Capitolo 8: Semplicemente Dottore
<Occupati tu delle scartoffie. Come nuovo terzo leader devi imparare bene il mestiere.> Queste furono le parole di Aria prima di passare il vecchio ufficio di Deku, lasciando Akio da solo a ripulirlo.
Camminava con noia nel corridoio, raggiungendo, senza voglia, quella che era stata utilizzata come "clinica temporanea" da Shinara, o almeno lei aveva detto così.
<Entra Aria.> Disse secca Shinara quando vide lo sguardo scocciato del ragazzo.
<È proprio necessaria questa pratica? A me sembra solo una perdita di tempo.> Chiese lui.
La ragazza lo guardò storto.
<Primo, tu ed Atsushi siete sempre soliti a nascondere ferite fingendo arrogantememte la vostra naturalezza.
Secondo, sono io il dottore qui, non tu.>
<Oddio, scusa. Ti ho offesa per caso nanetta?> Rispose sarcasticamente Aria alzando le mani. Lei, che per tutta risposta stava per cacciargli un pugno, decise di lasciar correre ghignando nervosamente.
<Ecco visto? Non ci è voluto molto.>
<Si si, fa come ti pare. Ora puoi dirmi cosa ho, così posso andarmene in ronda?> Rispose Aria secco.
Shinara sospirò.
<Sempre il solito. Beh, sei fortunato che il tuo braccio non è stato volatilizzato da quel colpo. Lo abbiamo visto fino a qui. Comunque non è quello che mi preoccupa. Hai subito un grosso stress ai muscoli e alle ossa. I tuoi occhi hanno spesso i vasi ingrossati e alle volte sanguinano. Questa pressione inoltre va a pesare sui dotti uditivi e sul tuo equilibrio...> Lesse Shinara da un foglio sul quale si era segnata le analisi.
A quel punto però Aria glielo strappò di mano.
<Sei troppo lenta.> Disse poi leggendo tutto ciò che vi era scritto.
Shinara si imbronciò, le sue guance diventarono rosse e gonfie per la rabbia.
<Bene. Hai scritto qualcosa che non so già dal modo in cui combatto?>
Fece poi Aria.
<No, nulla. Tanto a che ti serve una visita inutile come questa? EH?> Disse la ragazza stizzita.
<Bene.> Fece Aria con tono menefreghista, uscendo dalla stanza mentre Shinara gli urlava dietro.
Ora il corvino era fuori dalla base, girovagando i dintorni. Dopo ciò che era successo, sia con la morte di Sangwoo, che con il loro attacco alla base di Adamas avrebbe sicuramente portato a delle conseguenze, tuttavia ad Aria ora aveva una importanza tale ad essere paragonata al rasarsi i peli del culo. Si annoiava. Atsushi era occupato e Akio era a svolgere le sue prime mansioni da leader.
"Ma non c'è proprio un cazzo da fare" Pensò lui. Allora Aria avvertì qualcosa che a suo avviso pareva divertente.
E ciò che era divertente per Aria, era potenzialmente pericoloso per l'altra maggior parte delle creature sul pianeta.
<Ho per caso trovato un compagno di giochi?> Chiese girandosi lentamente puntando lo sguardo alle proprie spalle.
Una figura alta mostrava il suo aspetto in quello che pareva un camice nero.
Le mani erano chiuse sulla schiena leggermente ingobbita, come quelle dei vecchi che fissano i cantieri.
<Ti riferisci a me per caso?> Chiese l'uomo divertito. Il tono di voce era parecchio basso.
<Non sei un passante ordinario. Riesco a percepire qualcosa di strano nella tua persona. Che ne dici di farmi sgranchire un po le gambe?> Fece Aria.
Non pareva mosso da quella strana sensazione, la quale avrebbe fatto da repellente ad un normale essere umano o animale.
<Vuoi provare a giocare con me? Va bene, facciamo due passi se vuoi. Tuttavia voglio proprio sapere se un giovinastro come te possa riuscire a tenere il mio ritmo.> Disse l'uomo.
Di colpo l'uomo scomparve alla vista del corvino. Era sorprendente, Aria non riusciva a percepirlo, perciò attivò il suo quirk. Gli occhi si resero utili solo all'ultimo, quando già era impossibile contrattaccare solo con la vista.
Di colpo Aria avvertì il suo corpo essere tagliato a metà completamente.
Scrollò la testa, mentre il suo corpo si mosse da solo, spinto dall'istinto.
Cambiò presa della spada all'ultimo secondo, riuscendo a parare il colpo imminente.
L'uomo non stava usando una spada, ma il suo semplice braccio destro. Però questo sembrava come più resistente del metallo, mentre premeva contro la sottile lama di Aria. Non riusciva a fenderlo.
"Cos'era quella sensazione di prima? Una illusione? No. Se non avesse parato il colpo sarebbe andata come aveva visto. Era semplice intimidazione?"
Aria cercava di riflettere a mente fredda, tuttavia era difficile fare ipotesi su ciò che era appena successo, non avendolo compreso.
<Oh? Interessante.> Rispose l'uomo.
Aria riuscì a liberarsi per poi allontanarsi un secondo. Tuttavia l'uomo scomparve di nuovo.
<So chi sei, Aria. Ma se è tutto ciò che sa fare l'uomo più forte tra di voi, allora non avete speranza contro Adamas.>
Di colpo riapparve, tuttavia ora Aria ribatté allo scambio di colpi. Bloccò nuovamente il braccio la lama, per poi irrompere attraverso la sua difesa puntando direttamente a tagliarli il capo.
La lama arrivò al collo, fendendo il colletto del camice, per poi venire fermata dalla semplice e nuda pelle dell'uomo. Questo fece un ghigno.
Il suo braccio allora mutò forma.
Una biscia marrone fissava il corvino attraverso occhi rossi assetati di sangue.
Due zanne affilate si conficcarono nella spalla di Aria. Di colpo la testa del serpente cadde a terra, tranciata dalla fulminea lama del ragazzo mentre questo si ritirava velocemente.
Il braccio tornò normale.
Una goccia di sangue cadde a terra.
<Congratulazioni Aria. Sei riuscito a tagliarmi un dito.> Disse L'uomo mostrando la falange mozzata.
Aria si teneva la spalla morsa con l'altra mano. Subito un giramento di testa si fece sentire.
<Che succede bambino? Sei stanco per caso?> Chiese sarcasticamente l'uomo incappucciato.
<Veleno...> Disse Aria tenendosi la testa con la mano. La sentiva rigida.
<Neurotossina paralizzante per essere specifici. Anche se sei un ragazzino hai comunque molte energie. La prudenza non è mai troppa.> Disse lui.
La sua mano si trasformò in una lama.
<La tua arroganza è la tua condanna a morte.> Disse puntandogli le dita al collo. Fece una pausa.
<Tuttavia penso che la nostra piccola festicciola non sia vista di buon occhio.> Disse poi.
Di colpo una saetta rossa lo scagliò lontano dal corvino, creando una nuvola di polvere.
Aria era leggermente confuso a causa del veleno, tuttavia sapeva già cosa stava succedendo.
<Nessuno ha chiesto il tuo aiuto ciclope dei miei coglioni.> Disse lui.
Dalla polvere comparvero i lunghi capelli rossi e il fisico più innaturale che Aria conoscesse.
<Pensi che me ne freghi qualcosa? Se tu fai fatica vuol dire che metti in difficoltà tutti coloro che stanno sotto la tua posizione.> Disse Atsushi.
Dal suo occhio buono sprizzavano scintille rosse, mentre la sua pelle pareva bruciata e i suoi vestiti stracciati.
<Non voglio sentire ordini da te. Sei ridotto peggio di me. Possibile che succede tutto quando manco io? Che cazzo è successo alla base?>
<Siamo stati attaccati da uno degli scagnozzi di Adamas. Un tizio dai baffetti marcati che diceva di essere un passato leader della Germania. Ci ha mandato contro un esercito di zombi mentre tu eri qui a giocare con lui. Intanto parla, chi saresti tu?> Chiese Atsushi guardando verso la nuvola di residui, che mano a mano si stava disperdendo.
<Potete chiamarmi semplicemente Dottore. Non necessito altro, erede della casata Sawa.> Disse l'uomo uscendone fisicamente indenne.
Atsushi guardò Aria per poi riguardare Dottore.
<Non so quale sia il tuo scopo, ma non pensare di andartene così tanto facilmente.> Fece Atsushi.
<E chi ha detto che ho intenzione di andarmene?>
Dottore comparve affianco ad Atsushi senza che questo se ne accorgesse.
Lo sguardo del rosso si fece più preoccupato, mentre venne ripagato con la stessa moneta con la quale si era presentato.
Era riuscito a parare all'ultimo il fendente, ma non era riuscito ad usare la spada. Era volato una decina di metri più indietro. Il suo unico braccio era stato fatto a pezzi, tra tagli e cicatrici, nonostante avesse usato la sua aura per ricoprire il punto di contatto.
<Sei più coriaceo di quanto io voglia ammettere.> Disse lui, mentre il sangue del rosso macchiava la sua mano.
Di colpo la lama di Aria coprì la distanza che la divideva dell'avversario con l'intenzione di colpirlo, ma questo scomparve, riapparendo successivamente alla destra di Aria.
<Finiamola qui.> Disse Dottore menando un fendente verso Aria.
Un rumore metallico interruppe bruscamente il sentore troppo fiducioso del Dottore.
Lo sguardo di Aria era totalmente diverso da quello che aveva prima.
I suoi occhi sembravano brillare di un potere diverso. Un frammento bianco, della grandezza di un'unghia si formò alla base del mento del ragazzo.
<Finirla, hai detto? Ma se abbiamo appena iniziato!> Disse Aria.
In quel momento Dottore avvertì qualcosa di strano. I suoi calcoli erano stati stravolti.
La lama di Aria parve fare un minimo movimento. Di colpo due tagli profondi si aprirono sul busto dell'uomo.
<Cos->Non ebbe neanche il tempo di finire la frase che si ritrovò affiancato dalla figura di Atsushi.
In quell'effimero istante di tempo Dottore potè notare che anche Atsushi aveva la stessa sostanza lattiginosa sulla guancia. Le vene del ragazzo sembrarono illuminarsi mentre il pugno chiuso si avvicinava inesorabilmente al viso dell'uomo.
Un boato enorme si disperse nell'aria per miglia mentre la faccia del Dottore veniva deformata e sconquassata dal pugno del ragazzo, schiantandosi al suolo e creando un cratere di dimensioni mastodontiche.
Dell'uomo rimaneva una poltiglia sanguinolenta e i due ragazzi prendevano fiato.
Quella crosta biancastra sui visi dei due andò a tramutarsi in polvere. Subito fitte e dolori impedirono loro di muoversi, facendoli crollare a terra.
Nessuno di loro infatti sapeva spiegare cosa fosse successo.
<Bene, la macchina per la clonazione funziona alla perfezione direi. Anche se ha solo il 37 per cento della potenza reale. Ma a quello penseremo poi. Comunque sono sorpreso della tua riuscita. Portare il suo sangue qui mentre li tenevi occupati è stata una impresa degna del tuo nome di Dottore.> Disse una voce robotica.
Dottore sogghignò, alzando una provetta con un liquido rossastro al suo interno.
<Avevi alquanto ragione Adamas. Atsushi è veramente un idiota.
Passando ad altro, dal semplice sguardo ho confermato la mia tesi. Il gene mutageno è presente in loro. Non mi aspettavo tuttavia che anche l'altro lo avesse. Mi suscita un certo interesse a dire il vero.> Rispose poi.
Il viso metallico guardò la provetta mentre gli veniva consegnata.
<Non mi cambia nulla se vuoi occupartene tu di Aria. Fa pure come credi. Intanto grazie a questa posso iniziare subito con la prima parte del progetto Everson.> Rispose Adamas girando le spalle a Dottore e allontanandosi oltre la porta del corridoio.
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