Sparviero
Dovetti restare a guardare, impotente, mentre trascinavano Arty, portandolo via da me.
L'Athi mi guardò con occhi sgranati per il terrore e, poco prima di sparire dietro una serie di colonne, mi sembrò che articolasse il mio nome con le labbra.
Emisi un ringhio furibondo, strattonando forte le cinghie, fino a farmi male.
- Agitato, il nostro amichetto - commentò uno degli Athi che spingevano il mio carro.
Talmente agitato che potrei staccarvi la testa, non appena riuscirò a togliermi di dosso queste catene.
Ci allontanammo dal cuore dell'edificio, che aveva una struttura labirintica, e scendemmo per quelle che mi parvero ore. Dovevamo starmi portando nelle scuderie, come aveva detto Oberon, ma non avevo idea di dove si trovassero.
Faceva sempre più caldo man mano che scendevamo. Pensavo che dovesse essere più freddo, e invece stava accadendo il contrario. Ad un certo punto, mi sembrò di avvertire una leggera brezza sul muso, e mi resi conto che ci stavamo avvicinando all'aperto.
Mi ero abituato alla luce delle torce, così chiusi gli occhi per il fastidio, quando quella del giorno mi accecò.
Lentamente, mi ci abituai.
Con la coda dell'occhio, guardai di lato, e vidi che ci stavamo allontanando da un'imponente formazione rocciosa, la cui cima si perdeva nelle nuvole.
Monte Zanna.
Dunque Oberon viveva dentro alla montagna?
No.
Quello non era Oberon; non come l'avevamo conosciuto io e Arty, in ogni caso.
Sembrava non si ricordasse più di noi o fosse vittima di qualche sortilegio. Tremavo al pensiero di ciò che avrebbe potuto fare al mio amico, senza me nei paraggi a difenderlo.
Pregavo che quei pochi insegnamenti che avevo cercato di impartirgli avessero lasciato qualche traccia in lui e, se Oberon avesse tentato di sfiorarlo con un dito, Arty gli sarebbe saltato agli occhi con l'intento di cavarglieli.
Se sei piccolo, punta sempre agli occhi.
Un nemico accecato è molto meno pericoloso, fosse anche un mostro di sei metri.
Il flusso dei miei pensieri venne interrotto da un tintinnio di catene.
Gli Athi stavano armeggiando con le bande che circondavano il mio corpo, dopo avermi portato nei pressi di un'escrescenza rocciosa piuttosto appuntita. Poco lontano, riuscivo a scorgere una serie di strutture di pietra, dalle quali provenivano ruggiti e grugniti, accompagnati da sbuffi di fumo e lingue di fiamme.
Draghi.
Doveva essere quella la scuderia.
Gli Athi cominciarono a staccare alcuni dei lucchetti e allentare le bande, e io mi preparai a scattare.
Stavo per scappare, quando delle mandibole forti e possenti si strinsero attorno al mio collo. Potevo avvertire il fetore dell'alito dell'aggressore, assieme alla pressione delle sue appuntite zanne sulla mia pelle ancora fragile.
- Muoviti di mezzo centimetro, e stringo - minacciò.
Dalla sua voce, lo riconobbi.
Era lo stesso drago blu che ci aveva messi nei guai.
Provai una rabbia immensa e cercai di girarmi per morderlo, ma non ci riuscii. Nessuno aveva dato cenno di voler allentare la banda che mi bloccava la mascella. Forse, non erano così stupidi.
La tolsero per ultima, solo dopo avermi assicurato alla roccia con delle spesse e pesanti catene, che mi impedivano di allontanarmi da essa per più di mezzo metro.
Il drago blu mi lasciò e io cercai di nuovo di morderlo. Riuscii solo a graffiare le sue squame e ne sputacchiai un paio, che caddero nell'erba come sottili placche di zaffiro.
Lui rise di gusto, mentre del fumo gli fuoriusciva dalle ampie narici.
- Combattivo, per essere tanto giovane - sogghignò. - Sono sicuro che sarai un eccellente guerriero, una volta che avrai imparato chi comanda.
- Voglio vedere Artigern - sibilai, ignorandolo.
- Non credo che accadrà molto presto - ribatté lui, allontanandosi.
- Voglio vederlo! ADESSO! - ruggii, graffiando la pietra, mordendo le catene. Erano troppo spesse, riuscii a malapena a scalfirle. Avevano trattenuto draghi molto più grandi e forti di me.
- Non vedrai proprio nessuno, finché non ti sarai dato una calmata. Per oggi, dormirai qua fuori, e non ti verrà dato da mangiare se non ti mostrerai più docile - sbottò il drago blu, senza nemmeno guardarmi. - Dipende tutto da te.
- Non voglio proprio niente da te, bastardo - ringhiai. - Hai capito? Sì, vattene via! Codardo!
Non diede nemmeno cenno di avermi sentito, e, sebbene ribollissi per la furia, mi acciambellai sulla roccia, fissando il punto da cui lui si era alzato in volo, scomparendo oltre le strutture squadrate in pietra.
***
La mattina seguente due Athi si avvicinarono a me brandendo un cesto colmo di carne di montone. Il mio stomaco brontolava dolorosamente e, non appena il profumo della polpa sanguinolenta e ancora ricca di succhi vitali mi giunse alle orecchie, aprii gli occhi.
I nanetti esitarono, un po' intimoriti.
Alle loro spalle c'era il drago blu, che mi fissava con gli occhi color zaffiro.
- Scommetto che sei molto affamato - mormorò, con aria odiosamente saccente. - Allora? Hai pensato a quello che ti ho detto ieri?
- Voglio vedere Artigern - ribattei, senza nemmeno ascoltarlo.
- Questa carne è molto buona - continuò il drago, come se non avessi detto nulla.
- Non mi interessa! - sbottai, esasperato.
A dire il vero mi interessava assai, ma non volevo dargliela vinta tanto facilmente.
- Beh, il tuo amichetto non verrà a portarti da mangiare. Se hai fame, dovrai chiedere a me del cibo - sospirò il drago blu. - E io non te lo darò finché non prometterai di comportarti bene.
In risposta, emisi un ringhio che a chiunque sarebbe risultato incomprensibile, persino ad Arty, ma di cui lui comprese bene il significato, che si aggirava fra il "vai a morire schiantato su un dirupo" e il "spero che i vermi mangeranno il tuo midollo".
Il drago sbuffò, agitando le ali membranose, e fece cenno agli Athi di portare via il cibo. Loro si affrettarono ad ubbidire.
Blu, prima di andare via, mi rivolse un'ultima occhiata.
- Prima o poi cederai - sbottò, per poi seguirli.
***
Vorrei tanto dire di aver resistito fino a che non furono costretti a portarmi da Arty, ma, dopo tre giorni di quel trattamento, avevo una tale fame che finii per saltare addosso al cibo, dopo che il drago ebbe ottenuto da me la promessa che non avrei cercato rivalsa nei suoi confronti o verso chiunque altro.
Mi liberarono dalle catene, lasciandomi solo un collare di metallo poco sotto la mandibola per tenermi sotto controllo, e mi osservarono mentre divoravo due cosce di cervo.
Una volta che il vuoto nel mio stomaco si fu colmato, cominciai a mangiare con più calma, osservandoli in cagnesco. Tuttavia, non cercai di aggredirli.
Ero debole e non avrei avuto nessuna chance. E poi, se si parlava di Athi, mi faceva una certa impressione l'idea di cercar di uccidere uno di loro. Se li avessi attaccati, mi sarebbe sembrato di aggredire Artigern. E poi, erano così piccoli e indifesi... il vero nemico era il drago blu.
- Reod - mormorò lui, ad un certo punto, dopo che ebbi terminato il pasto.
- Come? - gorgogliai, con voce rauca. Non avevo fatto altro che ruggire per giorni.
- Reod. E' il mio nome - disse il drago, appoggiando la lunga coda a terra. - E tu? Ne hai uno?
Esitai, fissandolo in silenzio. Poi decisi che non sarebbe stato un crimine, se glielo avessi rivelato. Avevo bisogno di parlare con qualcuno, per quanto mi disgustasse farlo con lui.
- Sparviero - mormorai, guardingo.
Reod spazzò il terreno con la coda, sbuffando fumo nerastro e pieno di scintille dalle narici.
- L'hai scelto tu? - chiese.
- No, perché?
- Non te l'avrà dato quel marmocchio.
- Anche se fosse? Cosa cambierebbe? Mi piace questo nome.
Il drago rise piano, ma non sembrava divertito. Anzi, c'era una furia repressa nei suoi gesti.
- Se qualcuno ti dà un nome, ti imprigiona - sibilò, grattando il terreno con gli artigli. - Ti affezioni a chi te l'ha dato e non puoi più essere libero. E' solo uno dei tanti modi che gli umani e gli Athi si sono inventati per indebolirci e controllarci. Noi draghi non siamo come loro. Non abbiamo bisogno di un nome per sapere qual è la nostra identità e, soprattutto, quando è il momento ce lo scegliamo da soli. Quindi, d'ora in poi tu sarai Spocchia, finché non verrà il momento in cui sarai abbastanza drago da poter trovare il tuo nome.
- Spocchia? - ringhiai, inarcando le sopracciglia.
Ma chi si credeva di essere?
- Arty non mi ha dato quel nome per imprigionarmi. Me l'ha dato perché mi vuole bene - gli feci notare, fulminandolo con lo sguardo.
- Questo è quello che ti ha fatto credere - sospirò Reod. - Ma gli Athi non sanno voler bene a nessuno. L'unica cosa in cui sono bravi è servirci. Non sarebbero niente, senza noi draghi. Ciò che il tuo "Arty" ha fatto finora, è stato dipendere da te. Dovevi essere sempre lì a difenderlo, non è vero?
- E questo che c'entra? Lui si è preso cura di me quando ero io ad essere indifeso.
- Ma ora non lo sei più. E Arty è un peso per te.
- Non è vero. Non è un peso. E' mio amico.
- Ah, ma davvero? Se non fosse stato per lui, ora non saresti qui.
- Se non fosse stato per te! - gridai.
Quel Reod mi faceva infuriare. Non capivo dove volesse andare a parare. Perché diceva quelle cose su Arty?
- Tu non conosci tutta la storia del nostro rapporto con gli Athi, non è vero? - chiese, come se mi avesse letto nel pensiero.
Aggrottai le sopracciglia, perplesso.
No, non la conoscevo.
Ma cosa cambiava?
Volevo solo vedere il mio amico.
- Per lui tu non sei speciale - sospirò Reod, incupendosi. - Gli Athi trattano qualsiasi drago nel modo in cui lui ha trattato te. Vivono di rapporti gli uni con gli altri, l'unica cosa che gli interessa è la nostra fonte del fuoco, non ciò che siamo come individui. Vogliono il nostro calore. E' il calore a tenerli in vita. Sono dei parassiti.
- Non è... - cominciai, indignato.
- Non mi credi? - mi interruppe il drago blu, con uno sbuffo.
Qualche fiammella cadde a terra, e lui si affrettò a spegnerla sotto una zampa.
- Bene, allora. Se non pensi che io stia dicendo la verità, vieni con me a vedere le scuderie e la biblioteca. Sono sicuro che cambierai idea.
/ La mia cara amica vivian_nyneve ha fatto un bellissimo disegno di Artigern e Sparviero, che metto qui sotto *^*
Complimenti per come ha fatto il drago, io sono brava a disegnare soprattutto volti e persone, specie gli occhi, ma per quanto riguarda i draghi ho una certa difficoltà a capire come fare le zampe e dove metterle :/
Lei invece è una dragon-master!
Non so perché ma non riesco a mettere l'immagine in orizzontale -_-
Se anche altri vogliono mandarmi qualche disegno, siete liberi di farlo! Mi piace un sacco vedere come immaginate i personaggi!/
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top