capitolo 63

Girl, don't take it personal
But personally, I think you'd be better with somebody like me

Il ritorno a casa è stato esattamente come lo immaginavo. Niente di normale, ovviamente. Mia madre mi stava per soffocare con i suoi abbracci, e mi stava facendo uscire pazza con le sue domande, soprattutto su Harry. Era così felice che il padre di Harry fosse finito dietro le sbarre. Aveva una grande voglia di prendere l'aereo e andare a Londra per vederlo, ma le ho dovuto spiegare che Harry sarebbe venuto qui prima o poi. Mio padre, come sempre, aveva iniziato a fare battute idiote, soprattutto a colazione. Sinceramente, non penso che smetterò mai di dare il tormento a mia madre al mattino. Ha già sbattuto la testa contro il tavolo un paio di volte, dicendo che non le sono mancata proprio. Ah, bugie.

Nemo finalmente è tornato a fare quello che amava di più, ovvero girare dove gli pare, distruggere la mia stanza perché così gli va, giocare con i miei reggiseni e, inoltre, si diverte anche lui a fare uscire pazza mia madre.

Sono passate settimane da quando sono tornata a casa, e mi sembra tutto esattamente come prima. Non è cambiato un granché, soprattutto a scuola. Va bene, forse all'inizio ero un po' nei guai con i compiti, ho dovuto ripetere un sacco di cose per passare i test e riprendere le vecchie lezioni.

Per questo motivo Harry mi ha dato una mano, anche se siamo in due continenti diversi. Ero disperata, per fortuna c'è sempre lui a tranquillizzarmi.

Beh, con lui è tutto molto più bello e facile. Come la volta in cui mi ha aiutato a studiare per la mia prima vera e propria interrogazione di letteratura. Povero Snowball, o dovrei dire Shane? O magari sono entrambi due maialini...

Stranamente anche i prof erano felici di vedermi. Soprattutto il prof di anatomia, che mi ha accolto con un grande abbraccio e anche il preside, non tanto per la mia mancanza, ma per il fatto che Harry fosse vivo. Penso che il professor Murphy sappia meglio del rapporto che avevo con Harry, e di conseguenza ci tiene a noi come se fossimo tutti suoi figli, anche se odiamo la sua materia. Insomma, anatomia piace solo a Jack e Annabelle.

Quando ho detto che non sia cambiato un granché, mi riferivo anche alle persone intorno a me. Sembra che Alexis mi continui ad odiare, senza un apparente motivo. Davvero, questa volta non so in cosa ho sbagliato. Le ho lasciato Shane, dovrebbe essere felice.

Parlando di Shane... Con lui non ho parlato tantissimo, più che altro ci siamo salutati e abbiamo sorriso, anche se ogni sorriso lasciava trasparire un po' di tristezza. Non posso cancellare ciò che siamo stati, e non mi riferisco a "fidanzati".

Shane è stato una parte fondamentale nella mia vita. È stato il primo amico che ho avuto, il primo a farmi sentire amata, e non in quel senso, ma mi voleva così tanto bene, che a volte non c'era bisogno neanche che me lo dicesse, perché lo sentivo dentro di me. Era bravo con i gesti, non con le parole.

Si avvicina la fine della scuola, e insomma, si avvicina il ballo. Non so con chi ci andrò, sinceramente non è questo il problema, potrei andare da sola, non m'importa. Ovviamente, vorrei che ci fosse Harry. Però so che sarà bello lo stesso, darò ascolto a ciò che mi ha detto lui.

In tutto questo tempo io e Harry abbiamo parlato ogni giorno su Skype, mi ha tenuta aggiornata su ogni cosa, e mi ha fatto sentire di meno la sua mancanza. Peccato che, ogni volta che lo vedo dietro ad uno schermo, lo vorrei qui con me. La cosa che mi dà fastidio è quando lui continua ad evitare l'argomento college. Sembra indeciso, mi fa capire che voglia restare lì.

Anche se speravo con tutto il cuore il contrario. Però, sarò felice per lui. Spero solo che si trovi bene e che faccia le scelte giuste. Non posso costringerlo a venire con me, e lui non mi costringe a seguire lui. Penso sia anche questa una dimostrazione d'amore. Anche se odio le relazioni a distanza.

« Maddie, vieni sotto! » grida mia madre. Se mi chiederà di andare al supermercato, la risposta sarà no.

Non dovrei neanche essere sorpresa, dato che, ogni volta che mi chiama, lo fa o perché devo andare al supermercato, o perché la devo aiutare a pulire, o perché devo fare qualche altra cosa al posto suo.

Mi alzo dalla sedia, chiudo il libro, e poi guardo fuori dalla finestra. Mi avvicino, appoggiando per un attimo le braccia sul davanzale e guardo verso la finestra di Shane.
La sua tenda si sposta e Shane mi guarda, sorpreso. Alzo una mano per salutarlo e lui ricambia, sorridendo.

« Come va? » mi chiede e scrollo le spalle.

« Bene, suppongo. A te come va? » chiedo, mordendomi l'interno della guancia.

« Bene. Posso parlarti, dopo? » mi chiede e annuisco.

« Sì, tra un po'. Mia madre ha bisogno di me. Ci sentiamo dopo, Shane.» alzo la mano per salutarlo, e lui sorride, dopodiché tira la tenda.
Di cosa vorrebbe parlarmi, ora? Nonostante l'abbia perdonato, non siamo più amici come prima, ma non sarà mai semplicemente uno sconosciuto per me.

Scendo velocemente le scale e trovo mia madre con le mani sui fianchi, che mi guarda male. E ora cosa ho fatto?

« Vai a pulire il salotto, devono venire la nonna e lo zio. Io mi occupo della cucina. » dice e alzo gli occhi al cielo. Sì, come immaginavo.

« Perché devono venire? » chiedo, facendo una smorfia.

« Perché vogliono vederci, magari? » dice, ironicamente. Sbuffo e scuoto la testa, dopodiché vado nel salotto.

Beh, a me manca la nonna, ma ogni volta dice troppe cose fuori luogo e mi mette in imbarazzo, e non soltanto me. A volte vorrei che fosse meno moderna, sarebbe meglio.

Perché non si limita a darmi i soldi e i biscotti, come tutte le nonne, anziché farmi i discorsi sul sesso? Ah, non ne ho bisogno. Ormai non sono più vergine, ma i suoi discorsi mi fanno rabbrividire lo stesso. E non posso minimamente dire che i suoi consigli siano stati d'aiuto. Insomma, neanche le ho dato ascolto.

****

« Maddie, Alex e Jolene sono qui! » grida mia madre e sospiro, andando ad aprire la porta. Dopo aver aiutato mia madre a pulire, volevo mangiare qualcosa, ma mi stava per tagliare le mani. Perché le domeniche devono essere passate per forza con i parenti? Dove c'è scritto? È una nuova legge?

Apro la porta e Alex mi guarda e grida. Io lo guardo e grido. Entrambi gridiamo. Ma nessuno dei due sa il perché.

« Che cazzo di problemi avete? » chiede Jolene, spostando entrambi per entrare.

« Ciao, Alex! » dico, prendendolo dal braccio, facendolo entrare dentro.

« Ciao, piccolo würstel. » muove le sopracciglia e gli do una spinta.

« Devono venire i miei parenti... Grazie, mi salvate la vita. » dico, sorridendo perfidamente. Ora dovranno sopportare anche loro mia nonna.

« Ah...mi sono ricordato di aver lasciato Oggy da solo a casa. » dice, cambiando argomento.

« Chi diavolo è Oggy? » chiedo, corrucciata.

« Il mio cane. » risponde, alzando una mano per salutarmi.

« Dove stai andando? Tu non hai un cane! Alex, non osare andare via. » grido e lui si rassegna, nascondendo il viso dietro le mani, facendo finta di piangere.

Jolene lo prende a braccetto e lo trascina con lei nel salotto. Mia madre esce dalla cucina e va a salutarli, con ancora il grembiule addosso.

« Che profumo delizioso! » dice Alex, annusando l'aria.

« Grazie, tra poco il pranzo è pronto. » dice e suona il campanello. Oh, RIP tutti quanti.

Faccio finta di niente, magari non andrà nessuno ad aprire e se ne andranno a casa.

« Maddie, che aspetti? Vai ad aprire, vado a cambiarmi. » dice mia madre, togliendosi il grembiule, correndo, poi, su per le scale. Ha paura di sua madre, così come ho paura io di lei certe volte.

Vado ad aprire, con un sorriso finto sul viso, ma non appena apro la porta, il sorriso muore sulle mie labbra.

Cosa. Cazzo. Hanno. Visto. I. Miei. Occhi?

« Quella è una gallina? » chiedo a mia nonna, e si abbassa gli occhiali da sole.

« Oh, tesoro! Lei è Vicky! » dice, alzando la gallina in aria. Sbatto le palpebre lentamente, magari sto sognando.

Mio zio Earl alza gli occhi al cielo e poi viene verso di me.

« Ciao, Maria! » mi abbraccia, ma la mia espressione resta impassibile. Perché da diciotto fottuti anni ancora non ricordano il mio nome?

« È Maddie...» lo correggo e lui scoppia a ridere.

« Va bene, Madison, non te la prendere. Ormai la mia memoria inizia a farmi brutti scherzi...» sospira, drammaticamente e poi mi dà una pacca sulla schiena.

« Hai solo quarant'anni...Ed è Maddie, non Madison. » sbuffo, e vedo la gallina di mia nonna voler spiccare il volo. Woah, che cazzo? Scende a terra ed entra in casa. Mia nonna ride, mettendosi gli occhiali sulla testa e mi sposto per farli passare.

« Nonna, perché ti fingi una vip? E perché hai portato una gallina con te? »

« Un regalo per tua madre. » fa spallucce e chiudo la porta, sbattendo la testa contro di essa. Non voglio esserci per il resto della giornata.
Non andrò da loro in questo momento. Ho seriamente bisogno di mangiare qualcosa.
Vado in cucina, ora che mia madre non c'è, e inizio a cercare cibo.

Vedo una torta che, all'apparenza, sembra buonissima. Solo un pezzettino, non di più.
Prendo il coltello e taglio un pezzo, portandomelo subito alla bocca. Do un morso, chiudendo gli occhi, e poi ne do un altro. Mastico, finché non inizio a sentire un sapore strano...

Woah, fottuta torta.

Mi porto la mano davanti alla bocca e corro verso il bagno come una pazza, perché devo vomitare. Le mele, oddio le mele.

« Maddie, vieni qui! » grida Alex, ma per poco non sfondo la porta del bagno, per raggiungere il prima possibile la tazza del water. Mi piego in due e butto fuori tutto.

Ucciderò mia madre.

Mi alzo e mi lavo la bocca, ancora nauseata e poi esco dal bagno, andando dagli altri, con una mano sullo stomaco.

« Maddie, stavamo parlando di te, quando sarai incinta chiamerai tuo figlio Alex. » dice Alex, sorridendo.

« Chi dice che non sia femmina? » chiedo, alzando un sopracciglio.

« Stai dicendo di essere incinta? » chiede Alex, sgranando gli occhi. Mia nonna, che fino a poco fa stava prestando attenzione alla TV, si gira verso Alex.

« Chi è incinta? » chiede, con voce carica di entusiasmo. No, ma che cazzo.

« Maddie, però in realtà non penso- » Alex cerca di spiegare, ma mio zio grida.

« MADDIE È INCINTA? » continua a gridare.

« Aspetta, Maddie, sei incinta? » chiede Jolene, aggrottando la fronte.

« Non sono incinta! Io e Harry abbiamo usato sempre la protezione, Cristo! » grido, esasperata. Nel salotto cala il silenzio.

« Oddio, hai fatto sesso? » grida mia madre da dietro di me. È un fottuto scherzo, vero? Mi giro verso di lei, fingendo un sorriso, e lei spalanca la bocca.

« Ma è incesto! » grida, portandosi una mano sul petto.

« Che... Mamma, Harry non è tuo figlio... » mormoro, alzando gli occhi al cielo. Prima o poi me li caverò da sola. Mia madre ha sempre visto Harry come un figlio, per via del nostro rapporto, ma a volte si dimentica di avere soltanto una figlia.

« Ah, giusto, giusto...mi era preso un colpo! Quindi, tu e Harry vi sposerete? » le si illuminano gli occhi e mia nonna grida.

« Maddie si sposa? Ma è ancora giovane! » urla, prendendosi la testa tra le mani. Alex si sta riempiendo la bocca di patatine, guardando attentamente la scena, registrandola con il cellulare. Lo ucciderò.

« Maddie è incinta. Si deve sposare. » ribatte mio zio Earl.
Perché diavolo parla nelle situazioni in cui dovrebbe stare zitto? Se continua, vomiterò sulle sue scarpe costosissime.

« Non sono incinta e non mi sposo. Oddio, sto per vomitare. » mi lamento, portandomi la mano sullo stomaco.

« Io l'avevo detto...» dice lo zio.

« È la torta che ha fatto mia madre! » grido, lasciandomi cadere sul divano, a peso morto. La mia vita non ha un senso. Perché qua sembrano tutti uno più pazzo dell'altro? Inoltre, capiscono soltanto quello che vogliono capire. Non vedo sempre lo zio, quindi potrebbe fare lo zio normale e starsene zitto e farmi i complimenti, come fanno tutti?

Mia madre scoppia a ridere, prendendosi la testa tra le mani, sedendosi accanto a me.

« Ho fatto una torta a parte per te e i tuoi amici, Maddie. Dovevi chiedere a me. So che odi le mele, non te l'avrei fatta mangiare... » dice, accarezzandomi la schiena. Sorrido, ma in realtà ho voglia di sbattere la testa al muro. Mia madre mi dice di aiutarla a preparare il tavolo e vado in cucina con lei.

« Tieni, porta questi. » dice, dandomi i piatti per portarli in salita da pranzo, e apparecchiare.
Prendo tutto ciò di cui ho bisogno e inizio ad apparecchiare, mentre sento Alex e mia nonna ridere. E menomale che lui aveva paura. Intanto, sono sempre io quella a finire in mezzo a conversazioni strane.
Sento la porta dell'ingresso chiudersi e vedo mio padre dirigersi in cucina.

« Pss, che hai lì? » gli chiedo, indicandogli la busta che ha in mano.

« Ho comprato i dolci. » bisbiglia, per non farsi sentire da mia madre.

« Mamma ha fatto la torta. » dico, ma lui fa una smorfia.

« Non mi piacciono le sue torte. Dille che i dolci li ha mandati la zia. Possiamo dividerli tra noi, metà tu e metà io. » mi fa l'occhiolino e allunga la mano verso di me.

« Affare fatto. » stringo la sua mano, seria, e lui annuisce. Mio padre e io ci capiamo sempre. Beh, non è la prima volta che agiamo alle spalle di mia madre. Non è cattiveria, ma a volte i dolci di mia madre fanno davvero schifo. Eppure è brava in cucina.

Quando finalmente il pranzo è pronto, ci mettiamo a tavola. Mio padre sta per iniziare a mangiare, ma mia nonna lo sta quasi per infilzare con la forchetta, perché prima deve dire la preghiera. Mia madre alza gli occhi al cielo, Alex ha un'espressione da suicidio, Jolene sta già mangiando di nascosto, lo zio sta guardando il piatto, come se stesse meditando, e io...io sto già mangiando.

«Madison, la preghiera. » dice lo zio.

« Ho già pregato nella mia mente. » dico, continuando a mangiare.

« Anche io! » grida mio padre, iniziando a mangiare.

« Dov'è la gallina? » chiede Alex, e tutti smettiamo di mangiare.

« Abbiamo una gallina? » chiede papà, in un sussurro.

« Possiamo mangiare e lasciare Vicky in pace? » domanda mia nonna, incrociando le braccia al petto.

« Vicky è il nome della nuova capra di Earl? » chiede papà, ma scuoto la testa. Lo zio ci guarda male e continua a mangiare.

« È la gallina che ha regalato la nonna alla mamma...» mio padre ride e per poco non si strozza.
Per fortuna il pranzo prosegue bene, senza battute idiote, senza interruzioni.
Inevitabilmente penso a Harry, vorrei che ci fosse anche lui qui con me. Certo, probabilmente mia nonna avrebbe provato a toccargli il sedere o qualcosa del genere, ma con lui sarebbe stato tutto più bello.

****

Dopo aver mangiato e aver assistito alle conversazioni stupide dei miei parenti, ho aiutato mia madre a pulire il casino che ha fatto in cucina e poi sono rimasta un altro po' nel salotto con loro. L'unico ad essere divertito era Alex, che rideva ad ogni cosa che diceva mia nonna, e soprattutto gli piace il modo in cui parla mio zio Earl. Anche se, mio zio, pensa che lui lo stia prendendo in giro.
In ogni caso, ho tenuto la bocca chiusa per evitare di finire in mezzo a conversazioni indesiderate. Dovevano venire anche gli altri zii, ma per fortuna hanno avuto un altro impegno. Se fossero venuti tutti, probabilmente sarei andata fuori tutto il giorno.

I miei amici, la nonna e lo zio se ne sono andati da un bel po', quindi sono libera di andare nella mia stanza e parlare con Harry, dato che sono sicura che mi chiamerà.

Salgo le scale e mi chiudo velocemente nella mia stanza, non prima di essermi assicurata che non ci sia quella fottuta gallina in giro per la casa.

Tanto, prima o poi, finirà al forno con le patate, io lo so.

« Mallow. » dice una voce e per poco non salto in aria.

« Shane? Che ci fai nella mia stanza? Sul mio letto? » chiedo, appoggiandomi con la schiena contro la porta.

« Dovevamo parlare, ricordi? » dice, sorridendo, mettendosi a sedere con la schiena appoggiata alla testiera del letto.
Deglutisco e mi avvicino a lui, sedendomi sul letto.

« Di cosa dobbiamo parlare? » chiedo, cercando di nascondere il nervosismo. Non so perché, ma mi rende nervosa.

« Mi sei mancata. Ci ho pensato molto, prima di farmi coraggio e parlarti davvero. Sono felice che Harry sia vivo, immagino che tu sia molto felice ora. Anzi, lo siamo tutti, Mallow. I-io non l'ho mai voluto morto davvero. Era soltanto la rabbia a parlare al posto mio. » dice, abbassando lo sguardo.
È buffo che, nonostante tutto questo casino, lui continui a chiamarmi Mallow, come se fosse il mio nome.

« Shane, non so cosa stai cercando di dirmi, in realtà...» ammetto, a bassa voce.

« So che mi hai già perdonato, ma voglio dirti che mi dispiace davvero per tutto ciò che ho fatto. Non ti ho detto tutta la verità, perché pensavo fosse ormai troppo tardi, quindi mi sono limitato a chiederti perdono. Ovviamente, ciò non cancellerà il male che ti ho fatto. Ma voglio che tu sappia la verità, prima che la scuola finisca e che io vada via. » dice, deglutendo.

« Dove vai? » chiedo, guardandolo, ma lui continua a tenere la testa bassa.

« Voglio continuare gli studi in Europa, voglio separarmi da questa merda e iniziare da zero. Ho fatto degli sbagli, so che neanche mi vuoi intorno, in realtà non ho più alcun motivo per restare qui. » la voce gli trema, e so che sia davvero dispiaciuto. Non sono davvero così cattiva da odiarlo o augurargli il peggio. Penso sia davvero pentito, quindi ha il diritto a ricominciare da capo ed essere felice.

Mi avvicino di più a lui e allungo le braccia per stringerlo in un abbraccio. Lui ricambia e appoggia la testa sulla mia spalla, stringendomi di più.

« Mi dispiace per tutto, Mallow. » mormora, contro la mia spalla.

Restiamo abbracciati per un altro paio di secondi e poi si rimette composto, sospirando. Mi metto più comoda, tirando le ginocchia al petto, e inizio ad ascoltare ciò che ha da dire.
Mi racconta di ciò che ha fatto suo padre, dei suoi sbagli e di come lui ci sia finito in mezzo per sbaglio.
Mi racconta di Skyler e di ciò che è realmente successo tra di loro.
Dire che sia sconvolta sarebbe un eufemismo. Sono totalmente senza parole. Non pensavo che potesse essere una ragazza del genere. Insomma, l'ho visto un'unica volta e mi sembrava una ragazza per bene, aveva l'aspetto di una bambola. Ora mi sento male per Shane, perché lui in fondo ci teneva davvero a lei.
Non so se questo sia il karma o no, ma in un certo se l'è meritato. Forse così è riuscito a vedere la realtà. In un certo senso sono felice che se la sia levata dai piedi. Penso che lui meriti di essere felice e che abbia una ragazza che lo ami davvero.

Shane non è così terribile come sembra. Sin da piccolo era vittima degli sbagli di suo padre, per questo non lo incolpo. Non voglio vederlo come il ragazzo cattivo che mi ha preso in giro, ma vedo in lui ancora il ragazzo che voleva vedermi felice. Quel ragazzo studioso che sognava ad occhi aperti.
Voleva essere qualcuno, puntava sempre in alto, e forse fa bene a cercare il suo posto, da dove iniziare una nuova vita.

« Quindi, ora... Non mi odi? » chiede, mordendosi il labbro nervosamente.

« Nah, penso sia servito ad entrambi questa lezione di vita. » dico, cercando di sorridere per farlo sentire a suo agio.

« Quindi questo diavoletto sa essere anche un angelo? » chiede, fingendosi sorpreso.

« Ehi! » dico, colpendogli la spalla. « Io sono un angioletto. » sorrido innocentemente.

« Non dire cazzate, probabilmente quando eri ancora nella pancia di tua madre stavi già facendo progetti malefici. » ridiamo entrambi e sono davvero felice di non portargli rancore.

« Quindi, Harry verrà qui? Andrai con lui al ballo? » domanda, come se ci sperasse davvero.

« No, non ci sarà. Andrò con chi mi vorrà invitare, altrimenti vado da sola, non c'è problema. » faccio spallucce.

« Sono sicuro che non andrai da sola. Ti voglio bene, Maddie. » allunga le braccia verso di me, stringendomi a lui.

« Posso andare un attimo in bagno? » chiede e annuisco, ridendo.
Esce dalla mia stanza e sento il mio cellulare squillare. Corro verso la scrivania e lo afferro, leggendo il nome di Harry sullo schermo. FaceTime?

« Harry, ciao! » dico, sorridendo.

« Maaads..» mormora, cercando di sembrare serio.

« Sei ubriaco? » chiedo, accigliandomi.

« Uh... sì, penso. Ti sembro ubriaco? Sono andato ad una festa con Mickey e sono tornato a casa perché...» singhiozza e poi ride. « Mi mancavi. » sussurra, appoggiando la testa sul cuscino.

« Anche tu mi manchi, Harry. » sorrido, guardando il suo viso stanco.

« Mads, ti ricordi la volta in cui ero ubriaco...e ti ho..uhm, chiesto di..di..» cerca di trovare le parole, e si gratta il collo. « ...sposarmi? Tu mi sposeresti davvero? Perché io sì. » sorride, mostrandomi le fossette. È così adorabile anche da ubriaco.

« Sì, certo che sì. » dico, incapace di non sorridere. Lo farei davvero.

« Bene...bene. lo terrò a mente. » mi fa l'occhiolino e poi non lo vedo più.

« Scusa, mi è caduto il telefono in faccia. » ride, alzandolo nuovamente per poterlo vedere.

« Harry, vai a dormire, sei stanco e ubriaco. » cerco di convincerlo.

« Qualche giorno fa...ti ho mandato, ecco, una cosa...spero ti piaccia. Quando ti arriva spero, non so...chiamami? » dice, facendo una smorfia.

« Qualsiasi cosa sia, so che mi piacerà. E sì, ti chiamerò. » sento il mio cuore battere all'impazzata e mi mordo il labbro. Lo vorrei qui.

« Sei fottutamente bella, Mads. Lo sai? Certo che lo sai. Penso di essere fottuto, perché ti amo così tan- »

« Mallow, che cazzo ci fa una gallina nel corridoio? » grida, Shane, entrando nella mia stanza.

« Uh, ecco...non è, ehm, Shane...» non so neanche cosa dire, perché sto guardando Harry, che ha cambiato totalmente espressione.

« Shane, dunque... Ho interrotto qualcosa, Maddie? » chiede Harry, aggrottando la fronte. Merda, no. Ora come diavolo glielo spiego?

Shane mima delle scuse e mi fa segno di andare a casa. Annuisco e sospiro, tornando a guardare Harry.

« Non è come sembra, Harry..» forse non è una bella frase per iniziare un discorso.

« Mi sembra ovvio, Maddie...mi sembra ovvio. » chiude gli occhi, massaggiandosi la tempia.
Si gira su un fianco e abbassa il cellulare. Ha il viso schiacciato sul cuscino e sta cercando di non addormentarsi.

« È venuto per scusarsi, sai, mi ha raccontato delle cose che non sapevo, e voleva essere perdonato davvero. »

« Certo...» biascica, contro il cuscino.

« Non è successo niente tra di noi, Harry, giuro. » spero davvero che mi creda.

« Pensi che io abbia pensato al peggio, Mads? Non lo faresti mai, ti conosco. Smettila di farti i film mentali. So che se ci provasse con te, gli daresti un pugno in faccia. Aah, la mia ragazza. » sorride genuinamente e sospiro di sollievo.

« Grazie, Harry. Ora continuerò a sognarti ad occhi aperti finché non verrai qui. Anzi, penso di sognare un po' troppo, ho immaginato addirittura il nostro futuro insieme, ci credi? »

« Sogna, piccola. La realtà si nutre di sogni. E lo sai che a volte i sogni si avverano? » mi mostra nuovamente le fossette e sbadiglia.

« Già...» tranne quello di vederlo presto, immagino. « Harry? » chiedo, ma non vedo più niente. Probabilmente si è addormentato con il cellulare in mano.
Sorrido e chiudo la chiamata.

Lui è tutto quello che voglio, tutto ciò di cui ho bisogno.

Aww quanto li amo 😭 sono felice che Harry si fidi di lei, e non si sia fatto film mentali. Non soltanto lui dovrebbe essere così, in realtà. Bisogna fidarsi a volte, senza scatenare il putiferio. (: ( Una cosa rara nelle storie su Wattpad😂)

Vabbè, il disagio sempre presente, e niente, mancano tipo 2-3 capitoli fino alla fine. * Va a deprimersi*

Haddie nel cuore.

Spero vi sia piaciuto! ❤

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