Situazione di stallo
Maddie
~ Era solo un sogno, nient'altro che un brutto sogno, ora mi sveglierò sicuramente nel mio letto, a casa mia! Mia madre mi chiamerà a gran voce, anzi mi griderà addosso come sempre; io mi alzerò dal letto e correrò a scuola. ~ pensa Maddie, nel momento stesso in cui riapre gli occhi. Invece, con sua grande incredulità e delusione, realizza di trovarsi in un luogo a lei sconosciuto, in compagnia di altre quattro ragazze.
Tre di loro dormono, mentre quella con le orecchie a punta è sveglia e vigilante.
«Potevi dormire ancora un po'! Dovremo fare un lungo viaggio, quindi bisogna essere fresche e riposate!» Maddie rimane a bocca aperta,
contrariata da quello che le è appena stato detto. «Ma io voglio tornare a casa! Non voglio assolutamente farlo questo lungo viaggio!» urla, in preda allo sconforto e incapace di decidere sul da farsi.
Del resto, in questo luogo Maddie si sente come un pesce fuor d'acqua e proprio non comprende il perché della sua presenza nella stramba casetta della giovane per metà elfa.
«Lo so, hai ragione, ma penso che tu e le altre avrete a breve un ruolo importante in questa vicenda! Ho percepito che voi tre ragazze, si proprio voi tre - non l'altra donna - siete importanti: ancora non so dirti perché, ma è così!» prova a rassicurarla la mezza elfa.
Maddie non sa che rispondere: si sente ingiustamente sopraffatta da una realtà più grande di lei, e per di più non può nemmeno andarsene via.
«Buongiorno!» A salutare è la ragazza dai capelli azzurri.
«Visto che dovremo restare qui tutte insieme, perché non ci presentiamo?», chiede Maddie.
«Giusto! Io mi chiamo Moon e vivo con mio padre; oggi dovevo iniziare le superiori ed ero stata inserita in prima C.» A quelle parole le altre due ragazze si voltano, stupite: era dunque destino che si incontrassero, dato che anche loro dovevano andare nella stessa classe.
«Io mi chiamo Maddie, vivo con mio padre. Sono lenta, indecisa e molto imbranata.»
«Io invece mi chiamo Clarence e sono giornalista. Ero venuta qui per intervistare l'Elfa e senza volerlo mi sono trovata immischiata in questa storia. Altro non so di me, purtroppo: ho perso la memoria in un incidente stradale avvenuto parecchio tempo fa. Mi sono fatta strada nel mondo del giornalismo ed eccomi qui.»
Clarence si allontana dalle altre, preferendo restarsene un po' in disparte.
«Io sono Sallie e vivo con mia madre. Dovevo pure io iniziare ieri la scuola, e invece eccomi qui!». La sorte ha voluto unire tutte loro.
In cuor suo Maddie comincia a pensare che forse un filo comune lega tutte le involontarie protagoniste di questa tremenda situazione.
«Bene, immagino che ora tocchi a me! Come avrete certamente capito, io sono per metà elfa! L'altra metà di me è umana, grazie a mio padre, mentre mia madre mi ha trasmesso la natura degli Elfi. Papà era un mago ed è per questo motivo che so fare magie. Mi chiamo Valence e per ora vi basti sapere questo.»
Il tono di voce dell' elfa è un po' freddo, d'altronde lei è fatta così.
«Ah, giornalista! Lei allora se ne torni pure nel suo mondo!» le replica Valence.
«Eh no cara, non ci penso proprio!» ribatte Clarence, un po' piccata, lasciando Valence ulteriormente perplessa.
Che fare dunque?
«Ma la domanda da un milione di dollari è questa: perché tutte e quattro ci troviamo qui, in questo posto e in questa situazione?» chiede Maddie. «Ancora non si sa, siamo in una fase di stallo.», risponde Moon.
«Moon ha ragione! Per il momento ci fermiamo qui e domani ripartiremo.» conferma Valence.
Tutte acconsentono all'idea, tanto più che ormai non si può tornare indietro. Persino Maddie, la fifona, è totalmente d'accordo con Valence. Da una parte le giovani sono comprensibilmente giù di morale; dall'altra hanno compreso perfettamente che la scelta più intelligente è quella di restare tutte unite. Maddie è curiosa di suo, e decide di fare un giro nei dintorni. Il luogo è nel complesso molto tetro e incute paura. ~ Non è giusto! ~ pensa tra sé e sé, Maddie, scoraggiata e intimorita, ancorché nel suo cuore lei nutra pur sempre la speranza che il mondo in cui è vissuta finora non subirà una sorte altrettanto terrificante. Maddie ama troppo la sua Parma e il male non trionferà, ne è sicura. Osserva le sue compagne di disavventura mentre mille interrogativi le frullano nella testa. Non sa darsi una risposta, sebbene incominci a ipotizzare che forse proprio lei è destinata a fare qualcosa di molto importante e straordinario; dopo tutto, la sua vita è sempre stata tutta casa e scuola.
Mai un'amica, mai un'evasione...e poi suo padre, che non la calcola minimamente! Per lui, lei è come se non esistesse. Maddie è una figlia nata per errore, da madre ignota, che suo padre non nomina mai. La ragazza, forse per codardia - e per non arrecare dispiacere a suo papà - non fa mai domande al riguardo. Dulcis in fundo - si fa per dire - Maddie ritiene che la sua vita sia veramente uno schifo e si tormenta con i sensi di colpa, sentendosi sbagliata.
Forse, sarebbe meglio scappare via subito e lasciare le altre al loro destino. Perché mai non dovrebbe sentirsi libera di ritornare alla sua monotona vita di sempre? Sta per farlo, quand'ecco che le si avvicina Valence: rimangono in silenzio per un bel po', studiandosi e guardandosi negli occhi. Entrambe capiscono di provare simpatia l'una per l'altra; nonostante siano molto diverse, si sentono ugualmente unite da quello che è successo a loro e soprattutto dal terribile destino che ha colpito il paese di Valence e gli elfi che lo abitavano.
Valence non sa darsi pace per il fatto di non aver potuto fare nulla per salvare il suo popolo. Tutto si è verificato così velocemente che l'unica via di salvezza per lei è stata la fuga.
E poi lei non avrebbe certo potuto salvare tutti quanti!
«Mi dispiace di essere fuggita senza fare nulla per la mia gente!» rivela, in preda a un improvviso sconforto.
«Hai fatto quello che potevi!» replica Maddie, nel tentativo di consolare la sua nuova amica. «Grazie per le tue parole di conforto, davvero! Però mi sento ugualmente triste.»
Entrambe lanciano uno sguardo su quel luogo così duramente punito da un destino crudele.
Maddie sbuffa. «Maddie, ma tu sei veramente dispiaciuta per il mio paese?» le chiede l'Elfa
«Sì, perché ho paura che possa succedere la stessa cosa anche alla mia città!»
All'improvviso, le due amiche vengono interrotte dall'arrivo degli scheletri: quegli esseri orribili sono in procinto di assalire le due donne, ma fortunatamente Valence non si fa trovare impreparata. Afferra la sua spada e si oppone con forza all'assalto. Maddie invece corre a chiedere aiuto alle altre. Le due ragazze accorrono prontamente, mentre Clarence rimane nella casetta, insieme a Maddie.
La battaglia è dura e cruenta. Alla fine hanno la meglio Valence e le altre. «Non possiamo rimanere qui! Dobbiamo andarcene via immediatamente!», grida Valence. «So quale direzione dobbiamo prendere: andremo a nord, dal mio maestro. È un mago e forse potrà spiegarci quello che sta succedendo. È indispensabile che non ci separiamo. Seguitemi, tutte!» conclude Valence, sicura di sé e con voce imperiosa.
Le giovani donne raccolgono le loro cose e si mettono in cammino senza obbiettare.
«Ci fermeremo non appena avremo raggiunto il bosco, che dista poco dal paese, d'accordo?» Nessuna delle altre risponde, in pratica vige un tacito assenso.
«Chi è questo mago, Valence?»
« Te lo dico subito, Moon: è il mio maestro! Mi allenava di nascosto dai miei; loro non accettavano che io acquisissi poteri magici. Il mago invece aveva intuito che possedevo un grosso potenziale in tal senso e allora ho deciso di agire di conseguenza e imparare la magia. Poi quegli esseri malvagi hanno distrutto il mio paese, come ben sapete. Bene, adesso basta con le domande!» Nessuna dice nulla e tutte e cinque si avviano in direzione nord.
Dopo una lunga giornata di cammino giungono finalmente a destinazione.
«Questo posto si chiama Chantaly: è un bosco magico. Dovete rimanere in silenzio, qua ci vivono creature fantastiche. Voi comunque mantenete la calma e vedrete che andrà tutto bene.» Le quattro donne annuiscono stranite alle parole di Valence.
In effetti, il luogo è molto silenzioso, inoltre si intravedono svariate misteriose creature, tra cui un unicorno, alcune fate e persino uno gnomo. Procurando di non fare rumore, le cinque si accampano ai piedi di un grosso albero e mangiano un boccone, per rifocillarsi.
«Io rimarrò di guardia, voi dormite un po', perché il viaggio sarà molto lungo. Ci attende ancora un giorno di cammino» disse Valence.
Moon, Sallie e Clarence si addormentano all'istante. Solo Maddie rimane sveglia.
«Scusami, Valence, ma non riesco a prendere sonno, sono troppo agitata!» confessa Maddie, mentre osserva il cielo stellato.
«D'accordo, Maddie, fammi pure compagnia, ma ti prego, vorrei che restassimo in silenzio.Parleremo dopo. In questo momento sono troppo triste. Spero tanto di rivedere domani il mio maestro.»
Maddie acconsente volentieri. In fondo, nemmeno lei ha voglia di chiacchierare: si siede accanto a Valence e resta in silenzio, a condividere con la ragazza-elfa un inedito turno di guardia.
Maddie è ormai rassegnata ad affrontare questa difficile e pericolosa avventura: dentro di sé sente che troverà sufficiente forza d'animo per farlo. La iniziale paura che albergava nel cuore di Maddie sta gradualmente lasciando spazio a un crescente coraggio e a una convinta determinazione.
La ragazza è assolutamente decisa a trovare la sua strada e a non lasciarsi condizionare dalle sue compagne d'avventura.
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