Capitolo 7: Addio amico mio
<No...non puoi...sperare che non dica nulla...>
Atsushi però poi smise di parlare in fronte a quella espressione.
Deku era messo veramente male, tuttavia il suo viso era talmente limpido da sembrar brillare di una luce propria.
<Vorrei...che tu consegnassi questa...ad Ochako.> Disse turando fuori una busta dalla giacca. Il testamento che tutti loro in prima linea avevano scritto prima di ogni missione.
<Non ti chiedo di...prenderti cura di lei e Kacchan->
<Lo farò comunque. Non hai bisogno di chiederlo...>Lo interruppe Atsushi.
Una lacrima evaporò dai suoi occhi.
Midoriya lo guardò, stanco, ma al con tempo felice.
<Grazie Atsushi... Poi c'era una cosa che volevo dirti...prima che io me ne vada...>Disse prendendo un coltello da combattimento situato nella propria cintura e facendosi un piccolo taglietto sulla mano, passandolo ad Atsushi.
<Vorrei poter essere una parte di voi...>
Atsushi prese il coltello e prima che questo cominciasse a sciogliersi dal calore del suo corpo fece un piccolo taglio sulla sua mano.
<Da leader a leader...>Mormorò poi il verde afferrando la stretta di Atsushi. Anche se la mano era rovente, lui non sentiva dolore.
<Incontriamoci dall'altra parte.>
Dissero entrambi. Dopo ciò Atsushi gli lasciò con calma la mano, guardandolo da pari, da un eroe ad un altro.
Atsushi si sentì strano in quel momento, sentiva dolore al petto.
<Addio Izuku, amico mio.>
Disse, cominciando ad avviarsi verso l'uscita.
Passarono pochi istanti.
A Deku passarono davanti tutta la sua vita. Era felice. Aveva adempiuto al suo compito come portatore.
"All Might, sto per ricongiungermi con te. Maestro, grazie di tutto ciò che mi hai insegnato. Mamma, grazie di avermi permesso questo viaggio."
Premette il bottone.
Una spia luminosa si accese, mentre i boati cominciarono a riecheggiare e la torre cadde.
Atsushi era appena uscito e, grazie alla rapidità del Rising era riuscito a non farsi coinvolgere dall'esplosione e arrivare sulla spiaggia.
Akio e Aria erano lì ad aspettarlo.
Quando il primo si rese conto della mancanza di Deku il suo sguardo si fece più serio.
Atsushi dovette spiegare ai presenti la situazione, lacrime e tristezza riecheggiarono nell'HK, mentre loro tornavano a casa.
Atsushi guardò la lettera che Deku gli aveva lasciato, prima che Akio gli mettesse una mano sulla spalla.
<Il mio piano ha fallito. Lascia che almeno io mi prenda parte della colpa.
La consegnerò io ad Uraraka.>
Atsushi non era pronto a ciò, ma comunque gli consegnò la lettera ugualmente.
Ora era il momento di dirlo a Katsuki.
Era stato uno dei migliori compagni che Izuku avesse avuto. Lo sapeva e non voleva che lo facesse stare male. Anche se questa era la verità.
Quando Bakugo vide già la sua faccia triste, cominciò già ad avere dei sospetti che qualcosa di brutto fosse successo.
<Spicciati Atsushi! Non voglio giri di parole.> Rispose il ragazzo.
Atsushi prese un attimo di silenzio.
<Midoriya... durante la missione...è caduto...>
In quel momento il silenzio si fece strada nell'aria, mentre il viso di Katsuki rimaneva immobile, impassibile in una mezza espressione, impossibilitato a comprendere ciò che Atsushi gli stava dicendo.
<CAZZATE!> Lo interruppe bruscamente il biondo. Il suo viso cercava conforto dalla tristezza che stava provando. Atsushi rimase zitto.
<Ah... è così quindi...> Fece poi mentre il suo viso si rabbuiava e i capelli cadevano sui suoi occhi.
Con un veloce scatto Bakugo afferrò il viso di Atsushi e con una violenta esplosione si librò in aria.
Tutti alla base furono scossi da una preoccupazione, ben vista d'altronde.
Il biondo proiettò la sua figura sulla terra morente, con Atsushi ancora afferrato nella mano destra.
<Tu... con che coraggio ti definisci capo... dopo ciò che è successo là!>
Disse scaraventandolo al suolo con una enorme esplosione.
Si erano distanziati un bel po dalla base.
<Senti...io non...> Mormorò Atsushi, mentre sul suo viso erano presenti alcune scottature leggere derivate dall'esplosione.
<BASTA! Vedo che ti piace parlare.
Anche a lui piaceva... E mi dava sui nervi ogni qual volta si metteva a borbottare da solo...Quel verme verde era inutile...ma in confronto a te... desiderava essere un eroe...>
Disse lanciandosi su Atsushi.
Il viso del rosso era buio, i capelli scombinati scendevano sul suo volto nascondendolo all'altro ragazzo.
Bakugo si lanciò in aria dandosi la spinta con le sue esplosioni e iniziando un movimento a spirale.
<Tu glielo hai negato... CREPA! HOWTIZER IMPACT!>
Katsuki colpì il corpo inerme di Atsushi scatenando una esplosione visibile per miglia.
Anche lui venne spinto indietro dalla sua stessa forza. Le braccia gli duolevano come poche volte era successo.
Cadde di schiena sul suolo, ferendosi un poco. Cominciò a respirare affannosamente. Strinse nuovamente i pugni, mentre le lacrime scendevano sul suo viso e la sua voce si spezzava.
<Deku era un idiota solo cervello. Usava le abilità di altri. Era dannatamente fastidioso. Mi faceva girare le palle più di chiunque altro...
Però non era male in fondo. È stata la prima persona a considerarmi come suo amico e lo odiavo. Era sempre più forte di me e lo odiavo.
Ma allo stesso tempo, si impegnava e dava tutto per gli altri.
Tu, che lo hai lasciato morire da solo... COME OSI CHIAMARTI SUO AMICO!!!> Urlò poi alla nuvola di fumo che lui stesso aveva creato.
Poco a poco ne venne fuori.
Era lì fermo. Gli abiti completamente stracciati e inceneriti, una pesante bruciatura sul petto, quale era calcata da sangue e lembi di carne nera.
I lunghi capelli rossi, anch'essi spettinati, ora assumevano un tono più sul marrone.
<Io? Che cosa ho fatto io... perché lui venisse ferito così...> Rispose fievolmente Atsushi.
Gli occhi di Bakugo si lanciarono sullo sguardo quasi assente dell'altro ragazzo.
<Ho cercato...di proteggerlo...però...non ho fatto abbastanza...e ora...proprio come dici tu...non posso considerarmi capo...
Io che ho visto i suoi ultimi istanti, non potrei mai rendere pace alla sua anima...> Fece poi un passo avanti.
<Odiami. Ne hai il diritto. Come io odio me stesso per non avere potuto fare nulla lì. Nonostante fossi con lui.
Lui lo sapeva. Lo sapeva che sarebbe morto lì. Ma non ha detto nulla. Proprio perché sapeva che mi sarei incolpato per la sua morte.>
In quel momento un bagliore si irradiò nelle vene di Atsushi. Cominciarono a brillare di un rosso intenso.
<Perché...sarebbe stato meglio se fossi morto io lì...non lui!>
Lo sguardo di Katsuki sembrò risplendere appena riconobbe quel potere. Le lacrime cominciarono a sgorgare dai suoi occhi e per quanto cercasse di nasconderlo non riuscivano a smettere.
"Ecco dov'eri finito idiota..." Pensò lui.
Tuttavia tutte quelle emozioni, sia dell'uno che dell'altro portarono i due a decidere col cuore e non più con la testa, gettandosi uno contro l'altro.
<CREPA!> Disse poi Bakugo sbalzandosi verso Atsushi con una esplosione.
Il gomito di Atsushi si spostò indietro, mentre il suo pugno si caricava senza il benché minimo controllo su ciò che stava per accadere, né la forza impiegata su di esso.
Quando Bakugo si rese conto che non vi era speranza di vincere contro ciò e che presto sarebbe calato il sipario era già troppo tardi.
Aveva comunque deciso di andare a fondo, ed era pronto a rinunciare tutto in quel suo stupido capriccio.
Una massa d'aria pari a quella di un ciclone travolse la base della Resistenza facendo quasi volare via anche i soldati che si stavano occupando della guardia. Eppure tra loro e il punto di impatto vi era una distanza di circa sei chilometri.
Una enorme colonna di energia costernata da saette rosse poteva essere avvistata anche da lì, in quella sua spettacolare maestosità quanto distruttiva potenza.
Si avvertì qualcosa frantumarsi.
<Uff, abbiamo fatto in tempo... al pelo.> Disse Kayo.
Davanti ad Atsushi vi era la figura di Aria il quale braccio era stato rivestito con la solida armatura del suo Susanoo. Inevitabilmente era stata quasi distrutta del tutto.
Bakugo era stato fermato da Kayo che aveva accompagnato Aria e che
in quel momento, fermando il tempo aveva permesso a quest'ultimo di scambiarsi al biondo e fermare quel distruttivo attacco nel frangente rimasto.
<Sai vero, che quel colpo lo avrebbe mandato al creatore vero Rosso?> Disse il corvino sarcastico.
Aria, poi, aprì e chiuse la mano, ben più che indolenzita. Probabilmente non era presente una frattura, ma avrebbe comunque dovuto, a sua malavoglia, farsi visitare da Shinara.
Atsushi cadde in ginocchio stremato.
Il suo braccio invece forse aveva subito qualche lesione interna, oltre ad essere stato ferito pesantemente dall'esterno.
Ovviamente trascuriamo le ferite subite dagli attacchi del porcospino.
Kayo guardò in silenzio prima Bakugo, poi Atsushi e poi di nuovo Bakugo. Fece poi un cenno di testa a quest'ultimo, per dirgli di tornare alla base ed, eventualmente, di lasciare solo l'altro ragazzo.
Katsuki aveva capito che le sue parole avevano avuto un peso più che schiacciante sul leader. Un peso che si andava a sommare sul pesante fardello che già si portava sulla schiena.
Girò la schiena e seguì Kayo.
Aria e Atsushi erano lì, ad ascoltare il silenzio prodotto dall'altro. Questo finché Aria non si decise a parlare.
<Sei debole Atsushi. Finalmente ti sei accorto che anche tu hai dei limiti.
Non sei più un eroe e devi accettarlo.
Anche lui era debole. Guarda la fine che ha fatto. Se non vuoi finire come lui, migliora e sarai grato di non incontrarlo nuovamente tanto presto.> Disse lui prima di voltarsi e andandosene, lasciando il rosso in solitudine, accompagnato dal triste vento. Al centro della colossale fossa, che si era scavato da solo.
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