Capitolo 40 - una nuova certezza
Finalmente il fine settimana che ho tanto atteso è arrivato, sono un po' agitata in realtà, perché è la prima volta che ci vediamo senza nessuno e non so proprio come comportarmi se dovesse succedere ciò che ha interrotto l'ultima volta. Sono consapevole però che devo prendere una decisione, la distanza rappresenta un fattore non indifferente, e molto presto il nostro vederci una volta a settimana potrebbe essere solo un ricordo; voglio fargli partecipe di questa mia preoccupazione e valutare con lui se vale davvero la pena tentare.
Lo aspetto davanti la fermata dell'autobus quando finalmente lo vedo arrivare, mi sposto per far spazio ai passeggeri e quando lo vedo quasi mi sciolgo, è davvero un bellissimo ragazzo, impossibile negarlo; secondo Sonia è molto più bello di Mirco e altrettanto stronzo, a detta sua.
«Ehi» mi lascia due baci sulla guancia, quel misero contatto mi provoca brividi su tutto il corpo «ciao» sorrido abbassando lo sguardo, lui si guarda intorno indicando la piazza dove eravamo l'ultima volta «che ne dici? Ci sediamo lì?» alzo lo sguardo osservandolo «certo»
Attraversiamo e ci sediamo nelle solite panchine, lui prende una sigaretta dal pacchetto portandosela alle labbra, la accende e mi guarda incuriosito «ne vuoi una?» alza il sopracciglio porgendomi il pacco «no, grazie, le ho», così afferro la mia borsa e inizio a fumare anch'io.
Sì, o iniziato relativamente da poco e non so nemmeno io il perché in realtà, forse per noia, perlomeno non è un vizio, né fumo solo una di tanto in tanto.
«Allora... che mi racconti?» gira la sua testa verso di me mostrandomi la sua completa attenzione «niente di che in realtà, l'altro giorno ho iniziato il corso di cucito» lo osservo mentre espelle il fumo dalla bocca «ah, e come ti sembra?» lo osservo cercando di non ridere «se devo essere sincera, sono negata e non mi piace» lui accenna una risata «ma no dai, come mai?» alzo le spalle «diciamo che non mi appassiona anzi, mi annoia proprio» lui mi osserva assottigliando lo sguardo «allora perché ti sei iscritta?» butto la cicca della sigaretta ormai finita a terra, calpestandola con un piede «solo per fare un "favore" a mio padre» confesso.
Restiamo a parlare per un po' di tempo del più e del meno, fino a quando non arriviamo al fatidico argomento, che prende lui.
«Volevo parlarti di una cosa, a proposito di noi» abbasso lo sguardo mentre sento il suo fisso sul mio viso in attesa di una mia risposta «pure io, in realtà» faccio una breve pausa e proseguo «e ti confesso che ne avevo un po' paura, me è comunque inevitabile»
Alzo lo sguardo verso di lui: i lineamenti del suo viso marcati e i suoi occhi non mi mettono in soggezione anzi, mi tranquillizzano, rimango ancora più affascinata dal suo sorriso caldo.
«Pure a me, ma stai tranquilla» mi afferra la mano non togliendo il suo sguardo dal mio, la sua mano calda riesce a trasmettermi non solo la sicurezza, ma anche la tranquillità che in questo momento mi serve più che mai, e che mi è tanto mancata.
«Io... prima di tutto vorrei sapere cosa siamo» la sua voce ferma non fa trasparire la minima ansia «beh...» rimango senza parole, mi blocco non sapendo che dire, abbasso la testa in imbarazzo.
«Tu a me piaci, e molto anche» mi appoggia un dito sotto il mento alzandomi delicatamente la testa «pure tu, come negarlo» confesso, lui mi sorride continuando a guardarmi negli occhi «per me basta questo per continuare la nostra relazione», spalanco gli occhi «vuoi dire che a te la distanza non preoccupa?» lui scosta lo sguardo in un'altra direzione «certo che mi preoccupa» si gira nuovamente verso me «però secondo me ne vale la pena», rimango ammutolita non sapendo che dire, nuovamente.
«Tu dammi la possibilità di sperare in qualcosa» continua a parlare, mentre io ho preso finalmente la mia decisione «voglio sperarci anch'io, insieme a te» mi mordo un labbro prendendo coraggio «non so come andrà a finire, ma voglio tentarmela»
Mi abbraccia, sento le sue braccia muscolose attorno al mio corpo, poi si allontana leggermente e avvicina il suo viso al mio, i nostri nasi si toccano, la sua mano calda si posa sulla mia guancia e tutto attorno a noi scompare in un secondo, posa le sue labbra sulle mie trasportandomi con dolcezza, chiudo gli occhi abbandonando tutte le difese, l'unica cosa a cui sto pensando ora è che da qui a breve saremo nuovamente costretti a salutarci per vederci chissà quando.
Non posso dire che lo amo, perché ancora non ne sono sicura, ma posso dire che le sensazioni che mi ha procurato lui mi hanno fatta sentire finalmente bene, apprezzata.
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