capitolo 55
Cause I've got a jet black heart
And there's a hurricane underneath it
Trying to keep us apart
Mi è piaciuto scrivere questo capitolo, spero piaccia anche a voi :)
« Quattro giorni. Quattro fottuti giorni da quando non so niente di Harry... » mormoro, stringendo la macchina fotografica tra le mani.
« Pensavo che sarebbe andato tutto bene tra di voi, sai, dopo la vostra uscita...» sussurra Annabelle.
« Alla quale io non sono stato invitato..» Alex fa finta di tossire, e Jolene gli dà uno scappellotto.
« Magari si farà vivo, non so. » brontola Jack, mentre fissa il paesaggio intorno a noi. È una bella giornata, oggi, quindi abbiamo deciso di visitare la città. Siamo all'Hyde Park, seduti su una panchina, dopo aver camminato per ore. Pensavo mi avrebbe fatto bene, ma i cattivi pensieri non abbandonano la mia testa. Insomma, da quando Harry mi aveva portata fuori, in giro per la città, e da quando aveva detto quella frase, non si è più fatto sentire. Continuo a pensare alla sua frase, ma non riesco proprio a capire.
Sono stata per ore davanti alla porta, sperando di beccarlo almeno per cinque secondi, ma non si è fatto proprio vivo. Michael ha detto che quando sparisce è normale, non è la prima volta.
Il punto è che, per me, non è normale. Harry non sparisce mai senza motivo, e vorrei davvero sapere il perché. Cosa gli è successo in questi tre mesi? Sarà qualche cattivo ricordo a impedirgli di avvicinarsi a me? Eppure, stava ricordando, lo so, e neanche si sforzava. Gli è venuto tutto naturale, e poi, puff, ha dato i numeri.
E mi dà così tanto fastidio questo suo comportamento, perché non si lascia neanche aiutare. Non capisco cosa l'abbia turbato così tanto. Voglio dire, non è così orribile affezionarsi ad una persona, che tra parentesi già ami, ma non te lo ricordi.
« Quanto è bello questo posto, mi rilassa un sacco. » dice Alex, alzando la testa verso il cielo, sbadigliando.
« Già, è davvero bello. » afferma Jack.
« Ci sono un sacco di piccioni. » risponde Alex, ridacchiando. I maledetti piccioni. Non voglio davvero immaginare cosa troveremo, una volta tornati a casa. Insomma, abbiamo lasciato Nemo nel salotto, ma di lui mi fido, e Harriet chiuso nel bagno. Già immagino Alex pulire il bagno, per via della cacca del piccione. Che schifo.
« Alex, ma hai chiuso la finestra del bagno, vero? » gli chiedo, dato che mi è venuto questo dubbio.
Alex salta in piedi, sgranando gli occhi, e poi si lamenta.
« Merda, no! » piagnucola, sbuffando.
« Finalmente quel piccione si leva dai piedi. Non è igienico tenere un piccione così, soprattutto in bagno. Che schifo, Alex! » Jolene fa una smorfia di disgusto e Alex le si piazza davanti, abbassandosi sulle ginocchia, guardandola in faccia.
« Sei gelosa, Joly-holy? » le chiede, muovendo le sopracciglia, come se stesse alludendo a qualcosa di perverso. Beh, in fondo è Alex.
« Non chiamarmi così, Alex Reed! » grida, dandogli una spinta, facendolo cadere a terra.
« Che schifo, non chiamarmi per cognome. Sembra un cognome da ragazza. » protesta, come un bambino.
« E tu non chiamarmi in quel modo. Lo odio. » lei gli lancia uno sguardo accusatorio e lui incrocia le gambe, e la guarda. Non intende proprio alzarsi da terra.
« Perché mi odi? » le chiede, e Annabelle e Jack sbuffano, alzando gli occhi al cielo. Già, sta per iniziare una delle tante conversazioni, dove finiscono sempre per litigare, a causa delle loro stupide risposte.
« Perché sembra che cerchi di entrarmi nelle mutande a tutti i costi, nonostante tu sappia che io sia lesbica. » sembra ringhiargli contro, ma Alex muove una mano davanti al viso, roteando gli occhi, come se fosse la millesima volta che sente questa frase.
« Magari sei confusa. Ci sono persone che hanno dei dubbi all'inizio. Ne sei sicura al cento per cento? Forse pensi di esserlo, semplicemente perché non hai ancora provato il mio- »
« Okay, basta così! » Jack si alza, e fa segno ad Alex di alzarsi in piedi, dato che sta attirando l'attenzione delle persone.
« Ma, scusa, è vero! Dice di esserlo, ma..ma...non mi piaci, sappilo. Lo dico per te. » mormora, girando la testa di lato, con fare offeso.
« Neanche ci tengo a piacerti, idiota. » Jolene alza il dito medio verso di lui e quest'ultimo riduce gli occhi in due fessure, guardandola malissimo.
« Tranquilla, Joly-holy, dubito che qualcuno ti voglia » sghignazza, facendo irritare ancora di più Jolene.
Lei si alza in piedi e gli afferra la maglietta, attirandolo verso di sé.
« Sei per caso infastidito, perché non sono interessata al tuo cazzo? Tranquillo, sicuramente avrò più fortuna con le ragazze io, che tu! » gli dà una spinta e Jack si prende la testa tra le mani, decidendo di non intromettersi nella loro discussione, perché ogni volta finisce male.
« Ma chi ti vuole?! » sibila lui, passandosi le mani sulla maglietta, per sistemarla meglio.
« Ma chi vuole te? » chiede lei, e sembra che sia sul punto di sbranarlo. Fanno davvero paura a volte.
« Sei così odiosa, dico davvero! Poi hai quei capelli che...niente, i tuoi capelli sono fighi. » Alex alza gli occhi al cielo, facendo sorridere Jolene e sospiro, perché significa che stanno per fare pace.
« Sì, beh, Reed non è un cognome da ragazza. Suona bene. » commenta Jolene, facendo poi una smorfia, come se non avesse voluto dirlo davvero.
« Insomma, se proprio vogliamo parlare di cognomi imbarazzanti.... Annabelle, tesoro, come stai? » Alex si avvicina a lei, sedendosi accanto, posando un braccio sulle sue spalle.
« Oddio, no, ti prego! » grida lei, cercando di scappare, ma Alex le afferra la vita, facendola sedere nuovamente accanto a lui.
« Annabelle Bell, che canta Jingle Bells. » lui ride, facendo sorridere anche noi, e Annabelle continua a lamentarsi, cercando di mollargli un ceffone. Beh, tecnicamente il cognome di Annabelle è Bell, quindi, quando la chiamano Bell non si capisce mai se sia il cognome o l'abbreviazione del suo nome.
Alex la strattona in un abbraccio, ridendo, finché Annabelle fa finta di soffocare, soltanto per liberarsi dalle braccia di Alex. Lui le scompiglia i capelli e Jack gli afferra il braccio, attirandolo verso di sé.
« Che carino, sei geloso! » Alex lo prende in giro, facendo il broncio, ma Jack non gli dà corda.
« Beh, tecnicamente- » cerca di rispondere, ma Alex abbraccia sia Annabelle che Jack.
« Non essere geloso, abbraccio anche te! » Jack vorrebbe protestare, ma allunga il braccio verso Jolene, e quest'ultima si siede nuovamente sulla panchina, accanto a lui, lasciandosi abbracciare.
« Ci sono anche io, ehi! » mi siedo in braccio ad Alex, cercando di abbracciare tutti, ma ho le braccia piccole. Insomma, ci ho provato.
Ridiamo, perché siamo uno più idiota dell'altro, e un ragazzo si ferma davanti a noi, alzando la Polaroid, scattando una foto. No, aspetta. Perché?
Mi alzo in piedi, mettendo le mani sui fianchi, e mi avvicino a lui.
« Ehi! Lo sai che non è legale scattare foto alle persone che non conosci? » gli chiedo, ma lui si limita a sorridere e poi allunga la foto verso di me.
« Pensavo fosse un bel momento da racchiudere in una foto. » dice, facendo spallucce, e poi mi saluta, andando via.
Beh, gentile da parte sua. La foto è venuta davvero bene.
Custodisco ricordi, quando vorrei semplicemente regalarli a Harry. Il tempo si restringe, una settimana è già passata, ne rimangono due. Mi evita, lo so. Perché non vuole vedermi?
« Maddie, uhm, ho parlato con Shane. » dice Alex, posando il mento sulla mia spalla. Ci siamo allontanati dagli altri, ed è meglio così. Toccare questo argomento è ancora brutto per me. È tutto un casino, e a volte penso di non poterlo gestire. Le bugie di Shane, il bambino, Skyler, la dichiarazione di Harry, poi il suo incidente, ora ho scoperto che sia vivo, ma non si ricorda di me.
« Come sta? » gli chiedo, anche se potrei benissimo mandargli un messaggio io stessa e chiederglielo.
« Uh po' infelice, non stava molto bene. Penso sia nei casini con suo padre, o qualcosa del genere. » si gratta il collo, storcendo il naso e sospiro. È stato cattivo da parte sua, ma forse neanche lui merita stare male.
Abbiamo ancora una vita davanti, e penso valga la pena godercela. So che ci saranno sempre problemi di mezzo e che la vita non sarà sempre rose e fiori, ma perché abbattersi ora?
Io non vorrei gettare la spugna, e se Harry non si ricorderà di me, so che una parte di me morirà, ma forse me ne farò una ragione. La cosa che mi farà più male sarà non averlo con me. Questo pensiero mi lacera dentro.
Harry è stato fatto per amarmi. Lui non può non ricordarsi di me. Non saprei spiegare il nostro legame, è troppo forte.
Se lui sta male, io sto male. E questa cosa spesso non riesco a spiegarmela, perché lo sento fin dentro le ossa, penso si chiami semplicemente amore. Ho riso insieme a lui, ho pianto insieme a lui, abbiamo fatto cazzate insieme, che non possono essere dimenticate.
Abbiamo riso in faccia al dolore, e abbiamo pianto di fronte all'amore.
E tutte le volte che mi ha tenuto la mano, l'ho interpretato un po' come " Non sei da sola in questa merda, siamo in due".
Se fosse stato davvero morto, mi sarebbe rimasto soltanto il ricordo di lui. E ora che lui è vivo, a lui non è rimasto niente di me.
Ero convinta di aver perso il mio ex migliore amico, Shane, e ora mi sento come se stessi perdendo anche Harry.
« Gli scriverò presto. Prima dovrò chiamare mia madre. » rispondo, cercando di trattenere le lacrime.
Io sono forte. Di fronte al dolore lo sarò sempre. Tempo fa, Jolene mi aveva detto una frase, che ora reputo vera.
Dovrò imparare a cavarmela anche senza Harry.
*******
« Fish and chips per tutti! » grida Jack, e prendiamo posto ad un tavolo, ma mi sento ancora smarrita.
« Oh, no...vi prego, no. » mormora Annabelle, quasi scivolando giù dalla sedia, per nascondersi sotto il tavolo.
« Che c'è, Belle? » chiede Jolene, corrucciando la fronte.
« Ma quella non è Melanie? » sussurra, indicandola con la testa, cercando di non dare nell'occhio.
Solo lei ci mancava ora. Tra tutti i posti, proprio qui doveva venire? Stringo i denti, ma decido di ignorarla. Insomma, meglio mangiare e riempirmi lo stomaco.
« Oh, Oh. Sta venendo in questa direzione. Maddie, comportati bene. » dice Jack, battendo il palmo della mano sulla mia schiena. Gli rivolgo uno sguardo confuso e continuo a mangiare.
« Mi comporto sempre bene. » rispondo. Le cazzate si fanno sempre meglio a stomaco pieno... Se lo stomaco è felice, lo è anche il resto del corpo.
« Oh, ma voi siete gli amici di Michael, giusto? Che piacere incontrarvi qui! » dice, con voce squillante. Quanto sta fingendo, oddio!
« Sarei più felice se ti levassi dal- » mi arriva una gomitata da parte di Jack, e penso mi si sia rotta una costola. Questo non sa dare gomitate.
« Sì, è un piacere anche per noi! » mormora Alex, con fare indifferente.
« Beh, gli amici di Michael e Harry sono anche miei amici. » alzo lo sguardo verso di lei, reprimendo l'immensa voglia di lanciarle una sedia in testa.
« Ma tu stai male. » dico, accigliandomi. Mi arriva un'altra gomitata e sussulto.
« Lei è Johanna » indica la sua amica, con un sorriso, e la ragazza alza una mano per salutarci.
« Chi te l'ha chiesto...» mormoro, riempiendomi la bocca con le patatine. Penso sia meglio, almeno evito di parlare.
« Uh...volete sedervi con noi? » chiede Alex, e gli tiro un calcio da sotto il tavolo. Cosa cazzo sta cercando di fare?
« Lascia fare a me. » sussurra al mio orecchio, per poi farmi l'occhiolino.
Melanie e la sua amica si siedono al nostro tavolo. Lei è davanti a me, quindi la fisso come se volessi infilzarle la forchetta in un occhio. Sì, magari sarò troppo crudele, ma non me ne frega niente. Mi sta antipatica e non lascia stare Harry.
« Dunque, avete visitato la città? Vi piace? » chiede, ma lascio rispondere gli altri, perché io sono impegnata a canticchiare nella mia mente Another brick in the wall dei Pink Floyd, immaginandomi insieme a Harry, in macchina. Noi amavano cantare, soprattutto la notte, mentre andavamo in giro con i finestrini abbassati.
« Quindi, tu e Harry siete fidanzati? » chiede Jack, e smetto di mangiare. Che problemi hanno i miei amici oggi?
Melanie sembra esitare nel rispondere, ci pensa un po', ma quando i nostri sguardi si incontrano, ghigna. E ora sicuramente dirà di sì.
« Sì, da un po' ormai. » risponde, con aria trasognata.
« Troi- » Alex mi calpesta il piede.
« Specifica questo " un po' ". » le dico, guardandola negli occhi.
« Uhm, saranno sei mesi ormai. Ci amiamo davvero, anche se, come ogni coppia, abbiamo i nostri alti e bassi. E gli altri non dovrebbero intromettersi. » sputa le ultime parole con odio, e so che si riferisce alla volta in cui l'ho cacciata dall'appartamento di Harry.
« Fai proprio schifo a mentire. » non sono sei mesi, visto che fino a tre mesi fa, Harry era con me. Stupida.
« È davvero così, ragazzi. Posso confermarlo. Andranno anche insieme al college, molto probabilmente. » risponde la sua amica, guardando me.
« Che cazzo hai da guardare? » chiedo, e vedo Jack schiaffeggiarsi la fronte e Alex sospirare.
« Sei molto volgare, per essere una ragazza. » risponde Melanie, guardandosi le unghie, sorridendo in modo forzato.
« Sei molto stupida, per essere un essere umano...» dico, alzando un sopracciglio.
« E anche maleducata...» sussurra John-qualcosa.
« Mi viene naturale, quando una persona mi sta sulle scatole. E io un'educazione ce l'ho, labbra di plastica. » le dico, alzando il dito medio, per poi abbassarlo subito. Ovvio che sono educata, ma con queste persone faccio uscire il lato peggiore di me.
« Quindi, tu e Harry andate alla stessa scuola? » continua a chiedere Alex, ignorando le mie frasi. Ah, cattivo.
« Non proprio. Harry studia a casa, lezioni private. » fa spallucce e ora capisco tutto. Ma perché? Alex mi guarda di sottecchi e sorride.
« Deve essere bello vivere da soli. Anche tu hai il tuo appartamento? » continua a chiederle, e nel frattempo mangia.
Melanie, sembra davvero desiderosa di rispondergli.
« Oh, no. Harry ha deciso di vivere con Michael perché voleva essere indipendente. Ma so che la ragione principale sono i litigi dei suoi genitori. Voglio dire, non riesce a tollerare suo padre. » dice, alzando gli occhi al cielo.
Ho capito cosa stanno cercando di fare Alex e Jack. Le stanno tirando fuori le parole di bocca. Fottuti geni.
« Beh, non tutti vanno d'accordo con i genitori. Lo avrei fatto anche io. » dice Jolene, con tono glaciale. Melanie si gira verso di lei, ma distoglie subito lo sguardo, visto che la mia amica ha sempre quell'espressione, come se volesse uccidere tutti.
« Già. Uh, comunque se volete, questa sera Harry e i suoi amici suoneranno in un locale. Potete venire, sarà divertente. » Melanie ridacchia, ma non trovo la cosa divertente. Perché lei lo sa? Stanno davvero insieme? E Harry, che fine ha fatto?
« Vi aspetto fuori, mi sento poco bene. » mormoro, spostandomi i capelli sulla spalla sinistra.
« Oh, tesoro, non volevo turbarti. » Melanie allunga la mano verso di me, ma sorrido in modo perfido.
« Oh, tesoro, guardare la tua faccia mi ha fatto venire la nausea. » le dico, prima di alzarmi e uscire fuori. Stupida, chi pensa di fottere?
L'ha detto apposta, lo so.
Niente, ho due possibilità: prendere la testa di Harry e sbatterla contro un palo, oppure lasciare che Nemo gli salti addosso.
******
« Spiegami, perché sono qui? » chiedo, stando ferma, davanti al locale.
« L'hai chiesto dieci volte negli ultimi dieci minuti. Vuoi vedere Harry o no? » Alex sembra disperato, in realtà penso abbia più voglia di me di vederlo.
« Certo che lo voglio vedere, Alex. Sai cosa non voglio vedere, invece? » grido, andandogli più vicina. Lui scuote la testa e si morde il labbro.
« Non ho voglia di vedere quello sguardo, come se mi odiasse. Non ho voglia di vederlo mentre suona, e guarda un'altra ragazza, che non sia io. Non ho voglia di vedere la scena in cui Melanie gli salterà addosso e lo bacerà davanti a me, soltanto per farmi un fottuto dispetto. »
Alex mi attira in un abbraccio e appoggio la testa sulla sua spalla, sospirando.
« Sai anche tu che, non appena Harry ti vedrà, guarderà solo te. Ha sempre guardato solo te. » mi dà un bacio sulla tempia e annuisco. Andrà bene.
Entriamo nel locale, ma mi sento subito a disagio. Dovrei essere felice, ma non lo sono. C'è qualcosa diverso dentro di me, forse è la paura di perderlo, o di restarne ferita. Sono fortunata ad avere i miei amici con me, altrimenti non so come avrei fatto. Penso siano come una famiglia, ormai sono parte di me.
Non avrei desiderato amici migliori di loro.
Alex mi prende per il braccio, facendomi segno di seguirlo verso un tavolo, e ci facciamo spazio tra le persone.
Non sopporto l'odore di fumo, non sopporto essere qui, senza divertirmi con lui.
Al massimo mi ubriacherò e gli dirò la verità. Nah, sarebbe una mossa da stupidi e potrei rovinare tutto.
« Uh, eccolo! » Jack mi fa attenta, indicandomi Harry, sul palco. Santo Nemo, quanto può essere bello!
Indossa una bandana nera tra i capelli, è una maglietta e jeans neri. Ha l'espressione smarrita, ma allo stesso tempo appare sicuro di sé. So che cantare davanti ad un pubblico è l'ultimo dei suoi problemi, ma sembra comunque nervoso. Io conosco quello sguardo.
Forse suona in questo locale da un po', perché alcuni sembrano conoscerlo già. Introduce se stesso e il resto dei ragazzi e prende la chitarra in mano, guardando poi tra la folla. Mi faccio piccola, semplicemente perché non voglio turbarlo con la mia presenza ora.
Inizia a cantare Wonderwall, degli Oasis e sorrido. Almeno i suoi gusti musicali sono rimasti gli stessi. Mi alzo, e i miei amici sorridono, facendomi segno di andare più vicino, e annuisco. Mi faccio spazio tra le persone, per poterlo guardare meglio. Amo vederlo cantare, è se stesso.
Il suo sguardo scorre tra le persone, ogni tanto sorride, ma forse ho fatto l'errore di essermi avvicinata troppo. Mentre cerco di indietreggiare, il suoi occhi trovano i miei, e io sto per morire.
Sembra sorpreso, confuso, nervoso. Deglutisco forte e la sua espressione di addolcisce, mentre continua a cantare. Guarda la folla, distogliendo lo sguardo dal mio e mi metto l'anima in pace.
Non mi sopporta.
« Because maybe, you're gonna be the one that saves me, and after all, you're my wonderwall. » lo sento cantare e alzo lo sguardo verso di lui, trovando il suo già su di me. Fa un mezzo sorriso, mentre continua a cantare e sospiro.
Ho bisogno di bere.
« Maddie, che piacere vederti qui! Oddio, questa è proprio una coincidenza. Vuoi qualcosa da bere? » Michael sembra felice come un bambino. Davvero, non ci sta nella pelle.
« Me lo prendo da sola, grazie. » dico, andando verso il bancone. Penso che la cosa positiva sia che qui offrono da bere, nonostante abbia diciott'anni.
Michael mi segue e alzo gli occhi al cielo.
« Te lo prendo io, ti prego. »
« Michael, mi prendo da sola da bere. Grazie lo stesso. » è un ragazzo carino e sembra bravo, ma non mi fido abbastanza di lui. Neanche lo conosco bene, quindi no, non accetto un alcolico da parte sua. Mi limito a chiedere un bicchiere grande di birra, almeno non ci vado giù pesante, visto che devo arrivare intera a casa.
« Sei bellissima questa sera! Cioè lo sei sempre. » mormora, e penso sia già un po' ubriaco. Sorride come un ebete e gli brillano gli occhi. Sorrido e annuisco. È diventato ormai uno stile di vita.
« La prossima canzone si intitola Hey there Delilah. » sento Harry, e mi giro verso di lui, prendendo il bicchiere tra le mani. Mi avvicino nuovamente, con Michael accanto che non mi scappa di vista, e sbuffo.
E resto ferma, con lo sguardo posato su Harry, per tutta la durata della canzone. E lui questa volta guarda soltanto me, come se la cantasse per me. Gli sorrido, anche se ho il timore di non ricevere nulla in cambio. Eppure, per una frazione di secondo, Harry sorride davvero, con tanto di fossette e poi abbassa lo sguardo.
Non appena resto con il bicchiere vuoto in mano, metto il broncio. Vado nuovamente verso il bancone e ne ordino un altro.
« Woah, woah. Stai cercando di ubriacarti? » chiede Michael, posando la mano sulla mia spalla.
« Sto solo cercando di silenziare la mia mente. » dico, chiudendo gli occhi, mentre mi porto il bicchiere alle labbra.
*******
« Per Natale, una volta, io e mia madre abbiamo regalato allo zio Earl una pelliccia di capra. Ci credi che non ci ha parlato per mesi? Lui ama le capre. Chi è che non ama le capre? Dona anche tu una capra a mio zio. » dico a Michael, singhiozzando.
« Sei esilarante, giuro. Mi vuoi sposare? Penso che saremmo una bella coppia. » dice, ma, sentendo le sue parole, mi viene da vomitare. Sposarmi? Oddio.
« Se mi regali una capra, sì. » rispondo, sorridendo.
« Ti comprerò una capra. » afferma, con decisione.
« Ora. Altrimenti neanche ti guarderò. » gli punto il dito contro il petto e lui scoppia a ridere.
Alex sbatte la testa di continuo contro il bancone e Jack cerca di consolarlo.
« Perché, Dio mio, perché? » Alex piagnucola, ma penso sia ubriaco anche lui. Ma la domanda principale è: come diavolo torneremo a casa?
Nel momento in cui parte la canzone Shape of you, Michael mi trascina con lui in pista. Guardo Alex, in cerca di aiuto, ma ora è impegnato a rimorchiare una ragazza. Che idiota. Fino ad un minuto fa si stava disperando. Gli altri miei amici ballano e si divertono, e io sono qui, prigioniera di Michael. Tra poco o gli mollo un pugno o lo mando al diavolo. Mi ha praticamente seguita dappertutto.
Michael inizia a muoversi in modo goffo, ondeggia i fianchi, spingendosi poi verso di me e sgrano gli occhi.
« Woah, amico, niente pacco contro la zona proibita, grazie. » dico, mettendo una mano sul suo petto, spingendolo leggermente. Lui, d'altronde, mi afferra dai fianchi, attirandomi verso di lui, ancora di più. Siamo praticamente appiccicati e io sto per sboccare.
« Sei così sexy, Dio, le cose che ti farei. » sussurra al mio orecchio, e mi sto per mettere a vomitare.
« Vuoi sapere cosa ti farei io? » gli chiedo, con tono sensuale. Lui si morde il labbro, aspettando che continui.
« Ti spingerei sul mio letto...» dico, leccandomi le labbra « Ti legherei...» ghigno e già lo sento ansimare « E poi userei tutti i miei trucchi su di te. Sai quanto saresti bello con un po' di rossetto? » gli chiedo e lui diventa serio.
Qualcuno picchietta le dita sulla sua spalla e ne approfitto per togliermi le sue mani di dosso.
« Ci penso io a lei, ora. » oh, ma questo è Harry. Sorrido, cercando di non vomitare davanti a lui, e Michael sbuffa, ma poi va via. Harry piega la testa di lato, guardandomi e sorrido, imbarazzata. La sua figura longilinea torreggia su di me e mi mordo il labbro.
« Vuoi ballare con me? È Shape of you, ti prego. » gli prendo la mano, con il cuore che batte a mille, per via dell'emozione che sto provando ora.
« Certo. » dice, ridendo. Woah, cos'è successo a Harry lo stronzo?
« Twerkiamo, Harry. » gli dico, ridendo e lui sgrana gli occhi. Okay, meglio di no. Beh, allora ballerò lo stesso con lui.
Harry segue ogni mio movimento, trattenendo il labbro inferiore tra le labbra, per non sorridere troppo. E invece dovrebbe ridere. Dovrebbe divertirsi con me.
E ad un certo punto mi afferra dai fianchi, attirandomi verso di lui, finché non siamo a pochi centimetri di distanza.
Le nostre fronti si toccano, i nostri nasi si sfiorano, mentre lui sorride, e continuiamo a ballare insieme. Un ampio sorriso si fa spazio sul mio viso, quando lui inizia a cantare la canzone contro le mie labbra. Porto le braccia verso il suo collo, mentre lui continua a canticchiare.
« Come on, be my baby, come on » e mentre si avvicina di più alle mie labbra, qualcuno ci viene addosso. Qualcuno come Michael. Lo ammazzo.
Harry si allontana da me, totalmente scombussolato e guarda il suo amico e poi me.
« È ubriaca, idiota! » Michael rimprovera Harry. Oh, perfetto.
Il suo amico lo trascina con lui, e sembra che stiano discutendo.
Oh, fanculo. Fottuta sfiga.
« Maddie, Alex è tornato al nostro appartamento. Ha detto che stava poco bene, quindi gli ho dato la chiave e gli ho detto di lasciarla sotto il tappeto all'entrata, così quando andiamo non lo disturbiamo. In ogni caso, gli ho detto che saremo di ritorno tra qualche ora. » mi avvisa Jack e annuisco. Alex che sta male? Non sembrava fino a poco fa.
« Forse torno a casa anche io, però voi restate. Vedo che vi state divertendo. » dico e Jack annuisce, sorridendo. Lo saluto e vado verso la porta, per andare a cercare...uh, un taxi. Merda.
Esco fuori e inizio tremare, come se avessi preso la scossa. Fa freddo.
« Maddie, ti serve un passaggio? » giro la testa per vedere Harry appoggiato al muro, con lo sguardo rivolto verso l'alto.
« Uh, sì. Sempre se vuoi. Posso prendere un taxi, o qualcosa del genere. »
« Non voglio che tu prenda un taxi. Andiamo. » mi fa segno di seguirlo verso la sua macchina e attraversiamo la strada.
« Hai freddo. » dice, guardandomi di traverso.
« Davvero? Non l'avevo notato. Non è il momento in cui ti togli la giacca e me l'appoggi sulle spalle, come nei film? » dico, avvicinandomi a lui.
« No, è il momento in cui il tuo culo salirà dentro la macchina e ti potrai riscaldare. » risponde, alzando gli occhi al cielo. Ah, ecco perché lo amo. Fanculo il romanticismo, noi siamo molto meglio.
Una volta arrivati davanti a casa, scendo dalla macchina, restando in silenzio, e mi allontano da lui. Tutto il santo tragitto è stato imbarazzante. Harry non mi ha parlato per niente, si è limitato a guidare in silenzio. Era teso, e io non ho osato fargli domande. Mi dirigo verso il palazzo, e lui mi viene dietro. Oh, pensavo sarebbe tornato al locale.
Ci dirigiamo entrambi verso l'ascensore, ma Harry decide all'ultimo di prendere le scale.
Oh, perfetto. Ha di nuovo i pensieri confusi.
Quando esco dall'ascensore, vado verso la porta e sento Harry salire le scale. Sospiro e prendo la chiave da sotto il tappetino, per aprire piano la porta, per non svegliare Alex.
« Grazie, Harry. Buonanotte. » gli dico, nel momento in cui lui apre la porta ed entra nel suo appartamento. Mi guarda e poi chiude la porta alle sue spalle.
Fanculo, di nuovo.
Mi tolgo piano le scarpe e vedo la luce in cucina ancora accesa. Vado piano nel salotto e vedo Nemo che dorme beatamente sul divano. Menomale che gli ho lasciato cibo e la sua lettiera. Quanto è bravo il mio amore. Mi avvicino a lui e mi abbasso per dargli un bacio sulla testolina, accarezzandolo. Nemo continua a dormire e sorrido.
Sento un rumore e penso che Alex sia sveglio e stia cercando cibo in cucina.
« Alex, sono a casa! » dico e vado verso la cucina.
« Cazzo! » lo sento gridare e mi acciglio. Sta male?
Entro in cucina e lo trovo seduto dietro il bancone, con un sorriso inquietante sul viso, e sembra spaventato. Ogni tanto fa smorfie strane, quindi resto a fissarlo.
« Maddie, che diavolo ci fai a casa ora? » chiede, sorridendo in modo forzato.
« Sto di merda, forse? » dico, alzando un sopracciglio e mi avvicino per prendere posto dall'altra parte del bancone.
« Vai così piccola. » dice, e lo guardo stranita.
« Cosa? » gli chiedo, mentre mi verso dell'acqua in un bicchiere.
« Eh? Niente. Nel senso, brava, piccola. Vai a riposare. » dice, e si morde il labbro con forza.
« Sì, tra poco vado...ma tu stai bene? » gli domando, stringendo il bicchiere tra le mani.
« Oh, porca puttana, così. » geme, e sputo l'acqua.
« Ti stai facendo una fottuta sega dietro il bancone? » grido, balzando all'indietro.
« Eh? No, ma cosa ti viene in mente? » diventa serio e sospiro di sollievo. Mi stavo preoccupando.
« Aah, aaah » geme e poi mi guarda « Nuova canzone dei Coldplay, che fa aah ahhh » mormora, rosso in viso.
« Okay...» mormoro, bevendo l'acqua, guardandolo male.
« Merda, vengo. » sibila, guardando sotto il bancone e sospira.
« PORCA PUTTANA, CHI C'È LÀ? ODDIO, ALEX, ODDIO. Vaffanculo! C'è qualcuno che ti sta facendo un...un...Oddio, vado via. » grido, uscendo come un razzo dalla cucina e dall'appartamento. O mio Dio, fottuto bastardo. Alex non sta mai male, mi sembrava strano, infatti. Busso alla porta del mio amato vicino e spero con tutto il cuore che mi apra, io di là non ci torno.
Harry mi apre e mi guarda confuso.
« Per favore, posso stare qui finché l'immagine di un Alex che gode sparisce dalla mia testa? » unisco i palmi delle mani, pregandolo e lui si irrigidisce.
« Il tuo amico ti ha messo le mani addosso? » mi chiede, mentre mi fa segno di entrare. Chiude la porta e lo seguo verso la sua stanza. Oh.
« Oh, no. Semplicemente l'ho beccato in una situazione poco...carina. » dico, passandomi la mano tra i capelli. Oddio, sto per vomitare.
« Harry, devo...devo...» non finisco la frase, perché lui si affretta a prendermi in braccio e portarmi di corsa in bagno.
Mi piego sulla tazza del wc, mentre lui si abbassa dietro di me, afferrando i miei capelli, tenendoli fermi, giusto per evitare che mi finiscano in bocca.
« Starai bene, Maddie...» mi accarezza la schiena, e annuisco, mentre continuo a vomitare. Tra poco vomito pure gli organi. Non so se sia colpa dell'alcool o della scena alla quale penso da quando ho abbandonato il mio appartamento.
Mi tiro indietro e vado dritta vedo il lavandino per sciacquarmi la faccia e Harry mi passa uno spazzolino nuovo. Lo ringrazio ed esce dal bagno. Mi lavo i denti, per eliminare ogni traccia di vomito e mi sciacquo i denti con il Listerine. Non berrò più.
Mi asciugo la faccia e poi esco dal bagno, trovando Harry dietro la porta, a braccia conserte.
« Come ti senti? » chiede, facendo un passo verso di me.
« Meglio, grazie. » gli sorrido e lui mi prende la mano, portandomi nella sua stanza.
« Uhm...posso restare a dormire qui? Posso dormire sul pavimento, non c'è nessun problema. » lo prego. Tutto, a costo di non tornare di là. Domani starò meglio.
Harry sbuffa, guardandomi, inclinando la testa, e poi va verso il suo armadio e tira fuori una sua maglietta blu e un paio di pantaloncini da basket.
« Tieni, cambiati. Anche se... saranno un po' grandi, immagino. » sorride, osservando il mio corpo e faccio spallucce. Mi sbottono i jeans e vado a sedermi sul suo letto. Mi spoglio, infilandomi i pantaloncini, anche se so che mi sta guardando.
Quando sto per infilarmi la sua maglietta, sento la sua mano sulla mia spalla, mentre sposta i miei capelli e il suo dito accarezza la mia pelle.
« Hai un altro tatuaggio. » dice, con voce roca. Ritrae la mano, e quando mi giro verso di lui, lo trovo senza maglietta, mentre si guarda il tatuaggio che si è fatto insieme a me.
« Abbiamo un altro tatuaggio quasi uguale. » dice, confuso, e scende dal letto, venendo verso di me.
Ma io sono in reggiseno, oh. Vabbè, tanto le mie tette per vederle serve la lente d'ingrandimento...forse.
« Va bene, sai che ti amo e tutto, ma ora dovrei mettermi la maglietta addosso, anche se, tecnicamente, mi hai già vista in intimo, quindi non è un vero problema, perché tu- » inizio a straparlare, ma Harry si avvicina di più a me, abbassandosi sulle ginocchia.
Mi mette due dita sotto il mento, costringendomi ad alzare lo sguardo, e, quando sto per continuare la frase, si spinge verso di me, e le sue labbra sono sulle mie. E non lo respingo, tutto il contrario. Mi sembra di aver aspettato una vita per un suo bacio.
Mi mancavano le sue labbra, così morbide, così dolci.
Amo essere baciata da lui, perché è come se stesse cercando di tenermi in vita. Ho bisogno di lui, così come lui ha bisogno di me. E lo amo più di prima, e sento il bisogno di averlo di nuovo con me, sempre.
La schiena premuta contro il materasso, cuore contro cuore, mentre le sue dita sono intrecciate alle mie. I nostri cuori che si ricongiungono, il pezzo mancante del puzzle mi completa, i suoi baci silenziano i miei pensieri, mentre le sue
labbra catturano tutto l'amore che provo per lui. Si muovono contro le mie con dolcezza, ma allo stesso tempo sembrano voler di più. La sua bocca è famelica, la sua mano che scende sul mio fianco, curiosa ed esperta, e la fronte premuta contro la mia, mentre Harry si ferma per riprendere il respiro.
« Hai idea di cosa mi stai facendo, Mads? » sussurra contro le mie labbra, mentre i suoi occhi velati dal desiderio mi scrutano, come se cercassero di assimilare la bellezza di un dipinto. Dio, quanto mi mancava essere guardata così.
« Lo so, Harry, perché è lo stesso per me. » e mi bacia un'altra volta, mentre si tira di nuovo indietro, e un suo dito scivola lungo la mia pancia. E poi riduce gli occhi in due fessure e porta il dito poco sopra del mio seno, deglutendo.
« Devi aver amato molto...» dice, con espressione seria. Si sposta dal mio corpo, alzandosi in piedi, e mi porge di nuovo la maglietta.
« Grazie a te, sì. » sussurro, più a me stessa che a lui. È ovvio che il mio tatuaggio lo abbia scosso. Mi infilo la maglietta e, senza guardarlo, mi metto a letto. Cosa cazzo è appena successo? Chiudo gli occhi, e cerco di calmarmi. Spegne la luce e poi sento il materasso abbassarsi dietro di me. Oh, merda. Dovevo dormire sul pavimento?
Stringo gli occhi, e mi rannicchio su me stessa, mentre sento la presenza di Harry dietro di me, è troppo vicino.
Un suo braccio mi circonda la vita, mentre mi attira verso il suo petto e sussulto.
Sento il suo fiato quasi sul collo. « Ti farò una domanda e tu dovrai rispondermi sinceramente. » dice, in un bisbiglio. Mi stringe di più a sé e sorrido.
Sono stanca, gli occhi mi si stanno per chiudere, ma sono felice.
« Sono io la persona che non si ricorda di te, Mads? » continua a parlare a bassa voce, ma non riesco a rispondergli, perché gli occhi mi si chiudono e non sento altro, se non il suo braccio che mi tiene stretta e il suo respiro contro la mia pelle.
Uhm..cosa ne pensate? 🤔 Harry ha visto anche il tatuaggio con la scritta, ecco perché ha detto quella frase a Maddie. Stupida lei, che si è addormentata. 😌 Alex cosa cazzo sta combinando.... 😂
Awawaw Harry non riesce a stare lontano da Maddie 😍 anche se verrà spiegato il perché del suo allontanamento e dei giorni in cui è sparito. ✋
6000 parole, yee 😊 spero non sia stato pesante da leggere.
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