capitolo 62
Non puoi mai sapere cosa ti riserve la vita. A volte è così imprevedibile, che hai paura di svegliarti e affrontare la giornata. Hai paura che possa succedere qualcosa da un momento all'altro. Un momento va tutto bene, sei felice, ridi con gli amici, e subito dopo potrebbe cascarti il mondo addosso.
Non so cosa stia cercando la vita di fare, ma sembra avermi messa alla prova più di una volta. E stessa cosa succede ad Harry. Da quando mi ha confessato i suoi sentimenti, ci è andato quasi tutto male: suo padre e le sue maledette bugie; Shane e la sua vecchia fiamma. Se ci ripenso, mi sento male ancora oggi.
Gli voglio bene, l'ho perdonato, ma mi manca il mio vecchio migliore amico. Mi manca il ragazzino che faceva di tutto per farmi sorridere, e non farmi soffrire come se fossi una ragazza che ha conosciuto appena.
Ci sono passata sopra le sue cazzate, perché portare rancore non aiuta a niente. Non avremo mai più il rapporto che avevamo prima, ma è per colpa sua. Avevo deciso di dargli una possibilità, gli sono andata incontro. Ho cercato di accontentarlo, ma è come se fosse cambiato del tutto. Non si sentiva proprio a suo agio e stessa cosa io.
Non potevo essere me stessa con lui, perché avevo sempre paura di fargli fare qualche brutta figura. Non riuscirei ad essere la sua ragazza.
Da piccoli eravamo inseparabili. Siamo cresciuti davvero insieme. Abbiamo condiviso un sacco di cose sin da bambini. Non posso dimenticare tutte le volte in cui siamo andati in vacanza con le nostre famiglie.
Gli scherzi che facevamo agli altri bambini. Il mondo in cui si mostrava fiero di me, da piccolo. È cambiato del tutto, e non so il perché.
Non siamo più bambini, ma siamo cresciuti. Ora ognuno penserà al suo futuro, alla sua vita. Ognuno di noi andrà al college, probabilmente alcuni lasceranno la città; io sarò la prima a farlo. Penso sia una bella cosa spostarsi da un'altra parte, stare a contatto con altre persone, scoprire mentalità diverse, farsi nuovi amici.
So che sarà difficile all'inizio, ma dovrò abituarmi. Con o senza Harry, so che andrò via. Ho deciso di proseguire gli studi, in fondo non sono davvero così stupida. Era soltanto mancanza di volontà. Non ero abbastanza motivata. Andare a scuola, per un certo periodo, si è dimostrato un incubo per me. Non c'era neanche una cosa che mi piacesse. Studiavo tanto per passare l'anno, ma ero priva di vita.
Ora che siamo arrivati a questo punto, ho paura. È sempre brutto quando finisce un capitolo della tua vita. So che il liceo non sia stato davvero bello per me, ma gli ultimi due anni mi hanno cambiato la vita. Ho conosciuto persone meravigliose, ho imparato anche ad apprezzare cose che davo per scontate.
E, ora, quando mi trovo quasi alla fine del capitolo, ho paura di girare pagina.
Harry è stato rilasciato libero, sua madre ha pagato la cauzione. Mi ha spiegato ciò che è successo con suo padre. Verrà processato, e spero che marcisca in prigione.
Voleva talmente tanto che suo figlio portasse avanti il suo lavoro, che è ricorso addirittura alle minacce e bugie.
Suo padre è egoista e manipolatore. Si è vantato con Harry a tutti i suoi soci, lo aveva già introdotto nel mondo degli affari.
Harry mi ha detto che suo padre non vedeva l'ora di fare di lui la sua identica copia. Peccato che Harry abbia altri progetti per la testa.
Sì è dedicato molto alla musica ultimamente e allo studio.
«A cosa pensi? » mi chiede, appoggiandosi con la spalla contro lo stupite della porta.
« A te. » dico, sollevando l'angolo sinistro della bocca, in un sorriso triste.
« A me? Cosa succede? » chiede, con tono preoccupato. E, beh, da dove dovrei iniziare? Ci sono un sacco di cose che vorrei dirgli. Ci sono un sacco di pensieri che mi stanno torturando la mente, ma puntualmente dico "niente". Come quando litighi con una persona, ma alla fine gli insulti migliori ti vengono dopo aver finito la discussione. Fa un po' schifo.
Perfino la sua bellezza fa male. Se penso a tutte le ragazze che avrebbero potuto averlo. A tutte le ragazze che ci hanno provato con lui.
So che può piacere e non piacere, ma per me è di una bellezza disarmante. C'è qualcosa nel suo sguardo che mi fa impazzire ogni volta. Amo tutto di lui. Amo i tipi di sorrisi che regala alle persone, a partire dal suo sorriso genuino, al suo sorriso imbarazzato, al suo ghigno, che puntualmente mi fa impazzire e mi fa venire voglia di baciarlo.
Amo il modo in cui corruga la fronte, ogni volta che è confuso o pensieroso. Amo l'amore che ci mette in ogni cosa che fa. Amo il suo carattere e ciò che è. Sono felice che non sia cambiato.
« Harry, domani partirò. Sai come mi sento, ora? » chiedo, mordendomi il labbro. Lui viene verso di me e si siede sul bordo del letto, allungando la mano verso la mia. Non appena le sue dita sforano le mie, sento le mie budella attorcigliarsi dentro.
« Lo so, Mads. Ma non possiamo farci niente. » accarezza il dorso della mia mano, avvicinandosi di più.
« Non voglio andare via. Non voglio lasciarti. » e non so perché mi viene da piangere. Ho paura di non rivederlo più.
« Ascolta, piccola. » dice, baciandomi la mano « Devi tornare a casa, devi finire la scuola. Devi farcela, Mads. Non posso tornare con te, ora. Lo sai già. Devo aspettare per il processo di mio padre, devo finire gli studi qui, ormai. Non posso semplicemente passare da una scuola all'altra. Non posso spuntare nuovamente lì, come un fantasma. So che la notizia ormai si è diffusa, ma non mi sembra il caso di tornare per un mese. » mi prende il viso tra le mani e annuisco. So che ha ragione, infatti non gli sto dando torto.
« È solo che ho paura di non rivederti. » ammetto, guardandolo negli occhi.
« E tu pensi che, dopo tutti questi mesi e dopo tutto il dolore che abbiamo provato, io faccia finta di niente? Maddie, ti amo, e ciò non posso cancellarlo dal mio cuore. Sai benissimo che farò di tutto per venire da te... Devo solo...Non so, c'è ancora tanto da fare. Tutti gli affari di mio padre resteranno nelle nostre mani, ho troppe cose per la testa. Pensi che sia facile? Pensi che io voglia lasciarti? Non è così. » cerca di rassicurami. I suoi occhi sono di un verde così intenso in questo momento, mi sento stregata.
« Ti aspetterò in estate...» mormoro, abbassando lo sguardo.
« Ovunque andrai, ti cercherò. E sappi che ti troverò. » spinge la sua spalla contro la mia, in modo scherzoso, e sorrido.
« Mi lascerei trovare a prescindere, idiota. » alzo gli occhi al cielo e lui si finge offeso, per come l'ho chiamato.
« So che non stiamo insieme, non te l'ho chiesto e non ho intenzione di farlo ora. Non abbiamo bisogno di un'etichetta, e già lo sai. Ma lo farò, Maddie. Lo farò quando sarà il momento giusto. Ormai ti appartengo completamente. » giocherella con le mie dita, baciandole una ad una.
« In realtà mi era quasi sfuggito di mente. » faccio spallucce e lui sorride, passandosi la mano tra i capelli.
« Ti porterò ad un appuntamento, prima o poi. Ma sarà a modo nostro. Ti darò tutto ciò che hai sempre sognato. Ti renderò felice, cupcake. » si sporge verso di me per lasciarmi un bacio sulla guancia e sorrido, alzando lo sguardo verso di lui.
« Tu stai bene, Harry? »
« La mia ragazza sta bene, perché dovrei stare male? » solleva entrambe le sopracciglia e sorride in modo malizioso, facendomi sentire in imbarazzo. È bello quando mi chiama la sua ragazza. Mi fa sentire importante, mi piace. Mi ha sempre chiamata così, ma ora è ancora più bello.
La sua mano si posa sul mio collo, il suo polpastrello solletica la mia pelle, mentre spinge la fronte verso la mia, mischiando il suo respiro al mio, desideroso di far unire le nostre labbra. Harry a volte è sia il veleno che l'antidoto. Mi fa stare male, mi fa guarire. Le sue labbra sono sempre alla ricerca delle mie. Le sue mani sono sempre desiderose di toccare il mio corpo.
E ogni volta che ci baciamo, appoggio il palmo della mano sul suo cuore e sento i suoi battiti aumentare sempre di più. Sorrido tra un bacio e un altro, perché sono felice di essere io a fargli quest'effetto. Sono felice che lui sia davvero innamorato di me, e che non si tratti di qualche bugia, di qualche scommessa.
So che si è fidato un'unica volta di una certa Samantha, ma ora è diverso. Con me lo è. Forse abbiamo fatto scelte sbagliate, ma alla fine la vita ci ha ripagato.
Questa volta so di essere amata davvero. Glielo leggo in faccia. Il suo sguardo si illumina ogni volta che mi guarda. I suoi occhi seguono sempre i miei movimenti.
Ci tiene così tanto a me, so di essere sempre tra i suoi pensieri.
Lo so, perché lui è sempre tra i miei.
La sua mano scivola dolcemente lungo il mio braccio, facendomi venire la pelle d'oca, mentre lentamente mi fa sdraiare.
Appoggio la testa sul cuscino, mentre le sue labbra non lasciano le mie. Continuano a muoversi con dolcezza, come se lui volesse far durare questo bacio per sempre. Mi bacia come se volesse assimilare le emozioni, come se non volesse staccarsi più da me.
Le sue dita affusolate si intrufolano dentro la mia maglietta, mi accarezzano il fianco, mentre le sue labbra si muovono in modo esperto contro le mie.
E alla dolcezza dei suoi movimenti, si aggiunge la passione e il desiderio di avermi. Il bacio diventa più aggressivo, la sua lingua scivola dentro la mia bocca, facendomi gemere. La sua mano scende lungo la mia coscia, stringendola in modo possessivo, mentre si posiziona meglio sopra di me.
Mi piace. Mi piace quando è dolce, ma ancor di più quando mi fa sentire come se gli appartenessi, come se non potesse fare a meno di me. Mi piace quando mi fa capire cosa desidera; mi piace quando mi dà ciò che voglio, senza pregarlo.
Mi piace quando ci capiamo per ogni cosa, senza il bisogno di tante parole.
« Woah, neanche io scopo con la porta aperta. Io vi denuncio per atti osceni in pubblico! » grida Alex, facendo spaventare Harry, il quale si sposta da sopra di me e cade a terra.
Stava andando tutto così bene.
« Ma vaffanculo! » grida Harry, prendendo un cuscino, lanciandoglielo contro.
« Posso unirmi a voi, se volete...» muove le sopracciglia, iniziando ad alzarsi la maglietta, come se fosse uno spogliarellista.
« Mi spieghi perché diavolo vuoi scoparti la mia ragazza? » gli chiede Harry e lui ghigna, mettendo le mani sui fianchi.
« Beh, nonostante sia piatta come la porta...» dice, ma gli lancio l'altro cuscino.
« Ehi! Non è una cosa carina da dire ad una ragazza! » grido.
« Ah, perché? Sei una ragazza? » chiede, fingendosi sorpreso.
« Ma...» non so neanche cosa dire. Non so neanche se vale la pena ribattere alle sue frasi idiote.
« Comunque, sei selvaggia. Voglio vedere cosa si prova a fare sesso selvaggio con te. Ehi, avrai la possibilità di toccare tutto ciò. » dice, alzandosi la maglietta, mostrandomi i suoi addominali.
« Perché sono ancora tuo amico? » borbotta Harry, guardando il soffitto, mentre resta steso a terra.
« Oh, andiamo! Mi amate. Sono favoloso. » alza una gamba, facendo finta di spostarsi i capelli sulla spalla, e fa un'espressione strana.
« Va bene, principessa Alexandra, ora puoi levarti dalle palle? » gli chiedo, alzandomi in piedi.
« No, stiamo preparando una serata...sai, l'ultima serata. Allora, abbiamo deciso di chiamare anche Michael, perché è simpatico. Quindi, guardiamo un film horror, giochiamo a qualche gioco cretino come sempre, beviamo e poi- »
« E poi domani perderemo l'aereo, giusto. » concludo per lui.
« Non preoccuparti, Alex junior ci penserà a svegliarmi. » mi fa l'occhiolino e faccio una smorfia di disgusto, mentre Harry scoppia a ridere.
« Okay, arriviamo. » dico, cercando di sistemarmi i capelli e la maglietta, leggermente stropicciata.
Certe volte vorrei spaccare la faccia ad Alex, ma gli voglio troppo bene per farlo. Ha un modo di scherzare tutto suo, è impossibile odiarlo o esserne gelosi. Insomma, per tutte le volte che ha detto di voler venire a letto con me, se fosse stato Shane al posto di Harry, probabilmente gli avrebbe tappato la bocca. Invece, Harry, non prova quel tipo di gelosia. Sa che questo sia il suo modo di parlare, soprattutto quando dice frasi del genere, ma non possiamo farci niente, se non accettarlo per com'è.
Si diverte a farci uscire pazzi, ma allo stesso tempo so quanto sia sensibile e amabile con noi. Me l'ha dimostrato un sacco di volte, soprattutto quando pensavamo che Harry fosse morto.
Mi è rimasto accanto sempre, mi ha dato consigli, mi ha dato conforto.
« Sai, Harry. Quando pensavo che fossi morto, il mio rapporto con Alex e gli altri è diventato molto più forte. Non pensavo che potesse essere così buono come amico. Soltanto uno stupido non lo apprezzerebbe. In un certo senso, mi ha ricordato te. Avete entrambi un anima buona. »sorrido e lui si alza finalmente, venendo verso di me. Appoggia il braccio sulle mie spalle, attirandomi verso di sé, premendo le labbra contro la mia tempia.
« Sono davvero felice, Mads. Meriti di avere degli amici così, meriti molto di più. Andiamo. » mi prende la mano e usciamo dalla mia stanza. Sento le grida delle ragazze, la risata di Jack, e Alex che continua a gridare.
Io e Harry ci guardiamo spaventati e poi andiamo in cucina, dove troviamo Jolene e Annabelle che cercano di mettere i popcorn nelle ciotole. Il microonde è pieno di popcorn. Tipo, strapieno.
« Cosa cazzo...» cerco di capire, ma Jolene punta il dito contro Alex.
« Ne ha messi troppi, è stupido. » ringhia contro di lui e Alex alza gli occhi al cielo.
« Te l'ho detto, non sono bravo in matematica. » lui fa spallucce e cerca di prendere una ciotola di popcorn, ma Annabelle gli schiaffeggia la mano.
« Non ti ho chiesto di trovare la radice quadrata di un chicco di mais! Dovevi semplicemente metterne di meno, coglione! » grida Jolene, prendendo il mattarello in mano.
« Sì, va bene, non sono bravo lo stesso. Ehi, ridammi il mattarello! Giuro che ti stendo sul tavolo e ti passo con esso di sopra, finché non diventi piatta come- » si ferma, girandosi verso di me « Ehi, amore. Come va? »
Alzo entrambi i medi verso di lui e Alex, invece, forma un cuore con le dita, dopodiché fa finta di spezzarlo. Idiota.
« Se io sono piatta come la porta, allora tu ce l'hai piccolo. » dico, incrociando le braccia al petto, sfidandolo.
« Ma...No, scusa, cosa dici? Hai delle forme fantastiche, sei la Nicki Minaj dei poveri. » spalanca le braccia, sorridendo a trentadue denti, venendo verso di me.
« Stai per caso cercando di dirmi che ce l'hai- »
« Vuoi vederlo? » dice, appoggiando il braccio sulle mie spalle. Harry gli dà un ceffone e lui si lamenta.
« Penso sia in astinenza... è l'unica spiegazione. » dice Jack, ridacchiando.
« Che hai da ridere? Ho sentito te e Annabelle ieri sera, non preoccuparti, nerd dei miei stivali. » gli fa linguaccia e Annabelle diventa talmente rossa in viso, ho paura che possa svenire da un momento all'altro.
« Spero abbiate cancellato la cronologia... Mica avrete qualche bug più in là? » chiede, ghignando. Gli do uno schiaffo in fronte e lui grida.
« Se continuate a colpirmi, finirò per perdere io la memoria, altro che Harry! » si lamenta, massaggiandosi la fronte.
Sentiamo il campanello suonare e Harry va ad aprire. Sappiamo che sia Michael, quindi prepariamo il resto delle cose per la serata.
I ragazzi vanno nel salotto, occupando già metà divano. No, non è giusto.
Portiamo i popcorn, le bevande e i tramezzini, e Annabelle porta le coperte e i cuscini.
« Non faccio una roba del genere da...mai? » dice Michael, ridendo.
« Non sai cosa ti perdi...» dice Alex, muovendo le sopracciglia. Sì, a volte è inquietante.
Jack mette The conjuring e io vado a sedermi sulla poltrona, visto che il divano lo hanno occupato loro. Harry si alza e viene verso di me, con una coperta tra le mani.
« Fammi spazio, nanerottola. » dice e mi sposto, ma lui, non appena si siede, mi fa sedere in braccio a lui. Prendo la coperta, mettendola addosso a noi, e appoggio la testa sul suo petto, accoccolandomi a lui.
Avrei dovuto capirlo prima che le intenzioni di Harry non fossero per niente buone.
Non fa altro che muovere la mano sulla mia coscia, stringendola, mentre sento il suo respiro sul mio collo. Oh, fanculo, Harry.
Cerco di mettermi composta, ma lui mi tiene ferma. « Non pretendere che io faccia il bravo, se muovi il culo contro il mio- » gli tappo la bocca e lo guardo male.
« Shh! » dicono gli altri. Oh, Gesù.
« Cos'è stato? » grida, Annabelle.
Ops, mi sarà sfuggito qualche gemito per colpa di Harry, che continua a baciarmi il collo.
« Scusa, Jack, ma per caso hai messo un porno, oppure un film horror? Qui qualcuno non l'ha capito, mi sa...» beccati.
Harry soffoca una risata contro i miei capelli e continuiamo a guardare il film. Io amo i film horror. Annabelle grida per lo spavento, mentre io esulto. Già, avrò qualche problema.
***
Ho il magone allo stomaco. Non voglio andare via, ma devo. Da una parte non vedo l'ora di tornare a casa, vedere i miei genitori e riprendere la mia solita vita. Ma, dall'altra parte, non voglio lasciare Harry. So che non sarà per sempre e so che forse rendo tutto ciò molto drammatico, ma so che mi mancherà tanto. Più che altro, ho paura che durante questo mese cambi idea.
« Mads, andiamo, hai preso tutto? » chiede, affacciandosi nella mia stanza. Annuisco, e metto lo zainetto sulle spalle, prendo il trasportino di Nemo e Harry prende la mia valigia.
Mi mancherà questo posto. Stavo iniziando ad abituarmi, Londra è bella.
Esco dalla stanza e incontro gli altri nel corridoio, dove mi stanno aspettando.
« Eh, si ritorna a casa, quindi. » dice Alex, mettendo il broncio.
Oh, ti prego, Alex, non rendere le cose più brutte.
Prendiamo l'ascensore, facendo a turno, e poi ci incontriamo tutti fuori.
Michael e Harry ci daranno un passaggio all'aeroporto, dato che Harry non vuole lasciarmi prendere il taxi. Beh, a me sta bene, anche se odio salutare le persone quando devo viaggiare a lungo.
Mi sembra uno di quei momenti, dove devi dire addio, ed è orribile.
I ragazzi mettono le valigie nei portabagagli e poi saliamo in macchina. Indovinate chi è salito in macchina con noi? Alex.
« Maddie, asciugherò io le tue lacrime. » dice, sporgendosi tra i sedili.
« Se non stai zitto, ti lascio qui. » lo minaccia Harry e lui alza gli occhi al cielo, mettendosi composto, con la testa contro il finestrino.
E quindi, si ritorna a casa...
« Alex, la lascio nelle tue mani, tienimi informato. » dice Harry, ridacchiando.
« Ceeerto! Mi prenderò cura di lei. » Alex si gira verso di me, facendomi l'occhiolino. Harry lo guarda male nello specchietto e poi io e Alex battiamo il cinque.
Harry cerca di restare serio, ma vedo il suo labbro inferiore tremare, e se lo morde, per non scoppiare a ridere.
Mi piace guardarlo quando guida, mi piace il suo profilo, penso sia la cosa più bella che io abbia mai visto. Il modo in cui si acciglia mentre guida; il modo in cui a volte sporge il labbro inferiore, per poi nasconderlo tra i denti; la sua mano sul volante e l'altra quasi fuori dal finestrino; gli occhiali da sole che tengono fermi i suoi capelli.
Nel momento in cui Alex si mette a cantare Hello di Adele, Harry per poco non sbanda.
« Ma che cazzo! » grido, guardando Alex, che continua a cantare, come se fosse da solo in macchina.
Harry mi fa segno di lasciar perdere e continua a guidare, con Alex che si esibisce e Nemo che miagola da dentro il trasportino. Oh, bene. Mi ricorda la volta in cui Harry mi aveva chiamato per andarlo a prendere alle quattro del mattino, perché era ubriaco.
Ho collezionato più ricordi belli con Harry, in due anni, che con tutti gli altri. È per questo motivo che è entrato dentro il mio cuore.
Harry mette la canzone Use somebody, dei Kings of Leon, e gli regalo un sorriso, dopodiché cantiamo tutti e tre, finché non arriviamo all'aeroporto.
Una volta scesi dalla macchina, sento il mio cellulare vibrare di continuo nella tasca dei jeans. Harry prende il cellulare al posto mio, dato che ho le mani impegnate, e gira lo schermo verso di me: Mamma Boss.
Probabilmente vorrà augurarmi buon viaggio e altre mille raccomandazioni.
Prendo il telefono e rispondo alla sua chiamata.
« Maddie, Maddie, Maddie! Harry è vivo, lo sapevi? Oddio, sto per svenire. Maddie portalo a casa! » grida e parla così velocemente, che a malapena capisco. Beh, l'ha scoperto un po' tardi.
« Uhm... mamma, in realtà lui...» provo a dire, ma lei mi interrompe.
« Mamma, niente! Ti ho detto che Harry è vivo, domani prendo l'aereo e vengo da te! » continua a gridare, e sento dei rumori strani, probabilmente starà cucinando.
« Mamma, lo so! Veramente l'ho scoperto non appena sono arrivata qui. Oddio, ti spiego quando arrivo a casa. Ah, e Harry è qui con me. » dico, ma non sento più niente.
« Mamma...? » chiedo, ma cade la linea. Probabilmente penserà di stare sognando, o al massimo sarà svenuta anche lei.
Harry ride e poi mi aiuta a portare la valigia, raggiungendo gli altri.
E restiamo qui, a parlare del più e del meno, mentre aspettiamo il nostro volo. Cerchiamo, o cerco, di nascondere la tristezza dietro ad un sorriso, ma so che lui lo ha capito.
La sua mano stringe la mia, mi incoraggia con lo sguardo, mi stringe a sé e mi sussurra che andrà tutto bene.
Fa intrecciare le nostre dita, mentre ci trascina con lui poco più lontano dai nostri amici, per parlarmi in privato.
« So che sia stata dura per noi, ma non finirà mica così. Maddie, so che ti impegnerai fino alla fine e so già che mi renderai orgoglioso di te, anche se lo sono già. » mi bacia la fronte, stringendo le mie mani tra le sue.
« È solo che sarà strano non vederti al ballo. Volevo andare con te. » sospiro, appoggiando la testa sul suo petto.
« Lo so, mi dispiace... So che ti divertirai lo stesso, non sempre tutto gira intorno all'amore. I nostri amici saranno lì, e so che ti divertirai tanto. Non importa chi ti chiederà di andare al ballo con lui, accetta e vivi il momento, Mads. Basta che non mi tradisci o cose del genere. » mormora, ridacchiando.
« Non lo farei mai, idiota. Spero ti diverta anche tu, allora. Basta che non chiedi a Melanie di andarci. » alzo gli occhi al cielo, sbuffando.
« Posso andarci anche da solo, o posso non andarci del tutto. Comunque, hanno annunciato il vostro volo, devi andare. » dice, per poi avvicinare le sue labbra alle mie, accarezzandomi la guancia, dandomi un dolce bacio sulle labbra, stringendomi poi in un forte abbraccio.
« Era divertente averti come vicino di casa, comunque. » rido, guardandolo negli occhi.
« Era? Potrebbe esserlo ancora. » mi fa l'occhiolino, ma non capisco. Alex grida il mio nome e so che è arrivata l'ora di andare via.
« Mads...ti ho messo una mela nello zainetto..»
« Ma che cazzo? È questo il tuo modo di salutarmi? »
« Fai buon viaggio, cupcake. » ride, non appena lo colpisco sul braccio e Alex mi chiama ancora. Saluto Harry e Michael e Alex mi prende a braccetto, mentre ci allontaniamo.
Guardo un'ultima volta Harry, che mi sorride, e poi andiamo via.
***
« Ad Halloween mi travestirò da mela. » dice Alex, tirando ogni tanto i miei capelli, per attirare la mia attenzione.
« Ancora manca tanto ad Halloween. E comunque, se il tuo intento è quello di spaventarmi, sappi che mi spaventi anche così. » gli dico, spostando i capelli sulla spalla sinistra, visto che si diverte a fingere che i miei capelli siano i suoi baffi.
« Ti piace andare a cavallo? » domanda, muovendosi, non trovando una posizione comoda. Da quando siamo saliti sull'aereo, non fa altro che parlare a raffica.
« Che ne so, non ci sono mai andata. » sbuffo, chiudendo gli occhi, per prendere sonno.
« Secondo te com'è cavalcare una mucca? » sospiro profondamente, ma qualcuno gli risponde prima di me.
« Perché non chiudi la tua fottuta bocca e dormi un po', eh? » chiede Jolene, con tono arrabbiato.
Alex si gira verso di lei e geme per la frustrazione.
« Tesoro, ti do la possibilità di cavalcare un toro, che ne dici? » le chiede, con tono sensuale.
« A volte mi chiedo seriamente perché continuo ad essere tua amica...» borbotta e sentiamo una voce nuova, interrompere il nostro discorso.
« Siete su un aereo, per l'amor di Dio! » esclama una donna, dietro di noi.
« Veramente pensavo fossimo su un triciclo, però la ringrazio per avercelo ricordato. » Alex ridacchia, girandosi verso di lei.
« Io da piccola odiavo i tricicli...» mormoro, ricordando i vecchi tempi. A dire il vero, odiavo un sacco di cose. Soprattutto le bambole...Oh, staccavo tutte le loro teste.
« Mi annoio, facciamo qualcosa. Cosa ne pensi dei bradipi? »
« Guardami, e ti risponderai da solo. » dico, indicandomi con il dito.
« Ti piacerebbe dare da mangiare ad un orso? »
« L'ho già fatto... ero allo zoo, ho dato le mie patatine ad un orso. Erano al formaggio. »
« Non avete proprio niente da fare nella vita, vero? » ribatte la signora e Alex alza gli occhi al cielo, scocciato.
« Ho tante cose da fare nella vita, tipo nascondere cadaveri...» lui sorride, ma la signora si porta la mano davanti alla bocca, per nascondere la sua espressione sorpresa.
« Sto scherzando, lavoro al cimitero nel tempo libero...Lei non sa quanto sia bello parlare con i morti. Ad Halloween facciamo sempre dei party bellissi- » gli tappo la bocca e scuoto la testa.
« Dormi, Alex. » gli dico e chiudo gli occhi. Alex allunga le gambe in avanti, appoggia la testa sulla mia spalla, mettendo un braccio intorno alla mia vita e chiude gli occhi. Se russa al mio orecchio, lo butterò giù dall'aereo.
Alex sbuffa, ma lo lascio stare, visto che finalmente ha chiuso la bocca e ha smesso di parlare.
Appoggio la testa contro la sua e chiudo gli occhi, visto che sono stanca, ho dormito poco, e so che questo sarà un lungo viaggio.
Quando finalmente sto per addormentarmi, Alex si muove.
« Per il mio compleanno vorrei una scimmia...» mormora, contro i miei capelli. Sto per dargli uno schiaffo sulla fronte, ma mi rendo conto che in realtà Alex stia parlando nel sonno.
Un giorno, saremo normali...
Grazie per aver commentato e votato sempre ❤ per voi non significherà niente, mentre per me è importante, perché in qualche modo apprezzate il mio lavoro l'impegno che ci metto. Spero vi sia piaciuto, alla prossima ❤
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