Capitolo 26 - confessioni tra cugine
Preparo tutto l'occorrente per guardare un film insieme a Anna, posiziono la tv collegandola con il dvd, porto in camera patatine, Coca-Cola e altre schifezze varie e attendo il suo arrivo.
Quando sento il campanello suonare mi precipito in cucina per aprirla, poi le vado incontro. Il suo essere sempre così semplice mi affascina: niente trucco, niente abbigliamento particolare e tantomeno "acconciature" Praticamente il mio opposto, anche nel modo di fare e di pensare, in un certo senso. Io sono sempre stata particolarmente concentrata su di me e su ciò che capitava tra me e Mirco, raccontando tutto anche a lei e rendendola partecipe. Lei, invece, non mi ha mai parlato di se stessa, di qualche cotta o altro, è sempre stata concentrata su di me e non ha mai deviato il discorso.
In un certo senso mi sento molto in colpa, e soprattutto penso di avere avuto una sorta di egoismo nei suoi confronti, senza però farlo con quell'intenzione.
Oggi ho organizzato questo pomeriggio tra di noi proprio per farle capire che non è sola, e che se ha bisogno di qualsiasi cosa può sempre e in ogni caso contare su di me.
«Ehi! Ho portato il dvd dei pirati dei Caraibi, va bene per te?»
Mi porge il dvd, io lo afferro e le faccio strada verso la cucina, lei cordialmente saluta e finalmente entriamo in stanza.
Mi siedo nel letto a gambe incrociate e lei si posiziona affianco a me.
«Che aspetti? Avanti mettilo, voglio ammirare Johnny Depp» afferma, indicando il dvd che ho tra le mani.
Le sorrido e lo nascondo dietro la schiena, avvicinandomi a lei.
«Prima, voglio sapere una cosa» le dico puntando il dito verso di lei «anche a te piace qualcuno, vero? Ammettilo»
Il suo viso si tinge completamente di rosso, essendo stata colta alla sprovvista boccheggia per un po' non riuscendo a formare una frase di senso compiuto. Vedendola mi scappa una sonora risata, quando torno in me cerco di calmarla.
«Rilassati, ti ho fatto solo una domanda»
Lei mi guarda storta e incrocia le braccia al petto «come hai fatto a saperlo?»
«Semplice, ho notato certi sguardi languidi tra te e Marco, mi sembra si chiami così» dico con ovvietà.
Lei sbuffa e finalmente cede «e va bene... lo ammetto, mi piace molto»
«Lo sapevo!» prima che possa finire di esultare lei mi blocca continuando a parlare «però non so se l'interesse sia ricambiato, ad eccezione di qualche sguardo furtivo e chiacchierata, non c'è stato nulla»
«Magari è anche lui timido» presumo.
«Beh, può essere» rigiro il dvd che ho tra le mani e dopo qualche secondo di silenzio le domando «perché non me ne hai mai parlato?»
Lei in un primo momento ridacchia, sistemandosi meglio nel letto «cosa avrei dovuto dirti? Preferisco ascoltare le tue vicende e i tuoi litigi con Mirco, poi non voglio essere pesante»
Mi avvicino a lei afferrandole le mani, mi guarda negli occhi non sapendo che fare, così prendo parola «non devi, lo sai che con me puoi parlare di tutto, abbiamo lo stesso sangue che scorre nelle vene, non tradirei mai mia cugina» lei dopo aver sentito le mie parole sorride «non ne dubito, ma lo sai come sono»
Timida e riservata, lo so benissimo.
Penso fra me e me.
«Comunque, ora che il confessionale e il momento drammatico è finito, lo metti il dvd? I miei occhi attendono la beata visione di Johnny»
Rido, perché in questo momento non posso fare altro. La sua presenza riesce a trasmettermi tutta la tranquillità e la spensieratezza dei miei anni.
Inserisco il dvd e finalmente iniziamo a guardarci il film, commentando ogni singola scena e mangiando schifezze per tutto il pomeriggio.
Senza nemmeno rendercene conto, ci addormentiamo ancor prima che il film terminasse.
Mi risveglio madida di sudore, mi passo una mano sul viso e mi stiracchio la schiena. Affianco a me vedo subito il corpo di Anna che dorme tranquillamente, cavolo ma che ore sono?
Cerco di muovermi più lentamente possibile e di non fare il minimo rumore. Mi alzo dal letto, prendo degli indumenti dall'armadio e mi dirigo in bagno per farmi una doccia, lasciando Anna ancora addormentata.
Mi dirigo in bagno, mi faccio una doccia per rinfrescarmi e subito dopo esco e avvolgo il mio corpo in un asciugamano, indosso un paio di pantaloncini e una maglietta per casa e poi vado in cucina.
Mia zia e mia nonna stanno discutendo su un programma che danno alla tv e quando mi notano mi sorridono.
«Ben svegliata» mia zia si alza dal divano in cui era seduta per dirigersi verso il frigo e riempire un bicchiere d'acqua.
«Anche a me, per favore» vado a prendermi un bicchiere per porgerglielo, lei mi versa l'acqua e subito riprende il discorso «allora, com'era il film?» dice ironica.
«Diciamo che ne ho visto solo la metà, poi non so chi prima, ma ci siamo addormentate»
Zia accenna un sorriso e mi indica l'orologio «a che ora deve rientrare Anna?»
Osservo l'ora e spalanco gli occhi, cavolo!
«In realtà... penso che sia già in ritardo» sto per uscire dalla porta correndo quando sento nuovamente la voce di zia «tranquilla, ho avvisato io la mamma, lasciala dormire»
Faccio un sospiro di sollievo e mi siedo nel divano affianco a nonna, quando sento un rumore dietro la porta, punto lo sguardo verso l'uscita e noto Anna che si strizza gli occhi disorientata.
«Buongiorno...» entra in cucina stropicciandosi gli occhi «Juli non è che avresti un cambio da prestarmi? Sono tutta sudata»
«Certo! Vado subito a prendertelo»
Vado verso la mia stanza per prendere anche a lei un paio di pantaloncini con una maglietta, ma quando sto per arrivare la sento «cavolo, mamma mi ammazza, è tardissimo per me!»
Mi affaccio al cucina ridacchiando quando vedo mia zia che fa altrettanto «tranquilla, l'ho avvisata io»
Anna ha la stessa reazione che avevo io, si mette una mano nel petto e sospira, come se si fosse tolta un peso di dosso «meno male, grazie zia»
Entro in cucina dandole il tutto, lei lo prende e si dirige verso il bagno, prima di lasciare la cucina però la interrompe zia «tesoro ti piace la carbonara?» «sì, grazie zia!» e va verso il bagno.
Dopo cena ci sediamo fuori nel cortile, un venticello fresco rende il caldo meno asfissiante. Anna si fuma una sigaretta prima di andare a casa sua, e decidiamo di passare questo tempo a parlare.
«Domani c'è la festa» porta la sigaretta alle labbra e mi guarda di sbieco.
«Si, spero di vederlo» confesso, guardando dritta davanti a me.
«Con chi siamo? Ci sono anche le tue amiche?» si volta verso me.
«Si, c'è anche Sonia, è un problema per te?» mi volto per sentire la sua risposta, lei butta la cicca della sigaretta e si alza in piedi, pronta ad andarsene «ma no tranquilla, nessun problema» le sorrido «ora però devo andare, ci sentiamo domani mattina» mi alzo anche io e la accompagno verso il cancello, lo apro e prima che supera la soglia le rispondo «sì certo, a domani» lei suona il campanello, aspetta che la mamma le allora e poi entra, salutandomi un'ultima volta.
Io a questo punto rientro chiudendo il cancello alle mie spalle e vado verso la mia stanza. Spero proprio che la serata di domani vado bene e che riesca a divertirmi.
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