capitolo 58
When we both fall asleep, underneath the same sky
To the beat of our hearts at the same time
« Ma chi è Maddie? » gli chiedo, ispezionando la sua testa, per vedere quanto sia stata forte la botta. Magari gli si è spaccato il cranio...
« Tu? » dice, ancora stordito.
« No, no...chi sono per te? » gli chiedo, e sento che sto per morire davanti a lui.
« La mia mia migliore amica, idiota. » alza gli occhi al cielo e cerca di alzarsi in piedi. Lo aiuto, afferrandogli il braccio e sospiro. Io non so come gestire le situazioni del genere, e sicuramente dirò qualcosa che non dovrei dire, ma non capisco più che memoria abbia. Si è ricordato tutto o soltanto una parte? Magari fa finta di non sapere...
« Mi dici dove siamo? Mi sembra familiare questo posto...» borbotta, appoggiandosi a me. No, figurati, sei solo cresciuto qui.
« Siamo a Londra, Harry. » gli dico, e lo sento sussultare. Mi guarda meravigliato e sorrido.
« Siamo in gita? O in vacanza da soli? » domanda e deglutisco. A quanto tempo fa è rimasta la sua memoria? Perché non si ricorda un accidente.
« Uh, siamo in vacanza...» mi gratto la nuca, a disagio, non saprei cosa dirgli.
« Alla fine ti ho portata a Londra? Aspetta, perché non ricordo di essere qui? » si stacca da me, portandosi una mano all'altezza dello stomaco e fa una smorfia. Penso stia per vomitare.
« Perché...sei caduto, hai sbattuto la testa e non ti ricordi nulla. » dico, di getto. Già, bellissima spiegazione. Dove sono Jack e Annabelle quando servono?
Non posso portarlo di là, altrimenti Melanie gli salterà addosso. Dio, cosa devo fare con lui?
« Ho l'amnesia? Mi stai prendendo in giro? Cosa ci facevo per terra? » continua a chiedere, e so che vorrebbe delle spiegazioni, ma non mi sembra il momento adatto e il posto più opportuno per parlare di queste cose.
« Harry, ti spiegherò tutto quando torneremo a casa. Andiamo a cercare gli altri, ce la fai a camminare? »
« Sto di merda, però dovrei farcela. Dove andiamo? » il suo sguardo insospettito mi mette a disagio. Il mio Harry sa quando mento. Quindi non posso dire le bugie. Fanculo.
« Va bene, stammi vicino e basta, non parlare con nessuno. » gli dico e sto per prendergli il braccio, ma lui afferra la mia mano e inizia a incamminarsi a passo lento verso la folla. La musica si sente sempre di più, segno che ci stiamo avvicinando, e ho paura di come potrebbe reagire. Non gli fa stare bene qui, ora come ora. Ha bisogno di riposo e di tranquillità. E scommetto che non avrà nessuna delle due cose.
È come se non fosse cambiato niente e non posso fare a meno di sorridere. Si ricorda di me, ma non si ricorda tutto. Perfetto. Si comporta come prima, come il mio migliore amico. Non mi dispiace affatto, perché so cosa succederà dopo.
Stringo di più la sua mano e sento il suo sguardo su di me, ma non oso alzare la testa.
Ci mischiamo tra le persone, cercando di evitare i suoi vecchi amici, che non conosco, e cerco adocchiare i nostri. Harry mi fa segno di seguirlo, essendo più alto di me, probabilmente li ha trovati prima di me.
Alza lo sguardo verso il cielo, mentre piccole gocce iniziano a scendere.
Merda.
Harry si ferma, tenendo lo sguardo verso l'alto, con le dita ancora intrecciate alle mie, e piega di poco la testa, per guardarmi, girandosi.
« Stasera le stelle non si vedono bene. » grida per farsi sentire, sorridendomi tristemente. Alzo lo sguardo anche io, e lui mi afferra anche l'altra mano, avvicinandosi a me. Siamo uno di fronte all'altro, con gli sguardi rivolti verso il cielo. E pensavo di avere ancora paura di guardare le stelle, dopo l'accaduto. Harry mi sorride e poi mi attira verso di lui, iniziando a camminare nuovamente fra la folla. Non appena intravedo Alex, che salta come un idiota, ci avviciniamo ancora di più. Lui mi nota e si ferma a guardarci, confuso. Ha lo sguardo puntato verso le nostre mani, quindi gli faccio segno di seguirmi, insieme agli altri.
Annuisce e informa gli altri, mentre io e Harry cerchiamo una via per uscire dal parco.
« Alex sembra strano. » dice, guardandomi con la coda dell'occhio.
« Ma no... È solo Alex » dico, facendo spallucce e una volta raggiunto il marciapiede, restiamo fermi, ad aspettare gli altri.
« Mads, come siamo arrivati qui? » domanda, incrociando le braccia al petto, aspettando la mia risposta.
« Tu sei venuto con la tua macchina, noi con Michael. » rispondo, ma subito dopo mi tappo la bocca. Porca puttana. Me lo sono lasciata sfuggire.
« Cioè, volevo dire... In pratica... Ecco...» non riesco a trovare le parole, ma lui mi fa segno di stare zitta.
« Mi stai mentendo, Maddie. » infila la mano dentro le tasche dei jeans e tira fuori le chiave della macchina, guardandole, come se avesse qualche dubbio che siano sue.
« Perché ho la macchina, se siamo in vacanza? » oddio, non riuscirò mai a dargli tutte le risposte giuste. Dovrei andarci piano, ma so che, quando inizia, non si ferma più.
Alex viene verso di noi, sembra incazzato. Incrocia le braccia al petto, alzando il mento, guardando male Harry.
« Cosa? Ora avete fatto pace? Spero ti abbia dato un calcio nel sedere, dopo averle dato della puttana. » fa una smorfia e sento un rumore, dopodiché abbasso la testa e vedo le chiavi di Harry a terra.
« Cosa ho fatto? » Harry stringe i denti, guardando prima me e poi Alex, e niente, non va mai niente come dovrebbe andare.
« No, niente. Sta scherzando. Adesso andiamo a trovare la tua macchina. » fulmino con lo sguardo Alex, il quale inizia a fare delle smorfie strane, e Jolene viene accanto a me, mettendo un braccio sulla mia spalla, avvicinando la bocca al mio orecchio.
« Gli è successo qualcosa? » sussurra, per non farsi sentire dagli altri e annuisco.
Lei resta in silenzio e poi Harry si abbassa per riprendere le chiavi e andiamo a cercare la sua macchina, anche se sembra una missione impossibile, con tutte le macchine che ci sono.
Prima Harry era dentro quel locale, quindi magari avrà parcheggiato nelle vicinanze.
Gli prendo le chiavi dalle mani e premo sul bottoncino, finché non vedo le luci di una macchina lampeggiare. Sento gli altri sospirare di sollievo e ci dirigiamo verso la macchina, ma vedo Harry rallentare.
« E dove dovrei andare? Mi sento totalmente rincoglionito, perché diavolo non ricordo niente, Maddie? Ditemi la verità, ora. » ordina, stringendo i pugni, ma quando una smorfia di dolore gli attraversa lo sguardo, Alex va velocemente verso di lui e lo sorregge.
« Mi sento male. » mormora, e cerca di tenere gli occhi aperti, ma finisce per chiuderli definitivamente. Mentre le ragazze si disperano, proponendo di portarlo in ospedale, io, Alex e Jack lo trasciniamo in macchina.
« Dovremmo portarlo in ospedale, potrebbe stare peggio. » dice Annabelle, prendendosi la testa tra le mani. Eh, grazie per l'ansia.
« Ma no, è soltanto svenuto. Tra un paio di minuti si risveglierà. State calmi! » Alex cerca di rassicurarci, e poi mi prende le chiavi dalle mani.
« Guido io, sperando che non ci fermi la polizia, altrimenti fatevi il segno della croce. » e in tutto questo lui ridacchia, come se ci fosse qualcosa di divertente.
Harry non dà alcun segno di vita, è totalmente incosciente, mentre Jolene continua a spintonarlo, cercando di farlo riprendere.
« Joly-holy, basta che non lo uccidi. Non sai essere delicata, amorino. » dice, guardandola nello specchietto retrovisore. Jolene si sporge verso di lui, dandogli uno schiaffo sulla fronte e lui si lamenta, guardandola male.
« Pensa a guidare e stai zitto.» sibila verso di lui e alzo gli occhi al cielo.
« Uh, ragazzi... Harry si ricorda delle cose, ma non tutto. Penso ricordi le cose prima dell'incidente, anche se non so quanto prima esattamente. » non appena finisco la frase, sento un coro di "Cosa?", e mi limito a sorridere e ad annuire.
« Nah, ci prendi in giro. Harry non ricorda niente, io lo so. » dice, mettendo in moto la macchina e partiamo.
****
« Alex, non è un cazzo di criminale, tutto questo è sbagliato! » cerco di fargli cambiare idea, ma lui mette il palmo della sua mano sulla mia fronte, spingendomi via.
« Non hai il diritto di parlare, in questo momento. Stai un po' zitta e lasciami fare il mio lavoro. » borbotta, sistemandosi meglio la carta igienica sulla testa.
« È ridicolo! È ancora svenuto, perché l'hai legato alla sedia? » grido e Nemo viene accanto ai miei piedi, miagolando.
« Oh, sicuramente si è addormentato. » dice e facendo avanti e indietro davanti a Harry.
« Togliti quella maledetta carta igienica dalla testa! E smettila di fare finta di essere un agente della polizia. » dico, iniziando a strappare via la roba che ha in testa, dato che si diverte a fare finta che sia un cappello.
« Jack, passami il manganello! » dice, allungando la mano verso di lui, assumendo un atteggiamento rigido, come se fosse effettivamente un agente.
« Quello è il mattarello...» dico, guardandoli con un cipiglio. Oddio, sto perdendo anche Jack. Perché si è unito ad Alex nel momento peggiore?
Il mio povero Harry è sulla sedia, con un lenzuolo legato intorno alla vita, per tenerlo fermo, e la testa abbassata. Alex pensa che stia fingendo e che sia soltanto un suo stupido scherzo. Peccato che la situazione sia molto più seria, ma nessuno mi crede, a parte Jolene. Anzi, mi hanno detto pure di essere io quella pazza. Insomma, so di non avere tutte le rotelle a posto, ma non scherzerei mai sulla salute di Harry.
« Avanti, Harry, apri i tuoi occhietti verdi e smettila di fingere. » punta il mattarello contro di lui, ma, non ricevendo risposta, alza il viso di Harry e inizia a ispezionarlo per bene. Nemo salta in braccio a Harry, miagolando, e allunga la zampetta verso il suo viso. Penso che, se Harry fosse sveglio, gli verrebbe un colpo.
« Puoi dire al tuo gatto di lasciare fare a me, o vuole dimostrare di essere più bravo anche in questo? » dice Alex, con disappunto. Come se fosse colpa mia. Metto Nemo per terra e sentiamo Harry mormorare qualcosa, cercando di aprire gli occhi.
« Che ti avevo detto? Questo piccolo bastardo. » Jolene si butta sul divano, guardando la scena, ormai rassegnata, e Annabelle chiama Nemo da lei.
« Cosa cazzo... perché diavolo sono legato ad una sedia? » dice Harry, guardandosi intorno preoccupato.
« Sì, sì. Smettila di fingere, non puoi fregare agente Alex. » afferma, con tono deciso, mentre gli punta contro il petto il mattarello.
« Se non mi sleghi, giuro che ti colpirò in testa con quel mattarello, finché non ti scorderai il tuo nome. » Harry cerca di slegarsi, ma non può. Ci guarda uno ad uno e sospiro, avvicinandomi a lui per liberarlo, ma Alex mi tira indietro.
« Chi sei, tu? » chiede Alex, facendo avanti e indietro.
« Alex, giuro che ti ammazzo! Sono Harry, per l'amor di Dio, slegami. » ringhia verso di lui, ma Alex finge una risata malefica, ignorandolo.
« Quanti anni hai? » continua a chiedergli.
« Ne devo fare diciotto? » dice, come se fosse una cosa ovvia, ma Alex rigira tra le mani il mattarello.
« Sbagliato! Li hai già compiuti. » tutto questo è ridicolo. Jack non fa altro che ridere, Jolene ormai se ne frega, Alex fa il cretino, e io sto per prendermi a schiaffi in faccia.
Spingo Alex verso di lui, costringendolo a slegarlo, e ho già l'ansia per il discorso che dovremmo fargli. Non possiamo fare finta di niente, sia perché ha come coinquilino Michael, sia perché, se dovesse chiamarlo suo padre, potremmo finire nella merda. Inoltre, ha degli amici e per fortuna ora ci sono le vacanze di Pasqua e non deve studiare. Non so come si sta portando avanti con lo studio, ma sicuramente suo padre ha già pensato a tutto.
« Harry, dobbiamo parlare. » gli dico, cercando di restare tranquilla, e probabilmente il tono di voce mi è uscito troppo serio, perché tutti si girano verso di me.
Sto per aprire bocca, ma il mio cellulare squilla. Lo tiro fuori dalla tasca e sgrano gli occhi non appena leggo il nome di mia madre. Cazzo, cazzo, cazzo.
Mi scuso con gli altri, prima di fare dietrofront e andare nella mia stanza.
Chiudo la porta e vado vicino alla finestra, rispondendo alla chiamata da parte di mia madre. Mi mordo il labbro, portando il cellulare all'orecchio e la sento quasi strillare.
« Tesoro! Mi manchi così tanto. Sto cercando di rispettare la tua decisione, di chiamarti una volta al giorno, ma è difficile. Non mi hai mandato più foto su WhatsApp e mi sono preoccupata. Tutto bene? » ecco che è partita in quinta.
« Ciao anche a te, mamma. Sto bene, va tutto bene qui. Mi spieghi cosa ci fai sveglia a quest'ora? »
« Ho fatto un sogno strano e non sono riuscita a dormire, quindi ero preoccupata e ti ho chiamata. Questo fuso orario è snervante. Quindi, i ragazzi come stanno? » sorrido, appoggiando il gomito sul davanzale.
« Tutto bene, mamma. Siamo appena tornati da una specie di concerto. È stato... divertente, sì. » cerco di sembrare sicura di me, dato che anche mia madre mi sgama facilmente.
« Oh, mi fa piacere, tesoro. Sono felice che tu ti diverta con i tuoi amici. Sei ancora vergine, vero? » alzo gli occhi al cielo e sbuffo.
« Sì, mamma, lo sono. Papà come sta? » chiedo, cercando di sviare il discorso.
« Bene, bene. Gli manchi tanto. Quindi, ora cosa stavate facendo? » mia madre è molto curiosa, vorrebbe sapere ogni singolo aspetto della mia vita.
« Stavamo parlando con Harry e- »
« Harry? » mi blocca e mi mordo la lingua.
« Harry? No, volevo dire Oliver. » deglutisco, grattandomi la nuca.
« Chi sarebbe Oliver? » il suo tono di voce diventa sospettoso.
« Uh, è un mio amico. È tornato dall'India. » dico, buttandomi sul letto.
«Hai un amico indiano? E cosa ci fa a Londra? » chiede e la sento sospirare.
« Uh... sì? Si è fermato qui. » mento.
«Non me ne hai mai parlato. » ribatte.
«È molto timido. » spiego, sperando che mi creda.
«Non l'ho mai visto. » oddio, sembra lo stia facendo apposta.
« È invisibile. » dico, prendendo un cuscino, mettendomelo in faccia. Dio mio.
«Cosa? » squittisce e mi maledico mentalmente.
«Niente, scherzavo. »
« Beh, potrei scambiare qualche parola con lui un giorno. Conosco tutti i tuoi amici. » ci riprova e so che non mollerà il discorso così facilmente.
«Non sa parlare l'inglese. » mento, di nuovo.
« E tu come fai a parlare con lui? » ride.
« Uh...noi.. cioè io, parlo la sua lingua. » certo, insieme allo spagnolo.
« Tesoro, stai bene? » il tono preoccupato di mia madre fa scattare l'allarme nella mia mente.
« Penso di essere indiana. » rido nervosamente e la sento sbuffare.
« Maddie, hai assunto qualche sostanza stupefacente? » ecco, si sta incazzando. Mi alzo dal letto e vado nuovamente vicino alla finestra. Mi piace guardare fuori quando parlo al telefono.
« No, mamma. Comunque, io devo- » dico, ma mi blocca.
« Tesoro, sai che ho sognato che Harry fosse vivo? »
« Mamma, Harry è morto. » dico, deglutendo. Non posso dirle la verità ora, le verrebbe un colpo al cuore o prenderebbe direttamente un aereo e me la ritroverei qui.
« Nemo ha fatto la cacca. Devo andare. »
« Va bene, salutami i tuoi amici tesoro, ciao! »
« Namasté! » dico. È l'unica parola che so, e probabilmente l'ho detto anche nel contesto sbagliato.
« Cosa?»
« Ciao! Eh, mi ha insegnato Oliver. » dico, e poi chiudo la chiamata. Devo davvero scrivere tutte le bugie che dico su un'agenda.
Il mio vecchio amico Oliver, scappato in India, rapito dagli alieni; so parlare lo spagnolo ( l'ho detto a quel Liam); ora sono anche metà indiana. Insomma, sono tutto tranne che americana.
Sento qualcuno schiarirsi la gola dietro di me e mi giro di scatto.
« Quindi io sarei morto, ora? » Harry è davanti a me, in tutta la sua bellezza, con le mani dentro le tasche dei jeans, lo sguardo puntato nel mio, con gli occhi ridotti in due fessure. La sua mascella è tesa, così come i muscoli delle sue spalle. Riesco a vedere quanto sia teso e infastidito. Lo osservo meglio, ora che la luce della mia stanza ci permette di vedere ogni singolo dettaglio di noi, e io vedo tanta tristezza sul suo viso. I suoi capelli sono cresciuti di più, quindi il ciuffo gli copre la cicatrice che ha al sopracciglio, ma si passa subito la mano tra i capelli, portandoseli all'indietro. Piccoli ricci spuntano quasi sopra le sue orecchie e i suoi occhi color giada mi fissano con intensità, come hanno sempre fatto.
« Non è come pensi.» mi difendo, ma lui avanza verso di me, mantenendo lo sguardo serio.
« Allora com'è? » chiede, con voce profonda.
« Harry, non so come dirtelo, non vorrei farti male. Non so come parlare con le persone che hanno l'amnesia. » sospiro e mi appoggio al muro, guardando il soffitto, per evitare il suo sguardo.
« Avanti, smettiamola con le stronzate. Se hai qualcosa da dire, dillo e basta! Odio essere mentito, Mads, lo sai benissimo. Da quando inizi a nascondermi le cose? Per caso pensi che, soltanto perché sbavi dietro al tuo ex migliore amico, io smetterò di starti vicino? Avanti, ti ho promesso di non lasciarti mai da sola. Non ti nasconderò mai niente. Fallo anche tu, se sei davvero la mia migliore amica. » la sua voce è roca e alta allo stesso tempo, e mi sta mettendo in difficoltà.
« Okay, sediamoci. » gli dico, indicandogli il mio letto.
****
« Lo uccido! Giuro, io lo uccido! » grida, tirando un pugno nell'armadio. Oh, merda. Non l'ha presa per niente bene. Gli ho raccontato più o meno tutto, omettendo delle parti, per esempio quando mi ha detto ti amo. Mi sarebbe piaciuto dirglielo, ma no, mi piacerebbe che si ricordasse da solo. Mentre gli raccontavo, mi avrà stoppata come minimo dieci volte, facendomi altre domande per approfondire la spiegazione, e per poco non stava andando a trovare suo padre.
« Fanculo la sua azienda di merda! Dio mio, non può averlo fatto davvero! » continua a gridare, prendendosi la testa tra le mani, facendo avanti e indietro per la stanza. La porta si spalanca e i nostri amici entrano, guardandomi con comprensione. Probabilmente hanno origliato tutta la nostra conversazione, ma non m'importa.
« Tu stai bene, vero? Ti sei fatta male quando ti ho spinta? » chiede, riferendosi alla volta in cui mi ha spinto, per evitare di essere investita. Dio, non può chiedermelo davvero ora.
« Smettila di pensare a me, almeno per una volta, Harry! »
« Perché dovrei? Ti ho sempre detto che sei tutto quello che ho, Maddie! E se fossi morto davvero, non mi sarebbe dispiaciuto. Lo rifarei, a costo di saperti viva. » e non so perché, ma sento Annabelle singhiozzare, Jack la sta consolando e Alex si è resto conto finalmente che non stia mentendo.
« Okay, forse è meglio se con noi parlate dopo...» dice Alex, facendo segno agli altri di uscire fuori.
Resto di nuovo con Harry e non so davvero come comportarmi.
« Tutto questo casino è successo per colpa mia, Harry. Mi sento così in colpa, ogni giorno. Ho passato mesi a odiarmi così tanto, mi faceva schifo guardarmi perfino allo specchio. Se io non fossi corsa via, tu non saresti in queste condizioni ora. Se fossi morto davvero, io probabilmente- »
« Ma non lo sono, giusto? » si siede sul letto, accanto a me.
« Pensavo fossi davvero morto. Una parte di me stava morendo lentamente, l'altra parte stava sperando con tutto il cuore che fossi vivo. Poi, sai, ho scoperto che lo fossi sul serio, ma mi avevi rimossa completamente dai tuoi ricordi. » la voce mi trema, ma sto cercando di non piangere.
« Mads, non mi dimenticherei mai di te. Io non vorrei mai dimenticarti. »
« Lo so, non è colpa tua. » mi asciugo le lacrime velocemente, ma lui mi prende il viso tra le mani, guardandomi negli occhi.
« Quindi, tu? Perché sei corsa via quella volta? » i miei occhi vagano dappertutto in questa stanza, tranne che nella sua direzione.
« Avevamo litigato. Tutto qui. » mento, mordendomi il labbro e il viso di Harry si avvicina di più al mio. Per un secondo penso voglia baciarmi, ma avvicina soltanto le labbra al mio orecchio.
« Mi auguro che sia la verità... ricorderò prima o poi, e non sarò felice se scoprirò che mi hai mentito. »
Mi giro verso di lui e istintivamente gli osservo le labbra. E ora so che anche lui si sta trattenendo. So che sta mentendo a se stesso per non ferire me. Se solo sapesse la verità, ma non posso dirglielo e non voglio.
« Ho voglia di fare un sacco di cose con te, Mads. Vorrei mostrarti per bene la città, vorrei farti un sacco di foto, di farci le foto, per poi appiccicarle sulle pareti delle nostre stanze. Quando andremo al college, riempiremo le pareti con le foto più belle. Saranno le nostre piccole storielle che non potranno essere raccontate. Voglio farti gli scherzi, voglio ballare con te, voglio fare ciò che abbiamo sempre fatto. »
« Suona davvero bene! » sorrido. Ma io vorrei amarlo e basta.
E so che ora mi ama, anche se non me lo può dire. Non me lo vuole dire. Ma farò in modo che si ricordi anche questo. Funziona quando fai arrabbiare una persona? So che questa amnesia non durerà a lungo, è soltanto un momento. Quindi, meglio prima che mai.
« Ho fatto sesso con Shane. » dico, sicura di me. Il suo sorriso si spegne in un nanosecondo e si alza subito in piedi.
« Stai scherzando, vero? » è incredibile come l'argomento Shane gli dia così tanto fastidio. Mi metterei a sorridere, ma non mi sembra il caso.
« No, l'ho fatto davvero. È stato...bello. »
« Bello? Cristo, non ci credo. » ride in modo sarcastico, appoggiando la fronte contro l'armadio, dandomi le spalle.
« Beh, sì. Come dovrebbe essere, altrimenti? » gli chiedo, trattenendo il labbro inferiore tra i denti, per non rischiare di scoppiare a ridere.
« Solo bello? Ti assicuro che, se fosse stato con me, sarebbe stato molto più che bello. Cristo, non ci credo, Maddie! » ha appena ammesso di volerlo fare con me?
« Cosa cambierebbe? Hai un pene, esattamente come Shane. Voglio dire, sarebbe tipo la stessa cosa. » va bene, non so se sia il caso di continuare. Potrebbe prendere a calci l'armadio da un momento all'altro.
« Non sei seria, vero? Non puoi esserlo. A parte il cazzo, ho molto di più da offrirti per rendere la situazione molto più bella! Possibile che non ci arrivi? » grida, girandosi verso di me.
« No, non capisco. » faccio spallucce, facendo finta di niente.
« Dio, sto impazzendo. Tu mi porterai alla pazzia. » si prende nuovamente la testa tra le mani, tirandosi leggermente le punte dei capelli e resto immobile.
Si inginocchia accanto al mio letto, appoggiando la testa sul materasso. Mi fa male vederlo così, ma devo. Magari sbaglio metodo, sono stupida e non me ne intendo, ma mi manca lui. Resta fermo, con le mani premute sulle orecchie, e ho paura di avvicinarmi a lui.
Restiamo così per un paio di minuti, senza dire niente, con lui che continua a lamentarsi. Forse sta male di nuovo.
Ad un tratto si alza in piedi, accigliato, con lo sguardo puntato verso il basso.
« Alla fine, hai scelto Shane o me? Perché, sai, saresti un po' egoista, se mi scegliessi sul punto di morte. » dice, alzando lo sguardo verso di me. Forse mi aspettavo di tutto, ma non questo.
« Aspetta...cosa vorresti dire? »
« Ti avevo detto di non mentirmi! Perché lo fai? Devo essere sempre la seconda scelta in tutto? Dimmi, anche ora sei cieca o finalmente hai aperto gli occhi? »
« Non capisco- » mi interrompe nuovamente, venendo verso di me. Mi prende il mento con una mano, avvicinando il suo viso pericolosamente al mio.
« Ti amerò anche quando non te lo potrò dire. È stata l'ultima cosa che ho pensato prima di chiudere gli occhi su quel cazzo di asfalto. » lascia il mio viso, lanciandomi un'occhiata furiosa, e poi si dirige verso la porta, uscendo dalla mia stanza. Lo seguo, cercando di fermarlo, ma non ne vuole sapere. Supera i nostri amici, ignora tutto, perfino i miei richiami.
« Dimmi ti amo, quando starò per morire di nuovo, mi raccomando. » dice, prima di uscire dal nostro appartamento e fermarsi davanti al suo, cercando le chiavi dentro la tasca. Non appena apre la porta, si gira per guardarmi, scuotendo la testa, e poi entra, senza dire niente.
Quindi si ricorda tutto, ora?
****
È notte fonda. Gli altri dormono, ma io non riesco a chiudere occhio. Harry non è più tornato da me. Pensavo che sarebbe tornato, visto che ora si ricorda tutto, penso. Ogni volta mi sembra di fare la mossa sbagliata, eppure ha funzionato. Magari avrei dovuto sbattere la sua testa un'altra volta, o chi lo sa. Beh, sicuramente dovrà farsi un controllo alla testa, possibilmente senza che suo padre lo sappia. Inoltre, dovrà fingere con lui, suppongo. Anche perché, ciò che ha fatto suo padre è una cosa del tutto illegale, e non si sa che fine abbia fatto sua madre. Spero che non abbia aiutato suo marito con tutta questa faccenda, altrimenti so che Harry ne rimarrebbe distrutto. Sua madre è tutto quello che ha.
Cerco di prendere sonno, ma siccome non ci riesco, mi collego alla rete wifi dei miei formidabili vicini, e inizio a cazzeggiare un po'.
Non so neanche perché sono qui, a fare ricerche sul colore del sangue. Voglio dire, perché le vene sono blu? Mica ho il sangue blu?
Mi arriva un messaggio su WhatsApp, da un numero che non conosco e apro la notifica.
Da: Sconosciuto, 02:10; Per caso condividi la stanza con qualcuno?
Che cosa?
Da: Sconosciuto, 02;11; Sono Harry, comunque. Ho preso il tuo numero dal cellulare di Michael.
Sorrido e ho un tuffo al cuore.
A: Harry, 02:12; No, non la condivido. Perché?
Da: Harry, 02:13; Allora...mi apri? Per favore.
Mi alzo di scatto dal letto ed esco dalla mia stanza, in silenzio. Vado verso la porta d'ingresso e la apro, trovandomi davanti la figura scura di Harry. Non riesco a vederlo bene, visto che non ho acceso la luce.
« Ciao. Posso farti compagnia? » chiede, a bassa voce. Mi sposto di lato per farlo passare e chiudo la porta. Mi segue dentro la mia stanza e lo sento sospirare.
« Vieni, c'è spazio anche per te. » gli dico, indicando il letto. Mi metto a letto, facendogli spazio e sento il materasso abbassarsi.
« Ci speravo, in realtà. » sussurra, dopodiché si toglie la maglietta e resta soltanto con i pantaloncini da basket. Si distende accanto a me e copre entrambi con la trapunta.
« Vuoi...vuoi dormire con me? » gli chiedo, girandomi su un lato.
« Ho sempre dormito con te, Mads. » si gira verso di me, allungando un braccio, circondandomi la vita. Mi attira verso di lui, finché le nostre fronti non si toccano.
« Mi dispiace per prima, sappi che non è vero. » gli dico.
« Avrò la possibilità di scoprirlo da solo, non ti preoccupare. In fondo, faremo sesso prima o poi, giusto? Spero prima, che poi. » lo sento ridacchiare, e menomale che non può vedermi, altrimenti sarei morta dall'imbarazzo. Si ricorda quello che gli ho detto, bene.
« Stai zitto, Harry. » rido, nascondendo la testa nel suo petto e mi abbraccia più forte.
« Lo sai che, anche senza ricordi, ti stavi, forse, innamorando di me? » gli dico, mordendomi il labbro. Mi piace stare così, è sempre piacevole dormire tra le sue braccia.
« Mi innamorerei sempre di te. Ora dormiamo, domani ne riparleremo. » dice e lo abbraccio, mettendo una gamba tra le sue, intrappolandolo con il mio piccolo corpo.
« Sei la solita. » ride e mi dà un bacio sulla fronte. E restiamo in silenzio, abbracciati, finché non ci addormentiamo.
NON MANCA MOLTO ALLA FINE DELLA STORIA. AIUTO. PIANGO.
Ho aggiornato prima, perché non volevo farvi stare con l'ansia. (: Ci vediamo la settimana prossima con il nuovo capitolo.
Spero di farvi emozionare fino alla fine. Mi auguro che vi sia piaciuto anche questo capitolo. Fatemi sapere 💞
Scusate per prima,ma mio nipote stava giocando con il mio cellulare ed è partito l'aggiornamento 🙄
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