capitolo 34

What about us?
What about all the plans that ended in disaster?
What about love? What about trust?
What about us?

È da circa venti minuti che mi guardo allo specchio con una faccia schifata. Perché diavolo mi sono vestita così? Scuoto la testa e apro nuovamente l'armadio, cercando qualcosa che fa a caso mio. Non so neanche perché ho dato corda a mia madre, avrei dovuto saperlo che sarei stata orribile vestita così.
Chi diavolo si mette la camicetta per andare ad un concerto?

Inizio a rovistare tra i vestiti, mentre sento Jolene sbuffare ogni cinque secondi, dato che siamo in ritardo.
Tiro fuori dall'armadio una felpa nera con la scritta Normal people scare me, di American Horror Story.
Prendo un paio di skinny chiari, con gli strappi alle ginocchia, e le converse nere con le borchie.
Ora va molto meglio. Vado in bagno a cambiarmi e, una volta finito, passo ai capelli e il trucco.

Neanche se stessi andando ad un appuntamento.

Pettino i capelli e li sistemo con le dita, e poi ritorno nella mia stanza, trovando Jolene ancora nella stessa posizione.

Beh, ora sembra anche lei più felice di vedermi vestita in questo modo.
Lei indossa una camicia larga, a quadretti neri e rossi, un paio di jeans neri e i suoi soliti anfibi neri.
Qualche giorno fa si è fatta i capelli viola e mi chiedo se la vedrò mai con i suoi capelli al naturale, dato che cambia colore due volte al mese, se non di più. Resterà senza capelli un giorno.

Come al solito, ha truccato gli occhi in modo decisamente eccessivo, però è sempre bella. Sembra la sorella di Avril Lavigne, o qualcosa del genere. E, miracolo, non ha il rossetto.

Si avvicina a me e mette le mani nei miei capelli, scompigliandoli, dandoli una forma, per non averli proprio lisci come gli spaghetti. Prende i suoi trucchi dalla borsa e mi fa segno di sedermi sul letto.

« Ora ti trucco e devi lasciarmi fare, almeno una volta nella tua vita, truccati più del solito. » dice, con tono serio. Beh, non amo molto truccarmi, perché probabilmente farei schifo pure da truccata, o sembrerei talmente diversa da non riconoscermi neanche io.

Chiudo gli occhi e inizia ad applicare l'eyeliner, spero soltanto che non lo metta come se lo mette solitamente lei.
Cerco di reprimere l'impulso di aprire gli occhi, dato che una volta mi stavo per cavare l'occhio da sola.

Inizia a mettermi anche il mascara e poi mi dice di aprire gli occhi, sorridendo soddisfatta. Prende la matita nera e mi fa segno di guardare in alto, mentre lei inizia ad applicarla, facendomi lacrimare.

« Wow, ora i tuoi occhi sono molto più belli » dice, contenta del lavoro che ha fatto su di me. Prende tre rossetti, indecisa su quale mettermi. preferirei non mettere il rossetto, perché divento sempre un clown.
Sceglie un colore, simile al colore delle mie labbra, mettendole più in evidenza.

Una volta finito, prendo il cellulare e io e Jolene scendiamo al piano di sotto, pronte ad andare.

« Divertitevi ragazze, noi vi raggiungeremo dopo » dice mia madre, abbracciandoci.

« Chi ci viene a prendere? » le chiedo, mentre usciamo fuori.

« Jack e Annabelle » dice, con un sorrisetto. Quindi è scattato qualcosa tra quei due?
Una volta in strada, vedo poco più in là la macchina di Jack, quindi Jolene mi afferra dal braccio e mi fa segno di muovermi.
Beh, lei sarebbe dovuta essere lì già da prima, dato che deve cantare anche lei.

Saliamo in macchina, ma mi do subito uno schiaffo sulla fronte.

« Che hai dimenticato, ora? » chiede Jolene, accigliandosi.

« Mi sono dimenticata di dare da mangiare a Kitty. Oddio, l'ho detto che morirà prima del dovuto » mi copro il viso con le mani e vedo Jack girarsi verso di me.

« Nemo ha una compagna? » chiede, alzando un sopracciglio.

« No, è il pesce che mi ha regalato Shane » sbuffo e Annabelle scoppia a ridere.

« Shane ti ha regalato un pesce? » domanda Jack, confuso.

« Sì, un pesce. È così strano? » mi sporgo tra i due sedili e Jack parte. Annabelle fa spallucce e sospira.

« Pensavo ti riferissi al suo pesce, non ad un vero pesce. Insomma, da quando Shane regala pesci? » scoppia a ridere, guardandomi nello specchietto retrovisore. Gli mostro il dito medio e gli faccio la linguaccia. Annabelle è seduta sul sedile anteriore e si attorciglia in continuazione una ciocca di capelli intorno al dito, mentre guarda Jack. Sicuramente si è presa una bella cotta.

Quando arriviamo in una delle piazze più frequentate della città, Jack parcheggia un po' più lontano, dato che quasi tutti i posti sono pieni, ed esco fuori, come se non vedessi l'ora di respirare aria fresca.
Metto le mani dentro le tasche enormi della felpa e, con un grande sorriso, mi dirigo verso il luogo dove si trova il palcoscenico.
Il posto è abbastanza carino e troppo spazioso. Ci sono già un sacco di persone, alcuni cantano per i fatti loro, altri già fanno selfie idioti.
Cerco di intravedere Harry da qualche parte, ma qualcuno afferra il mio braccio.

« Ma guarda chi abbiamo qui » sghignazza Alexis.

« Non toccarmi, strega. » le tolgo la mano dal mio braccio, e lei alza gli occhi al cielo.

« Stai cercando Harry, per caso? » chiede, ammirando le sue unghie, lunghe due chilometri.

« Sì, ora spostati » la spingo e lei inizia a ridere.

« È dalla parte opposta del palcoscenico. Cammina dritta, proprio verso quell'albero, e lo troverai » mi indica un albero, in un luogo meno affollato e le rivolgo un'occhiata sospettosa. Dovrei fidarmi di lei? Si allontana, sculettando, come sempre, e si unisce subito al suo gruppo di amiche.

Mi faccio spazio fra le persone e vado a cercare Harry.
Scorgo due figure dietro l'albero, così mi avvicino di più.

Avrei preferito aspettare insieme agli altri.

Harry e Hannah si stanno quasi per mangiare la faccia, contro quel fottuto albero. Lei tiene le mani sulla sua schiena, come se non volesse lasciarlo andare, mentre lo attira sempre di più verso di lui. È appoggiata all'albero e la figura scura e longilinea di Harry, torreggia su di lei. Tiene una mano sulla corteccia, proprio sopra la sua testa, e l'altra mano sul suo fondoschiena.

Non ho mai visto Harry scatenarsi con una ragazza e, in tutta onestà, avrei preferito non vedere questa scena. Indietreggio, per tornare indietro, ma per sbaglio calpesto il piede di una bambina.

« Scusami, non ti ho vista » le dico, sperando che non inizi a piangere.

« Sei orba? Stupida » ribatte, con rabbia. Ma che cavolo? Più incazzata di mia madre quando invece del sale, metto lo zucchero nel cibo.

« Non urlare, ti ho chiesto scusa, bambina del cavolo » ringhio e lei spalanca la bocca, scioccata.
Merda, forse avrei dovuto limitarmi alla parola scusa.

« Mads? Che ci fai qui? » la voce di Harry mi arriva come un mattone in testa. Chiudo gli occhi e inizio a maledirmi in tutte le lingue, anche se conosco solo l'inglese.

« Ero venuta a salutarti, ma ho visto che eri impegnato, quindi... Ci vediamo dopo, Harry » mi giro velocemente, schizzando via come Flash, per non guardarlo in faccia, dato che sono troppo imbarazzata.

« Cazzo, aspetta! » lo sento correre dietro di me, così mi fermo, ma quando mi giro verso di lui, sbatto contro il suo petto.

« Perché diavolo scappi? » aggrotta le sopracciglia e afferra il mio polso.

« Perché eri impegnato con Hannah, no? Sarei dovuta rimanere lì, ad assistere a quella scena? » gli chiedo, tirando via il polso dalla sua stretta. I suoi occhi verdi sembrano più scuri, quasi pieni di rabbia e le sue labbra sono gonfie, a causa dei troppi baci, suppongo.

« Sì, hai ragione. Scusa, lei è venuta da me, non io da lei. Voglio dire, si è praticamente aggrappata a me... » si passa la mano tra i capelli, in modo nervoso, e distoglie lo sguardo.

« Va bene, non m'importa » gli do le spalle nuovamente, con l'intento di andare a cercare Jolene e gli altri, ma Harry mi segue.

« Cristo, Maddie! Quale cazzo è il problema ora? » grida alle mie spalle. Già, quale diavolo è il problema ora? Oddio, sto diventando matta e mi sto comportando come una bambina stupida.
Non so neanche perché me la sto prendendo con Harry, sono stupida al quadrato.

Loro due si frequentano, me l'ha detto lui stesso, anche se non è niente di serio. Forse è la sua scopamica o qualcosa del genere. Ma perché cavolo non si trova una brava ragazza?

Mi giro nuovamente verso di lui, trovandolo a pochi centimetri da me e mi si mozza il respiro, per la troppa vicinanza.

« Qual è il problema, cupcake? » dice, posando una mano sul retro del mio collo, guardandomi negli occhi. Quanto odio il contatto visivo, mi sento sempre a disagio.

« Nessuno, Harry. Scusami, volevo farti sapere che ci sono e augurarti buona fortuna » sorrido, mentre le sue braccia mi attirano verso di lui, stringendomi forte.

« Non fare più l'idiota, mi fai prendere certi colpi a volte... » mormora tra i miei capelli, dandomi poi un bacio sulla tempia.

« Devo andare, mettiti vicino al palcoscenico, devo vederti » dice e corre via, lasciandomi con il fiato sospeso. Va bene, questo è stato strano. Vedo Alex correre verso di me, con due corn dogs in mano e due bicchieri grandi di coca cola.

« Ciao musona, ti ho preso da mangiare. Andiamo » mi fa segno di seguirlo e mi alzo sulle punte delle scarpe, per cercare Jack e Annabelle, ma vedo soltanto Shane mentre parla con Alexis. Sembra quasi un litigio.

Alex si fa spazio tra le persone e lo seguo, stando attenta a non urtare le persone. Quando arriviamo vicino al palcoscenico, mi passa il corn dog e la coca cola e lo ringrazio.

« Grazie, Alex, sei molto gentile » gli dico, dandogli una gomitata, in modo scherzoso.

« Ogni volta che vedo un würstel, ti penso. » dice, con aria sognante. So che sta scherzando e che ha questo modo di parlare con tutti, ma è una bella persona quando è se stesso.

« Emozionante, Alex. » ridiamo entrambi e fa spallucce. Il preside sale sul palcoscenico e inizia a presentare la scuola e il gruppo che canterà, tenendo un discorso di solidarietà per le persone bisognose e malate.
Spero davvero che quest'associazione riceva più fondi possibili, dato che sono per i bambini.

I ragazzi salgono sul palcoscenico, mentre il preside continua a parlare, e vedo Harry parlare con Jolene.

Indossa una felpa grigia, un paio di skinny neri e un paio di stivaletti di pelle, dello stesso colore. Tiene le mani dentro le tasche, mentre parla con il ragazzo che suona la chitarra. Jolene ride e anche i ragazzi, chissà di cosa stanno parlando.

Beh, quel che so è che le canzoni non saranno degli anni ottanta, ma abbastanza attuali, visto che sono coinvolti soprattutto i giovani.

Una volta finito il discorso, Harry prende il microfono, come se fosse la cosa più naturale, o come se lo avesse già fatto prima, e avanza verso di noi. È serio, il suo viso non traspare alcun segno di nervosismo, e i suoi occhi vagano tra la folla.
Quando il suo sguardo si posa su di me, sorride ampiamente e mi fa l'occhiolino. Sembra, quasi, sollevato. Introduce se stesso e i ragazzi e iniziano con la prima canzone, che è 21 guns.

« Se fossi femmina, mi metterei a urlare e saltare, ma mi contengo » dice Alex, accanto a me. Sembra davvero su di giri.

Non riesco a staccare gli occhi da lui, sembra completamente immerso nella musica, come se fosse parte di lui.
La gente sembra apprezzarlo, perché subito si mettono ad applaudire e le ragazze fanno degli urletti isterici.

« Vi piacciono i Twenty one pilots? Spero di sì, perché la prossima canzone si intitola Trees » dice, sorridendo al pubblico.

Questa canzone mi fa venire la pelle d'oca, soprattutto quando è lui a cantarla.
Ha sempre quel sorriso stampato sul viso, mentre cerca di coinvolgere il pubblico, battendo anche lui le mani, mentre canta.
E ogni volta che dice la parola Hello, mi si mozza il respiro, a causa della sua voce.

Nel frattempo mangio il corn dog e bevo la mia coca, guardando di sottecchi Alex che si scatena come impazzito. Spero solo che non vomiti qui.

Mi godo ogni singola parola, ogni singola canzone e ogni singolo sguardo.
Mentre il concerto prosegue, io e Alex ci mettiamo a ballare, soprattutto quando
Harry e un altro ragazzo cantano More than you know.

Due braccia mi circondano la vita da dietro e riconoscerei ovunque il profumo di Shane. Non appena mi giro verso di lui, la sua bocca si posa immediatamente sulla mia, facendomi sussultare. Le sue mani incorniciano il mio viso, stringendo piano le mie guance, mentre la sua lingua accarezza piano il mio labbro inferiore, volendo sempre di più. Siamo in pubblico e Shane mi sta infilando la lingua in bocca davanti a tutti, e io mi sento come se fossi drogata. A meno che Alex non mi abbia messo qualcosa nella coca cola.

Sento la sua mano tra i miei capelli, mentre approfondisce sempre di più il bacio. Alex mette le mani tra di noi, staccandoci, e ci guarda male.

« Non qui, cazzo » borbotta, indicando le persona intorno a noi. Sono sicura di essere diventata rossa come un pomodoro, ma faccio finta di niente. Shane sorride sghembo e afferra la mia mano, attirandomi verso di lui.

« Sii la mia ragazza, Mallow. Per favore » grida, per farsi sentire e avvicina nuovamente il suo viso al mio.
Deglutisco, incapace di rispondere e lo guardo negli occhi. Non penso sia una buona idea al momento, ma forse è un bene provarci.
Sentiamo la canzone Photograph, di Ed Sheeran e Shane continua a guardarmi con occhi colmi di speranza.

« Va bene, però...» non mi lascia finire, perché le sue labbra premono nuovamente contro le mie, facendomi perdere cento battiti. Prima o poi morirò, lo so.

Non so quante canzone hanno cantato, il pubblico è felice, le persone ballano e scattano le foto, e soltanto quando non sento più la voce di Harry e degli altri ragazzi, mi rendo conto di essere nella merda.

Alex mi guarda, quasi con compassione e poi abbassa lo sguardo. Cosa diavolo è successo? Shane sorride, stringendo la mia mano e, quando alzo lo sguardo verso il palcoscenico, vedo Jolene guardarmi con disgusto, mentre se ne va, per lasciare il palcoscenico ai ragazzi dell'altra scuola.

Perché sia Alex che Jolene mi hanno riservato lo stesso sguardo?

Cazzo. Cazzo. Cazzo. Harry ha visto tutto.

Lui mi ha parlato di Hannah, ma io non gli ho detto niente di Shane.

Merda, fottuta stupida.

« Stasera c'è una festa, vuoi venire? » mi chiede Shane, ma lo guardo come se non stessi capendo più niente. Annuisco e Alex si avvicina a me.

« La porto a prendere da mangiare, torniamo subito » gli dice, spingendomi, e facendoci spazio tra la folla. Mi prende dal braccio, camminando sempre più velocemente e ho capito cosa sta cercando di fare.

Mi sta portando da Harry, ma forse è troppo tardi, perché Harry sta andando via con Hannah, senza neanche girarsi.

Jolene parla con con un gruppo di amici e Alex sospira profondamente, facendomi segno di seguirlo in un luogo più appartato.

« Harry ha visto tutto, vero? » gli chiedo e lui annusice.

« Avresti dovuto vedere la sua faccia, Mads... Sembrava veramente ferito, non tanto per il bacio, ma per l'altro fatto » dice, facendo una smorfia.

« Ovvero? » mi prendo la testa tra le mani e mi aspetto il peggio, ormai.

« Beh, ti ha dedicato tipo due canzoni, mentre tu eri completamente con la testa tra le nuvole. » mi spiega, toccandosi il piercing al sopracciglio.

« A me? Che canzoni? » mi siedo su una panchina e cerco di calmarmi, mentre sento le mani sudarmi.

« Hey there Delilah e l'ultima è stata Photograph. Cioè, te l'ha proprio dedicata, ha fatto il tuo nome, mentre tu stavi limonando con Shane. La cosa peggiore è che, l'hanno apprezzata tutti, tranne te. Mi dispiace, Maddie... Non ti ha tolto gli occhi di dosso e probabilmente ha sperato fino all'ultimo minuto che tu ti girassi verso di lui. » si avvicina a me, abbracciandomi e poco più lontano da noi, vedo Alexis sorridermi. Solo lei mi mancava ora.

Annabelle corre verso di noi, felice, con il cellulare in mano e Jack la segue.

« È stato bellissimo, troppo emozionante, avrei voluto essere al tuo posto » fa dei versetti da fangirl scatenata e mi fa capire ancora di più quanto
io faccia schifo. Ecco perché Harry voleva vedermi, ecco perché mi ha detto di mettermi vicino al palcoscenico.

« Guarda Maddie, guarda » mi mostra il video, mentre il mio cuore si sta lentamente spezzando.

« Questa canzone la dedico ad una persona speciale e so che capirà. Magari un giorno sarò lontano, questa canzone è per ricordarti di me. » sento la sua voce e lo vedo sorridere a tutti, mostrando le fossette, mentre inizia a cantare Hey there Delilah.

Mi sono persa la parte più bella.

Sorride, chiude gli occhi mentre canta, e so che ci sta mettendo tutto se stesso.

Mi sto odiando da morire.

« Questa è l'ultima canzone e la dedico alla stessa persona. Questa è per te, Mads » sorride, ancora una volta, prima di iniziare a cantare Photograph.

Ma il suo sorriso si sta spegnendo lentamente, mentre i suoi occhi fissano un punto in basso, suppongo sia io.

« And if you hurt me
That's okay baby, only words bleed
Inside these pages you just hold me
And I won't ever let you go » canta, chiudendo gli occhi.

Stringe qualcosa in una mano, come se fosse un pezzo di foglio, ma non riesco a capire bene.
Restituisco il cellulare ad Annabelle e Jolene ci passa davanti, lanciandomi contro una foto, scattata con la Polaroid.
Mi guarda, con rabbia, e osservo la foto.
Siamo io e Harry, abbracciati, davanti al cancello della scuola.

« Fanculo! Fanculo a tutto » grido, mentre le lacrime scendono sulle mie guance. Mi allontano da loro, mettendomi a correre, finché non esco in strada e fermo il primo taxi che passa.

*****

Busso freneticamente alla porta, come se volessi sfondarla, reprimendo tra i denti un verso di frustrazione.
Sono venuta a casa sua, sperando di trovarlo qui. Ma sto perdendo le speranze, dato che non mi apre nessuno.
Continuo a bussare, finché la porta non si apre bruscamente e un Harry arrabbiato e con soltanto dei boxer addosso, mi guarda dalla testa ai piedi.

« Ciao, Maddie. » dice, senza alcuna emozione.

« Mi dispiace, Harry. Mi dispiace così tanto, sono una stupida. Mi sento così male, giuro che mi sto odiando un casino, vorrei prendermi a schiaffi da sola. » singhiozzo, mentre il suo sguardo resta fisso per terra. Neanche mi guarda. Una mano si posa sul suo bicipite e vedo Hannah, dietro di lui, con solo una sua maglietta addosso.

« Oh... Scusa, di nuovo. Non volevo interrompere » mi asciugo le lacrime, sentendomi dannatamente umiliata.

« Aspetta » dice, con voce talmente roca, da farmi rabbrividire.

« Hannah se ne stava andando. » dice, rivolto alla ragazza.

« No, vado io, possiamo parlare dopo » mi affretto a dire, ma lui sbuffa e guarda la ragazza, che scompare subito dietro le sue spalle. Probabilmente è andata a vestirsi. Perfetto, ora mi sento in colpa più di prima.

Harry si sposta, per farmi entrare, e abbasso lo sguardo, mortificata. Mi dirigo in cucina, lasciando Harry con Hannah, mentre finiscono di parlare.
Appoggio la testa sul tavolo e sento nuovamente le lacrime accumularsi.

Vaffanculo a me. Non doveva finire così.

Harry entra in cucina, a petto nudo, ma si è messo un paio di pantaloni della tuta addosso. Per fortuna.

Si siede di fronte a me e ho quasi paura di guardarlo negli occhi.

« Harry- » sto per continuare, ma lui mi blocca.

« Sul serio, Maddie? Una fottuta cosa ti ho chiesto! L'ho fatto per te, lo sai? Non mi aspetto un grazie, non mi aspetto niente a dire il vero, mi aspettavo soltanto un maledetto sguardo, per saperti lì e non con la testa fra le nuvole e con la tua lingua nella bocca di Shane. » grida, alzandosi in piedi, dandomi le spalle.

« Mi dispiace, è successo tutto in fretta, non sapevo che diavolo fare »

« Tranquilla, in ogni caso avrei dovuto aspettarmelo. Non è questo il punto, comunque » si gira bruscamente verso di me, facendomi sussultare.

« Non hai sentito un cazzo dell'ultima parte e sai cosa, Maddie? Sai cosa mi ha dato più fastidio? » sorride, quasi come un sadico e scuoto lentamente la testa.

« Il fatto di aver cantato con il cuore per te e tutto ciò si è mostrato inutile. Mi è sembrato di cantare soltanto per rendere magica la vostra atmosfera, il vostro momento. Avevo cantato per noi e, in realtà, mi è sembrato di farlo per voi. Congratulazioni, comunque » sputa le ultime parole, con rabbia.

« Harry, onestamente, tu stai frequentando Hannah, io sto con Shane, siamo entrambi sulla stessa onda, no? »

« Scusami? Stai con Shane? » mi guarda perplesso e poi scoppia a ridere.

« Smettila! Sì, me l'ha chiesto quando...»

« Quando ti stavo fottutamente dedicando una canzone » finisce la frase per me e appoggia i palmi della mano sul tavolo, piegando la testa in avanti, guardandomi con una tale intensità, da farmi sentire completamente inutile.

« Non dovevo venire » mi porto la mano davanti alla bocca e mi dirigo velocemente verso l'uscita.

« Non osare andartene, ora » grida alle mie spalle.

« Parliamo domani, per favore » rispondo con voce rotta dal pianto. La sua mano afferra la mia, facendomi girare di colpo verso di lui e mi abbraccia.

« Siamo a posto, Mads. Non importa, è solo una canzone, te la posso cantare altre mille volte » sussurra al mio orecchio, stringendomi ancora di più. Gli circondo la vita con le braccia, appoggiando la guancia sul petto, all'altezza del suo cuore e chiudo gli occhi.

« Sono così idiota, lo so. Puoi insultarmi se vuoi » mormoro, tirando su con il naso.

« Non esagerare, cupcake. Ormai è andata così, non fa niente. Davvero stai con Shane, ora? » chiede, staccandosi da me, lentamente, per guardarmi negli occhi.
Porta le mani sulle mie guance, asciugandomi le lacrime e poi mi tocca la punta del naso, facendomi sorridere.

« Sì, così sembra...me l'ha chiesto, ma sono scappata via, oddio » mi prendo la testa tra le mani e lui mi guarda con un cipiglio.

« In che senso sei scappata via? » chiede, strizzando gli occhi.

« Ti ho visto andare via, sapevo fossi triste, quindi ho fatto quello che hai fatto tu l'altro giorno quando hai lasciato Hannah per venire da me. I migliori amici servono a questo, no? Devo... » sospiro « curare, dove ho ferito, giusto? »

« No, devi muovere il culo e andare da lui. Probabilmente gli devi qualche spiegazione e, sinceramente, non voglio che litighiate per colpa mia o nostra, Mads. Sii felice e basta » sbuffa, facendo qualche passo all'indietro.

« Quindi, siamo davvero a posto? » gli chiedo, speranzosa.

« Sì, vai. » mi sorride e gli do un bacio sulla guancia.

« Grazie, Harry. Scusa se a volte faccio schifo come migliore amica. »

« Facciamo entrambi schifo, soltanto a volte. Ci sentiamo più tardi » ride, dandomi un bacio sulla fronte e poi mi apre la porta. Lo saluto l'ultima volta e poi vado via.

Il problema non è il nostro litigio o l'aver fatto schifo come migliore amica. Il problema è che il mio cuore continua a sanguinare, nonostante io e lui abbiamo fatto pace.

Vi ricordo che la storia la sto scrivendo io, quindi se non vi piace come prosegue, smettete di leggere. :)
Non posso accontentare tutti e, se avessi voluto farlo, avrei scritto la storia insieme a voi. Spero vi piaccia lo stesso, perché ci metto il cuore a scriverla.

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