Capitolo 9: Caduta

<...loro erano già nel nostro mondo e avevano rifiutato il loro e con questo il set.>conclude dopo una breve pausa.
"Eh?" penso e devo avere anche un'espressione molto confusa da come mi guarda.

<Beh, loro odiavano il loro mondo. Per fidarsi di me gli avevo raccontato del mio mondo che era molto pacifico e tutto ciò che loro desideravano. Promettevo loro che, se fossi uscito dal set, sarei riuscito a trasformare il loro mondo in quello. Ma loro erano impazienti e hanno trovato il modo di abbandonare il set in cambio di vivere nel nostro mondo e diventare anche loro "colorati" come noi. Io ero furibondo ogni volta e li uccidevo in questo modo prima che fossero del tutto "colorati".
Quando si è totalmente del mio mondo questo potere non funziona. E su di te neanche. Non ne capisco il perché.> conclude.

<E tutti quelli erano suoi amici?> chiedo ricordando quel ragazzo in lacrime.
<Ah sì, Jack... era sempre stato il più aperto a voi. Noi vi odiamo perché voi non dovete preoccuparvi troppo dei colori che per noi invece sono essenziali. E desideriamo tanto vivere come voi. Anche se mortali, liberi dai colori. Ma Jack accettava il fatto che noi eravamo così e secondo lui gli umani ci invidiavano. Lui vuole bene a voi. Ecco perché legava tanto con loro. Ecco anche perché in quel sogno ha provato a dissuaderti ma ora... pensiamo a cose più importanti.>e ghigna di nuovo contento.

<Che cosa faccio di te? Non posso ucciderti coi miei poteri e non posso ucciderti in altro modo.>e ringhia frustrato.
<Aspetta...> e un sorriso sadico gli si dipinge sul volto che mi fa raggelare il sangue.
<Posso portarti nel mio mondo. Lì siete ormai dei ricercati voi "reali" e chiunque ti troverà ti ucciderà. Non lo faccio io perché devo pensare a che fare di questo mondo. Dovrò aspettare che tu muoia ma... credo che sarà veloce.>

<Ma...ma..tu non potresti allora...io vado nel tuo mondo e quindi rinuncio al set!!!>e provo a sorridere trionfante.
Forse sono riuscita a metterlo all'angolo.

<Sbagliato ragazzina, tu perdi il set quando ci rinunci di tua spontanea volontà e vieni catapultata lì dentro di tua spontanea volontà. Ma in questo caso sono io che ti costringo e tu perderai il potere del set quando ci rinuncerai in un modo che non ti ho spiegato. Anche dopo la tua morte il set sarà tuo e io libero!> esclama alla fine e ride di gusto.

"Sono nella merda...che posso fare?" mi chiedo mentalmente.
<Non puoi fare niente per scappare... ormai sei spacciata>mi risponde Malfoy trionfante.
"No! È tutto un sogno! Per meglio dire un incubo. Ora mi sveglio e tutto finisce. Ora mi sveglio e questi giorni pazzi diverranno semplici incubi sbiaditi" mi dico in modo da pazza che prova a calmarsi.

<Non è un incubo. È la realtà e non ci puoi fare niente. Ma ora... ho perso fin troppo tempo con te!> nota.

Prende qualcosa dalla tasca, ma la nasconde nella manica.
Traccia con quella cosa un ovale grande quanto lui poco dietro di me.

Quello si illumina di un blu tendente al nero.
Lo riesco a vedere perché sono leggermente di profilo.
Poi il blu scompare ed appare un cielo azzurro con sotto qualcosa di più piccolo, un prato e una cittadina forse, e sembra di essere in aria da quel punto di vista.

Sono ancora immobilizzata.
<Ma che gusto ci sarebbe con te immobilizzata?> sussurra <C'è più gusto così> continua come se avesse trovato l'idea del secolo.

Tutto quello che avviene nei successivi secondi non riesco a controllarlo.
Sento che il mio corpo è libero ma non ho nemmeno il tempo di provare a fare niente che Mafloy mi ha dato una spinta come in "300" quando qualcuno dice "Questa.è.Sparta!"e io precipito per il grande ovale/portale.

<Aaaaaaaaaaaaaaaaahhhhhhhhh!!!> urlo mentre cado.
Vedo solo dell'azzurro intorno a me del verde sotto.
In giù, ma più in là, vedo le case di prima.

Sono caduta nel punto disegnato da Mafloy?
Perfetto!
Ora mi troveranno!

Cado per qualche secondo e atterro sull'erba.

BOOOOOOMMM!

Neanche una bomba nucleare fa così tanto casino!
Ma mi sembra di non essermi fatta niente.
Mi accorgo che in mano ho un pennello.
È un pennello lungo una quindicina di centimetri ed è sottile.

Ma sembra comunque resistente perché appena l'ho sentito al tatto l'ho stretto forte.
Il pelo è di un colore nero notte lucido ed è raccolto in un modo ordinato e impeccabile: sembra quasi laccato da quanto è preciso e fermo. La ghiera è colorata da uno strato giallo color oro,ai due estremi ci sono due righe che lo segnano e al centro c'è incastonata un piccolo frammento di zaffiro a forma di goccia. Il manico, come anche la ghiera, è fatto di argento, ci sono incisi degli strani motivi o rune (o qualsiasi cosa sia) su un lato di esso e sul fondo di esso c'è un rubino rosso lucente sempre a mo' di goccia.

(N/A: Questa sarebbe una mezza idea del pennello che ho descritto con specificate le varie parti. Quanto sono brava a NON disegnare😂)

Sono ancora qui a fissare il pennello come una ebete (ma comunque il pennello è molto carino e lavorato!) che sento una voce gridare
<Da questa parte! È di qua!> e un fruscio di più persone lo accompagna.

Mi nascondo dietro un cespuglio lì vicino che sbuca da qualche parte correndo un ragazzo che si sta dirigendo verso di me!

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