Capitolo 16 - intromissioni sgradite
«Ancora non ci credo che l'hai fatto davvero!» Gloria è ancora incredula per ciò che le abbiamo raccontato io e Franci, riguardo ciò che è successo l'altro giorno in piazza.
«Pensa che io ero davanti, ho visto tutta la scena, l'unica cosa che riuscivo a dirle era solo che era una pazza!» Roberta gesticola nervosamente, sicuramente percependo nuovamente la tensione del giorno. A sentirle parlare mi scappa una risata, e con curiosità continuo ad ascoltarle.
Sono venuta a casa loro per stare un po' insieme e chiacchierare.
«Ragazze, che ne dite se usciamo un po'?» propongo, sperando di incontrarlo per strada.
«Sì, basta che se lo vediamo, non fai cavolate»
Mi punta il dito contro Gloria, come segno di avvertimento.
Alzo le spalle cercando di rassicurarla «tranquilla» le schiaccio un occhiolino anche se lei non sembra del tutto convinta, e fa bene.
Siamo riuscite a uscire con la scusa più banale del mondo: andare a prendere le gomme da masticare. Il mio vero scopo è quello di incontrarlo per vedere se ha una reazione appena mi vede, dopo ciò che è successo. La verità è che io gli ho dato quello schiaffo, pentendomi subito dopo. Non so cosa mi sia preso, ma ho sentito una voce dentro me che mi istigava a farlo, e io l'ho ascoltata. Ho reagito in quella maniera anche perchè sapevo non avrebbe ricambiato lo schiaffo, ne ero certa, e infatti l'unica cosa che ha fatto è stata insultarmi, cosa di poco conto se paragonata a ciò che gli avevo fatto io qualche secondo prima.
Francesca mi riscuote dai miei pensieri richiamandomi «Juli, mi passeresti una big babol?» dal mazzetto di gomme che ho in mano, cerco quella che mi ha chiesto lei, quando all'improvviso sentiamo un motorino alle nostre spalle, ci giriamo e notiamo subito Mirco e Lorenzo, ci superano per poi fermarsi con il motorino davanti a noi, tagliandoci la strada.
Ci avviciniamo a loro e io sento già l'agitazione in corpo, non ho nemmeno il tempo di simulare il tutto che Lorenzo mi aggredisce «ti dico solo che se avessi fatto a me ciò che hai fatto a lui ti avrei appesa a quel palo lì» sposta lo sguardo verso il palo vicino a noi, indicandolo con un movimento della testa. È evidente che non gli hanno insegnato a salutare.
Mirco, invece, rimane zitto seduto sul motorino che mi fissa incuriosito. Quindi il belloccio ha raccontato tutto all'amico di fiducia.
Mi volto verso Lorenzo «ma tu cosa vuoi?» lo guardo storto e intanto continuo a fissare Mirco dietro di lui. Ma cosa vuole adesso questo? Continua ad accusarmi come se il torto l'avessi fatto a lui.
Mi fissa con rabbia e continua ad attaccarmi senza motivo «perché non lo ammetti una buona volta?» lo guardo confusa, non capendo ciò che vorrebbe insinuare «ammettere cosa?» ma poi, non riesce a farsi i fatti suoi?
«Che ti piace Mirco! E molto anche» si rivolge a me con arroganza, e a me questa cosa non fa altro che innervosirmi «ma cosa stai dicendo? Non è assolutamente vero! Sono tutte cazzate che dicono in giro»
Ma cosa gliene frega santo dio. La discussione continua così per un po', ad un certo punto mi guarda con ancor più strafottenza, sorride e accenna un sorrisetto che non mi piace neanche un pò.
«Se non ti piace, come dici tu, perchè hai scritto nelle pagine del tuo diario che ti piaceva?» perchè si sta alterando Lorenzo, mentre Mirco a cui ho fatto il torto se ne sta zitto e tranquillo dietro di lui?
«Solo perchè ho scritto la sua iniziale non vuol dire che sia riferito a lui. Ci sono tanti nomi che iniziano con la "M", se non lo sapevi» ha fatto leggere il mio diario all'amico, lo stronzo.
«Perché allora mi hai scritto la tua firma, occupando due pagine del diario?» mi giro verso Mirco che rimane in un primo momento sorpreso, quando ha elaborato ciò che gli ho appena detto se ne esce con la classica risposta per pararsi il culo.
«Ma guarda che non è vero» nega spudoratamente la verità e questo mi fa ridere.
«Lorenzo!» continuo a chiamarlo per attirare la sua attenzione e dimostrargli che il suo amico che tiene tanto a difenderlo, è un grandissimo bugiardo; ma quando lui si gira mi guarda storto «tu il mio nome non lo devi neanche pronunciare» rimango inizialmente interdetta, ancora non capisco questa sua avversione nei miei confronti, con lui non ci ho mai avuto nessun tipo di rapporto.
E poi, lui può aggredire e intromettersi in cose che non gli riguardano, e io non posso nemmeno chiamarlo per nome? Ma cosa ha nel cervello?
«Neanche il mio» sento la voce di Mirco, mi giro verso di lui e quando lo guardo in volto mi scappa una risatina. Hai fatto il bravo fino ad ora, continua a starti zitto, per piacere.
«A me di pronunciare il tuo nome non me ne può fregar di meno» mi rivolgo a Lorenzo con la stessa strafottenza che ha usato lui nei miei confronti, poi mi volto verso Mirco mostrandogli un sorriso di sfida «invece il tuo lo pronuncio quante volte voglio. Mirco, Mirco, Mirco» lo sfido, sotto intendendo che di lui mi interessa eccome. Inizialmente rimane interdetto, ma ha un'aria soddisfatta.
Intanto Gloria mi da un pezzo della big babol che le ho dato in precedenza, io inizio a masticare e a fare le bolle cercando di fare l'indifferente. Ad un tratto vedo Mirco avvicinarsi a me, lo guardo non capendo cosa voglia fare quando alza una mano verso il mio viso e cerca di scoppiare le bolle. Sorrido vedendolo e cercando di spostarmi.
«Prova a darcelo uno schiaffo se sei così coraggiosa» ancora lui? Possibile che questo deve continuare a rompere? Ma cosa vuole? Tra un po' gliela appiccico in fronte questa cingomma.
Alzo gli occhi al cielo, veramente stufa di questo qui «perché dovrei darglielo io? Non ne ho motivo adesso» affermo, aggiungendo un'alzata di spalle.
Loro continuano a incitare e da dietro sento Franci e Gloria che ogni tanto ridacchiano «io lo schiaffo te l'ho già dato, ora dovresti essere tu a restituirlo» ignoro completamente il suo amico rivolgendomi al diretto interessato. Una cosa che non riesco a capire però è: perchè voleva un'altro schiaffo da me? «io te l'ho già dato, perché ne vuoi un'altro?», domando incrociando le braccia, lui a quel punto si zittisce, mi guarda per qualche breve istante e poi si avvicina pericolosamente a me, appoggia la mano sulla mia guancia simulando uno schiaffo.
Quel breve contatto mi provoca mille brividi lungo la schiena; a me, più di uno schiaffo, sembra solo una carezza.
Dopo di che si dirige nuovamente sul motorino, a passo deciso mi avvicino io stavolta a lui, mi appoggio al servosterzo e lo guardo dritto negli occhi, alzo un sopracciglio e con uno sguardo deciso lo provoco «guarda che quello non era uno schiaffo, non come quello che ti ho dato io» gli sorrido, mentre lui continua a osservare ogni mio movimento senza pronunciare una parola.
Mi distanzio lentamente dando finalmente uno spazio decente tra il mio viso e il suo, chiudo gli occhi sospirando e finalmente mi allontano definitivamente, tornando da Francesca e Gloria.
Ho provato a fare la ragazza che ha la situazione sotto mano, ma in realtà ho trattenuto il respiro fino a quando non mi sono distanziata.
«Beh, perché non ve ne andate?» alzo un sopracciglio mentre continuo ad osservare il suo sguardo compiaciuto.
Un sorriso da stronzo compare sul suo viso, e non perde occasione per continuare a sfidarmi «io da qui non mi muovo, vai tu se vuoi» si sistema nel motorino posizionando una gamba sull'asfalto.
Madonna quanto è bello
«Io? E perchè mai? Siete voi che vi siete fermati per primi, quindi aria» muovo la mano di fronte al mio viso continuando a sorridere, mi piace provocarlo tanto quanto piace a lui, e soprattutto amo avere le redini della situazione
«Noi non ce ne andiamo, andatevene prima voi»
Lo sapevo che l'avrebbe detto!
Lui e Lorenzo si lanciano sguardi furtivi continuando «ci portiamo il letto e dormiamo qui» ridacchia mentre io continuo a rimanere in silenzio non sapendo che dire, ad un tratto Mirco da un colpo leggero con la mano sulla spalla di Lorenzo, sbarra gli occhi voltandosi verso me con aria curiosa «ma tu l'hai già provato?»
Qualcuno mi spieghi come ha fatto a venirgli in mente questa domanda per favore «no, non ho provato proprio nulla» alzo le spalle indifferente, e comunque seppure l'avessi fatto, non te l'avrei sicuramente detto.
«Se vuoi te lo faccio provare» lo guardo mostrandogli una faccia menefreghista, ora ha tutto questo interesse nei miei confronti in una cosa così privata?
«No, grazie. Non mi interessa» muovo la testa da un lato e dell'altro con disinteresse verso questo argomento.
Sto aspettando a dare anche il mio primo bacio, figurati se mi interessa quello.
«Guarda che per i ragazzi è piacevole, mentre alle ragazze fa male»
No ti prego dimmi che non l'ha detto davvero
«non mi interessa, lo vuoi capire?» arrossisco leggermente, non per l'imbarazzo dell'argomento, ma il fatto di parlarne con lui.
«Che strano, ero convinto che tu l'avessi già fatto, nel diario c'era scritto così» ecco perchè continuava a fare quelle domande e insisteva.
Questa poi... nemmeno lo nasconde più che legge le mie cose
«L'hai letto bene? L'ha scritto la mia amica, non io» lo rassicuro, dato che questa cosa lo sembra turbare.
Ad un tratto sentiamo le urla in fondo alla strada, tutti ci giriamo verso la direzione e vediamo il fratellino di Franci e Gloria «sono lì!» ci indica, così io, Franci e Gloria ci guardiamo e iniziamo a correre verso casa loro, senza salutarli.
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