Capitolo 21

La prima cosa di cui Lily si rese conto fu il frastuono. Non aveva idea di dove fosse, riusciva soltanto a sentire dei rumori distanti, come se avesse la testa sott'acqua. Si convinse di star sognando, era in uno di quegli incubi fatti solo di suoni da cui era impossibile scappare.

Lottò con tutta se stessa contro quello stato di dormiveglia, voleva svegliarsi, era sicura che fosse importante anche se non sapeva il perché. Quando finalmente riuscì ad aprire gli occhi, fu aggredita dai colori. Le forme intorno a lei si confondevano come in un caleidoscopio babbano. Per un istante si chiese se fosse davvero riuscita a scappare dal sogno, il mondo vorticava e Lily non riusciva a metterlo a fuoco. Una parte di lei, le urlava con urgenza di alzarsi, stava succedendo qualcosa di fondamentale che lei non poteva perdersi. Eppure... una vocina le diceva che tutto quello era già successo e un forte senso di déjà-vu le riempieva la mente. Aveva già aperto gli occhi ed un evento epocale era già accaduto, ma, per quanto si sforzasse, non riusciva a richiamarlo alla memoria.

Dopo diversi secondi, o forse minuti, la sua vista si stabilizzò. Le forme astratte si condensarono in oggetti e, finalmente, riconobbe la Stanza della Necessità. Il luogo aveva un aspetto particolare, niente a che vedere con quello che avrebbe dovuto essere, di questo era piuttosto certa. Trincee degne delle guerre mondiali svettavano sul solito pavimento marmoreo, mentre quella che aveva tutta l'aria di essere una gabbia era appoggiata di traverso per terra.

Si prese un attimo per analizzare la situazione, si accorse di giacere prona poco oltre la porta di ingresso, mentre la sua testa puntava verso il centro della sala. Intorno a lei i Mangiamorte si stavano ritirando, li poteva vedere recuperare i caduti ed affrettarsi verso l'uscita.

L'attenzione di tutti era concentrata su un grosso Thestral al centro della stanza. Si chiese un'altra volta se si fosse svegliata davvero o se la sua testa le stesse giocando un brutto tiro, quella creatura non doveva essere lì. Una sensazione di déjà-vu la invase di nuovo, aveva già assistito ad una scena simile, solo non riusciva a ricordarsi quando. Era certa fosse coinvolto anche un ragazzo arrabbiato, ma i contorni di quell'immagine erano piuttosto sfilacciati.

Quando fu sicura di avere il pieno controllo del suo corpo si alzò in piedi sulle gambe tremanti. Anche se nessuno stava badando a lei, eresse uno scudo e si avventurò verso il centro della stanza. Si stupì di trovare la bacchetta in tasca, come se per qualche motivo a lei sconosciuto, non avrebbe dovuto essere lì.

Intorno al Thestral si era radunato un piccolo gruppo, riconosceva nitidamente Alice nella bassa ragazza dai capelli scuri e Marlene nella figura bionda alla sua destra. Di fronte a loro due figure mascherate, una delle quali si teneva a debita distanza e orchestrava la ritirata.

Mentre si avvicinava scorse diversi membri dell'Ordine intenti a controllare le condizioni dei caduti. Dal sorriso sulla faccia di Rachel dedusse che Anne stesse bene, nonostante fosse svenuta su di una trincea. Remus e Peter si affaccendavano intorno a Frank con espressioni molto meno soddisfatte.

Mancavano all'appello diverse persone, cosa ne era stato di Bones, Judy, Mary, Sirius e... James. Quel nome fece accendere un barlume di ricordo nella memoria di Lily, una voce che la chiamava e l'assoluta convinzione che fosse quella del Caposcuola.

Quando finalmente raggiunse le sue migliori amiche, la situazione era tesa come una corda di violino. Marlene imprecava delicata come Hagrid, mentre Alice lanciava occhiate ad intervalli regolari verso il corpo di Frank.
La figura incappucciata più vicina al Thestral sembrava stesse aspettando qualcosa, un segno forse, mentre l'altra non prestava la ben che minima attenzione al bizzarro trio o a Lily.

Non seppe spiegarsi perché, ma decise che era il momento di utilizzare la pozione preparata una settimana prima e che, fortunatamente, si portava sempre dietro. Aveva appena cominciato a sparire quando Marlene iniziò ad urlare.

∼ ∼ ∼

Sapeva che quel momento sarebbe arrivato, eppure aveva provato ad evitarlo in tutti i modi. Aveva combattuto, aveva sofferto, si era opposta con tutte le sue forze. Ed ora era evidente che tutti i suoi sforzi erano stati completamente vani.

Non si era mai davvero soffermata a pensare a come sarebbe stato essere scoperta, la delusione sul viso degli amici, l'odio nei loro occhi e una domanda sulle loro bocche: perché?

Non poteva permettersi di pensare o non avrebbe portato a termine il suo compito, lo aveva capito subito che l'unica soluzione era illudersi che quel momento non sarebbe mai arrivato.

Ma per quanto ci avesse provato, per quanto avesse lottato, per quanto avesse dimenticato, il momento era giunto e lei non era pronta.

Perché lei li aveva traditi tutti e ora loro lo sapevano.

Perché lei era la spia.

Perché lei era...

"Judy come hai potuto?" urlò fuori di sé Marlene, mentre il Thestral continuava imperterrito a zampettare.

Il Mangiamorte alla sua sinistra era impegnato a dirigere la fuga del resto del gruppo. Era il momento della resa dei conti. Ed era sola. Completamente sola.

Judy si tolse la maschera, voleva guardare negli occhi le sue compagne mentre spiegava le sue ragioni. Era ormai troppo tardi per cercare di salvarsi. Il suo mondo era già cambiato e non c'era più niente da fare. Erano mesi che mentiva alle sue amiche, erano mesi che aveva smesso di essere se stessa. Prese un lungo respiro, creò una barriera che li proteggesse dal resto dal mondo e iniziò a spiegare.

"Sapete che cos'è un Thestral?" chiese alle sue due compagne di stanza, con lo stesso tono di un insegnante stanco.

Marlene ricominciò ad insultarla chiedendole se le sembrasse il momento giusto per fare una lezione di Cura delle Creature Magiche. Alice le appoggiò una mano sulla spalla, impresa non semplice considerando la differenza di altezza delle due, e le fece segno di calmarsi.

"Sono cavalli, di colore nero con ali da pipistrello. Il loro corpo sembra scheletrico e sono spesso associati alla morte" spiegò la Athone, ripetendo a memoria il Libro Mostro dei mostri.

"Sapete che sono loro a condurre le carrozze il primo di Settembre?"

Judy si godette lo stupore sul volto delle due, sapeva che entrambe erano certe che le carrozze fossero incantate e si trascinassero da sole fino a scuola. Era una situazione così assurda, sembrava una normale chiacchierata tra compagne di stanza prima di un esame e invece era un momento carico di tensione. Era il momento dopo il quale la vita di tutti non sarebbe più stata la stessa.

"Anche per me è stato uno shock vederli attaccati alle carrozze quest'anno. Per un'intera giornata ho creduto di essere impazzita, poi mi sono informata. Sapete come si fa a vedere i Thestral? No? Questo non lo insegnano a scuola per non turbare le giovani menti dei ragazzi, penso. Come se non ci fosse una guerra, come se non vedessimo cose orribili tutti i giorni. Si possono vedere queste creature solo se si ha visto morire qualcuno. Non parlo di un film o di una registrazione, bisogna avervi assistito dal vivo" si prese una pausa prima di arrivare al punto cruciale della sua storia, le due ragazze di fronte a lei pendevano dalle sue labbra, poteva quasi leggere la domanda che si stava formando nelle loro menti: chi hai visto morire Judy?

Non si era preparata a questo momento, eppure le veniva così spontaneo. Sapeva esattamente quali parole usare, quando fare una pausa e su quali punti insistere. Come se tutta la sua vita si racchiudesse in quell'unico discorso.

"Questa estate un gruppo di Mangiamorte ha fatto irruzione a casa mia" riprese subito a spiegare "penso lo sappiate, ma vi ricordo che mia madre è una strega purosangue, una Burke, mio padre è un babbano. O meglio lo era. Non è mai andato giù alla famiglia di mamma che lei avesse sposato un pompiere. Sapevo che l'avessero tagliata fuori dall'eredità, non credevo l'avrebbero venduta al Signore Oscuro. Solo loro conoscevano la cittadina babbana in cui vivevamo, mia madre lo aveva comunicato ai suoi da neo-sposina, come se i Burke potessero mettere piede da una traditrice. Si era illusa che gli anni avrebbero potuto addolcire i suoi cari genitori, non ha sospettato neanche per un minuto di aver firmato la sua rovina."

Il Mangiamorte alla sua sinistra le fece cenno di muoversi perché la ritirata era quasi riuscita. Si chiese chi fosse, erano tutti così uguali con quella maschera. Non sapeva neanche perché avesse deciso di restare con lei, se la sapeva cavare da sola.

"Ma arriviamo al punto cruciale di questa storia. Chi ho visto morire? Ho dovuto assistere alla maledizione cruciatus, ho dovuto osservare l'uomo che mi ha dato la vita venire torturato fino alla follia. L'Avada Kedavra è stato un atto di misericordia, niente era rimasto in quell'uomo che potesse far pensare a mio padre. Io ero devastata, mia mamma è stata presa e portata via, ormai incapace di reagire. E a me è stata data una scelta: tradire o vederle fare la stessa fine di papà. Sono sicura che Marlene tu avresti rifiutato. Saresti morta pur di non tradire i tuoi amici. Io non ci ho pensato neanche un secondo. Non potevo permettermi di rivivere di nuovo quel dolore. Neanche per voi. Vorrei mentirvi e dirvi che è stato molto difficile prendere quella scelta, ma che senso ha farlo ora? Avevano bisogno di una spia fra le fila dei futuri nemici, i giovani Mangiamorte parlavano sempre dei continui scontri che avevano con i Grifondoro ed era evidente che vi saresti arruolati appena usciti da scuola."

La rabbia si era riaccesa sul volto di Marlene, Alice invece era rimasta bloccata in una posizione innaturale. Le sue dolci compagne di stanza non riuscivano a far collimare l'immagine del traditore con quella di Judy, il simpatico e allegro portiere di Grifondoro.

"Sapete Fred?" continuò "il mio cosiddetto fidanzato, una copertura, un mio amico di infanzia che ogni tanto salutavo davvero per non farvi insospettire. Una delle tante menzogne che vi ho detto durante questi ultimi tre mesi. Era il modo migliore per giustificare le mie continue assenze, le mie fughe. Quando mi avete coinvolto nell'Ordine ho quasi riso. Non c'era modo migliore per me spiarvi, sembrava quasi che aveste creato quel gruppo solo per farmi identificare più chiaramente chi si opponeva a Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato. L'incendio sul campo da quidditch? Opera mia. Il marchio nero? Anche quello. La maschera perduta? Indizio per depistarvi. Ciliegina sulla torta Mary ha sentito due Mangiamorte parlare nel corridoio la settimana scorsa. Pensava di essere furba, sapeva che c'era una talpa nell'Ordine e voleva scoprirla con l'aiuto di Potter. Se ne avesse parlato con voi magari avreste fatto uno più uno e invece voleva salvare il mondo da sola.

Tre giorni fa ero in guferia a mandare lettere a mia madre quando ho visto entrare Mary e James. Sono riuscita a nascondermi, e loro hanno avuto la decenza di spiegarmi tutto, il loro "piano", come funziona la Mappa, come fregarli. In questo momento stanno assistendo alla morte di Sirius..."

Fu interrotta da un urlo di Marlene, la ragazza stava provando con tutta se stessa a lanciarsi contro la traditrice ma una forza la teneva inchiodata al suo posto. Judy sospirò.

"Lene non sono stupida, sapevo avreste tentato di attaccarmi e ho lanciato un pietrificus su entrambe. Ho quasi finito lasciami spiegare lo scopo delle nostre azioni" commentò riducendo Marlene al silenzio.

"Cosa volevamo ottenere da tutto questo? Darvi una lezione, farvi sapere che noi siamo più forti e farvi smettere questa farsa che chiamate Ordine della Fenice. Mi è sinceramente spiaciuto per Sirius, ma i genitori hanno insistito. Guardate il lato positivo sarà quasi indolore. Non era previsto che scopriste la mia identità, ma tanto il mio tempo da spia sarebbe finito con oggi. Mia mamma verrà liberata, la vita di uno di voi in cambio della sua. Io andrò via di qui e tutto andrà bene."

Smise di parlare dopo quella che sembrava un'eternità. La Stanza delle Necessità era silenziosa, non volava una mosca. Il Thestral si era accucciato ai piedi di Judy, rinunciando al tentativo di farle paura. I Mangiamorte si erano ritirati tutti, restava solo l'incappucciato al centro della sala.

Le ragazze erano immobili, non sapevano come reagire a quella quantità di informazioni. Neanche Marlene riusciva a trovare la forza di arrabbiarsi.

"Andiamo" dissi infine rivolta alla persona incappucciata "addio ragazze, non ci rivedremo mai più."

Quando si girò verso il Mangiamorte lo trovò con la bacchetta alzata e un sorriso diabolico sul viso.

"Pensavi davvero che ti avremmo lasciato andare?" sussurrò e Judy riconobbe la sua voce, quella voce che tormentava i suoi incubi, la voce di Bellatrix Lestrange, la voce che aveva torturato suo padre.

"Salutami mamma e papà" disse prima di scagliare un fiotto verde contro il corpo di Judy.

La ragazza non provò neanche a spostarsi, andava bene così. Era l'unica fine degna per una traditrice. Era l'unico finale della sua favola perversa. Poteva andarsene felice, non aveva più nessuno da cui tornare.

Spalancò le braccia pronta a lasciare che l'Avada Kedavra la colpisse in pieno petto.

∼ ∼ ∼

Ogni volta che svoltavano un angolo, James era sicuro che qualcuno li avrebbe scoperti. Lui e Mary arrancavano stanchi e sporchi di sangue verso la Stanza delle Necessità. Come gli aveva fatto notare la ragazza non potevano correre in infermeria, era impossibile inventare una storia credibile per giustificare le ferite del Mangiamorte.

L'unica soluzione che era venuta in mente ad entrambi era rifugiarsi nel covo dell'Ordine, sperando che mettendo insieme i talenti di tutti sarebbero riusciti a salvare Sirius e Mulciber. Non che a James importasse di quel tizio, ma, come gli aveva fatto notare Mary, avere un morto sulla coscienza non faceva bene a nessuno.

Avevano fatto levitare i due corpi senza vita e li avevano coperti con il mantello dell'Invisibilità che era rimasto nascosto nella guferia per qualsiasi evenienza. Mary non si era neanche stupita quando lo aveva visto apparire, si era arresa alla quantità di trucchi assurdi che i Malandrini possedevano.

Le parole di Mulciber continuavano a rimbombargli nella testa. C'era stato un attacco nella Stanza delle Necessità mentre lui non c'era. A nulla erano valsi i loro tentativi di scoprire la talpa. Anzi, peggio, aveva messo in pericolo il suo migliore amico. E tutti i ragazzi dell'Ordine ora stavano rischiando la vita a causa sua. Lily stava rischiando la vita a causa sua.

"Baciami" gli disse all'improvviso Mary.

"Eh?" rispose lui.

James si voltò a guardarla sconvolto, la ragazza aveva gli occhi puntati sulla Mappa e una certa urgenza dipinta sul viso. Senza aspettare che il Caposcuola si riprendesse dall'ordine, Mary accartocciò la pergamena e si avvinghiò a lui.

"Potter, McDonald è vietato pomiciare nei corridoi" disse senza veramente degnarli di uno sguardo Gazza.

Passo proprio sotto i due corpi senza vita, se solo avesse alzato gli occhi avrebbe visto la schiena dei due ragazzi e avrebbe chiesto spiegazioni. Lo stratagemma di Mary funzionò e non appena il custode ebbe girato angolo si staccò da lui disgustata.

"Potter, per Merlino che schifo! Sai di muschio!"

James non riuscì a trattenere una risata, quella ragazza così insopportabile si era riscoperta un'ottima alleata. Si stupì a pensare che gli sarebbe dispiaciuto tornare ad ignorarsi dopo quei giorni pieni di avventure insieme. D'altra parte, non vedeva l'ora di annunciare al mondo che il loro fidanzamento era solo una finta. Più che a tutti a Lily.

"Bella pensata" le disse ancora sorridente "nessuno presta troppa attenzione alle persone che si baciano."

Il resto del viaggio verso la Stanza delle Necessità proseguì nel più completo silenzio. Mary continuava a tenere d'occhio la Mappa per individuare la strada migliore e non furono sorpresi da nessun altro abitante del castello. Quando finalmente apparì il portone di fronte all'arazzo di Barnaba il Babbeo bastonato dai troll, entrambi si scoprirono a trattenere il respiro.

Si fissarono per un istante negli occhi e poi la ragazza aprì la porta, si erano aspettati diversi scenari, ma nessuno dei due aveva osato immaginarsi il panorama che apparve davanti ai loro occhi.

∼ ∼ ∼

La torre di Grifondoro era silenziosa come non mai. Era da poco passato il coprifuoco e una quiete innaturale si diffondeva dalla sala comune alle stanze. Tutte le luci dei dormitori erano spente ad eccezione di una che brillava solitaria nella notte.

Ci si sarebbe aspettati di trovare la stanza dei Malandrini piena di chiacchiere e rumori come sempre e, invece, il silenzio regnava anche tra gli unici abitanti della torre ancora svegli.

Il dormitorio era stato espanso magicamente, in modo che tutti i membri dell'Ordine potessero sedere scomposti su dei cuscini. Quasi tutti i membri dell'Ordine.

Alcune assenze erano più clamorose di altre. Anne si era subito ripresa dallo schiantesimo e ora dormiva nella sua camera, nessuno aveva ancora avuto il coraggio di spiegare l'accaduto a Bones, ma Marlene si era ripromessa di farlo lei stessa.

Mary e James erano ancora dal preside.

Sirius dormiva sereno nel suo letto, il petto pieno di bende si sollevava lentamente. Era stato un miracolo che non ci avesse rimesso un polmone o addirittura la vita.

E poi c'era un'assente che spiccava più di tutti gli altri: Judy White.

Rachel lasciò che i suoi pensieri si soffermassero sul pomeriggio, soprattutto sul suo finale. Si era persa tutto il confronto con la spia, tanto era impegnata a curare Anne, aveva riportato l'attenzione sul gruppetto solo quando aveva sentito urlare una maledizione senza perdono.

Il fiotto di luce verde era uscito dalla bacchetta del Mangiamorte e si era diretto verso il cuore di Judy, la ragazza aveva spalancato le braccia come per abbracciare il suo destino e poi una forza invisibile l'aveva buttata a terra.

La figura incappucciata era scappata non appena aveva visto la ragazza cadere, senza notare che l'incantesimo aveva bruciato il pavimento marmoreo e non il petto di Judy. Quando anche l'ultimo Mangiamorte aveva lasciato la Stanza, Lily si era rivelata ai compagni, che nel frattempo si erano radunati al centro della stanza.

Judy era rimasta in silenzio, non sembrava per niente contenta di essere stata salvata. Era stato il momento delle spiegazioni e dei ricongiungimenti. Alice aveva trasformato l'intera sala in un ospedale da campo e si era rilassata solo quando si era assicurata che tutti stessero bene. Rachel si era stupita di scoprire quanto fosse bravo Remus con gli incantesimi curativi, sembrava che avesse una certa esperienza con le ferite.

Dopo diversi minuti erano entrati James e Mary con due figure fluttuanti a seguito. Marlene aveva urlato alla vista di Sirius e si era subito precipitata a soccorrerlo. Il Caposcuola l'aveva lasciata fare e aveva cercato con lo sguardo Lily e solo dopo averla trovata indenne aveva spiegato a tutti l'accaduto.

Dopo essersi assicurati che anche il Mangiamorte fosse fuori pericolo, una domanda era rimasta sulla bocca di tutti: e ora?

Lily aveva proposto di parlare con Silente e così lei, Alice e Marlene erano andate a cercare il preside per chiedere il suo aiuto. Un'ora dopo Albus Silente in persona aveva messo piede nella stanza delle Necessità. Avevano convenuto tutti insieme che fosse il caso di far perdere la memoria degli ultimi eventi a Mulciber e Silente stesso aveva incantato il Mangiamorte.

Più difficile era stato scegliere la sorte di Judy, lei voleva essere mandata ad Azkaban, eppure nessuno di loro riusciva ad accettarlo. Remus aveva fatto notare che i Mangiamorte la credevano morta. Si era convenuto che la soluzione migliore per tutti fosse nasconderla in una casa protetta e far sapere al resto degli studenti che si era ritirata da Hogwarts per motivi familiari. Il preside l'aveva portata via e aveva chiesto ai ragazzi illesi di recarsi nel suo ufficio a piccoli gruppi.

Benji aveva chiaramente protestato per la sorte di Judy e se ne era andato arrabbiato nei sotterranei. Rachel conosceva abbastanza il suo ragazzo da sapere che la cosa migliore era lasciarlo da solo per un po', la mattina dopo si sarebbe sicuramente calmato.

Erano venuto a tutti naturale lasciare la Stanza delle Necessità dopo la dipartita di Silente e da allora erano assembrati in silenzio nella camera dei Malandrini. Il preside aveva voluto parlare con tutti per ricostruire esattamente le dinamiche del pomeriggio, nelle seguenti ore c'era stato un via vai piuttosto intenso e ora si stava svolgendo l'ultimo colloquio.

Durante tutto quel tempo nessuno aveva aperto bocca, ogni tanto qualcuno si alzava per andare ad osservare lo stato di Sirius, ma per il resto del tempo ognuno era bloccato nei propri pensieri.

Non era difficile per Rachel immaginare cosa stessero pensando gli altri. Tutti ripercorrevano come lei quel pomeriggio e quegli ultimi mesi, cercando di scoprire dove avevano sbagliato e cosa avrebbero potuto fare di diverso. La ragazza si chiese, per l'ennesima volta, come avesse potuto passare tutte quelle ore ad allenarsi con Judy senza notare niente di strano. Come avesse fatto a non pensare a lei quando era scoppiato l'incendio sullo spogliatoio e il portiere non era tornato con loro a scuola.

Alice, Lily e Marlene erano rannicchiate vicine, direttamente sul pavimento e si tenevano le mani. Sembrava una veglia funebre più che la celebrazione di una vittoria. Perché alla fine avevano vinto, nessuno di loro era morto e i Mangiamorte se ne erano andati sconfitti, ma a quale prezzo?

"L'Ordine è finito?" ruppe il silenzio Meredith, la pragmatica Corvonero del settimo anno.

"Non c'è mai stato più bisogno dell'Ordine di adesso" rispose Frank, ancora dolorante "quando ho parlato con il preside mi ha fatto promettere di abbandonare le lezioni nella Stanza delle Necessità, ormai non è più un luogo sicuro. Sarà lui a dirci dove trovarci e ci farà addestrare da insegnati ben più esperti di noi. L'Ordine è appena iniziato."

∼ ∼ ∼

Erano le tre passate quando Alice, Marlene e Lily misero piede nella loro stanza. Mary si era ritirata subito dopo l'incontro con il preside, ma loro erano rimaste a parlare con i Malandrini. Erano ancora così tante le domande senza risposta, cosa ci faceva Bellatrix a Hogwarts? Cosa ne era stato della mamma di Judy? Avrebbero più rivisto la loro compagna di stanza? Perché Lily era così sicura di aver dimenticato qualcosa di importante? Marlene avrebbe perdonato Sirius? Alice e Frank si sarebbero finalmente messi insieme? L'Ordine sarebbe riuscito a fare la differenza nella guerra? Quanti di loro sarebbero sopravvissuti?

Tutte e tre fissavano in silenzio il letto immacolato di Judy, sapevano che la scuola avrebbe provveduto a farlo sparire in poche ore. Era la prassi standard dopo i ritiri, come se lo studente non avesse mai piede a Hogwarts. Come se nulla fosse successo.

Tutto sembrava così uguale a prima, le stessi pareti, lo stesso pavimento, le stesse tende, gli stessi letti a baldacchino. Eppure, niente era più come prima.

Nessuna delle tre riuscì a dormire molto quella notte.

Il mondo era cambiato.

E non sarebbe mai più stato lo stesso.









Ciao ragazzi,

Prima di tutto mi vorrei scusare per non aver pubblicato domenica scorsa come da programma, purtroppo lo studio mi ha portato via più tempo del previsto. Ho avvisato su Instagram e mi sono dimenticata di scriverlo anche qui, per questo vi consiglio di seguirmi lì (mi chiamo sempre readingellen).

Eccoci qui al giro di boa di Il mondo è cambiato, il momento in cui scopriamo finalmente il significato del titolo. Come avete notato il mondo è cambiato per tutti, non soltanto per i nostri protagonisti, ma anche per Judy, per Severus e per i Mangiamorte.

Ci tengo tantissimo a questo capitolo anche se è il meno attivo e il più verboso di questi ultimi tre. 

Con questo capitolo siamo ufficialmente a metà storia, dal prossimo inzierà la seconda parte che sarà incentrata sulla seconda metà dell'anno scolastico (da dopo le vacanze di Natale in poi).

Prima di iniziare la seconda parte mi prenderò una piccola pausa per concentrarmi su Indicibile e sulla revisione dei primi capitoli di IMEC, ma noi ci vediamo settimana prossima con un capitolo "speciale" incentrato sulle giovani reclute dell'Ordine che segnarà lo stacco tra le due parti.

Non vedo l'ora di sapere il vostro parere!

Un bacio, 

La vostra Corvonero

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