3 la visita in paese

Il giorno dopo, mi svegliai quando il sole non era ancora sorto, ma nonostante tutto ero di buon umore. Mi alzai dal letto e iniziai a prepararmi, finendo poco dopo. Mi avvicinai alla finestra di camera mia e iniziai a guardare il sole sorgere. Ero impaziente, tanto che iniziai a chiedermi quanto ci avrei messo a percorrere la strada a piedi.

Iniziai a girovagare per la stanza, poi, preso dalla noia, uscì da camera mia, dirigendomi fuori. Una volta uscito, mi recai alla stalla. Abitavamo in una villa, sperduta, con un giardino vasto, tipico di una famiglia benestante.

Appena arrivato, presi un cavallo, era Bianco con la criniera Nera. Sistemai Briglie e Sella, per poi far uscire il cavallo dalla stalla. Una volta uscito, salì sul cavallo e partì subito al galoppo, verso il regno di Zemetria.

Pov's Isabel

Mi svegliai a causa dei raggi del sole che penetravano dal finestrone. Mi alzai dal letto e subito chiamai le mie due Dame di compagnia.

《Buongiorno principessa, siete mattiniera oggi》

Disse una delle dame.

《Esatto Venerina, oggi si prospetta una giornata unica!》

Dissi avvicinandomi al mio enorme armadio. Lo aprì e guardai.

《Avete un'appuntamento?》

Chiese ridacchiando Rachele, l'altra mia Dama.

Venerina e Rachele erano migliori amiche fin dalla tenera età. Era un'amicizia opposta, ciò che intendo è che Venerina era Bionda, occhi scuri e pelle pallida. Rachele, Mora, occhi azzurri e pelle scura. Venerina era di corporatura robusta, e invece Rachele aveva il fisico a Clessidra. Entrambe di carattere erano amichevoli e dolci, però Rachele era facilmente irascibile. Ammiravo quelle ragazze, non solo loro due erano bellissime, ma anche la loro amicizia lo era.

《Non direi proprio un'appuntamento.. devo solo mostrare il paese ad un ragazzo..》

Risposi mentre frugavo tra i numerosi abiti.

《È bello?》

Chiese Venerina. Lì mi girai e la guardai negli occhi.

《Non è Bello. È Bellissimo》

Risposi. Lì le ragazze fecero un sorrisetto malizioso.

《Poi vogliamo ogni dettaglio》

Disse Rachele.

Io annuì.

《Prima però, devo trovare il vestito adatto》

Dissi.

《Consiglio qualcosa di comodo》

Disse Venerina avvicinandosi all'armadio.

《Vediamo..》

Sussurò spostando vari abiti appesi.

《Questo!》

Esclamò, prendendo un vestito semplice, blu.

《Qui non ci sarà bisogno del sotto gonna!, avanti principessa si spogli》

Disse e così feci.

Dopo 1 ora, ero pronta per incontrare Sael.

Ero seduta sul letto, quando qualcuno bussò alla porta di camera mia.

《Avanti!》

Esclamai ad alta voce per farmi sentire. La porta si aprì, mostrando Sebastian, il capo della servitù, non che il più vecchio ed anche il primo ad avermi vista nascere, lo stesso che corse fuori dal castello per annunciare la mia nascita. Sebastian era un uomo di appena 50 anni, alto 1.75, pelle pallida, occhi scuri, capelli marroni e alcuni ciuffi bianchi, senza barba. Era solito portare dei guanti rossi, bavaglio verde e un fazzoletto bianco. Quei colori non erano casuali, anzi, ognuno di essi simboleggiava un'emozione. Il rosso simboleggiava la Passione generale, ad esempio l'amore o per il lavoro. Il verde simboleggiava la felicità e il Bianco la purezza.

《Principessa, mi dispiace disturbarla ma, c'è un uomo che vi attende fuori dal cancello》

Disse.

《Non mi disturbi affatto, anzi, grazie per avermi avvisata》

Lo ringraziai, mi alzai dal letto e insieme a lui ci dirigemmo verso il cancello.

Pov's Sael

Arrivai a Zemetria in 1 ora.

Ero davanti al cancello, scesi da cavallo e lo feci riposare un pò.

Mentre accarezzavo il cavallo, sentì qualcuno schiarirsi la gola, mi girai e lo guardai. Era un uomo alto circa 1.70/75, capelli marroni con qualche ciuffo bianco, pelle pallida e occhi scuri. Indossava dei guanti rossi, un bavaglio verde e dal taschino s'intravedeva un fazzoletto bianco, che era l'unico colore abbastanza normale.

《Posso aiutarvi?》

Chiese. Io continuavo a fissarlo.

《Cerco la principessa Isabel》

Dissi, guardandolo negli occhi, cercando di studiare al meglio le sue andature. Lo sentì deglutire.

《C-certo, vado a chiamarla.. a-attenda qua prego》

Balbettò per poi andare.

Pov's Sebastian

Ero in giardino e come ogni mattina controllavo le varie piante. Mentre giravo, notai fuori dal cancello un uomo scendere da cavallo. Mi avvicinai e mi schiarì la voce rumorosamente per attirare la sua attenzione. Lui si girò e iniziò a fissarmi. Era un uomo molto alto, aveva dei capelli neri e occhi scuri.

《Posso aiutarvi?》

Chiesi mentre lui mi fissava negli occhi.

《Cerco la principessa Isabel》

Disse con una voce profonda. Lo guardai negli occhi e stranamente iniziò a incutermi timore. Quell'uomo emanava un'aura terrificante, talmente tanto che il mio cuore iniziò ad accelerare. Inghiottì un nodo alla gola.

《C-certo, vado a chiamarla.. a-attenda qua prego.》

Balbettai per poi girarmi ed entrare dentro al castello.

Pov's Sael

Dopo 20 minuti, la vidi uscire dalle porte del castello e avviarsi al cancello.

《APRITE IL CANCELLO!》

Urlò e subito questo inizò ad aprirsi

Appena si aprì, lei uscì e si avvicinò a me.

Io m'inchinai davanti a lei.

《Buongiorno Principessa, dormito bene?》

Chiesi rimettendomi al posto e guardandola negli occhi.

《Buongiorno. Si ho dormito benissimo, grazie per esserti interessato.. e tu?》

Chiese.

《Si abbastanza》

Risposi.

《andiamo?》

Chiesi poco dopo e lei annuì. Isabel ordinò ad un membro della servitù di prendersi cura di Fulmine, il mio cavallo. Dopo di ché Iniziammo a camminare e Lei mi fece da guida per il paesino.

Arrivammo vicino ad una locanda da dove fuori usciva un'odore di pane appena sfornato.

《Questo è il fornaio, il suo pane va a ruba, è il più bravo di tutto il paese. Poi quel pane è talmente tanto buono che appena ne addenti uno, ne compri subito altri》

Spiegò Isabel. Continuò a camminare e mentre mi spiegava dov'erano negozi e monumenti. Arrivammo in piazza davanti ad una statua.

《Questa è la statua che il popolo regalò a mio padre dopo 1 anno dalla sua salita al trono.》

La statua era d'argento, rappresentava il re in piedi, con la mano sinistra appoggiata al petto. Sotto c'era una scritta che recitava: "miei compaesani, aprite le danze, da oggi sarete liberi"

《perché questa dedica?》

Chiesi.

《è ciò che Disse mio padre una volta salito al trono. Lo disse perché anni prima, quando regnava mio nonno, c'era una forte schiavitù. Mio padre fortunatamente prese la mentalità di mia nonna, pensava che ognuno doveva essere libero di esprimersi a piacimento, e soprattutto pensava che nessuno era tanto diverso da meritarsi paga diversa.》

Spiegò.

《È un personaggio dalla mente aperta》

Dissi e lei annuì.

《Io sono fiera di mio padre, è un brav'uomo.. anche se.. diciamo che salì al trono in un modo terribile..》

Disse abbassando leggermente lo sguardo, triste.

《Posso sapere come?》

Chiesi guardandola interessato.

《Non mi va di parlarne.. neanche ti conosco..》

Disse. Io la guardai, sorrisi e m'inchinai in modo principesco.

《Madame, io sono Sael, Figlio di Persephone. Ho 19 anni e sono nato il 7 dicembre non molto lontano da questo regno》

Lei sorrise per poi sgranare leggermente gli occhi.

《Vostra madre si chiama come la consorte di Ade》

A quella sua affermazione m'irrigidì. 

"come conosce mio padre?"

pensai.

《Si, diciamo che secoli fa la mia famiglia ebbe una benedizione divina, che consiste nel mettere il nome di un Dio al proprio figlio, così da garantirne la protezione.》

Mi misi dritto, improvvisando qualcosa. Lei non doveva sapere nulla della mia famiglia, altrimenti si sarebbe allontanata da me.

《Non ho mai sentito parlare di un Dio chiamato Sael》

Disse. Lì m'irrigidì nuovamente.

Cosa potevo fare?..

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