Capitolo 1: Inizio
È una giornata di fine estate e io sono al parco del mio paesino per godermi gli ultimi giorni di sole e vacanza leggendomi a più non posso fanfitction Harmione su wattpad.
Sono strana... ma da brava fangirl ne vado fiera.
Mi perdo nel miei pensieri e ripercorro nella mente ciò che io sono.
Mi chiamo Arianna e ho da poco compiuto 13 anni.
Sono una Potterhead solo da questa estate e fan di Percy Jackson dall'estate prima.
Quindi sono nel mondo del fandom da molto poco...ma sono già molto pazza.
Però sono sempre stata una secchiona alla Hermione, ma quest'anno sarò più sciolta.
Un piccolo problema potrebbe essere la mia vita sociale pari a quella di un sasso.
Ma me ne frego!
Tanto sono tutti scemi che mi giudicano e anche se cambiassi io sarei sempre per loro la saccente so-tutto-io.
"Calmati mia cara, calmati"* mi dice una voce nella testa per evitare di dare in escandescenze su una panchina in un giardino pubblico dove chiunque può vedermi.
Smetto coi miei scleri adolescenziali e i miei pensieri demenziali che ogni tanto mi saltano in mente e mi concentro sulla realtà.
Sto leggendo un passo importante della fanfiction quando mi passa vicino un mio vicino di casa anziano (come tutti quelli della mia via, praticamente) che si guarda intorno con sotto braccio un blocco da disegno con un set incorporato di qualche pastelli e tempera, probabilmente date le dimensioni.
Io educatamente lo saluto chiamando, senza volere, la sua attenzione su di me.
Lui si volta e appena mi nota sorride raggiante, come se mi cercasse da una vita, e mi chiede: <So che hai compiuto da poco gli anni e volevo chiederti: ti piace disegnare?>
<Sì, ma sono una frana> ammetto arrossendo leggermente.
<Fa niente, vorresti questo set di disegno? Io non ne faccio niente e sarei ben contento che tu lo prendessi.>
Me lo tende ma per un attimo cade come in una specie di trance e mi avverte tetro: <Ma sta attenta a quel che disegni! Ti si potrebbe ritorcere contro perché questo album è magico e pericoloso.>
<Ok, sa allora che sono fan di HP, ma non c'è bisogno di prendermi in giro mettendo in ballo la magia.> dico quello che penso senza pensarci, strano da parte mia, leggermente offesa.
"Tutti qua mi prendono in giro solo perché sono potterhead, non è giusto!"** penso
"Ma secondo te conosce Harry Potter? Perché te la sei presa?!" mi grida la vocina di prima nella mia testa.
Ho dei problemi solo al pensare che faccio questo.
Ma mi sforzo di riconcentrarmi sul vecchietto e il fatto che mi sono lamentata.
In questo l'anziano mi aiuta risvegliandomi dai miei pensieri dicendo: <Non ti sto prendendo in giro...e poi se tu sei una Potterhead è una tua scelta.>
Io alzo gli occhi scioccata: non pensavo che conoscesse la parola "Potterhead"!
<Ma...ma...come sa che cosa è?> chiedo stupita.
<Eh eh: io ho una nipote fan della tua età e mi ha costretto a leggere tutti i libri ma mi sono piaciuti davvero e ancora la ringrazio. Però il blocco da disegno lo vorresti?> mi sorride gentile ritornando al discorso iniziale.
"Mi devo ricordare di chiedergli dove abita sua nipote." mi annotò mentalmente.
<Ehm, si grazie, anche se lo considero un po' sprecato con me. Come mi posso sdebitare?> chiedo curiosa.
<Oh niente, niente. Anzi, mi fai un favore e vorrei che lo tenessi tu. So che sai imparare dagli errori.> e mi consegna il blocco e il set e si allontana tranquillamente, come se avesse compiuto il suo lavoro.
"Wow, ricordiamoci che lo dobbiamo ringraziare ancora al più presto!" penso.
"Insieme al chiedergli chi è la nipote? Detto fatto!" risponde la vicina e ritorno a casa, non prima di aver messaggiato a mia madre per avvisarla del mio spostamento, sorridendo per il regalo avuto.
Sono le 12:00 quando ritorno, allora mi metto a guardare i video su YouTube già usciti dei canali a cui sono iscritta.
Mia madre arriva alle 12:30 e, tra una cosa e l'altra, pranzo alle 12:45.
Mia madre mi chiede: <Ari, ho notato che in soggiorno c'è un set da disegni. Di chi è?>
<Me lo ha regalato il vicino per il mio compleanno dicendomi che gli sarebbe piaciuto vederlo nelle mie mani. Anche se io ho insistito col dire che non sono brava in quelle cose anche se mi piace.> rispondo velocemente come sempre quando mi vergogno di dire qualcosa.
<Va bene, lo dovremmo comunque ringraziare. Oggi papà ha doppio turno e tuo fratello è dall'amico tutto il giorno quindi mi aiuti a sparecchiare.> mi ricorda lei.
Sbuffo sonoramente ma non mi oppongo: meglio non farla incavolare e non ho voglia di essere scocciata a mia volta.
Dopo averla aiutata porto il set in camera mette mi butto sul letto a chattare su Wattpad con qualcuna, a leggere e commentare tante storie sul fandom e battute divertenti.
Mi rilasso contenta e passo il pomeriggio così: davanti al cellulare come uno zombie ma ormai è abitudine.
Anche se verso le 18:00 mi viene voglia di dipingere e apro il set che è a mo' di valigetta.
Per prima cosa c'è uno di quei quaderni da veri pittori: ha anche una copertina che raffigura un pennello con una goccia che sta per cadere su un dipinto di valli verdi, con sullo fondo una città.
Lo sollevo e ciò che vedo sotto è strabiliante: tantissimi pastelli rigorosamente di marca, impeccabili e di ogni sfumatura e colore impensabile con due gomma-pane e una gomma normale, una matita leggera e una dura e un temperino.
Osservando la parte sopra che ho ignorato, un casino di tubetti colorati formato grande, anch'essi di tutti i colori; il tutto con un panno per fare l'effetto spumoso in alcune parti, una tavolozza dove mischiare i colori e un pennarello a china (che io non ho mai usato) per specifici disegni.
Tutto questo ben di Dio in una valigetta veramente piccola e comoda da portare: ci sarebbe stata (forse a fatica) anche in quegli zaini microscopici dei bambini dell'asilo.
"Per la miseria: non mi sento degna di poterli usare e da qui non c'è neanche un bel paesaggio. E tra l'altro qualcosa di magico ha: come fa tutto questo a starci qui dentro? E deve anche costare un piffero perché me lo ha regalato con la stessa naturalezza di una caramella. Bah."penso strabiliata.
Ritorno allora al cellulare, alle 19:30 mangio, poi resto attaccata al cellulare per un po' e dopo vado a letto.
Penso a quello che succederà dopo domani: il ritorno a scuola.
"Almeno dopo quest'anno molti non li rivedrò più!" e soddisfatta mi addormento.
*voce matta della mia testa che risponde a volte in un modo, a volte in un altro.
**miei pensieri e basta (tanto saranno evidenziati così, per evitare confusione)
N/A: allora...spero che vi possa essere piaciuto il primo capitolo.
Non piace neanche a me un granché ma che ci si può fare?
Vi prometto che i successivi sono meglio.
E ormai lo avreste dovuto capire, se leggete le altre mie due storie, che io inizio calma per poi arrivare col colpo di scena dopo un po...
Non sono capace di farlo fin dall'inizio.
Ciaoooooo!!
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top