Capitolo 25: Prima rabbia... e poi dolore
Sento la tristezza invadermi e gli angoli degli occhi iniziano a pizzicare, come se stessi per piangere due fiumi in piena.
<A-ari-arianna... Io... Mi dispiace...> balbetta Jack con un dolore visibile sul volto.
Ma non ci faccio caso e quella che è tristezza viene fatta scattare e sento ribollire dentro di me la rabbia.
<Ti... dispiace?> chiedo io.
Sento la mia voce piena di rabbia, "sputa fuori veleno".
<Mi hai preso in giro spacciandoti per un'altra persona che non esiste... E tutto quello che sai dire è un "Mi dispiace"?> continuo.
Sono sul punto di esplodere...
E se lo farò non è un bene.
Ecco un fischio dietro di me.
Con il corpo dettato dalla rabbia, mi giro e con una mano paro e risucchio un raggio che Malfoy mi ha lanciato.
È la goccia che fa traboccare il vaso.
Il mio animo brucia, sento uno spostamento d'aria e noto che sono vicino a Malfoy, con un coltello puntato al suo petto.
<Non.Interrompermi.> mi sento dire.
Ormai le mie emozioni hanno preso il sopravvento su di me e io non ho più controllo.
Mi ritrovo nel mio corpo come se fossi una spettatrice e guardo tutto dietro un vetro.
Un colpo, che lo ferisce al petto come una frusta, lo fa barcollare all'indietro e allora "io" faccio partire dei lacci che lo avvolgono e legano.
Infine lo rinchiudo in una cupola magica e, girandomi, sussurro: <Ora è il tuo turno.>
In un secondo eccomi di nuovo davanti a Jack che mi guarda coi suoi profondi occhi verdi.
<Lasciami... Spiegare almeno... Perché l'ho fatto...> tenta lui spaventato.
<Non accetto scuse. Tu mi hai mentito e giocato coi miei sentimenti!> urlo e un lampo piomba giù dal cielo.
Non lo colpisce solo perché schiva di lato appena in tempo.
<L'ho fatto per me e per te!> continua, imperterrito.
<Per te e per... me? Sentiamo il motivo, così almeno mi faccio una risata.> lo sprono ironica.
Non esiste nessuno se non lui spaventato e una me orribile, che io non ho mai quasi fatto uscire fuori...
E che ora non riesco a controllare perché sono rinchiusa qui dentro!
Do dei pugni contro il vetro, non succede niente ma continuo: non mi arrenderò così facilmente.
Mi concedo solo un secondo per guardarmi e noto che il mio vestito è rosso, come il sangue, e anche la pietra sul pennello è rossa... Sembra un rubino.
<Per me è perché ero più al sicuro. Con un facile incantesimo mi avrebbero riconosciuto subito ma almeno da lontano sembravo un altro.> spiega lui velocemente distogliendomi dai miei pensieri.
<Per te...> esita guardandomi con quegli occhi nei quali mi sono persa ieri sera, stamattina, altre volte e anche adesso; anche se la mia rabbia sta continuando a prevalere.
Sento il mio corpo che vuole ferirlo, ucciderlo e io non voglio!
<Fermati!> urlo e stranamente i miei muscoli non sono più in tensione e le mie emozioni sono mansuete.
Riesco almeno ad avere il controllo, per ora, su questo.
So che è per un motivo importante se mi ha celato tutto ciò.
E lo voglio sapere.
Me lo sento nelle ossa... E credo che anche le mie emozioni lo vogliano capire: ecco perché si sono fatte comandare.
<Per te è perché se mi fossi mostrato normale mi avresti riconosciuto come il ragazzo del sogno e mi avresti guardato male o giudicato come un piagnone.> prova a spiegare lui.
Sulla mia mano spunta una palla di fuoco e sento una voce rabbiosa dentro di me dire: "Se è per questo... È solo un brutto egoista."
Ma io in realtà non ce l'avrei con lui...
Anch'io sono così e so come ci si sente...
Dannata me che mi sono fatta prendere dalle emozioni!
<Ma c'è dell'altro! Non l'avrei fatto solo per il mio ego.> aggiunge, frettoloso vedendo quella palla di fuoco nella mia mano.
Quella me solo emozioni spegne la sfera di fuoco: Jack sembra sincero e lei è ancora curiosa, come me ora, d'altronde.
<C'è un secondo motivo ed è...> inizia.
Intanto io sto di nuovo picchiando contro questo stupido vetro che mi blocca qui: io voglio ricomandare il mio corpo e far smettere tutto ciò.
Anch'io al suo posto avrei fatto lo stesso!
E sarei pronta a ricominciare tutto da capo con lui ma questa volta...
Mostrandoci entrambi per veramente chi siamo.
Una piccola rottura (alleluia!) si forma su questa barriera e sento la rabbia sbollirsi, leggermente evaporare.
<... che mi sono mostrato sotto quella forma perché così potevo essere me stesso con una te che non mi aveva incontrato prima. Tutto questo solo perché...> si ferma un attimo.
Le parole gli sembrano costare tanto coraggio da dire.
La "barriera" è crepata di prima: non manca troppo.
Batto ancora i pugni su questa cazzo di lastra e crepe sempre più numerose e grandi si formano.
Basta poco ma non posso farlo io.
Devono essere, come dire, le mie emozioni ad arrendersi.
E solo Jack può farglielo fare.
<Io Arianna ti amo con tutto me stesso anche se ci conosciamo da poco... e volevo che tu mi conoscessi... Senza idee sbagliate su di me> conclude lui.
Potrebbe sembrare ancor più egoistico del primo motivo ma io so che non è così.
Chiunque cerca di sembrare un altro agli occhi degli altri ma lui non ha propriamente fatto ciò: ha voluto che io lo vedessi per come era veramente...
E non per una sua sciocchezza o debolezza...
Anche se si dovrebbe accettare tutto di sé stessi lo capisco...
E anche le mie emozioni.
Intanto l'impatto che ha fatto su questa barriera è notevole.
È come se uno ci avesse sferrato un enorme calcio liberandomi, frantumando quella lastra di vetro e facendomi riprendere il controllo sul mio corpo.
Mi aveva già detto che mi amava ma io non avevo avuto tempo di rispondere data la situazione ("leggermente" imbarazzante e poco prima traumatica, aggiungerei...) e, tra la missione e i nuovi avvenimenti, l'ho accantonata nel mio cervello quella rivelazione, ma ora...
È sincero.
Lo percepisco.
Il mio vestito ritorna rosa e la gemma sul pennello viola.
<Anche io ti amo... Luke, Jack o come ti vuoi far chiamare.> riesco a dire e mi fiondo su di lui e lo abbraccio, lo stritolo e lui mi lascia fare, accarezzandomi e faccio scorrere le mie lacrime di tristezza di prima e gioia di ora sulle guance e sul suo vestito senza dire niente.
Proprio come il nostro primo pomeriggio con lui vicino a me che mi lasciava sfogare.
<Ehi, Ari, smettila di piangere e sorridimi.> non ordina, ma più che altro mi consiglia, Jack sollevandomi il viso all'altezza del suo.
<È così bello il tuo sorriso, le tue fantastiche labbra che, sorridendo, mi mostrano gioia.> mi dice facendomi un sorriso dolce.
Sento le mie labbra incurvarsi all'insù d'istinto: con lui, in qualsiasi situazione ci troviamo, sto bene.
<Le tue bellissime labbra che vogliono stare sulle mie...> sussurra, ma riesco a sentirlo, e si avvicina a me lentamente, tenendomi il viso.
Anch'io mi avvicino piano piano.
Voglio farlo: è... Il momento migliore e mi sento un fuoco dentro che ha bisogno di sfogarsi.
Vedo i suoi occhi verdi scorgere poco più in là del mio viso e...
Si ingigantiscono spaventati.
Mi gira come prima mettendosi davanti a me e sussurra: <Ricordati che ti amo...> mentre io non riesco, di nuovo, a fare niente.
Un secondo raggio gli colpisce lo stomaco e si inginocchia.
Come se io fossi parte di lui, faccio lo stesso e guardo più in là: Malfoy si è liberato e mi sta guardando trionfante.
Avrei una voglia irrefrenabile di ucciderlo ma devo stare vicino a Jack, ha bisogno di aiuto imminente ma in cuor mio, in un angolino remoto, sono conscia di non poterlo fare.
Dalla ferita, che lo trapassa da parte a parte, fuoriesce un getto costante (che sporca anche a me ma non mi frega) di un sangue rosso molto vivace...
Irreale...
Come della tempera rossa...
Intorno alla ferita sta piano piano perdendo colore assumendo una sfumatura grigiastra, che mi da l'aria di morte...
Manca un minuto o giù di lì e so che morirà, non posso farci niente.
Ma non voglio solo vederlo morire così, con io lacrimante che lo stringo fra le braccia.
La mia ragione mi dice una cosa, il mio cuore un'altra.
E scelgo il cuore per una volta.
È da tanto che volevo ciò e adesso...
Ora o mai più!
Semplicemente mi avvicino...
Fregandomene del resto, non provando nemmeno a cercare una cura...
E lo bacio.
N/A: il prossimo capitolo sarà quasi esclusivamente dedicato al momento del loro bacio.
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