Capitolo 6
È mattina presto e io sono sveglio perché ho sentito dei rumori strani che non capisco se provengano da dentro o fuori. Mi reco in camera dove dormono i miei genitori e noto che papi non è qui! Inizio a cercarlo per tutta la casetta e in giardino ma non lo vedo. Torno nella mia cameretta perché mi viene in mente che potrebbe essere andato a correre in spiaggia. Mi stendo ma non riesco a dormire. Dopo una ventina di minuti, lo sento rientrare dalla porta, ma sembra che stia parlando da solo, così mi metto ad origliare. Sta nominando una certa Arya. Ma chi è questa Arya? Mi spiego meglio: ogni tanto sento questo nome provenire dalla sua bocca, ma non so la sua storia. Ho come il sentore che papi scarso l' abbia amata davvero tanto. E se la amasse più di mami? Non ci voglio nemmeno pensare. Mi alzo una seconda volta dal letto e vado da lui in cucina. Sta dicendo ad Arya che un giorno vorrebbe raggiungerla, ma non appena mi vede tace e si copre la bocca. Noto che si sta scaldando dell' acqua per un infuso e che ha un barattolino sul mobile, che però non ho il coraggio di controllare che cosa contiene. Sento che papi ha bisogno di un abbraccio: provo a darglielo ma non sembra contento di riceverne uno. Sembra quasi che abbia paura di qualcosa, e che stia nascondendo qualcosa. È un po' che ho paura per lui, ma oggi mi sento come se fosse tutto amplificato. Nel mentre, si sveglia anche mami e mi salta all' occhio che lui nasconde furtivamente il piccolo contenitore di cui vi ho appena parlato. Papi scarso che ti succede? Ti comporti come un bimbo che sa di averla combinata grossa.
Dopo colazione, io e i miei genitori ci rechiamo in spiaggia e stendiamo i teli sui lettini. Mi stupisco perché papi deve già recarsi in bagno, ma in mano mi sembra che abbia ancora quel barattolino in mano: si tratta di un piccolo contenitore di plastica verde ed opaca ed un tappo bianco da sfilare. Decido di non indagare oltre perché reputo giusto che anche lui abbia la sua privacy. Fortunatamente, vengo distratto da mamma Syria che, dopo avermi spalmato la crema solare sulla schiena, mi suggerisce di fare una passeggiata con lei camminando con i piedi in acqua e poi tuffarci dentro. Intanto ci raggiunge anche papi e iniziamo a muoverci. Brr che freddo! L' acqua è davvero freddissima e ho la sensazione che i miei piedi possano diventare blu da un momento all' altro. Mi viene la pelle d' oca persino! Sì, io sono un freddoloso di prima categoria e credo che sia la sola cosa che non ho ereditato da papi oltre alla mia tranquillità nei confronti degli aghi. Un paio di mesi fa si è sforzato di accompagnarmi lui a fare i miei soliti prelievi del sangue per controllare l' anemia ed è svenuto ancora prima che l' infermiera estraesse l' ago monouso dalla sua confezione. Niente. A superare questa fobia irrazionale non ce la fa proprio.
In ogni caso, durante la passeggiata è iper silenzioso e non smette di guardare verso il mare aperto. Syria gli mette una mano sulla spalla e gli chiede se sta bene perché ha il sospetto che non sia così. Lennart le dice di stare tranquilla e non preoccuparsi, ma per lei sembra molto difficile credere che non ci sia nulla sotto. Io, a sentire quella conversazione, sono tentato di parlare a mami della confezione misteriosa, ma opto per la decisione di tenere la bocca cucita. Non vorrei mai far sorgere litigi tra i miei genitori e rovinare il clima di unione che ha sempre caratterizzato la nostra famiglia. Ma devo assolutamente scoprire di cosa si tratta perché il mio istinto non mi fa pensare a nulla di buono.
La sera stessa, prima di prepararci per uscire a cena, ci sediamo al tavolo perché mi devono comunicare una bella notizia: adotteremo uno dei coniglietti della cucciolata avvenuta a casa di mia sorella Aaliyah, non appena torneremo. Io sono al settimo cielo e corro ad abbracciare la mia mami. Papi corre in doccia, ma per fortuna ci sono due bagni perché ultimamente le sue docce sono molto lunghe. Aspetto che Syria vada a lavarsi di là e, cercando di non farmi notare, appoggio l' orecchio alla porta del bagno. Sento che mio padre sta cantando, ma non capisco le parole perché l' acqua è aperta al getto massimo. Non riesco a mettermi l' anima in pace ed inizio a pensare che ci sia qualche fantasmino che è tornato a tormentarlo, ma spero che non ci sia di nessun colore, soprattutto quello nero. No dai! Heron su! Il tuo papi scarso sta bene e nessun fantasmino gli sta facendo del male!
In quel momento, torno in camera ed apro l' armadio per decidere cosa mettermi e la mia mente si focalizza su altro, non appena mi salta all' occhio la camicia che avevo addosso la prima volta che sono uscito con Leah. Chissà come sta?! Negli ultimi giorni ancora non l' ho sentita ma io inizio a stare un po' meglio, anche se sono ancora convinto di provare, almeno in una piccola parte, tanto amore per lei. Non faccio nemmeno in tempo a decidere cosa mettermi perché mia mamma viene per asciugarsi i capelli e ci diamo il cambio. Devo ammettere che, per un ragazzo come me, è bello essere autonomo anche nelle piccole azioni quotidiane che di solito si danno per scontate. Capisco anche che non è solo merito della mia famiglia, ma è soprattutto mio e l' incoraggiamento più grande è arrivato, nel momento in cui ho scoperto che, essendo nato prematuro di due mesi e poco più, i medici non mi avevano dato molta speranza di vita. È stato lì che ho capito di essere un guerriero e che posso essere un esempio per gli altri ragazzi che hanno la mia stessa sindrome: non a caso, sto pensando di approdare ad una associazione a tema e raccontare la mia storia per aiutare gli altri. Che poi, pensate al controsenso: io sono fragile e, a volte, la mia autostima arriva a livelli sotto i sassi. Ma io penso che sia proprio perché mi rivedo in mio padre anche caratterialmente, il motivo per cui desidero compiere un gesto altruista: anche se mi hanno ferito più volte per il mio aspetto o per qualsiasi cosa, a differenza sua, sono riuscito, negli anni, a girarlo a mio favore costruendomi le spalle e a trasformarlo in consapevolezza sul fatto che essere disabili possa essere quasi magico in certi momenti della vita.
Il giorno seguente, il mio papi sembra sprizzare un po' più di vitalità, ma ancora non mi sembra il solito di sempre. Io, invece, trovo il coraggio di chiamare Leah al telefono per metterci d' accordo su quando parlare e mi faccio passare il telefono da mia madre e, a proposito di lei, sono contento che abbia ceduto all' arrivo di un cucciolo perché penso che sia la terapia più potente contro i disturbi dell' umore e della mente. Proprio così! Gli animali hanno i superpoteri ed è per questo che sono il mio mondo e che penso che siano loro i supereroi fuori dai libri, film e racconti. Gli animali la sanno lunga e capiscono al volo se c' è qualcosa che non va, spesso ancora prima che se ne accorga l' essere umano. Loro sì che hanno un cuore e non si sognerebbero mai di ferirti. Ma proprio mai e poi mai! Quanto mi piacerebbe essere uno di loro per capire le varie sfumature dell' amore ed essere altruista e tenero senza beccarmi risatine e commenti da chi mi sta intorno! Se dovessi rinascere non sarei sicuramente umano: questo mondo non mi appartiene e la cattiveria e la violenza non fanno per me!
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