capitolo 24


Oggi è lunedì. E beh, come ogni lunedì, ho voglia di suicidarmi.

No, non sono un'autolesionista, ma miracolosamente il lunedì mi trasformo in una specie di emo, con problemi mentali e non soltanto.
Non mi basta avere il ciclo, ma anche il risveglio è stato veramente fantastico.
Ero in coma profondo, quando all'improvviso mia madre aveva iniziato a dare colpi nella porta della mia stanza, come se stesse per sfondarla.
Ovviamente, come la brava figlia che sono, ho fatto finta di niente e mi sono girata dall'altro lato, continuando a dormire.

Le cose sono degenerate nel momento in cui mia madre è uscita fuori di casa, ha preso la scala e si è arrampicata fino a raggiungere la finestra della mia stanza.
Nel momento in cui ha aperto la portafinestra ed è entrata dentro, per poco non mi è venuto un colpo al cuore.

E tutto ciò soltanto perché voleva che andassi a scuola, ovviamente.

Se questa è una famiglia normale, allora io sono Britney Spears.

Stamattina sono venuta a scuola con la macchina, perché sono in ritardo, come al solito.
Penso proprio che sarò in ritardo anche al mio  matrimonio.
Sempre che io mi sposi. O meglio, sempre che ci sia qualcuno disposto a sopportarmi.
Mi rendo conto di essere una ragazza con qualche rotella fuori uso, ma qui sta il bello.

Ormai, la maggior parte del tempo, sembro schizofrenica o una specie di psicopatica, che farebbe fuori tutti insieme al suo gatto.

In questo giorni Nemo non si avvicina a me, chissà perché. Mica perché ho ciclo? Gli ho spiegato benissimo di non poterlo contagiare, ma a quanto pare ha deciso di prendere le distanze.

Buon per lui. Voglio dire, così si mette in salvo. Ho un gatto estremamente intelligente, a momenti più di me.

Stranamente Shane non è al solito posto con Alexis, mentre cercano di succhiarsi la faccia a vicenda.
E Harry non si è fatto vedere da nessuna parte.
Cammino lungo il corridoio e già mi sono rotta di essere qui. Non odio tanto la scuola, quanto le persone qui dentro.
Potrei, forse, essere anche io una brava alunna, ma è più forte di me. Ci sono così tante persone qui dentro che ti impediscono di essere felice o mostrarti come sei davvero.
La campanella è suonata da circa cinque minuti, quindi corro verso l'aula, ma non trovo nessuno.

Mica è ancora domenica?

L'ansia che mi viene all'improvviso in queste situazioni, è assurda.
Mi guardo intorno e vedo una ragazza correre nel corridoio e venire verso di me.
Mi stropiccio gli occhi e la fisso. Rallenta non appena si avvicina di più e piego di poco la testa per osservarla meglio.

« Ciao, che ci fai ancora qui? » mi chiede, cercando di riprendere respiro. Sembra che abbia fatto la maratona per arrivare qui. Si porta una mano sul petto e respira ancora con affanno. E dove la prendo una bombola d'ossigeno ora?

« Dovevo starmene a casa? » le chiedo, aprendo le braccia con fare ironico.

« No, ma l'incontro è già iniziato. Sono tutti nell'auditorium » dice, battendo velocemente le palpebre. Ha i capelli quasi arancioni e un'espressione di angelo smarrito. Tiene stretto al petto un quaderno e continuo a fissarla confusa.

« Perché? In questa scuola c'è un auditorium? » le chiedo, sgranando di poco gli occhi. Lei scuote la testa, sorridendo timidamente e poi mi fa segno di seguirla. Ma quale incontro? Quale auditorium? Forse dovrei farmi un giro in questa scuola, anziché dormire.

Mi fa segno di muovermi più veloce e ruoto gli occhi al cielo. Odio le persone che vanno di fretta. Arriviamo alla fine del corridoio, svoltiamo a sinistra e continuiamo dritto, fermandoci poi davanti ad una grande porta, con la scritta Auditorium di sopra.

Ah, ho scoperto un'altra cosa.

La ragazza dai capelli rossi, la quale ancora non si è presentata e, onestamente, non so neanche se lo farà, afferra la maniglia ed entra per prima, con fare impacciato. Merda, questa è più impacciata di me.

Sta ferma, senza dire una parola e sposta il peso da un piede all'altro, mormorando qualcosa a bassa voce, incomprensibile. Insomma, non capisco io, che sono dietro di lei, figuriamoci mezza scuola. Le do una spinta in avanti e il professore si schiarisce la gola.

« S-scusi il r-ritardo » dice a bassa voce, ma il professore la guarda in modo strano. Effettivamente ha parlato nuovamente a voce troppo bassa.

« Cosa ha detto, signorina? » le chiede e alzo gli occhi al cielo.

« Ci scusi per il ritardo! Ora mi vado a sedere » dico, alzando una mano.
Prendo a braccetto la ragazza e la trascino con me, mentre gli altri ci guardano sbalorditi. Altri ridacchiano, cercando di non farsi sentire e sono costretta a tenere a bada la voglia di spaccare la faccia a questi simpaticoni.
Osservo Shane e Alexis seduti agli ultimi posti, mentre ridono per qualcosa.
Osservo Harry, che è seduto accanto a Jolene, e lo fulmino con lo sguardo.

Perché diavolo il mio fottuto migliore amico non mi ha mandato un messaggio per avvisarmi?
Mi porto un dito alla gola e faccio finta di tagliarla, guardandolo in modo minaccioso.

Vado a sedermi e la ragazza mi guarda indecisa, quasi con timore.

« Ti vuoi sedere o cosa? » sbotto, attirando l'attenzione di alcuni.

« Cosa? » chiede, perplessa.

« Okay » faccio spallucce e mi siedo, posando lo zaino ai miei piedi.

« No, cioè io... Intendevo...okay, mi siedo » si morde il labbro per l'imbarazzo e prende posto accanto a me. Posa delicatamente la sua borsa per terra e mette il quaderno sulle sue cosce, mentre tira fuori dalla borsa una penna. Inizia a giocherellare con essa, in modo nervoso e rivolgo lo sguardo verso il mio migliore amico, seduto qualche posto più lontano.
Gli faccio la linguaccia e lui mi manda un bacio volante, che mi fa alzare gli occhi al cielo.

Jolene si piega di lato per guardarmi e alza una mano per salutarmi con uno stupido sorriso sul viso.
Sorrido forzatamente e poi mi giro verso la tizia accanto a me.

« Dimmi che incontro è, così prendo in considerazione l'idea di sgattaiolare via o restare qui e farmi una bella dormita » le dico e lei sussulta, portandosi una mano davanti alla bocca.

« È...uhm... Tra poco lo dirà il professore » lo indica con il mento e mi passo la mano tra i capelli, esasperata. Non ci siamo capite.

« Parlo arabo? » le chiedo e lei scuote lentamente la testa, mordendosi il labbro.

« Come diavolo ti chiami? Non ti ho mai vista » la guardo, aggrottando le sopracciglia e lei continua a giocherellare con la sua fottuta penna, creando un rumore fastidioso.

« Non mi sorprende, neanche ti guardi intorno... Mi chiamo Annabelle » sussurra e mi avvicino di più a lei con la testa, perché non ho capito bene.

« Annabeth? » le chiedo, alzando un sopracciglio.

« No, è Annabelle » mi corregge e per poco non balzo giù dalla sedia.

« Oddio, sei la fottuta bambola posseduta? » scoppio a ridere e lei porta la sua mano sulla mia bocca, impedendomi di dire altro.
Mi guarda male, sbuffando e le tolgo la mano dalla mia bocca.

« Signorina Jones, ha bisogno di qualcosa? » chiede il professore, togliendosi gli occhiali e mi guarda con le sopracciglia alzate.

« Di un esorcista, grazie » dico, continuando a ridere e alcuni mi assecondano.

Un gruppo di ragazzi dietro di me scoppiano in una risata fragorosa e Annabelle abbassa lo sguardo, mortificata. Mi ricompongo, schiarendomi la gola e sprofondo su questa sedia, facendo finta di niente.
È calato di nuovo il silenzio e il professore riprende il suo discorso, ma non ci faccio tanto caso.
Giro di poco la testa per guardare dietro di me e vedo Shane, che guarda attentamente il professore, ma non appena nota che lo sto guardando, mi sorride timidamente e distolgo lo sguardo. Mi scuso con Annabelle, perché non volevo attirare l'attenzione. A quanto pare è quel genere di ragazza timida che resta per i fatti suoi e odia comunicare con gli altri. Beh, non le do torto.

Un altro signore, che non ho mai visto, in giacca e cravatta, con una cartella in mano, entra dentro e va verso il professore, salutandolo. A quanto pare sono l'unica a non sapere di cosa si tratta.
Continuo a muovermi, non trovando una posizione giusta e qualcuno da dietro mi dà una spinta.
Mi giro e vedo un ragazzo che mi guarda come se volesse ammazzarmi.

« Ti vuoi stare ferma, cazzo? » sbotta e la ragazza accanto a lui gli accarezza il braccio. Lo guardo con disgusto e, senza volerlo, guardo Shane. Mi guarda con un cipiglio e poi guarda il ragazzo dietro di me. Alzo gli occhi al cielo e faccio segno di lasciare perdere.

« Ehi, Richards » lo chiama e ho voglia di nascondermi sotto la sedia e non alzarmi più.
Il ragazzo si gira verso Shane e vedo Alexis sbuffare.

« Lascia stare Jones » dice con un sorrisetto. Il tizio fa una smorfia e si gira verso di me, sorridendomi in modo forzato.
Shane che mi difende, beh oggi nevica.
Cosa vuole dimostrare con ciò? Non mi dispiace, però non dimentico il fatto che tutti abbiano iniziato a prendermi in giro per colpa sua.
Non sa cosa vuol dire camminare nel corridoio e avere tutti gli occhi puntati su di te. Nessuno sa cosa vuol dire essere la causa delle loro risate, del loro borbottio.
Per fortuna non ho mai abbassato la testa perché, onestamente, ho ancora una dignità.
L'unica cosa che sento ora è il professore che spiega qualcosa sui bambini bisognosi ed è per questo che ho deciso di prestare attenzione. A quanto pare la scuola ha deciso di raccogliere fondi e affidarli all'associazione che si prende cura di questi bambini.
Ed è per questo motivo che hanno deciso di organizzare una specie di concerto.

La scuola che raccoglierà più soldi riceverà in cambio un piccolo viaggio per le classi dell'ultimo anno, una specie di gita.
Cos'è questa discriminazione?
Nel caso dovessimo vincere, spero che la media non c'entri niente, altrimenti addio viaggio.
Appena il professore fa i nomi dei ragazzi che compongono la band e sento il nome di Harry, mi alzo dalla sedia e alzo le braccia in aria.

« Vai, baby, sono con te! » grido e lui scoppia a ridere, nascondendosi la faccia dietro le mani. Il professore alza gli occhi al cielo, non sapendo più cosa fare con me e mi siedo nuovamente.
Dopo non molto sento anche il mio nome al microfono e per poco non svengo.
Mi alzo nuovamente in piedi e muovo le mani in segno di negazione. Questo professore si è fumato qualcosa?

« No, no, no e ancora no! Vi prego, non so cantare! Ogni volta che mi metto a cantare, Nemo scappa fuori dalla finestra e rischia il suicidio » piagnucolo, prendendomi la testa fra le mani.

Il professore mi guarda sconvolto, non prima di essersi lasciato sfuggire un piccolo sorriso e poi scuote lentamente la testa.

« Come fa un pesce a scappare dalla finestra? » chiede un ragazzo dietro di me, soffocando una risata.

« È un gatto, coglione» sibilo e alzo gli occhi al cielo.

« Signorina Jones, sto facendo dei gruppi e ognuno ha un compito da svolgere. Non farà parte della band e niente del genere. Lei, insieme ad altri studenti, distribuirà volantini per la città, spargendo un po' la voce » dice il professore e sospiro profondamente, sollevata. E menomale, altrimenti non avremmo raccolto neanche un dollaro.

Mi siedo al mio posto e vedo Harry alzarsi e venire verso di me. Si scambia di posto con la ragazza accanto a me, facendole l'occhiolino e lei va subito in estasi, sembrando drogata. Si alza, sorridendo come se stesse per sciogliersi e si allontana, cedendo il posto a Harry.

Il mio migliore amico mette il braccio sullo schienale della mia sedia e mi sorride.

« Ciao, nanetta » mi dice con il suo forte accento inglese. Quanto amo il suo fottuto accento.

« Ti stupro l'accento » dico, senza riflettere. Harry si acciglia e cerca di nascondere un sorriso, mettendo la testa sulla mia spalla, nascondendo il viso nei miei capelli.

« Mads » mormora, giocando con una ciocca dei miei capelli.

« Quindi fai parte della band, eh » gli do una piccola gomitata e lui si scansa di poco, ridendo a bassa voce. Si avvicina di nuovo a me, senza togliere la testa dalla mia spalla e sospira.

« Sì, ti avevo già detto di aver iniziato a frequentare il corso di canto. Il professore dice che ho un grande potenziale, ma lo faccio per hobby » fa spallucce e continua a giocare con i miei capelli.

« Sarò la tua fan numero uno, lo sai » gli dico, prendendogli la mano. Annuisce e mi giro verso Annabelle che subito arrossisce e abbassa lo sguardo, mordendosi il labbro. Finirà per staccarselo, me lo sento.
Il professore continua a spiegare ancora e sbadiglio per la millesima volta nell'ultima ora. Questo diavolo di incontro dura due fottute ore. Certo, meglio che fare lezione, suppongo. Harry si muove, cingendomi la vita con un braccio e si posiziona meglio con la testa nell'incavo del mio collo.

Certo, sono pure il suo cuscino.

Sospiro e appoggio la mia testa alla sua, sbadigliando ancora.
Dopo circa dieci minuti sento Harry ronfare contro il mio collo. Oh Cristo, si è addormentato. Lo maledico mentalmente, perché sarei dovuta essere io al suo posto. Maledetto traditore.

« Pss, Harry si è addormentato? » mi chiede Annabelle, a bassa voce, come se avesse paura di svegliarlo.

« No, russa per hobby » rispondo, soffocando una risata.

« È simpatico » dice e un rossore si fa spazio sulle sue guance.

« Ti piace il mio migliore amico? » le chiedo, alzando un sopracciglio. Lei schiude le labbra e inizia subito a balbettare parole senza senso. Come fa ad essere più impacciata di me? È incredibile, ora mi sento meno idiota.

« È c-carino, sì... Cioè è bello, ma...» si morde la lingua e si prende la testa fra le mani, smettendo di parlare. Okay, tutto questo è stato strano.
Un braccio di Harry è intorno alla mia vita e con l'altra mano stringe la mia. Sbuffo e inizio a scuoterlo piano.

« Harry, svegliati... » sussurro al suo orecchio. Lui mugola qualcosa, ma non si sveglia.

« Non ho ucciso Nemo, lasciami » borbotta nel sonno. Mi mordo la lingua per non ridere e appoggio la guancia sulla sua testa. Shane mi guarda con un'espressione arrabbiata e poi distoglie lo sguardo.

«Svegliati, piccola merda » gli strattono il braccio e lui sobbalza, staccandosi da me. Si stropiccia gli occhi e sbadiglia, guardandomi in modo strano.

« Che c'è, piccola? » dice con voce estremamente roca e bella, mentre richiude gli occhi e sospira.
Sento Annabelle ridacchiare accanto a me e alzo gli occhi al cielo. Harry si sporge in avanti per guardarla e le fa l'occhiolino, leccandosi le labbra rosee. Gli schiaffeggio il bicipite e lui grugnisce.

« Non te la porterai a letto, non è come le altre » dico a bassa voce e lui fa spallucce.

« Io non costringo mai nessuno e non prometto amore eterno a nessuna » borbotta e allunga le gambe in avanti, incrociando le braccia dietro la nuca.

Quando l'incontro finisce prendo il mio zaino e mi alzo, facendomi spazio fra le persone per uscire fuori. Sento qualcuno chiamarmi, ma proseguo avanti, dato che voglio uscire da questo inferno.
Una volta in corridoio, mi appoggio al muro e batto nervosamente il piede. Guardo l'ora sul cellulare e poi corro in classe, dato che la professoressa di letteratura non è molto paziente con i ritardatari.
Mi siedo al mio posto e decido di seguire la lezione e intervenire, addirittura.
Infatti, Harry mi guarda come se avesse visto un fantasma.
Faccio spallucce e continuo a prendere appunti. Mentre il mio migliore amico è intento ad ascoltare la lezione, vedo che ha del rossetto sul collo. Alzo gli occhi al cielo e sbuffo, infastidita.

Dopo l'ora di letteratura e matematica, il mio migliore amico è sparito insieme ad alcuni ragazzi, mentre io mi dirigo in mensa.
Un braccio si posa sulle mie spalle e un dolce profumo maschile invade le mie narici.

« Ciao, piccolo marshmallow » dice, facendomi sorridere subito. Alzo lo sguardo verso di lui e lo trovo già che mi guarda.

« Ciao, Shane » rispondo e lui mi stringe di più a lui. Cosa diavolo sta facendo?

« Tutto bene? Vuoi sederti al tavolo con me e gli altri miei amici? » mi chiede, indicando il tavolo dei "popolari". Ma neanche morta, amico.
Osservo i suoi amici e Alex alza la mano per salutarmi. Forse è l'unico a starmi un po' simpatico.

« Meglio di no, altrimenti rischio di commettere un omicidio e, onestamente, sono troppo giovane per finire in prigione » scrollo le spalle e lo sento ridere.

« Va bene, allora... Facciamo qualcosa questa sera? Io e te, tipo pizza e film a casa, cinema, o festa? Sono sicuro di trovare qualcosa » si gratta il mento, mordendosi il labbro e assume un'espressione pensierosa.

« Frena, frena... » dico, mettendo le mani sulle sue braccia.
«Per favore? » mette il labbruccio, speranzoso. Tutto questo è strano. Quindi Shane vuole cambiare davvero? Sta cercando di essere nuovamente mio amico?

« Okay, va bene... Scegli tu. Ora vado a mangiare, ci sentiamo dopo » dico e lo vedo sorridere, prima di avvicinarsi a me e lasciarmi un bacio sulla guancia.

Non sono pronta a tutto questo.

Ancora sconvolta per il suo gesto, prendo il vassoio e vado a riempirlo con del cibo.
Prendo dei bocconcini di pollo fritto, l'insalata, soltanto perché ci sono i pomodorini, purè di patate e macedonia.
Vado a sedermi ad un tavolo vicino alla finestra e qualcuno si affretta a sedersi davanti a me.

« Ciao, posso stare qui? » chiede la ragazza.

« Certo, Annabeth » dico, iniziando a mangiare. Perché mai dovrebbe seguirmi?

« Sono Annabelle » ribadisce.

« Lo so, ma tu saresti felice di sapere di stare mangiando con una bambola assassina? Perché io no, di certo. » mando giù un pezzo di pollo e la ragazza annuisce.
Jolene entra in mensa insieme a Harry e si scambiano un abbraccio, mentre sorridono.

Ribadisco: Harry sei una puttana.

«Wow, Maddie la sfigata ha trovato un'amica » dice Alexis, fermandosi accanto a me, in piedi. Alzo gli occhi al cielo e ridacchia. Mentre sta andando via, allungo di poco la gamba, facendola inciampare e cadere a terra. Il vassoio le vola dalle mani e, ovviamente, è di nuovo in una posizione molto ambigua.

« Fottuta puttana! » grida, ma continuo a consumare il mio pranzo, come se non fosse successo niente.

« Vedo che è un'abitudine stare a quattro zampe. » borbotto e lei si alza in piedi, sistemandosi i vestiti.

« Questo non finisce qui! Ti renderò la vita un inferno fino alla fine, fosse l'ultima cosa che faccio »

« Okay, ora puoi levarti? E smettila di lanciarmi frecciatine inutili, chi cazzo pensi di essere? Cupido? » chiedo, mantenendo lo sguardo serio. Lei emette un gridolino fastidioso e poi va via. Harry viene a sedersi accanto a me, dandomi un bacio tra i capelli.

« La gattina ha tirato fuori gli artigli, ah? » sussurra al mio orecchio. Non so per quale motivo, ma arrossisco.

« Harry, penso che dovremmo parlare. » affermo con tono deciso e inizia a mordersi il labbro. Guarda il mio vassoio e poi si mette a ridere. Ho mangiato solo i pomodorini e l'insalata verde l'ho lasciata, perché mi fa schifo.
Harry prende la sua forchetta e inizia a mangiare il resto della mia insalata, come sempre. Se fosse stata un'altra persona, probabilmente le avrebbe fatto schifo.
Guardo oltre le sue spalle e vedo Shane che mi fa l'occhiolino.
Annabelle è diventata più silenziosa di prima, forse per la presenza di Harry.

« Come ti chiami, dolcezza? » le chiede, come se volesse conquistarla. Se fa così, significa che tra lui e Jolene non c'è niente di serio. Magari sono scopamici?

« Annabelle...» sussurra con timore. Harry reprime una risata e lo tiro dall'orecchio.

« Quindi, se volessi portarti fuori e offrirti un gelato, dovrei portare un esorcista con me? » chiede, muovendo le sopracciglia su e giù. Mi arrendo. Sposto il vassoio e appoggio la testa sul tavolo. Sento Harry ridacchiare e appoggia la fronte sulla mia spalla.

« Scusa, piccola » mi dice, come se dovesse scusarsi con me. Povera Annabelle.

« Scusami, Annabelle. Non avrei dovuto dirlo, ma Maddie mi ha passato la sua stupidità in fatto di battute » si difende e alzo la testa di scatto. Lo guardo male e gli prendo il viso fra le mani, strizzandogli le guance e deformandogli la faccia. Rido per le sue espressioni buffe e smetto di ridere, non appena il mio sguardo si posa sulle sue labbra rosee. Lui smette di sorridermi e sposta le mie mani dalla sua faccia. Mi schiarisco la gola e mi giro verso Annabelle.

« Ehi, Annabelle. Ti va di uscire qualche giorno, come amiche? Non sono lesbica, tranquilla » le chiedo, cercando di essere gentile. Harry non dice più niente e continua a mangiare in silenzio, alzando lo sguardo ogni tanto.

« Sì, sarebbe favoloso » le brillano gli occhi e le sorrido. Ha appena detto favoloso? Il suo sguardo si posa nuovamente su Harry, diventando triste.
Ma mica ha qualche cotta segreta?

« Che fai quando sei triste? » le chiedo, cambiando argomento.

« Non so, di solito leggo o ascolto musica. Tu? » mi chiede, mentre continuo ad abbuffarmi. A momenti mangio anche il vassoio.

« Mangio. Mangio come una vacca. Una vacca...di piccole dimensioni, ovviamente » dico, a bocca piena. Harry sospira e appoggia il gomito sul tavolo, guardando nella mia direzione.

« Beh, sai... È triste quando una persona alla quale ci tieni, ti nasconde le cose » affermo, arrabbiata. Harry batte il pugno sul tavolo e ringhia, senza guardarmi.
Annabelle sussulta e ci guarda in modo strano.

« C'era un insetto... Un grande insetto. Lui  cercava soltanto di ammazzarlo. » dico, giustificando Harry.

« Si può sapere cosa ho fatto? Non ti sto nascondendo niente, cazzo. » si alza dal tavolo e va via.

Ah sì, Harry sa essere anche fottutamente stronzo.

Forse ho esagerato, ma il comportamento tra lui e Jolene mi dà fastidio. In ogni caso, se devo affrontare una discussione, preferisco affrontarla a stomaco pieno, così magari per vendetta gli vomito sulle scarpe.

Ah, le cose si faranno interessanti. 😊❤ Se vi è piaciuto, lasciate una stellina o un commento❤ spero non sia stato troppo palloso😭

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top