Il canto dei poeti


Fan fiction su Cesare e Lucrezia Borgia (serie televisiva "I Borgia").


Signori e cavallier che ve adunati

per odir cose dilettose e nove,

stati attenti e quieti, ed ascoltati

la bella istoria che 'l mio canto muove;

e vedereti i gesti smisurati,

l'alta fatica e le mirabil prove

che fece il franco Orlando per amore

nel tempo del re Carlo imperatore.

Cesare Borgia sorrise.

«Allora, come sono andata? Ero credibile?» domandò Lucrezia facendo una riverenza.

«Sei la miglior cantastorie che abbia mai visto e udito. Matteo Maria Boiardo sarebbe fiero di te!» le fece l'occhiolino.

Lei gli diede un piccolo pugno sul petto.

«Uh, cos'è tutta questa violenza?» rise divertito.

«La dimostrazione della mia forza bruta».

«Allora devo stare attento, altrimenti potrei non uscire vivo da questa stanza».

Lucrezia cercò di colpirlo con un cuscino.

«Non hai una gran mira, sorella».

«Stai a vedere!».

I due giovani Borgia cominciarono a rincorrersi per la stanza.

A un certo punto Cesare si fermò e Lucrezia gli andò a sbattere contro facendo cadere entrambi.

Scoppiarono a ridere.

«Potevi dirlo che volevi saltarmi addosso» sorrise il primogenito di papa Alessandro VI.

Lucrezia gli tirò il cuscino in faccia, sorridendo vittoriosa.

Cesare sorrise e poi la attirò a sé. Le strofinò il naso come faceva sempre.

«Vorrei che fosse sempre così» sospirò.

«Anch'io» disse sua sorella alzandosi.

Si guardarono.

«Rimarrai sempre al mio fianco, vero?» domandò dopo un po' Lucrezia.

«Sempre. Dovunque andrai io ti seguirò. Che sia Pesaro, Napoli o Ferrara io ci sarò sempre».

Senza rendersene conto Cesare le si avvicinò e la baciò con passione.

«Tu sei sola mia, Lucrezia. Solo mia. Sola non cura il mio tristo languire, e sola il può curar; chè solo a lei il mio viver è in mano e il mio morire».

Sua sorella sorrise candidamente e lo abbracciò forte.

Erano fratelli, questo era vero.

Ma il loro amore era sincero.

Era quello che molti poeti cantavano: vero amore.


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