Capitolo 43 - confusione e rimpianti
Mi butto letteralmente nel letto, afferro il cuscino coprendomi la testa e scaccio un urlo, non ci voglio credere, è impossibile ciò che è successo. Mi ha stretta la mano come se non volesse più lasciarmi andare, e io l'ho tolta subito, perché ho paura di ricaderci, e di farmi male nuovamente. Tra una settimana non ci sarò più, tra una settimana sarò molto lontana da qui, e spero di lasciarci questo malessere e questi sentimenti che mi sento addosso.
Non riesco ancora a crederci a ciò che è successo, mi sembra così assurdo e surreale, metto in dubbio tutto. Le immagini dei suoi occhioni lucidi mi appaiono nella mente e mi sembra ancora di sentire le sue parole, rimbombano nella mia testa e il suo pensiero non accenna ad andarsene.
Mi alzo non so più quante volte per sciacquarmi la faccia e chiedermi se è tutto dannatamente vero.
La mattina dopo mi alzo, vado in bagno e subito mi spavento, ho due occhiaie da paura... e ci credo! Non ho chiuso occhio tutta la notte!
Mi dirigo successivamente in cucina, mi prendo l'ennesimo caffè e mi siedo nel divano ancora pensierosa «tesoro tutto bene? Non hai un bell'aspetto» mia zia si avvicina preoccupata a me, io alzo lo sguardo e lei fa una faccia strana «madonna mia Juli, che occhiaie brutte che hai»
Alzo le sopracciglia e faccio un breve sorso di caffè «oggi non ho dormito molto» lei continua ad osservarmi incredula «oh beh... si vede cara»
Mi alzo dal divano, mi faccio una coda alta e vado nuovamente in camera mia, per cercare di recuperare almeno in parte il sonno perso.
Mi risveglio dopo ore, quando noto che fuori è già buio entro nel panico totale, afferro il telefono dal comodino e vedo che sono tremendamente in ritardo, lo sblocco e noto un messaggio di Glo "sei viva? Non ti sei fatta sentire nulla oggi", ancora intontita le mando un messaggio per avvisarla che stasera ci sarò.
Vado in bagno, mi faccio una doccia calda per svegliarmi un po', mi preparo e finalmente esco di casa, afferro il telefono dalla tasca dei jeans e digito il numero di Anna, che subito risponde «ehi Ju! Ma dove sei? Ti stiamo aspettando all'entrata della piazza, è pieno di gente e tu già sei bassa» ridacchia mentre io emetto un verso annoiato, ridendo.
«Sto arrivando, se mi venite incontro però vi dico grazie»
Dall'altra parte del telefono si sentono rumori assordanti di sottofondo talmente fastidiosi che non vedo l'ora di attaccare.
«Sì, arriviamo» appena sento la risposta di Anna chiudo subito la chiamata, le mie orecchie hanno tirato un sospiro di sollievo.
Percorro ancora qualche metro a piedi quando vedo le sagome delle mie amiche sempre più vicine, mi vengono incontro fino a quando non siamo l'una di fronte all'altra.
Anna sorpassa tutte venendomi praticamente addosso, mi afferra le spalle e con fare curioso inizia a farmi una domanda dietro l'altra «sei brava eh! Cosa stai aspettando a raccontarmi la dichiarazione d'amore del ragazzo per cui sbavi da anni?» la guardo stranita.
Come fa a saperlo se non le ho ancora detto nulla?
Allungo lo sguardo verso Gloria e Francesca che sicuramente non hanno resistito nel raccontarglielo, alzo gli occhi al cielo sbuffando e poi torno verso di lei «avrei voluto vedere la tua faccia mentre te lo dicevo, ma le pettegole qui non hanno resistito» le sento ridacchiare mentre Anna per poco non diventa rossa.
«Ma insomma! Cosa aspetti? Voglio sapere tutto cavolo»
Iniziamo ad incamminarci e le racconto tutto ciò che è successo il giorno prima, lei ancora stupefatta rimane a bocca aperta fino a quando non termino il "racconto"
«O mio dio» rimaniamo per qualche secondo a fissarla, ma continua a non pronunciare altra parola «ehm, tutto qui? Mi deludi» lei continua a boccheggiare «oh Juli credimi, aspettavo da anni questo momento e ora non so proprio cosa dire se non che è successo tutto nel momento più sbagliato»
Abbasso lo sguardo dandole ragione
«E ora cosa farai?» mi siedo in una panchina e cerco di tenere la mente lucida «semplice, ciò che era in programma: partire»
Devo fare ciò che è giusto e rimanere della mia idea
«Stai scherzando spero» Anna mi fissa in cagnesco non capendo che mi prende «hai passato anni a piangere per lui, a desiderare questo momento e ora parti per un ragazzo che hai visto solo un paio di volte?» la sua schiettezza non mi da fastidio, so che non lo dice per male ma per farmi ragionare.
«Il ragazzo che ho visto un paio di volte mi ha dato più certezze di lui, che lo conosco da anni praticamente»
Anna continua a non demordere e anche Gloria e Francesca sono d'accordo con lei, ma io continuo a rimanere della mia idea.
«Io non ho ancora certezze al 100% di Mirco, ho sempre paura che lui mi abbia presa in giro, oppure che ne so, che sia solo un sogno perché sai, non ci credo ancora... a stento credo che oggi mi saluti, se mi dovesse vedere»
Rimangono ancora perplesse, così decidiamo di alzarci dalla panchina e fare un giro, ho bisogno di aria e di muovermi.
Quando siamo di fronte alla piazza vedo i suoi amici in lontananza, con lui al centro.
Certo che è proprio il più bello.
Scosto la testa da un lato e dall'altro come a scacciare quel pensiero, quando anche le altre lo vedono mi danno gomitate, lanciano occhiatine non normali e iniziano a fare versi strani, ma è assurdo! Più dici alle tue amiche di rimanere indifferenti, più loro lo fanno notare.
Quando ci incontriamo lui mi osserva, accenna un mini sorriso e mi saluta «ciao», io lo guardo ricambiando il saluto ancora un po' scossa.
Giuro che non avrei mai pensato che mi avrebbe salutata davvero.
Anna, Gloria e Francesca, una volta allontanate, mi iniziano a strattonare da una parte all'altra urlando e sovrapponendo le loro voci «hai visto? Ti ha salutata! Era serio ieri!»
«Io lo dicevo, Gloria ha sempre ragione ricordatevelo»
«Io nemmeno ci speravo più, un saluto tra questi due è molto di più di una dichiarazione d'amore» Anna dopo aver pronunciato questa frase quasi piange incredula, mentre io le osservo con le sopracciglia alzate, le amiche più malate solo io me le potevo trovare.
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