capitolo 52

Harry

« Harry! » grida Michael, facendomi sussultare. Giro la testa verso di lui, che mi guarda come se avesse visto un alieno, e lo fisso interdetto.

« Cosa vuoi? » chiedo, con poca gentilezza.

« È la quinta volta che ti chiamo, a cosa stavi pensando? » chiede, posando il cellulare sul tavolino, venendo verso di me. Si butta sul divano, con le braccia dietro la nuca, e muove le sopracciglia, incitandomi a parlare.
A cosa stavo pensando? Non lo so neanche io. Forse stavo pensando alla conversazione che ho avuto ieri, con quella pazza. Sul serio, chi diavolo l'ha messa nel mio cammino?

« A niente. » rispondo, continuando a picchiettare la matita sul foglio, pensando a cosa scrivere.

« Non pensi anche tu, che i nostri vicini siano un po' fuori di testa? » chiede, ridacchiando, trovando la cosa divertente.

« Già, è così. » rispondo, distratto.

« Lascia quella fottuta matita, e parla con me. Nelle ultime ore sei stato assente con la mente. » si lamenta, allungando le gambe verso il tavolino.

« Non ho nulla da dire. Mi stai disturbando. » dico, alzandomi in piedi, stiracchiandomi. Guardo il foglio che ho posato sul tavolo, e leggo le frasi che ho scritto.

« Quella ragazza strana, è anche interessante, non trovi? » continua a chiedere, mordendosi il labbro.

« Non dirmi che sei attratto da lei, Michael...» mormoro. Spero davvero che non si stia prendendo una cotta per lei. Insomma, uscirebbe pazzo in meno di due giorni, inoltre è qui in vacanza, se ne andrà, e so che Michael non è il tipo da relazione a distanza.

« È bella, ed è divertente. » dice, con un sorriso da ebete in faccia.

« La conosci da un giorno. » ribatto, leggermente infastidito. Non può pensarlo davvero.

« Cosa c'entra? Magari è amore a prima vista o quella roba là..» borbotta, insicuro di ciò che sta dicendo. Amore a prima vista? Fammi il piacere.
Come diavolo fa a prendersi una cotta per una ragazza che ha visto da poco, che tra l'altro gli stava per rubare la macchina, e mi stava per uccidere? Per non parlare della sua ciabatta, che è volata dritta nella mia testa, delle cretinate che dice, e del suo essere odioso. Chi diavolo vorrebbe una ragazza così?

« È solo per divertirmi, le posso addolcire la vacanza. » un sorriso malizioso si fa spazio sul suo viso, e so già a cosa sta pensando.

« Non giocare con lei. » rispondo, bruscamente. Va bene, forse dovrei stare calmo. Alla fine dei conti, non è un mio problema, ma odio quando gioca con le ragazze. È una cosa che non tollero. Va bene quando sono entrambi d'accordo, se si tratta di una scopata e basta, ma non quando lo fa apposta. Lui potrebbe guadagnare del sesso, lei, magari, il cuore spezzato. Per quanto lei sembri pazza, non mi sembra una facile.

« Perché? Vuoi giocare tu con lei? » chiede, provocandomi. La voglia di tirargli un pugno in faccia è tanta. Odio quando mi stuzzica con le sue stronzate, non so neanche come faccio a sopportarlo a volte.

« Semplicemente non mi sembra quel tipo di ragazza. » aggrotto la fronte, guardandolo male e lui alza le mani, in segno di resa.

« Provarci non costa nulla. » tenta di nuovo, ma sbuffo una risata. Non so perché, ma sono sicuro che l'unica cosa che guadagnerà da lei, sarà una ciabatta in testa.

« Londra è piena di ragazze, perché proprio lei? » chiedo, contraendo la mascella. Sì, sono proprio curioso.

« Mi piacciono quelle difficili. La prendo come una sfida. » fa spallucce, posando gli avambracci sulle ginocchia, e si lecca le labbra, pensieroso.

« Fa come ti pare. » dico con tono deciso e lui mi fa l'occhiolino.
Prende il foglio che ho lasciato sul tavolino, e legge le frasi, alzando poi gli occhi al cielo.

« Sei fissato, ascolta altre canzoni, amico. » rimette il foglio sul tavolo e lo afferro, strappandolo in due.

« Non dirmi cosa devo o non devo ascoltare, amico. » non so neanche perché me la prendo così facilmente, oggi. Sembro più scorbutico che mai. Ogni cosa mi infastidisce, pure una mosca che vola.

« Vabbè, stasera ci sarai alla festa di Melanie? » domanda, cambiando argomento.

« Non so, le sue feste mi annoiano. » faccio spallucce, passandomi le dita tra i capelli, e mi sposto verso lo specchio che è appeso al muro, nel corridoio. Osservo i miei capelli, che non stanno mai come vorrei, e forse dovrei tagliarli, o semplicemente imparare a sistemarli.

« Tutte le feste ti annoiano, Harry. » alza la voce per farsi sentire, e alzo gli occhi al cielo. Non è colpa mia se organizzano delle feste di merda. Non c'è neanche un po' di divertimento. È tutto così noioso, monotono. Fanno sempre le stesse cose.
Alcuni si ubriacano, vomitano sulle loro scarpe, altri scopano, e altri stanno male.
Inoltre, le feste di Melanie, per quanto possano essere considerate le più belle, a me fanno schifo.

« E quindi? » chiedo, sentendo i miei muscoli contrarsi.

« Magari Melanie ti aiuta a rilassarti, o, chissà, a farti divertire » suggerisce, con un ghigno.

« Non mi importa niente di Melanie, lo sanno tutti. Non è niente per me. » sento di stare perdendo tutta la mia pazienza.

« Che ne dici se invitiamo anche i nostri vicini? Sarebbe buffo. » ride, soltanto al pensiero.

« Non voglio avere quella pazza tra i piedi. » dico, e lui avanza verso di me, sorridendo perfidamente.

« Io sì. Voglio essere tra i suoi piedi, o tra le sue gambe, vediamo...» dice, picchiettando il dito sul mento, continuando a sorridere come uno stupido.

« Non fa per te, fatti i cazzi tuoi. » ringhio, stringendo i pugni.

« Stai calmo, amico. Prometto di non spezzarle il cuore, va bene? » si porta una mano sul cuore, sporgendo il labbro inferiore, prendendomi per il culo.

« Fai un po' come cazzo ti pare. Non ne voglio sapere niente. » rispondo, andando in cucina, ma lui mi afferra dal braccio.

« Beh, andiamo a invitarli! » dice, trascinandomi verso la porta, contro la mia volontà. Ora, perché diavolo deve mettere in mezzo anche me?

« Vai da solo, cazzo, lasciatemi in pace. » alzo la voce, ma lui apre la porta e mi spinge verso il loro appartamento. Mi raggiunge, facendo l'occhiolino, e suona il campanello, aspettando, con impazienza.
Dopo qualche secondo, la porta si apre, ed è proprio lei. Oh, fantastico.

Non so, se mi fa più ridere  la sua espressione confusa, oppure i calzini diversi che sta indossando. Insomma, è impossibile non notarli, dato che uno è verde fluo e l'altro è blu. Non so perché, ma inizio a pensare che per lei sia normale.

« Ciao, Maddie! Che piacere rivederti. » dice Michael, sorridendole.
Lei si acciglia, girando la testa di lato, quasi a rallentatore, e lo guarda in modo sospettoso.

« Cosa vuoi? » gli dice « Ciao, Harry! » si gira verso di me, sorridendo, come se Michael fosse invisibile. Trattengo una risata, vista l'espressione scioccata di Michael, e mi passo la lingua sul labbro inferiore, salutandola con un cenno della mano.

Sorride, anche se sembra un sorriso triste, e poi guarda di nuovo Michael. Il suo amico spunta da dietro di lei, guardandoci in modo confuso, le appoggia una mano sulla spalla, facendosi avanti lui.

« Volevamo invitarvi ad una festa, stasera. Se volete venire, ovviamente. » dice il mio amico, e guardo Maddie, che cerca di sollevarsi sulle punte, dietro il suo amico. Ridacchio a bassa voce, perché è troppo buffa, e Michael mi dà una gomitata per farmi smettere.

« Oh, ma è fantastico! » esclama lui, battendo le mani, ma sento la sua amica protestare.

« Neanche per sogno! » sibila verso di lui, attirandolo vicino a lei, strattonandogli il braccio.

« Prego, entrate. » dice, spingendo Maddie di lato, per farci entrare. Michael mi spinge all'interno dell'appartamento, e infilo le mani nelle tasche dei jeans, guardandola con indifferenza. Lei alza un sopracciglio, beccandomi a fissarla, e distolgo lo sguardo.

« Dunque, Maddie, perché non vuoi? Hai paura che le feste inglesi, non siano belle come quelle americane? » le chiede Michael, avvicinandosi di più a lei.
Andiamo nel salotto e vado a sedermi sul divano, ignorando i loro discorsi.

Onestamente, non so neanche perché sono venuto qui. Non m'importa niente di quello che si dicono, e so per certo che non ci andrò a questa festa, soprattutto se ci sarà anche lei. Non voglio essere cattivo nei suoi confronti, ma ho un brutto presentimento.

« Ho chiuso con le feste. » dice, e alzo di scatto lo sguardo verso di lei, incuriosito.

« Come mai? » continua a chiederle, e Alex, penso si chiami, scuote la testa, facendo gesti strani con le mani.

« Fatti gli affari tuoi. » risponde, arricciando il naso, assumendo un'espressione arrabbiata.

« Cosa c'è da ridere? » chiede, e mi rendo conto che la sua domanda sia rivolta a me. Stavo ridendo?

« Niente, calmati nanerottola. » le dico, tendendo la mascella, guardandola male.
La sua espressione si addolcisce, sorridendo per un secondo, ma poi mi guarda male anche lei.

« Non sono nana, smettila. » mi punta il dito contro, e mi viene da ridere, perché in confronto a me, è piccola.

« Non mi arrivi neanche al cazzo. » ridacchio, e si abbassa per afferrare la sua ciabatta. Ma che cazzo, è un vizio? Mi alzo di scatto, andando dietro il divano, alzando le braccia per proteggermi.

« Stai ferma, psicopatica! » grido, e la vedo lanciare la scarpa verso di me, per poi scoppiare a ridere. La schivo, guardandola interdetto, e lei continua a ridere.

« Scusa, mi sono ricordata di una cosa...» dice, a disagio. Il suo amico osserva la scena, senza dire niente, e sta ridendo. Michael, invece, sembra infastidito dalla situazione.

« Io non ci sarò. Non vado alle feste da quando- » si blocca, serrando le labbra, e mi lancia uno sguardo fugace, per poi abbassarlo velocemente. Si toglie l'altra ciabatta, e guarda il suo amico, il quale allunga una mano verso di lei, per accarezzarle la schiena.
Forse ho capito, e mi dispiace per lei.

« Oh, una festa non ha mai ucciso nessuno! Non faremo tardi, promesso.» Michael insiste, ed è come se mi sentissi in dovere di stare dalla parte di Maddie. Se non vuole, perché costringerla?

« Ha detto di aver chiuso con le feste, smettila. Io vado, ci sentiamo dopo. » alzo la mano per salutarli, e il suo sguardo si illumina.

« No, va bene. Ci sarò. » dice, e la guardo di traverso, annuendo, andando verso la porta d'ingresso. Beh, saranno affari suoi. Di certo io non ci andrò a quella festa. Mi dispiace per quello che potrebbe succedere con Michael, dato che sembra più determinato che mai. Per quanto possa sembrare scema, sono sicuro che non si lascerà abbindolare. O forse sì...
Esco dal loro appartamento, ed entro nel mio.
Vado dritto verso la mia stanza, e chiudo la porta a chiave.
Ho bisogno di rilassarmi, quindi decido di mettere un po' di musica.

La canzone Sail, mi rilassa. Non so perché, ma è come se la mia testa fosse vuota, ogni volta che alzo il volume della musica e non penso a niente.
Anzi, mi piacerebbe non pensare a niente.
E invece penso alla festa di questa sera. Cosa diavolo è passato per la testa di Michael? Se fossi stato al posto suo, non lo avrei mai fatto.

E, poi, quella ragazza è così scorbutica. Mi porto un braccio sulla fronte, mentre sto disteso a letto, e fisso il soffitto. Non ci trovo nulla di interessante, infatti, ma è come se immaginassi la mia mente vuota, bianca, esattamente come il soffitto.

Mi alzo dal letto e guardo l'ora, facendo una smorfia. Beh, non manca molto alla festa. Non ho alcuna intenzione di andarci, non questa volta.

Qualche ora dopo, mi ritrovo con un asciugamano intorno alla vita, mentre fisso l'armadio. Tiro fuori una maglietta bianca e un paio di jeans neri, e i boxer puliti, e mi cambio. No, non so perché lo sto facendo.
Forse perché mi annoio, stando a casa.
Mi cambio velocemente, e vado ad asciugarmi i capelli, cercando di farli sembrare decenti. Non è che io sia troppo bravo in questo, solitamente li lascio sempre arruffati, infatti mi limito a scompigliarli, passando le dita tra di essi.
Prendo una felpa aperta davanti, e la indosso sopra la maglietta a maniche corte.

Prendo il cellulare e le chiave, ed esco di casa, con la testa piena di pensieri. Odio quelle cazzo di feste, odio la presenza di Melanie, e tutta quella gente, che non fa altro che spettegolare su ogni singola persona.
Entro nell'ascensore, pensando già alla faccia di Michael quando mi vedrà lì, ma non ho intenzione di giustificarmi.
Una volta fuori, vado verso la mia macchina, e salgo dentro.

Perché cazzo lo sto facendo?

******

La villa di Melanie è piena di persone e la musica rimbomba, spaccandomi i timpani. L'ultima cosa che voglio in questo momento, è una ragazza attaccata al mio collo. Parcheggio la macchina, uscendo fuori, e premo sul bottoncino per chiuderla. Infilo le chiavi dentro la tasca dei jeans, e poi sbuffo, superando un gruppetto di persone, e attraverso il giardino.

Tutto è come al solito.

« Ciao, Harry! » grida una ragazza, e mi limito a guardarla e proseguire, fermandomi davanti alla porta d'ingresso. Alzo gli occhi al cielo, mentalmente, e varco la soglia, aspettandomi il peggio.

E, per peggio, intendo Melanie.

Infilo le mani dentro le tasche della felpa, e cammino fra le persone, vedendo sempre le stesse facce. Ultimamente, Michael mi ha trascinato ad un sacco di feste, anche se finivo sempre per andarmene prima.

Intravedo Michael e i suoi nuovi amichetti, e alzo un sopracciglio, fermandomi tra la folla, ad osservarli. Mi avvio verso di loro, ma non vedo Maddie. Che abbia deciso di non venire? Michael non appena mi vede, sgrana gli occhi, alzando una mano per salutarmi.
Accenno un sorriso, continuando a camminare, e poi la vedo, mentre sta a braccetto con quella sua amica dai capelli strani.

« Harry, sei venuto! » squittisce Melanie, e gemo, stringendo i denti. Non appena mi volto verso di lei, getta le braccia intorno al mio collo, premendo le labbra sulle mie.
Le metto le mani sui fianchi, per spingerla via da me, e, non appena lo faccio, lei protesta.

« Datti un contegno, cazzo! » mi pulisco la bocca, con il dorso della mano, e vado verso Michael. I nostri vicini mi guardano in modo strano, quasi con odio. Non capisco quale sia il loro problema.

« Sei venuto, eh. » dice il mio amico, dandomi una gomitata, in modo scherzoso.

« Già, mi stavo annoiando. Non avevo nulla da fare. » faccio spallucce e vedo Alex, mentre si guarda intorno, quasi spaventato.

« Madre di Dio, ho perso Maddie! » esclama, prendendosi la testa tra le mani.

« E quindi? È una festa, sarà andata a divertirsi.» dice il mio amico, e mi guardo intorno, cercando di intravederla.

«No, no. Non capite, questa è una festa, e lei è qui. » dice, spaventato.

« Lo sappiamo già. » borbotto, scocciato.

« Bene, andiamo a cercarla. » suggerisce la ragazza dai capelli colorati. Non capisco quale sia il suo colore. Sembrano rossi scuri di sopra, poi arancioni, le punte bionde. Ha i capelli strani, ma le stanno bene.

« La cerco io, non c'è problema. » dice Michael, leccandosi le labbra.

« Qual è il problema? » chiedo ad Alex, cercando di non essere invadente.

« Il problema è che lei ti ha vist- » si blocca « Niente, non so gestirla alle feste. Non era compito mio, merda. » si colpisce la fronte, e sembra davvero preoccupato.

« Siamo in una villa, e non la devi cercare con la lente d'ingrandimento. La troverai.  » cerco di rassicurarlo, ma lui ride nervosamente.

« Non hai capito. So che la troverò, il problema è, in che condizioni la troverò. » dice, scuotendo la testa, amareggiato, e si allontana, probabilmente per cercarla.

Parla, come se potesse combinare chissà cosa. Va bene, è strana, ma non esageriamo.
Alla fine dei conti, è soltanto una ragazza. Starà ballando con qualcuno, o si starà divertendo.
Anche se, come ragazza, è abbastanza disagiata. Pensavo venisse a questa festa con un vestito o qualcosa del genere. Di certo non mi aspettavo lei con un paio di jeans, una maglietta a maniche corte, più grande di lei, e le converse.

Non è così strana, penso sia soltanto diversa.

Mi giro di spalle, e cammino dritto verso il divano, come sempre. Starò seduto qui, a guardare gli altri, come sempre.
E spero soltanto che Melanie non mi rompa le palle anche questa volta.

*****

Mentre mi avvicino al bancone degli alcolici, vedo una figura minuta, stare sullo sgabello, mentre parla con il ragazzo che offre da bere.

« Cosa, porca puttana, ho fatto di male per meritarmi questo? Cioè, bah, che situazione di merda. » mormora, battendo il pugno sul bancone di legno.

Mi siedo accanto a lei, senza guardarla e ordino soltanto una coca. Non ho voglia di bere.

« E io dovrei pensare ad un piccione, che di nome fa Harriet, perché... Dio, perché a me? » continua a chiedere, spalancando le braccia. Forse è ubriaca.

« Ciao, traditore. » si gira verso di me, sorridendo in modo strano, quasi inquietante.

« Uh, ciao. » le rispondo e lei mi mostra il dito medio. Va bene, tutto normale.

« Birbantello, passami dell'altra roba blu o verde che mi hai preparato prima. » dice al ragazzo, singhiozzando.

« Stai piangendo? » le chiedo, sporgendomi verso di lei.

« Perché, secondo te, avrei ancora delle lacrime da versare, dopo tre mesi? » ride, continuando a singhiozzare.

« Cercavo di essere gentile, che cazzo ne so. » afferro la lattina di coca cola, portandomela alle labbra.

« Mi sto pisciando addosso, ma quel bagno sembra ai confini del mondo. » dice, sconvolta.

« Forse sei soltanto troppo ubriaca. » commento, ironicamente.

« Vabbè, a parte questo, genio. C'è una fila che parte dalla Turchia e finisce sulla luna, neanche tra un millennio riuscirei ad entrarci. » ridacchia, scimmiottandomi. Sì, è davvero ubriaca.

« Ora devo andare...» mormora, scenendo dallo sgabello.

« Dove diavolo vorresti andare? » la fermo, posando la mano sul suo braccio e lei fa spallucce.

« Devo vedere se la luna è piena...o è a metà. E neanche questa sera mi trasformo in un lupo mannaro, che ingiusta la vita. » brontola, facendo una smorfia. Singhiozza, spalancando gli occhi, e poi va via, facendosi spazio tra le persone.  Non so per quale motivo, ma la seguo. Forse perché ho paura che combini guai. Sembra davvero instabile al momento.

La seguo fuori, e vedo che si è fermata davanti ad una ragazza, suppongo sia un'amica di Melanie.

« Chi cazzo sei, Paris Hilton dei poveri? Dov'è il tuo topo? » le chiede, alzando gli occhi al cielo. Vado verso di lei, prendendola dal braccio, e la trascino con me verso la casetta che c'è poco più in là, tra gli alberi. Per intenderci, la casa di Melanie è enorme.

« Quanto cazzo hai bevuto? » le chiedo, e lei ride. Cosa diavolo c'è da ridere?

« Certe cose non cambiano, sai?» chiede, malinconica. Spero non si metta a piangere proprio ora.
Ci inoltriamo nel buio, e le afferro il polso, facendole segno di seguirmi. Resta in silenzio, e stranamente obbedisce. Mi fermo davanti alla casa, molto, ma molto più piccola rispetto alla villa. Forse qui abitava qualche donna che faceva le pulizie. Vado sul retro, facendole segno di seguirmi e mi fermo davanti alla scala.

« Vuoi salire? » le chiedo, lasciando il suo polso.

« Va bene, sali. » mi dice e sorrido.

« Vai tu per prima, salgo dopo di te. »

« Oddio, e se cado? » ridacchia, andando verso la scala.

« Starò dietro di te, Maddie. Non ti lascerò cadere. » rispondo, alzando gli occhi al cielo, anche se non può vedermi.

« Lo so, Harry...» sussurra, e poi inizia a salire e mi affretto a seguirla, perché ho paura che possa perdere l'equilibrio.
Le metto una mano sulla schiena, mentre continuiamo a salire.
Una volta sul tetto, si sdraia a pancia in su, e mi sdraio accanto a lei.
Qui vengo ogni volta che voglio stare per i fatti miei, quando la festa mi dà noia.

« Io ho guardato sempre le stelle, sai? Le ho guardate, ogni sera. » la sua voce su affievolisce e giro la testa verso di lei.

« Anche io, in realtà. » non so perché glielo sto dicendo, ma sento che sta per piangere.

« Harry...» dice, tirando su con il naso.

Ci guardiamo, e riesco a vedere un lucicchio nei suoi occhi, a causa delle lacrime.

« Secondo te, i gatti i mangiano le carote? » mi chiede, seria. Non posso fare a meno di scoppiare a ridere. Non può essere seria, o sì?

« Ora sono triste, quindi ho bisogno di un cupcake. Tu mi tiri sempre su l'umore con un cupcake. » dice, guardandomi, mordendosi il labbro. Forse starà pensando al suo migliore amico o qualche ragazzo, ma non penso sia una bella idea aprire il discorso, dato che è già messa male. Non mi serve una ragazza a cui badare, soprattutto triste e ubriaca.

« Non te l'ho chiesto. Andiamo, ti porto a casa. » mi metto seduto e lei annuisce.
Non voglio essere stronzo, ma non mi va di fare da babysitter a una nanerottola che non regge l'alcool.
L'aiuto a scendere, e la sento mentre impreca a bassa voce.
Quando i suoi piedi toccano terra, mi spinge e inizia correre, saltellando.

« Fanculo, stronzo! Sono un coniglio. » grida, correndo verso la villa.

Il manicomio, veramente, è a qualche chilometro più lontano...

Come cazzo ho fatto a ritrovarmi in questa situazione? Dove io corro dietro ad una pazza, che si finge coniglio? Non so se ridere, perché è veramente buffa, o prenderla in braccio, e portarla in macchina con la forza. Ormai alcune persone si sono girate verso di lei, ridacchiando tra di loro, e io vorrei nascondermi, visto che mi vergogno al posto suo. Cioè, è una situazione abbastanza imbarazzante.

« Che c'è, Harry? Ti vergogni con me? » chiede, ammiccando.

Mi vergogno con lei? No, direi di no.

Sento la canzone No vacancy, e lei mi prende dal braccio, facendomi avvicinare di più a lei. Avrei dovuto immaginarlo prima, che mi avrebbe portato soltanto guai.

Lei è un guaio che cammina.

« Mi dispiace se ti calpesterò i piedi, ma non sono brava a ballare. » dice, mettendo le mani sulle mie braccia. « Lo sapresti, se solo- » si ferma, facendo una smorfia. Non so di cosa sta parlando, ma sarà colpa dell'alcool.

« Non fa niente, cercherò di assecondarti in qualche modo, cercando di renderci meno ridicoli...» mormoro, sentendo tutti gli occhi puntati su di noi. Già immagino la sfuriata di Melanie domani per telefono, oppure tra poco. O magari verrà direttamente al mio appartamento, e spero proprio di no.

Inizia a muoversi in modo impacciato e mi mordo il labbro per non scoppiare a ridere. Ha detto di non essere molto brava, ma l'alcool non è che migliora il suo modo di ballare, visto che barcolla leggermente. Alza le mani in alto, portando la testa all'indietro, non appena inizia la canzone More than you know. Mi sembra di avere un déjà vu.

Poco più in là, vedo Alex che salta, battendo le mani, ballando, anche se sembra più che stia facendo il tifo per la sua amica.

Lei batte le mani, insieme agli altri, come se fossero ad un concerto e poi mi sorride, guardandomi negli occhi. Non sapendo cosa altro fare, le metto una mano sul fianco, e un ampio sorriso si fa spazio sul mio viso, forse perché è così ubriaca e spensierata. È impossibile non sorridere.

Metto entrambe le mani sui suoi fianchi, facendola girare con la schiena contro il mio petto, e lei mi prende le mani, alzandole in aria, mentre appoggia la testa sul mio petto e la fisso dall'alto. Tiene gli occhi chiusi, sorride, come se stesse facendo un bel sogno.

E lei è bella in questo momento, da far male.

Apre gli occhi, fissandomi, e poi si gira nuovamente verso di me. Vedo uno strano lucicchio nei suoi occhi, che non promette nulla di buono.

« Non sono poi così odiosa, vero? » chiede, speranzosa e alzo gli occhi al cielo. Un ragazzo corre con una bottiglia d'acqua, bagnando tutti, e Maddie si ferma, girandosi verso di lui.

« Porca puttana, ti disintegro! » grida, facendo finta di tirarsi su le maniche, nonostante non le abbia.
Va verso il gruppo di ragazzi che hanno le bottiglie, e ne prende una, venendo poi verso di me.

« Harry, caro...ciao... » dice, iniziando a muovere la bottiglia, gettandomi l'acqua addosso.

« Ma cosa cazzo- » grido, spalancando gli occhi.

« Divertiti, idiota! » dice, prima di mettersi a correre con la bottiglia d'acqua in mano, ed è così che inizia una vera e propria guerra nel giardino.

Vorrei incazzarmi con lei, urlarle contro e mandarla a fanculo, ma forse ha dato vita a questa festa. E non so neanche come diavolo sono finito a gettarle l'acqua addosso, nonostante il freddo.
Forse è la prima volta che mi diverto ad una festa di Melanie.
Mi correggo, forse è la prima volta che tutti si divertono davvero.

Lei sembra un uragano. E non avrei mai pensato che, una nanerottola, potesse essere così travolgente e piena di energia.

È soltanto il secondo giorno, e mi sembra di conoscerla da prima. E ho visto qualcosa nei suoi occhi; qualcosa simile al dolore. E, si sa, gli occhi non mentono.

«Harry, preparati! » grida Maddie, allontanandosi da me. Non so cos'ha in mente, ma inizio ad indietreggiare verso la piscina, facendole segno di fermarsi.
Agita le mani in aria, ridendo, e inizia a correre verso di me.
L'impatto tra i nostri corpi è talmente forte, che mi affretto a prenderla in braccio, per tenerla ferma, ma cadiamo entrambi dentro la piscina. Porca puttana.

« Posso salire sulle tue spalle?» chiede, schizzando l'acqua da tutte le parti.

« Fa troppo freddo, usciamo. » le dico, nuotando verso il bordo della piscina, ma lei mi afferra per le spalle e salta sulla mia schiena, circondandomi la vita con le gambe.

« Sono un koala ubriaco. » dice, appoggiando la testa sulla mia spalla, sospirando.

« E sei anche scema, Maddie. Ci beccheremo una polmonite. » cerco di convincerla ad uscire, ma non ne vuole sapere.
Allenta la presa, e, non so come diavolo fa, ma sembra posseduta, perché si aggrappa con un braccio al mio collo, poi ruota il bacino e muove le gambe in avanti, finché non me la ritrovo di nuovo in braccio, soltanto che siamo faccia a faccia ora.

« Harry...Ma la polmonite ti dona.» dice, e singhiozza. La tengo ferma dalle cosce, e lei mette il broncio.

« Merda, ti vedo doppio. » si tira leggermente indietro con la testa e riduce gli occhi in due fessure, per osservarmi meglio. Siamo troppo vicini, e non so se mi piace o meno. So a malapena il suo nome, ma sembra volere a tutti i costi conoscermi.

E, non so perché, ma entrambi ci avviciniamo ancora di più, finché i nostri nasi non si toccano.

« Booomba! » grida qualcuno, prima di lanciarsi in acqua, facendomi staccare immediatamente da Maddie. Mi allontano da lei, e guardo Alex che riemerge, ridendo. Maddie ringhia e poi va verso di lui, afferrandogli il collo, spingendo la sua testa in acqua.

« Così lo uccidi! » grido, nuotando verso di lei.

« Cazzo, hai ragione. Poi chi diavolo mi viene a trovare in prigione? Non mangerò più la pizza, e va a finire che mi costringeranno a mangiare le mele. » lascia la testa di Alex, prendendo la sua tra le mani, con un'espressione disperata sul viso.

« Ma...chi diavolo sei? » le chiedo e Alex tossisce, alzando il terzo dito verso di lei.

« Io sono Maddie Jones, amo il cibo, ma odio il sushi, i broccoli e le mele. Oh, soprattutto le mele. Sono davvero terrificanti. » singhiozza, gesticolando in modo strano. Alzo gli occhi al cielo e mi avvicino a lei, prendendole il polso, e la trascino con me verso il bordo della piscina.
Esco dall'acqua e allungo la mano verso di lei per aiutarla, e la tiro su.

« L'aria è fresca! » grida Alex, battendo i denti, uscendo dall'acqua.

« E l'acqua è bagnata...» risponde lei, tirando su le ginocchia, abbracciandosele.

Mi tolgo la maglietta e la felpa, e impreco mentalmente, perché sono bagnate perfino le scarpe.

« Ma siamo al Polo nord, dov'è Babbo Natale? » chiede, guardandosi intorno. Se è così ogni volta che si ubriaca, allora qualcuno dovrebbe tenerla a bada. Ora capisco le parole dette da Alex, poco fa.

« Vi porto a casa, andiamo. » dico, aiutandola ad alzarsi. Lei resta ferma, e mi fissa il petto, sorpresa, e allunga poi il dito verso i miei tatuaggi.

« Ma, porca puttana, Harry, ti devo parlare in azteco antico per farti capire le cose? Cioè, sei proprio uno smemorato del cavolo! » cambia totalmente timbro di voce, questa volta sembra incazzata con me. Ma che cosa ho fatto di male?

« Ora, vediamo se funziona come in quei merda di film d'amore...» dice, afferrandomi nuovamente per le spalle, avvicinandosi a me.
Penso abbia dei seri problemi mentali. Cioè, è una bella ragazza, simpatica, ma ha tutte le rotelle fuori posto.

Ha i capelli appiccicati al viso, sta tremando, e osservo le goccioline d'acqua che scendono sulla sua guancia, fermandosi direttamente sulle sue labbra. Mi mordo il labbro inferiore e lei si avvicina di più, facendo scivolare le sue mani sul mio petto, fino ad arrivare sui miei fianchi. Ed è come se un fuoco stesse bruciando dentro di me, mentre, istintivamente, metto le dita nei passanti della cintura e l'attiro verso di me, finché i nostri bacini non si scontrano.

« Maddie, ma secondo te Harriet ha freddo se dorme fuori, al buio?» chiede Alex, dietro di lei. Osserva i suoi vestiti bagnati, e poi Maddie mi dà una spinta, abbassandosi per togliersi una scarpa e la lancia verso il suo amico.

«Vaffanculo tu e il tuo piccione di merda! » grida e poi sbuffa.
Alex mette il broncio e prende la scarpa di Maddie, portandogliela.

« Oh, Harry, ma eri tu...» dice, sorpreso. Maddie inizia a ridere nervosamente, e poi gli afferra la maglietta, attirandolo verso di sé.

« Ti ficco il mio pugno in bocca, se parli ancora. Hai rovinato tutto. » lo minaccia, ma fa ridere il suo modo di fare. Si rimette la scarpa, stringendo ancora i punti, come se stesse davvero per avere una crisi.
Però sono carini, come amici. Ho sempre voluto avere degli amici un po' fuori di testa, magari non così tanto come lei, però non ho mai avuto questa fortuna.
Insomma, i miei amici sono tutti uguali, basta prendere in considerazione Michael, che non fa altro che andare alle feste a cercare qualche ragazza da una botta e via. Se questo lui lo chiama divertimento.

Sono costretto a stare zitto, perché so che il mio amico non capirebbe, inoltre reputa il mio modo di "divertirmi" infantile. Ma è come loro due che vorrei essere.
E odio il fatto che Michael stia cercando di portarsela a letto, perché si vede lontano un miglio quanto lei sia diversa dalle altre. Ma non posso fare a meno di essere stronzo con lei, sia perché mi sembra un po' fuori di testa, e sia perché parla come se volesse entrare nella mia vita a tutti i costi. E io odio chi prova a infilarsi sotto la mia pelle, per poi sparire.

« Non lasciarmi cadere nell'oblio, Harry. Promettimelo. » la sua voce mi fa distogliere dai miei pensieri e abbasso lo sguardo verso di lei. In questo momento ha gli occhi più tristi del mondo, e una lacrima le bagna la guancia. Perché piange?

« Ti dimenticherai per sempre di me? » continua a dire, ma sono confuso. Magari è colpa dell'alcool, o magari si starà confondendo con un'altra persona.
Ma, anche se fosse, non potrei dimenticare una ragazza così.

« Non lo farò, Mads. » non so perché l'ho chiamata così, mi è venuto spontaneo. E vederla in questo modo, ora, mi fa sentire strano. Non mi piace vederla piangere. Forse sto impazzendo anche io.

Come può, una ragazza che conosco appena, farmi sentire così? Come può stravolgere la mia vita in un attimo? A parte il fatto che sia una calamita per i guai, penso che sia davvero in gamba.

Le asciugo la lacrima, e so che domani, molto probabilmente, ricorderà metà delle cose, ma questa volta sono felice di non aver bevuto, perché, io, non vorrei dimenticare questo momento.

Osservo il suo amico, mentre si morde il labbro e si gratta il collo imbarazzato, e poi si allontana, dicendomi che ci aspetta dove ho parcheggiato la macchina.

Nonostante sembri una ragazza spensierata, ha appena dimostrato di essere a pezzi. Forse è bastato soltanto un secondo, ma ho capito che dietro a questi occhi, all'apparenza sereni, si nasconde una tempesta. Forse sarà la perdita del suo migliore amico ad averla ridotta così, ma non voglio che si affezioni a me, sapendo che poi andrà via.

« Sorridi, Maddie. » le dico, con il dito ancora sul suo zigomo.

« Vorrei soltanto urlare, in questo momento..» singhiozza, portandosi la mano sulla guancia.

« Urla a bassa voce, allora, cosicché siano in pochi a sentirti, perché se urli il tuo dolore a pieni polmoni, gli altri saranno troppo sordi per sentirlo. » le dico, deglutendo.  Perché glielo sto dicendo?

« Se lo urlo a te, a bassa voce, lo sentirai? » mi chiede, alzando lo sguardo verso di me.

« Ho già sentito il tuo dolore, guardandoti negli occhi. » rispondo, distogliendo lo sguardo. Metto la maglietta bagnata su una spalla, e le faccio segno di seguirmi, nonostante sia ancora a petto nudo e infreddolito. Spero soltanto che non mi venga il raffreddore.

Uaaaa. Capitolo lungo 😂 vi è piaciuto dal punto di vista di Harry? 😍 I suoi pensieri mi mancavano. Eheh, chissà perché pensa a Maddie. 😏❤

Votate e commentate, e ditemi se volete altri capitoli dal suo punto di vista. ❤😘

Nel prossimo capitolo...aah, i miei feels 😭

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