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E un'altra giornata di scuola era cominciata.

Era solo la prima ora ma ero impaziente per l'arrivo della terza, volevo andare fuori a vedere se lui era a scuola.

Le ore sembravano non passare mai, eppure andare a scuola non mi era mai dispiaciuto, forse quell'innaturale fermarsi del tempo era dato dal fatto che io non stessi prestando troppa attenzione alla spiegazione. Infatti, nella mia testa c'era solo lui. Avevo bisogno di lui.

Finalmente arrivò la ricreazione, ma indovinate un po'? Stava piovendo nonostante fossimo alla fine di settembre e solitamente ci fosse bel tempo.

La mia vita si poteva racchiudere in tre parole: MAI. NA. GIOIA.

Avevo appena trovato una persona con cui mi trovavo bene ed ero a mio agio e subito l'universo mi si rivoltava contro.

Inoltre in quel periodo avevo come amici solo Federica e Marco, quindi un amico in più non avrebbe guastato.

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Tornai a casa triste.

A ricreazione non ero potuta uscire e correndo per via della pioggia non mi ero potuta fermare davanti al parco. Era stata una giornata grigia.

In quel periodo stavo perdendo i rapporti con alcuni dei miei amici e avere un punto fermo non mi dispiaceva. Che poi io e lui cosa eravamo?

Amici?

Conoscenti?

Persone estranee con una strada in comune?

I pensieri mi frullavano in testa disordinatamente. Erano così tanti e passavano così velocemente che non avevo nemmeno il tempo di riflettere su uno che già un altro pretendeva di essere ascoltato.

Ormai ero arrivata alla porta di casa, presi la chiave da sotto il vaso dei geranei e dopo aver aperto la porta mi diressi lentamente verso camera mia. Mia madre non era in casa, quel giorno lavorava fino a tardi.

Buttai per terra lo zaino in malo modo, presi pennelli, colori, riempii un vasetto con dell'acqua e mi affacciai alla finestra.

Ogni volta che avevo un problema dipingevo quel bosco immenso.

Con il passare del tempo e dei problemi avevo avuto l'occasione di rappresentare quel bosco con l'ausilio di varie tecniche e in molte situazioni, ma mai con la pioggia.

Senza aver bisogno di controllare, tanto l'immagine del bosco era impressa nella mia mente, iniziai a delineare i contorni. La parte più complicata ed emozionante iniziò quando appoggiai sul foglio il pennello con la punta sporca di un miscuglio fra acqua, pigmento verde e grigio.

Dopo aver dato la prima passata alzai gli occhi per vedere i colori. E fu in quel momento che lo vidi.

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