The end
Ho scritto questo capitolo ascoltando Story of my life, ancora e ancora, fino alla fine. Ascoltatela se vi va :)
Fatemi sapere cosa ne pensate, anche i lettori anonimi, mi piacerebbe sapere le vostre opinioni. :) grazie per avermi seguita fin qui. ❤
Tre mesi dopo
« Mallow! Ehi, Mallow! » sento qualcuno scuotermi per la spalla e apro un occhio, per vedere Shane che mi guarda in modo strano. Gemo, rotolando nel letto, stringendo al petto il cuscino, e richiudo gli occhi, cercando di continuare il mio sonnellino.
« Alzati, dormigliona! » grida, battendo le mani. Non ricevendo alcuna risposta da parte mia, mi afferra la gamba e inizia a trascinarmi giù dal letto.
« Shane, ma che diavolo? » grido, calciando nella sua direzione. Sbuffo, affondando la testa nel cuscino e lo sento ridere.
« È una bellissima giornata, si esce! Andiamo, sei stata chiusa qui tutto il giorno. » mi informa, e allungo la mano verso il comodino per afferrare il cellulare e guardare l'ora. Non è colpa mia se sono sfinita, è colpa sua, che mi ha tenuta sveglia tutta la notte.
« Sono a pezzi, mi hai distrutta. » mi lamento, cercando di alzarmi dal letto.
« Ehi, non ti è mica dispiaciuto ieri sera. Smettila di lamentarti, e alza il culo e vai a prepararti! » dice, venendo verso di me. Mi afferra le braccia e mi alza su, ma tengo ancora gli occhi chiusi.
« Dio, sei incorreggibile. Apri gli occhi, o devo distruggerti di nuovo come ieri sera? » chiede, e apro gli occhi di scatto. Mi sorride in modo malizioso e mi fa l'occhiolino.
« Oh, ma piantala! Non sei poi così bravo. » metto la mano sul suo petto, spingendolo, e vado verso l'armadio.
Mi gratto la nuca, non sapendo cosa indossare e sento Shane ridere.
« Sei la solita, dico davvero. Vuoi una mano? » mi chiede e annuisco.
Viene verso di me, con un sorrisetto sul viso e inizia a rovistare tra i miei vestiti.
« Cosa stavi sognando prima? Stavi sorridendo nel sonno, e parecchio. » dice, afferrando una maglietta a maniche corte, bianca, e la mia salopette di jeans.
Me li mostra e alzo il pollice in su. Perfetto.
« Uh, stavo sognando un ragazzo...era bello, davvero molto bello. Aveva degli occhi verdi davvero particolari, non so spiegarlo. Sembrava così reale. » spiego, mentre afferro i vestiti dalle sue mani e prendo anche l'intimo pulito.
« Non l'hai mai visto? » domanda, corrugando la fronte.
« No, non so chi sia, in realtà. Però sembrava reale. » faccio spallucce e vado in bagno a cambiarmi, con Shane che mi segue.
Mi chiudo in bagno e lo sento, mentre si appoggia alla porta, dall'altra parte.
« Stasera lo vuoi rifare? » chiede, e scoppio a ridere.
« Non ci penso proprio, mi è bastato. » dico, togliendomi la maglietta e i pantaloni del pigiama. Lo sento dare colpetti nella porta e ride.
« Dai, proprio come ai vecchi tempi. » continua a dire.
« No, Shane! Basta videogiochi. Ieri sera mi hai tenuta sveglia abbastanza, inoltre ho pure perso. Sei stato ingiusto. » grido, mentre regolo l'acqua della doccia.
« Ti lascerò vincere! Comunque vado a preparare la colazione o pranzo, non so. » dice e alzo gli occhi al cielo.
Mi tolgo anche l'intimo e mi sposto sotto il getto d'acqua calda.
***
Dopo aver finito la doccia, mi vesto ed esco dal bagno, andando in cucina. Un buon profumino si è diffuso nell'aria, immagino grazie a Shane.
Lo trovo seduto al tavolo, con un'espressione annoiata sul viso, mentre mi aspetta, probabilmente. Mi schiarisco la gola, attirando la sua attenzione, e alza lo sguardo verso di me.
« Finalmente, mangiamo! » dice, facendomi segno di sedermi. Annuisco e mi siedo davanti a lui. Non capisco come fa ad essere così pieno di vita di prima mattina, io avrei dormito ancora un po'.
Ieri notte siamo stati svegli fino a quasi le tre del mattino a giocare a quegli stupidi videogiochi, come quando lo facevamo da piccoli. Per non parlare del fatto che avevamo proposto di vedere un film, ma verso la metà ci siamo addormentati entrambi: io con la ciotola di popcorn in braccio e lui con la testa sulla mia spalla.
Quando Jolene è entrata nel salotto, gridando, mi sono spaventata talmente tanto, che mi è volata la ciotola dalle mani, inoltre ho colpito Shane in faccia.
« A che ora hai il volo dopodomani? » chiedo, infilando in bocca un pezzo di bacon.
« È di pomeriggio, alle tre. Mi mancherai. » sussurra, allungando la mano verso di me. Gliela stringo, sorridendo, e annuisco. Mancherà tanto anche a me. È sempre brutto lasciare andare una persona.
Insomma, siamo cresciuti insieme, e ora, vederlo andare via, prendere una strada diversa, fa un po' male. Sono felice che sia con me, ora, a Boston. È venuto per passare un po' di tempo con noi, soprattutto perché Alex fa il compleanno, quindi ci doveva essere per forza.
Parlando di Alex, non si sa che fine abbia fatto. Negli ultimi giorni ha dato pochi segni di vita, è sempre di fretta, mezzo disperato, come se si dovesse sposare. Sul serio, nessuno sa cosa sta progettando.
Non so di preciso il motivo per il quale ho scelto di studiare qui, ma almeno so di non essere sola. I miei genitori sono felici per me, soprattutto per aver deciso di proseguire gli studi. Andrò a studiare giornalismo, penso sia bello, anche se sarò sola, probabilmente. Insomma, Jolene ha deciso di studiare lingue, Jack e Annabelle sono stati accettati alla Harvard. Siamo qui tutti, anche se in college diversi.
Poi c'è Alex che dice di voler studiare cento cose diverse, e cambia idea ogni minuto. Ha scelto psicologia, e spero davvero che faccia per lui, perché so per certo che abbia bisogno lui di uno psicologo o uno psichiatra, dipende.
Però, la cosa positiva è che, quando avrò un problema, ci sarà dottor Alex a risolverlo. Si spera. Alex sa essere serio quando vuole, ma la maggior parte delle volte non lo è, quindi la cosa è un po' preoccupante.
Tre mesi fa voleva fare lo spogliarellista, poi ha cambiato idea e voleva arruolarsi. Inutile dire che abbia cambiato di nuovo idea. Spero questa sia la sua scelta definitiva, altrimenti avrà un po' di problemi.
Sentiamo la serratura della porta e Shane si alza per prendere i piatti sporchi e metterli nel lavastoviglie. Sarebbe bravo anche come casalinga. Sorrido, aiutandolo a pulire la cucina e vediamo Jolene da noi, con una grande scatola in mano.
« Sono pronte! » grida, posando la scatola sul tavolo. Sospira, prendendo l'elastico che ha al polso e raccoglie i capelli in una crocchia disordinata. Si toglie la giacca e la lancia su una sedia, poi prende un bicchiere e si versa un po' di succo di frutta.
« Spostiamoci nel salotto, così le guardiamo meglio. » dico, prendendo la scatola tra le mani.
Shane mette le braccia sulle nostre spalle e andiamo a sederci sul divano, quando all'improvviso sentiamo la porta sbattere, talmente forte, che probabilmente si è sentito fino in Cina.
« È arrivato l'idiota. » dice Jolene, alzando gli occhi al cielo.
« Joly-holy, Lara Croft, sono a casa! » grida Alex, entrando nel salotto. Già, io e Jolene abbiamo deciso di affittare un appartamento, solo per noi due, non anche per Alex, visto che lui abita proprio di fronte a noi.
« Dove sono Annabelle e Jack? Avevano detto di essere vicini. » dice Jolene, ma Alex fa una smorfia, come se fosse spaventato. Forse l'ha combinata grossa di nuovo, ormai non è una novità per noi.
« Forse...mi sono dimenticato di loro? » dice, ridacchiando. Sto per prendere la ciabatta e lanciargliela in testa, ma sentiamo il campanello suonare, quindi per sfuggire alla nostra furia, va ad aprire.
« Avevi detto che ci avresti aspettato fuori! » grida Jack e sospiriamo. I due geni entrano nel salotto, alzando una mano per salutarci e Alex si guarda intorno, come se avesse perso qualcosa. Inizia a guardare sotto il divano, sotto il tavolo, finché non si mette a gridare il nome di Nemo.
« Lo sai già che ha il posto fisso sul balcone. » gli dico e poi corre nella mia stanza a prenderlo. Negli ultimi mesi Alex si è affezionato parecchio a Nemo. Ha iniziato addirittura a dargli ordini su cosa fare, come se fosse un cane. Cioè, Nemo è intelligente, ma dà ascolto soltanto a me. Inoltre, i dispetti me li fa già, senza che glielo dica qualcuno.
L'ho portato con me perché non potrei iniziare la mia nuova vita al college senza di lui. Me ne ha combinate così tante, non potrei vivere senza di lui. È il mio piccolo amore.
« Okay, okay. Siete pronti? » chiede Shane, tirando fuori dalla scatola gli album con le foto. Ci sediamo sul divano, io tra lui e Alex. Jolene si siede per terra, davanti a me, Jack si mette accanto ad Alex e Annabelle accanto a Shane. Quest'ultimo apre l'album e fa vedere la prima foto, procurando subito una risata da parte di Alex.
« Ehi, me la ricordo questa! È stata al compleanno di Harry. Il pene che camminava. » dice, continuando a ridere.
« Chi diavolo ha scattato questa foto? PRETENDO UN NOME, ORA! » grida, prendendo l'album tra le mani, guardando la foto.
« Oh, questa l'ha scattata Harry...l'aveva mandata solo a me. Ti eri addormentato in bagno...» dico, ridendo. Lui mi guarda male e poi fa linguaccia.
Sarebbe dovuto esserci anche Harry, qui con noi. A quanto pare non è l'unico ad aver preso una strada diversa. Se Shane ha deciso di studiare ad Oxford, beh, Harry non ha fatto poi una scelta molto diversa. A quanto pare ha deciso di restare a Londra, anche per aiutare sua madre con gli affari che ha lasciato suo padre. Harry è la sua unica salvezza, quindi sono in due a farcela.
Abbiamo trascorso l'estate insieme, anche se non tutta. Ad agosto è andato in vacanza con sua madre, ha dovuto staccare un po' la spina e liberare la mente. Ha girato un paio di città in Europa, insieme a Sarah, quindi penso sia una cosa positiva per entrambi.
Mi manca, mi manca tanto.
Abbiamo parlato al telefono, anche se ultimamente quasi per niente. Immagino che si stia preparando anche lui per questo nuovo inizio. Mi aveva promesso che mi avrebbe chiamata sempre.
Ha sempre voluto tenermi informata su ogni cosa che faceva. Ero felice di sapere che stesse andando bene.
Gli ultimi mesi insieme sono stati tra i più belli. Mi ha ricordato quanto fosse bello vivere ed essere felici. Mi ha tenuto la mano fino alla fine; mi ha stretto tra le braccia e mi ha fatto sentire a casa fino all'ultimo minuto.
Non c'è stato quando mi sono trasferita; non c'è stato quando ho portato via tutte le mie cose o quando ho salutato i miei genitori e ho detto addio alla mia città.
Non c'è stato fisicamente, ma c'era nel mio cuore. Mi ha fatto sentire la sua presenza in modo diverso. Chiamate che sembravano interminabili, messaggi che ho salvato e che ho scritto anche nei quaderni, per essere sicura di non perderli. Quando ero con lui, cantava per me ogni notte.
E abbiamo dormito insieme, stretti l'uno tra le braccia dell'altro, in un abbraccio protettivo e caldo. Ho sentito i battiti del suo cuore, mentre gli sussurravo ti amo. Ho sentito le sue mani accarezzare il mio corpo e le sue labbra baciare la mia pelle.
Lui sarà sempre il mio primo e unico amore.
« Questi siamo io e Harriet! » Alex continua a sorridere come un bambino « Chissà se sente la mia mancanza...» mette il broncio.
« Me la ricordo questa. » dice Jolene, con un sorrisetto furbo « È il primo bacio tra te e Harry. Dovete ringraziare me. » fa l'occhiolino e Shane alza gli occhi al cielo.
« Sì, ricordo anche io. Ero piuttosto infastidito. » ammette, scuotendo la testa.
« Vogliamo parlare di questa? » chiede Alex, girando la foto verso di noi. « I würstel al compleanno di Maddie. » ride e mi scompiglia i capelli.
« Oh, andiamo! Niente è meglio di Nemo e Alex con il grembiule e il fiocco rosa in testa! » dice Annabelle, facendo ridere tutti. Nemo salta in braccio ad Alex e osserva le foto insieme a noi.
« Questa foto l'abbiamo fatta al concerto, quando la nostra scuola ha raccolto i fondi. » dice Jolene, mostrando una foto sua e Harry, prima di salire sul palco.
« È così brutto non poter vedervi tutti ogni giorno. Mi mancherete tanto, ragazzi. » ammetto, cercando di abbracciare tutti.
« Queste foto rientreranno nella storia. Cioè, vi immaginate tra dieci anni, magari saremo sposati, e tra venti, magari, i nostri figli vedranno queste foto. » dice Alex, sorridendo timidamente.
« Già, come vola il tempo...» sussurra Jack, prendendo Nemo tra le braccia.
« Il tempo vola, ma non dimenticherò mai la volta in cui mi hai portato al ristorante e mi hai offerto i testicoli d'agnello. Fai davvero schifo, Jack. » dico, in modo scherzoso, dandogli una gomitata.
« Uh, Harry me l'ha raccontato! » Alex scoppia a ridere, finché non cade dal divano.
« Mi ricordo quando ci preoccupavamo per il test di anatomia, per l'interrogazione di geografia o letteratura. Eravamo nei guai, come sempre. Cercavamo di darci una mano, tranne Jack, ovviamente. » Alex lo stuzzica e Jack gli mostra il dito medio.
« Non avevamo neanche gli stessi professori, quindi non incolparmi. » si difende, alzando le braccia in aria.
« Il momento peggiore è stato quando volevo fare colpo su di lui... Orribile, imbarazzante, terribile. » dico, facendo una smorfia.
« Ragazzi, sapete che sia il sole a girare intorno alla Terra e non viceversa? Maddie è davvero una nerd. » mi prende in giro, ricordando la prima volta che gli ho parlato. Ero così idiota. Ed è anche buffo da ricordare. Se avessi saputo che l'amore della mia vita fosse dietro di me, ad ascoltare il mio metodo di rimorchio su Jack, avrei lasciato perdere da tanto.
Io e Harry...siamo sempre stati noi.
« Voglio vedere di nuovo i video dei compleanni di Maddie e Harry. Ho bisogno di confrontarli con quello di Alex domani sera. » dice Shane, prendendo il CD tra le mani, andando verso il DVD.
« Sto invecchiando... Stamattina ho sentito un crack da qualche parte nel mio corpo. Mi stavo per mettere a piangere. » dice, sospirando drammaticamente.
« Perché ti faceva male? » chiedo, guardandolo con un cipiglio.
« No, affatto... perché è il primo segno che la vecchiaia mi stia venendo a prendere. » si copre il viso con le mani e lo abbraccio, per consolarlo. Ovviamente stiamo scherzando, ad Alex piace fare la drama queen della situazione.
Shane mette i video, alzando il volume e il primo è quello del mio compleanno.
Tutto procede bene, finché della musica assordante non interrompe il nostro momento malinconico.
« Cosa porca puttana- » dice Jack, e sgrano gli occhi.
« Oddio, mi è cresciuto anche quest'altro figlio. » grida Alex, fingendosi sorpreso.
« Alex, questo è il tuo coinquilino? » chiede Jolene, con un'espressione da suicidio sul viso. Penso abbia voglia di gettarsi dal balcone a volte, stando appresso ad Alex.
« Tommy-Tom è rumoroso. Gli ho detto di fare piano, non mi dà ascolto. E non parlo soltanto delle volte in cui alza il volume della musica...» dice, facendo finta di vomitare.
« Gli dico di abbassare. » dico, alzandomi in piedi. Vado nella mia stanza ed esco sul balcone. Penso sia davvero una cosa positiva che Alex abiti davanti a noi. Adoro questo posto, un po' mi ricorda Londra. Questa città e come se fosse la porta per entrare in Europa, ricorda un po' quello stile di città.
« Ehi, Thomas! Puoi abbassare il volume, per favore? » grido, appoggiando le braccia sulla ringhiera.
Il volume della musica si abbassa e sospiro di sollievo.
La tenda si sposta e alzo una mano, sorridendo.
« Grazie, amico! » grido, mostrando il pollice in su.
« Prego, amore. » grida di rimando, spostando del tutto la tenda.
Esce sul balcone, con una mano tra i capelli e un ghigno sul viso. Alza la mano per salutarmi e rischio di buttarmi giù e non alzarmi più.
« Harry? » grido, iniziando a saltellare sul posto.
« Ti sono mancato? » chiede, e restiamo a fissarci, sorridendo come due cretini. Se mi è mancato? Stavo morendo senza di lui.
Se c'è una cosa che amo di lui, e che probabilmente amerò per sempre, è il modo in cui gli piace sorprendermi. Con lui niente è scontato. Gli piace farmi le sorprese, nonostante io le odi. Ma lui mi fa amare ogni cosa, tranne le mele.
Quelle le odierò anche quando il mio corpo sarà in putrefazione.
Mi copro il viso con le mani e mi fa segno di aspettare, dopodiché rientra nella stanza. Sta venendo qui, oddio.
Corro nel salotto, non riuscendo a parlare e mi metto a gesticolare e dire parole che ho inventato al momento.
« Lui-lui-lui...» cerco di dire, e Alex viene verso di me e mi tira dall'orecchio.
« Ahia! Che problemi hai? Harry sta venendo qui! » dico, continuando a gridare e saltare per la stanza.
« Vedi? Ha funzionato! La prossima volta provo a strizzarti il sedere...» dice, pensieroso.
« E io sbatterò la tua testa contro il muro. » lo minaccio, guardandolo male.
« Oddio, sbattimi tutto, amore. » cerca di sedurmi con la sua voce, leccandosi le labbra e gli do uno schiaffo in faccia, piano.
Jack va ad aprire la porta e lo sento mentre saluta Harry. Corro verso di lui, spostando Jack e gli salto in braccio, riempiendolo di baci, come se fossero passati anni.
« Cosa ci fai qui? » chiedo, con le braccia intorno al suo collo e le gambe intorno alla sua vita.
« Sono venuto a vedere la mia ragazza e i miei amici. Mi mancavi. » dice, dandomi un bacio sulle labbra.
« Sei venuto per il compleanno di Alex e poi vai via? » chiedo, appoggiando la fronte contro la sua.
« No, sono venuto per restare, cupcake. » sorride contro le mie labbra e lo stringo a me, mentre una lacrima scivola sulla mia guancia.
Riuscirebbe a farmi emozionare anche da morta, questo ragazzo.
Non so perché mi sto immaginando versione zombie, mentre piango in un angolino... Mangiare il suo cervello, sarebbe una dimostrazione d'amore?
« Woah, smettila, idiota. » rimprovero me stessa e Harry inclina la testa, guardandomi confuso.
« Che ho fatto? » domanda, mettendomi giù.
« Niente, rimproveravo la mia mente...stava mangiando il tuo cervello, che schifo. » dico, e lui sorride e annuisce, anche se so che non ha capito proprio un bel niente, ma è comprensibile. Neanche io capisco me stessa a volte.
Gli prendo la mano, facendo intrecciare le nostra dita e lo trascino con me nel salotto, sedendoci sul divano insieme agli altri.
È perfetto così. Questo momento è perfetto.
****
Il giorno dopo
« Mads...» sento la voce di Harry contro il mio collo, ma non apro gli occhi.
« Dobbiamo alzarci, cazzo! Abbiamo dormito tutto il santo pomeriggio. » per poco non grida, scattando giù dal letto.
« Al diavolo, ho sonno. » mormoro, stringendo il cuscino tra le braccia.
« Lo so, piccola, ma è il compleanno di Alex oggi. Su, su, su sveglia. » mi scuote, ma alzo una mano, cercando di schiaffeggiarlo.
« MADDIE C'È UNA MELA SUL CUSCINO! » grida e mi metto a sedere, come se avessi preso la scossa. Sposto la coperta, guardandomi intorno, e mi alzo in piedi sul letto, mentre Harry scoppia a ridere, sedendosi per terra.
« Fottiti, Harry...» dico, sospirando. Scendo dal letto e sbadiglio, dopodiché mi dirigo verso il bagno.
Mi fermo davanti allo specchio e mi guardo.
Sorrido.
Sorrido di più.
Faccio una smorfia e scoppio a ridere.
« Ciao, bellissima. Oggi sembri uno spaventapasseri, come gli altri giorni, d'altronde. » dico al mio riflesso.
« Non mi chiedo più che problemi tu abbia, ti amo per questo. » dice Harry, sulla soglia della porta, mentre mi guarda sconcertato.
Alzo gli occhi al cielo, ridendo, ricordando la prima volta in cui mi ha visto mentre mi esibivo davanti allo specchio. Allucinante.
Mi lavo la faccia e i denti e poi ritorno nella mia stanza, prendendo i vestiti puliti.
« La mia roba è da Alex, forse dovrei andare... Ci sentiamo dopo? » chiede Harry, dandomi un bacio sulla fronte.
« Sì, va bene. » dico e si mette le scarpe, poi mi dà un altro bacio e va via. Merda, gli altri saranno sicuramente già da Alex.
L'altro giorno siamo stati svegli fino alle sei del mattino, a guardare le foto, i video, a ricordare i momenti più belli passati insieme. Abbiamo riso e scherzato; ad un certo punto ci siamo pure emozionati.
Eh beh, poi ho passato un po' di tempo con Harry nella mia stanza.
Non so cosa aspettarmi, in realtà. Alex ha voluto organizzare da solo la sua festa, quindi non abbiamo la minima idea di cosa ci ritroveremo davanti. Sappiamo soltanto che la festa si terrà a casa del suo nuovo amico, che ha conosciuto quasi non appena ci siamo trasferiti qui. Non perde neanche un attimo a stringere amicizia con le persone e soprattutto a provarci con le ragazze.
L'ultima ragazza che ha cercato di rimorchiare, penso gli abbia dato uno schiaffo in faccia, se non ricordo male. Stava cercando di farle un complimento, eravamo seduti fuori, ad un locale, mentre pranzavamo. Lui si era alzato e si era avvicinato al tavolo della ragazza.
" Ciao bellissima. Vorrei essere la chiave che entra nella tua serratura". Sì, sono sicura che si sia beccato uno schiaffo da parte sua.
Diciamo che a rimorchiare non sia così bravo. L'importante è provarci, comunque. Sappiamo tutti com'è fatto. Non cerca una relazione stabile, non riuscirebbe neanche lui a stare con una ragazza per più di una settimana.
« Le uniche ragazze che sopporto, e dico davvero, mi ci vuole davvero tanto, siete voi. Siete le mie ragazze, non mi serve un'altra da sopportare. » aveva detto, riferendosi a me e Jolene.
Penso sia una persona fantastica, ma è ancora troppo vivace per avere una relazione stabile. Cioè, potrebbe essere un bravo fidanzato, ma ancora non è arrivato questo momento per lui. Gli piace scherzare addirittura con i piccioni, quindi...
Prima di andare a casa di questo suo amico, afferro il braccio di Alex e lo fermo, facendolo girare verso di me. Gli prendo il viso tra le mani e vedo i suoi occhi illuminarsi.
« Questo è il momento in cui mi infili la lingua in bocca e mi auguri buon compleanno? » chiede, ghignando.
Qualcuno da dietro gli dà un ceffone e vedo Harry passarci accanto, scuotendo la testa.
Rido e attiro Alex verso di me, dandogli un bacio sulla guancia e poi lo abbraccio forte.
« Tanti auguri, Alexandra. » dico, prendendolo in giro, accarezzandogli la schiena.
« Grazie, Madison. » scherza e mi tira una ciocca di capelli.
« Su, andiamo. Gli amici del mio amico ci darà un passaggio. » sfrega le mani tra di esse e sorride in modo perfido. Non voglio sapere a cosa sta pensando.
Quando arriviamo davanti alla villa di questo suo amico, il giardino è pieno di persone, e sono sicura che neanche Alex sappia chi siano. So per certo che questa non sarà l'ultima festa insieme. Probabilmente ci saranno ancora momenti in cui ci riuniremo tutti insieme e ricorderemo i bei momenti, come oggi.
Harry mi stringe a sé, con fare protettivo, mentre ci facciamo spazio tra le persone. Shane sta imprecando da dieci minuti, per non so quale motivo, ma sicuramente c'entra Alex.
Jolene cammina a braccetto con Annabelle e Jack la guarda male, perché pensa che lei si innamori della sua ragazza. Jack e le sue paranoie.
Alex ritorna tra di noi, senza maglietta e sale sul tavolo che c'è in giardino.
Perché non mi sembra niente di nuovo? L'ultima volta che è successa una cosa del genere, Harry mi aveva chiesto di sposarlo, anche se non sul serio.
« Ciao, ragazzi! Io sono Alex, oggi è il mio compleanno. Non so neanche chi siete, ma spero mi abbiate fatto i regali! Ah, scherzo. Divertitevi e, oh- » si ferma, guardandosi il petto nudo « Stanotte sono disponibile, donzelle...» muove il bacino e mi nascondo la faccia tra le mani.
« Non può essere serio...» dice Jolene, accanto a me.
Qualche ora dopo siamo tutti ubriachi. E per tutti, intendo davvero tutti. Addirittura Annabelle è andata con la testa. Penso di averla vista ballare in modo sensuale con Jack e devo assolutamente togliermi dalla testa quest'immagine.
« Mads, ti ricordi tempo fa come twerkavamo? » mi dice Harry, sorridendo come un ebete. Si è già sbottonato come minimo quattro bottoni della camicia, perché stava morendo di caldo, parole sue. I capelli sono un casino, tutti arruffati e i suoi occhi sono leggermente lucidi.
Non è che io sia combinata meglio.
Annuisco e lui mi prende la mano e mi trascina in mezzo alla pista da ballo, piegandosi e iniziando a muovere i fianchi in modo strano. Spinge il suo sedere contro il mio, facendomi barcollare, e rido.
« No, non così. » dico, posizionandomi accanto a lui.
Harry si passa la mano sul petto, finché non arriva al cavallo dei suoi jeans e poi mi guarda con un ghigno.
« Mmh you touch me tralala» ride, appoggiandosi a ma e cerchiamo di sorreggerci a vicenda, mentre iniziamo a ballare in modo strano.
« Ti amo. » dice al mio orecchio « E un giorno ti sposerò. »
« Non vedrò l'ora. » rispondo, dandogli un bacio sulle labbra. Il nostro momento viene interrotto da un Alex ubriaco, che viene verso di noi con un scimmia...seduta sulla sua spalla?
« Maddie, ti ricordi quando ti ho detto che alla mia festa volevo una scimmia? » chiede, emozionato, mentre fa il solletico alla scimmia. Quest'ultima gli tira uno schiaffo in faccia e lui la guarda male.
« Non voglio sapere come hai fatto ad avere questa scimmia per questa sera...» dice Harry, sbattendo lentamente le palpebre.
« Mi sono scopata la figlia del-» dice, ma gli tappo la bocca.
« Bene, continua a ballare con la scimmia e non dirlo in giro. » dico e sparisce nuovamente tra la folla, con la scimmia sulle sue spalle.
Io pensavo stesse scherzando...
Una volta finita la festa, non si sa come abbiamo fatto a tornare a casa. Qualche amico di Alex ci ha dato un passaggio, ma sono sicura che fosse anche lui ubriaco, quindi penso ci sia andata bene.
Io e Harry siamo arrivati prima degli altri, visto che eravamo in macchine diverse.
Tiro un calcio nel cancello ma non si apre e scoppio a ridere.
« Alohomora! » grido, puntando il dito contro. Oh, fanculo. Ho un flashback.
« Mads, ci serve la chiave. » dice Harry, prendendo la mia borsa, iniziando a rovistare all'interno, alla ricerca delle chiavi.
« Davvero? Pensavo di attraversarlo come al binario 9¾. » dico, alzando gli occhi al cielo. Quando trova finalmente le chiavi, me le passa e apro il cancello.
Io e Harry ridiamo e ci avviamo verso il palazzo, dato che dormirà da me questa notte. Prendiamo l'ascensore e non appena arriviamo su, cerco di infilare la chiave nella serratura, anche se mi ci vuole più di un tentativo.
Entriamo dentro e Harry cerca di camminare al buio, finché non sento qualcosa cadere a terra e rompersi.
« Harry! Sei il solito imbranato. » dico, raggiungendolo. Gli prendo la mano e raggiungiamo la mia stanza, chiudendoci a chiave, perché non si sa mai.
Ci togliamo le scarpe e poi si avventa sulle mie labbra, baciandomi con foga, mentre ci togliamo i vestiti, o almeno ci proviamo. Cadiamo entrambi sul letto e ridacchio, attirandolo verso di me.
« Ti trasferisci nel mio appartamento? » gli chiedo, e lui fa no con la testa.
« No, starò di là con Alex. Mi assicurerò di diventare il tuo nuovo vicino fastidioso. » dice, mordendomi il labbro.
« Adoro averti come vicino, stronzo. » dico, baciandolo.
Probabilmente siamo troppo stanchi e ubriachi per fare qualcosa stasera. Ci mettiamo a letto, appoggio la testa sul suo petto e lui me la bacia. Ancora non riesco a crederci che lui sia davvero qui e che verrà al mio stesso college, nonostante abbia scelto di studiare altro.
« Cos'è l'amore, Harry? » gli chiedo, chiudendo gli occhi.
« L'amore sei tu, Maddie...» mormora, ormai mezzo addormentato.
« No, Harry. L'amore siamo noi. » gli bacio il petto e ascolto i battiti del suo cuore. Harry ha deciso di regalarmelo e mi assicurerò di essere in grado di prendermi cura di lui. E, involontariamente, sorrido, ripensando al ragazzo dei miei sogni. Forse sarà il mio futuro figlio, aveva gli occhi di Harry. Tanto, finiremo per sposarci, un giorno.
« Ti amo, cupcake. Ti amerò sempre, anche quando te lo potrò dire. » sussurra e sorrido contro il suo petto, accoccolandomi di più a lui e ci addormentiamo così.
L'uno tra le braccia dell'altro, finalmente insieme.
~Fine~
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