capitolo 60
Your secret tattoo, the way you change moods
The songs that you sing when you're all alone
Your favorite band, and the way that you dance
Se prima ero felice di aver dato il primo bacio a Harry, ora sembro drogata. Sono felice, non soltanto per ciò che è successo tra di noi, ma per tutto quanto.
Perché non potrei desiderare niente di meglio. Ho un ragazzo che mi ama, ho degli amici fantastici, una famiglia che mi ama. Non pensavo che sarei arrivata a questo punto. È tutto così strano per me. Sono contenta, ma allo stesso tempo triste. Ho vissuto il momento, è stato fantastico, ma i giorni passano in fretta e io dovrò tornare a casa.
Ancora non so le intenzioni di Harry. Non so cosa farà dopo aver finito il liceo, non so niente. Non so neanche cosa succederà con la sua famiglia. E se volesse rimanere qui? In fondo, ha sempre vissuto qui.
Non ci sarà al ballo di fine anno. E tutto ciò io lo avevo sognato di fare insieme a lui. Volevo finire l'anno in santa pace, felice, con lui. So che ci saranno i miei amici, ma senza di lui non sarà lo stesso.
Ciò che provo per Harry non l'ho provato per nessuno. È un sentimento così forte, mi sento davvero legata a lui, come se fossimo un'unica cosa.
Beh, tecnicamente gli ho donato tutta me stessa, quindi penso lui si senta esattamente come me. La prima volta è stato delicato, dolce, aveva paura che mi facesse male. Poi, beh, ci siamo divertiti un po'. Come gli avevo già detto, la prima volta ero un po' nervosa e imbarazzata, poi ci ho pensato io. Forse lo abbiamo fatto altre due o tre volte la stessa notte.
Questo spiega anche il motivo per cui non ho voglia di alzarmi dal letto.
Tornando alle cose felici. Sarebbe anche una bellissima mattinata forse, se non fosse per il canto degli uccellini. Non siamo in un cazzo di film, dove mi sveglio piena di vita e stringo amicizia con gli uccelli che si trovano sull'albero accanto alla finestra.
Qua mi parte l'istinto omicida. Cioè, io amo gli animali, ma non quando mi svegliano. Gli uccellini sono così carini, piccoli e indifesi, ma nonostante ciò, non posso reprimere la voglia di alzarmi dal letto e giocare con loro come se stessi giocando ad Angry Birds.
Apro gli occhi, ma mi porto subito la mano davanti ad essi. « Woah, porca troia. » mormoro, affondando il viso nel cuscino. Mi giro su un fianco, con la schiena verso la finestra e apro gli occhi, trovando davanti a me, precisamente sul cuscino di Harry, una fottuta mela rossa.
« Ma porca puttana, Harry! » grido, stringendo il lenzuolo intorno al mio corpo, scivolando sull'altro fianco, fino a cadere dal letto.
Harry, sei una puttana.
Perché cazzo fa scherzi di merda dopo una nottata del genere?
Forse mi sono rotta il braccio. L'ho già detto che le mele siano terrificanti? Non soltanto per colpa del mio incubo e grazie allo scherzetto di mio padre, ma le mele sono proprio brutte. Inoltre, il loro sapore mi fa vomitare. Non sono allergica, ma non le tollero.
Mi alzo in piedi e guardo sul pavimento, alla ricerca dei miei vestiti, ma non li trovo. No, non mi aspettavo questo risveglio.
Perché non può essere tutto cliché come nei film d'amore, dove mi sveglio e trovo una rosa sul letto, la colazione e un ragazzo mezzo nudo che mi fissa?
Va bene, possiamo evitare il romanticismo. Mi va bene anche la colazione a letto. Non una fottuta mela. Per non parlare degli occhi e della bocca che Harry ha disegnato con un pennarello nero. Sul serio, ma che problemi ha?
Guardo male la mela, mentre continuo ad aggirarmi per la stanza.
Indovino, indovinello. Harry mi ha nascosto i vestiti.
No, tecnicamente ho trovato solo l'intimo e la sua maglietta. E so che l'ha fatto apposta. Ama farmi impazzire, non mi sorprende affatto.
Mi vesto velocemente e mi stropiccio gli occhi, uscendo dalla stanza.
Scendo le scale, sentendo Harry canticchiare, e alzo gli occhi al cielo. Lui sì che è di buon umore.
Incrocio le braccia al petto e mi preparo per entrare in cucina come una furia, ma mi blocco. Piego la testa di lato e osservo Harry.
È girato di spalle, senza maglietta, e sta preparando la colazione. Questo è decisamente meglio del canto degli uccellini e delle mele vendicative.
Osservo tutti i suoi movimenti, i suoi muscoli, le sue spalle. Va bene, se mangio lui?
Mi schiarisco la gola e Harry si gira verso di me. Non appena mi vede, un ghigno si forma sulle sue labbra.
« Wow, Mads, ti sei messa la mia maglietta. » dice, trattenendosi dal ridere.
« L'hai fatto apposta. Mi hai nascosto i vestiti, Harry! »
« Nah, cosa te lo fa pensare? » mi dà nuovamente le spalle, continuando a preparare da mangiare.
« Spiegami cosa ci faceva una fottuta mela sul tuo cuscino! » gli ordino e scoppia a ridere, girandosi nuovamente verso di me.
« Scusa, è che mi hai dato certe gomitate mentre dormivi...dovevo vendicarmi in qualche modo. Ti sei arrabbiata? » sporge il labbro inferiore e alzo gli occhi al cielo.
« Guarda che tu quando dormi non sei un angioletto. Un giorno mi ucciderai nel sonno. »
« No, penso che lo farò da sveglio. » posa i due piatti sul tavolo e poi si avvicina a me, sorridendo.
Non potrei desiderare un ragazzo migliore. Cioè, è perfetto per me.
Si passa la mano tra i capelli e poi si ferma davanti a me, sorridendo. Si abbassa, dandomi un bacio sulla fronte, ma faccio finta di essere arrabbiata.
« Lo sai che il sesso al mattino mette di buon umore? » sussurra contro le mie labbra, spingendo la sua fronte contro la mia, senza smettere di sorridere in modo malizioso.
Gli circondo il collo con le braccia e lo attiro verso di me, baciandogli le labbra.
« Eddai, dammi di più. » mi prega, dandomi un altro bacio sulle labbra, ma mi sposto.
« No, che schifo. Devo lavarmi i denti. » dico e Harry alza gli occhi al cielo, prendendomi dalla vita, attirandomi di più verso di lui. Non mi bacia, non fa niente. Mi guarda e basta. Nel suo sguardo c'è amore. Mi sorride, mi accarezza la guancia, senza distogliere lo sguardo dal mio.
« Mi piace guardarti. » sussurra, spostandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
« Non provare a mettermi in imbarazzo, Harry. » gli dico, puntando il dito contro il suo petto.
« Non voglio metterti in imbarazzo. Ti sei sentita ieri, mentre urlavi il mio nome? » sogghigna, facendo scorrere il dito sul mio braccio.
« Ma va, ero sorda in quel momento. » deglutisco, cercando di guardare altrove, ma lui posa le dita sotto il mio mento, costringendomi a guardarlo.
« Uh, davvero? Ora non sei più sorda, potrei benissimo farti urlare di nuovo. » la sua mano scende sulla mia schiena, fino a raggiungere il mio sedere.
« Cazzo, Harry! Sei...sei- »
« Sono? » stringe la presa sul mio sedere e sento le mie guance prendere fuoco. Oh, merda. Io di solito non arrossisco. Fanculo. Ha vinto lui.
« Sei affascinante. Ora, possiamo mangiare? » gli do una spinta, scuotendo la testa, ma lui mi dà una pacca sul sedere, poi mi passa accanto, andandosi a sedere.
« Sei uno stronzo. Ho perso le speranze con te. » mormoro, prendendo posto. Non posso fare a meno di sorridere, non appena vedo il mio piatto. Ma che cazzo?
Scoppio a ridere, prendendomi la testa tra le mani e poi guardo Harry.
« Perché il mio uovo assomiglia alla testa di un gatto?» già, Harry si è divertito un po' con il cibo.
« Perché sei bellissima quando sorridi. Volevo tirarti su il morale. Non ho i cupcakes con me e so che non vuoi, sai, quella roba romantica. Sei davvero bella quando ridi. »
« Harry, ora, ammettilo. Vero che sono stata meglio delle altre? Anche senza esperienza, ti ho distrutto. » gli faccio l'occhiolino e per poco non si strozza con la spremuta. Eheh, chi è quello ad essere imbarazzato ora?
« Ovviamente, che domande fai? Non potrei neanche dire il contrario, perché mi taglieresti il pene. » resto con la forchetta nell'aria e lo guardo male. Quindi, che cosa intende dire?
« Stai dicendo che ho fatto schifo a letto, Harry? » poso la forchetta e incrocio le braccia al petto, guardandolo male.
« No, certo che no...non me lo ricordo bene. Forse avrò bisogno di una dimostrazione, più tardi. » fa spallucce e riprendo a mangiare, senza distogliere lo sguardo da lui. Osserva la mia furia, dai.
« L'avrai e poi mi chiederai scusa. » gli punto la forchetta contro e lui annuisce.
« Sto scherzando, Mads. Ma la dimostrazione la voglio lo stesso, mi sembra ovvio. » mi fa l'occhiolino e sorrido, mostrandogli il dito medio. Ah, quanto lo amo.
****
Siamo tornati al nostro appartamento. Dopo aver fatto colazione, l'ho aiutato a pulire il casino che abbiamo combinato in cucina.
Poi gli ho dato la dimostrazione, ovviamente. Amo stuzzicarlo e lui ama stuzzicare me. Amo questo ragazzo. Sono felice che non sia cambiato per niente il rapporto che avevamo. Certo, siamo più intimi, ma almeno il modo di scherzare è rimasto lo stesso.
Con lui non devo essere un'altra persona. Non devo cambiare atteggiamento, non devo cambiare modo di parlare, lui mi asseconda. Non si vergogna con me, e ciò mi rende più che felice.
Io e Harry siamo fermi, al centro del salotto, mano nella mano, mentre Alex gira intorno a noi, con il mattarello in mano.
« Dunque, dove siete stati? » chiede, riducendo gli occhi in due fessure, facendo finta di accarezzare la barba lunga che non ha.
« Non sono affari tuoi. » ribatte Jolene, lanciandogli contro un cuscino.
« C'è qualcosa di diverso tra di voi...» dice, e lascio la mano di Harry, spostandomi leggermente. Guardo male Alex, lui guarda male me, e poi si avvicina di più.
« Alex, mi stai annusando? » gli chiedo, ma lui appoggia il dito sulle mie labbra.
Harry mi lancia un'occhiata confusa e scrollo le spalle.
« Sento odore di sesso. È possibile? Il mio naso non mente. » dice, battendo il mattarello contro il palmo della sua mano.
« Che cazzo di naso hai? » chiede Annabelle e Alex la guarda, alzando un sopracciglio.
« Beh, il mio naso dice che tu sia ancora vergine, quindi taci, Belle. » dice, facendole la linguaccia.
« Niente, ragazzi, questi due hanno scopato. » dice, tristemente, scuotendo la testa, deluso.
« Ma non sono affari tuoi, Alex! » il tono esasperato di Jack mi fa ridacchiare.
« Mi è cresciuta la bambina. Ora... Maddie...scopati papino. » dice, con tono malizioso, muovendo le sopracciglia su e giù. Harry gli dà un ceffone e Alex fa una smorfia.
« Forse Alex ha passato troppo tempo su Wattpad. » dice Annabelle, ridendo.
« Cos'è? Un sito porno? » chiede lui, accigliandosi.
« No, è un'app dove puoi leggere storie gratis e scrivere la tua, se vuoi.. » gli spiego e lui arriccia il naso, corrugando la fronte, pensieroso.
« Perché? Tu leggi? » chiede, sorpreso.
« Ma no, di solito mi diverto a osservare le righe. » dico, in modo sarcastico. Io e Harry andiamo verso il divano, e lui mi fa sedere sulle sue gambe.
« Come me durante l'ora di letteratura? » ridacchia, posando il mattarello sul tavolo. Si siede per terra, facendo segno a Nemo di avvicinarsi.
« Beh, vi siete persi delle scene bellissime. » dice Jolene, ghignando verso Alex. Oh, signore. Iniziano.
« Già, tipo Jolene che si stava strozzando con i popcorn. O la coca cola che le è uscita dal naso. » ribatte lui, accarezzando Nemo.
« O Alex che piangeva come una femminuccia, mentre guardavamo Scrivimi ancora. »
« Non stavo piangendo! Fuori pioveva, avevo la pioggia negli occhi! » sta accarezzando così forte Nemo, che tra poco resterà senza pelo.
« E Jack e Annabelle che stavano per procreare, ma Alex li ha fermati, perché aveva paura che Annabelle facesse la stessa fine di Rosie, nella scena del preservativo. » Jolene scoppia a ridere e Annabelle si nasconde la faccia dietro ad un cuscino.
« Beh, e se fosse successo? Chi diavolo l'avrebbe portata in ospedale? Ora che Harry è qui, abbiamo la macchina, quindi potete scopare. » fa spallucce e infila un dito nell'orecchio di Nemo.
« Che cazzo stai facendo al mio gatto? » grido, andando verso di lui. Lascia Nemo per terra e si porta le mani davanti al viso per proteggersi.
« Harry, mi sa che non l'hai soddisfatta abbastanza! È ancora nervosetta. Maddie, sappi che posso essere più bravo di Harry... Dammi solo il via, e ti scoperò così forte, che vedrai davanti agli occhi il gatto che vomita arcobaleni. » ammicca, leccandosi le labbra e sento Harry gemere per la frustrazione.
« Accetto anche cose a tre...» borbotta, guadagnandosi uno schiaffo dietro la nuca da parte mia.
« Sei un porco, Alex! »
« Porcellino adorabile, vorresti dire. » mi corregge, ma decido di lasciare perdere. All'improvviso mi spinge per terra, alzandosi velocemente, correndo verso la finestra.
« C'è Harriet! » grida, ma non lo calcola nessuno, tranne Harry, che pare più confuso che mai.
« Perché diavolo ha chiamato il piccione Harriet? » chiede, alzandosi in piedi. Alex apre la finestra e il piccione entra dentro, volando per la stanza, mentre Jolene questa volta tiene un cuscino sopra la testa.
« Uh, per ricordarsi di te...» spiega Jack, e mi schiaffeggio la fronte. Oddio, tecnicamente è vero. Alex lo aveva chiamato così per ricordarci di Harry e per farci sorridere.
« Io non assomiglio ad un fottuto piccione. » ribatte, e Nemo parte all'attacco. Inizia a saltare dappertutto, a costo di acchiapparlo.
Il campanello suona e Annabelle corre verso la porta e io dietro di lei. Guarda nello spioncino e poi si gira verso di me, spalancando gli occhi.
« È Melody. » dice, in un sussurro. Merda, merda, merda.
Corro dai ragazzi e guardo il piccione che vola per la stanza.
« Melody è qui. Nascondete il piccione, ora. » dico e tutti iniziano a correre dietro il piccione, mentre il campanello continua a suonare. Siamo fottuti. Non penso che a Melody piacerebbe l'idea di avere un piccione per la casa.
Alex lo acchiappa. Jack gli dice di buttarlo fuori dalla finestra, Alex si rifiuta e corre verso il bagno, chiudendolo dentro. Annabelle apre la porta e sentiamo Melody salutarla. Cerchiamo di fare finta di niente, guardando se le cose siano a posto e Alex ritorna da noi.
« Ciao, ragazzi! Per caso vi ho disturbati? » chiede e scuotiamo tutti la testa, sorridendo. Sembriamo uno più stupido dell'altro, ma non importa. Melody è davvero una donna dolcissima e cordiale. Sorride ad ogni parola che dici, ti tratta come se fossi sua nipote, e penso sia una cosa davvero carina. Quanto amo gli inglesi.
Jolene e Annabelle vanno a fare del tè, ma Harry va ad aiutarle, perché sicuramente sbaglieranno in qualcosa. Insomma, loro odiano bere il tè. E io anche. Però come lo prepara Harry è davvero buono.
Ci sediamo sul divano e parliamo del più e del meno. Melody si interessa alla nostra vacanza, chiedendoci se abbiamo visitato la città. Alex inizia a intrattenere una conversazione piuttosto strana con lei, perché non so come sia arrivato al punto di chiederle la ricetta di un dolce. Mi sembra che stia parlando con la regina Elisabetta.
Harry e le ragazze portano il tè, tutto va bene. Tutto è tranquillo.
Finché non sentiamo un tonfo di qualcosa che cade, proveniente dal bagno. Alex impallidisce e Melody smette di bere il tè.
« Cos'è stato? » chiede, accigliandosi.
« Uh, niente...il vento. » dice Alex, alzandosi in piedi, con la scusa del voler controllare le finestre e chiuderle. Melody continua a parlare con i ragazzi, finché non dice la frase che ci fa congelare.
« Posso usare il bagno, ragazzi? »
« No. » mi affretto a dire.
« No? » chiede, confusa.
« Harriet. » dico, e poi spalanco gli occhi.
« Harriet? Chi è? » domanda, posando la tazza sul tavolo.
« Harriet? Ma no, intende Harry. Di solito lo prende in giro, chiamandolo così. Voleva dire, Harry è in bagno. » Alex fa schifo a mentire, peggio di me.
« Ma...Harry non è lui? » chiede, indicando Harry. Eh...
« Woah, Harry! Sei tornato! » esclama Jack, battendo le mani. Cosa cazzo sta facendo? Non dovrebbe essere il nostro cervello in questo momento?
« Non si è mai mosso. » afferma Melody, guardandoci sempre più confusa.
« Allucinazioni. Capita a tutti. » Alex fa un gesto con la mano, in modo teatrale, e Melody si alza in piedi.
« Alex ha avuto la diarrea. Uhm, non andate in bagno. » le dico e lei apre la bocca per ribattere, ma sorride comprensiva verso Alex. Lui, d'altro canto, mi sta fulminando con lo sguardo.
Sentiamo un altro rumore e Melody guarda verso la porta.
« È stato Nemo. Si è buttato. » sputa Alex, mordendosi il labbro.
« Si è buttato? »
«...dalla finestra? » dice Alex, sorridendo innocentemente.
« Mai sentito parlare di gatti depressi? » le chiede, e proprio mentre sta per rispondergli, Nemo entra nel salotto, camminando come Re leone, come se non fosse successo niente.
Santa merda.
Santo Nemo.
« Volevo invitarvi a trascorrere Pasqua con me. » dice, alzandosi in piedi, di nuovo. Questa volta penso che l'abbiamo spaventata sul serio. Sorride, sempre in modo amabile, e poi ci saluta, dicendoci che si farà sentire prima di Pasqua.
Uh, non è andato così male...
Ci dirigiamo tutti verso il bagno e, non appena Alex apre la porta, troviamo lo shampoo per terra, il bagnoschiuma nella vasca, la cacca di uccello sulla tavoletta del water.
« Alex pulisce! » diciamo tutti in coro e lo sentiamo sbuffare.
« Harriet, da oggi la nostra relazione è finita. » borbotta, chiudendosi in bagno.
Harry mi prende la mano e mi trascina nella mia stanza, e non appena chiude la porta, mi spinge contro di essa, premendo le sue labbra contro le mie. Sorrido contro la sua bocca, mentre ricambio il bacio e spinge il suo corpo contro il mio, mentre la sua lingua si insinua tra le mie labbra e la sua mano stringe il mio fianco.
« Non si fa sesso contro la porta, stronzi! » grida Alex e Harry si stacca da me, facendo una smorfia.
« Mads...» dice, e dà uno sguardo al casino che c'è nella stanza. Vestiti sparsi un po' dappertutto, scarpe sotto il letto, e il mio zainetto vicino al comodino.
Harry sbarra gli occhi, dopodiché si avvicina ad esso e lo prende tra le mani. Oh, merda.
« Harry, aspetta- » cerco di dire, ma lui apre del tutto lo zainetto e tira fuori la sua agenda. Uh, non è che io mi sia messa a scrivere, è solo che non voglio lasciarla a casa, perché ho paura che finisca nelle mani degli altri. Penso che sia importante anche per lui. Ha scritto un sacco di cose, tra cui ciò che prova per me. Inoltre, ci sono un paio di nostre foto incollate là dentro.
« Questa è la mia agenda, vero? »chiede e annuisco. La sua espressione cambia radicalmente e non capisco il perché. Prende l'agenda e fa cadere lo zainetto a terra. Si siede sul letto e, non so per quale motivo, ma ora mi sembra un po' pazzo. Sta praticamente togliendo la copertina di pelle dell'agenda. Ma cosa?
« Harry, finirai per rovinarla. » gli dico, ma non mi dà ascolto. All'improvviso le sue dita afferrano una piccola micro SD e sorride ampiamente.
« Grazie a Dio! » esclama, venendo poi verso di me, stringendomi in un forte abbraccio, dandomi tanti piccoli baci sulla testa. Ha problemi?
« Ma stai bene? » gli chiedo e sento il suo cellulare squillare.
Senza togliersi il sorriso dalle labbra, infila la micro SD nella tasca posteriore dei jeans e poi guarda lo schermo del cellulare. Il suo sorriso svanisce non appena se lo porta all'orecchio. Si allontana di poco da me e ascolta, anziché parlare. Dice soltanto qualche frase come "Non ci credo" "Non è possibile" e poi si schiarisce la gola, chiudendo la chiamata.
« Devo andare. Ti chiamo dopo, va bene? » mi dà un bacio sulle labbra, ma sembra del tutto distratto, come se la sua mente fosse su un altro pianeta.
« Chi era? Dove stai andando, Harry? » gli chiedo, sperando di ricevere risposta da parte sua. Vedendo la sua espressione attuale, dubito che mi dirà qualcosa.
« Ho un impegno, tornerò presto. » non mi piace quando non mi dice la verità. Gli afferro la mano e lo guardo negli occhi, sperando che capisca la mia preoccupazione.
« Piccola » sospira, avvicinandosi a me. « Non mi succederà niente, tranquilla. Prometto di tornare presto, o al massimo ti chiamerò. »
« Ti amo, Harry. Un'altra delusione non riuscirò a sopportarla. Non deludermi, va bene? Mi fido di te. » sorrido tristemente e lui mi accarezza la guancia, dandomi un bacio sulla fronte.
« Lo so. » sussurra, prima di allontanarsi da me e andare via.
E ho aspettato tutto il giorno.
Neanche un messaggio.
Neanche una chiamata.
Lui non è tornato da me.
****
Non so neanche a che ora mi sono addormentata, ma sono sicura di essermi addormentata abbracciata al cuscino e con ancora i vestiti addosso.
Ero crollata, mentre aspettavo Harry, e non mi ero messa neanche il pigiama.
Ora non so perché sento un braccio intorno alla mia vita e il profumo di Harry che invade le mie narici. Apro gli occhi e lo vedo accanto a me, con ancora i vestiti di ieri addosso. Dorme beatamente, ha le labbra leggermente schiuse e riesco a percepire l'odore di alcool. Ha bevuto?
Gli accarezzo la guancia e poi osservo il mio corpo. Harry mi ha tolto i jeans?
Sorrido e sospiro, chiedendomi perché l'abbia fatto. Avrebbe dovuto scrivermi o chiamarmi. Perché ha bevuto?
Anche quando è stanco, pensa a me. Mi ha spogliata e mi ha coperto, mentre lui si è addormentato accanto a me, ancora vestito. Alzo la testa e guardo verso la scrivania, trovando una scatola di sopra, che ieri sera non c'era. Sposto il braccio di Harry e scendo dal letto, andando verso di essa. Sollevo il coperchio e trovo davanti ai miei occhi dodici cupcakes che formano un cuore e dentro un biglietto con scritto "Perdonami, cupcake".
Per cosa?
Mi siedo sul bordo del letto e gli accarezzo i capelli. Lo sento mugugnare qualcosa e poi si gira verso di me. Apre gli occhi e mi fissa, dopodiché un sorrisetto impertinente fiorisce sulle sue labbra.
« 'Giorno, cupcake » dice con voce roca, e si passa le mani sul viso, stropicciandosi gli occhi.
« Non mi hai scritto e non sei tornato da me. Ah, e puzzi di alcool.»
« Prima che tu inizi a fare la gattina aggressiva, sappi che non sono uscito con nessuno e, no, non mi sono ubriacato. Inoltre, mi è completamente sfuggito di mente di chiamarti, perché avevo altre cose per la testa, Mads. » so che è sincero, perché lo capisco dal modo in cui mi parla.
« Riguarda tuo padre? » gli chiedo e annuisce. Si mette a sedere, appoggiando le braccia sulle ginocchia, contraendo la mascella.
« Ho dovuto parlare con un dottore e un avvocato. Certo, ho dovuto pagare un po' per quanto riguarda il dottore, ma non è stato un problema. Per l'avvocato ci ha pensato mia madre, è un suo vecchio amico. Ho fatto analizzare le medicine che ho dovuto prendere. Mi stava cancellando la memoria, Mads. Sono in grado di eliminare un evento traumatico dalla tua testa, ma allo stesso tempo c'è il rischio che cancelli anche i ricordi belli. »
« Com'è possibile che tu ti sia ricordato tutto, allora? » gli chiedo, prendendogli la mano.
« Perché ho mentito a mio padre e al dottore. Non ho mai preso le medicine regolarmente. Avrei dovuto prenderle ogni tot di tempo, ma io le ho prese raramente, soltanto quando mi sembrava di impazzire. Ho detto a mio padre che le stavo prendendo regolarmente. Inoltre, ho fatto qualche ricerca, riguardo la mia salute, sai? » dice, sorridendomi tristemente. Mi accarezza il dorso della mano e sospira.
« Il mio avvocato ha trovato il medico che mio padre ha corrotto, sai, a New York. Inoltre, su quella micro SD ci sono alcune prove che ho salvato, tra cui foto delle lettere e messaggi che mio padre mandava a mia madre, minacciandola. » gli circondo il busto con le braccia e appoggio la testa sulla sua spalla.
« Odio davvero troppo tuo padre, Harry. »
« Finirà presto, te lo prometto. » mi bacia la tempia.
« Voglio che tu stia bene, Harry. » gli prendo il viso tra le mani e osservo il sguardo stanco.
« Se tu stai bene, sto bene anche io. » mormora, sporgendosi verso di me per darmi un bacio.
« Una volta finito tutto, cosa farai? Resterai qui? Tornerai da me? » sento il mio cuore battere sempre più forte, perché ho paura di sentire la sua risposta.
« Farò ciò che mi dirà il cuore, Maddie...» e abbassa lo sguardo, confuso. Non è sicuramente la risposta che mi aspettavo, ma rispetterò la sua scelta.
« Io... Mi sarebbe piaciuto andare al ballo con te. » dico, mordendomi il labbro.
« Lo so, mi dispiace...» sospira « Saremo in due continenti diversi... » wow, grazie per avermelo ricordato, Harry.
Fanculo la mia vita. Mai una gioia.
« Ci vedremo in estate, probabilmente. Sono molto confuso, Mads. Sono successe troppe cose. Mi capisci, vero? » annuisco, restando in silenzio.
Già, capisco.
« Sei e sarai sempre qui. Nonostante tutto. » dice, portandosi la mano sul cuore.
Anche tu, Harry.
Si avvicina la partenza, ahi ahiiii. E anche la fine del libro 😭
Sono felice che questa storia vi piaccia così tanto, nonostante le sue imperfezioni. Quindi, vi ringrazio. ❤
Assicuratevi di leggere i Missing moments, così capite meglio la storia (:
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