Capitolo 5: Il fanciullo dalle ali di cera

Atsushi si si sedette al fianco di Deku.
L'aereo aveva già passato il decollo e ora i due si trovavano sopra le nuvole.
In quel momento però un forte rumore metallico colpì la superficie del veicolo.
Atsushi allora guardò prima Deku per poi guardare fuori. Una mazza nera aveva battuto un'ala dell'Hunter Killer.
<Continua ad andare avanti, qualunque cosa accada. Ci penso io a lui.> Disse, mentre Midoriya pareva insicuro.
Non era molto difficile immaginare cosa sarebbe successo se l'aereo fosse precipitato.
Il rosso uscì fuori, portandosi su una delle sue ali mentre l'aereo si stava stabilizzando. Era molto difficile stare in equilibrio in una situazione del genere, ma grazie al peso della sua spada dietro la schiena, riusciva perlomeno a non cadere di sotto.
<Non pensare di potermi sfuggire così facilmente! ATSUSHI!> Gridò Sangwoo.
Sangwoo era lì, sul dorso. Non perse tempo e si lanciò verso Atsushi, menando un pugno ben assestato le suo stomaco.
<Beh, direi che ti fo restituito il favore!>
Disse poi lui.
Atsushi venne spinto indietro, finendo a penzoloni nel vuoto, aggrapandosi con la sua unica mano all'ala.
Aveva sottovalutato la situazione.
Si issò su. Era strano. La forza di attrito dell'aria era incredibilmente più bassa di quel che pensava.
<Ora non fai più il gradasso eh?> Continuò Sangwoo.

Atsushi si rialzò, Sangwoo però lo caricò nuovamente cercando di colpirlo con la propria mazza. Il rumore metallico della spada di Atsushi sparì nell'aria rarefatta, poi applicando un po più di forza lo spinse indietro.
<Sai Atsushi. Se voi volete questo Hunter Killer, potete tenerlo.>
Detto ciò, Sangwoo colpì violentemente l'ala del veicolo con la sua mazza, danneggiando pesantemente il metallo.
L'aereo si inclinò di lato.
<Non ci provare!> Disse Atsushi scattando verso Sangwoo. Menando un fendente abbastanza forte da fargli volare via la mazza e farlo cadere giù dal veicolo. Atsushi poi si gettò a ruota.
Sarebbe caduto ugualmente a causa dell'inclinazione e mancanza di appoggio, così però poteva assicurarsi che non li avrebbe seguiti.
Sentiva il vuoto sotto di sé, cadere da quell'altezza era senz'altro una follia.
In quel momento sentì Sangwoo afferrarlo per il colletto. Un forte pugno colpì in faccia il rosso, poi un altro ancora. Tutto questo mentre l'aggressore rideva in una maniera simil isterica.
<Sei proprio andato di cervello Atsushi. Io posso sopravvivere ad una caduta così. Ma tu? Come pensi di salvarti? SEI MORTO BELLO MIO!>
Di colpo Atsushi lo spinse via.
Afferrò la spada. Lo sguardo si Sangwoo, prima un sorriso malato, si trasformò in preoccupazione. Il braccio mancante di Atsushi renne ripristinato grazie all'Aura trasparente.
La carne viva del secondo arto invece venne ricoperta da un duro strato di mareria nera, formando su di esso quelle che sembravano spine.
<Demon Arm. Crescent!>

L'occhio di Atsushi brillò di una luce rossa, mentre la lama della Slicer si tinse dello stesso colore.
Una sferzata dalla forma di mezzaluna venne proiettata su Sangwoo tramite un fendente. Quest'ultimo a mezz'aria non poteva muoversi come voleva e potette solo difendersi, venendo colpito, accelerando e schiantandosi al suolo.
Una potentissima corrente d'aria venne rigettata indietro sollevando Atsushi almeno un po.
Cadendo di schiena, allungò la mano scolorita verso il cielo azzurro, il sole accarezzava la sua pelle e il suo palmo aperto ne nascondeva la luce, altrimenti diretta nel suo occhio.
"Non so quanto potrà durare, però l'unica speranza che ho ora è fare un tentativo. Questo o la morte."
Pensò il ragazzo.
"Però...ho bisogno di più potere esplosivo."
Prese la spada e le offrì il suo braccio facendo un piccolo taglietto su di esso.
Di colpo la sua pelle accumulò un calore incredibile, quasi da prendere fuoco.

Rising. Era questa l'abilità che Atsushi stava utilizzando. La sua arma a doppio taglio. Un potere immenso donatogli quando si tagliava con la sua stessa arma. Dava una botta al suo potere, alla sua forza e rapidità. Tuttavia gli effetti negativi erano molto più pesanti.
<Possano le mie carni bruciare con te.
Vieni, padrone delle fiamme. Fai di me il tuo Icaro!>
La sua pelle allora prese seriamente fuoco. La sua essenza venne avvolta da un mantello di fiamme dorate, mentre come un grande fuoco d'artificio si mostrava nel cielo, fermò la sua caduta.
Come Icaro ora anche lui si sollevò in volo, ma fosse che le ali dalle piume cerulee di Icaro si sciolsero al sole, quelle di Atsushi bruciavano senza sciogliersi.
Era questa la libertà del volo?
Un infinito cielo azzurro si estendeva di fronte ai suoi occhi. Era questo il desiderio compiuto dallo sciocco Icaro?
La libertà valeva veramente il proprio sacrificio? Forse comprendeva un po il desiderio del giovane.
Deku era oramai arrivato nei cieli sovrastanti alla base, quando un grosso uccello di fiamme si avventò sul veicolo. Prima che la fenice potesse attaccare la copertura del veicolo, questa si disperse rilasciando il giovane Atsushi alla mercé del verde.
Il ragazzo riuscì a malapena a rientrare nell'aereo, tirandosi dietro una consistente scia di sangue.
Tuttavia non era come al tempo. Riusciva a muoversi ora.
<Come ti sei ridotto Atsushi, ci credo che Aria poi ti prende sempre per il culo.> Disse Deku un poco più serio.
<Ti prego Midoriya, non dire altro.> Fece Atsushi. Fare così era pericoloso e lui lo sapeva più di chiunque altro, sia i suoi pregi, che le sue controindicazioni, quelle a breve, e soprattutto, quelle a lungo termine.

Arrivati alla base, Shinara fu quella che rischiò di dare il colpo di grazia ad Atsushi. Lo avrebbe quasi ammazzato dopo che si era messo in quello stato.
Aria, Akio ed Kayo erano tornati da poco. Avevano solamente causato un po di trambusto tra le fila nemiche, però ora avevano il veicolo da usare per passare il mare. In nave, pur che fosse quella di Yurei, ci avrebbero messo troppo. E non potevano aspettare altro, ora che avevano saputo che il piano di Adamas era alle fasi finali, o almeno così avevano scoperto Kayo e Akio, girovagando per la base nemica, alla ricerca di alcune possibili informazioni.
La meta era ora chiara a tutti.
Il viaggio li avrebbe portati ad un raid al centro delle informazioni di Adamas.
<Si va alle Hawaii.> Disse Deku durante quello che si trattava del "ritrovo generale".
<Speravo che il mio primo viaggio alle Hawaii fosse una vacanza tutti insieme. E invece che andare a goderci il sole, il mare e le calde spiagge ci tocca il freddo metallo. Che gioia...> Disse Shinara con una leggera nota sarcastica.
Atsushi tossì violentemente, non si era ancora ripreso del tutto. Neanche dopo la ramanzina fattagli dalla ragazza dai capelli turchesi. Maeko da canto suo sospirava, non le andava giù che il suo protetto Atsushi si riducesse in quello stato. Al contempo però non poteva dirgli di smettere di combattere.
Shinara diceva che lei era troppo accondiscendente, ma in fondo sapeva pure lei che quell'uomo dalla pelle di pietra ma dal cuore d'oro faceva tutto questo per garantire a tutti loro una vita felice.
<Perché gli uomini devono essere tutti così fissati col mostrarsi forti e non sentire mai dolore?> Chiese la ragazza sbuffando. Maeko la guardò negli occhi, come se avesse visto il riflesso di una domanda che si era posta anche lei in passato. Poi, dopo una ampia pausa si decise a risponderle.

<Loro provano dolore, più di chiunque altro. Solo che, semplicemente, lo accettano per come è. Passano oltre.
Ci convivono. Questa è l'unica cosa che possono fare per ora.>

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