Capitolo 8: In trappola

Sono le 6:20 e non riesco più ad addormentarmi per colpa di quel sogno premonitore o quel che era.
Però non ho voglia di alzarmi o fare altro perché poi mi stanco di più e oggi ho la mia prima verifica: non posso partire con un flop!
Quindi sono stesa nel letto a non fare niente e sperare che mi venga sonno un altro po'.

Mi riesco ad addormentare dopo molto ma prontamente arriva mia madre che mi butta giù dal letto.
"Mai 'na gioia" penso mentre mi dirigo in cucina.
Faccio colazione in fretta e furia e, per la distrazione, sbatto contro mio fratello che stava arrivando in quel momento.

<Guarda dove vai, terremoto> mi dice lui arrabbiato.
<Scusami, non l'ho fatto apposta...>provo a giustificarmi.
<Non me ne frega niente! Mi sei andata a sbattere contro come al solito perché non guardi mai dove vai!> mi sbraita contro.

Ma in quel momento nostra madre esce dalla cucina e ci dice di fare meno baccano.
Io ne approfitto per filarmela e farmi i fatti miei.

Mi sono preparata e tutto e ora sto ripassando bene per l'ultima volta perché poi di sicuro lo farò anche in classe ma agitata e in fretta.

Usciamo e arriviamo a scuola.
Come al solito sono sempre la prima ma dopo poco arrivano le altre: alcune più agitate che non sanno niente e mi chiedono di fare un ripasso di tutto super veloce e altre che sono preparate ma continuano a ripetersi le date e gli eventi a bassa voce.

Insomma è il casino.
E oltre il danno c'è anche la beffa: la verifica è alla quinta ora quindi saremo tutti stanchi e dovremmo fare una verifica da parte della prof. più severa che abbiamo.

E lo è molto, questo è poco ma sicuro.

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È la quinta ora e stiamo facendo la verifica.
È una cavolata, almeno per me, la finisco in un batter d'occhio e mi metto a guardare i miei compagni.
Alcuni stanno scrivendo senza troppi problemi, altri li vedo con la testa fra le mani e credo che non sanno più che pesci pigliare o che sono andati nel pallone e "caput!", alcuni che guardano il foglio con la biro di lato aspettando il miracolo divino e infine altri veloci che iniziano a finire adesso.

Passa la quinta ora normalmente e, correggendo la verifica insieme, mi sembra di aver preso un buon voto.
Almeno una cosa positiva in questa giornataccia.

Arrivo a casa per conto mio visto che è sabato e comunico ai miei genitori la buona notizia.
Pranzo e tutto sembra filar liscio eccetto che per quella cosa che mi sono sognata la mattina.

Arrivo in camera e mi vorrei rilassare ma...
<Pensi davvero di scapparmi?> mi chiede una voce che conosco (anche se da poco), odio e temo.

Mi giro e mi ritrovo Malfoy in piedi vicino al mio armadio.
Grido per aiuto ma nessuno viene.
Lui ridacchia e dice: <Nessuno può ora sentirti né vederti qui> e schiocca le dita.

Ora non riesco a dire niente e il mio corpo si rifiuta di muoversi.
<Perché non parli? Mi sembrava di non averti immobilizzato la faccia quindi potresti parlare> aggiunge con tono strascicato Malfoy.

"Ok...ora so perché non riesco a muovermi ma io non ho ancora capito una cosa..." penso dubbiosa.
<Perché ce l'hai con me? Che cosa ti ho fatto di male?!> chiedo esasperata esprimendo ad alta voce il mio dubbio.

<Oh beh... tu hai il set e quindi il potere di poter comunicare col mio mondo... io voglio prendere il controllo di questo e mi serviva che tu davi ragione a me. Noi ci nutriamo di colore e ci accresciamo col credere di voi "reali" in noi...>spiega.

" "Reali"?! Ma che diamine sta farneticando?" mi domando.
<Puoi anche parlare ragazzina... non mi nascondi più niente...>aggiunge e mi guarda avvicinandosi.

<E tutto questo per una volta sola che ho dato ragione a te?!> sussurro più che altro a me stessa che a lui.
<Sì, una sola volta. Ma perché tu eri così piena di rabbia e io ti avevo dato la vendetta che volevi e una sola tua volta di credere nel mio "piano" mi ha dato molto potere. Più di quanto mi aspettassi...> risponde con voce soddisfatta.

<Allora non me lo ero immaginato... Era vero...>aggiungo d'istinto e ripenso a quel primo sogno; al momento in cui sembrava che lui fosse "più vivace nei colori" e l'altro più spento.

<Esatto, non te lo eri sognato. Sei stata molto perspicace. Avevo cercato di trattenere la visibilità del mio potere aumentato.>e ridacchia e si avvicina poco di più a me.

Ormai mi è vicinissimo, una decina di centimetri separano i nostri visi e i suoi occhi sono puntati sui miei e io non riesco a spostarli su qualcos'altro.

Sono impotente e non capisco che voglia fare.
Lo guardo interrogativo e lui si allontana.

<Non è possibile, non credevo che tu...>borbotta a tratti.

"Cosa?! Dillo, dillo!"prego interiormente.
Subito dopo mi prenderei a ceffoni in faccia.
Non posso nemmeno pensarlo, lui lo sente!

<Tanto l'avrei detto lo stesso ragazzina> mi risponde Malfoy e con uno scatto è di nuovo nel punto di prima.

<Tu hai qualcosa di diverso dalle persone precedenti che ho provato ad uccidere... Ma non so che cosa...> e mi fissa più intensamente; come se potesse trovare la risposta nei miei occhi.

<Chiunque, al solo guardarmi negli occhi come ho fatto con te è morto> e sospira.

<Ma...allora perché sei ancora qui? Se hai già ucciso altri umani...non avresti già dovuto dominare il mondo? O comunque compiuto il tuo obiettivo?> domando con voce tremante.

Malfoy ghigna e risponde sussurrando, come se fosse un segreto,: <Domanda intelligente ragazzina. E la risposta è perché...>




N/A: suspance! Secondo voi che cosa potrebbe aver impedito a "Malfoy" di avere già il controllo? Vi sfido a scervellarvi e indovinare!

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