19. Ricordi di Galeno

Galeno fece ritorno alla sua abitazione usando il teletrasporto. Si sentiva piuttosto stanco e provato dai fatti della giornata. Essersi preso una sospensione di sette tramonti sarebbe stato un motivo di vergogna per un tipo come lui, ma date le circostanze si sentiva piuttosto sereno a riguardo. Sapeva di aver agito nel modo giusto, impulsivamente è vero, ma l'aveva fatto per difendere la causa giusta.

Ripensò al pomeriggio passato con Corrado e Beatrice, alle infinte domande che gli avevano rivolto quei due. Curiosi come gatti.

Si rivide in Beatrice, aveva avuto sedici anche lui dopo tutto e non era nemmeno trascorso così tanto tempo da allora.

Era sempre stato un bambino intraprendente, fin da piccolo. Incosciente, avrebbe detto suo padre. Forse aveva ragione, ma la sua incoscienza o qualsiasi cosa fosse l'aveva portato avanti. Gli aveva permesso di vedere oltre il limite, di conoscere quello che restava celato dietro le regole e le imposizioni di suo padre. Ne aveva infrante parecchie di regole Galeno, eccome, e ne aveva subito le conseguenze. Suo padre si era sempre dimostrato amorevole nei suoi confronti, ma terribilmente severo quando si trattava di non oltrepassare i detti limiti.

Chissà perché si era messo a ripensare al passato?

Galeno sapeva in cuor suo di aver dato alla sua famiglia più grattacapi che altro, ma non gli importava perché nonostante suo padre avesse passato la maggior parte del suo tempo rimproverandolo era sicuro che fosse orgoglioso di suo figlio. Anche se non gliel'aveva mai detto.

Ripensò al giorno in cui annunciò che avrebbe studiato per diventare Passante. Sua madre pianse, perché non avrebbe potuto sopportare che anche il figlio si dedicasse anima e corpo ad una professione tanto pericolosa.

Suo padre si mostrò molto preoccupato, ma non si oppose, perché sapeva che Galeno avrebbe comunque fatto di testa sua e niente lo avrebbe fermato. In questo erano uguali.

E poi Galeno aveva un'attrazione fortissima per tutto ciò che era nuovo, inesplorato, la sua decisione preoccupò tutti è vero, ma non sorprese nessuno, anche se chi gli voleva bene avrebbe sperato fino all'ultimo di non dover sentire quelle parole.

Galeno si tolse gli stivali e raggiunse la portafinestra.

Da lì poteva ammirare quasi tutta Mezzanto. La sua abitazione era un alloggio che l'Ordine dei Passanti consegnava a tutti coloro che ottenevano il titolo, Galeno avrebbe potuto rifiutare e decidere di vivere altrove ma trovò che quella sistemazione fosse l'ideale. Si trovava all'ultimo piano del Palazzo dell'Ordine dei Passanti, era piuttosto modesta rispetto agli standard della città, ma era spaziosa e funzionale. Non mancava nulla.

Circa una ventina di Passanti come lui vivevano nello stesso Palazzo, spesso Galeno li incrociava e con qualcuno di loro aveva condiviso diverse missioni esplorative e disincantato numerosi Varchi, in giro per i Sette Distretti.

Uscì sulla terrazza per respirare l'aria fresca della sera.

Mentre osservava le luci della città si chiedeva che cosa sarebbe successo nei giorni a venire. Non si spiegava perché l'Altor Scalisi non avesse ancora chiamato a rapporto i Passanti e gli altri ordini per dare comunicazione del pericolo, che cosa stava aspettando? Che la storia si ripetesse?

Erano passati ormai diversi anni da quei fatti tragici ma Galeno ancora se lo ricordava come fosse ieri. Era solo un ragazzino ma non avrebbe mai scordato gli occhi terrorizzati di suo padre e il suo sguardo impotente incollato al viso come una maschera, ogni volta che rientrava esausto dopo giorni di ricerche estenuanti per poi guardare sua madre scuotendo la testa.

In quel momento il rumore d'un battito d'ali richiamò la sua attenzione. Galeno sorrise quando pochi secondi dopo un grosso corvo nero lo raggiunse fermandosi proprio accanto alla sua mano, appoggiata al parapetto della terrazza. Era uno splendido animale, con un piumaggio nero e lucente e due occhi che brillavano come gemme. Solo un dettaglio l'avrebbe distinto da altri corvi della stessa specie, aveva una zampa completamente bianca.

"Penna!" disse Galeno accarezzandolo. "Era un po' che non passavi da queste parti".

L'uccello allungò il collo e si fece più vicino in modo che Galeno potesse accarezzargli il capo e le penne della schiena.

"Non sai che giornata ho avuto oggi" disse mentre le soffici piume dell'uccello gli scivolavano sotto le dita. Penna era così, compariva quando meno te l'aspettavi, reclamava un paio di carezze e poi se ne volava via. Era comparso nella sua vita per la prima volta quando prese il titolo di Passante e da allora ad intervalli più o meno regolari veniva a fargli visita. Non poteva certo considerarlo un animale domestico o da compagnia, anche perché di compagnia non ne faceva quasi per niente. Ma la sua presenza in qualche modo gli scaldava il cuore, anche se le sue visite erano sempre improvvise e fugaci. Così fu anche quella volta, un rumore improvviso attirò l'attenzione dell'uccello verso il tetto dell'edificio e senza chiedere permesso Penna aprì le ali e volò via confondendosi con il nero del cielo notturno.

Galeno lo guardò scomparire e poi rientrò in casa, fece alcuni passi verso il tavolo del soggiorno e si tolse il soprabito nero che ancora indossava, gettandolo su una sedia.

Al centro del tavolo c'era un piccolo Semprepieno non più alto di una spanna, colmo di un liquido violaceo.

Si versò due dita di liquore d'ombra in un bicchiere e lo portò alla bocca assaporandone il gusto.

Si sentiva stanco e andò a buttarsi sul sofà blu che campeggiava al centro del soggiorno, rimase lì sdraiato senza pensare a nulla per alcuni minuti, poi aprì gli occhi e fissò il soffitto color avorio.

Come faceva da bambino, quando si beccava qualche punizione dal padre.

Si sdraiava in camera sua e fissava il soffitto per ore chiedendosi che cosa avesse fatto di tanto sbagliato anche quella volta. Sua madre il più delle volte lo raggiungeva cercando di consolarlo e spesso finivano a giocare con le ombre, mentre Galeno dimenticava la tristezza, la punizione e il resto della camera.

Galeno sorrise ripensando a quei momenti, poi si alzò e si diresse verso la cassettiera di legno del salotto. Aprì il secondo cassetto e ne estrasse una scatola metallica, ne sollevò il coperchio e quella cigolò lievemente, emettendo come un pigolio.

"Quindi tu sei un Fumetto" disse afferrando il piccolo libretto che custodiva da anni lì dentro.

Lo sfogliò velocemente e nonostante la spiegazione ricevuta da Beatrice lui continuava a vederci persone con delle bolle in testa. Anche se in effetti ora quell'oggetto misterioso aveva più senso di quanto ne avesse prima. Lo ripose sulla cassettiera e l'occhio gli cadde sui numerosi ritagli di giornale che aveva conservato all'interno della scatola fino ad allora.

Li aveva pazientemente ritagliati dal giornale di Mezzanto, il Diario, quando era ragazzino. Riportavano in particolare fatti e accadimenti dell'epoca, che riguardavano gli Estranei. Perlopiù si trattava di fatti tragici, disgrazie, occorse in diverse parti del mondo esterno.

Lesse di un naufragio accaduto nel 1994 nelle acque del Centro America, poi un terremoto che fece una cinquantina di morti in Egitto un paio d'anni prima.

Galeno sapeva esattamente di che cosa si trattasse e quello era uno dei motivi per cui aveva intrapreso la carriera di Passante. Perché fatti come quelli non si ripetessero di nuovo.

A quel punto prese un piccolo ritaglio, non proveniva dal Diario, ma da qualche giornale esterno, forse suo padre l'aveva rimediato in una delle sue esplorazioni, ma questo Galeno non riusciva a ricordarlo con esattezza.

Era molto stanco e cominciava a sentire un peso sulle palpebre. Lo lesse comunque, si parlava di un brutto incidente avvenuto non lontano da una località di mare nel sud della Francia, in cui persero la vita diverse persone. L'articolo non scendeva nei dettagli, si limitava ad aggiornare la conta delle vittime, che in quel preciso giorno salì ad undici, con il decesso di un'anziana signora dovuto alle ferite riportate in seguito all'incidente. Il numero dei superstiti era tristemente esiguo: solo uno. 

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top