Capitolo 41 - decisioni e scontri

Le cose tra me e Andrea vanno tutto sommato abbastanza bene, se non per questa distanza di merda. Dall'ultima volta che ci siamo visti è passato quasi un mese, in cui ho potuto sentirlo solo per telefono poiché è dovuto rientrare in Campania. In questo arco di tempo ho continuato a uscire, ripreso i rapporti con le mie cugine e, come sempre, confrontarmi con Sonia. Lei ha deciso di chiudere la sua conoscenza con il ragazzo romano (di cui non mi ricordo mai il nome), mentre io sono sempre più convinta di voler andare avanti con questa relazione: Alessandro è l'unico che è stato in grado di dissipare dalla mia mente Mirco.

L'altro giorno stavo andando al corso di cucito con una mia amica, quando lo vede sul motorino, stava per prendere il suo argomento quando l'ho bloccata di botto, non volendo sentire nulla su di lui. Ormai il percorso che ho scelto è questo, e lui non ne fa più parte.

Ho preso una decisione in questo arco di tempo, ovvero che voglio partire in Toscana.

La motivazione è alquanto semplice: se io vado in Toscana c'è una maggiore probabilità di vederlo molto più spesso, e sono pronta a fare questo sacrificio. Ne ho già parlato con Alessandro e lui è d'accordissimo anzi, è veramente felice di questa mia decisione.

Oggi, invece, ho deciso di dirlo sia a Sonia che ai miei genitori.

Così, a passo svelto mi dirigo a casa della mia migliore amica, quando arrivo davanti al suo cancello rimango in un momento spaventata, poi prendo coraggio e suono, attendo qualche secondo quando sento la sua voce dal citofono.

«Chi è?»

«Scema sono io, apri» non mi da risposta aprendo direttamente il cancello, così lo apro, entro e lo richiudo facendo tutto con molta calma, prendo un sospiro e mi incammino verso l'entrata, quando arrivo davanti alla porta spalancata vedo subito la sua figura obliqua.

«Da quando in qua ci metti un quarto d'ora per entrare a casa mia?» attorciglia le sopracciglia invitandomi a darle spiegazioni, entro sedendomi nel divano mentre lei mi porta una tazza di caffè.

«Sei sola?» le chiedo mentre afferro la tazzina «sì, mamma è andata a fare spesa e le pesti sono a scuola per il recupero» si siede affianco a me «è successo qualcosa?» mi chiede, come sempre si è accorta che c'è qualcosa che non va.

«In realtà sì» confesso, lei spalanca gli occhi in un primo momento, tornando normale qualche istante dopo «beh muoviti a dirmelo allora, che cazzo... mi fai stare sempre in ansia»

Osservo il caffè mentre lei mi osserva spazientita «ho deciso di andare in Toscana» lei spalanca nuovamente gli occhi, per poi ridere di gusto «dai Ju sii seria, che succede?» la guardo seriamente «sono seria, ho deciso di andare in Toscana perché così sono più vicina a lui»

Incrocia le braccia al petto mentre io finisco il caffè e le porgo la tazzina «non so perché ma non ti credo» rimane titubante per qualche secondo, poi riprende parola «l'hai già detto ai tuoi?» alzo lo sguardo osservando il suo viso titubante «in realtà no»

La sua faccia si fa seria tutto in una volta, i muscoli del viso che prima erano rilassati ora si contraggono «Ju, pensaci bene, perché se ci vai devi pure restarci, soprattutto perché è una decisione che hai preso tu»

Divento seria anche io e allo stesso tempo perplessa «scusa, perché dovrei prenderli in giro?» lei si volta completamente verso di me «semplice, perché a te quel posto non è mai piaciuto» la interrompo come mio solito «di questo ne sono più consapevole di te, ma dimentichi la motivazione per cui voglio andarci»

Sonia sospira cercando di mantenere la calma «e tu dimentichi che non è tutto oro ciò che luccica, che ne sai se vi vedete più spesso o no?» la osservo gesticolare, so che mi sta mettendo in guardia, ma l'adrenalina dentro me ha la meglio.

«Parli così solo perché a te sta sul cazzo» lei sospira arresa, abbassa le spalle, si alza dal divano affianco a me e appoggia la tazzina che fino ad ora ha tenuto nelle mani «senti, non voglio litigare per questo» la osservo in piedi di fronte a me, sentendo quelle parole mi rilasso anch'io «io sono sempre stata onesta con te, perciò ti dico che non ci credo» io abbasso lo sguardo «nemmeno io voglio litigare» ammetto, mi sono solo fatta trasportare dalle emozioni.

«Il mio unico consiglio è quello di pensarci bene, perché una volta lì non puoi più tornare indietro»

Esco dalla casa di Soni un po' più perplessa di prima, ma comunque sicura di volerci andare a tutti i costi. Così, nel frattempo che percorro il tragitto verso casa di nonna, prendo il telefono dalla tasca e digito il numero di mamma.

«Ciao Ju» sorrido «ciao mamma, devo parlarti di una cosa molto importante» sento la sua agitazione unita alla mia «dimmi tutto, è qualcosa di grave?»

Mi mordo il labbro, sento le farfalle nello stomaco, ma sono sicura di ciò che sto facendo «no, al contrario, voglio venire in Toscana» non sento la voce di mia mamma per un paio di secondi, quando la sto per richiamare sento un sospiro «tesoro sai che ne saremo tutti contenti, ma posso sapere il motivo di questa tua decisione?»

Abbasso lo sguardo, confessando «mamma tu sai di Alessandro, è tornato in Campania e sono consapevole che essendo lì con voi ci sono più probabilità di vederci molto più spesso» alzo lo sguardo notando che sono quasi arrivata a casa.

«Sì, beh io sono felice se vieni qui lo sai, ti facciamo il biglietto allora?» apro il cancello entrando in casa «sì, fammi sapere per quando poi» mi dirigo verso la cucina, saluto con un cenno di mano tutti e entro nella mia stanza «va bene tesoro» ci salutiamo velocemente e mi sdraio nel letto, pensando e convincendomi che questa sia la decisione migliore.

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