capitolo 5
Apro il libro. Chiudo il libro.
Ovviamente se continuo di questo passo, neanche finirò il quarto anno. Perché devo essere io la pecora nera della famiglia?
In situazioni del genere mi prendo di panico. Oddio, cosa ne sarà della mia vita?
Vivrò per sempre con Nemo? Una perfetta zitella, con tanti piccoli Nemo per la casa.
Lascio cadere il libro sulla scrivania e appoggio la testa di sopra.
Che qualcuno mi salvi da questa tragedia.
Non voglio studiare. E pensare che il mio vicino idiota sia un genio, le professoresse lo hanno sempre apprezzato, fatto i complimenti, anche se è sempre stato un perfetto stronzo.
È così strano vedere un ragazzo, apparentemente privo di cervello, intelligente, e con molta più fortuna rispetto a me.
Con il suo ritorno a scuola, diventerò di nuovo la Maddie invisibile agli occhi degli altri, magari la professoressa di letteratura la smetterà di chiamare sempre me, dato che l'alunno modello è tornato!
Oddio, e se si trasformasse anche lui in uno di quei nerd sexy?
Non ne posso più. Afferro il cellulare e mando un messaggio a Harry.
Deve venire qui e aiutarmi assolutamente a studiare.
Mi affaccio alla finestra e osservo il cielo. Accidenti, perché non ho una piscina? Mi tufferei dalla finestra.
Le tende della sua finestra si muovono e lo vedo affacciarsi.
Senza maglietta, con un solo asciugamano intorno alla vita.
Ho bisogno di un ventilatore, fa davvero caldissimo.
Ha i capelli bagnati, il braccio appoggiato al davanzale, che mette in risalto il suo bicipite.
Gli addominali perfettamente scolpiti.
Per la miseria, mi è cresciuto il figliolo!
Non lo ricordavo con questo fisico.
Assottiglia lo sguardo e mi guarda, con un ghigno.
Nemo inizia a rompere le scatole, strusciandosi sulla mia gamba.
Salta sulla sedia accanto a me, e poi salta sul davanzale.
Inizia a miagolare e guarda verso la finestra di Shane.
Anche il mio gatto ha gli ormoni sballati?
Gli prendo la coda e gliela tiro.
Nemo si gira verso di me e mi mostra i denti.
« Non sei un leone, smettila di tirartela con me! » esclamo, alzando gli occhi al cielo.
Nemo in tutta risposta si arrampica sulla mia maglietta, conficcando i suoi artigli nel tessuto, facendomi urlare.
Cerco di staccarlo, ma man mano che lo tiro all'indietro, tira anche la mia maglietta, di conseguenza mi si vede il reggiseno.
« Giuro che ti trasformo in pesce. Nemo di nome e di fatto! » me lo stacco di dosso e sento una risata dall'altra parte.
Alzo lo sguardo e vedo Shane sbellicarsi dalle risate.
Maledizione. Il mio gatto mi ha fatto fare una figura di merda.
« Che hai da ridere? » grido e lui fa spallucce.
« Neanche il tuo gatto ti sopporta, Mads! » dice, per poi sparire dietro le tende. Ovviamente, ne sono consapevole.
Tiro la tenda anche io e mi appoggio con la schiena al muro.
Osservo il mio gatto che si lecca il pelo e sbuffo.
L'universo è contro di me, e anche il mio gatto.
Sento suonare il campanello e mi precipito sulle scale, saltando.
Quando arrivo vicino alla porta, faccio una piroette, poi un inchino, e la apro.
« Va bene, schiava. Ora puoi alzarti! » Harry entra dentro, ridendo, e poi chiudo la porta.
« Shane mi ha visto il reggiseno » gli dico, come prima cosa.
« A parte le mutandine, ti è volato anche il reggiseno dall'altra parte? » aggrotta le sopracciglia e mi fissa, incredulo.
« No, certo che no! » ribatto e nel frattempo saliamo di sopra.
« Vuoi dire che è venuto a casa tua e ha sbirciato nel tuo cassetto? » chiede ancora.
« Ma ti pare? Nemo mi ha quasi spogliata davanti a lui » dico, entrando nella mia stanza.
« Il gatto ti ha quasi spogliata? Come diavolo fa un gatto a spogliarti? » gli tiro una ciocca di capelli e lui fa una smorfia.
Va a sedersi sul letto, ma quando vede Nemo accovacciato per terra, lo guarda male.
« Il gatto ti stava per stuprare? » mi do uno schiaffo sulla fronte e decido di lasciare perdere.
Meglio finirla qui. Ora continuo ad immaginarmi Nemo che mi vuole stuprare.
Abito di fronte a Satana e ho un gatto stupratore.
« Prendi i libri, mettiamoci sotto! » Harry si siede sulla sedia girevole e sogghigna.
« Sì, come minimo mi metto sotto il letto. » ribatto e lui sbuffa, esasperato.
« Ma vuoi finire il liceo, o no? Mads, non puoi continuare così. Dico davvero, sei una ragazza da grandi doti... Ancora nascoste, ma sono sicuro che tirerai fuori..prima o poi... Spero il prima possibile » si gratta la nuca, e si schiarisce la gola. Ottimo, mi sta dicendo che faccio proprio schifo.
« Sono una ragazza da mille doti nascoste! Le devo cercare, stanno giocando a nascondino. Vero? » gli do uno scappellotto, e lui ridacchia.
Mi siedo accanto e lui e apre il libro di letteratura.
Inizia a spiegarmi i concetti, e faccio finta di concentrarmi.
Non riesco, mi sta venendo sonno.
« Guarda, facciamo così! » esclama « Immagina che Snowball sia Shane! » dice, ridendo.
Certo, così George Orwell ha scritto un libro su Shane, versione maiale.
« Quindi Shane è un maialino? » alzo un sopracciglio e lui annuisce.
Tutto sommato, però, non sembra una cattiva idea.
Immaginare Shane versione maiale, è buffo.
Harry continua a spiegarmi i concetti, e io nel frattempo appoggio il gomito sulla scrivania, sorreggendomi la testa.
Osservo il suo viso e quando alza lo sguardo verso di me, sorrido.
« Sei bello, Harry » ammetto, e lui assume la stessa posizione.
« Hai capito qualcosa di tutto quello che ti ho spiegato? » domanda e annuisco.
« Che Shane è un maiale » Harry si arrende e chiude il libro.
Va bene, forse non è proprio così, ma davvero ho capito.
Certo, dovrò stare attenta all'interrogazione. Se mi scappa il nome di Shane, sono finita.
Appoggio la testa sulla sua spalla e lui mi accarezza i capelli.
« Sei folle, Mads. » sussurra e alzo gli occhi al cielo. Certo che sono matta, altrimenti non sarei Maddie.
« Vuoi mangiare qualcosa? » gli chiedo e annuisce.
« Penso di avere ancora un po' di lattuga per te » ridacchio, e mi alzo dalla sedia. Lui mi solleva da terra e mi mette sulla sua spalla.
« Harry, mettimi giù! Dai, stavo scherzando » inizio a ridere a crepapelle, con il sangue che mi va nel cervello, e da giù riesco a vedere...Shane? Oh sì, lo vedo, al contrario.
Harry esce dalla mia stanza, senza mettermi giù, e scende le scale.
« Se mi tocchi il sedere, sei finito, Harry » lo minaccio e sento il suo corpo scosso da una risata.
« Non ti voglio toccare il sedere, Mads » mi mette giù e poi va verso il frigorifero, come se fosse a casa sua.
L'ho già detto che siamo come fratelli?
Mia madre si è affezionata molto a lui, soprattutto perché ha capito finalmente che è un bravo ragazzo.
E anche papà, forse perché ha sempre voluto un figlio maschio.
E poi sono nata io, un essere di cui i miei genitori hanno paura a volte.
Mia madre si chiede come abbia fatto a concepire una ragazza come me.
Insomma, da lei non ho preso assolutamente niente.
« Ma quello è pollo? » chiedo, indicandogli il piatto nel frigo.
« Non mangerai il pollo per spuntino, Maddie! » mi rimprovera e mi siedo sulla sedia, facendo finta di niente.
Dimenticavo quanto fosse fissato con il cibo salutare.
Mi offre una mela. Una misera mela.
« Mi stai prendendo per il culo? » lui aggrotta le sopracciglia e scuote la testa.
« Okay, so che odi le mele, ma prova almeno...un morso? » ma neanche morta. Le mele fanno decisamente schifo.
Passiamo un'oretta seduti sul divano a guardare la tv.
Harry sopporta sempre i miei scleri quando guardo una serie TV, ed è per questo che gli voglio bene.
Perché lui fa praticamente la stessa cosa.
Ecco perché andiamo d'accordo.
Noi siamo gemelli separati alla nascita.
Mi stropiccio gli occhi e sbadiglio.
Harry si alza dal divano e si stiracchia.
« Vado a casa, Mads. Ci vediamo domani mattina, okay? Ti aspetto davanti al cancello » viene ad abbracciarmi e decido di accompagnarlo fuori.
Mi circonda la vita con un braccio e poi si ferma sul pianerottolo.
« Studia, mi raccomando! » mi dà un bacio sulla fronte, e poi va via.
Resto ferma sull'uscio e istintivamente alzo la testa. Le sue tende si sono mosse.
Chissà se mi ha visto. Mi massaggio le tempie e rientro dentro casa.
Vado dritta nella mia stanza e mi impongo di studiare. Devo farcela, è d'obbligo.
Il giorno dopo sento dei colpi nella porta e sobbalzo.
C'è il terremoto? Dobbiamo lasciare la città? Sta per arrivare la fine del mondo?
« Maddie Jones, alzati! Devi andare a scuola » grida mia madre dall'altra parte della porta e sospiro.
Ancora una volta mi sono chiusa a chiave.
Uno dei motivi per cui sono sempre in ritardo.
Mia madre mi dice sempre di non chiudermi a chiave nella mia stanza, perché altrimenti non può svegliarmi, e di conseguenza non mi alzo dal letto.
« Sono sveglia! » grido di rimando e mi alzo dal letto.
Guardo l'ora sul cellulare e per poco non mi viene un colpo.
Cazzo, sono in ritardo. Non che sia una novità per me. Mi muovo come Flash, mentre cerco dei vestiti decenti nell'armadio, prendo l'intimo e poi corro in bagno.
Mi lavo velocemente, mi vesto e poi torno nella mia stanza.
Mi infilo gli anfibi bordeaux e prendo lo zaino e il telefono, e poi esco fuori dalla stanza.
Corro giù per le scale, e senza salutare mia madre, mi metto a correre verso la fermata.
Ce la puoi fare, Maddie! Bolt è con te.
L'autobus mi passa accanto, ma per fortuna si è fermato ad aspettarmi.
Con il fiatone salgo dentro e saluto l'autista. Vado a sedermi agli ultimi posti, dove di solito si siedono quelli chiassosi.
« Jones, hai corso stamattina? » chiede Derek, un ragazzo che prende sempre l'autobus che prendo io.
« Ciao anche a te, Derek. » borbotto e viene a sedersi accanto a me.
« Sei l'unica ragazza che viene a sedersi sempre qui, con noi ragazzi. Hai veramente qualcosa che non va » mi afferra il viso con una mano, e lo ispeziona, come se potesse trovare qualcosa di strano.
« Derek, lasciala » strizzo gli occhi e osservo il ragazzo che ha parlato.
« Ciao ragazzo, tu chi sei? » gli domando e lui alza un sopracciglio. Ha i capelli scuri, due occhi castani, che io trovo bellissimi. Sì, insomma. Sembrano due pezzi di cioccolato.
Ha un piercing al sopracciglio e un tatuaggio sul collo.
Lo osservo meglio, perché mi sembra di averlo già visto?
« Sei davvero stupida, Maddie » si passa la mano sul viso e scuote la testa, rassegnato.
Mi sporgo verso di lui e poi mi viene l'illuminazione.
« Ah... Alex » dico e mi rimetto composta.
« Solo ah? » chiede, ridacchiando.
Si, solo ah. Non saprei cos'altro dire. Lo ucciderei, strozzerei e getterei in un pozzo.
Lui è il nuovo migliore amico di Shane.
E che diavolo ci fa lui qui? Di solito quei due stanno sempre insieme.
Provo una sorta di invidia nei suoi confronti.
Ovviamente, i maschi devono avere migliori amici maschi, no?
Che stronzata! Anche Alex ha subito una chirurgia plastica? Da dove diavolo sbucano questi due? Altro che stage, sembra che siano andati a fare i modelli per Calvin Klein.
« Non è assolutamente un piacere rivederti, Alex. » lui mette il broncio e mi guarda con espressione da cucciolo bastonato.
Beh, si vede che è migliore amico di Shane. Non c'è poi tanta differenza.
Quando arrivo a scuola, purtroppo, lui scende insieme a me.
« Ciao, Maddie » mi saluta e gli lancio un'occhiataccia.
Vado verso il cancello della scuola, dove trovo il mio migliore amico.
Più in là vedo Shane, appoggiato alla sua macchina, e davanti a lui c'è una biondina, che gli sta quasi appiccicata.
« Sono qui, Mads! » Harry sventola una mano davanti a me e lo guardo impassibile.
« Quella ha le gambe che misurano quanto me » dico di getto. Harry si morde il labbro per non ridere e mi prende il viso tra le mani, guardandomi negli occhi.
« Sei gelosa, Mads? » mi chiede, ridacchiando.
« Io? E perché dovrei? Tanto sapevo che sarebbe stato di nuovo circondato da ragazze, tipo quelle che ballano swalla nel video di Jason Derulo. Non so se ho reso l'idea » gesticolo teatralmente, e lui mi attira verso di lui, soffocando una risata tra i miei capelli.
Shane gira la testa verso di me, e lo guardo da sopra la spalla di Harry, che continua a ridere come un idiota.
Distolgo lo sguardo e gli pizzico il fianco, così la smette.
« Andiamo, smettila di fare la gelosona » mi prende la mano ed entriamo nel cortile della scuola.
Shane è rimasto lì, con quella oca dalle gambe chilometriche.
Scommetto che se la porterà in bagno o nello sgabuzzino della palestra.
È che questa mattina è più bello del solito, lo ammetto.
Ha quei capelli arruffati che gli stanno da dio, quella maglietta nera che gli fascia il busto scolpito, che ho avuto la possibilità di ammirare ieri dalla mia finestra, e accidenti a lui. Perché sto pensando a Shane?
Harry lascia la mia mano e se la strofina sui jeans.
« Che schifo, perché diavolo ti suda la mano? Sei nervosa? » domanda e mi mordo il labbro. Come faccio a dirgli che stavo pensando a Shane?
« Menomale che abbiamo gli stessi professori e che studiamo le stesse cose. Ti salverò la vita sempre, lo sai » si porta la mano sul petto e gli mostro il dito medio.
Fare il cavaliere della situazione proprio ora, non va bene.
Quando suona la campanella, io e Harry camminiamo nel corridoio, dirigendoci verso l'aula di letteratura.
« Se mi chiama, sono finita » mi lamento.
« Ti ho detto di studiare » mormora e alzo le spalle.
« Ho studiato, ma per colpa tua ora immagino Shane versione maialino » scoppio a ridere e andiamo a sederci ai nostri soliti posti.
La professoressa entra in classe, e scruta ogni alunno, come sempre. Ancora non ho capito perché lo fa.
« Dov'è Shane Wayland? Ho sentito dire che è tornato dal suo stage! » esclama contenta. Ecco, lei è una delle tante professoressa che venera Shane.
Bravo studente, studioso, bei voti, pronto ad essere accettato alla Princeton.
Harry allunga la gamba per colpire la mia e sussulto.
Mi guarda stranito e gli faccio segno di lasciare perdere.
La professoressa inizia subito a spiegare e dopo buoni quindici minuti Shane decide di degnarci della sua misera presenza. Perché non è rimasto in Europa?
Evito il suo sguardo e la professoressa va subito verso di lui, e lo abbraccia goffamente.
« Caro, quanto sei cresciuto! Sei diventato addirittura più bello! Spero che sia stata una bella esperienza il tuo soggiorno in Europa. Raccontaci un po' dove sei stato » lo invita a mettersi davanti alla cattedra, come se fosse interrogato, e Shane si passa la mano tra i capelli.
Il mio sguardo cade sul cavallo dei suoi jeans, e noto il bottone aperto.
Oh, signore. Ha scopato! Lo sapevo!
Alzo lo sguardo verso di lui, e lui ricambia. Mi osserva accigliato e gli faccio un cenno verso il basso.
Ovviamente non capisce, e mi fa passare per idiota. Continuo a fargli un cenno verso il bottone aperto e continua a guardarmi in modo strano.
« Ti sei dimenticato di abbottonarti i jeans, cogli...» Harry allunga la mano verso la mia bocca, impedendomi di finire in presidenza, e lo ringrazio mentalmente.
Shane si tira giù la maglietta, trattenendo a stento una risata, e poi si gira di lato e se li abbottona.
La professoressa per fortuna non ci ha fatto neanche caso, dato che è impegnata a scrivere qualcosa.
« Allora, Shane? » viene nuovamente verso di lui e gli sorride.
« Sono stato in Francia sei mesi, poi in Italia e in Germania. » spiega, e alzo le sopracciglia. Accidenti, lui sì che ha fortuna.
Continua a raccontare di com'è la vita lì, e il diverso modo di pensare.
Racconta di com'è la scuola, molto diversa di com'è qua, e che ci vorrebbe tornare in futuro.
Torna lì, e restaci, per piacere.
Shane viene a sedersi dietro di me, e Harry abbassa la testa, soffocando una risata.
Tanto prima o poi finirò per ucciderlo sul serio.
« Maddie, che ne dici di spiegare la lezione che ho spiegato precedentemente? » mi porto la mano sul viso, nascondendo l'imbarazzo.
Mi giro verso il mio migliore amico e per fortuna non c'è bisogno di alzarmi e andare davanti alla cattedra.
Mi schiarisco la gola, prima di iniziare, e inizio a spiegare ciò che mi ha detto Harry.
La professoressa sembra compiaciuta, forse perché è la prima volta che non sparo cazzate durante la sua lezione.
« Va bene, Maddie. Ma il maialino come si chiama? » domanda, ed ecco il buio più totale.
« Shane » rispondo senza pensarci « Cioè no... Volevo dire.. Snowball » rido nervosamente, e la professoressa annuisce.
Dopo la lezione di letteratura, mi fiondo verso la porta.
Finalmente fuori da questo inferno.
Ora devo semplicemente scappare lontana da Shane.
« Quindi sono un maiale? » domanda, alle mie spalle.
« Non ti chiami solo tu Shane » ribatto prontamente.
« Mallow, menti » mi giro verso di lui e si morde il labbro.
« Shane, perché non te ne torni nel porcile con la spilungona? » lo sfido con lo sguardo e lui sorride.
« Gelosa, Mallow? » si avvicina ancora di più e ci guardiamo negli occhi.
Se mi odia così tanto, perché continua a chiamarmi Mallow?
Gli ho detto chiaramente che Mallow è morta.
« Non ho motivo di essere gelosa. Scommetto che c'ha l'Eurotunnel al posto della vagina » dico, e poi chiudo gli occhi.
Stupida, stupida, stupida. L'ho fatto di nuovo.
Ha ragione Harry. Devo connettere la bocca al cervello prima di parlare.
« Ma cosa ti è successo, Mallow? » mi sfiora la guancia e mi tiro indietro.
Non chiederlo, coglione.
Ovviamente non sono come le ragazze che si porta a letto.
Non ho il suo livello di intelligenza, ed è stato sempre così.
Alle medie mi rimproverava sempre, dicendomi di non sminuirmi.
Ogni volta prendeva voti alti, mentre io a malapena mi accontentavo della sufficienza.
Sono sempre stata un gradino più in basso rispetto a lui, e così sarà sempre.
« Mallow » mi prende il polso e con l'altra mano mi alza il mento, costringendomi a guardarlo.
« Non intendo quello. Non pensarlo neanche. » il suo sguardo si addolcisce e rido amaramente.
Certo, ha ancora il potere di leggere i miei pensieri.
« Non parlarmi, Shane. Ignorami, in fondo in questo sei sempre stato bravissimo. » dico e sento qualcuno che mi afferra per le spalle.
« Ehi, piccola! Andiamo? » Harry è venuto salvarmi. Shane lascia il mio polso e guarda truce Harry.
« Stavo parlando con Maddie » dice con voce roca. Oh, Shane che si sta innervosendo?
« Lei non sembra voler parlare con te » ribadisce il mio migliore amico.
« E tu che ne sai? » Shane lo squadra dalla testa ai piedi, e poi sogghigna.
« Conosco la mia migliore amica. » Harry mi abbraccia da dietro e Shane contrae la mascella.
« E quindi? Pensi di conoscerla meglio di me? » ride, e si appoggia al muro, a braccia conserte.
« Abbastanza da sapere che ti vuole lontano da lei » Harry, al contrario suo, sembra tranquillo.
« La conosco così bene, che so perfino che ha un neo sulle labbra...» ghigna. No, no, no. Non dirlo. « E non parlo della sua bocca » guarda verso il mio ventre, e sento che sto per prendere fuoco.
Perché le nostre mamme doveva farci fare il bagnetto insieme da piccoli?
« Vaffanculo, Shane! » tiro dal braccio Harry, che mi segue senza dire niente.
Stronzo, è un maledetto stronzo.
« Non gli ho dato il permesso di parlare della mia vagina pubblicamente! » mi tiro le punte dei capelli e Harry mi ferma, mettendosi davanti a me.
« È geloso, Mads. Ma hai davvero un neo... lì? » domanda, confuso.
« Abbiamo fatto il bagnetto insieme, ti prego non fare domande » ribatto, infastidita.
Ci dirigiamo verso l'aula di geografia e ho ancora il desiderio di strangolarlo.
Shane Wayland, sei il mio incubo.
Se vi è piaciuto, lasciate una stellina ❤😊 ve ne sarei grata! Non so voi, ma io voglio un amico come Harry 😂
E intanto Maddie continua con le figure di merda. Merita un Oscar 😂
Seguitemi se vi va 😘
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