Capitolo 24: Tutto mi crolla addosso
Un ronzio, sottile, di qualche istante e mi giro creando una specie di scudo magico.
Su di esso si infrangono delle frecce partite da chissà dove.
<Romontren usa frecce, Kialastema usa scudo: Kialastema non subisce danno> faccio ironica, facendo riferimento alle battaglie Pokémon sul Nintendo.
Luke fa una espressione leggermente strana, come a dire: "Il potere ti ha dato alla testa?" e Malfoy mi guarda impassibile.
<Ehm... Io non sono granché utile. Non ho chissà quali poteri...> mi fa notare Luke.
Allora gli stringo la mano dove tiene la matita (e qui il mio cuore fra poco mi lascia per i troppi battiti) e penso "Ok magia del Kialastema, visto che ti possiedo... Danne un po' a Luke."
"Ma pensi davvero che funzionerà?" chiede petulante la vocina nella mia testa.
Sento come una scarica passarmi per il braccio e trasferirla a lui.
"A quanto pare... Sì" sbeffeggio la vocina.
<Ecco... Ora dovresti avere un po' di poteri in più. Però ti prego, Luke, non esporti troppo. È la mia battaglia e tu ti ritrovi qua solo perché l'ho voluto io, volendo liberarti dalla tua prigionia> lo supplico, dicendo tutto in fretta e andando avanti verso Malfoy.
Usando il mio pennello come una frusta, creo un piccolo vortice in aria che scaglio contro di lui.
La mia fantasia diventa realtà: il tornado da me creato solleva polvere e si avvicina, velocemente, a Malfoy.
Ne viene inghiottito e, per pochi istanti, echeggia un silenzio rovinato dal leggero fruscio del tornado.
Però subito dopo sparisce e la polvere ricasca, liberando Malfoy il quale ora indossa un completo elegante ma non più blu o nero ma rosso...
Come il sangue...
<Dovrai impegnarti molto di più per sconfiggermi> nota Malfoy, con una nota di superbia nella voce.
<Visto che sembri a prendere il tè delle cinque, ti posso fare delle domande o devo rivolgermi ad un ufficio informazioni?> chiedo ironica schivando un suo raggio.
"Da dove ho preso tutta questa ironia?" mi domando nella testa.
"Pensa.A.Salvarti.Le.Chiappe" mi dice la vocina, ora preoccupata.
<Perché mai dovrei risponderti?> mi fa lui, retorico.
<Va beh, io ci provo comunque> commento mentre lancio uno stormo di uccellini che Malfoy disintegra con del fuoco spuntato dal terreno.
<Come mai mi hai detto che avevi conosciuto altri reali? Da quanto ho capito tu sei salito al potere da poco. Molto strano che uccidi tanti reali e, solo dopo molto, instauri una dittatura.> faccio notare.
Lui sorride, divertito, come se avessi detto che due più due è uguale a un pesce.
<Tu credi a tutto quello che ti dicono? Tu sei il primo reale che incontro... Però sul potere che ti ho detto di possedere è la verità. Io sono venuto prima di te per far rendere possibile la leggenda, ma che finirà in modo diverso.> spiega Malfoy, riferendosi al fatto che sarà lui quello a vincere.
<E allora? In quel sogno o quel che era... Perché quel ragazzo, Jack, ha detto dei nomi dicendo che erano caduti nella tua trappola? Erano dei colorati? Forse nella resistenza?> chiedo creando un muro per proteggermi da dei suoi colpi.
Sento però la terra tremare sotto di me e, un istante dopo, si sgretola e io sono al centro di questa frana.
"Oh cazzo! Aiuto!" grido nella testa, disperata, mentre vedo sotto di me il buio avvicinarsi.
"Hai delle fotture ali! Usale!" mi urla la vocina mentre cado.
"Per una volta sei utile!" commento.
Chiudo gli occhi e penso di spiccare un salto e volare.
Sento subito dopo l'aria sferzarmi e, dopo qualche istante, apro gli occhi: sono in alto, sopra la voragine.
E non sento la paura delle vertigini: yahoooo!
Viva me!
Malfoy mi guarda, soppesando come farmi svantaggiare con questa abilità.
Mi giro un secondo e noto Luke che mi osserva tutto d'occhi (come gli spettatori).
Però lui ingigantisce gli occhi, spaventato e fa come segno dietro di me mentre urla.
Un altro raggio nerastro mi colpisce in pieno.
Riesco solo a mettere le mani a pararmi e creare uno scudo, non del tutto completo mentre subisco l'impatto.
Vengo sbalzata contro il muro dell'arena (DI NUOVO) ma stavolta non mi schianto perché riesco a mettere i piedi contro il muro, a darmi lo slancio per andare avanti e scagliare un incantesimo mentre atterro vicino a Luke che mi guarda in un modo sognante.
Sorrido, trionfante, e penso: "Stavolta ho vinto io! Ari 1- Muro 1".
<Complimenti... Ti facevo più scarsa.> mi stuzzica Malfoy.
<Lo pensavo anch'io. Mi chiedo se sia stato un miracolo e mi rispondo di sì.> faccio io, autoironica.
<Però ora rispondi alla mia domanda di prima.> impongo, severa.
<Hai azzeccato... Allora non sei così stupida.> dice, sprezzante.
<La voglia di darti degli schiaffi è tanta ma mi accontento di...> e schiocco le dita <Fare un bel casino> e gli lancio contro terra, una tempesta e del fuoco.
Tutto gli si abbatte addosso con un impatto notevole.
Passano degli istanti di silenzio, che mi paiono allungati in ore.
<Sciocca.> risuona per l'arena.
<Debole> tutto quello che ha avvolto e colpito Malfoy si disperde, schizzato via.
<E perderai> conclude lui.
Lo vedo dallo schermo: è diverso.
I capelli non sono più di quel colore biondo innaturale che gli han valso il soprannome che io gli ho dato, ma di un colore nero.
Ma non di quel nero come una notte senza stelle o pece come quelli di Luke: i suoi, anche se così scuri, trasmettono tranquillità e un senso di innocuo, come lui.
Quelli di Malfoy sono diventati di un nero come il vuoto, il buio: incutono timore e toglie il bene attorno.
Gli occhi, prima azzurro ghiaccio, sono rosso sangue, come il vestito, ora sgualcito.
E l'espressione che ha sul viso: è trionfante con una punta di maligno.
Devo ammettere che mi fa paura e sento un brivido passarmi per la schiena.
<Basta giocare> afferma.
La voce mi fa passare un brivido per la schiena: è profonda, leggermente cavernosa e sembra...
"Glitchata", corrotta...
Come lui.
Lui alza una mano e tutto va troppo in fretta: le pietre che si alzano e si scagliano su di noi, le lame di fuoco che ci divampano attorno, delle creature d'aria che scendono in picchiata dal cielo.
In due parole: l'inferno.
Sento Luke gridare qualcosa ma non capisco cosa e non mi interessa: devo proteggere entrambi.
Creo una cupola tutta intorno a noi sulla quale le rocce si infrangono e diventano sassolini e le lingue di fuoco circondano e surriscaldano la protezione, ma senza farci del male.
Però rimangono quelle creature d'aria, simili ad enormi arpie ma, al posto di essere la fusione tra aquile giganti e donne, sono un incrocio tra le prime e dei leoni.
Vedo quelle strane creature azzannare la cupola.
Mi guardano con quegli occhi famelici; non gliene frega di niente e nessuno se non di me.
Li devo portare via di qui se non voglio che la cupola si spezzi e Luke si ferisca.
<Resta qui. E non provare ad uscire dalla cupola e superare le fiamme: mi faresti preoccupare inutilmente> spiego precisa e severa.
Il mio pennello si trasforma in una spada dall'elsa rosacea con incastonata una pietra viola e la lama sembra di cristallo, di un materiale... angelico.
Sento le mie ali spiegarsi e l'adrenalina scorrermi nelle vene per l'azione coraggiosa e allo stesso stupida che sto per fare.
Spicco un salto e, con un flebile "pop", mi ritrovo fuori dalla cupola, abbastanza in alto.
Quelle creature distolgono subito l'attenzione dalla cupola e rivolgono lo sguardo su di me.
Faccio una linguaccia (ma che diavolo mi dice il cervello?) e volo via a tutta birra da lì.
Potrei provare ad uscire da questa arena ma secondo me c'è un campo apposito...
E io non voglio fare in questo momento la fine di una mosca sul parabrezza di un auto: spiaccicata.
Sento quelle creature inseguirmi e mi giro: non sono troppo distanti.
Impugno bene l'elsa della spada e urlo, stupidamente: <Per Hogwarts!> e mi fiondo sulla prima creatura.
Un colpo netto e le recido la testa.
La creatura sparisce accartocciandosi su sé stessa e lanciando un grido acuto.
<Avanti la prossima!> urlo alle creature, sbeffeggiandole.
Sento la nuca pizzicarmi e faccio tutto come mossa da un istinto: mi giro su me stessa, brandisco la spada come un martello, sento un impatto e un rumore, come se qualcosa si sbriciolasse.
Riesco a intravedere dei pezzi di pietra cadere per terra.
Lancio con la mano libera qualcosa in direzione di Malfoy e mi riconcentro su quegli uccellacci geneticamente modificati troppo cresciuti, i quali si erano distanziati quando ho roteato.
Si fanno avanti quattro creature, più grandi della precedente, tutte insieme.
"Devo riuscire a isolarle" penso e, con una rapidità non da me, scendo giù in picchiata verso il suolo.
Sento il vento fischiarmi nelle orecchie e il gracchiare di quelle creature (o è solo la mia immaginazione?).
All'ultimo secondo mi rialzo di pochi metri.
La prima non riesce a evitare l'impatto e casca a terra, ferendosi, altre due riescono a virare ma vanno molto in là e solo l'ultima riesce a imitare la mia mossa.
<Brava... "cosa". Hai vinto un premio: la tua morte ora!> faccio spiritosa e trancio la testa alla quarta creatura.
Intanto quella schiantata è quasi riuscita a risollevarsi e allora le ficco tutta la lama nel petto e la trancio da parte a parte.
Ne mancano due di quell'ondata.
Ho notato che ce ne è un ultimo, il più grande di tutti.
Sembra il capo: aspetta che tutti gli altri siano morti per due motivi.
Il primo è che così non si espone immediatamente ai pericoli e il secondo è che può osservare le mie mosse, da potermi anticipare.
Nel frattempo quei due mi hanno raggiunto e io li schivo, alzandomi in alto, per un soffio.
Quei due salgono all'unisono.
È come se fossero gemelli: se uno fa una cosa, la fa pure l'altro. L'unico modo sarà combatterli insieme.
Sento l'adrenalina scorrermi dappertutto, il cuore battere dall'emozione e sento i miei riflessi più pronti, scattanti.
La spada brilla per un secondo di un bagliore violaceo, poi si spegne e io parto alla carica di quei due.
Viro leggermente a destra e ferisco ad un ala uno dei due che grida di dolore e scende un pochino, seguito pochi istanti dopo dal compare.
Ma io sfrutto quei secondi e divido in due parti uguali quello ferito che si dissolve.
Sento due urla: quella del morto e quella del compare, come se avessi ferito gravemente anche lui.
Sento leggermente la fatica del combattere ma questo è il momento, non posso sprecare attimi fondamentali, e taglio la testa dal volatile e la lancio con un bel tiro, prima che sparisca, verso quello più grosso.
Come a dire che non mi fa per niente paura.
La creatura mi scruta con quegli occhi acuti gialli luminosi e vola verso di me velocissimo: è un mezzo miracolo se lo schivo.
"Lui conosce le mie mosse e credo che sappia che c'è una specie di campo magico qui attorno" penso mentre provo a colpirlo ma lui schiva.
Mi prova a graffiare coi suoi artigli ma paro con la lama della spada, graffiandolo leggermente.
Dalle sue ferite non esce sangue, come ho potuto constatare, ma fumo bluetto che per poco non mi acceca.
Arretro di scatto e riesco a sbattere le palpebre che me lo ritrovo di nuovo davanti.
"Ma un secondo di respiro, no?" mi dico ironica e schivo, ma non abbastanza velocemente.
Però con gli artigli riesce a ferirmi l'avambraccio, quello reggente la spada.
Un dolore mi invade per tutto il braccio, ma non urlo, la soffoco mordendomi le labbra, e per poco la spada non mi cade di mano.
Mi giro con la testa a sinistra a esaminare la ferita e mi sento ancor più male: tre tagli abbastanza profondi mi percorrono per quasi tutta la lunghezza l'avambraccio e il sangue che cola sgocciola a terra, come un rubinetto che perde.
Mi stringo la parte dove sanguina di più con la mano destra cercando di limitare la perdita di sangue.
"Devo sbrigarmi. Prima di diventare troppo debole" penso.
Prendo un profondo respiro e mi lancio contro la creatura che mi osserva divertita.
Vado dritta verso il suo petto, dove si troverebbe il cuore.
Secondo quello che ho visto dovrebbe ora alzarsi di quel che basta all'ultimo istante, così da potermi graffiare le braccia.
E così fa...
Ma io non sono mica stupida da rifare l'errore per due volte di fila.
Faccio comparire una piccola piattaforma a meno di un metro dalla creatura, mi do una spinta e, aiutata da essa e dalle ali, sorvolo la creatura con una capriola, mi giro su me stessa e le trancio di metà il petto.
Tutto questo nel giro di quattro, cinque secondi massimo: sono stata peggio di una saetta.
La creatura scompare in uno sbuffo di fumo azzurrino e con un grido acuto.
<Viva me!> dico a voce bassa, esultante.
Tutto attorno a me tace, non sento niente se non una leggera brezza sul volto.
Sento l'adrenalina abbandonarmi, quella che mi ha dato la forza durante il combattimento se ne è subito andata in vacanza.
Non sono troppo ferirà però comunque...
Non riesco più a volare: troppa stanchezza si sta formando sulle spalle e il mio corpo reclama riposo.
Chiudo gli occhi e mi lascio cascare dal cielo e mi cullo col fischio del vento nelle orecchie.
Avverto l'oscurità circondarmi... ma non del tutto.
Sento la mia caduta rallentare e atterrare su qualcosa di delicato.
Apro gli occhi e mi ritrovo a fissare le iridi verdi di Luke: mi ha salvata da morte certa schiantata al suolo.
Arrossisco anche quando mi appoggia delicatamente a terra.
Vorrei lasciarmi andare e dormire ma qualcosa me lo impedisce.
Malfoy!
Mi sembra che qualcuno mi ha risvegliato da un sogno con una secchiata d'acqua gelida.
Perché non ha ancora lanciato un raggio?
Mi giro intorno e noto solo ora di trovarmi in una cupola verdina.
<L'hai... Fatta tu?> chiedo, con voce flebile, quasi non mia.
<Sì. Avrei dovuto restare nella cupola ma non volevo rimanere con le mani in mano e sono riuscito a spegnere le fiamme. E ho fatto questa nuova cupola e ti ho salvato. Sono un po' stanco ma ne è valsa la pena. Anche per te. Ma ora guarda fuori.> mi spiega e mi indica fuori dalla cupola.
Noto Malfoy che prova a lanciare magie e roba senza riuscirci.
Strano che non abbia rilanciato quelle creature: che abbia potute farle una sola volta?
Mi sembra più che giusto!
<Non so quanto durerà questa cupola ma è meglio se ora ti curo la ferita.> fa comparire bende e disinfettante.
<Sei stata brava con la spada. Peccato che ora è di nuovo un pennello. Forse non puoi sconfiggere Romontren infilzandolo: sarebbe però più figo> nota facendo dell'ironia mentre mi benda.
Ridacchio e mi concentro su di lui.
Chissene frega di Malfoy, del fatto che può lanciarmi perfino Gesù e che sono debole: esistiamo solo io e Luke, che mi è accanto e si sta occupando di me...
Si sta preoccupando per me.
Dopo quelle che mi paiono ore, ma che purtroppo sono solo secondi, forse un minuto e poco più, lui si stacca da lì ma comunque mi resta vicino e mi osserva e preoccupato mi chiede: <Stai meglio?>
Riesco a scorgere la preoccupazione nelle sue iridi verdi, nelle quali per poco non mi distraggo.
Sarei tentata di rispondergli: <Con te sto sempre bene> ma mi limito ad annuire.
Fa un sorriso e per poco non mi sciolgo come burro: quanto è bello.
Mi sporgo un pochino verso di lui e lui fa lo stesso.
Sto per chiudere gli occhi e baciarlo che vedo i suoi spalancarsi.
Non riesco a capirne il motivo.
Ciò che succede nei successivi secondi non posso controllarlo: mi prende per le spalle e mi gira, mettendosi dove ero io e io dove era lui e mi sta davanti a mo' di scudo.
Intravedo un raggio e capisco.
"No! Luke! No!" penso, troppo tardi.
Vedo che prende in pieno il colpo.
<No! No! No!> grido disperata.
Nella barriera c'è un buco generato dal colpo partito da Malfoy.
Scatto in piedi, furente.
Sento gli occhi dardeggiarmi di rabbia e scorgo Luke ai miei piedi: mi fa male al cuore, come una pugnalata al petto.
<È un raggio mortale per i colorati. Toglie i loro colori e con ciò la loro vita.> spiega Malfoy.
"Stronzo. E io non ho potuto fare niente. Maledizione." penso.
<Ma non lo ucciderà.> aggiunge.
Il mio cuore ha un tuffo: come è possibile?!
<Solo se si è "normali" ti uccide. Perché se si è trasformati si toglie solo lo strato superficiale.> specifica.
<Trasformati?> chiedo in un sussurro.
<Perché lui non è "Luke"...> inizia.
Luke si alza, col capo abbassato e nascosto dalle mani.
<... è Jack, quello che hai visto all'inizio, in quel sogno, nei suoi veri panni> conclude Malfoy.
<Luke... Dimmi che sta mentendo> lo prego a bassa voce.
Sento le lacrime ai bordi degli occhi: non può essere vero.
Lui sospira, da come lo ha fatto pare dispiaciuto, si toglie le mani e alza la testa.
L'aspetto non è simile a quello del mio fidanzato, cioè come quello che ho visto io.
È in tutto uguale al Luke che io ho conosciuto: stessa altezza, stessa corporatura leggermente muscolosa (forse ora lo è ancor di più), stessi occhi verde smeraldo...
Ma i capelli sono di un biondo cenere che, a dirla tutta, sta bene con quella carnagione poco più abbronzata e il viso è leggermente dai contorni più duri.
<È la verità. Scusa Arianna.> dice solo Luke o Jack o come diavolo si chiama con un tono che non riesco a decifrare.
Mi sento raggirata: mi ha mentito per tutto il tempo.
Ma sento qualcosa di strano... oltre la rabbia e la delusione.
Come... se tutto quello in cui ho creduto mi fosse crollato addosso.
N/A: tan tan tan taaaaaaaaaaaaan!
Colpo di scena!
Ora che succederà?
Peccato che dovrete aspettare lunedì prossimo!
Muhahahahahahah!
P.S.: scusate se uscito tardi ma me ne ero dimenticata 😅
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