
Quelle parole mi fecero sussultare ricordando quello che era successo la sera precedente.
"Buongiorno umana" disse una voce dolce e calda nella mia testa.
"Buongiorno lupa" la salutai di rimando.
"Voglio andare da Argent, muoviti!" mi ordinò e io rimasi interdetta.
"Da chi?"
"Il mio compagno Argent, il suo umano credo si chiami Cristian, sveglia!" mi ringhiò infastidita.
Sospirai e mi alzai dirigendomi in bagno.
"Ok mi muovo ma come ti dovrei chiamare?"
"Io sono Noctis" si presentò per poi lasciarmi in pace.
Mi preparai velocemente per poi correre in salotto dove mio padre, mia madre e Cristian erano seduti a parlare.
Appena Cristian si voltò verso di me la mia lupa ululò di felicità e mi fece quasi precipitare da lui, resistetti a stento all'impulso di buttarmi fra le sue braccia.
"A cuccia Noctis è troppo presto per queste cose!" la rimisi a posto beccandomi un sbuffo infastidito e poi il silenzio.
Mi sedetti accanto a Cristian e guardai i miei.
"Cristian"
Ero stato svegliato dal bussare alla porta verso le dieci di mattina, infilandomi una maglietta al volo andai ad aprire.
C'era il Beta ad aspettarmi, sorridente mi avvisò che l'Alfa e la Luna volevano parlarmi, annuii , mi finii di preparare in velocità e lo seguii.
Mi accompagnò fino ad un salotto molto spazioso e illuminato da ampie finestre, adornato da mobili di legno scuro in contrasto con le pareti bianche e divani di pelle color crema.
Marta si alzò venendomi incontro sorridente
<<Siediti e fai colazione con noi.>> mi indicò il tavolino di vetro su cui c'era caffè, brioche, the e biscotti, mi accomodai come richiesto e iniziai a mangiare.
Aspettai che parlassero.
Marta mi sorrise nuovamente e disse <<Parlaci un po' di te per favore, vorremmo sapere chi è il compagno di nostra figlia.>>
<<Non ho molto da dire, i miei genitori umani mi hanno trovato in un bosco quando avevo circa un anno e mi hanno adottato per poi rifiutarmi alla prima trasformazione avvenuta ai miei sedici anni in una notte di luna piena, sono dovuto scappare e per gli ultimi quattro anni ho vissuto per lo più sotto forma di lupo>> raccontai velocemente mentre un groppo alla gola mi faceva venir meno le parole.
<<I tuoi genitori umani?>> mi chiese lei sorpresa.
Annuii incapace di parlare.
A quel punto intervenne Octavian <<Dove ti hanno trovato di preciso?>>
<<Al limitare del bosco de Cansiglio, vicino Treviso>> spiegai.
I due si guardano e lui mi chiese ancora <<Quanti anni hai?>>
<<Circa venti, stando ai dottori avevo un anno quando mi hanno trovato.>>
Vidi i due adulti guardarsi ancore con, ora, sorrisi tristi.
<<Forse sappiamo cosa ti è successo>> disse l'uomo.
In quel momento entrò la mia compagna facendo ululare di gioia il mio lupo, ancora di più quando si sedette accanto a me chiedendo di cosa stavamo parlando.
Octavian guardò la figlia e poi me <<Credo di sapere chi è il tuo Mate.>>
<<Come?>> domandai sorpreso, mentre Siria mi accarezzava una mano incoraggiandomi.
<<Conoscevo l'Alfa che viveva in quella zona, era un grande amico>> disse l'uomo per poi continuare dopo un sospiro triste
<<Si chiamava Massimo Troin, il suo branco non era grandissimo, circa 200 elementi.
Vennero attaccati circa diciannove anni fa da dei vampiri stanchi di subire repressioni dal branco.
Tutti i guerrieri morirono come il Beta e l'Alfa, si salvarono meno della metà delle famiglie che vennero poi accolte in vari branchi li vicini, fra cui il mio>> spiegò Octavian.
<<Io sono un sopravvissuto di quel branco...immagino che non sappia chi erano i miei genitori vero?>> chiesi rassegnato ma almeno contento di sapere che non ero stato abbandonato perché non voluto.
<<Invece sì ragazzo, sei fortunato, avevamo festeggiato la tua nascita circa un anno prima dell'attacco, pensavo che fossi morto anche tu nell'incendio della casa del alfa.
Sei il figlio del Beta di Massimo, si chiamava Demon Lupis, assomigli molto a tuo padre, ora che ti guardo meglio, tranne gli occhi che sono di tua madre Elisa>> mi raccontò.
Io non sapevo che dire, sapere finalmente chi ero, chi erano i miei genitori, sapere che mi amavano e che avevano fatto di tutto per proteggermi mi fece sentire più sereno con me stesso.
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