Mi siedo come tutti i giorni infondo all'autobus per andare a scuola, ma oggi non è come gli altri giorni. Stamattina mio padre mi ha dato una notizia terribile, ha deciso della mia vita senza neanche chiedermi cosa io ne pensassi. Le sue parole, la sua freddezza mi ha ferita nel profondo.
Non ha considerato i miei sentimenti, ha deciso tutto lui ha calpestato la mia libertà di decidere cosa sia meglio per la mia vita. Sospiro pensando alla libertà, sicuramente dove ha deciso di mandarmi non potrò essere libera di esprimere me stessa.
Un college di suore, li dentro non mi ci vedo proprio, poi io volevo rimanere accanto a lui essendo rimasto il mio unico appiglio, ma evidentemente lui non mi vuole con se.
Ognuno di noi deve essere libero di prendere le proprie decisioni, di fare ciò che crede meglio per la propria vita, ma le ingiustizie esistono e che viene privato di questo diritto.  Come gli schiavi che non avevano nessun tipo di libertà ne di pensiero e ne di azione. Come dimenticare chi è stato privato della libertà di parola dai monarchi e dai dittatori, mai a nessuno dovrebbe esser privato di tale diritto.
Sono veramente stanca di essere vittima delle scelte altrui, mamma che mi ha voluto abbandonare da sola con papà, e adesso lui che vuole mandarmi lontano, solo per non avere il peso sulle sue spalle. Ma io Clara  Clark mi rifiuto di subbire ancora, questa volta basta mi farò sentire, non mi farò rinchiudere in gabbia come un cane abbandonato. Se lui non vuole prendersi le sue responsabilità di padre io andrò via di casa, ma resterò libera di scegliere per me stessa non andrò in convento  preferirei abitare sotto un ponte.
Non appena l'autobus si ferma mi sconsto dai miei pensieri, sospiro rumorosamente devastata dalla decisione di mio padre e scendo dall'autobus per affrontare una nuova giornata di scuola.