Capitolo 15 - il colpo di scena!
Sono trascorse un paio di settimane da quando ho parlato con Mirco riguardo lo scherzo telefonico, purtroppo ancora non si sa nulla di chi fosse, e dopo quell'evento si è creata una situazione di disagio, caos e panico, tanto da non capirci più nulla nemmeno io.
In questi casi, però, meno si sa meglio è.
Sarei curiosa di sapere se lui abbia parlato di questa cosa con il padre, se gli ha riferito ciò che gli ho detto, e soprattutto se mi crede seriamente.
Da quello che ho potuto intuire quando gli parlavo, lui crede a me, e di questo ne sono molto contenta. Non me l'ha detto esplicitamente, anzi, però ho potuto capirlo dal suo sguardo, dal suo atteggiamento.
So che per alcuni risulterebbe complicato credermi, ma io ho sentito così, certe cose non si possono spiegare, si provano e basta, esattamente come le sensazioni.
La situazione è molto simile a quando un bambino chiede a un adulto cosa voglia dire amare: non si può spiegare, si prova e basta. Eppure una cosa non mi torna, come può un bambino chiedere a un adulto come si ami, se molti adulti lo sanno meno di loro?
La verità è che più si cresce più aumentano i sentimenti, che, attenzione, non sono tutti sempre positivi, molte volte con l'età può crescere anche l'odio, il desiderio di vendetta.
Mentre i bambini hanno il cuore pieno di amore e innocenza, e non sanno neanche cosa voglia dire provare rancore verso un'altra persona.
Io personalmente non so se ciò che provo per Mirco sia amore vero o una semplice cotta, so solo che ogni volta che incrocio il suo sguardo il mio stomaco inizia a contorcersi, la sudorazione alle mani aumenta, sento una sensazione di euforia dentro che non riesco a controllare, e il mio cervello va in fumo. So solo che in mezzo a tantissime altre persone, io vedo solo lui.
Ormai sono un paio di settimane che lo vedo di sfuggita, sembra che per il momento le cose tra noi si siano calmate, è un periodo di quiete che spero continui a durare, e che non se ne esca con le sue solite bravate.
Mi incammino verso la piazza, dove mi sta aspettando Francesca, quando la raggiungo ci sediamo in una panchina vicino al bar.
«Novità su quella faccenda?» mi chiede mentre espelle il fumo della sigaretta verso di me, la guardo male ricordandole che il puzzo del fumo è una delle cose che maggiormente odio, lei sorride, alza gli occhi al cielo e sposta la sigaretta dall'altra parte.
«No, ho solo sentito che è successo una sorta di puttanaio, ma niente di che» ammetto scuotendo la testa, vorrei sapere anch'io.
«Sarei proprio curiosa di sapere chi abbia fatto il tuo nome, tu hai qualche sospetto?» domanda curiosa, mentre accavalla le gambe fasciate da un paio di jeans chiari e sistemandosi la camicia.
«Non saprei... e non ne capisco neanche il motivo» lei dopo avermi sentita si gira verso di me con gli occhi spalancati, butta la cicca della sigaretta a terra, poi mi bussa nella testa e ride, io la guardo confusa non capendo cosa stia facendo, e quando lei nota la mia faccia ride.
«Seriamente non hai ancora capito il motivo per cui hanno fatto il tuo nome? Eppure mi sembra abbastanza palese come cosa» afferma sicura di sé, mentre io continuo a non capire cosa intenda.
«A cosa ti riferisci? Non ti seguo più...» mi giro completamente verso di lei, curiosa su ciò che ha notato.
«Cavolo Juli svegliati! Non lo capisci che l'hanno fatto solo perchè volevano metterti contro di lui?» oh, beh ci può anche stare come supposizione.
Rimango per un po' di tempo a pensare a questa cosa in silenzio, fino a quando non sento Franci salutare qualcuno, alzo lo sguardo e vedo che si sta avvicinando Nicola, ci saluta cordialmente, si accende una sigaretta e si unisce a noi.
Restiamo a parlottare tranquillamente, fino a quando non vedo la figura di Mirco esattamente davanti a noi, accompagnato da un suo amico. Si avvicina a Nicola e con un'aria strafottente e contenta inizia a guardarlo male, sento tensione nell'aria e non ne capisco il motivo. Nicola è una persona molto tranquilla, non comprendo la ragione per cui deve guardarlo in quella maniera. Abbassa lo sguardo e nota che ha tra le dita una sigaretta, fa un sorriso antipatico e concentra tutta la sua attenzione verso di lui.
«Vuoi che ti spenga la sigaretta in faccia?» Nicola rimane in un primo momento interdetto ed inevitabilmente imbarazzato, io invece inizio a sentire il nervoso che aumenta, è venuto qui per rompere i coglioni?
C'era un momento di "pausa" tra noi, perché deve sempre rovinare tutto? Io veramente non lo capisco, è incomprensibile.
La strafottenza che ha nei riguardi degli altri è un particolare suo che non riesco a tollerare, questa cosa non la doveva fare. Non ne ha motivazione, non sta facendo niente di male, stiamo solo parlando, ma lui no, la cazzata la deve fare sempre e in ogni caso, altrimenti non è contento.
Ho paura che succeda un casino.
Nicola si gira verso di lui, dicendogli che cosa gli prende, ma lui non lo degna d'uno sguardo, si gira verso di me e mi rivolge una faccia divertita. Di divertente, qui, non c'è proprio un bel niente.
«E tu me lo dai un bacio?» non ci vedo più dall'incazzo, ne viene qui a rompere i coglioni, con quel suo modo di fare da spaccone, tratta di merda chi sta con me e che non gli ha fatto proprio nulla e poi ha anche il coraggio di parlarmi e di dirmi queste cazzate?
Sento qualcosa che mi spinge a fare la cazzata che prontamente faccio, è come se qualcuno mi stesse dicendo "fallo, ora o mai più!"
Mi alzo dalla panchina, mi avvicino a lui e gli stampo uno schiaffo in pieno viso davanti a tutti. Lo schiocco si sente benissimo, e quando rigira il viso verso di me, si nota il segno della mia mano rossa.
Lui spalanca gli occhi, ed evidentemente incazzato e sorpreso, resta ammutolito per un paio di secondi, fino a quando l'amico non proferisce parola mettendo ancora più agitazione in lui e risvegliandolo.
«Ma davvero Mirco? Ti fai fare questo da una ragazza?» lui a quel punto mi guarda infuriato, diventa rosso in viso dall'incazzo e inizia ad insultarmi, per poi andare verso il bar a prendere il vespino, nel tragitto continua ad insultarmi e a borbottare.
In un primo momento rimango anche io paralizzata, ho un mix di emozioni che non riesco a controllare. Mi sento pentita per ciò che ho fatto, ma anche estremamente soddisfatta. Mi sono levata un peso, era da tanto tempo che volevo levarmi questa soddisfazione.
Ad un tratto mi sento Francesca da dietro dirmi «ma che cazzo hai fatto? Tu sei pazza!» mi giro verso di lei ancora scossa e mi incammino verso il bar dove aveva il vespino, per cercarlo, nonostante Franci mi continuasse a dire di rientrare a casa, e che questa volta avevo seriamente esagerato.
Quando entro al bar, un ragazzo mi vede e si avvicina a me «vattene, perché questa volta si è veramente incazzato. Segui il mio consiglio e va a casa tua» sicuramente ha visto tutta la scena. Decido di dar retta a Francesca e a questo ragazzo, così mi avvio verso casa, quando mi saluto con Francesca, lo rivedo in motorino, e appena lui mi nota inizia a mandarmi insulti, ma io con una bella faccia da cazzo gli rido in faccia, e continuo a camminare.
Rientro a casa e mi butto subito nel letto, passo la notte a pensare a ciò che avevo fatto, e non riesco a chiudere occhio fino a mattina presto.
La mattina mi sveglio, e quando mi guardo allo specchio quasi mi spavento, sembro letteralmente uno zombie e, a testimone delle mie tre ore di sonno, ci sono queste bellissime occhiaie a farmi compagnia. Mi dirigo a scuola ancora assonnata, vedo Bea venirmi incontro con il diario tra le mani per restituirlo. Quando entro in classe, apro il diario, e subito noto la prima pagina, dove c'era la mia foto, o almeno quel che ne restava.
È tutta scarabocchiata con la penna, tanto che il mio viso non si può più vedere, so benissimo chi è stato. Continuo a sfogliare e successivamente noto che anche la sua firma, che aveva scritto occupando due pagine di diario, era scarabocchiata.
All'uscita di scuola vedo Bea, le vado incontro e apro il diario davanti a lei «guarda cosa ha fatto tuo fratello» mostrando la pagina dove c'era la mia foto, lei mi guarda in modo imbarazzato e ci rimane male.
«Io non so, non mi sono accorta che mi ha preso il diario, non ne sapevo nulla!» abbassa lo sguardo non sapendo come rimediare «tranquilla, lo immaginavo fosse lui, ieri abbiamo litigato»
Lei mi guarda dispiaciuta, ma io continuo a tranquillizzarla, per poi andare verso casa con il diario in mano.
SPAZIO AUTRICE
Ciao a tutti guys! Allora, come vi sembra questo capitolo? Vi sareste aspettati che Julia avrebbe dato uno schiaffo davanti a tutti a Mirco? Fatemi sapere!
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top