capitolo 37
We put the world away
We get so disconnected
You are my getaway
You are my favorite place
Sento il fiato caldo di Harry sul collo, le nostre gambe sono intrecciate, un suo braccio è intorno alla mia vita, mentre la mia mano è sulla sua pancia e la testa sul suo petto.
Sento il suo respiro regolare, mentre dorme beatamente. Ha le labbra schiuse, le lunghe ciglia accarezzano i suoi zigomi e ogni tanto si acciglia nel sonno, probabilmente starà sognando.
Le sue labbra sono più gonfie, il suo profilo potrebbe far invidia anche ad un dio greco e i suoi capelli arruffati sono la ciliegina sulla torta. Sposto lentamente il suo braccio, cercando di sfuggire alla sua presa, e scivolo lentamente giù dal letto, senza fare il minimo rumore.
Harry si muove nel sonno, dopodiché prende il cuscino sul quale ho dormito e lo abbraccia, continuando a dormire tranquillamente. Sorrido e mi sistemo il vestito, andando poi alla ricerca delle mie scarpe e la mia borsetta. Non so neanche che ore siano, ma penso sia l'alba. Vado verso la finestra e sbircio fuori, ma non trovo nulla di strano, a parte un silenzio inquietante e lo spettacolo che offre l'alba.
Il sole è basso all'orizzonte, mentre i primi raggi accarezzano le nuvole e scatti rosa e gialli si mescolano all'azzurro del cielo.
Vedo le foglie dell'albero muoversi, a causa del venticello che soffia alle prime ore del mattino.
Prendo le scarpe da terra e il mio sguardo cade sul comodino, dove c'è la fotocamera che ho regalato a Harry.
Nessuno è entrato nella stanza, dato che la porta è chiusa a chiave, quindi sarà stato Harry. Magari si è svegliato durante la notte e ha visto il regalo.
Mi avvicino alla porta, facendo scattare la serratura e la apro lentamente, richiudendola con la stessa delicatezza.
La testa mi sta scoppiando, ormai neanche serve guardarmi allo specchio, dato che so già come sono dopo una notte del genere. Ed è inutile ripromettermi che non berrò mai più o che diminuirò, dato che non sarà così. E pensare che le cose all'inizio andavano piuttosto bene, ma poi hanno preso una piega diversa.
Scendo le scale, ancora assonnata, e per poco non calpesto la mano di Spider-Man. Che diavolo ci fa 'sto tizio qui, sulle scale? Mi abbasso per vedere se respira ancora ed è tutto regolare. Bene, posso proseguire.
È come se tutti i personaggi della Disney e della Marvel si fossero persi in questa casa, tra l'altro, combinati malissimo.
Vado nel salotto, alla ricerca della mia borsetta, ma sembra una missione impossibile. C'è un sacco di roba sparsa per tutta la casa, soprattutto bicchieri rossi, bottiglie di birra, vodka e cartoni di pizza. Non ricordo neanche di aver mangiato.
Mi avvicino al divano, spostando delle magliette di lato e dei bicchieri e prendo la mia borsa, dato che l'ultima volta Harry mi aveva buttata qui, come se fossi un sacco di patate.
Prendo il cellulare, sperando di non trovare nessuna brutta notizia, cosa impossibile per me.
Perché, ovviamente, quando devo fare una cosa, la quale non implica l'uso del cellulare, mi ritrovo con chiamate da parte di mia madre, mio padre, zio Earl, la nonna, il gatto, Obama, e per sfortuna anche Trump.
Scorro tra le varie chiamate da parte di mia madre e alzo gli occhi al cielo, non appena vedo il messaggio da parte sua.
Da: Mamma Boss, 00:30; Sii prudente, non bere troppo, non voglio trovarti all'ospedale. Non fare sesso con sconosciuti, in ogni caso hai un preservativo nella borsetta, te l'ho messo di nascosto, per sicurezza. MA NON FARE SESSO.
Ma che cazzo? Controllo dentro la borsetta e trovo sul serio un preservativo. A volte vorrei avere una madre normale, ma sarebbe una cosa impossibile. Se solo sapesse...
Il sesso è l'ultima cosa sulla lista in questo momento. Mi sono divertita anche senza andare a letto con qualcuno. È stato molto più bello guardare Alla ricerca di Nemo con Harry, sentirlo cantare per farmi addormentare, guardare un pene che balla e tutte le cose più assurde del mondo.
Sento il mio stomaco brontolare, quindi mi dirigo in cucina, sperando di trovare qualcosa che non sia avvelenato.
Sento un rumore strano provenire da lì dentro, quindi appoggio l'orecchio sulla porta, per sentire meglio.
Mi acciglio, non appena sento Alex imprecare, e alzo gli occhi al cielo.
Afferro la maniglia della porta e l'abbasso lentamente, sbirciando dentro, senza farmi notare.
Alex sta cercando di fare i pancakes, saltellando da una parte all'altra, rischiando di bruciarli.
« Ma che fai sveglio a quest'ora? » gli chiedo, facendolo sussultare, tanto che sposta con il gomito la padella, che di conseguenza cade a terra e Alex balza all'indietro.
« Stavo cercando i Pokémon nella padella, Maddie. Avevo fame, non è ovvio? » sbuffa, abbassandosi per terra per pulire il casino.
« Giusto, ottima osservazione. Ne hai anche per me? » chiedo, posando le scarpe a terra, avvicinandomi alla penisola della cucina. Mi siedo sullo sgabello, appoggiando la testa sulla superficie di legno e lo guardo.
« Buongiorno, Mallow » una voce roca rompe il silenzio creatosi tra me e Alex, facendomi venire la pelle d'oca. Alex, d'altro canto, fa scattare lo sguardo dietro di me, mordendosi il labbro e deglutendo.
Mi giro lentamente verso di lui, con un nodo nella gola e il cuore che batte a mille. Cosa ci fa lui qui a quest'ora? Chi diavolo l'ha chiamato? In questo momento mi sento come un bambino che si sente in colpa per aver mangiato l'ultimo pezzo di torta, anche se non avrebbe dovuto.
« Shane, che cosa- » la mia voce trema e il suo sguardo mi mette paura, e mi sento come se stessero per arrivare i dissennatori.
« Come stai? Hai dormito bene? » chiede, facendo un passo verso di me. Sto per scendere dallo sgabello, ma lui allunga il palmo della mano verso di me, fermandomi.
Non saprei come descrivere la sua espressione, perché è difficile da decifrare. Non sembra incazzato, ma neanche troppo allegro. Ha due borse sotto gli occhi, il ciuffo biondo sempre all'insù, i suoi occhi blu sono come l'abisso di un oceano, profondi, misteriosi.
Indossa una maglietta nera con lo scollo a V e un paio di jeans neri, a vita bassa, una giacca di pelle.
Lo guardo dalla testa ai piedi e osservo le sue converse nere slacciate. Non posso fare a meno di sorridere, perché da piccolo camminava sempre con le scarpe così.
Ogni volta sua madre lo rimproverava, ma lui puntualmente non ci faceva caso. Inciampava innumerevoli volte e se ne fregava sempre. Secondo lui, stava meglio così.
Certe cose non cambiano mai.
Il suo labbro inferiore trema leggermente, trattenendo un sorriso, capendo la ragione per la quale sto sorridendo.
Alex sta facendo un baccano tra pentole, ciotole e imprecazioni. Mette i pancakes su dei piatti e poi si siede, ignorandoci completamente.
Spinge un piatto verso di me e sorrido timidamente.
Shane si avvicina a me e lo guardo negli occhi, mentre lui li chiude e posa le labbra sulla mia fronte, premendole per qualche secondo, come se non volesse staccarsi da me.
Mette le mani sulle mie spalle, attirandomi verso di lui e mi abbraccia.
Mi aspettavo di tutto, tranne questo.
« Secondo me sono ancora fatto...» mormora Alex a bocca piena.
Shane si siede accanto a me e osserva il mio piatto con i pancakes.
« Ama di più i french toast » dice, prendendo una forchetta e infilzandola nel mio pancake. Mangia, come se non fosse successo niente, fa una smorfia e io mi sento più stordita di quando ero ubriaca.
« E io amo di più non vedere queste cose, adios » dice Alex, prendendo il piatto in mano, uscendo dalla cucina.
« Dovresti sapere che, gli amici di Alex, sono anche miei amici. » il timbro di voce è neutro. Gira lo sguardo verso di me, sorridendo in modo allegro e poi mi pizzica la guancia con fare scherzoso.
« Aspetta, sapevi della festa? » chiedo, con perplessità.
« Sì, Mallow... Ti ho vista anche quando sei uscita di casa con Harry » sorride tristemente e mi mordo il labbro.
« Mi dispiace, Shane. » sospiro, giocando con la forchetta nel piatto. Mi è passata anche la fame.
« No, non dispiacerti. Capisco perché l'hai fatto, non è colpa tua. Alex non mi ha detto niente, comunque. L'ho chiamato stamattina e l'ho avvisato che sarei venuto qui, a portarti a casa. » fa spallucce, evitando il mio sguardo, e l'angolo sinistro della bocca di solleva, fino a formare un sorriso triste.
Gli metto la mano sulla schiena, timorosa, e mi guarda con la coda dell'occhio.
« Mangia, Mallow... Oppure vuoi andare da IHOP? Fossi in te, avrei paura di mangiare quei pancakes... Una volta me li ha offerto con del ketchup di sopra... » fa una smorfia di disgusto e poi sorride.
Sposto il piatto e mi giro verso Shane, piegandomi in avanti, prendendo il suo viso tra le mani e premendo le labbra contro le sue. L'ho colto di sorpresa, perché inizialmente non ricambia il bacio. Mette le mani sulla mia vita, piegandosi verso di me, iniziando a muovere le labbra contro le mie. È un bacio dolce, niente di appassionante, non mi sta divorando, ma mi bacia come se fosse la prima volta.
« Vieni con me, Mallow » sussurra contro le mie labbra e annuisco. Immagino lo spettacolo orribile che ha davanti a sé. Non mi sono neanche lavata...
« Dovrei cambiarmi, farmi una doccia e...» mi zittisce, mettendo l'indice sulle mie labbra e sorride.
« Vieni con me e basta, ti prego » annuisco e scendo dallo sgabello. Prendo la borsetta e mi sto abbassando per prendere le scarpe, ma Shane mi trattiene dal braccio.
« Le prendo io, sali sulla mia schiena » dice, posizionandosi davanti a me, abbassandosi, con la schiena rivolta verso di me.
« Ho il vestito, Shane » mi lamento, guardando il vestito che ho addosso, tutto stropicciato. Almeno non puzzo proprio come un barbone.
« Sali, Mads. » solo Harry mi chiama così la maggior parte delle volte, sembra strano detto da lui.
Prende le scarpe in una mano e gli metto le braccia intorno al collo, aggrappandomi alla sua schiena e mi afferra dalle cosce. Appoggio la guancia sulla sua spalla e sorrido.
Mi piace quando è così, non sembra il solito stronzo. Il mio respiro solletica la pelle del suo collo, così appoggio le labbra su di esso e lo mordicchio, facendolo ridere. Lo abbraccio da dietro e chiudo gli occhi, mentre mi trasporta con facilità fuori, ignorando il casino intorno a noi. L'aria fresca mi fa venire la pelle d'oca e mi stringo di più contro il suo corpo caldo.
Quando verrà la donna delle pulizie e vedrà il casino che c'è, probabilmente si metterà le mani nei capelli, ma Alex ha detto di non preoccuparmi, perché è tutto sotto controllo.
Più tardi manderò un messaggio a Harry per dirgli dove sono.
Shane apre lo sportello con una mano e poi si gira, abbassandosi, per farmi scendere. Il fatto che lui sia tremendamente calmo e carino con me, mi mette ansia.
Sale dentro la macchina anche lui e, prima che metta la macchina in moto, mi dà un bacio sulla guancia.
« Dove andiamo? » gli chiedo, cercando di tenere a bada il mio entusiasmo e la mia curiosità. Non so mai cosa aspettarmi da parte sua, spero soltanto che non mi porti al fiume per affogarmi per non essere stata sincera con lui.
Allunga una mano verso il sedile posteriore e prende una felpa nera con la zip, abbastanza grande.
« Tieni, metti questa. Per le scarpe non ci posso fare niente, mi dispiace » ridacchia, guardando i miei tacchi, accanto ai miei piedi. Già, non ho proprio intenzione di metterli ancora, preferisco camminare scalza.
Appoggio la testa al finestrino e sbadiglio. Guardo con la coda dell'occhio Shane, che guida tranquillamente e mi mordo l'interno della guancia. Se Shane sapeva della festa, perché non è venuto?
Che l'abbia fatto per me? Per avere la risposta, probabilmente dovrei chiederglielo, anche se mi sento in imbarazzo. Non voglio passare per quella che nasconde le cose, ma è stato più forte di me, visto che si tratta del mio migliore amico. In quel momento ho pensato soltanto alla sua felicità, dimenticando il resto.
Shane ferma la macchina, distogliendomi dai miei pensieri.
« Torno subito » si allunga verso di me, dandomi un bacio sulle labbra e poi esce.
Si dirige verso Starbucks e mi porto una mano sullo stomaco, dato che sta facendo dei rumori assurdi.
Ho così tanta fame, che mangerei anche la macchina di Shane... così magari girerò le prossime scene di Transformers, oppure no.
Dopo un paio di minuti ritorna da me con due sacchetti di carta in mano e un sorriso allegro sul viso.
Mi passa il mio cappuccino e due ciambelle con la glassa e mi sento felice come Homer Simpson.
Immagino due cuoricini al posto degli occhi perché, sì, il cibo è vita.
Do un morso alla ciambella, gemendo e chiudendo gli occhi, reprimendo la voglia di divorarla in due morsi, come uno squalo.
« Che stai facendo? » chiede Shane, guardandomi in modo strano.
« Sto coccolando il mio esofago, grazie » sorrido, continuando a mangiare in santa pace. Shane scuote la testa, ridacchiando e partiamo di nuovo. Non so neanche dove diavolo stiamo andando, ma meno so, meglio è, forse.
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« Merda! Oh, porca puttana! » impreco, guardando la spiaggia. Esco dalla macchina, camminando sulla punta dei piedi, fino a raggiungere la sabbia.
Mi stringo nella felpa, girandomi verso Shane e sorride, raggiungendomi.
Prende la mia mano, avvicinandoci alla riva, e ci sediamo sulla sabbia.
« Non sono venuto alla festa perché, se non me l'hai detto, evidentemente non mi volevi tra i piedi. » accenna ad un piccolo sorriso e si morde il labbro inferiore.
« Shane, tu e Harry vi odiate, lo sai... Avresti rovinato tutto, ne sono certa » sospiro, nascondendo i piedi dentro la sabbia fredda.
« Ne sono certo anche io. Non me la sono presa, comunque. » mi dà un bacio tra i capelli e circonda la mia vita con un braccio.
« Quando ero in Europa, ogni posto che visitavo, mi faceva pensare a te. Ogni prodotto tipico che assaggiavo, mi faceva venire in mente te, che ti abbuffavi. » guarda l'orizzonte, appoggiando le braccia sulle ginocchia, e sorride nostalgico.
Resto in silenzio, guardandolo, aspettando che prosegui.
« Ti immaginavo accanto a me. Mi mancavi tanto. Ero circondato da persone che non conoscevo, a parte Alex, e ogni volta guardavo tra la folla di studenti, con la speranza di vederti, cosa molto improbabile. Mi mancava, soprattutto, infastidirti la mattina, vederti sorridere, mentre ti sedevi su quella panchina davanti alla scuola, con le cuffiette nelle orecchie e lo sguardo perso. Ho guardato il tramonto ogni sera, pensando a te. Mi addormentavo con te nei miei pensieri e, quando mi svegliavo, controllavo sempre il cellulare, anche se sapevo che non mi avresti mai scritto. » si gira verso di me con occhi lucidi e sono a corto di parole. Si sta aprendo con me per la prima volta. Mi sta parlando con il cuore in mano, ma, nonostante tutto ciò, non sembra felice.
« Anche se le cose non fossero cambiate tra di noi, mi saresti mancata lo stesso. Maddie, indipendentemente da ciò che siamo, io e te siamo cresciuti insieme, capisci? È impossibile dimenticarti, perché è da una vita che ci tengo a te, troppo. Prima di diventare il tuo ragazzo, ricordati che ero il tuo migliore amico. » mormora, appoggiando la testa sulla mia spalla. Gli accarezzo la guancia con movimenti delicati e, piano piano, sposto la mano tra i suoi capelli.
« Tu avrai sempre un posto speciale nel mio cuore, Shane. Nonostante tutto il male...» appoggio la testa contro la sua è stringo la sua mano.
« Mi sto sforzando, davvero, ma è più forte di me... Ti voglio tutta per me, sono geloso. So che sembro pazzo a volte, ma non riesco a sopportare l'idea che tu mi abbia rimpiazzato... Non avrei mai immaginato che, quando sarei tornato a casa, ti avrei trovata con un altro. » sussurra, con voce rotta.
Non voglio parlare di Harry, ora. Non è realmente lui il problema. Capisco i sentimenti di Shane, so che si pente, ma non può mettere in mezzo Harry, ogni volta. Gli ho già spiegato un sacco di volte che non mi allontanerò da Harry.
Ancora oggi faccio fatica ad abituarmi al fatto che stiamo insieme. Lui è stato con un sacco di ragazze, certo, magari niente di serio, ma a letto non si è fatto scrupoli, suppongo. Invece, io, sono inesperta. Lui è il mio primo ragazzo, sono completamente impacciata, ho paura di non piacergli davvero per come sono in realtà. So che mi conosce da una vita, ma siamo cresciuti, abbiamo caratteri diversi, molto diversi, e ho paura che con il tempo si stanchi di me.
« Shane, sono dove mi hai lasciata... Ci sarò sempre per te, nonostante tutto. » spero di non pentirmi di questa mia frase, ma è così. Sono diventata più forte, non striscio ai suoi piedi, so anche dire di no, ma il mio affetto per lui non è mai cambiato.
« Dimostralo, allora. » si gira di scatto verso di me, sbattendo lentamente le palpebre.
« In che modo? » mi acciglio, arricciando il naso e lui si lecca le labbra.
« Sono stato invitato da mio padre, a Natale. Vieni con me, per favore. Non posso andare da solo, non riesco. » si morde il labbro, impaziente, e posso soltanto immaginare il battito veloce del suo cuore.
« Mi stai prendendo in giro? Ti sei dimenticato ciò che ha fatto tuo padre o sei scemo? » gli chiedo, prendendo leggermente le distanze da lui. È uno scherzo, spero. Per colpa di suo padre, il mio rapporto con Shane è andato in frantumi, sono stata bullizzata, e ho passato l'inferno.
« Mallow, lo so, hai ragione. Solo questa volta, ti prego, fallo per me. Io devo- » si blocca, passandosi la mano tra i capelli, sospirando. Lui deve, cosa?
« Cosa? » domando, assottigliando lo guardo, premendo le labbra tra di essere, fino a formare una linea retta.
« Nulla. » risponde velocemente, evitando il mio sguardo. Eh, sapevo già la risposta. Ci ho provato, comunque.
« Ti chiedo solo questo, Mallow. Niente di più...» fa la faccia da cucciolo abbandonato e sorrido in modo forzato. Vorrei strangolarlo, ma penso di riuscire a gestire la cosa. Quanto potrebbe andare male?
Sfiga, non prenderla come una sfida anche questa volta.
« Ma dovrei passare il Natale con voi...mia madre darà di matto. Comunque, va bene, ti accontento. » sospiro, alzandomi in piedi. Si alza anche lui, venendo verso di me per abbracciarmi. Appoggia la fronte alla mia, sorridendomi e poi fa unire le nostre labbra, facendo scorrere le sue dita lungo la mia mascella, spostando la mano sulla gola e poi verso il petto. Mi stringe la vita, approfondendo il bacio e mi attira di più verso di sé.
All'improvviso si allontana, guardandomi con un sorrisetto malizioso e solleva di poco la sua maglietta, abbassandosi di poco i jeans, girandosi di lato.
Mi fa vedere il suo fianco, mostrandomi il suo tatuaggio e mi avvicino per sfiorarlo con le dita.
La scritta Back to you, con un piccolo marshmallow accanto, colora la sua pelle. Guardo Shane e un ampio sorriso si fa spazio sul mio volto.
« L'ho fatto quando ero in Francia. Una sera, io ed Alex, stavamo rimuginando su alcuni ricordi, ci mancava l'America, soprattutto casa, e quindi... Mi sei venuta in mente tu. Perciò, gli ho detto di farmi questo tatuaggio. Perché sapevo che un giorno io sarei tornato da te. » sistema i suoi vestiti e mi dà un altro bacio sulle labbra.
Alex ha ragione, questa è una telenovela spagnola. Il mio povero cuore non regge.
« Dunque, riguardo il Natale, ecco, dovrai comportarti come un signorina per bene. Niente insulti, niente sguardi omicidi, niente sarcasmo e, per l'amor del cielo, non parlare di Nemo e non alludere al suo amore verso la tua biancheria o al fatto che sia pervertito. » dice, alzando le sopracciglia.
Lo guardo seria e poi scoppio a ridere, dandogli un colpetto sul braccio.
« Ma che problemi ti affliggono? » chiedo, iniziando camminare verso il marciapiede.
« Sono serio, Mallow » grida alle mie spalle. Alzo il pollice in su e annuisco.
«Lo sono anche io, Wayland » rido, affrettando il passo. Shane mi raggiunge, mettendo le mani sui miei fianchi e avvicina la bocca al mio orecchio.
« Non vedo l'ora di perdermi tra le tue gambe, un giorno » ed ecco che sono morta.
« Andiamo, ti porto a casa, scommetto che stai morendo di sonno » sorride, prendendo la mia mano.
« Non puoi perderti tra le mie gambe, non sono mica un labirinto » ed ecco che l'ho detto.
********
Mi sento come se fossi la moglie di Dracula. Mi sono risvegliata dopo non so quante ore di sonno, nel mio letto, con dei vestiti puliti addosso, lavata e al calduccio. Come sempre Nemo rompe le scatole, sventolandomi davanti al naso la sua coda.
È come se fosse passato un secolo. La mummia è di nuovo sveglia.
Ricordo soltanto che, quando mia madre mi ha visto nel salotto, per poco non le è venuto un colpo al cuore. Voleva i dettagli della festa, ma ho preferito omettere certe cose.
Nemo si sdraia sulla mia pancia, allungando le zampette verso di me e appoggia la testa su di esse. Si lecca il musetto e mi guarda con i suoi occhioni, facendomi emozionare.
Oddio, gli sono mancata. Si avvicina al mio petto, posando la testa sul mio seno e alzo gli occhi al cielo. Che novità, davvero.
Lo coccolo, accarezzandolo sotto il mento e lui fa le fusa. Continua a guardarmi con quello sguardo tenero e la cosa si fa sospetta.
« Che cosa hai fatto? » gli chiedo e alza di scatto la testa, guardandomi spaventato.
Indietreggia, lentamente, fino a scendere giù dal letto.
«Nemo, che cosa hai fatto? Questa volta non esisterò a castrarti » lo rimprovero e lui si nasconde sotto la scrivania. Mi avvicino a lui, ma esce da sotto la scrivania e si allontana come un razzo dalla mia stanza. Guardo la scrivania e vedo la vaschetta del pesce vuota.
« PORCO NEMO, VIENI SUBITO QUI! SONO PROFONDAMENTE DELUSA, DOVE È FINITO KITTY? » grido, stringendo i denti. Vado come una furia verso la porta, ma trovo Nemo sulla soglia, con una rosa artificiale, di mia madre, in bocca. La mette giù e miagola.
« Stronzo, neanche il mio ragazzo si fa perdonare in questo modo. Vieni qua, pervertito » mi abbasso, tirando su con il naso e prendo Nemo in braccio.
« In fondo, io speravo che quel pesce fosse un regalo per te... » ridacchio, anche se non dovrei.
« Sei un killer di pesci, Nemo... Sono ancora delusa. Su, vai via. Lascia stare la tua padrona » lo metto giù e sospiro. Sapevo che non sarebbe durato troppo.
Sono davvero dispiaciuta per il pesce, Nemo dovrà imparare a rispettare i suoi limiti. Insomma, era un regalo da parte di Shane. Prendo il cellulare e inizio a cazzeggiare, dato che non ho nulla da fare.
Da: Harry, 11:30; Stai bene? Sei sana e salva? Rispondimi non appena leggi il messaggio
A: Harry, 14:26; Tutto bene, Harry. Sono a casa, mi ha dato un passaggio Shane. xx
Da: Harry, 14:30; Sono felice che tu stia bene, x.
A: Harry, 14: 31; Hai visto il mio regalo? Ti piace?
Da: Harry, 14:32; Lo amo. Grazie, Mads. L'ho già provata ;)
Sorrido. Sono felice che gli piaccia, ci speravo proprio.
A: Harry, 14;33; Mi fa piacere, ti voglio bene. X
Da: Harry, 14:33; La prossima volta svegliami, prima di andare via.
Penso che sia stata la prima volta in cui sono sgattaiolata fuori dal letto, come se fossi una di quelle ragazze da una botta e via. Mi sento un po' in colpa, ma so che passerà. Non è successo niente di che.
Apro Google e inizio a cercare immagini carine per metterne una come sfondo di WhatsApp.
Ne trovo una, abbastanza bella e clicco sul link del blog.
È una semplice immagine che racchiude un bosco e si vedono i raggi del sole che penetrano tra i rami degli alberi. È bella e inquietante allo stesso tempo. Si vede soprattutto il contrasto tra i colori scuri e chiari.
Mi sistemo meglio sul letto e guardo la didascalia sotto la foto.
Komorebi: (Giapponese) : la luce del sole quando filtra attraverso i rami degli alberi.
" Avete mai provato ad ammirare davvero lo spettacolo che offre la natura, per poi paragonarlo ad una persona a voi cara?
Lei è come questo bosco. La parte più scura potrebbe incutere timore ma, in fondo, tutti noi abbiamo un lato oscuro. L'importante è che ci sia sempre un raggio di sole a spezzare le tenebre.
Lei è il mio spiraglio di luce nelle giornate buie. "
Cose che non mi diranno mai nella vita.
Perché, giustamente, la maggior parte dei ragazzi sono stronzi, gay, amici, e niente, mi tengo il mio ragazzo che mi vede come un marshmallow.
È comunque una cosa dolce.
Guardo le altre immagini e sono davvero belle. Ogni foto ha una didascalia simile.
Nella foto ci sono due ragazzi su una panchina che ridono, probabilmente per qualcosa di divertente.
Jayus (indonesiano): quando si ascolta una barzelletta detta talmente male che finisce per far ridere.
" Quando ti lasci il resto del mondo alle spalle e ci siete solo voi, le risate, gli sguardi complici, i sorrisi che tentate di nascondere, i cuori che battono in sincronia, la testa vuota e l'anima in fiamme. Ecco, in quel momento, non importa quanto una battuta faccia schifo, farà ridere comunque.
E dipende dalle persone. Dipende dai sorrisi. Dipende dalle risate. Perché, ci sono persone che vorresti avere, ci sono sorrisi che vorresti baciare, e risate che vorresti registrare e impostarle come suoneria del telefono. "
Sorrido inconsapevolmente e, nonostante io non conosca questa persona, l'inizio della didascalia mi ha fatto pensare a me. Faccio talmente schifo a dire le battute, che le persone ridono lo stesso.
Chiunque egli sia, si vede quanto sia profondo.
Continuo a guardare altre immagini e decido di salvare il blog e metterlo tra i preferiti. È interessante e, almeno per una volta, avrò qualcosa di bello da guardare quando sarò in bagno, anziché leggere l'etichetta dello shampoo per la millesima volta.
Da: Harry, 15:16; A far venire il mal di testa sono i troppi pensieri o il dopo sbornia? Sono confuso.
A: Harry, 15:16; Entrambi, direi
Da: Harry, 15:17; Allora esci dalla mia testa e risparmiami il dolore, Mads.
A: Harry, 15:18; A cosa stai pensando?
Da: Harry, 15:19; Ho fatto un brutto sogno, in realtà, e svegliarmi da solo, mi ha fatto venire l'ansia. Ho questa angoscia che non va via.
A: Harry, 15:20; Benvenuto nel mio mondo. Ora capisci perché sono di cattivo umore la mattina ;)
Da: Harry, 15:22; Ho trovato Alex addormentato sul cesso, gli ho fatto una foto. Ma è vestito, tranquilla.
[ Allegato ]
Ma cosa... Questo ragazzo sta davvero messo male. Sta dormendo sul serio sul cesso, con un piatto ai suoi piedi e una bottiglia di coca cola nel lavandino.
Oh mio dio..
A: Harry, 15:25; Menomale che nessuno ha foto mie del genere, sarebbe troppo imbarazzante.
Da: Harry, 15:26; Infatti, ne ho di peggiori...
A: Harry, 15:27; HARRY!!!!
DA: Harry,15:28; Un giorno ti mostrerò la mia foto preferita. ;)
( E non è quella dove stavi cercando di vestire Nemo come Babbo Natale )
Perché avere un migliore amico così, comporta anche il rischio di essere presi in giro a causa di certe foto. Certo, è anche colpa mia, dato che le foto più idiote di me le ho mandate a lui.
Intanto ho una foto meravigliosa di Alex, da prenderlo in giro per il resto dei suoi giorni.
Esco dalla mia stanza e scendo in cucina, trovando mia madre seduta sulla sedia, mentre sfoglia una rivista.
Apro il frigorifero e prendo il succo d'arancia, versandone un po' nel bicchiere. Rimetto il succo a posto e mia madre si schiarisce la gola.
« Spero tu ti senta meglio ora » dice, senza alzare lo sguardo dalla rivista.
« Sì, cosa mi devi dire? » le chiedo, sedendomi davanti a lei.
« Niente, perché? » fa finta di niente, continuando a fingersi interessata ai gossip.
« Perché mi hai chiesto se sto bene, quindi devo reggere qualche brutta notizia, sentiamo...» alzo gli occhi al cielo, portandomi il bicchiere alle labbra e finalmente alza lo sguardo verso di me.
« Per la vigilia di Natale verrà la nonna, zio Earl, I tuoi cugini e qualche altro parente sperduto » borbotta, con fare annoiato.
« Fantastico, dimmi a che ora arrivano così saprò quando non farmi vedere in giro » dico seria e lei scuote la testa.
« Hai dato da mangiare al pesce? » cambia argomento e per poco non mi strozzo con la mia stessa saliva.
« No, ho dato da mangiare a Nemo... » sbuffo una risata e mi porto la mano davanti alla bocca. « A dire il vero Nemo si è servito da solo... »
« Stai dicendo che ha mangiato il pesce? » chiude la rivista, sgranando gli occhi.
« È Natale per tutti... Probabilmente era geloso, quindi l'ha fatto fuori » alzo le spalle e mia madre si colpisce la fronte, esasperata.
« Non mi esprimo, è meglio » chiude gli occhi, trattenendo un sospiro e sposta di lato la rivista, appoggiando i gomiti sul tavolo.
« Mamma sto con Shane » sbotto, aspettando una sua reazione.
« Lo so, non sono nata ieri. Secondo te non me ne accorgo, quando dici di andare a correre e invece scavalchi la staccionata e vai da lui? Insomma, tu non corri... Tranne quando il cibo è pronto. Lì ti fai proprio delle corse, che neanche alle olimpiadi vedi una roba del genere » soffoca una risata e mi guarda negli occhi, sorridendo lievemente. Va bene, non mi aspettavo una reazione del genere.
« Tesoro, in qualità di madre...» inizia, diventando seria.
« Oh, no...» mi lamento, battendo la fronte contro il tavolo.
« Ne hai dovute passare troppe a causa sua, ti ricordi, vero? Mi ricordo anni fa quando tornavi da scuola e ti chiudevi nella tua stanza, a volte piangevi, altre volte gridavi di volerlo uccidere. Spero soltanto che tu abbia fatto la cosa giusta. Forse qualche anno fa ci speravo in qualcosa di più tra di voi, magari quando sareste stati più grandi. Ma ora...» sospira, pressando le labbra, nervosa.
« Ora lo vedo come il ragazzo che ti ha fatto del male e, in qualità di madre, è il mio dovere staccargli la testa dal collo, se dovesse ferirti. » mi punta il dito contro, avvertendomi e deglutisco.
« Non dovrebbe essere il compito di papà? » chiedo, alzando un sopracciglio.
« Scusa, mi stai sottovalutando? » chiede, offesa.
« No, affatto...» mi alzo dalla sedia, prendendo il bicchiere vuoto, mettendolo nel lavandino.
« Bene, perché da giovane davo dei pugni favolosi ai ragazzi » ridacchia.
« Ora si spiegano tante cose...» sorrido, dandole il cinque e lei annuisce.
« Lava il bicchiere, non sono la tua schiava. E devi aiutarmi a pulire casa » mi informa, prima di dirigersi verso la porta della cucina.
Lei non è la mia schiava, ma io sono la sua.
« E invita Harry per la vigilia di Natale insieme a Sarah, mi manca » fa spallucce, uscendo dalla cucina. Lavo velocemente il bicchiere e poi corro fuori dalla cucina, raggiungendo mia madre.
« Forse volevi dire che ti mancano. »
« Ovvio, cosa ho detto io? » chiede, sorpresa.
« Vabbè...Adotta Harry, già che ci sei »
« Magari » sospira.
« Cosa? » le chiedo, fulminandola con lo sguardo.
« Domani pomeriggio andiamo a comprare i regali, ora vai a prendere la scopa e inizia a darti da fare » batte le mani, mettendomi ansia e la guardo male.
Perché ho la sensazione che le feste natalizie saranno un disastro?
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Mentre il mio account è: _shadowhunters_96
Shane mi fa tenerezza 💕 Anche se, la sua richiesta è piuttosto azzardata 😂 Voi come vi immaginate il Natale con Maddie, a casa del padre di Shane?
Cosa strana, Shane non arrabbiato. 😱
Bitch, I'm fabulous! 😂
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