capitolo 3

Appena apro gli occhi osservo Nemo, che dorme sulla mia pancia, beatamente. Questa palla di pelo pesa un po' troppo per essere un gatto. Alzo un sopracciglio e decido di fargli uno scherzo.
Io e Nemo abbiamo un rapporto molto strano, ma bello. Lui risponde solo ai miei ordini, mentre con gli altri fa quello che gli pare. Nonostante sia un gatto, è abbastanza dispettoso. E, sì, a volte gli parlo come se fosse una persona. Perché lui mi capisce quasi sempre. Beh, com'è il detto "Tale madre, tale figlia", in questo caso dovrebbe essere "Tale padrona, tale gatto". Sono un po' terribile, a volte sembra che ci facciamo dispetti a vicenda, ma, in fondo, so che mi ama.

Sbadiglio, tenendo un occhio chiuso e uno aperto. Non ho voglia di alzarmi dal letto. Ogni mattina è un incubo. Sono passati anni, ma ancora non mi sono abituata. Insomma, non sono una persona mattiniera. Davvero esistono al mondo persone che si alzano di buonumore, sorridono, e vanno a correre? Io a colazione rischio di addormentarmi pure con la testa nel piatto, tanto per la cronaca.
Sghignazzo, mentre la mia mano si avvicina alla testa di Nemo. Sono pronta alla sua sfuriata.

Gli infilo un dito nell'orecchio, ridacchiando, mentre lui per poco non salta in aria. Se solo fosse stato possibile, probabilmente sarebbe rimasto attaccato soffitto.
Inizia a miagolare, come se fossi il suo peggior nemico, e mia madre fa irruzione dentro la stanza,  guardando la scena sconvolta.
Nemo corre come un disperato per la stanza, nascondendosi sotto la scrivania e sorrido innocentemente. Mi guarda male, e rizza il pelo, mostrandomi i denti, come se fosse un leone. Questa è una dichiarazione formale di guerra.

« Ma che cosa fai al povero gatto? » mia madre si porta la mano davanti alla bocca, e Nemo esce da sotto la scrivania, andando verso di lei, strusciandosi sulle sue gambe.
« Traditore! Non cercare alleati. » gli dico. Ma lui, come risposta, si gira, mostrandomi il suo didietro, mentre si allontana, camminando come se avesse vinto. Alzo gli occhi al cielo, puntando, poi, lo sguardo su mia madre, che è ancora ferma sulla soglia della porta, con le mani sui fianchi e gli occhi ridotti in due fessure.

« Vai subito in bagno a lavarti le mani! E scendi giù a fare colazione » mi punta il dito contro e alzo gli occhi al cielo.

Salto giù dal letto, letteralmente, come se potessi avere dei superpoteri e volare sempre più in alto, rischiando di inciampare nel cuscino che ho lasciato a terra, e slogarmi la caviglia. Perché il cuscino è per terra?

Domanda un po' stupida, dato che l'ha detto perfino Harry che quando dormo, sembra che stia facendo a botte come un ninja, muovendomi come un anguilla, e gettando a terra tutto.

Ah, e la cosa peggiore che avesse mai potuto confessarmi, è che parlo nel sonno.
Questa sì che è una cosa terribile.
Questo spiega perché la mamma mi ha guardato male per due giorni, quando le ho detto che non avevo voglia di mangiare i broccoli, soltanto perché, qualche giorno dopo è esplosa, dicendomi di essere stata poco delicata anche nei sogni. Sostiene di aver ammesso che i suoi broccoli mi facciano schifo.

In realtà io odio i broccoli e odio il sushi. Sono forse le cose che odio di più al mondo.

Cammino svelta verso il bagno e mi ci chiudo dentro. Mi lavo le mani e la faccia, dopodiché mi fermo davanti allo specchio e faccio la linguaccia.
Sì, ho dei seri problemi mentali. E la cosa peggiore è quando mi fermo e parlo con me stessa allo specchio, facendo finta di essere una superstar famosa, magari qualche attrice, e interpreto un ruolo. Le mie performance davanti allo specchio sono uniche.
E il mio migliore amico ne sa qualcosa, dato che la prima volta che mi ha visto, è rimasto fermo sulla soglia della porta, con lo sguardo smarrito, quasi scioccato, incredulo a ciò che aveva davanti agli occhi.

Esco dal bagno e scendo le scale, rischiando come al solito di cadere e spezzarmi l'osso del collo. Non scendo le scale come le persone normale, solitamente salto quattro scalini alla volta.

Entro in cucina e trovo papà che beve il suo caffè e legge il giornale, e mamma che mette la colazione sul tavolo, mentre mi lancia occhiate di fuoco. Ehi, ma cosa ho fatto?
Nemo entra in cucina, e per poco mia madre non ha un arresto cardiaco.
Vuole bene a Nemo, ma in cucina non ci deve mettere il piede (nel suo caso la zampetta).

« Fuori! Nemo, vai fuori!» grida, indicandogli la porta, ma come al solito non obbedisce e viene a strusciarsi sulle mie gambe. Sbuffo, guardando il soffitto, e poi abbasso lo sguardo e Nemo mi guarda e miagola.

« Se non esci fuori, giuro che ti raso a zero » lo minaccio, e sgattaiola via, come se avesse visto un cane pronto all'attacco.

« Dovresti insegnare al tuo mostriciattolo di obbedire anche a noi! » afferro il bicchiere di succo di frutta e lo bevo tutto in un sorso. Appoggio il bicchiere di vetro sul tavolo, e poi dalla mia bocca esce un rutto epico.
Papà smette di leggere il giornale, mamma per poco non sviene, e Nemo è fuori dalla finestra, che sbircia dentro.

« Scusate, mi è scappato » mi giustifico, ridacchiando. Prendo una fetta di pane e spalmo di sopra la Nutella, sporcandomi le dita, e mamma sbuffa, mettendomi davanti un tovagliolo.

« Ti serve anche il bavaglino? » domanda, con tono sarcastico.
Eh, mamma. Non sei affatto simpatica!

Cerco di mangiare in pace, ma ad ogni suo sguardo furente, rischio di strozzarmi.

« Ma che c'è... » dico, con la bocca piena.

« Quel gatto... Non deve entrare in cucina. » sentenzia, e alzo le spalle. Non posso mica mettergli il guinzaglio.
Mi alzo dalla sedia e mi massaggio la pancia.
Sto per uscire fuori, ma la voce di mia madre mi impedisce di fare un altro passo.

« Lava il bicchiere e il piatto » mi dice e ci avrei scommesso che era ciò che voleva dirmi.

« Mettili nel lavello, dopo li lavo » borbotto e dopo sbadiglio così forte, che ho paura che mi si rompa la mascella.

« Dici sempre così e finisco sempre per lavare i piatti io. Che ho fatto per meritarmi una figlia così? » sbuffa e so perfettamente che non lo pensa davvero. Semplicemente si diverte a prendermi in giro.

« Tesoro, hai idea di dove sia finito il vaso che c'era sul mobiletto all'entrata? » domanda, mentre inizia a rimettere le cose in ordine e a pulire la cucina. Vaso? Quello che io e Harry abbiamo rotto?

« Tu non hai mai comprato un vaso » dico, il più seria possibile.

« Ma stai bene, tesoro? L'ho comprato insieme a te, non ti ricordi? » aggrotta le sopracciglia e mi gratto la nuca, facendo finta di riflettere.

« Non so di cosa stai parlando. Vado nel salotto, oggi niente scuola » la informo e poi mi dirigo verso il mio amato divano.

E ora una piroette, un salto in alto, e un tuffo sul divano.
Mi butto a peso morto e inizio a fare zapping.
All'improvviso lo schermo diventa nero e la scritta nessun segnale, mi fa imbestialire. Perché proprio ora?

« Tesoro, vai fuori a raccogliere i panni! Sta arrivando la tempesta, c'è un vento della Madonna! » grida mia madre dalla cucina. Ma perché non ci va lei? Ho ancora sonno e per poco non ritorno nella mia stanza.
Oddio, Nemo è fuori.
Mi alzo velocemente, vado a mettermi le ciabatte a forma di unicorno e corro verso la porta d'ingresso.

« Maddie, ci sei? » grida ancora. Se mi vedesse con questa ciabatte fuori, probabilmente mi ucciderebbe.

« Ora vado! » grido di rimando.
Ehi, c'è anche la mia biancheria stesa! Una folata di vento del genere, mi farebbe volare dall'altra parte della città.
Abbasso la testa e inizio a raccogliere i panni, prima che il vento se li porti via.

Come non detto.

Un paio di mutandine sono volate via, proprio dall'altra parte della staccionata. Ovvero sulla proprietà dei Wayland. Oh, signore.
Corro in casa e trovo mia madre che mi guarda. Metto tutti i vestiti nelle sue mani e poi corro fuori.
Bene, scavalco la staccionata, o faccio il giro e suono al citofono come le persone normali?
Sospiro e decido di scavalcare, risparmiando tempo.

Dunque, cosa potrei dire se mi dovessero beccare?

" Ciao, per caso hai visto le mie mutande?"

No.no.no.

Riproviamo. " Ciao, sono venuta a riprendermi le mutande"

Assolutamente no.

" Per caso hai visto le mie mutande volare da queste parti?"

No, Mads. Sono solo un paio di mutandine. Lascia perdere.

« Mallow » dice una voce.

Oh, no. Che tempismo di merda.
C'è soltanto una persona che mi chiama in questo modo. Maledetti marshmallows.

" Shane Wayland " dico nella mia mente.
Il diavolo è qui. Perché non ritorna all'inferno? Perché vuole per forza rovinarmi la vita? Non ho il coraggio di girarmi. Non posso vedere il mio peggior nemico.
Non posso fare finta di niente. Non posso guardarlo senza rimpiangere il tempo in cui eravamo migliori amici. Maledetto lui e maledetti i suoi amici.
La sua voce mi sembra quasi di un'altra persona. Girati, Maddie. Affronta il male. Ora o mai più.
E così, molto a rallentatore, mi giro verso di lui, ma quando lo vedo, per poco non svengo. Ma chi è questo ragazzo e dove diavolo è finito Shane Wayland?

Questo non può essere lui. È impossible.
Questo ragazzo è un fottuto dio greco! I capelli biondo cenere, più chiari rispetto a come li ricordavo, i lineamenti del suo viso più perfetti del solito, la sua pelle abbronzata, i suoi due zaffiri che mi scrutano. Per la miseria! Indossa una maglietta bianca aderente, e riesco a intravedere i suoi pettorali. La folata di vento non basta, ho bisogno di una doccia ghiacciata.

« Mallow, ti sei incantata » sogghigna e alzo il dito medio in segno di risposta. Vaffanculo a lui, e a quel sorriso bellissimo che si ritrova.
Solo io sembro il brutto anatroccolo del mondo di Patty. Giro la testa e i miei occhi scrutano l'ambiente intorno, cercando di individuare le mie mutandine.

« Nemo ti ha mangiato la lingua? » ridacchia e deglutisco.

« Stronzo, non rivolgermi la parola! » ringhio, e lui alza le sopracciglia, quasi sconvolto.

« Ahia, qualcuno ha tirato fuori gli artigli nell'ultimo anno... E non mi riferisco solo a Nemo.» inclina la testa e sospira.

« Trovate! » urlo e batto le mani, dopodiché mi metto a correre per riprendere le mie mutande da terra. Le tengo strette nel pugno e poi mi dirigo verso la staccionata.

« Mallow, ferma ferma..» si avvicina a me, sorridendomi, e cavoli, che sorriso.

« Che hai in mano? » alza un sopracciglio, curioso, ed ecco che inizia a ficcare il naso dove non deve.

« Non sono affari tuoi. » ribatto, stizzita.

« Sei sulla mia proprietà, vorrei sapere almeno il motivo » incrocia le braccia al petto, e la sua maglietta aderente mi fa venire l'acquolina in bocca. Che qualcuno mi dia uno schiaffo in faccia. Non posso pensare queste cose di lui.

« Ho perso le mutande. Ora addio, a mai più, hasta la vista! » esclamo, dandogli le spalle.
Dio sceso in terra mi ha appena afferrato il braccio, e sto per staccarglielo a morsi.

« Per caso quelle sono le ciabatte di tua cugina piccola? » domanda, con una certa punta di sarcasmo. Vuole la guerra?

« Wow, Shane...devo dire che.. » mi mordo il labbro per non scoppiare a ridere.

« Cosa, Mallow? » non chiamarmi così, stronzo.

« Sei andato all'estero per la chirurgia plastica? Accidenti, tranquillo... Il tuo segreto è al sicuro con me » mi tiro indietro e scavalco la staccionata. « Ah, e Wayland... Sappi che Mallow è morta. Sono solo Maddie. » ribatto e poi corro verso la porta, senza girarmi più.

Lui è qui. Lui è tornato. Mi appoggio con la schiena contro la porta e scivolo giù.
Tutto per un paio di mutande. Avrei potuto evitare.

Mi alzo in fretta e furia e faccio i salti mortali su per le scale, mentre cerco di raggiungere la mia stanza. La pioggia inizia a battere forte sulla finestra, così all'improvviso, e appoggio le braccia sul davanzale, guardando le gocce che colpiscono in modo violento la finestra.
E non dovrei farlo, ma il mio sguardo fissa la sua finestra.
Shane una volta amava la pioggia.
Da piccoli si affacciava alla finestra e guardava la pioggia cadere, e la stessa cosa facevo io. Era diventata una specie di tradizione fra di noi. A me piace tuttora, a lui non ne ho idea.
È cambiato così tanto, che mi sembra un modello di Abercrombie.
Perché sul suo viso leggo la stronzaggine? Se prima era il figlio del diavolo, ora mi sa che ha ucciso il padre ed è salito al trono. Il regno degli Inferi gli appartiene.
La tenda della sua finestra si sposta e lo vedo affacciarsi, mentre guarda in alto. Oh, merda.
Il suo sguardo cade su di me e mi fissa incredulo. Ci guardiamo per un secondo, e sono costretta a tirare la tenda, e non farmi più vedere. Non con lui che mi fissa in quel modo.
Lui non è più lo Shane che conoscevo.

Prendo il cellulare da sotto il cuscino e poi mi sdraio sul letto. Decido di mandare un messaggio a Harry, dato che non ho nient'altro da fare.

A Mr. Veggie:

Ho bisogno di supporto morale. Indovina un po' chi è ritornato a casa?

Da Mr. Veggie:

Pomeriggio vengo da te. MacDonald's o KFC?

A Mr. Veggie:

Non voglio cibo... Voglio chiudermi in casa per il resto della mia vita.

Da Mr. Veggie:

Smettila, stasera c'è una serata a casa di un mio amico, tu vieni con me. Ci sarà anche quel nerd del mappamondo.

A Mr. Veggie:

Si chiama Jack! E sicuramente lui, con la sua intelligenza, sarebbe capace di evitare lo scontro del Titanic contro l'iceberg!

Da Mr. Veggie:

Certo, Rose! Convinta. Ci sentiamo dopo

E così chiudo gli occhi e cerco di continuare il mio sonnellino.

Pomeriggio, mentre sono intenta a saltare per la stanza, con le cuffiette nelle orecchie, ecco che la porta si spalanca e vedo il mio ragazzaccio con un sacchetto del MC Donald's in mano.
Spalanca le braccia per ricevermi in un abbraccio e tolgo le cuffiette dalle orecchie, gettando il mio iPod sul letto, dopodiché mi fiondo tra le sue braccia.
I suoi capelli quasi ricci, mi piacciono da morire. Infatti mi diverto a tirarglieli sempre.

Quando mi sorride, gli spunta una fossetta sulla guancia e soltanto tra le sue braccia riesco a sentirmi del tutto felice e protetta.

« Ti ho portato un cheeseburger e un hamburger » allunga il sacchetto verso di me e lo afferro subito. Se lui, amante dell'alimentazione giusta e lo sport, entra in un posto con McDonald's soltanto per comprarmi del cibo spazzatura, allora sì, è l'amico giusto.

« Grazie, Harry! Lo sai che ti amo » lui alza gli occhi al cielo e mi scompiglia i capelli.
Andiamo a sederci sul letto e lui sbircia fuori dalla finestra.

« Non guardare, idiota! » lo rimprovero e lui sbuffa.

« Va bene, stasera vieni, vero? » si sdraia e mette le mani dietro la nuca.

« Sì, ci sarà Jack. Ovvio che vengo » gli do la mia conferma e lui annuisce. Intanto inizio a divorare i panini, e lui mi guarda disgustato.

****

Solitamente odio gli amici di Harry, perché sono degli idioti. Però, come una fedele migliore amica, lo accompagno ovunque. Per fortuna il tempo fuori non è come stamattina, quindi indosso un paio leggins neri e una maglietta nera che ho fregato a Harry. Abbastanza larga e lunga da coprire metà delle mie forme.
Mi scompiglio i capelli con le dita, per averli più mossi, e mi trucco leggermente. Ovvero soltanto matita e mascara.
Metto le converse nere con i teschi e poi scendo al piano di sotto dove mi aspetta Harry.

« Wow, devo dire che mi commuovo ogni volta che ti vedo vestita di nero... I tuoi vestiti sono molto allegri, Mads. » scherza e lo prendo a braccetto.

« Stai zitto, Mr. Veggie » gli faccio la linguaccia, dato che so quanto odia essere chiamato così, e poi saluto mia madre e usciamo fuori.
Come al solito, se guida lui, significa che non berrà.
Mentre ci allontaniamo da qui, osservo la casa del mio vicino, e mi mordo il labbro. Spero di non vederlo più.
Sospiro e appoggio la testa al finestrino.

Quando arriviamo davanti alla casa del suo amico, scendiamo dalla macchina e resto ferma. Vorrei tornare a casa e dormire ancora.

« Portami sulle spalle, non ho voglia di camminare » dico, e lui si abbassa e mi aggrappo alla sua schiena, circondandogli il collo con le braccia.
Ovviamente non è la prima volta che lo facciamo, e succede che cado sempre.

Mentre suona il citofono, un ragazzo moro ci apre la porta, e appena ci vede, scoppia a ridere. Harry entra dentro, con ancora me sulla sua schiena, e poi mi mette giù, non appena incontriamo gli sguardi curiosi delle persone presenti.
« E tu che diamine ci fai qui? » grido, guardando Shane.
Lui però non risponde. Anzi, guarda Harry, con lo sguardo accigliato, come se volesse tirargli un cazzotto.
Harry mi stringe a lui e mi dà un bacio sulla guancia.

« Non sapevo avesse invitato anche lui, giuro... Se vuoi ce ne andiamo » sussurra al mio orecchio e scuoto la testa.

« Ed ecco la coppia più forte del mondo » grida il suo amico e Harry scoppia a ridere, seguita da me. Intende dire, ovviamente, la coppia di amici più forti.

« Wow, Mads! Con i leggins sei uno schianto » afferma Jack e sgrano gli occhi. Ma i nerd sexy parlano così?

« Puoi misurarmi la circonferenza della chiappa...» dico, ridendo e Harry mi porta una mano sulla bocca, e mi attira a lui.
Cazzo, cosa ho appena detto?
Oh, no. Perché il nervosismo mi fa dire soltanto cazzate?
Ho appena fatto una figura di merda colossale davanti a tutti.
Shane mi fissa incredulo, ma non dice nulla.

Io non ce la faccio a passare una serata con loro. Con Harry, che per fortuna mi tiene sempre a bada, o quasi. Con Shane, che odio troppo e vorrei che andasse via. E poi c'è Jack, mannaggia a lui, che mi fa fare delle figuracce incredibili.
Gli altri vanno tutti nel salotto, mentre io resto ferma nel corridoio, a fare dei respiri profondi, e fare discorsi coerenti nella mia mente, sperando di poterli fare anche a voce.

« Sono piuttosto bravo in geometria... Posso misurarti io la circonferenza della tua..» non lo lascio finire, perché gli metto subito la mano sulla bocca.
Troppo vicini. Ho bisogno d'aria. Che qualcuno mi butti dell'acqua addosso per spegnermi.

« Stai zitto, Wayland. » tolgo la mano e lui mi fissa negli occhi, metà tra divertito e incazzato.

« Wow, Mallow.. non mi aspettavo questo cambiamento da parte tua. Sei più ridicola di anni fa » sghignazza, appoggiandosi al muro.

« Tu mi fai più schifo di prima. Così schifo, che diamine ho la nausea da quando ti ho visto. Non è che hai una pillola per farmela passare? O potresti benissimo andare via. » sbotto, ma lui come risposta si limita a leccarsi le labbra.

« Che fine ha fatto la mia Mallow? » domanda, scettico. Ha appena detto che sono sua? Sul serio?

« È al cimitero, sta riposando. E se non la smetti di rompermi, finirai là pure tu » dico, passandogli accanto.
Si prospetta una serata di merda.

Maddie e la sua boccuccia. 😂😂 Ne vedremo delle belle. Finalmente ha visto Shane 😏 se vi è piaciuto, lasciate una stellina ❤ alla prossima

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