Capitolo 23: La vera forma

La voce è quella di Malfoy.

Sento le gambe tremarmi: non è possibile, è tutto un incubo: io sono ritornata nel mio mondo e sono solo svenuta.

"Non è così, però... E lo sai bene" mi dice la vocina, arresa, nella testa.

"Devo combattere, o almeno provarci: non voglio morire. Ma se non c'è altra scelta almeno che muoia in modo valoroso..." penso in modo eroico, non da me.

"Anche se sarebbe più da te fare la fifona che prova a scappare" nota la vocina, realista.

"Hai ragione. Ma ora dovremmo concentrarci sul luogo in cui siamo e su Malfoy, se è proprio lui: sono però sicura di non sbagliarmi." penso severa e mi impongo a guardare in giro distogliendomi dai miei pensieri.

Noto una figura alta e magra dall'altra parte della grande arena, ma la vedo un po' sfuocata data la distanza e la mia miopia, molto attenuata dal portare gli occhiali, però mi pare proprio lui.

Quei capelli biondissimi, innaturali, spiccano sull'arena di pietra o chissà altro dai colori marroncini e delicati.

Stringo le mani a pugno, soprattutto la sinistra, per cercare di sentire il mio pennello che mi rassicurerebbe molto avere in mano ora...

Ma non c'è!

Sembra quasi fatto apposta!

“E di sicuro lo è pure…” mi dico.

Mi guardo intorno, frenetica, nella speranza di scorgerlo caduto qui vicino...

<Cercavi questo?> risuona la sua voce, ma stranamente dall'alto.

Alzo lo sguardo e noto un enorme schermo con Malfoy ripreso che stringe il mio pennello con un ghigno soddisfatto sul volto, poi abbassa la mano.

Abbasso di scatto lo sguardo e noto che la figura dall'altra parte dell'arena ha il braccio che si sta appoggiando al fianco: è lui, non ci sono dubbi.

<Come...> riesco a dire prima che la mia voce diventi aria smorzata.

Sento che quel “Come…” è echeggiato, strano anche se ho una voce spacca timpani.

Rivolgo lo sguardo di nuovo allo schermo e noto che c'è il mio viso, leggermente curioso che fissa poco più in alto di sé.

"Perfetto... C'è una telecamera nascosta che mi riprende" penso sarcastica e guardo in direzione di Malfoy avvicinandomi.

<Dov'è Luke?> chiedo a voce alta.

Potevo chiedere di tutto e di più eppure...

Ho chiesto per prima cosa di lui.

Il Malfoy nello schermo cammina e sembra pensarci su un attimo, come se non capisse a chi mi riferisco, poi risponde:

<Tranquilla, reale, il tuo amichetto è vivo da qualche parte e ci sta pure vedendo.> e ghigna.

Di sicuro dove si trova non è affatto piacevole...

Che sia in una prigione qua sotto?

Non posso far trapelare i miei sentimenti, almeno non davanti a tutta questa gente e a Malfoy.

<Come hai fatto a sapere che avevo raggiunto il portale?> chiedo avvicinandomi ancor di più.

Mi sento cretina ad andare vicino al mio nemico ma qualcosa dentro di me mi impone di apparire forte.

<Ti stavo aspettando. Credevi veramente che mi sarei affidato alle guardie della capitale o ad un branco di mercenari ubriaconi e stupratori per prenderti? Ero sicuro che saresti scappata. E se non ci fossi riuscita ci avrei pensato io...> risponde.

La mia faccia assume una espressione più che dubbiosa e la vedo riflessa nello schermo.

<Io ti ho seguita per tutto il tempo, ho osservato quello che facevi... TUTTO.> spiega lui e fa una piccola pausa.

Quindi mi ha vista quando ero con Luke e sento le mie guance arrossare leggermente per rabbia e imbarazzo: quelli erano momenti speciali e soprattutto...

Privati!

Porco il crucio!

Lui non aveva il diritto di guardare quei momenti anche abbastanza...

Intimi, anche se non troppo…

Rimane di fatto che erano personali e lui li ha guardati!

<Passione Stalker> dico ironica ma fredda prima ancora che possa fermare la mia dannata lingua.

Malfoy pare non farci caso e continua:
<E quando sei arrivata sull'isola ho fatto in modo che fossi teletrasportata qua. E ora combatterai contro di me. Voglio vederti, reale, provare a sconfiggermi per morire. Visto che nell'altro modo non ha funzionato> allude lui.

E mi ritorna in mente la scena della mia camera e lui che mi guardava fisso negli occhi, usando il suo potere per uccidermi senza riuscirci...

Tutto questo mi pare successo milioni di anni fa a qualcun'altra.

<Allora ridammi il pennello. Così sarà una battaglia alla pari> ordino, severa.

<Ma io non voglio una battaglia alla pari.> specifica lui avvicinandosi ancor di più e, con un pennello non mio, tracciare una linea in direzione del pavimento.

Sento la terra tremare sotto i miei piedi e corro via, schivando per un pelo delle stalattiti sbucate dal terreno grazie a Malfoy.

"Cosa posso fare?" mi chiedo nella testa.

"Scappa! Scappa e basta!" mi urla la vocina e non ci penso su due volte a eseguire il suo consiglio.

Inizio a correre lontano da Malfoy solo per evitare di essere nel suo raggio.

Senza pennello sono inutile e tra l'altro sono tutto fuorché atletica: ho già del leggero fiatone.

<Che fai, scappi? Dov'è il tuo coraggio e la tua potenza?> mi chiede, con quel ghigno in volto, Malfoy avvicinandosi lentamente a dove sono io.

<Ma vattene a vaffanculo che facciamo prima!> sono tentata di rispondergli ma mi limito a chinarmi ed evitare un raggio che sembra a dir poco letale.

"Grazie mondo che fai in modo che a "Schiaccia 3" tutti mi vogliono beccare" penso ringraziando il mondo in sé.

Infatti a "Schiaccia 3" ero sempre mirata e, nel tempo, ho affinato la mia tecnica di schivare.

Non sono chissà quanto brava ma almeno abbastanza e ora ho bisogno di tutte le mie capacità per resistere e salvarmi la pellaccia.

Devo, prima di tutto, trovare un oggetto appuntito: almeno lo potrei usare come arma.

<Mancato!> grido a Malfoy, come una bambina, sgusciando via ed evitando una sua frana e raggio.

A dir la verità il raggio prende la mia maglietta bruciacchiandola e facendomi entrare nelle narici odore di qualcosa di chimico, bruciato e facendomi male ai polmoni: già io sono una che quando corre ha bisogno di una vagonata di aria per continuare, odia lo smog e se appena lo sente nei polmoni soffoca.

Quindi ora...addio qualsiasi forza di correre!

Maledetta maglietta di polistirene che mi sono fatta comparire da Luke!

Però corro comunque, coi polmoni in fiamme, e raggiungo le stalattiti: se solo riuscissi a staccarne la punta!

Sarebbe una buona arma!

<Vuoi giocare a nascondino?> domanda lui, divertito dal mio continuo correre.

Mi sembra che mi tratti come un topolino da laboratorio: è dentro un labirinto e deve uscirne e intanto lo scienziato osserva i suoi movimenti creando diverse situazioni.

Io sono però in una arena e devo sopravvivere e Malfoy mi guarda, divertito cercando di colpirmi.

<Io direi più ad un'acchiaparella mortale ma ognuno ha i propri punti di vista. Chi più acuti> e mi indico <e chi più sciocchi> e lo indico rispondendogli da perfetta stronza per stuzzicarlo.

Lancia un raggio verso di me, che intanto mi sono ben esposta tra le stalattiti, e mi chino.

Colpisce le punte che si spezzano e cadono.

"Come avevo previsto" penso soddisfatta e ne afferro una.

Mi sporgo bene e corro verso di lui, con l'intenzione di virare leggermente a destra, per coglierlo di sorpresa lanciando con l’altro braccio.

Perfetto!

Mi fermo a debita distanza, tiro indietro bene il braccio sinistro, il mio più potente, e lancio la punta forte nella sua direzione.

Però essa si sgretola ad una certa distanza da Malfoy.

Come?

<Pensavi davvero che mi sarei fatto abbattere così facilmente? Cosa ti faceva pensare che avrebbe funzionato?> domanda e sento che sta per lanciare un colpo bello potente.

<La disperazione?> vorrei dire ma mi esce dalla labbra un gridato: <Vaffanculo!> e provo a correre in dietro, per cercare riparo dietro le stalattiti mezze rotte, ma sento che Malfoy ha fatto "partire" il suo colpo: lo sento avvicinarsi dietro di me e la nuca pizzicare.

Riesco a voltarmi appena in tempo per vedere un raggio di un colore scuro, nero-rossastro, colpirmi in faccia.

Faccio un enorme volo. mi sbra per qualche millisecondo di strusicare per terra, e vado a sbattere fortissimo la schiena nel muro dell'arena, che credo abbia formato una specie di nicchia per via del mio impatto.

Sento un dolore inimmaginabile corrermi per tutta la spina dorsale e sento la mia voce, distante, urlare di un dolore fortissimo.

Ma comunque, anche se mi sento peggio di uno zerbino e uno straccio messi insieme, non mi ha ucciso...

Che sia forse perché sono il Kialastema?

E cioè potente e forte?

Ma mi sento tutto ora fuorché potente o forte: stanca per la cosa, ferita più che mai (con la spina dorsale con qualche vertebra non proprio a posto e sul corpo piena di tagli anche per lo sbalzo e la “strisciata” mentre il raggio mi spediva a monculi non è proprio il massimo della forma) e debole.

Sento la folla esultare e sbatto più volte gli occhi, che si sono chiusi durante il volo, cosa del tutto naturale.

Vedo tutto sfuocato (dove sono caduti i miei indispensabili e nel profondo amati occhiali?) e ai bordi del mio campo visivo vedo tante chiazzette nere più o meno grandi, generate dal dolore allucinante.

Sono immobilizzata, (beh, senza aiuto da qualcuno da qui non mi riesco a schiodare) e chiudo gli occhi, per riflettere per gli ultimi momenti concessimi dalla vita.

Ecco, la “grande Kialastema” ora morirà per colpa di Malfoy e della sua stupidità per aver creduto che il suo piano funzionasse (che, a pensarci, ne avrebbe trovato uno migliore il mio cane che non ho).

Sento la folla esultare: sanno che è la mia ora: è per questo che sono venuti qui.

Per vedermi morire.

Beh, un po' pietoso come spettacolo, direi: sarò durata come massimo cinque minuti.

Ma per i miei standard di fortuna è abbastanza alto quindi...

Va bene così.

Però...

Non capisco perché non ho paura, perché non sento le viscere contorcersi nel sapere che di qui a fra pochi istanti morirò.

Che mi sia... Del tutto arresa?

Non è proprio da me!

Io nelle cose serie (e se questa non lo è, che cosa lo è?) io non mi arrendo, posso sembrar mollare ma nel profondo continuo!

Sento solo dolore e un vago senso di colpa verso Luke che ha fatto di tutto per aiutarmi per poi venire catturato e vedere tutte le sue speranze morire nel giro di poco.

Intanto avverto uno spostamento d'aria e so che è Malfoy che mi è vicino, trionfante e che mi guarda dall'alto.

<Alzati e guardami! Voglio che mi vedi mentre ti uccido!> ordina lui ma non lo eseguo.

Già che non riesco ad alzarmi di conto mio e se questo serve a velocizzare il processo lo faccio più che volentieri.

<Fallo o ti farò morire in un modo lento e atroce… E farò pure qualcosa in più prima di ucciderti...> sussurra nel mio orecchio crudele facendomi venire i brividi dalla paura (e credo, purtroppo,di sapere a che si riferisce quel “qualcosa in più prima di ucciderti”) e allora ubbidisco.

A fatica e dolorosamente apro gli occhi e mi alzo, aiutata anche dal fatto che lui mi ha afferrato per il colletto della maglia per pochi istanti.

Me lo ritrovo a poca distanza con un sorriso trionfante.

Mi riprende per il collo della maglietta e mi trascina più verso il centro: vuole farsi vedere mentre mi uccide, vuole togliere i dubbi a tutti e far capire che niente e nessuno può batterlo.

<Ecco qua! Finalmente la reale morirà! Ha avuto più fortuna che bravura e ora è giunta la sua ora.> annuncia Malfoy a voce alta e il suo pennello diventa una spada.

Il silenzio domina l'arena.

Non ho la forza per ribellarmi, come se Malfoy me l'avesse aspirata e mi metto a fissare il cielo.

La mia forza in sé di solo avere una postura fiera anche nella morte o altro è stata spazzata via dal raggio di prima.

Ripenso alla mia vita normale nel mio mondo, alla mia famiglia e ai miei amici: non era tutto rose e fiori ma ero viva, avevo una vita più o meno normale e avevo persone per cui valeva la pena esistere.

E mi scorrono nella testa le immagini di chi ho voluto bene e il mio cervello si sofferma, stranamente, su Luke, sul suo sorriso e su tutto quello che abbiamo passato insieme, velocemente.

No.

Io non posso arrendermi!

C'è gente che io amo e che non posso sopportare di non rivedere più.

Sono passati istanti di altro silenzio e Malfoy conclude teatrale: <Addio reale. E per sempre>.

Apro gli occhi e cala la spada verso il mio petto.

Tutto va a rallentatore.

La mano di Malfoy con in pugno la spada, i secondi che passano, la folla che aspetta...

Ma non il battito del cuore e la mia mente.

Non vogliono essere inermi e io non voglio lasciargliela vincere così facilmente!

Mi sento come carica di una nuova forza e grido: <Non mi arrenderò!>.

Un fascio di luce mi avvolge e respinge Malfoy e il suo pennello-spada.

La magia, il potere dell'essere Kialastema mi scorre nelle vene e mi carica, mi dà nuova speranza.

Il fascio scompare e sento la folla gridare stupita o confusa.

Mi guardo e mi accorgo di essere vestita in un modo che non mi sarei mai sognata.

Indosso una maglietta di un colore rosa-perlaceo con scollatura a V non troppo profonda.
È smanicata, lasciandomi le braccia libere che però sono "coperte" da una spirale per ciascun braccio che si snoda dalla spalla al polso conferendo loro un tocco di eleganza e “potenza” in più.

Alla vita la “maglia” (forse si dovrebbe definire corpetto) si trasforma in una gonna che scende giù stretta, però lasciandomi comunque della libertà di movimento.

Anche le gambe sono attraversate dalle stesse spirali che alle caviglie terminano con dei bassissimi sandali anch'essi rosa perlacei.

Mi tocco il viso e... ci vedo bene senza occhiali!

Deve essere grazie alla magia del Kialastema!

Perché non posso farlo sempre?!

Mi tocco i capelli e scopro che sono legati in una treccia a spina di pesce che, se non sbaglio, è molto carina.

Sento uno strano piccolo peso sul petto, molto vicino al collo e...
Noto che ho ancora lì quel ciondolo di ieri!
Però ora è insieme ad una catenina con il pendente a goccia color viola.

Sento anche come se la mano sinistra prudesse e allora guardo verso di essa e...

Ho di nuovo il mio pennello in mano!

Ma ora non c'è scritto sopra il mio nome e il simbolo dei reali ma, non so come riesco a capirlo, “Kialastema” con sotto il simbolo dei "divini" (un paio di ali con sopra un’aureola, strano) e entrambe le gocce, che prima erano una blu e una rossa, ora sono viola che significa la perseveranza: cioè l'unione della ragione dei reali e della passione dei colorati.

E ha anche senso: perché essa è data dalla testardaggine collegabile alla passione e al provare in modi diversi collegabile alla ragione.

<Wow... Ora sì che sembri il Kialastema delle raffigurazioni> commenta colpito una voce, la SUA voce.

Mi giro di lato col cuore in gola, emozionata, e mi ritrovo Luke vivo e vegeto accanto a me!

Sento il cuore battermi velocissimo; in confronto, dopo una bella corsa, sarebbe più lento di un bradipo con problemi motori.

Senza pensarci lo abbraccio più forte che mai, felicissima.

Credo che centri il mio potere se lui ora è qui e, dalla prima volta che so di possedere questi poteri, sono nel profondo contenta.

<Ehi! Non mi aspettavo tanta felicità da te, angelo.> mi dice, con una nota di felicità o sollievo o entrambi nella voce staccandosi da me, lasciandomi un vago dispiacere e facendo riprendere al mio cuore il suo battito normale.

<Angelo?> chiedo perplessa dal suo nomignolo.

<Non ti sei accorta di avere un bel paio di ali sulla schiena?> mi chiede.

Io spalanco gli occhi e faccio comparire davanti a me uno specchio a figura intera.

Ho delle fottute ali attaccate alla mia schiena!

Sono tutte impeccabili e di un bianco purissimo.

<Hai ragione... Sembro proprio un angelo> commento confusa.

Come è successo tutta questa trasformazione a mo’ di Wink?

Che sia accaduto solo perché non mi sono lasciata abbattere, alla fin fine?

<Finalmente ti sei mostrata... Pensavo che ti avrei ucciso senza neppure vedere la tua vera forma.> commenta la voce di Malfoy.

Come è possibile che sia ancora vivo e che subito riesca a parlare sembrando che non abbia subito niente?!

Vedo Malfoy, dall’altro lato dell’arena, in piedi senza nemmeno un graffio in una nuvola di polvere stile cinematografico.

Ma che diavolo di mafia della camorra e della ‘ndragheta è questa?!

<Ora sì che la battaglia può finalmente iniziare. Il "grande" Kialastema, a quanto pare una ragazza, contro l'invincibile Romontren.> annuncia lui e tutta la folla si gela, smettendo di urlare o stupirsi.

Quindi è lui il Romontren, avrebbe anche senso: il fatto che abbia quel potere di ammaliare la gente, che sia il dittatore e che abbia la capacità di uccidere i reali con lo sguardo...

Ma me no.

Perché sono il Kialastema e non posso essere sconfitta con così poco.

E secondo me quel pennello non l'ha rubato al vecchio capo dell'ex-governo ma è il suo.

Lui non è un colorato come tutti: è il demonio.

Ecco perché è anche capace di uscire dal blocco di disegno se aiutato dal potere e con me ha avuto bisogno di una sola volta perché possiedo molta potenza.

Tutto combacia e lui lo sapeva dall'inizio e mi ha teletrasportato qui per combattermi e rimanere incontrastato.

Ma una cosa mi sfugge: come mai è salito al governo da così poco?

Da quello che mi ha detto Luke lui è al potere da poco tempo eppure, da come ha detto Malfoy o Romontren o dir si voglia, lui ha già incontrato molti reali.

Ma questa non è la cosa più importante!

Devo riconcentrarmi sulla realtà.

Ed infine, quindi, eccomi qua...

Per mettere fine a questa avventura...

E alla leggenda...

Una volta per tutte.



N/A: amatemi perché vi faccio dei bei capitoli lunghi per ricompensarvi del tempo passato senza niente.

(Perché potrei fare la cattiva e farne di più come ora ma normali o corti).

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