capitolo 44
Vorrei che il freddo di New York congelasse le mie lacrime, impedendomi di versarne altre, perché non ce la faccio più. È inutile ripetermi nella mia mente di essere forte, se poi quando sono sola, crollo. E crollo come se fossi fatta di polvere, lasciandomi trasportare dal vento. Mi sento così vuota, che neanche anni fa mi sono sentita così. Perché mi sono fidata ancora una volta? Perché l'ho fatto?
E ora sto tenendo fermi i pezzi di me, incollandoli con la poca fiducia che mi è rimasta. La fiducia in me stessa, che ce la farò a superare anche questa.
Che cosa devo fare? Neanche visitare New York mi ha fatto distogliere dai miei pensieri. Mi sono torturata da sola, ancora e ancora, mentre la guida turistica spiegava ogni singola cosa. Mentre gli altri erano completamente affascinati, rapiti dalla bellezza di questa città, io sembravo indifferente.
Per l'intera mattinata ho avuto la testa altrove. Non ho sentito una minima parola di ciò che dicevano e dubito di aver guardato qualcuno in faccia.
Spesso il mio sguardo era rivolto nel vuoto, a smarrirmi nella confusione che ho in testa.
Mi hanno guardata tutti con meraviglia. Perfino Alexis si è avvicinata a me, preoccupata. È come se il mio cervello si fosse spento, concentrandosi unicamente su una sola cosa. È come se all'improvviso una bolla invisibile mi avesse avvolta, proteggendomi dalle loro parole.
Sento il profumo della delusione invadere le mie narici, e la scia che i miei sogni infranti lasciano dietro di me. Pensavo di essere una ragazza pessima, semplicemente perché non sono una che ha esperienza, non sono una ragazza che si sente a suo agio quando si devono fare certe cose davanti agli altri. E Shane non ha fatto altro che marcare il territorio, facendomi credere di essere abbastanza importante da essere soltanto sua.
Ciò che non ha capito sin dall'inizio è che io appartengo soltanto a me stessa, e che non sono un oggetto. Probabilmente ho la parola "scema" scritta sulla schiena, perché mi prendono così facilmente come il bersaglio ideale da fare soffrire, fino a fare paralizzare le mie emozioni.
Non penso di essermi mai sentita in questo modo. Vorrei colpirmi il petto fino a fare reagire il mio cuore, fino a far uscire fuori Shane e tutte le persone che mi hanno presa in giro.
Mi sento usata. Ora ogni parola da lui sussurrata, mi sembra una pugnalata al cuore.
Mi sento come questa stupida panchina piena di neve, dove non viene a sedersi nessuno, perché fa troppo freddo.
Ci hanno dato il pomeriggio libero per visitare la città da soli. E infatti sono da sola. Sono riuscita ad allontanarmi dagli altri, mischiandomi fra le persone, e camminare a testa bassa su una strada dove non sapevo neanche dove avrebbe portato.
E mi sono fermata un po' qui. Ho spostato la neve dalla panchina, con le dita gelide, che mi hanno fatto ricordare il rimprovero di Harry.
Shane mi ha portato all'inferno, mi ha lasciata lì da sola. Ho imparato ad affrontare le fiamme, a non scottarmi, a trovare un passaggio per uscirne fuori.
Harry mi ha preso la mano, quando meno me lo aspettavo. Mi ha tirata fuori, quando ne avevo di più il bisogno. Come un guerriero si è messo davanti a me, affrontando qualsiasi persona che cercava di infliggermi dolore.
E mi diceva sempre di smettere di camminare a testa bassa, perché altrimenti mi sarei persa le cose più belle della vita. E poi portava sempre gli indici agli angoli della bocca, sorridendomi a trentadue denti, mostrandomi le fossette, perché sapeva che fossero la mia fine.
E guardo i miei stivaletti affondare nella neve, come io affondo nel dolore.
Perché l'unica possibilità di fare finire l'inferno che c'è dentro di me, è fare parte di esso.
E ho quasi paura di alzare lo sguardo, perché le ultime volte che l'ho fatto, mi sono trovata davanti il peggio.
Ho il cuore saturo di menzogne, devo dipanare la confusione che ho in testa, cercare di capirmi.
Sto cercando di capire me stessa, ma non so in che guaio mi sono ficcata. Non so che cosa sia successo con Harry, so solo di aver sbagliato anche io.
E mi ha detto di fare pace con il mio cuore, ma non so che cosa dire al mio cuore, a parte cercare di curarsi da solo.
Non c'è bisogno che gli altri cerchino di aprirmi gli occhi. Li ho sempre tenuti aperti. Semplicemente avevo deciso di prendere in giro me stessa, il cuore e la ragione.
Perché mi sono aggrappata all'unico briciolo di amore che pensavo di ricevere per la prima volta da un ragazzo, senza sapere di dipendere dall'amore di Harry da più di un anno.
Perché lui sostiene una cosa, e la mia testa ne sostiene un'altra. E mi rifiuto di pensare a lui, perché finirei per dargli ragione e non posso, non voglio. Ho paura di ciò che potrebbe accadere tra di noi. Mi basta ciò che è accaduto stamattina, per mettermi paura. Non mi sono neanche resa conto dell'attrazione verso di lui, finché non ho visto la sua pazienza sbriciolarsi. E se dovesse andare via come Shane? Se mi prendesse in giro? Non ci sarà più nessuno a starmi vicino.
Tiro fuori dalla tasca il cellulare e osservo le mie dita rosse, a causa del freddo, aprire la schermata di Google.
Cerco il blog di quel ragazzo, dato che sembra l'unica consolazione in questo momento, ed è da tanto che non ho dato più uno sguardo.
Scorro tra le varie foto, osservando la coppia che cammina mano nella mano. Sorridono l'uno all'altro, lei tiene nell'altra mano un palloncino.
Koi no Yokan (giapponese): La sensazione, quando si incontra una persona per la prima volta, che ci si innamorerà.
Osservo un'altra foto, di una ragazza che dorme tra le lenzuola bianche, girata di schiena e i capelli sparsi sul cuscino.
Ikigai(giapponese) : una ragione per alzarsi la mattina.
"Lei.
E ti amerò, anche quando non te lo potrò dire. "
Sospiro, rimettendo il cellulare dentro la tasca e mi alzo dalla panchina, camminando sul marciapiede, con le mani dentro le tasche del giubbotto, e lo sguardo puntato davanti a me.
E cammino fino a raggiungere la pista di pattinaggio. Probabilmente mi sarebbe piaciuto venire qui con lui. È stato lui a insegnarmi a pattinare. È stato lui ad insegnarmi troppe cose.
Perché uno mi distrugge, e l'altro mette a posto i pezzi. Uno cerca di buttarmi a terra, e l'altro mi sorregge.
E io non capisco il mio ruolo in tutto questo.
« In un certo senso, sapevo che ti avrei trovata qui. » parli del diavolo, e spuntano le corna. Non ho neanche il coraggio di girarmi verso di lui e affrontarlo. Semplicemente non posso. Non sono stata mai così delusa e imbarazzata nella mia vita.
« Se non sai dare ascolto al cuore o alla ragione, nel dubbio potresti dare ascolto al tuo stomaco in questo momento. » allunga verso di me una ciambella calda e un bicchiere, contenente la cioccolata calda.
« Grazie...» non capisco mai nulla, ma capisco solo che il cibo non si rifiuta mai.
« Figurati. » resta in piedi, proprio accanto a me, e alzo di poco lo sguardo verso il suo, mentre è attento a guardare la pista.
Se qualcuno mi avesse avvisata prima di ciò che mi sarebbe successo, probabilmente gli avrei riso in faccia.
A dire il vero, avrei riso in faccia a qualsiasi persona. Perché ho imposto a me stessa di vederlo così come avrei voluto io, e non come avrebbe voluto il mio cuore.
« Non essere spaventata dei tuoi sentimenti, Mads. Cioè, diamine, sono terrorizzato anche io, ma sono sempre io. » sorride timidamente, puntando lo sguardo per terra.
« Non so com'è potuto succedere, Harry. Eravamo semplicemente lì, a fare i migliori amici, e non so come siamo arrivati qui. Non voglio che cambi qualcosa. » scuoto la testa, dando un morso alla ciambella, sentendomi subito meglio. L'amore per il cibo supera tutto.
« Ti sbagli. Noi eravamo semplicemente lì, ad amarci, inconsapevolmente. E sei nel torto se pensi che possa cambiare qualcosa tra di noi, Mads. Non ti urlerò ti amo o che sei mia, non ti eviterò di essere chi sei realmente. » fa spallucce, come se fosse ormai abituato a tutto questo. E forse lui lo è davvero, ma sono io a sentirmi come un pesce fuori dall'acqua.
Finisco di mangiare la ciambella e bevo la cioccolata, ormai tiepida, ma è buona lo stesso. Un giorno mi sentirò male, se continuo a mangiare tanti zuccheri.
« Non cambierà niente tra di noi, perché non abbiamo mai fatto finta di essere chi non siamo davvero. Siamo stati veri sin dall'inizio, e te lo dimostrerò. » si allontana da me, con le mani infilate nelle tasche del cappotto, affrettando il passo.
Oddio, no.
Butto il bicchiere di carta e mi prendo la testa fra le mani. Non può farlo davvero.
Stringo i denti, continuando a pensare a lui come se fosse il mio migliore amico. Perché lui lo è ancora, per forza.
Mi fa segno di raggiungerlo e sto per declinare l'invito, ma le mie gambe sembrano muoversi da sole verso di lui.
« Tieni, mettili. Andiamo a divertirci, nanerottola. » mi fa l'occhiolino e gli mostro il dito medio, sorridendo involontariamente.
Ci togliamo le scarpe, infilando i pattini, e so che finirò per rompermi qualche osso. Ho detto di sapere pattinare, ma il mio "sapere" equivale esattamente al sapere di una papera che cerca di non scivolare sulla pista di ghiaccio.
Ed è già tanto se riesco a stare in piedi, dato che il mio equilibrio fa schifo.
« Andiamo, dammi la mano! » allunga il braccio verso di me e mi aggrappo ad esso, muovendomi insieme a lui, raggiungendo la pista. Ora morirò.
« Ti ricordi come si fa? » domanda, tenendomi ancora il braccio.
« Non sono ancora così idiota. »
« Senza offesa, Mads, ma lo sei..» trattiene la risata, mordendosi il labbro e lo guardo seria.
Mi ha appena detto che sono idiota. Io sono idiota?
Certo che lo sono...ma non davvero.
Mi lascio sfuggire una risatina divertita e gli do una spinta, allontanandolo da me.
Apre le braccia, e pattina all'indietro, sorridendomi.
« Dai, allora muoviti! » grida, continuando a muovere i piedi con esperienza.
«Harry, se ridi, ti spacco la faccia! » grido e lui mi fa linguaccia, venendo verso di me. Sposto il peso da una gamba all'altra, spingendomi in avanti, peccato che cado con la faccia a terra fin dal primo tentativo.
La risata di Harry arriva nelle mie orecchie come il suono più bello del mondo. Sollevo lo sguardo e noto un paio di pattini davanti agli occhi.
« Stai bene? » domanda e, senza pensarci due volte, gli afferro la gamba, cercando di tirarlo giù.
« Mads, stai ferma. Fai la bra-» e cade col sedere a terra, senza neanche aver finito la frase. Scoppio a ridere e tiro la gamba verso di me, facendolo cadere di schiena, del tutto.
« Faresti meglio a scappare, perché se ti prendo, sei finita! » dice, usando un tono arrabbiato, anche se so che sta fingendo.
Non riuscendo ad alzarmi in piedi, inizio a trascinarmi sulle braccia, come un verme. Wow, sono l'unica che sta strisciando in mezzo alla pista.
« Serve una mano? » chiede un ragazzo, fermandosi davanti a me.
« Più che altro mi servirebbero due gambe, che siano in grado di darmi ascolto. » rispondo, indicando le mie, con una smorfia.
« Allora non posso esserti d'aiuto. » ridacchia e finalmente cerco di alzarmi, restando in equilibrio. Mi guardo dietro, vedendo Harry massaggiandosi il fianco e rido. Ops, forse domani gli farà male il sedere.
Inizio a pattinare, restando ancora su due piedi, fortunatamente, e inizio ad abituarmi, andando sempre più veloce.
Sento qualcuno afferrare il mio giubbotto da dietro e mi sfugge un urletto di sorpresa.
« Dove pensi di scappare? » sogghigna, alzando un sopracciglio e aumento la velocità, ma lui mi insegue. Un ragazzo mi passa davanti, bloccandomi il passaggio e mi fermo di colpo, tanto che Harry finisce per sbattere contro la mia schiena, spingendomi in avanti, facendomi cadere a terra, con lui che perde l'equilibrio e cade con me.
« Porca troia, Harry! Pensavo sapessi pattinare. » sibilo verso di lui.
« Ti sei fermata davanti a me, ho perso l'equilibrio. » mi spiega portandosi la mano sul braccio. Forse si è fatto male, di nuovo. E il mio sedere forse è troppo congelato.
Una bambina cade poco più in là, facendomi ridacchiare e osservo la cosa che le è appena volata dalla tasca del giubbotto. Io e Harry ci guardiamo per una frazione di secondo, e poi, proprio nello stesso preciso momento, cerchiamo di alzarci, per andare a prendere il lecca-lecca.
« È mio, levati dalle palle. » lo spingo di lato, strisciando verso il lecca-lecca, ma lui mi afferra la gamba, tirandomi all'indietro.
« Scordatelo, piccoletta » cerca di alzarsi in piedi, ma gli faccio lo sgambetto, cadendo di nuovo a terra. Prevedo qualche livido. Quando cerco finalmente di alzarmi io, vedo Alex che ci passa accanto, pattinando come una ballerina, fermandosi davanti al lecca-lecca, abbassandosi per prenderlo.
Lo scarta subito, infilandoselo in bocca. Io e Harry restiamo fermi, sbalorditi e più in là vediamo anche Jack, Jolene e Annabelle, mentre pattinano. Alex si gira, sorpreso, e inizia a venire verso di noi.
« Maddie, Harry! Non vi avevo visto...» dice, sorridendo.
« Come no..» borbotta Harry, alzandosi in piedi.
« Ho trovato un lecca-lecca. » dice, togliendoselo dalla bocca, muovendolo davanti al nostro viso.
« Ovviamente...» mormoro, alzandomi. Ho le mani completamente congelate, dannazione.
« Andiamo a pattinare! » grida, alzando una gamba, muovendosi all'indietro, soltanto su una. Che diavolo? Harry prende la mia mano, trascinandomi dietro di lui e raggiungiamo gli altri.
« Facciamo una gara? » domanda Alex, lasciando il suo sguardo su di me più del dovuto. La spensieratezza sparisce dal suo volto, serra le labbra e poi guarda Harry, sbattendo velocemente le palpebre, abbassando e alzando lo sguardo verso di noi. E so a cosa sta pensando, e so che ha ragione. Come faccio? Anzi, come ho fatto a dimenticarmi già di tutto? Come ho fatto ad accantonare il dolore per un attimo e rivivere un momento con il mio migliore amico?
Lo è ancora?
Vado via da loro, stringendo gli occhi per una frazione di secondo, impedendo alle lacrime di scendere di nuovo. E come se non bastasse, vedo Shane in piedi, dall'altra parte, mentre parla al cellulare.
Pattino il più veloce che posso, sperando che non mi veda, ed esco dalla pista.
Shane è girato di spalle, totalmente immerso in quella telefonata, e sentirlo così vicino a me, mi fa venire la nausea.
Mi tolgo i pattini, porgendoli alla signora e vedo Harry e gli altri raggiungermi. Infilo gli stivaletti e vedo Shane chiudere la chiamata e infilarsi il cellulare nella tasca, girandosi poi verso di me.
« Mallow, Dio, per favore non ignorarmi. Ti prego, lasciami spiegare! » mi prega, venendo verso di me, unendo i palmi delle mani. E vedo di nuovo i suoi occhi diventare lucidi, ma io cosa dovrei dire dei miei? Cosa dovrei farmene io delle sue lacrime, del suo pentimento, quando lui se n'è fregato altamente di me?
Sento il palmo della mia mano bruciare e la testa di Shane scattare di lato. Non mi sono neanche resa conto di ciò che stavo facendo. La mia mano ha agito da sola.
******
Harry
Vedo Maddie con un bicchiere in mano, facendosi spazio tra le persone, barcollando leggermente, e spintonando persone a caso. E anche questa volta ha esagerato, ma sosteneva di volersi divertire, e io l'ho lasciata fare. A dire il vero, sono tutti un po' ubriachi, perfino i suoi genitori.
Guardo Alex che balla con la madre di Maddie, schiena contro schiena, appiccicati, muovendo il sedere. Se Maddie fosse sobria, probabilmente avrebbe ficcato un würstel in bocca ad Alex e lo avrebbe mandato a fanculo.
Questa festa è veramente un caos. E il problema è che l'ho organizzata io e Alex, quindi mi meraviglio delle nostre menti malvagie.
Maddie cerca di abbassarsi con una mano il vestitino nero, e arriccia il naso, facendo quella smorfia che io amo tanto.
L'ho guardata sempre in tutte le sue sfaccettature, e non ha mai smesso di incantarmi. Così bella, così vera. Non capisco perché abbia scelto di stare con Shane, vedendola così infelice.
È convinta di essere felice, ma non si rende conto di quanto sia sola e triste.
Le sono stato accanto sempre, ho sentito tutti i suoi pianti per lui, le ho asciugato tutte le lacrime e le ho detto che l'avrei tirata fuori dal dolore. E l'ho fatto, ho mantenuto la promessa.
Ora odio vederla di nuovo cadere ai suoi piedi, fidandosi come se non fosse successo niente.
« Harry, hai visto Nemo? » mi chiede, singhiozzando. È dannatamente carina anche da ubriaca, perché le viene sempre il singhiozzo e spara un mare di stronzate.
« No, non so dove sia. » dico, ammirandola in tutta la sua bellezza e la sua ingenuità.
« Alex lo ha travestito da cane, e Nemo stava girando intorno per mordersi la coda. » un altro singhiozzo, e inizia a guardarsi intorno.
«Alex è... Un po' fuori di testa, lo sai già. » affermo, scherzosamente. Lei inclina la testa, sorridendomi teneramente e mi osserva, come se volesse memorizzare ogni centimetro di me. E io voglio sfuggire a questo sguardo, perché so che andrà a finire male. È sempre stato così, e lei la maggior parte delle volte non ricorda.
L'ultima volta mi ha detto ti amo, con le lacrime agli occhi, e ho dato la colpa all'alcool. Mi sono rifiutato di crederle, perché è stato assurdo.
Allunga la mano verso la mia camicia, sistemandomi il colletto e poi la sua mano risale verso i miei capelli, passando le sue piccole dita tra di essi.
« Amo così tanto i tuoi capelli. Sono così morbidi e belli. Mi piace toccarli. » sorride, giocherellando ancora con essi.
Ho paura che Shane la possa vedere e faccia una scenata proprio oggi.
Le tolgo lentamente la mano, sorridendole in modo forzato e lei mette il broncio.
« Perché non mi vuoi mai quando sono ubriaca? » piagnucola, battendo il piede a terra, lanciando il bicchiere di plastica in aria, bagnandosi i capelli e il vestito. Si guarda con disgusto il vestito e poi scoppia a ridere.
Intravedo la testa di Shane tra la folla e so per certo che la sta cercando. Afferro la mano di Maddie e la trascino al piano di sopra, cercando il bagno.
« Non voglio andare in bagno, non ho mica voglia di fare pipì. » si lamenta, fermandosi davanti ad una porta bianca. Abbassa la maniglia, facendo un verso sorpreso e si gira verso di me, prendendomi la mano, spingendomi dentro la stanza. Chiude la porta e sorride come una bambina.
« Non capisco perché vai a letto con tutte e con me non ci hai mai provato. » aggrotta le sopracciglia e cerco di capire dove vuole andare a parare con questo stupido discorso.
« Sei la mia migliore amica, Maddie. » le ricordo e lei sporge il labbro inferiore.
« Sono mesi che spero che tu mi veda come qualcosa di più, ma no, la piccola Maddie è solo imbranata e stupida. » gesticola in modo strano, e spero che questo sia uno scherzo, e che la smetta di provocarmi.
« Io ti amo così tanto, e tu non fai altro che ricordarmi di essere il mio migliore amico! », si abbassa per togliersi una scarpa e lanciarmela contro. Cristo santo, che diavolo sta succedendo?
« Perché non ti piaccio? Dimmi perché! » i suoi occhi si riempiono di lacrime e resto fermo, totalmente sbalordito. Non riesco neanche a rispondere alla sua domanda, perché questa situazione è peggio delle altre.
« Vuoi stare zitta? Sei ubriaca e non sai quello che stai facendo. Stai insieme a Shane, te lo sei dimenticata? »alzo la voce, vedendola sussultare e si abbassa per togliersi l'altra scarpa, lanciandola verso di me, colpendomi quasi in testa.
« Perché tu non mi vuoi! Mi sono innamorata di te dalla prima volta che ti stavo per mettere sotto le ruote della macchina. » dice, ridendo divertita. Sì, divertente, peccato che stavo per finire in ospedale.
« Maddie, ascolta... » cerco di calmarla, avvicinandomi a lei.
« Mads, per te sono Mads. Cazzo, sei odioso! Sto studiando per avere una media più alta, sai? Voglio iscrivermi al college, venire con te, come avevi programmato.. » si morde il labbro, imbarazzata. « Cazzo, forse questo non dovevo dirlo » afferma, pensierosa.
« Non dirlo a nessuno. » si porta l'indice davanti alle labbra, facendomi segno di stare zitto, anche se non ho detto neanche una parola.
Annuisco, avvicinandomi di più a lei. Sono davvero felice, io credo in lei, so che è capace.
Prima di aprire bocca e dirle cosa penso, si butta su di me, premendo le labbra contro le mie, spingendomi verso il letto.
I palmi delle sue mani sono premute contro il mio petto, le sue labbra stuzzicano le mie, e sono combattuto.
Non è la prima volta. Non sa quanto le nostre labbra siano già abituate a questo. E mi maledico per ogni volta che l'ho lasciata fare, perché più ho cercato di dimenticare le sue parole, più mi stavo innamorando di lei.
« Baciami Harry, ti prego, fallo. Fammi questo regalo, ti prego. » sussurra contro le mie labbra, e faccio come dice. Ignoro il cervello che mi dice di controllarmi, perché domani non ricorderà niente, e rispondo al suo bacio. Non è timida, proprio per niente. Mi sta quasi divorando la bocca, mentre la sua lingua si fa spazio tra le mie labbra, raggiungendo la mia. E io così sto impazzendo, non riesco a fare finta di niente. Le mie mani stringono i suoi fianchi e il vestito le si solleva di poco, scoprendo la sua pelle liscia e morbida.
« Basta, fermati, Mads. Fermati, per favore. » ci metto tutto l'autocontrollo del mondo per non scoppiare e andare avanti. Lei scuote la testa e mi alza la camicia, scoprendo il mio addome. Traccia il contorno del tatuaggio e sorride, abbassandosi per lasciare un bacio.
« Cristo santo, Maddie! » cerco di spostarla, ma lei mi schiaffeggia la mano, cercando di sbottonarmi i jeans.
« Ti dirò che ti amo, finché non mi crederai. » sussurra, tristemente.
Cerca di togliermi la camicia, ma la porta si spalanca e Alex e Shane ci guardano inorriditi. Maddie si sposta da sopra di me, abbassandosi il vestito e Shane avanza verso di lei, afferrandola bruscamente per il braccio, facendola piagnucolare. Gli strattono il braccio, allontanandolo da lei e mi fulmina con lo sguardo.
« Toccala, e sei un uomo morto. » gli dico, ma lui ride, prima di muovere il pugno verso il mio viso. Ed è come se mi avesse dato l'invito di farlo a pezzi, perché se lo merita dannatamente tanto e desidero prenderlo a pugni dalla prima volta che ho visto Maddie camminare a testa bassa per colpa sua.
Alex si mette tra di noi, separandoci e Maddie resta ferma, a guardarsi i piedi, con espressione mortificata. Questa volta l'ha fatta grossa.
« Menomale che eri santa. Ti diverti a fare la puttana con il tuo migliore amico?» grida, e lei sussulta, assottigliando lo sguardo.
« Ma se sei una troia da combattimento, tu! » grida lei, mostrandogli il dito medio. Cazzo, questo non aiuta affatto. Shane alza il pugno in aria, non sapendo cosa colpire, stringe gli occhi e i denti e poi abbassa la mano, imprecando e uscendo dalla stanza.
« Perché l'amore fa male? » mi chiede lei e Alex guarda prima lei e poi me.
« Perché siete due coglioni. » dice, uscendo dalla stanza.
Ho passato l'ultima mezz'ora a bere e dimenticare ciò che è successo, soprattutto lei sopra di me, i suoi baci. Cazzo, sembrava volesse andare fino in fondo. Questa volta ha superato il limite. Un giorno glielo dirò, ma non domani.
Perché mi ha detto più volte che quando beve, vorrebbe essere amata da me. Onestamente non ho mai capito la sua frase, fino al momento in cui si è dichiarata.
Poso la bottiglia di birra sul tavolino ed esco fuori a prendere una boccata d'aria. Alzo lo sguardo verso il cielo e sospiro. Lei ama guardare le stelle.
« Piccola, scusami. » sento la voce di Shane, dietro l'angolo della casa e mi acciglio. Probabilmente si sta scusando con Maddie, anche se non ha motivo, dato che anche io mi sarei incazzato a morte se fossi stato al posto suo.
Mi avvicino di poco, ma vedo Shane da solo, con il cellulare all'orecchio.
« Sky, sto cercando di non pensarti, ma mi torni sempre in mente, soprattutto il nostro bambino. Essere di nuovo a casa è strano, non è cambiato niente, e sto cercando di dimenticare. » dice con voce strozzata e sgrano gli occhi. Sento una presenza accanto a me e mi giro per vedere Alex, impassibile, come se fosse già a conoscenza di tutto ciò. Chi diavolo è Sky? Quale bambino?
« Che cazzo significa? » grido, e Shane chiude la telefonata, girandosi verso di noi, terrorizzato.
******
Da quel giorno, per me è cambiato tutto. Ho cercato di ignorarla, di tenerla lontano da me, perché è così confusa, che neanche sa cosa vuole. Non capisco perché continua a stare con lui, se dice di amare me. Sono stanco di tutto questo, e vorrei soltanto che aprisse gli occhi. Non posso cedere ogni volta che è ubriaca e mi dice di amarmi. Mi sono stancato di sentirla mormorare il mio nome nel sonno, mentre mi dice di piacerle.
È difficile fare finta di niente, e la voglio come lei vuole me. Capisco che sia ferita, ma oggi ho sentito il suo desiderio scorrere fra le mie labbra, mentre catturavo il suo respiro nella mia bocca. Ha risposto al bacio, e come al suo compleanno, lei voleva di più.
Lei vuole sempre di più, ma non mi vuole mai da sobria. Ho messo sempre lei al primo posto, perché ci tengo così tanto, che darei la mia stessa vita per lei.
Vorrei stare per ore ad ammirare ogni singolo dettaglio di lei, anche se la conosco troppo bene, per lasciarmi sfuggire qualcosa da parte sua.
Il cellulare squilla e lo tiro fuori dalla tasca, leggendo il nome di mio padre.
« Cosa vuoi? » chiedo, guardando Maddie in lontananza, mentre si toglie i pattini. Shane è davanti a lei, che cerca di parlarle, maledizione.
« Sono a New York, voglio vederti. » ma porca puttana. Questa è stata sicuramente mia madre.
« Io non voglio vederti! Non chiamarmi più, cazzo! » grido, facendo girare Alex verso di me, confuso.
« Ci vedremo, che ti piaccia o no. Dobbiamo parlare del tuo futuro, manca poco al diploma, abbiamo delle chiacchiere in sospeso. Voglio che tu lavori con me Harry. Torna a Londra con me. » dice, e me lo immagino sorridere. Avanzo in direzione di Maddie, mentre sento mio padre parlare ancora. Se lo può proprio scordare.
Mads alza la mano e colpisce Shane in faccia.
Dio, so che sta per crollare di nuovo. Ha bisogno di me.
« Maddie! » grido verso di lei, ma mio padre attira la mia attenzione.
« Lascia stare le ragazze e ascoltami, Harry! Non ci credo che vuoi parlare con quella ragazzina, piuttosto che darmi ascolto! » tuona, ma lo ignoro.
« Maddie, vieni qui! » grido, chiudendo la chiamata. Vado verso di lei e mi tolgo immediatamente i pattini, prendendo le mie scarpe.
« Dio... Vi odio entrambi! Shane come cazzo hai potuto? Come avete potuto? » grida, piangendo. E lei sa nel profondo del suo cuore che non ho fatto niente, a parte proteggerla.
« Lasciami spiegare, maledizione! » Shane urla, stringendo i pugni.
« Non gridarle contro! » lo ammonisco e sbuffa una risata, alzando le braccia in alto, poi mi guarda.
« Tu non puoi amarmi, non puoi! » grida verso di me. È così distrutta, che mi fa paura.
«Ti dirò che ti amo, finché non mi crederai. » ripeto la sua identica frase, ma si porta le mani nei capelli, non appena Shane cerca di avvicinarsi a lei e prenderle la mano.
« Questo è colpa tua! Cazzo, perché non sparisci dalle nostre vite? » grida Shane, guardando me. Maddie lo guarda con disgusto e lui le si avvicina di nuovo, ma lei indietreggia, asciugandosi le lacrime.
« Ti odio, ti odio così tanto! » gli urla contro, mettendosi a correre verso il marciapiede.
Non la lascerò sola. Non le permetterò di soffrire ancora. Non amo la neve, odio il freddo, sono venuto qui solo per lei. Pensavo che saremmo andati in montagna, non a New York. E non lascerò che lei stia male come lo sono stato io per via di Samantha. Non so dare una definizione all'amore, mi sembra di non sapere più niente.
La rincorro, cercando di non scivolare a causa della neve. Attraversa in fretta la strada, e il mio sguardo scatta verso la macchina, che non si sta fermando.
« Maddie! » grido, prima di spingere le mie braccia verso la sua schiena, spingendola dall'altra parte della strada.
E i miei occhi non vedono altro che la macchina travolgermi in pieno e un dolore diffondersi al centro del petto.
Non sento altro che delle grida, che sembrano lontane, quasi irraggiungibili.
Non sento altro che il mio corpo bloccato, steso sull'asfalto, e gli occhi puntati verso il cielo, con i polmoni bloccati, mozzandomi il respiro.
« Resta sveglio, Harry, ti prego, resta sveglio. » Maddie urla, mentre piange, battendo la mano all'altezza del cuore. Mi circonda le spalle con le sue braccia piccole, bagnandomi il viso con le sue lacrime.
« Non lasciarmi, ti prego, Harry. Non lasciarmi! »
Vorrei dirle di non piangere, che non mi succederà niente di male. Non la lascerò qui da sola. Vorrei stringerla a me e dirle che sto bene.
Ma la sua voce è un lontano sussurro.
Il suo viso sta svanendo lentamente, mentre sento le mie palpebre chiudersi, e il suono di un'ambulanza.
« Hai ragione, Harry. Hai ragione su tutto. Ti amo e se non te lo dirò da sobria, mi ubriacherò per dirtelo ogni volta che vorrai, ogni volta che lo sentirò. » piange incessantemente, stringendo in pugno il mio cappotto.
E vorrei stringerle la mano e dirle che la amo così tanto, come lei ama il cibo e la neve.
« Se te vai, me ne vado con te. Perché se ti spezzi tu, mi spezzo anche io. Hai capito? Tieni gli occhi aperti, fallo per me. » e non l'ho mai sentita piangere così. E non l'ho mai sentita gridare, come se volesse morire ora. Il suo urlo è raccapricciante.
Il freddo lo sento fin dentro le ossa. Vorrei sentire il calore della sua piccola mano sul mio viso. Vorrei sfiorare ancora una volta le sue labbra e dirle finalmente cos'è l'amore per me.
L'amore siamo noi, Maddie.
E ti amerò, anche quando non te lo potrò dire.
E mi spezzo davanti a lei, finché inizio a non sentire più niente, se non il dolore di averla lasciata piangere sul mio corpo.
I miei occhi si chiudono, ma vedo ancora lei, mentre non sento più niente.
Niente.
Sono una fontana. Penso di aver allagato la casa. Non so cosa dirvi, se non di prepararvi, perché sarà tutto molto intenso e inaspettato da ora in poi.
Riguardate il trailer.
Seguitemi su Instagram: _shadowhunters_96, per ulteriori chiarimenti.
Ehm...le vostre reazioni? Secondo voi cosa succederà ora?
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